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IL TEATRO

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Il primo teatro stabile coperto dell epoca moderna considerato il teatro Olimpico di Vicenza di Andrea Palladio, completato nel 1585 da Vincenzo Scamozzi. – PowerPoint PPT presentation

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Title: IL TEATRO


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IL TEATRO
  • Lo spazio
  • I generi teatrali

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IL TEATRO COME SPAZIO
  • Letimologia della parola teatro ci rimanda al
    luogo della rappresentazione.
  • Secondo la tradizione lorigine del teatro
    occidentale come spazio fisico per la
    rappresentazione teatrale è riconducibile ai
    riti collettivi nella Grecia a metà del VI sec.
    a.C.
  • Tale spazio si evolve da semplice spiazzo per il
    pubblico, a spazio delimitato (circolare o a
    trapezio), e infine ad opera architettonica vera
    e propria ( V IV sec. a.C.).
  • Esso rimane sempre una struttura a cielo aperto
    caratterizzata da tre parti essenziali
  • La cavea (koilon)
  • La scena (skené)
  • Lorchesta ( orkhestra)

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RICOSTRUZIONE TEATRO DIONISO
4
Pianta di un teatro greco
cavea
orchestra
scena
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  • In seguito il teatro latino riprende quello greco
    modificandolo in senso più decorativo e con
    strutture più solide.
  • Il medioevo non presenta edifici appositi per le
    rappresentazioni teatrali.
  • Solo nel XVI sec. si attua il passaggio da luogo
    provvisoriamente adibito a sede di spettacolo (
    cortile,giardino , ecc.) alledificio teatrale
    stabile.
  • Il primo teatro stabile coperto dellepoca
    moderna è considerato il teatro Olimpico di
    Vicenza di Andrea Palladio, completato nel 1585
    da Vincenzo Scamozzi.
  • Poi, nel 1590, lo stesso Scamozzi realizzò il
    primo edificio teatrale dellepoca moderna
    appositamente costruito per ospitare un teatro
    (cioè stabile, coperto e urbanisticamente
    autonomo, ossia provvisto di un suo esterno) che
    è il teatro di Sabbioneta (Mantova) edificato per
    il duca Vespasiano Gonzaga.

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I GENERI TEATRALI
  • Le principali e più antiche forme della
    letteratura drammatica sono
  • la tragedia
  • e la commedia
  • che costituiscono i generi tradizionali. Esse
    sono nate nella Grecia classica dalla
    integrazione tra la poesia lirica e i riti del
    culto di Dionisio.
  • A queste si sono aggiunte altre forme di
    espressione del teatro ( farsa, dramma ,
    melodramma ecc,) fino alle varietà di forme della
    drammaturgia moderna.

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  • Caratteristiche principali della tragedia
  • Le origini della tragedia
  • La tragedia greca
  • La tragedia nellInghilterra elisabettiana

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LA TRAGEDIA
  • La tragedia è un testo teatrale di carattere
    serio
  • Argomento e stile sono elevati
  • I personaggi sono mitici o storici, nobili o eroi
  • La situazioni sono terribili e drammatiche
  • Il finale è di morte e dolore
  • Le sofferenze dei personaggi acquistano
    significato e valore universale
  • La vicenda può acquisire un senso religioso
  • A partire dalle sue origini, si possono
    individuare le migliori espressioni della
    tragedia nel teatro greco del V sec. a.C. e poi
    in quello inglese del XVI XVII sec.

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Le origini della tragedia
  • Il significato originario del termine tragedia
    pare risulti dalla combinazione dei vocaboli
    greci tràgos (capro) e oidé (canto).
  • Infatti la sua origine è religiosa , quando in
    occasione delle feste per il dio Dionisio ( il
    dio Bacco per i Romani), che si aprivano con il
    sacrificio di un toro, si eseguiva un canto
    corale (il ditirambo) con attori mascherati da
    capro.
  • Dal ditirambo poi si origina il dramma satiresco,
    una tragedia che unisce ironia,dramma, cinismo e
    lieto fine in cui comparivano i satiri
    (personaggi mitici rappresentati con coda di
    cavallo e con piedi ed orecchie di capro) che
    facevano scherzi e cantavano per il pubblico.
  • Solo in seguito il dramma satiresco si trasformò
    nella tragedia, cioè in vera e propria opera da
    rappresentare in teatro.

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La tragedia greca
  • La tragedia trova le sue origini in Grecia e
    raggiunge il suo massimo splendore nel V sec.
    A.C., quando si celebravano gli agoni drammatici
    , cioè gare (agoni) tra 3 autori che mettevano in
    scena una trilogia ( cioè tre tragedie o tre
    commedie) e un dramma satiresco. Lautore curava
    direttamente la rappresentazione scenica e ciò
    spiega lassenza di didascalie nei testi greci.
    Il vincitore veniva incoronato e riceveva un
    compenso.
  • In questo periodo compongono le loro opere i tre
    maggiori poeti tragici Eschilo, Sofocle ed
    Euripide.
  • Le rappresentazioni si realizzavano con massimo
    tre attori che interpretavano più personaggi ed
    anche i ruoli femminili, indossando maschere
    molto ingombranti e calzari, i coturni, con una
    suola molto alta.
  • Lazione era accompagnata da un coro costituito
    da 12 o 15 elementi (coreuti) che, guidati dal
    corifeo, cantavano o danzavano e avevano la
    funzione di spiegare lantefatto.

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  • Nella sua forma definitiva, la tragedia greca,
    scritta in versi, era costituita da
  • Il prologo introduzione per esporre l
    antefatto
  • Il parodo canto che il coro eseguiva entrando
  • Gli episodi in genere 4, costituiti da dialoghi
    monologhi (corrispondenti agli atti)
  • Gli stasimi due canti che il coro eseguiva da
    fermo
  • Lesodo il canto che il coro eseguiva uscendo
    di scena.

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  • Caratteristica della tragedia è lunità di tempo,
    di luogo e di azione la vicenda doveva limitarsi
    ad ununica situazione, i personaggi dovevano
    agire nella rappresentazione sempre nello stesso
    luogo e per un arco di tempo breve ( non più di
    24 ore).
  • La situazione tragica si articolava in tre
    momenti
  • 1 momento si verifica una situazione di
    disordine iniziale politico sociale o affettivo
    morale che porta il protagonista ad agire. Il
    protagonista, individuo di rango elevato e
    rappresentante dei valori di cui è portatore, può
    essere definito un tipo.
  • 2 momento il protagonista agisce compiendo una
    scelta che si rivelerà sbagliata, poiché supera
    il limite dellordinamento sociale e trasgredisce
    alle norme. Ciò costituisce un eccesso e quindi
    una colpa, determinata comunque dal destino
    ineluttabile stabilito dagli dei il fato.
  • 3 momento la trasgressione porterà ad un esito
    di sconfitta e di sofferenza che culmina nella
    conclusione tragica, con il sacrificio e la morte
    violenta del protagonista, con cui si
    ristabilisce lequilibrio iniziale .

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La tragedia nellInghilterra elisabettiana
  • La tragedia elisabettiana si colloca, come quella
    greca, in una fase di transizione il complesso
    passaggio dalla società medievale alla civiltà
    moderna.
  • A differenza della tragedia greca, inserita in
    una dimensione religiosa, la tragedia inglese si
    inserisce in un periodo di crisi religiosa .
    Infatti la tragedia elisabettiana si caratterizza
    per la prevalenza di valori laici, svincolati
    dalla sfera religiosa.
  • I maggiori drammaturghi del tempo sono
    Cristopher Marlowe e William Shakespeare, nei cui
    opere si riflette lassenza di dimensione
    religiosa ed una rinnovata attenzione per luomo,
    considerato nelle sue fragilità, ma anche nelle
    sue possibilità di azione autonoma.
  • I loro personaggi, infatti, sono più vicini
    alla realtà umana rispetto agli eroi della
    tragedia greca leroe della tragedia
    elisabettiana può appartenere ad un ceto sociale
    medio o elevato, ma si presenta con vizi e virtù
    comuni a tutti gli uomini.

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  • I personaggi in genere, manifestano una
    ricchezza interiore che li rende dei caratteri.
  • Leroe agisce avvertendo linadeguatezza di
    fronte alla realtà del tempo e lincapacità di
    decifrare il mondo. La sua trasgressione e la sua
    sconfitta è data anche dallintervento del caso,
    entità più umana rispetto al fato divino del
    mondo antico.
  • In questo tipo di tragedia il coro scompare e
    sono i personaggi, con le loro riflessioni in
    monologhi e dialoghi, a sollecitare la
    riflessione del pubblico.
  • La lingua e lo stile risultano dallincontro tra
    forme e livelli diversi di espressione, cioè la
    mescolanza tra un linguaggio elevato e tragico, e
    uno più prosastico, quotidiano e comico.

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  • Caratteristiche principali della commedia
  • Le origini della commedia

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LA COMMEDIA
  • La commedia è un testo teatrale incentrato, in
    modo più leggero rispetto alla tragedia, sui
    difetti, passioni ed esigenze delluomo comune
  • Largomento e lo stile sono relativi alla realtà
    terrena e quotidiana delluomo
  • I personaggi sono popolari e possono essere tipi
    o caratteri
  • Le situazioni sono relative a casi ridicoli,
    beffe, raggiri, peripezie, ecc. e si concludono
    con il lieto fine

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  • Le peripezie dei personaggi sono funzionali
    allintento morale ed educativo della commedia
    mettere in luce vizi e debolezze della gente
    comune per condannarli e far emergere le virtù,
    utilizzando anche la satira
  • La lingua è comica (con espressioni ironiche o
    scurrili, battute di spirito) perciò il
    linguaggio è semplice, spesso quotidiano.
  • La commedia ha la sua origine in Grecia e si
    evolve fino al XVIII secolo con la riforma di
    Goldoni.

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Le origini
  • I termine commedia deriva dalla parola greca
    kòmos . Il kòmos era una processione liturgica
    che si svolgeva durante le feste dionisie , i cui
    partecipanti, nel corso di danze rituali e di
    cori, si scatenavano con invettive, turpiloquio,
    esibizioni oscene, spesso aggredendo coloro che
    assistevano e lanciando insulti contro le classi
    dirigenti.
  • Tale linguaggio, definito poi comico, cioè del
    kòmos, si dimostra sin dalle origini, un
    linguaggio basso, osceno e contestatario nei
    confronti della società.
  • Il kòmos si trasforma in commedia nel momento in
    cui diventa una composizione letteraria e viene
    rappresentata in uno spazio scenico.
  • Tali opere mantengono, accanto alla lingua
    letteraria, anche il linguaggio basso, comico
    appunto, espressione delle classi subalterne.

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IL DRAMMA E LA DRAMMATURGIA MODERNA.
  • Il termine dramma dapprima indicava qualsiasi
    azione scenica.
  • Tra il 700 e l 800 iniziò ad indicare un
    genere più preciso e progressivamente venne meno
    la tradizionale distinzione tra tragedia e
    commedia.
  • NellOttocento scompare la commedia come genere
    organizzato con regole precise e, venendo meno
    gli elementi plebei buffoneschi e dissacratori
    tipici della commedia, diventa sempre meno netta
    la differenza con il dramma. Anche la tragedia,
    dopo Manzoni, si confonde sempre più con il
    dramma che è diventato il genere privilegiato
    dalla nuova borghesia.

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  • Il dramma si presenta come fusione di tragedia e
    commedia e, partendo dagli aspetti della realtà
    quotidiana, evidenzia il conflitto di sentimenti
    e il contrasto tra individuo ed ambiente sociale,
    con un tono in equilibrio tra il senso comico
    dellesistenza e quello tragico.
  • I suoi protagonisti non sono eroi o nobili, ma
    prevalentemente borghesi di diverso ambiente
    sociale, spesso condannati alla sconfitta, anche
    se talvolta la conclusione può essere felice.
  • Generalmente il dramma si presenta in un unico
    atto e con un linguaggio di tono medio.

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  • A partire dal dramma borghese la drammaturgia
    moderna si sviluppa con forme e intenti
    differenti che renderanno ricco e multiforme il
    panorama del teatro del Novecento.
  • In generale i tratti distintivi di questo
    panorama sono
  • La centralità delle problematiche e delle
    situazioni di crisi delluomo contemporaneo,
    chiuso nella sua solitudine ed incomunicabilità,
    cioè il suo disagio esistenziale
  • La forma ironica con cui è presentata la
    condizione tragica delluomola mescolanza di
    ironia e tragicità assume il nome di grottesco

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  • La limitazione dellinterpretazione e
    dellautonomia del regista attraverso didascalie
    più dettagliate e prescrittive
  • la concezione più libera dello spazio scenico
    da spazio ampio collocato anche in luoghi diversi
    dal palcoscenico, a spazio claustrofobico
  • Lutilizzo della tecnica dello straniamento per
    stimolare una riflessione più lucida e distaccata
    dello spettatore, evitando la sua partecipazione
    emotiva.
  • Grande attenzione ai codici espressivi con
    pluralità di linguaggi e molteplicità di scelte
    stilistiche.
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