Le vasculiti crioglobulinemiche - PowerPoint PPT Presentation

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Le vasculiti crioglobulinemiche

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Le vasculiti crioglobulinemiche SIEROLOGIA (3) Anticorpi anti virus C dell epatite nel 90% dei casi HCV Rna presente nell 80% dei casi (ricercarlo nel criocrito!) – PowerPoint PPT presentation

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Title: Le vasculiti crioglobulinemiche


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Le vasculiti crioglobulinemiche
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CASO CLINICO
  • Pz di sesso femminile, età 61 anni, 4 figli, vino
    in modiche quantità fino al 2000.
  • Visitata nel marzo 2003.
  • Appendicectomizzata.
  • trasfusioni in occasioni di un parto.
  • Ipertransaminasemia stabile da circa 30 anni
  • riscontro recente di positività per HCV.
  • Da due anni diabete mellito.
  • Pratica biopsia epatica con rilievo di epatopatia
    cronica ad evoluzione cirrotica.
  • Inoltre viriemia HCV ad alto titolo e genotipo 1B

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  • Inizia terapia con Interferone pegilato ?2b, 12 k
    Dal a 1.5 mcg/Kg/settimanali e Ribavirina a circa
    10 mg/Kg/die ottenedo una negativizzazione della
    viremia e normalizzazione delle transaminasi.
  • Pratica tale terapia a dosaggio pieno per 12
    mesi.
  • Dopo 1 mese dalla sospensione, evidenza di
    porpora palpabile degli arti inferiori,
    artralgie, astenia e ipertransaminasemie con
    valore 10 volte la norma.
  • Crioglobulinemia a livello sierico con viremia
    positiva ad alto titolo.
  • Raccordo anamnestico evidenzia come le
    manifestazioni cutanee si fossero già presentate
    sporadicamante alcuni anni prima.

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CRIOGLOBULINEMIA
La crioglobulinemia è definita come la presenza
di immunoglobuline (Ig) circolanti monoclonali o
policlonali che precipitano a freddo, cioè a
temperature al di sotto di 37 C, con consumo dei
fattori del complemento.
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VASCULITE CRIOGLOBULINEMICA
Le vasculiti crioglobulinemiche (VC) comprendono
un gruppo di patologie sistemiche caratterizzate
da lesioni infiammatorie interessanti vasi di
medio e piccolo calibro (vasculite
leucocitoclastica), secondarie alla deposizione
di immunocomplessi circolanti crioprecipitabili e
complemento ad andamento cronico
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CLASSIFICAZIONE DELLE CRIOGLOBULINEMIE
Tipo 1 Singola Monoclonale Ig M (rar. Ig G) Waldestrom Mieloma M. M. Linfoprol.
Tipo 2 Mista con Componente Monoclonale Ig M (monocl./FR) Ig G (policl.) Infezioni cron. Autoimmunità M. Linfoprol.
Tipo 3 Mista policlonale Ig M Ig G Infezioni cron. Autoimmunità M. Linfoprol.
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PATOGENESICR
  • La CRIOGLOBULINEMIA MISTA (tipo 2 o 3) si associa
    allinfezione da HCV nell80-90 dei casi. LHCV
    virus epatotropo e linfotropo favorisce una
    proliferazione policlonale di linfociti B.

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HCV
ATTIVAZIONE OLIGOCLONALE
E2
CD81
Translocazione T (14 18)
LINFOCITA B
ATTIVAZIONE MONOCLONALE
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COFATTORI
  • Maggiore suscettibilità genetica
  • Prolungata stimolazione antigenica
  • Attivazione policlonale dei linfociti B
  • Particolari proprietà superantigeniche di agenti
    infettivi
  • Attivazione di protoncogeni
  • Riduzione della clearance degli immunocomplessi
    circolanti da parte del sistema
    reticolo-endoteliale nel fegato
  • Cross-reattività dei vari antigeni.

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PATOGENESI V.C.
IG Mono/oligoclonali
Linfocita B attivato
Attivazione complemento Citochine Richiamo
leucociti
VASCULITE LEUCOCITOCLASTICA
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MANIFESTAZIONI CLINICHE
  • TRIADE DI MELTZER
  • ASTENIA
  • ARTRALGIE
  • PORPORA PALPABILE ORTOSTATICA
  • inoltre
  • INTERESSAMENTO MULTIDISTRETTUALE

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STADIAZIONE
E possibile dividere la VC in tre stadi clinici
corrispondenti ad una malattia progressivamente
più severa e ad una prognosi più infausta, ed in
due varietà cliniche, A e B a seconda che la
funzionalità renale sia normale o alterata
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SIEROLOGIA (1)Rilievo e tipizzazione
crioglobuline
  • Sangue venoso posto a 37 C per 2 ore, per
    ottenere una completa coagulazione,a 4 C per 96
    ore affinchè le crioproteine possano precipitare.
  • I crioprecipitati, detti crioliti, sono
    sottoposti a lavaggio in 4 tempi
  • Immunolettroforesi su gel di poliacrilamide o
    immunofissazione delle compononti mono e
    policlonali

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  • SIEROLOGIA (2)
  • Ipocomplementemia, nel 90 dei pazienti con VC,
    distingue tali vasculiti da quelle normo o iper
    complementinemiche con ANCA positivi quali la
    GRANULOMATOSI DI WEGENER.
  • Fattore 4 del complemento ?
  • Fattore 3 del complemento decorso fluttuante
  • Fattore reumatoide circolante presente ad alto
    titolo.

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SIEROLOGIA (3)
  • Anticorpi anti virus C dellepatite nel 90 dei
    casi
  • HCV Rna presente nell80 dei casi (ricercarlo
    nel criocrito!)
  • Ipertransaminasemia, creatinina, proteinuria
  • Anticorpi anti HBV, HBS ag, anticorpi antinucleo,
    antimuscololiscio, antifosfolipidi

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DIAGNOSI DIFFERENZIALE
  • Panarterite
  • Arterite a cellule giganti di Horton
  • Vasculiti cerebrali
  • Tutte con coinvolgimento di vasi di piccolo e
    medio calibro

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TERAPIA (1)
  • Fino a pochi anni fa, utilizzo di
    immunosoppressori (ciclofosfamide, azatioprina,
    metotrexate) a dosi medio-bassi nellipotesi di
    una patogenesi autoimmune
  • La terapia steroidea ad alto dosaggio riservata
    soprattutto alle fasi di acuzie e di grave
    compromissione renale.
  • Plasmaferesi
  • Una dieta a basso contenuto antigenico (low
    antigen content diet / LAC diet) è stata
    utilizzata in molti disordini mediati da
    immunocomplessi (GN da IgA). Tale dieta migliora
    la clearance degli immunocomplessi favorendo
    lattività del SRE.

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TERAPIA (2)
  • Dopo la scoperta della stretta correlazione tra
    CM e virus C, si preferisce utilizzare
    interferone ? (IFN ?) per la sua azione
    antiproliferativa, immunomodulante nonché
    antivirale.
  • Attualmente si utilizzano gli interferoni
    pegilati (Peg-IFN), strutturati per avere
    unemivita maggiore e quindi un titolo costante a
    livello ematico e associati alla ribavirina,
    farmaco antivirale analogo degli acidi
    ribonucleici
  • Risposta sostenuta 50

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Complicanze della terapia con interferone
  • Peggioramento della neuropatia periferica
    sensitivo-motoria
  • Poliartriti similreumatoidi
  • Disordini tiroidei
  • Disfunzioni erettili

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PROSPETTIVE (1)
  • Si aspettano risultati sulla sperimentazione dei
    vaccini contro lHCV, la terapia con vaccino
    ricombinante avrebbe come obiettivo quello di
    impedire levoluzione clinica delle infezioni da
    HCV in forme extraepatiche complicate, comprese
    le VC.

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PROSPETTIVE (2)
  • RITUXIMAB, anticorpo monoclonale chimerico che
    lega lantigene di superfice CD20 dei linfociti
    B. Dopo inibizione selettiva delle cellule B è
    stato osservato un miglioramanto
    clinico-sierologico delle VC

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CONCLUSIONI (1)
  • Lapproccio terapeutico delle VC va modulato in
    ogni singolo paziente e sulla base della gravità
    del quadro clinico
  • Durante le fasi asintomatiche della malattia non
    è necessario ALCUN TRATTAMENTO.
  • Per sintomi lievi-moderati, come la porpora sono
    utili bassi dosaggi di STEROIDI.
  • Nelle forme più gravi utilizzo di INTERFERONE
    PEGILATO-RIBAVIRINA soprattutto se coesiste
    epatite attiva

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CONCLUSIONI (2)
  • I casi più gravi con severe manifestazioni
    vasculitiche devono essere trattati prontamente
    con terapia combinata basata su
  • PLASMAFERESI
  • ALTE DOSI DI STEROIDI
  • IMMUNOSOPPRESSORI
  • RITUXIMAB (?)
  • È utile monitorare la malattia con particolare
    attenzione alle complicanze neoplastiche (LNH)
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