Title: LINGUAGGIO E PROCESSI DI INTEGRAZIONE DI SOGGETTI DISABILI IN ASILO NIDO
1LINGUAGGIO E PROCESSI DI INTEGRAZIONE DI
SOGGETTI DISABILI IN ASILO NIDO
- Albanese O., Antoniotti C., Arati L., Farina
E., Molina P. - Università degli Studi di Milano Bicocca
- Università di Torino
2Proposta del responsabile del Servizio Asili Nido
- Settore Servizi Educativi - Comune di
Milano Progetto Integrazione dei bambini
portatori di handicap negli asili
nido. Intervento rivolto alla formazione delle
educatrici di nidi con presenza di bambini
disabili. Obiettivo fornire un supporto
allattività delle educatrici e rilevare gli
aspetti problematici legati alla presenza di
bambini con percorsi di sviluppo non standard.
3PREMESSA
- Il bisogno di supportare i processi di
integrazione attraverso una formazione adeguata è
stato largamente provato in oltre 30 anni di
formazione allintegrazione a tutti i livelli
scolastici. - Ciò è ancora più vero nel caso degli Asili Nido,
dove la frequenza dei bambini con disabilità
coinvolge la presa di coscienza di bisogni e
richieste di cura specifici.
4Introduzione
- Nel lavoro delle educatrici, e in particolare
quando si ha a che fare con situazioni di
disabilità, la capacità di osservare lo sviluppo
é unanimemente riconosciuta come una delle
competenze di base della professionalità. - Gli strumenti a disposizione delle educatrici non
sono molto numerosi, oppure richiedono un
impegno che va aldilà delle disponibilità
concrete nel lavoro quotidiano (Tourrette, 2001). - Riteniamo importante individuare degli strumenti
di osservazione di facile utilizzo, da proporre
alle educatrici che lavorano con bambini disabili.
5- Su queste basi teoriche è stato messo in atto un
progetto pilota per la formazione nei nidi con
queste finalità - Aiutare le educatrici a riflettere sulle proprie
rappresentazioni del bambino, sulle proprie
emozioni nel lavoro col bambino disabile e sulle
relazioni nel gruppo dei pari. - Accompagnare le educatrici a conoscere ed
utilizzare specifici strumenti in particolare per
losservazione e lanalisi dello sviluppo della
competenza linguistico-comunicativa. - Aiutare le educatrici a riflettere criticamente
sui risultati derivanti dallutilizzo di tali
strumenti per un più consapevole intervento
educativo, in particolare con bambini disabili.
6Strumenti utilizzati
- Abbiamo individuato due strumenti che riteniamo
possano essere proposti nellambito della
formazione alle educatrici, per losservazione e
la valutazione dello sviluppo linguistico,
comunicativo e sociale. - Il Primo Vocabolario del Bambino (PVB) parole e
Frasi - questionario MacArthur nella forma breve
- (Caselli, Capirci, 2002), valuta il livello di
sviluppo linguistico dei bambini, in particolare
produzione verbale, capacità di formulare frasi,
complessità frasale, produzione gestuale, abilità
simboliche, decontestualizzazione e imitazione,
pronuncia. - Il questionario tratto dalla scala SCSP
(Guidetti, Tourrette, 1993 Molina, Ongari,
Schadee, 1998), valuta lo sviluppo comunicativo
del bambino nel contesto interattivo e sociale
che lo origina (in particolare viene analizzata
linterazione sociale, lattenzione congiunta e
la regolazione del comportamento). - Presentiamo in questa sede la parte di ricerca
relativa alla rilevazione della comunicazione
linguistica dei bambini, attraverso la forma
breve del PVB
7Campione
- I dati sono stati raccolti dalle educatrici in 13
asili nido milanesi, nei quali sono stati
integrati bambini con disabilità di diversa
origine e gravità. - In totale le educatrici hanno compilato il
questionario per 90 bambini, di cui 15 disabili e
64 con sviluppo tipico.
8Bambini con sviluppo tipico(N 64, Età media
27,5 mesi)
Fascia detà in mesi Numero bambini
18-19 8
20-21 3
22-23 5
24-25 7
26-27 6
28-29 11
30-31 8
32-33 3
34-35 9
36 4
Tot. 64
9Bambini disabili integrati(N 15, Età media
35 mesi)
- Range età dai 20 ai 42 mesi
- Diagnosi
- 5 casi di sindrome di Down
- 3 casi di sindrome malformativa
- 2 casi di ipoacusia grave
- 2 casi di paralisi cerebrale infantile
- 1 caso di sindrome di West
- 1 caso di deficit visuo-attentivo e cognitivo
- 1 caso di ritardo psicomotorio
10IL PRIMO VOCABOLARIO DEL BAMBINO Parole e
Frasi(Forma breve del questionario MacArthur)
- La forma breve del Questionario PVB (Caselli,
Capirci, 2002) è uno strumento che permette una
registrazione semplice e rapida del livello di
sviluppo linguistico dei bambini, e quindi può
essere utilizzato proficuamente anche in un
contesto educativo come quello del nido.
11Lo strumento
12(No Transcript)
13Procedura
- Le educatrici hanno compilato il questionario per
i bambini disabili e per il gruppo di bambini in
cui essi erano inseriti. - La compilazione é avvenuta quasi sempre da parte
delleducatrice di riferimento del gruppo o di
più educatrici insieme questo in relazione agli
obiettivi educativi del progetto dintervento del
Comune, che non attribuisce solo allinsegnante
di sostegno ma anche al collettivo delle
educatrici della sezione la responsabilità della
gestione dei bambini disabili. - Le educatrici non hanno segnalato particolari
problemi nel compilare il questionario, sia per i
bambini disabili che per il gruppo nel suo
insieme.
14Analisi dei dati
- I dati sono stati analizzati relativamente alle
singole sezioni del questionario (produzione
verbale, capacità di formulare frasi, complessità
frasale, produzione gestuale, abilità simboliche,
decontestualizzazione e imitazione, pronuncia).
E stato effettuato - Un confronto fra i nostri dati riferiti ai 64
bambini con sviluppo tipico e quelli rilevati
dagli autori della forma breve del questionario
MacAtrhur (cfr Caselli, Capirci, 2002) su un
gruppo di bambini considerati campione normativo
(per quanto riguarda la produzione verbale). - Una descrizione dellandamento del nostro
campione con sviluppo tipico rispetto alle
differenti sezioni del questionario. - Una descrizione di ogni singolo caso per quanto
riguarda i bambini disabili.
15Risultati confronto campione Milano-campione
normativo
Per quanto riguarda la produzione verbale,
(numero di parole prodotte dal bambino su una
lista di 100 presenti nel questionario), nel
grafico si può osservare la media di parole
prodotte dai bambini del campione considerato,
confrontata con quella del campione normativo. I
due andamenti sono in gran parte sovrapponibili,
e la piccola differenza nelle prime fasce detà è
anche da imputarsi allo scarso numero di bambini
in quelle fasce.
16Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (1)
Per quanto riguarda la capacità di formulare
frasi, il campione considerato conferma
landamento atteso nelle fasce detà più basse i
bambini non sono ancora in grado di formulare
frasi, capacità che aumenta col progredire
delletà.
17Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (2)
Per quanto riguarda la complessità frasale, il
campione considerato conferma quanto atteso
nelle fasce detà più basse la struttura della
frase è molto semplice, mentre a partire dai 24
mesi le strutture frasali aumentano di
complessità (frasi nucleari, binucleari).
18Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (3)
Per quanto riguarda la produzione gestuale, il
grafico evidenzia come già dalla prima fascia
detà considerata i bambini utilizzano i gesti in
modo comunicativo. Nelle ultime fasce luso del
gesto tende a decrescere il bambino, infatti,
usa molto di più la modalità verbale che sembra
sostituire quella gestuale nella comunicazione
con lesterno.
19Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (4)
Per quanto riguarda le abilità simboliche, la
decontestualizzazione e limitazione,
questultima è già presente nella prima fascia
(quasi il 40 dei bambini imita parole sentite
dalladulto). La decontestualizzazione e le
abilità simboliche (il gioco del far finta),
strettamente legate allo sviluppo cognitivo e del
linguaggio, compaiono poco più tardi. Tutte e tre
le abilità hanno un andamento crescente.
20Risultati bambini Milano con sviluppo tipico (5)
Per quanto riguarda la pronuncia, il campione
considerato evidenzia come dalle prime parole
estremamente semplificate il bambino, con un
maggiore sviluppo e controllo delle regole
fonologiche, utilizza un linguaggio sempre più
intelligibile.
21Risultati bambini disabili (1)
22Risultati bambini disabili (2)
2 non ancora 4 a volte 8 spesso
23Risultati bambini disabili (3)
24Risultati bambini disabili (4)
2 non ancora 4 a volte 8 spesso
25Risultati bambini disabili (5)
2 non ancora 4 a volte 8 spesso
26Risultati bambini disabili (6)
2 lo capiscono soprattutto i familiari 4
sostituisce alcuni suoni 8 parla già da grande
27Osservazioni sui risultati
- Il nostro campione di bambini con sviluppo tipico
segue landamento atteso in base alla
letteratura. - Analisi dei dati relativi ai bambini disabili
- Complessivamente, i bambini disabili presentano
uno sviluppo linguistico inferiore rispetto ai
bambini delle medesime età senza patologia. - Non è riscontrabile alcun effetto delletà sul
livello di sviluppo linguistico in nessuna
sezione del questionario. - I due casi di paralisi cerebrale ed il caso di
sindrome malformativa (35 mesi) ottengono le
migliori prestazioni in ogni sezione del
questionario. - Esiste una distribuzione più omogenea dei dati
relativamente alla produzione gestuale, modalità
complessivamente più utilizzata dai bambini
disabili del campione.
28Conclusioni
- A nostro avviso non esiste la possibilità di
trovare un fattore imputabile alle differenti
patologie per spiegare il ritardo
complessivamente riscontrato nel linguaggio dei
soggetti disabili. - I risultati ottenuti con i bambini disabili ci
permettono di riflettere sullimportanza delle
differenze individuali. Nonostante si possano
trovare delle costanti nelle patologie, occorre
non focalizzarsi sulle patologie stesse, ma porre
attenzione allindividuo. - La frequentazione dellasilo nido a nostro avviso
può svolgere un effetto positivo per
lintegrazione dei bambini disabili se le
educatrici interagiscono tenendo conto non solo
delle caratteristiche delle varie patologie, ma
soprattutto delle caratteristiche individuali di
ogni singolo bambino. - In tal senso sarebbe interessante allargare il
campione e poter confrontare questi dati con
quelli di bambini con patologie analoghe ma che
non frequentano il nido.
29Bibliografia
- Axia, G. (Ed.) (1994), La valutazione dello
sviluppo. Manuale di metodi e strumenti, Roma, La
Nuova Italia Scientifica - Fischer, K.W. (1980), A Theory of Cognitive
Development The Control and Construction of
Hierarchies of Skills, Psychological Review,
LXXXVII (6), 477-531 - Guidetti, M., Tourrette, C. (1993), Évaluation de
la Communication Sociale Précoce - Manuel ECSP,
Issy-Les-Moulineaux (F), Editions Scientifiques
et Psychologiques-EAP - Capirci O.,Caselli M.C. (2002), Giochiamo a
parlareosservare e promuovere lo sviluppo
comunicativo e linguistico nella prima infanzia,
in M.C.Caselli, C.Capirci (Eds.) Indici di
rischio nel primo sviluppo del linguaggio,
Milano, Angeli - Caselli, C. Capirci, O. (Eds.) (2002), Indici
di rischio nel primo sviluppo del linguaggio,
Milano, Angeli - Molina, P., Ongari, B., Schadee, H.M.A. (1998),
Un contributo alla valutazione dello sviluppo la
Scala della Comunicazione Sociale Precoce (SCSP),
Età Evolutiva, 61, 64-82 - Seibert, J.M. Hogan, A.E. (1982), Procedures
Manual for the Early Social-Communication Scales
(ESCS), Miami (Florida), Mailman Center for Child
Development-University of Miami, manoscritto non
pubblicato - Tourrette, C. (2001), L'évaluation psychologique
des très jeunes enfants au développement normal
et atypique (0-6 anni), Paris, Dunod
30(No Transcript)