DSA tra teoria e pratica - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

DSA tra teoria e pratica

Description:

DSA tra teoria e pratica Lamparelli Maria Grazia Psicologa psicoterapeuta mg.lamparelli_at_libero.it I primi due stadi di elaborazione, comuni alle due vie, sono quelli ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:66
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 73
Provided by: P5
Category:
Tags: dsa | pratica | teoria | tra | yacht

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: DSA tra teoria e pratica


1
DSA tra teoria e pratica
  • Lamparelli Maria Grazia
  • Psicologa psicoterapeuta
  • mg.lamparelli_at_libero.it

2
Consensus conference(26 gennaio 2007)DSA
  • Principale caratteristica è quella della
    specificità intesa come presenza di un deficit
    che interessa uno specifico dominio di abilità,
    ma circoscritto, lasciando intatto il
    funzionamento intellettivo generale.
  • Criterio diagnostico di inclusione è quello della
    discrepanza tra abilità di dominio e
    intelligenza.
  • Dominilettura, ortografia, grafia, cognizione
    numerica, procedure esecutive del numero e del
    calcolo.

3
Criteri per definizione DSA
  • Carattere evolutivo
  • Diversa espressività
  • Comorbidità
  • Carattere neurobiologico delle anomalie
    processuali
  • Disturbo specifico deve comportare un impatto
    significativo e negativo per adattamento
    scolastico e/o per le attività della vita
    quotidiana.

4
Che cose la dislessia?
  • Il disturbo comprende una specifica e
    significativa compromissione nello sviluppo delle
    capacita di lettura nonostante istruzione
    adeguata, in assenza di deficit intellettivi,
    neurologici o sensoriali e con adeguate
    condizioni socio-culturali (DSM-IV ICD-10).
  • Difficolta specifica della lettura che fa
    riferimento allaspetto decifrativo.
  • E un disturbo di automatizzazione dei processi
    di decodifica dei segni scritti.

5
Lettura e processi cognitivi
  1. LETTURA ad alta voce capacità di riconoscere e
    denominare le parole contenute in un testo in
    modo scorrevole e corretto (lettura strumentale)

2) LETTURA intesa come capacità di cogliere il
significato (quindi di elaborare o recuperare
delle rappresentazioni mentali) di quanto si è
letto (comprensione)
LETTURA STRUMENTALE ? COMPRENSIONE
6
Lettura ad alta voce(modello evolutivo di Uta
Frith,1985)
  • Stadio logografico
  • Stadio alfabetico
  • Stadio ortografico
  • Stadio lessicale

7
Lettura ad alta voce
Parola scritta (es. GATTO)
Modello di lettura strumentale a due vie
(Coltheart, 1978 1981)
Sistema di analisi visiva
Lessico visivo di entrata
Conversione grafema-fonema
VIA 3 (via FONOLOGICA)
VIA 2 (via LESSICALE NON SEMANTICA)
Sistema semantico
(Es. prustela)
Lessico fonologico duscita
Buffer fonemico
PAROLA LETTA
VIA 1 (via LESSICALE SEMANTICA)
8
(No Transcript)
9
  • I primi due stadi di elaborazione, comuni alle
    due vie, sono quelli dell'Analisi Visiva  e del
    Riconoscimento delle Lettere, cioè vengono
    innanzitutto individuate le caratteristiche
    visive rilevanti dello stimolo (la sua forma
    globale e la forma delle lettere che lo
    compongono), a questo punto è possibile arrivare
    al Sistema Semantico attraverso due strade
    alternative.

10
  • Secondo questo modello, vi sono in realtà tre
    modi diversi per ottenere il suono di una parola
    stampata durante la lettura a voce alta, ma solo
    due di essi consentono l'accesso al significato
    delle parole. Le caratteristiche delle vie di
    lettura ipotizzate nel modello standard sono le
    seguenti.
  • 1 - Via fonologica prelessicale. Consente la
    lettura ad alta voce mediante l'applicazione
    delle regole di conversione grafema-fonema ed
    eventualmente, ma solo nel caso di parole note,
    l'accesso al significato nel sistema semantico
    attraverso il riconoscimento uditivo. Questa via
    è necessaria per la lettura di stringhe di
    lettere che non hanno una entrata lessicale nel
    sistema semantico e quindi non possono essere
    lette direttamente mediante la via visiva, come
    per es. non-parole o parole di lingue straniere o
    parole della nostra lingua che non abbiamo mai
    udito.
  • 2a - Via visiva diretta. Consente la lettura a
    voce alta attraverso le connessioni dirette tra
    il lessico visivo di input ed il lessico
    fonologico di output, ma non l'accesso al
    significato, in quanto "salta" il sistema
    semantico. Questa via realizza, dunque, una forma
    di lettura ad alta voce senza comprendere cio
    che si sta leggendo. Lesistenza di questa via è
    stata dimostrata solo nello studio di pazienti
    cerebrolesi con sindrome di "iperlessia", cio è
    pazienti che riescono a leggere pur non essendo
    in grado di comprendere cio che hanno letto..

11
  • 2 - Via visiva semantica. Consente l'accesso
    lessicale mediante il passaggio dal lessico
    visivo di input al sistema semantico e
    successivamente la lettura a voce alta mediante
    l'accesso al lessico fonologico di output. È
    necessaria per la lettura e la comprensione delle
    parole irregolari (in inglese, weight, wait) per
    noi con accentazione irregolare es ancòra,
    àncora) che non possono essere lette mediante
    l'applicazione delle regole di conversione
    grafema-fonema.
  • L'accesso al Sistema Semantico consente di
    ottenere non solo il significato di una parola,
    ma anche tutte le altre informazioni che abbiamo
    immagazzinato su di essa, e quindi anche il suo
    suono. Infatti una volta che sia stato attivato
    il codice semantico di una parola questo attiva a
    sua volta il corrispondente codice fonologico che
    fornisce la rappresentazione fonologica della
    parola da pronunciare. Il risultato di questo
    processo e che il suono della parola non è
    costruito a partire dai suoni che la compongono,
    ma è attivato e recuperato in maniera globale
    direttamente dal "lessico interno", il magazzino
    interno in cui sono conservate tutte le
    informazioni che ogni parlante possiede rispetto
    alle parole della sua lingua.

12
Modello standard di lettura1) analisi visiva
  • Prima di essere letta una parola (o una non
    parola) deve essere analizzata nelle sue
    componenti strutturali. (Uso della MBT,
    elaborazione in parallelo)
  • Identificazione della forma complessiva della
    parola
  • Identificazione delle singole lettere
  • Categorizzazione delle lettere (trasformazione in
    un codice astratto)
  • Segmentazione grafemica della stringa
  • Codifica della posizione relativa di ogni lettera
    allinterno della stringa in modo da poter
    ricostruire lordine sequenziale

13
Modello standard di lettura2) conversione
grafema fonema
  • Magazzino MLT in cui vengono immagazzinati i
    valori delle associazioni apprese tra codici
    fonologici e loro rappresentazione grafica
    (segmenti fonemici)
  • Efficienza di questo sistema dipende dalla
    rapidità dellaccesso nel recupero dei codici
    fonologici a partire da un input grafico
  • Buffer fonemico sistema a memoria a breve termine
    verbale, composto da un magazzino fonologico e da
    operazioni di assemblaggio della struttura
    fonologica (sintesi fonemica)

14
Modello standard di lettura3) lessico ortografico
  • Lessico ortografico dentrata una sorta di
    dizionario in cui le parole sono immagazzinate
    nella loro forma visiva
  • Ipotesi dei logogen (Morton 1969) che prevede
    che il risultato dellanalisi ortografica sia
    confrontato con le voci ortograficamente simili
    presenti nel magazzino e che sia fissata una
    soglia di riconoscimento oltre la quale la parola
    viene riconosciuta (es.lama-lana)

15
Modello standard di lettura4) sistema semantico
  • Sistema semantico magazzino a lungo termine in
    cui ogni data parola è associata ad un
    corrispettivo significato (o più significati nei
    casi di polisemia)
  • Linformazione allinterno del sistema è
    rappresentata in forma astratta e i vari concetti
    sono tra loro interconnessi su più livelli
    categoriali (categorie basilari, sopra e
    sub-ordinate)

16
Modello standard di lettura5) Lessico fonologico
di uscita
  • Lessico fonologico una sorta di dizionario in
    cui le parole sono immagazzinate nella forma
    fonologica. Laccessibilità a questo magazzino
    può risultare compromessa nei casi di DSL e DE
  • Test adatti a valutare questo magazzino fluenza
    fonemica

17
Strategie di lettura
  • Strategia fonologica richiede lanalisi delle
    singole sub-unita che compongono la parola e
    attraverso le regole di conversione g/f viene
    ricostruita la catena fonologica che consente
    recupero della parola nel repertorio lessicale
  • Strategia lessicale il lettore riconosce
    globalmente la parola e la pronuncia dopo averla
    riconosciuta dal suo repertorio lessicale

18
Processo di lettura adulto
  • Richiede capacita di balancing tra
  • strategia fonologica
  • strategia lessicale

19
Lettura
  • Parole ortograficamente regolari possono essere
    lette attraverso una qualsiasi strategia
  • Parole irregolari possono essere lette
    correttamente solo attraverso la via lessicale
    (strategia lessicale)
  • Parole nuove e non-parole possono essere lette
    solo attraverso la via di conversione fonologica
    (strategia fonologica, accesso indiretto)

20
Effetti della lingua
  • La dissociazione tra i due tipi di strategia
    (fonologica e lessicale) è molto evidente in
    lingue irregolari e opache come inglese in cui il
    lettore deve sin dalle prime fasi di
    apprendimento sviluppare accesso diretto (parole
    irregolari yacht, omofone weight, wait) e
    indiretto per le parole regolari.
  • In inglese disturbo fonologico più frequente
  • In italiano, lingua regolare e con ortografia
    trasparente, è più difficile separare le due
    strategie sul piano evolutivo

21
  • Fine 1.elementare
  • lingue trasparenti 95 parole corte lette
    correttamente
  • lingue opache variabile
  • 34 (inglese) parole corte lette correttamente
  • IPOTESI
  • - le lingue a ortografia opaca hanno bisogno sia
    di un fondamento logografico che alfabetico
  • - le lingue a ortografia trasparente solo
    alfabetico
  • In generale i ragazzi italiani sembrano capaci di
    raggiungere un buon livello di correttezza già
    alla fine del primo anno di scuola mentre gli
    stessi livelli sono ottenuti da ragazzi inglesi
    molto più avanti
  • (Seymour, Aro, Erskine, 2003)

22
  • In lingue a ortografia opaca lapprendimento
    della lingua avviene prevalentemente per via
    lessicale e quindi procede in modo lento con la
    progressiva acquisizione di singole parole
  • in italiano lapprendimento della lettura avviene
    inizialmente lungo la via di conversione
    sublessicale ed è quindi relativamente rapido ma,
    dato che la procedura sublessicale richiede un
    maggior carico computazionale, è efficace ma
    spesso più lenta e scandita.

23
Processo di lettura ortografie trasparenti
  • La via fonologica appare un percorso semplice e
    naturale nelle prime fasi di apprendimento della
    letto-scrittura
  • La via lessicale si attiva successivamente come
    risultato dei processi di codifica fonologica più
    ricorrenti
  • I bambini mostrano comunque un vantaggio dalle
    componenti lessicali leggono più rapidamente e
    in modo più accurato le parole più frequenti e le
    parole rispetto alle non parole

24
Sviluppo della capacita di lettura
  • La velocita di lettura progredisce in maniera
    omogenea di circa 1/2 sillaba al secondo per
    ciascun anno scolastico, fino al terzo della
    scuola secondaria in cui raggiunge la velocita
    di circa 6 sill/sec
  • Una lettura di circa 5.5 sill/sec e considerata
    vicina a quella delladulto
  • Si considera una lettura funzionale allo studio
    quando la velocita si aggira attorno a 2-2.5
    sill/sec

25
Definizione dislessia
  • Abilita strumentali (velocita/ accuratezza)
  • Origine neurobiologica (alterazioni funzionamento
    aree cerebrali)
  • Ipotesi genetica (anamnesi, studi gemelli)
  • Maschi e femmine (41)

26
Possibili cause dislessia
  • Deficit processazione fonologica
  • Deficit visivo (magnocellulare)
  • Deficit cerebellare

27
Ipotesi fonologica
  • I problemi hanno origine nella rappresentazione e
    manipolazione dei fonemi (consapevolezza
    fonologica)
  • Storia di difficoltà linguistiche orali in b/i
    con dislessia evolutiva
  • Ripetizione non parole
  • Discriminazione fonemi
  • Sensibilità fonologica (produzione rime)

28
Ipotesi visiva
  • Deficit visivi a livello dei movimenti oculari
    saccadi di breve ampiezza
  • Anomalie anatomiche e funzionali del sistema
    visivo centrale magnocellulare
  • Difficoltà visive nello scanning di stimoli
    piccoli e affollati

29
Ipotesi magnocellulare
  • Sistema specifico per visione movimento,
    posizione oggetto nello spazio, percezione della
    profondità (luci a rapida intermittenza, basso
    contrasto di target in moviemento a bassa
    frequenza temporale)
  • Presiede tre funzioni implicate nel processo di
    lettura
  • Regolazione movimenti oculari (irregolarità)
  • Visione periferica (deficit di inibizione)
  • Attenzione visuo-spaziale (emineglet sinistro)

30
Ipotesi cerebellare
  • Ruolo del cervelletto
  • 1) Controllo motorio
  • 2) Articolazione linguaggio (lentezza o
    disfunzione nel processo di articolazione
    determinerebbe una rappresentazione fonologica
    povera)
  • 3) Automatizzazione di procedure

31
Ipotesi cerebellare
  • I dislessici hanno difficoltà nellacquisire
    automaticità nelle lettura e in altre attività
    cioè necessitano di più pratica per automatizzare
    lapprendimento.
  • DIFFICOLTA
  • Mantenersi equilibrio su un asse (a occhi
    bendati, su un piede)
  • Mantenere postura
  • Eseguire contemporaneamente due compiti
  • PET ridotta attivazione cerebellare in adulti
    dislessici durante la lettura

32
Diagnosi
  • Psicologo, neuropsichiatra
  • Eta diagnosi fine della classe II, inizio
    classe III

33
Diagnosi
  • Escludere patologie neurologiche
  • Escludere psicopatologie preesistenti
  • Escludere deficit uditivi/visivi
  • Valutazione neuropsicologica con prove
    standardizzate

34
Prove standardizzate
  • Livello intellettivo
  • Lettura brano (correttezza e rapidita)
  • Lettura parole e non parole

35
Criteri per la diagnosi
  • Prestazione lt 2ds in almeno uno dei parametri
    velocitae correttezza
  • Prestazione al 5º percentile nella lettura di
    parole e non parole
  • Si considera una lettura funzionale allo studio
    quando la velocita si aggira attorno a 2-2.5
    sillabe/secondo

36
Dislessia evolutiva
  • Nei bambini con dislessia le strategie possono
    essere presenti con diverso grado di efficienza,
    ma non sono mai completamente assenti.

37
In generale distinguiamo
  • Dislessia medio-lieve ( circa 2ds tra 1 e 1.6
    sill/sec)
  • lettura molto lenta
  • discreta comprensione del testo
  • Dislessia severa (sotto le 2ds lt 1 sill/sec)
  • lettura lenta
  • lettura inaccurata
  • scarsa comprensione del testo

38
Come si manifesta il disturbolivello fonologico
  • Difficolta consapevolezza fonologica
    (riconoscimento suoni associati alle lettere)
  • Difficolta memoria fonologica a breve termine
    (ripetizione parole e non parole)
  • Difficolta articolazione veloce di suoni
    (nominare rapidamente lettere, cifre, colori,
    oggetti)
  • Difficolta linguistiche (confusione suoni
    f-vt-dm-n organizzazione frase, uso termini
    nuovi)

39
Come si manifesta il disturbolivello visivo
  • Analisi e memorizzazione visiva di forme (errori
    p/q, b/d, a/e, u/n, m/n, f/t)
  • Analisi seriale visiva (omissione grafemi
    fonte/fote, salti di rigo, inversione sillabe
    in/ni, aggiunte e ripetizioni tavolo/tavovolo)
  • Integrazione visivo-uditiva

40
Esempi di errori di lettura nei dislessici
  • SOSTITUZIONI
  • Valo-salo dorso-borso forma-forza botto-botte
    chiodo-chiudo
  • INVERSIONI
  • Serdo-sedro linea-liena nutto-tunto
  • INSERIMENTI
  • Vunto-vunito zato-zatto tana-tanta

41
Rispetto a lettura, scrittura e abilita
linguistiche
  • Lentezza nella lettura
  • Lettura con errori
  • Difficolta nella comprensione
  • Errori di trasposizione, ripetizione, omissione,
    inversione lettere, sillabe e parole
  • Deficit nel recupero di elencazioni (es.
    Tabelline)
  • Difficolta espressione idee

42
Rispetto al tempo
  • Difficolta ad organizzare il tempo in anticipo
    (sono spesso in ritardo)
  • Difficolta a leggere orologio
  • Difficolta a memorizzare i giorni della
    settimana, i mesi, le stagioni,
  • Difficolta a ricordare la data di nascita

43
Rispetto alla matematica
  • Uso delle dita per contare
  • Difficolta nella numerazione progressiva e
    regressiva
  • Difficolta nel calcolo
  • Difficolta nel memorizzare le tabelline
  • Difficolta nella decodifica del numero
    (1492gt1000400902)
  • Inversione di cifre
  • Difficolta nel gestire la sequenzialita nelle
    operazioni matematiche
  • Difficolta nella decodifica del testo

44
Rispetto al comportamento
  • Appare sempre svogliato
  • Puo essere disordinato
  • In classe disturba oppure e troppo calmo
  • Puo essere emotivo o ansioso

45
Dislessici rispetto ai loro compagni
  • Hanno un concetto di se piu negativo
  • Si sentono meno supportati emotivamente e hanno
    poca autostima
  • Tendono a sentirsi meno responsabili del proprio
    apprendimento
  • Tendono ad abbandonare il compito alle prime
    difficolta

46
La dislessia lungo larco della scolarità
obbligatoria (Stella et al., 2001)
  • Fattore correttezza i bambini con DE tendono a
    un progressivo avvicinamento ai dati di
    riferimento che ha il suo massimo effetto in V
    el.
  • Fattore comprensione progressivo peggioramento
    nelle classi a partire dalla III el. (aumento
    complessità delle informazioni contenute nel
    brano, severità della decodifica, aumento
    lunghezza brano)

47
La dislessia lungo larco della scolarità
obbligatoria (Stella et al., 2001)
  • Fattore rapidità bambini con DE grave
    considerati lungo larco evolutivo dalla II el.
    alla III media raggiungono in III media una
    velocità pari a quella raggiunta da un
    normolettore in II el.
  • Vantaggio della lettura del brano e delle parole
    rispetto alle non parole

48
La dislessia lungo larco della scolarità
obbligatoria (Stella et al., 2001)
  • DE disturbo molto persistente nel corso degli
    anni della scolarità
  • Il deficit di decodifica non mostra andamento
    omogeneo nei due parametri considerati. DE
    rimangono lenti ma corretti.

49
La dislessia evolutiva nelladolescente
  • Dislessia recuperata prestazioni comparabili a
    quelle del normolettore
  • Dislessia compensata la lettura di materiale
    significativo (testi e parole) e abbastanza
    fluente (lenta ma non sempre sotto-soglia),
    mentre la lettura di non parole e lenta e
    inaccurata
  • Dislessia persistente tutti i parametri di
    lettura, in tutti i tipi di stimoli (testo,
    parole e non parole) sono significativamente
    sotto soglia per rapidita e accuratezza

50
Dislessia COMPENSATAcaratteristiche
neuropsicologiche
  • E in grado di leggere con discreta fluenza
  • (gt 3 sill/sec)
  • Legge stimoli significativi senza errori
    (compenso lessicale)
  • Gli errori compaiono negli stimoli a bassa
    frequenza (non parole, lessici specialistici)
  • Permane deficit di automatizzazione

51
Dislessia COMPENSATAconseguenze funzionali
  • Affaticabilita in tutti i compiti che richiedono
    lettura, cefalee e disturbi funzionali
  • Difficolta di comprensione e di studio (tendenza
    a leggere una volta sola)
  • Difficolta con la scrittura/lettura delle lingue
    straniere
  • Difficolta con le prove a tempo
  • Dfficolta con prove a scelta multipla
  • Difficolta ragionamenti formali e astratti
    (dimostrazione teoremi)
  • Bassa autostima
  • Tendenza allisolamento

52
Dislessia PERSISTENTE
  • Lettura molto stentata, lenta (lt3 sill/sec)
  • Lettura inaccurata (lt 5º percentile)
  • Impossibilita a studiare senza aiuto
  • Rifiuto scolarizzazione
  • Disturbi di socializzazione

53
Scuola secondaria di I gradoindicatori
comportamentali
  • Demotivazione allo studio
  • Atteggiamenti di sfiducia
  • Comportamenti di reattivita
  • Comportamenti di rifiuto con rischio di
    fallimento e/o abbandono scolastico


54
Indici di dislessia scuola secondaria I
grado
  • Parziale comprensione del testo
  • Difficolta produzione testo
  • Difficolta nellacquisire termini specifici
  • Difficolta a compilare il diario, a prendere
    appunti, a terminare il lavoro nei tempi
    richiesti
  • Difficolta evidenti di copia dalla lavagna
  • Perdita della riga e salto della parola
  • Difficolta ad usare armoniosamente lo spazio del
    foglio
  • Disgrafia
  • Difficolta con le doppie e gruppi consonantici
  • Omissione lettere maiuscole
  • Confusione e sostituzione di lettere e numeri
  • Difficolta di attenzione

55
Competenze neuropsicologiche di base (memoria e
attenzione)
  • La non automatizzazione della lettura/scrittura
    comporta un dispendio di competenze attentive
    anche in compiti apparentemente a costo zero
  • La lentezza di svolgimento delle operazioni
    sovraccarica la m. di lavoro (spesso non
    efficiente)
  • Il lento recupero delle informazioni
    (linguistiche) dalla MLT allunga i tempi di
    reazione

56
Competenze neuropsicologiche specifiche
(visuo-percettive e metafonologiche)
  • La ricerca di una informazione attraverso la
    scansione veloce del testo e spesso impossibile
  • La ricerca delle parole sul vocabolario e lenta
    e faticosa
  • La disambiguazione di caratteri poco chiari
    (corsivo, caratteri piccoli, fotocopie sbiadite)
    non e guidata dalle competenze metafonologiche
  • Leventuale disgrafia rende difficile la revisione

57
Competenze linguistiche
  • Il vocabolario non si espande attraverso la
    lettura
  • La sintassi rimane simile a quella del linguaggio
    orale
  • La fragilita della competenza metalinguistica
    rende difficile lanalisi grammaticale e logica
  • Lapprendimento delle lingue straniere non puo
    avvenire attraverso lo studio della grammatica
  • Difficolta di studio

58
Lo studio disciplinare
  • Viene effettuato quasi esclusivamente attraverso
    la lettura
  • Richiede continui processi di controllo
  • I processi di controllo si realizzano attraverso
    la rilettura

59
Lo studio nel dislessico
  • Tendenza a leggere una sola volta
  • Balancing inefficace tra uso della via
    fonologica e di quella lessicale
  • Tendenza a riparare le incongruenze senza
    ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura
  • Difficolta a sviluppare tecniche di analisi
    testuale (parole chiave, sintesi)

60
STRUMENTI DI INTERVENTO
61
LE PRIME FASI DI RICONOSCIMENTO VISIVO DEL
GRAFEMA E DI AVVIO DEI PROCESSI DI CONVERSIONE
GRAFEMA/FONEMA
  • Programmi di ricerca visiva
  • Sartori La Spisa (81)
  • Occhio alla lettera (software, analisi visiva)
  • Lettura di base 2 (software, discriminazione e
    riconoscimento visivo di figure, segni, lettere,
    sillabe, parole)
  • Per i bambini che non riescono a riconoscere i
    grafemi, o lo fanno molto lentamente, ovvero non
    riescono ad analizzare le caratteristiche
    distintive delle lettere

62
DALLE LETTERE ALLE PAROLE LA LETTURA FONOLOGICA
(lo stadio alfabetico)
  • Fase di lettura fonologica iniziale
  • (alcuni indizi fonetici fanno riconoscere la
    parola ma non cè ancora fusione in sillabe o
    parole)
  • Fase di lettura fonologica intermedia
  • (lettura sillabata)
  • Fase di lettura fonologica avanzata
  • (dopo una lettura silente cè la pronuncia della
    parola a voce alta. A questo punto non cè più
    assemblaggio ma la pronuncia richiede recupero
    delle competenze ortografiche e fonologiche)
  • VELOCITA E CORRETTEZZA CI DICONO QUANTO IL
    PROCESSO E DIVENTATO AUTOMATICO NEL BAMBINO

63
  • Fase di lettura fonologica iniziale
  • Fondiamo le letterine
  • (fusione di unità ortografiche sempre più
    complesse, SCA/SCI es.)
  • Fase di lettura fonologica intermedia
  • Trattamento sublessicale
  • Win ABC
  • Reader
  • (stimolare lautomatizzazione del riconoscimento
    di parti della parola scritta fino ad arrivare
    alla parola intera)

64
LA LETTURA LESSICALE
  • Ipotesi di base tempi protratti di esposizione
    allo stimolo permettono la lettura attraverso la
    via fonologica, mentre la presentazione
    temporizzata sotto certi valori (es.150 msec)
    obbliga alla lettura globale e ne permette
    lautomatizzazione
  • Flash word
  • Tachistoscopio
  • Il gioco della rana

65
(No Transcript)
66
ScritturaComponenti specifiche e comuni
67
DETTATO
68
COMPETENZA ORTOGRAFICA
DISORTOGRAFIA disturbo
specifico nella correttezza della scrittura
69
COMPONENTI EFFETTRICI
70
DISGRAFIA specifica difficoltà nella
realizzazione manuale dei grafemi
La scrittura appare faticosa solo sul piano
motorio, presentandosi deformata, irregolare
nella forma e grandezza, tremolante e lenta, a
causa di un disturbo che colpisce la
coordinazione delle abilità fini e che coinvolge
il braccio nella sua totalità (dita, mano, polso,
gomito, spalla) oppure derivante da difficoltà di
coordinazione visuo-motoria.
71
Come correggere gli elaborati di un alunno con
DSA?
  • Vi sono diverse "buone pratiche" per la
    correzione. Eccone alcune- Se ci sono uno o
    più errori di ortografia su una stessa riga, è
    utile segnalarlo al bambino con un puntino
    colorato ad inizio riga. Questo lo aiuta a non
    disorientarsi di fronte alle numerose correzioni
    fatte dall'insegnante e lo stimola
    all'autocorrezione.- Evitare di usare la penna
    rossa per segnalare gli errori, sostituendola
    invece con una penna verde, meno invasiva.-
    Se in una stessa parola c'è più di un errore,
    cerchiare la parola invece di sottolineare i vari
    errori all'interno. La parola corretta va
    ASSIMILATA, perciò è consigliabile fornire
    all'alunno una scheda con i termini corretti da
    poter osservare e consultare in seguito.

72
  • - Se una stessa parola è stata scritta più volte
    in modo scorretto, (caso tipico il verbo avere
    alla terza persona singolare senza la "h") non
    penalizzare l'alunno contando come errori il
    numero delle parole uguali, ma considerarne solo
    una, come "campione".- Se un periodo è
    scorretto, leggerlo all'alunno e chiedere se è in
    grado di spiegare meglio lo stesso concetto a
    voce. L'insegnante farà da "prestamano" e
    riscriverà la frase in stampato maiuscolo.-
    Un'altra strategia utile è quella di lavorare
    sulla fase orale, per prevenire l'errore
    morfologico-sintattico si chiede all'alunno di
    esporre a voce quanto ha intenzione di scrivere
    (se è il caso, anche sequenza per sequenza),
    guidandolo nell'elaborazione del discorso. In
    questo modo lo si aiuta a prendere coscienza dei
    suoi processi mentali e delle difficoltà che si
    presenteranno e a pianificare la struttura del
    testo (didattica metacognitiva). Questa strategia
    è adatta negli ultimi anni della scuola primaria
    ed oltre.
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com