Title: CORSO DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL
1CORSO DI FORMAZIONE PER GLI INSEGNANTI DELLA
SCUOLA DELLINFANZIA E PRIMARIAIL BAMBINO
ADOTTIVO A SCUOLA
- Dott.ssa Loredana Colombo - Psicologa
- Paola Dodde - mamma adottiva
2Lingresso a scuola è uno dei primi indicatori
dellandamento e della legittimazione dei
processi affettivi della famiglia
adottiva. Occorre coltivare una collaborazione
fra tutti coloro che fanno parte del percorso
adottivo per dare continuità e coerenza alla
narrazione
A scuola si realizza lincontro tra il mondo del
bambino e quello della comunità locale e del
gruppo. Si realizza il processo di conoscenza e
apprendimento, a volte con fatica, integrando
quello che siamo e che conosciamo di noi con ciò
che ancora è sconosciuto, costruendo un ponte tra
passato, presente e futuro.
Duccio Demetrio
3- LE FAMIGLIE ADOTTIVE in ITALIA
- Sebbene si registrino delle variazioni
statistiche nei flussi dingresso, lItalia si
conferma un paese a forte propensione adottiva - Annualmente i dati vengono monitorati e
pubblicati dalla Commissione per le Adozioni
Internazionali - Per un quadro completo occorre aggiungere, ai
rilievi degli ingressi dallestero, quelli
riguardanti ladozione nazionale -
4- I BAMBINI ADOTTIVI in ITALIA e LA SCUOLA
- Riguardo larrivo in Italia la fascia detà dai 5
ai 9 anni si conferma come la più numerosa,
seguita da quella 1-4 anni - Si tratta di bambini provenienti da diversi
contesti culturali e da paesi in cui la
scolarizzazione inizia a 7 anni - La Nota del Miur 21 febbraio 2014 fornisce
indicazioni sui casi e le modalità di deroga
dellobbligo scolastico per i bambini adottivi in
ingresso alla scuola primaria -
5- I bambini sono nati o sono residenti in Italia,
e la loro collocazione nella famiglia adottiva
individuata dal Tribunale può essere per un
periodo a rischio giuridico, cioè soggetta a
ricorso da parte dei parenti biologici del minore
fino al quarto grado
- I bambini provengono da paesi esteri che hanno
firmato la Convenzione dellAja ratificata in
Italia con Legge n.476 del 31 dicembre 1998 e
rispettano gli accordi bilaterali ed i protocolli
internazionali in materia di adozioni di minori
6COME NASCE UNA FAMIGLIA ADOTTIVA
- La famiglia adottiva nasce dal desiderio di due
adulti di avere un figlio e dal bisogno di cure
insito nel bambino da queste due spinte prende
corpo un concetto di genitorialità e di
filiazione fondato sul legame affettivo e non
biologico -
7 8 9Abbandono e mancanza di cure adeguateCarenza
affettiva e mancanza di legami stabiliTrascuratez
za e maltrattamentoDifferenza etnicaIstituzional
izzazione
- CHI E IL BAMBINO ADOTTIVO?
- E un bambino che si porta dentro una sofferenza
dovuta a varie cause
10- LABBANDONO
- Labbandono è una profonda ferita nellinconscio,
una drammatica esperienza comune a tutti i
bambini adottivi - Essere lasciato rappresenta per il bambino
uninformazione molto importante che influisce
negativamente sul concetto di sé Se sono stato
lasciato vuol dire che non valgo niente - Questi sentimenti incidono sullo sviluppo
dellidentità e dellautostima
11- LABBANDONO INFLUENZA LAPPRENDIMENTO
- Lesperienza dellabbandono influenza anche la
capacità di apprendimento la perdita precoce
della mamma, oggetto di amore, ostacola nuovi
investimenti affettivi ed intellettivi - Di conseguenza il bambino avrà difficoltà nelle
attività che richiedono concentrazione ed impegno
continuativi, come la scuola
12- MANCANZA DI CURE
- Le cure materne nei primi anni di vita rivestono
unimportanza fondamentale per lo sviluppo
armonico della personalità e della salute mentale - Per cure materne si intende non solo il
soddisfacimento dei bisogni fisiologici immediati
di nutrimento, assistenza e protezione, ma anche
la capacità di assicurare adeguate risposte ai
bisogni affettivi ed intellettivi del bambino
13- MANCANZA DI CURE
- Nei casi in cui la carenza affettiva è stata
prolungata e grave, i suoi effetti sullo sviluppo
affettivo ed intellettivo sono a volte
irreversibili vi sono inoltre alcune aree dello
sviluppo che sembrano essere maggiormente colpite
dalla carenza affettiva e riguardano il
linguaggio, lastrazione e la capacità di
stabilire relazioni affettive di attaccamento
durature
14- TRASCURATEZZA e MALTRATTAMENTO
- Trascuratezza è la persistente omissione di cure
e di protezione nellallevamento di un bambino - Il maltrattamento fisico comporta la presenza di
un danno allintegrità fisica - Il maltrattamento psicologico si produce con una
relazione emotiva inappropriata o dannosa
(indifferenza, ricatti affettivi, denigrazione,
rifiuto)
15- TRASCURATEZZA e MALTRATTAMENTO
- I bambini maltrattati fisicamente presentano
livelli più alti di aggressività - I bambini trascurati, maggior isolamento e
incapacità di relazione sono più passivi, senza
difese - I bambini trascurati e maltrattati possono avere
problemi scolastici sia nellapprendimento che
nel comportamento, soprattutto rispetto alle
capacità relazionali, logiche, immaginative e
alla regolazione affettiva ed emotiva
16- TRASCURATEZZA e MALTRATTAMENTO
- Questi bambini hanno un problema di
autoregolazione del controllo emotivo che
influenza la capacità di collaborare e,
involontariamente, manifestano atteggiamenti
impulsivi che vengono confusi con comportamenti
provocatori e di intemperanza
17- DIFFERENZA ETNICA
- La differenza etnica è il sentirsi
- estraneo ad una comunità, ai suoi
- usi e costumi, alla sua cultura
- Questo è il vissuto di tutti i bambini adottati
con procedura internazionale, ed è più accentuato
se i loro tratti somatici risultano molto
differenti da quelli dei genitori. Inizialmente
questi bambini perdono tutti i riferimenti
ambientali, relazionali, di ruolo ed i modelli
culturali acquisiti. Il cambiamento è radicale ed
improvviso, il bambino deve ridefinire la propria
identità
18- ISTITUZIONALIZZAZIONE
- Praticamente tutti i bambini adottati con
procedura internazionale provengono
dallesperienza dellistituto, che comporta
unadultizzazione precoce ed una repressione dei
bisogni infantili - La vita in istituto è scandita da regole e ritmi
sempre uguali - Il bambino sopperisce alla mancanza di cure e di
affetto con atteggiamenti compensatori come i
dondolii, o può sviluppare aggressività verso se
stesso o verso gli altri
19- ISTITUZIONALIZZAZIONE
- Pur se la vita in istituto ha avuto molti aspetti
negativi, per il bambino è spesso lunica realtà
vissuta prima di arrivare nella famiglia
adottiva. Con il personale e con gli altri
bambini ha stabilito delle relazioni e dei legami
profondi, che gli hanno dato il senso della vita
e la forza di sopravvivere, pur se con
difficoltà. Ladozione comporta la fine
improvvisa e definitiva di questi legami di cui
il bambino sentirà nostalgia per un certo tempo,
di cui conserverà il ricordo e che rimarranno
parte della sua storia, e come tali non debbono
essere accantonati, sminuiti o cancellati
20DIFFICOLTA DI RELAZIONE IL DISTURBO
DELLATTACCAMENTO
- Esiste uno STRETTO LEGAME tra le prime esperienze
relazionali del bambino ed il suo successivo
sviluppo psicologico, affettivo, sociale e
intellettivo - IL BAMBINO HA BISOGNO FIN DALLA NASCITA, DI
SPERIMENTARE UN RAPPORTO STABILE E CONTINUATIVO
DI ATTACCAMENTO E CURA, CHE GLI PERMETTA UNA
SOPRAVVIVENZA FISICA ED UNO SVILUPPO PSICOLOGICO
ADEGUATO
21TEORIA DI BOWLBY - 1950
- John Bowlby affermò lesistenza negli esseri
umani di una PULSIONE INNATA ALLA RELAZIONE,
indipendente dai bisogni fisici
22- Questa pulsione porta i bambini a cercare una
vicinanza con un adulto accogliente e protettivo
(BASE SICURA) - Sperimentare una BUONA RELAZIONE DATTACCAMENTO
porta il bambino ad avere unimmagine sicura di
sè che gli permette di esplorare la realtà sia
concreta che relazionale (ATTACCAMENTO SICURO) - Sperimentare una CATTIVA RELAZIONE DI
ATTACCAMENTO porta il bambino ad avere scarsa
fiducia in sè e negli altri e ad evitare
lesplorazione (ATTACCAMENTO INSICURO AMBIVALENTE
O EVITANTE) - LAPPRENDIMENTO è unattività esplorativa e
lesplorazione è possibile se si può contare su
una base sicura
23 A LIVELLO SCOLASTICO I DISTURBI
DELLATTACCAMENTO COMPORTANO
- SCARSA FIDUCIA IN SE STESSI E NEGLI ALTRI
- DIFFIDENZA E CHIUSURA nei confronti degli altri
(ISOLAMENTO) - oppure
- ESAGERATA FACILITÀ NELLINSTAURARE RELAZIONI di
vicinanza ed affetto, senza saper distinguere tra
le persone significative e quelle meno importanti
24- A LIVELLO SCOLASTICO I DISTURBI
DELLATTACCAMENTO COMPORTANO - BISOGNO ECCESSIVO DI UNA FIGURA DI RIFERIMENTO
(insegnante in un rapporto esclusivo) - oppure
- ECCESSO DI INDIPENDENZA
- MANCANZA DINTERESSE per le attività scolastiche
e scarsa curiosità - DISINVESTIMENTO NELLAPPRENDIMENTO
25E IMPORTANTE PER IL BAMBINO STABILIRE UNA
BASE SICURA
- Stabilire una base sicura significa aiutare il
bambino a CREARE DEI LEGAMI DI APPARTENENZA alla
nuova famiglia e la possibilità di affidarsi a
qualcuno, utilizzando laffetto e il sostegno per
crescere - Ogni bambino ha bisogno di sentire di appartenere
a qualcuno, di riferimenti stabili, di
riconoscersi e sentirsi riconosciuto
26- DIFFICOLTA COMPORTAMENTALI
- I bambini che provengono da paesi stranieri e che
hanno già qualche anno, sono portatori di
atteggiamenti e comportamenti spesso molto
differenti dai nostri - in Brasile le interazioni madre-figlio sono molto
fisiche ed è la madre che si adatta alle
richieste di accudimento del bambino - In Africa tutti mangiano con le mani e dallo
stesso piatto - In India i bambini non si spogliano davanti ai
genitori quando si devono lavare - In Oriente viene insegnato ad inibire
manifestazioni emotive negative
27- DIFFICOLTA COMPORTAMENTALI
- Si manifestano spesso in bambini poco
scolarizzati, o con esperienze di scuola
dellInfanzia o Primaria molto differenti dalle
nostre - E comprensibile la difficoltà iniziale del
bambino che si trovi in una realtà dove le regole
comportamentali sono assai differenti da quelle
che conosceva - Il periodo di ADATTAMENTO al nuovo contesto è
molto faticoso e coinvolge il bambino anche a
livello emotivo (insicurezza, destabilizzazione,
rottura della routine) -
28- DIFFICOLTA COMPORTAMENTALI
- I COMPORTAMENTI PIU PROBLEMATICI CHE QUESTI
BAMBINI POSSONO MANIFESTARE A SCUOLA SONO - Mancato rispetto del turno (parola, fila per gli
spostamenti) - Interruzioni quando i compagni stanno parlando
- Comportamenti inappropriati nei momenti di
maggior libertà (intervallo, mensa, gite, feste) - Risposte iper-attive di fronte a difficoltà o
conflitti - Incapacità di gestire cambiamenti inaspettati
della loro routine
29- DIFFICOLTA COMPORTAMENTALI
- Difficoltà organizzative (gestione del diario,
del materiale, degli spazi ecc.) - Dimenticanze
- Difficoltà nel contatto oculare e fisico
- Ipersensibilità ad eventuali mancanze di
rispetto - Talvolta bugie
- Comportamento da bambino più piccolo rispetto
alletà anagrafica - Raramente opposizione e provocazioni verso
linsegnante
30- COSA PUO FARE LA SCUOLA PER I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO - IL COMPORTAMENTO DEL BAMBINO E COMUNICAZIONE
quale bisogno sta dietro? Perché si comporta
così? Posso soddisfarlo? Se sì come? - Tenere in considerazione il livello di sviluppo
emotivo del bambino al di là delletà anagrafica - Regole poche, chiare, specifiche, concrete
- Coinvolgere il bambino in una contrattazione
delle conseguenze positive e negative del
rispetto delle regole - Empatizzare col bambino, validarlo, aiutarlo a
rispettare la regola
31- COSA PUO FARE LA SCUOLA PER I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO - Insegnare a comprendere le proprie emozioni
(automonitoraggio) e poi quelle degli altri
(capacità di decentramento migliora le
relazioni sociali) - Tono della voce pacato e più frequente contatto
oculare per stimolare attenzione ed impegno - Programmazione della giornata e routine,
avvisando in anticipo di eventuali cambiamenti
sostegno nella gestione dei cambiamenti - Stimolare la riflessione sui vantaggi e svantaggi
a breve e lungo termine dei comportamenti
32- COSA PUO FARE LA SCUOLA PER I DISTURBI DEL
COMPORTAMENTO - Attività di tutoring (esempio per la gestione
del diario) - Compiti di responsabilità
- Ignorare i comportamenti non altamente
disturbanti o pericolosi - Dare attenzione allalunno quando i suoi
atteggiamenti sono adeguati - Posticipare gradualmente il soddisfacimento delle
sue richieste di attenzione (tollerare la
frustrazione) - Allenare la tolleranza alle critiche
33SCARSA AUTOSTIMA NEI BAMBINI ADOTTIVI
- COSE LAUTOSTIMA
- Sentirsi degni damore (Valgo) e sentirsi
capaci di agire (Riesco) - Ricordarsi i successi passati ed essere
convinti di farcela anche in futuro - Non arrendersi di fronte alle difficoltà ed
essere fiduciosi - Evitare la profezia che si autoavvera
- Non avere continuamente paura di fallire e non
desiderare sempre la perfezione
34- CIRCOLO VIZIOSO
- ESPERIENZE NEGATIVE (abbandoni, traumi ripetuti o
importanti, grave trascuratezza) - BASSA AUTOSTIMA (non ho fiducia in me e nel
mondo, non posso permettermi di esplorare) - BLOCCO DELLA CREATIVITA E DELLA CAPACITA DI
SPERIMENTARE - (per non andare incontro ad ulteriori delusioni )
-
- ULTERIORE DIMINUZIONE DELLAUTOSTIMA
35- LAUTOSTIMA NON DIPENDE DALLA RIUSCITA IN SE, MA
DALLA PRESENZA DI UN FORTE SENSO DI VALORE
PERSONALE - CHE PERMETTE DI AFFRONTARE SIA
- I FALLIMENTI CHE I SUCCESSI
36COME SI SVILUPPA LAUTOSTIMA?
- Lautostima SI SVILUPPA a partire dalle
primissime interazioni del bambino con le figure
di accudimento - Il bambino si aspetta che siano le persone
significative della sua vita (genitori, nonni,
insegnanti) a dargli amore ed approvazione
37- COME SI SVILUPPA LAUTOSTIMA
- Se le esperienze PRECOCI del bambino sono state
prevalentemente positive con le figure di
accudimento, egli sarà in grado di interiorizzare
i sentimenti di valore personale, al di là dei
giudizi degli altri - Al contrario, un bambino non amato o non accudito
nei primi mesi della sua vita, dipenderà sempre
da fonti esterne per mantenere la propria
autostima
38PERCHE I BAMBINI ADOTTIVI TENDONO AD AVERE
UNAUTOSTIMA PIU BASSA?
Le prime interazioni con le figure accuditive
sono state ASSENTI O MOLTO DEFICITARIE Hanno
subito ALMENO UN ABBANDONO Spesso hanno vissuto
PIÙ abbandoni o istituzionalizzazioni Talvolta le
cure non solo erano assenti ma SOSTITUITE da
comportamenti maltrattanti, altamente
trascuranti, traumatizzanti
39- A LIVELLO SCOLASTICO UNA BASSA AUTOSTIMA
COMPORTA - Senso di inadeguatezza ed inefficacia
nellapprendimento - Sentirsi incapaci e stupidi
- Demotivazione allapprendimento
- Non ricordare i successi passati (difficoltà
superate in alcune materie) - Richiesta allinsegnante di continue
rassicurazioni - Richiesta costante e talvolta esclusiva di
attenzione dellinsegnante - Modalità inadeguate di attirare lattenzione sia
degli adulti che dei compagni (canticchiare, fare
il giullare ecc.)
40- COSA PUO FARE LA SCUOLA PER AIUTARE IL BAMBINO
CON BASSA AUTOSTIMA - Informarsi dalla famiglia sul percorso pre e post
adottivo - Ascoltare le sue difficoltà e preoccupazioni
- Giustificare lattenzione condivisa
- Aiutarlo a comprendere ed esprimere le proprie
emozioni, facendole condividere col gruppo classe -
41- COSA PUO FARE LA SCUOLA PER AIUTARE IL BAMBINO
CON BASSA AUTOSTIMA - Insegnare a prendere decisioni e risolvere
problemi (partendo dalle piccole cose come la
gestione del diario) - Dare rinforzi positivi (di tipo sociale,
simbolico) - Assegnare compiti di responsabilità in classe o
nel lavoro di piccolo gruppo - Apprezzare i suoi interessi e le sue attitudini,
permettendo di personalizzare lo svolgimento dei
compiti
42- COSA PUO FARE LA SCUOLA PER AIUTARE IL BAMBINO
CON BASSA AUTOSTIMA - Dare giudizi non globali sulla persona ma
riferiti alla specifica azione compiuta in un
determinato momento - Incoraggiare nei momenti di difficoltà, creando
ottimismo per il futuro e ricordando i momenti
difficili già superati - Usare lironia per indicare un difetto
- Esprimere pubblicamente fiducia nelle sue
capacità - Sottolineare i suoi punti di forza oltre che di
debolezza
43 ADHD Il Disturbo da
Deficit dellAttenzione e Iperattività è
caratterizzato principalmente da tre
sintomi Disattenzione /Impulsività/
Iperattività I sintomi possono presentarsi
individualmente o in combinazione tra loro
44 ADHD Quello che
caratterizza il disturbo è la frequenza e
lintensità dei sintomi che devono essere
presenti dal settimo anno di età e manifestarsi
per più di sei mesi (criteri diagnostici
DSM-IV-TR)
45- I BAMBINI CON ADHD PRESENTANO LE SEGUENTI
DIFFICOLTA - Deficit dellAttenzione
- Difficoltà nelle funzioni esecutive (Barkley,
1997 Sergeant e Van De Meer, 1990) - Difficoltà nellinibizione della risposta
automatica (Swanson e Hoskyn) - Difficoltà di autoregolazione del comportamento e
scarsa tolleranza allattesa e alla
gratificazione (Sonuga e Barke)
46- QUALI SONO LE CAUSE DELLADHD?
- Fattori biologici-ereditari
- Diversa attivazione del sistema nervoso centrale
- Fattori pre, peri e post-natali
- Malnutrizione
- Deprivazione sensoriale
47- CAUSE ADHD esposizione intra-uterina a sostanze
- SINDROME FETO-ALCOLICA
- Ritardo nella crescita
- Anomalie cranio-facciali caratteristiche
- Coinvolgimento SNC
- ESPOSIZIONE A NICOTINA
- Nascita pre-termine e basso peso alla nascita
- COMPLICANZE PERINATALI
- DIFFICOLTÀ DI ALIMENTAZIONE
48- CAUSE ADHD incidenza dei fattori ambientali
- ABBANDONO
- Alterazione dellinvestimento simbolico da parte
della madre sul nascituro bambino non
pensato - Deprivazione/strategie comportamentali negative
- Non acquisizione dei processi di autoregolazione
49- ADHD e ADOZIONE
- I sintomi cardine dellADHD sono frequentemente
presenti anche in bambini adottati non ADHD - Nella popolazione generale lincidenza del
disturbo è del 3/5 con prevalenza maschile (41) - Lincidenza nei bambini adottati è del 12
(Istituto superiore di sanità)
50- ADHD e ADOZIONE
- I bambini adottati manifestano frequentemente i
sintomi di un disturbo del comportamento di tipo
esternalizzante - La diagnosi differenziale tra un disturbo ADHD e
un quadro reattivo caratterizzato da sintomi di
inattenzione, iperattività ed impulsività è
spesso molto difficile
51ADOZIONE E DISTURBI SPECIFICI DELLAPPRENDIMENTO
SCOLASTICO
52- COSA SI INTENDE PER DSA?
- Il DSA è un disturbo evolutivo che si manifesta
con specifiche e significative compromissioni
dellapprendimento delle abilità scolastiche
(lettura, scrittura, calcolo) - Queste compromissioni non sono attribuibili a
ritardo mentale bensì a - Disfunzione o ritardo nellorganizzazione
neuro-funzionale - Deficit neurologico (vista, udito, ecc.)
- Svantaggio socio-culturale
- Disturbi emotivi
- Comorbidità
53- DSA
- Questi disturbi possono presentarsi insieme ad
altre sindromi quali - ADHD (Disturbo da deficit dellattenzione e
iperattività) - Disturbo della condotta
- Disturbo del linguaggio
- Disturbi emotivi (ad es. Disturbo Reattivo
dellAttaccamento)
54- ASPETTI NEUROBIOLOGICI e COGNITIVI
- Lo sviluppo neurologico di un bambino non è
determinato solo da fattori genetici, ma anche da
variabili pre/post natali quali assunzione di
sostanze tossiche da parte della madre,
malnutrizione, ipostimolazione e assenza di cure.
Le conseguenze di un rallentato e/o alterato
sviluppo neurologico possono ricadere su - Acquisizione del linguaggio
- Evoluzione del segno grafico
- Sviluppo psico-motorio
- Abilità cognitive (memoria, attenzione, funzioni
esecutive)
55- ASPETTI PSICOLOGICI
- Le variabili nello sviluppo psicologico possono
essere ricondotte ad esperienze traumatiche e/o
difficili che possono manifestarsi in - Disturbi dellattaccamento (ipo o
iperinvestimento nelle relazioni) - Funzionamento post-traumatico (difficoltà di
attenzione, concentrazione, regolazione emotiva) - Disturbi emotivi (aspetti depressivi, scarsa
autostima, disturbi di regolazione del
comportamento)
56- COSTRUIRE LAPPARTENENZA IN FAMIGLIA ED A SCUOLA
- Più un bambino è piccolo, maggiore è il tempo che
trascorre in famiglia prima di iniziare la
scuola, minori sono le difficoltà che potrà
incontrare - Prima di qualunque altra cosa il bambino deve
costruire una relazione di attaccamento con i
nuovi genitori, che sono inizialmente per lui
degli estranei, e deve adattarsi alla sua nuova
condizione di figlio
57- COSTRUIRE LAPPARTENENZA IN FAMIGLIA ED A SCUOLA
- Solo dopo linizio del consolidamento dei legami
affettivi (almeno qualche mese dallingresso in
famiglia) che garantiscono il raggiungimento di
un equilibrio emotivo, il bambino potrà
affrontare nuove situazioni sociali, in
particolare la frequentazione scolastica, molto
impegnativa sia sul piano cognitivo sia nelle
nuove relazioni con compagni ed insegnanti
58- COSTRUIRE LAPPARTENENZA IN FAMIGLIA ED A SCUOLA
- Una ricerca svolta dalla CAI rileva che in media
i bambini vengono mandati a scuola 2-3 mesi dopo
il loro arrivo in Italia adottati già in età
scolare, prima ancora di capire dove si trovino
vengono catapultati nella classe corrispondente
alletà anagrafica (a volte presunta) senza
preventiva verifica delle loro reali competenze,
possibilità e precedente scolarizzazione
59- PERCHE TANTA FRETTA NEL MANDARLI A SCUOLA?
- La prima ragione è il timore dellevasione
dellobbligo scolastico, questione su cui è
utile fare riferimento alla Nota del Miur 21
febbraio 2014 avente ad oggetto Deroga
allobbligo scolastico di alunni adottati.
Chiarimenti - La seconda ragione è che spesso gli stessi
genitori tendono a normalizzare in fretta il
post-adozione, nella rassicurante convinzione che
la frequentazione con i pari garantisca il
benessere del bambino
60- COSTRUIRE LAPPARTENENZA IN FAMIGLIA ED A SCUOLA
- In realtà bisogna lasciare al bambino il tempo di
riorganizzare la sua vita ed i suoi affetti - Dopo questa fase delicatissima ed importante,
acquisite sicurezza e fiducia, gli si potrà
chiedere di investire sullesperienza scolastica - Scuola e famiglia devono fare ognuna la propria
parte in unottica di fattiva collaborazione
61Rapporto famiglia-scuola indispensabile ma poco
realizzatoEntrambi hanno difficoltà ad
affrontare insieme argomenti legati alla storia
del bambino
tendono a voler normalizzare la situazione del
figlio nel più breve tempo possibile
si concentrano soprattutto sullo svolgimento del
programma
62- LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- Attenzione alla storia personale
- Inserimento graduale privilegiando inizialmente
le relazioni con i compagni e gli insegnanti - Fornire una figura di riferimento con formazione
specifica - Riconoscere le competenze già acquisite
- Non nascondere o sottovalutare le difficoltà del
bambino sperando in un adeguamento rapido al
resto della classe
63- LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- NON EQUIPARARE il bambino adottivo nato all
- estero con un bambino immigrato
- innanzitutto il bambino immigrato si è trasferito
dal paese dorigine con LA SUA FAMIGLIA, e
conserva la sicurezza affettiva - è portatore di una lingua e di una cultura CHE E
LA STESSA DEL NUCLEO FAMILIARE - la scuola lo preparerà a diventare bilingue e
valorizzerà espressamente le sue origini con
progetti interculturali
64- LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- Nel caso delladozione internazionale invece il
- bambino ha una famiglia DIVERSA DA LUI che
parla, - mangia, si veste, si comporta con modalità
tipiche della cultura - italiana, cui lui si adeguerà fino a farle
proprie, in uno sforzo di - adattamento spesso repentino
- a volte è anche somaticamente diverso dai
genitori - la scuola deve essere preparata a cogliere questa
differenza ed a modulare i propri interventi a
seconda di quello che il bambino esprime
65(No Transcript)
66LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- COME RACCONTARE LADOZIONE
- A SCUOLA
- Il bambino adottivo non è diverso
- dagli altri, ha una STORIA diversa
- Nascita, abbandono, genitorialità, non
riguardano solo il bambino adottivo ma sono
concetti che fanno parte della vita e che la
scuola non può continuare a presentare secondo
modelli standardizzati
- - I diversi modi di essere famiglia
- - La tematica dellabbandono
- - La storia personale
67LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- COME TRATTARE LA TEMATICA DELLABBANDONO
- Riformulare il concetto di famiglia, fondata sul
legame affettivo e non biologico - Spiegare che non si diventa genitori o figli solo
attraverso la procreazione, che la genitorialità
si costruisce nel tempo e si fonda su amore e
responsabilità
- Come parlare a scuola di filiazione, maternità e
paternità
68LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- COME TRATTARE LA TEMATICA DELLABBANDONO
- Labbandono è una sofferenza che va rispettata e
considerata, non ignorata - Utilizzare un linguaggio semplice ed adeguato i
bambini hanno bisogno di cure, se i genitori
biologici non sono capaci di accudirli lo fanno i
genitori adottivi
- ? ? ?
- Cosa dire in classe
- ladozione può essere immaginata come un ponte
per superare labbandono
69LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- COME TRATTARE LA TEMATICA DELLABBANDONO
- Esistono racconti dai contorni fiabeschi che
possono aiutare a parlare di abbandono Tarzan (o
Mowgli il bambino della giungla), la storia di
Mosé, la leggenda di Romolo e Remo. O le
narrazioni classiche come Hansel e Gretel,
Pollicino, Biancaneve
- hihi
- Lo strumento della fiaba consente di presentare
ai bambini questo tema così difficile in modo
meno traumatico perché vissuto da personaggi
immaginari
70LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- COME TRATTARE LA STORIA PERSONALE
- Ci sono bambini adottivi di cui non si conosce
con certezza neppure letà è comprensibile
quanto sia per loro faticoso e doloroso
raccontarsi - Si può allora proporre di scrivere una favola di
cui si è protagonisti o creare un album con foto,
disegni, ritagli, pensieri costruiti liberamente
- tutu
- Spesso i bambini adottivi non hanno foto e
oggetti della prima infanzia privilegiare allora
disegni o immagini
71LA SCUOLA CHE ACCOGLIE
- COME DISEGNARE LALBERO GENEALOGICO
- Cespuglio familiare
- Lalbero dellamore
- Lalbero con le radici
- Il fiore in questo esempio il centro è il
bambino ed i petali sono i genitori, i nonni, gli
zii, i fratelli ed in genere le persone
importanti della sua vita
- Un modo diverso di disegnare lalbero genealogico
deve avere come centro il bambino, così da
costituire uno schema adatto a tutti gli alunni
72- IN CONCLUSIONE
- Ladozione non è una condizione passeggera ma un
evento fondamentale nella vita del bambino e dei
suoi genitori, quindi la scuola deve essere
preparata ed informata - Ladozione non interrompe la sofferenza del
bambino abbandonato, anzi la fa riemergere, e
necessita di un lungo tempo di elaborazione per
essere metabolizzata - Il bambino concentrato su questi coinvolgenti
piani emotivi non riesce ad impegnarsi a livello
cognitivo
73- IN CONCLUSIONE
- A volte gli adulti pensano di proteggere questi
bambini facendo finta di nulla o sminuendo la
drammaticità del loro vissuto (sei fortunato ad
avere due mamme) - Invece i bambini richiedono, a volte
espressamente, un riconoscimento della loro
condizione e compito degli insegnanti è saper
condurre anche gli altri alunni ad avvicinarsi
serenamente a temi delicati come labbandono,
lincapacità genitoriale, la sofferenza di
allontanarsi dalle proprie origini
74(No Transcript)
75Si ringraziano per la specifica collaborazione
Dott.ssa Ariella Tomaselli psicologa
(autostima) Dott.ssa Francesca Mazzon
psicologa (dsa)Elena Marcandalli - mamma
adottiva (illustrazioni)
- Si ringraziano i bambini, i genitori, gli
insegnanti e tutti coloro che, a vario titolo,
hanno reso possibile la realizzazione di questo
lavoro, dando ognuno un prezioso contributo
76- STRUMENTI LEGISLATIVI
- Il 26 marzo 2013 è stato firmato il Protocollo
d'Intesa fra il Ministero dell'Istruzione e della
Ricerca (MIUR) e il Coordinamento delle
Associazioni familiari adottive e affidatarie in
Rete (CARE) col fine di "Agevolare l'inserimento,
l'integrazione e il benessere scolastico degli
studenti adottati " - Per il testo del Protocollo nazionale e tutte le
informazioni sui Protocolli territoriali, deroga
obbligo scolastico ed aggiornamenti su prossima
pubblicazione linee guida vedi - www.coordinamentocare.org