Progetto di un Group Communication System - PowerPoint PPT Presentation

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Progetto di un Group Communication System

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Progetto di un Group Communication System Reti di Calcolatori LS A.A. 2003-2004 Giampaolo Capelli Obiettivi Realizzazione di un sistema per la comunicazione di gruppo ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Progetto di un Group Communication System


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Progetto di un Group Communication System
  • Reti di Calcolatori LS
  • A.A. 2003-2004
  • Giampaolo Capelli

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Obiettivi
  • Realizzazione di un sistema per la comunicazione
    di gruppo
  • basato su view (stato del gruppo visibile a un
    membro), con ipotesi di gruppo dinamico
  • membri del gruppo peer-to-peer coordinamento
    senza centralizzazione
  • comunicazione tramite invio di messaggi di
    gruppo invio di un messaggio a tutti i membri
    del gruppo (a quelli della view)

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Obiettivi (2)
  • Aggiunta di reliability al multicast
    ritrasmissione messaggi persi, ma senza
    duplicazione
  • Tolleranza ai guasti dei membri del gruppo crash
    detection
  • Ordinamento FIFO e causale dei messaggi
  • Ogni membro può offrire dinamicamente al gruppo
    dei servizi
  • acceduti come oggetti remoti
  • scoperti tramite discovery

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View
  • View conoscenza che un membro ha del gruppo
  • Gruppo dinamico variabile nel tempo, uso di un
    meccanismo di membership per costruire le view
  • Problema di sincronizzazione e consistenza delle
    view, anche a fronte di eventuali crash dei membri

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Scenario
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1
1
2
2
2
3
1
3
3
4
2
4
4
3
4
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Membership
  • Problema della consistenza delle view nel tempo,
    a fronte di tre tipi di evento
  • join adesione al gruppo
  • leave uscita dal gruppo
  • crash blocco
  • join e leave notificati al gruppo con messaggi
    dagli stessi membri che aderiscono o abbandonano
  • crash rilevato in modo ipotetico da ogni membro,
    basandosi su un timeout

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Supporto per lo scambio di messaggi
  • Multicast di IGMP, a cui si aggiunge reliability
  • Il mittente ha la responsabilità di verificare
    lavvenuta ricezione dei messaggi inviati
    attende conferma (ack) di ricezione da parte dei
    membri della view
  • Due categorie di messaggi
  • di controllo
  • ordinari (applicativi)
  • Ordinamento causale oneroso, viene imposto solo
    sui messaggi ordinari
  • Ordinamento FIFO imposto per tutti i messaggi
    tranne quelli critici, esempio di ipotesi di crash

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semantica della Reliability per la consegna dei
messaggi
  • sincronizzazione fra le view risolta in maniera
    passiva, nessun uso di sincronizzazioni forti
    (come ad es. 2 phase lock). Modifica delle view a
    fronte di
  • rilevazioni di crash basate su ipotesi da
    confermare
  • messaggi di join o leave ricevuti in maniera
    asincrona
  • Possibili inconsistenze temporanee fra view dei
    membri
  • garanzia di consegna dei messaggi a tutti i
    membri, in ordine e senza duplicati sotto le
    ipotesi di
  • view complete e consistenti
  • membri non bloccati
  • tempi di ricezione compatibili con timeout di
    crash detection
  • Altrimenti, consegna ai membri presenti nella
    view del mittente, a meno di loro crash

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Protocollo di join
  • Il nuovo arrivato, 3, manda un messaggio di join
    al gruppo, ancora non ne conosce la composizione
  • Gli altri rispondono con un messaggio di conferma
    (has joined), utile a 3 per costruire la propria
    view (discovery)

has joined
join
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Protocollo di join (2)
  • il nuovo entrante, durante il join, non ha
    conoscenza del gruppo, perciò non può controllare
    che il proprio messaggio di adesione venga
    ricevuto da tutti
  • è sufficiente che raggiunga un membro, il quale,
    divulgando il messaggio di tipo has joined,
    propagherà a tutti la notizia della sua entrata

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Crash Detection
  • a carico dei membri ancora vivi
  • Non è un meccanismo esatto, funziona tramite
    ipotesi di crash (problemi di rete possono
    causare finti crash)
  • Legato alla reliability del multicast un
    mittente aspetta conferma di ricezione, allo
    scadere di un timeout ritrasmette, ma dopo n
    volte sospetta dei destinatari che non hanno
    risposto.
  • dimensione del timeout critica per le
    prestazioni
  • rispetto alla frequenza media dei crash o alla
    velocità di comunicazione della rete
  • Timeout piccolo ? sistema instabile (continui
    sospetti)
  • Timeout grande ? molte inconsistenze (membri
    bloccati considerati come ancora vivi)

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Crash Detection (2)
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Crash Detection (3)
  • È possibile la ricezione di messaggi da un membro
    M escluso per ipotesi di crash
  • se M è stato escluso ingiustamente per un ritardo
    di risposta dovuto a rallentamenti nella rete
  • oppure se, dopo il blocco, M riprende
    lesecuzione
  • In entrambi i casi M non invia messaggi di join
    un suo messaggio provoca comunque la divulgazione
    dei messaggi has joined negli altri, che lo
    considerano nuovamente nel gruppo

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Ritrasmissioni
  • Messaggi inviati vengono bufferizzati fino a che
    non si ricevono gli ack dei destinatari o ne è
    stato dichiarato il crash
  • Periodicamente, se non arriva lack, si riinviano
    fino a un certo numero di volte
  • Fino a che il crash detector non inizia il
    protocollo di crash detection mandando al gruppo
    un sospetto

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Ordinamento dei Messaggi
  • FIFO tramite uso di numeri di sequenza
    progressivi e riordinamento sui riceventi
  • Causale (solo per msg applicativi) protocollo
    basato su vector clock e causal delivery rule
  • Ogni membro gestisce un vettore di clock logici,
    prima di inviare un msg incrementa di uno la
    propria componente e inserisce nel msg una copia
    del vettore
  • Sui riceventi a ogni ricezione di un messaggio
    ordinario, si ritarda il delivery fino a che non
    è vera la causal delivery rule
  • Al delivery si aggiornano le componenti del
    vector clock locale relative agli altri
    maxvalore nel msg, valore corrente

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Causal delivery rule
  • Delivery (consegna al livello applicativo)
    ritardato fino a che sono vere entrambe
  • VT(msg)sender VT(receiver)sender_id1
  • VT(msg)k lt VT(receiver)k, ?k, k?sender_id
  • Il cui significato è
  • Il msg è il successivo inviato dal mittente
  • Dallultimo msg inviato dal mittente, gli altri
    non ne hanno mandati altri

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Protocollo per causal order
  • Gruppo in evoluzione nel tempo necessaria una
    fase preliminare di scambio di informazioni di
    clock tra membri.
  • In questa fase si ignora la causal delivery rule
    e non è garantito lordinamento causale
  • esempio in caso di aggiunta di un nuovo membro
  • non è un problema, se in questa fase si mandano
    solo msg di controllo

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Protocollo per causal order
C0,0,3
C3,0,3
C3,6,3
C3,6,4
C3,6,5
C3,7,5
B3,6,4
B0,5,0
B3,5,0
B3,6,0
B3,7,5
B3,6,5
3,7,5
A2,0,0
A3,6,5
A3,7,5
A3,0,0
A3,6,0
A3,6,4
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Pubblicazione di servizi
  • I membri possono pubblicare dei servizi (come
    oggetti remoti) a disposizione del gruppo. I
    membri non hanno alcuna conoscenza a priori dei
    servizi.
  • Un membro può
  • eseguire discovery dei servizi, ottenendo
    lelenco e la locazione di quelli attualmente
    disponibili, assieme alle funzionalità che offre
  • richedere un particolare servizio e invocarlo, se
    disponibile

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Realizzazione del prototipo
  • Uso della piattaforma Java
  • Socket multicast (con datagrammi UDP)
  • Servizi come oggetti remoti acceduti con RMI,
    esecuzione di rmiregistry sui membri
  • Uso della reflection di Java per conoscere
    linterfaccia dei servizi (signature dei metodi)
  • Semplificazioni
  • un servizio ? membro
  • ack mandati in unicast con UDP

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Limiti e sviluppi futuri
  • IGMP per il multicast uso limitato
  • Sistema poco scalabile
  • alto numero di messaggi di controllo
  • meccanismo pesante per la gestione degli ack si
    attende un ack per ogni messaggio
  • Possibili migliorie
  • politiche di ritrasmissione con ack relativi a un
    insieme di messaggi e selective repeat, ack
    negativi
  • uso di unicast, invece che multicast, per le
    ritrasmissioni e i messaggi di hello
  • aggiungere meccanismo di publish/subscribe per la
    richiesta e notifica di servizi

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Conclusioni
  • protocolli e soluzioni per group communication
    system view-oriented con coordinamento fra pari
  • supporto per gruppo dinamico
  • fault tolerant e crash detection dei partecipanti
  • qualità nel servizio di consegna dei messaggi
  • ordinamento FIFO e causale dei messaggi
  • servizi conoscibili tramite discovery e
    accessibili come oggetti oggetti remoti.
  • timeout T del crash detector punto cruciale per
    la stabilità compromessa in caso se T troppo
    piccolo rispetto ai tempi medi di comunicazione
    dellinfrastruttura di rete
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