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EPILESSIA

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EPILESSIA 25.03.2004 COS E UNA CRISI EPILETTICA? Evento clinico accessuale , a semeiologia proteiforme ma stereotipa nella sua presentazione intrasoggetto ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: EPILESSIA


1
EPILESSIA
  • 25.03.2004

2
COSE UNA CRISI EPILETTICA?
  • Evento clinico accessuale , a semeiologia
    proteiforme ma stereotipa nella sua presentazione
    intrasoggetto, dovuto ad una scarica neuronale
    abnorme

COSELEPILESSIA
  • Sindrome clinica, eterogenea per eziologia e
    presentazione, caratterizzata dalla RIPETIZIONE
    di crisi epilettiche NON SINTOMATICHE di una
    lesione ACUTA del sistema nervoso

3
Epilessia definizioni.
  • Crisi sintomatica acuta. Conseguente ad evidente
    evento patologico immediatamente precedente può
    essere isolata.
  • Crisi sintomatica remota. Conseguente a pregressa
    lesione cerebrale.
  • Stato di male epilettico. Le crisi sono continue
    o si ripetono senza il ritorno di una
    funzionalità neurologica normale tra le singole
    crisi.

4
(No Transcript)
5
Classificazione delle crisi(ILAE, 1981)
Assenze tipiche Assenze atipiche Crisi
miocloniche Crisi toniche Crisi atoniche Crisi
tonico-cloniche
crisi generalizzate
Semplici Complesse Con generalizzazione
secondaria
crisi parziali
6
CRISI GENERALIZZATE
  • La scarica parossistica interessa fino
    dallesordio i due emisferi cerebrali e sembra
    coinvolgere contemporaneamente linsieme della
    corteccia cerebrale
  • Clinicamente, non vi sono segni o sintomi che
    facciano pensare ad una partenza in un sistema
    anatomico o funzionale localizzato
  • Le manifestazioni motorie, quando presenti, sono
    bilaterali

7
ASSENZE CRISI DI BREVE DURATA, LA CUI
MANIFESTAZIONE PRINCIPALE E UNA ALTERAZIONE
DELLA COSCIENZA
  • TIPICHE
  • Esordio e fine bruschi
  • Complessi punta-onda a 3 Hz diffusi allEEG
  • Osservabili in epilessie generalizzate idiopatiche
  • ATIPICHE
  • Esordio e fine più progressivi e meno
    differenziabili
  • Alterazione della coscienza in genere meno
    profonda
  • Osservabili in epilessie sintomatiche
    dellinfanzia

8
MIOCLONIE
  • Contrazioni muscolari simultanee di agonisti ed
    antagonisti
  • Brevi, con tipografia ed intensità variabile,
    talora massive (con caduta), talora parcellari
  • Tipiche di alcune epilessie generalizzate, sia
    idiopatiche (sindrome di Janz), che sintomatiche
    (epilessia miocloniche progressive)

9
CRISI TONICHE
  • Contrazione della muscolatura assiale o di tutta
    la muscolatura, della durata di alcuni secondi
  • Associate solitamente ad alterazione della
    coscienza ed a manifestazioni vegetative
  • Si osservano in epilessie sintomatiche
    (Lennox-Gastaut)

10
CRISI ATONICHE
  • Improvvisa risoluzione del tono muscolare, con
    caduta violenta e traumatizzante
  • Talora parcellari (caduta del capo)
  • Osservabili in epilessie sintomatiche
  • Talora associata a mioclono (crisi
    mioclono-astatica)

11
CRISI TONICO-CLONICA(GRANDE MALE)
  • Si manifestano senza prodromi, con tre fasi
  • Fase tonica (10-20 secondi) perdita di
    coscienza, spesso preceduta da grido, contrazione
    sostenuta di tutta la muscolatura, può esserci
    morsus
  • Fase clonica Progressiva comparsa di scosse
    muscolari bilaterali e simmetriche, ritmiche, di
    ampiezza progressivamente maggiore
  • Fase post-critica coma, ipotonia, progressiva
    ripresa della coscienza

12
CRISI PARZIALI
  • La scarica parossistica interessa inizialmente un
    settore limitato della corteccia cerebrale (ZONA
    EPILETTOGENA)
  • La semeiologia clinica delle crisi parziali
    dipende strettamente e direttamente dalle
    caratteristiche anatomofunzionali del circuito
    epilettogeno, e cioè dallarea di partenza
    (importanza del sintomo iniziale) e dalle
    strutture via via reclutate

13
CRISI PARZIALI
  • MOTORIE
  • Cloniche
  • Versive
  • Posturali
  • fonatorie
  • SENSITIVE
  • -Somatosensitive
  • -Visive
  • -Uditive
  • -Gustative
  • -olfattive
  • VEGETATIVE
  • PSICHICHE

SEMPLICI coscienza integra, il paziente ricorda
la crisi e la può descrivere
COMPLESSErottura del contatto con lambiente,
spesso associata ad automatismi di vario tipo,
coperte da amnesia parziale o totale
14
SIGNIFICATO LOCALIZZATORIO DELLE CRISI PARZIALI
MOTORIE Area rolandica controlaterale
VERSIVE Area 8 oculogira, area supplementare
POSTURALI Area 6
ANARTRICHE Piede 3 circonvoluzione frontale
SOMATOSENSITIVE Aree postrolandiche controlaterali
VISIVE Aree occipitali e temporali posteriori
UDITIVE Prima circonvoluzione temporale
OLFATTIVE Aree orbitofrontali, uncus temporale
GUSTATIVE Lobo insula
PSICHICHE Aree limbiche, necortex temporale
AUTOMATISMI-OROALIMENTARI Aree limbiche, temporomesiali, amigdala
AUTOMATISMI BIZZARRI Aree frontali
15
(No Transcript)
16
ILAE, 1989
Asse sintomatologico
epilessia generalizzata
idiopatica criptogenetica sintomatica
Asse eziopatogenetico
epilessia parziale
idiopatica criptogenetica sintomatica
17
EPILESSIE GENERALIZZATE
  • Si presentano con crisi generalizzate
  • EEG con segni epilettiformi generalizzati
  • Presentazione età-dipendente

Idiopatiche Geneticamente determinate Talora
ereditarie Non legate ad apparenti lesioni
strutturali Benigne (buona risposta alla terapia,
non defcit aggiuntivi)
Criptogenetiche/sintomatiche Legate a lesioni
strutturali Associate ad altri segni neurologici
18
EPILESSIE GENERALIZZATE IDIOPATICHE (in ordine
di età)
  • EPILESSIA MIOCLONICA BENIGNA
  • EPILESSIA CON ASSENZE DELLINFANZIA
  • EPILESSIA CON ASSENZE DEL GIOVANE
  • EPILESSIA MIOCLONICA GIOVANILE
  • EPILESSIA CON GRANDE MALE AL RISVEGLIO

19
EPILESSIA CON ASSENZE DELLINFANZIA
  • Esordio 4-6 anni
  • Numerosissime (anche gt200) assenze tipiche al
    giorno, tipicamente scatenate dall
    iperventilazione
  • EEG normale attività di fondo, complessi
    punta-onda regolari a 3 Hz
  • Non deficit neurologici associati
  • Guarigione nel 50-60 dei casi con ladolescenza
  • Risposta a VPA, ETS, LTG

20
EPILESSIA CON ASSENZE DEL GIOVANE
  • Esordio 8-10 anni
  • Assenze tipiche, meno frequenti rispetto alla
    forma infantile. Possibili scatti mioclonici e,
    più tardivamente, GTC
  • EEG normale attività di fondo, complessi
    punta-onda regolari a 3,5-4 Hz
  • Non deficit neurologici associati
  • Guarigione più rara, con frequenti recidive GTC
    in età più tardiva
  • Risposta a VPA, ETS, LTG

21
EPILESSIA MIOCLONICA GIOVANILE(sindrome di Janz)
  • Esordio 14-18 anni
  • Mioclonie al mattino al risveglio, GTC. Possibili
    sporadiche assenze tipiche
  • EEG normale attività di fondo, complessi punta e
    polipunta-onda irregolari a 3,5-4 Hz.
    Fotosensibilità in circa il 20 dei casi
  • Sensibilità alla deprivazione di sonno
  • Recidiva alla sospensione della terapia nel 90
    dei casi. Farmacoresistenza 10 dei casi
  • Risposta a VPA, PB, LTG. Peggioramento da CBZ e
    PHT

22
EPILESSIA con GRANDE MALE al RISVEGLIO
  • Esordio 18-20 anni
  • Crisi tonico-cloniche demblée al risveglio
    oppure in ore serali
  • EEG normale attività di fondo, complessi punta e
    polipunta-onda irregolari a 3,5-4 Hz. Spesso EEG
    normale in più controll
  • Risposta a VPA, PB, CBZ.

23
EPILESSIA con MIOCLONIE PALPEBRALI ed ASSENZE
(sindrome di Jeavons)
  • Esordio 4-8 anni
  • Prevalenza del sesso femminile
  • Mioclonie rapide delle palpebre, talora associate
    a brevi mioclonie in retroversione del collo e a
    breve rottura del contatto
  • GTC solo in età più tardiva, sporadici
  • Scatenamento da parte delle variazioni di luce e
    dalla chiusura occhi
  • EEG polipunte e punta-onda indotti dalla
    chiusura degli occhi
  • Risposta clinica incompleta

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SINDROME DI WEST
  • Può essere criptogenetica o sintomatica (tipico
    sclerosi tuberosa)
  • Esordio 4-7 mesi
  • Spasmi in flessione o in estensione
  • Arresto dello sviluppo psicomotorio
  • Risposta alla terapia spesso scarsa, con prognosi
    severa
  • EEG ipsaritmia
  • Risposta a ACTH, VGB

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SINDROME DI LENNOX-GASTAUT
  • Può essere criptogenetica o sintomatica
  • Esordio 1-8 anni
  • Associazione di crisi atoniche, crisi toniche
    nel sonno. Assenze atipiche, crisi
    tonico-cloniche
  • Arresto dello sviluppo psicomotorio
  • Risposta alla terapia spesso scarsa, con prognosi
    severa
  • EEG punta-onda diffuse a 2 Hz o meno

26
EPILESSIA MIOCLONICA SEVERA dellINFANZIA
(sindrome di Dravet)
  • Esordio 4-8 mesi con crisi febbrili
  • Familiarità per epilessia generalizzata e CF
  • Comparsa successiva di crisi non febbrili
    polimorfe
  • Crisi cloniche prolungate
  • Crisi miocloniche
  • GTC
  • Crisi parziali motorie con generalizzazione
    secondaria
  • Regressione delle funzioni cognitive
  • Farmacoresistenza quasi completa
  • Peggioramento indotto da LTG (stato di male
    mioclonico)

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EPILESSIE MIOCLONICHE PROGRESSIVE
  • Patologie geneticamente determinate
    caratterizzate da epilessia mioclonica, ma con
    sviluppo, più o meno precoce, di altri deficit
    neurologici (atassia, ritardo mentale, paresi,
    cecità)
  • Sviluppo progressivo di farmacoresistenza
  • Sono esempi sindrome di Unverricht-Lundborg,
    sindrome di Lafora, MERFF

28
ALTRE EPILESSIE GENERAIZZATE IDIOPATICHE (Non
classificate nel 1989, ma delineate come sindromi
a sé stanti o classificate in altri gruppi)
  • Epilessia con convulsioni febbrili plus
  • Epilessia con mioclonie palpebrali ed assenze
    (sindrome di Jeavons)
  • Epilessia mioclono-astatica
  • Epilessia mioclonica severa dellinfanzia

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EPILESSIE PARZIALI IDIOPATICHE
  • EPILESSIA RIFLESSA DA LETTURA
  • EPILESSIA A PAROSSISMI ROLANDICI
  • E la forma più frequente di epilessia infantile
  • Esordio 3-9 anni
  • Guarigione nel 100 dei casi
  • Possibile non trattarle
  • EPILESSIA IDIOPATICA OCCIPITALE
  • Esordio 2-8 anni
  • Sintomi visivi e/o vegetativi
  • Prognosi buona
  • EPILESSIA FRONTALE NOTTURNA FAMILIARE AUTOSOMICA
    DOMINANTE
  • EPILESSIA TEMPORALE FAMILIARE

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EPILESSIE PARZIALI SINTOMATICHE E CRIPTOGENETICHE
  • EPILESSIE LOBARI
  • EPILESSIA (-E) DEL LOBO TEMPORALE
  • ? MESIALE e LATERALE
  • la più frequente delle e. parziali
  • la più comune sindrome epilettica nelladulto
  • spesso farmacoresistente
  • esordio bambino, giovane adulto
  • anamnesi spesso positiva per - familiarità
  • - convulsioni febbrili

31
EPILESSIE PARZIALI TEMPORALI
  • CRISI PARZIALI SEMPLICI
  • sintomi psichici (paura, angoscia)
  • allucinazioni mnesiche, situazionali (déjà/jamais
    vu/veçu)
  • fenomeni sensoriali olfattivi, uditivi
  • aura epigastrica
  • ? CRISI PARZIALI COMPLESSE
  • interruzione del contatto con lambiente
  • staring (arresto motorio)
  • automatismi, specie oro-alimentari
    (masticazione), ma anche gestuali
  • segni vegetative (pallore, flushing, midriasi,
    orripilazione)
  • durata superiore a 1

32
EPILESSIE PARZIALI TEMPORALI
  • ? CRISI SECONDARIAMENTE GENERALIZZATA
  • Confusione post-critica
  • EEG intercritico
  • frequenti i falsi negativi
  • anomalie epilettiformi (punte, sharp waves,
    complessi punta-onda) o onde lente uni- o
    bi-laterali

33
EPILESSIE PARZIALI TEMPORALI
  • MESIALE
  • paura ed altri sintomi emozionali
  • allucinazioni olfattive
  • sensazioni vegetative (epigastriche)
  • LATERALE
  • allucinazioni semplici, uditive, vestibolari o
    gustative
  • afasia sensoriale
  • fenomeni sensori-motori focali

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EPILESSIE PARZIALI TEMPORALI
  • LOCALIZZAZIONE DEL FOCUS EPILETTOGENO
  • ipertono, se presente, è solitamente
    controlaterale
  • automatismi spesso prevalenti ipsilateralmente
  • Emisfero DOMINANTE
  • afasia critica e post-critica
  • maggiore durata dello stato post-critico
  • (generalizzazione secondaria più frequente)
  • (deviazione forzata controlaterale del capo)
  • Emisfero NON DOMINANTE
  • déjà vu
  • verbalizzazione ictale
  • allucinazioni visive complesse

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EPILESSIE DEL LOBO FRONTALE
  • AREA SUPPLEMENTARE MOTORIA
  • crisi posturali (schermidore), toniche focali
  • CINGOLO
  • crisi parziali complesse, automatismi gestuali
    motori complessi,
  • sintomi autonomici, sintomi affettivi
  • REGIONE ANTERIORE FRONTOPOLARE
  • ORBITO-FRONTALE
  • DORSOLATERALE
  • OPERCOLARE
  • masticazione, salivazione, deglutizione ...
  • CORTECCIA MOTORIA
  • crisi parziali semplici motorie, marcia
    jacksoniana,
  • paralisi di Todd

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CRISI PARZIALI COMPLESSETEMPORALI FRONTALI
  • AURA frequente, polimorfa
  • DURATA 1 - 2 minuti
  • Frequenza plurimensile
  • ESORDIO staring
  • AUTOMATISMI semplici, oroalimentari
  • VOCALIZZAZIONE semplice
  • POST-CRITICO 15-30 minuti
  • AURA più rara, poco specifica
  • DURATA 10-60 secondi
  • Crisi plurigiornaliere, spesso in cluster
  • Frequenti crisi notturne
  • vocalizzazione, espress.paura
  • complessi e bizzarri
  • bizzarra urla, imprecazioni
  • minimo o assente

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CONVULSIONI FEBBRILI
  • Il più comune disturbo critico dellinfanzia
  • (2 - 5 di tutti i bambini di età inferiore a 5
    anni)
  • Crisi per lo più benigne
  • Fattori genetici, età dipendenti (6 mesi - 2
    anni)
  • Recidiva nel 40 dei casi
  • Solo il 2-4 dei casi sviluppano in seguito
    epilessia
  • (rischio maggiore per crisi prolungate e
    complesse)
  • GEFS

38
EZIOLOGIA DELLE EPILESSIE
  • GENETICA ipotizzata per le forme idiopatiche,
    verificata solo in alcune sindromi particolari
  • MULTIFATTORIALE
  • MENDELIANA (DOMINANTE, RECESSIVA, LEGATA A X,
    MITOCONDRIALE)
  • ANOMALIE CROMOSOMICHE
  • Monosomia 4p-, X fragile, sindrome di Angelman,
    trisomia 12p, cromosoma 20 ad anello, Down,
    Klinefelter

39
EZIOLOGIA DELLE EPILESSIE
  • ANOMALIE DI SVILUPPO CORTICALE
  • Lissencefalia
  • Eterotopia a banda
  • Eterotopia periventricolare
  • Emimegalencefalia
  • Schizencefalia
  • Displasia corticale focale
  • Sindrome di Aicardi
  • LESIONI PRE- E PERINATALI
  • MALATTIE INFETTIVE DEL SNC

40
EZIOLOGIA DELLE EPILESSIE
  • TUMORI CEREBRALI (10-15 delle epilessie
    delladulto)
  • SCLEROSI MESIALE
  • MALFORMAZIONI VASCOLARI
  • MALATTIE CEREBRO-VASCOLARI
  • TRAUMI CRANICI
  • PATOLOGIE DEGENERATIVE SNC (m. di Alzheimer..)

41
ANAMNESIEEG (intercritico, critico, Holter,
video-EEG)
SINDROMICA
DIAGNOSI EPILESSIA
TC RM SPECT-PET TEST GENETICI
EZIOLOGICA
42
EEG
Consiste nella registrazione, dalla superficie
dello scalpo, dellattività elettrica spontanea
della corteccia cerebrale
Gli elettrodi sono disposti sullo scalpo sulla
base di alcuni punti di repere (nasion ed inion)
in modo che corrispondano alle aree corticali
sottostanti. Il sistema di piazzamento e
denominazione degli elettrodi è denominato
SISTEMA 10-20.
43
EEG
  • EEG
  • dati in favore di epilessia
  • diagnosi sindromica
  • solo il 35 dei soggetti epilettici ha anomalie
    specifiche alla 1.a registrazione un altro 50
    presenta anomalie in registrazioni successive il
    restante 15 non presenta mai anomalie

44
(No Transcript)
45
(No Transcript)
46
EEG
  • EEG metodiche di attivazione
  • iperventilazione
  • stimolazione luminosa intermittente
  • sonno

Video-EEG Holter-EEG registrazione prolungata
in soggetti fuori dal laboratorio utile per
diagnosi differenziale Stereo-EEG registrazione
con elettrodi intracerebrali solo in valutazione
prechirurgica
47
EEG intercritico nellepilessia utilità
1. Diagnosi di positività 2. Diagnosi
sindromica 3. Valutazione di improvviso
deterioramento cognitivo 4. Indicazione
chirurgica 5. Rischio di recidiva dopo la prima
crisi 6. Rischio di recidiva dopo sospensione
terapia NO (solitamente) valutazione del
follow-up
48
EEG grafoelementi epilettiformi intercritici
1. Parossistici chiaramente distinti
dallattività di fondo 2. Brusco cambiamento di
polarità morfologia puntuta 3. Durata inferiore
a 200 ms 4. Corrispondenti ad un campo elettrico
fisiologico inoltre, solitamente 5. Polarità
negativa 6. Seguiti da onda lenta
49
MONITORAGGIO VIDEO-EEG PROLUNGATOIndicazioni
(AEEG society, 1994)
  • DIAGNOSI
  • Di episodi critici di natura incerta
  • Di episodi critici in pz epilettici, in caso di
    modificazioni sostanziali della semeiologia
    critica.
  • CLASSIFICAZIONE
  • Della semeiologia critica in diagnosi sindromiche
    non precisate
  • Del tipo e della frequenza delle anomalie
    critiche e intercritiche
  • Della relazione degli episodi critici con stimoli
    specifici
  • QUANTIFICAZIONE
  • Della frequenza di episodi critici in pz non in
    grado di segnalare o ricordare le crisi

50
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA
Tecnica a raggi X Offre informazioni
strutturali Vantaggi poco costosa, rapida
esecuzione Svantaggi potere di risoluzione
nettamente inferiore rispetto alla Rm
51
RISONANZA MAGNETICA
Indagine strutturale Limmagine viene costruita
sulla base delle onde radio emesse dagli atomi di
idrogeno stimolati da un campo magnetico Alta
capacità di risoluzione Possibilità di
ricostruzione dellimmagine in tre dimensioni
52
SCLEROSI TEMPORALE MESIALE
53
SCLEROSI TUBEROSA
54
GANGLIOGLIOMA
55
Epilessia diagnosi differenziale
  • Lipotimia - Sincope
  • Ipoglicemia
  • Emicrania con aura
  • Parasonnie e disturbi del sonno
  • Attacchi ischemici transitori
  • Disturbi del movimento (discinesia, distonie,
    tics)
  • Patologie psichiatriche (attacchi di panico,
    crisi isteriche - pseudocrisi, simulazione,
    stati di depersonalizzazione, agitazione e
    automatismi in psicosi e oligofrenie)

56
STORIA CLINICA DELLE EPILESSIE
  • Rischio di ricorrenza dopo prima crisi spontanea
    80 a 3 anni
  • Risposta ottimale al trattamento 70
  • Recidive dopo sospensione trattamento dipendente
    dalla sindrome (20-50)
  • Farmacoresistenza 20-30

57
Epilessia terapia
  • Il trattamento viene solitamente iniziato dopo la
    2.a crisi.
  • Trattamento iniziale monoterapia.
  • Scelta del farmaco e posologia individualizzate,
    in base a
  • tipo di crisi e sindrome
  • età e peso
  • tolleranza individuale al farmaco
  • compliance
  • coesistenza di altre malattie e altre terapie

58
Epilessia terapia
  • Fallimento 1.a monoterapia
  • seconda monoterapia
  • politerapia, sulla base delle possibili
    interazioni farmacocinetiche (minime) e
    farmacodinamiche (massime)
  • Unico criterio di efficacia andamento della
    frequenza critica.
  • Il dosaggio plasmatico ha valore solo
    indicativo
  • La persistenza di anomalie EEG non indica
    fallimento terapeutico

59
Epilessia terapia, inizio
  • Rischio di epilessia ? no terapia
  • Crisi unica ? no terapia
  • Eccezioni disturbo cerebrale progressivo
  • EEG marcatamente alterato
  • Due o più crisi ? monoterapia
  • Eccezioni
  • crisi molto distanziate (gt 1 anno)
    oligoepilessia
  • fattori precipitanti identificati (e. riflessa,
    farmaci, alccol, sostanze)
  • probabile cattiva compliance (es. disturbo
    personalità)
  • scelta del paziente o dei parenti

60
Epilessia terapia, sospensione
  • Requisiti
  • assenza di ogni tipo di crisi da almeno 2-3 anni
  • consenso informato del paziente
  • Fattori favorevoli sfavorevoli
  • epilessia infantile - esordio tardivo
  • epilessia idiopatica - parziali
  • assenza lesioni, ENO negativo
  • breve durata malattia
  • EEG normale
  • non guidatore

61
Epilessia farmaci antiepilettici (AED)
  • Meccanismi dazione
  • aumento inbizione GABA-mediata
  • riduzione fenomeni eccitatori sinaptici
    (glutammato)
  • riduzione delle scariche indotte da correnti Na
    e Ca voltaggio-dipendenti

62
CARBAMAZEPINA (Tegretol )
  • Farmaco appartenente alla categoria dei
    triciclici, prime sperimentazioni negli anni50
  • Agisce sulla conduttanza dei canali del Na,
    riducendo il firing ripetitivo di potenziali di
    azione ad alta frequenza
  • Proposti anche altri meccanismi, meno sicuri

63
CARBAMAZEPINA (Tegretol )
  • Esiste solo in formulazione orale,
    biodisponibilità 75-85, con marcate variazioni
    interindividuali
  • Metabolita attivo 10,11 epossido
  • Altamente metabolizzata a livello epatico
  • Effetto induttore ed autoinduttore
  • Molte interazioni con altri farmaci
  • Principali effetti collaterali (30-50 dei
    pazienti) (necessaria sospensione in 5-10)
  • Sedazione, atassia, vertigine
  • Nistagmo, diplopia
  • Nausea, tremore, mioclonie
  • Effetti idiosincrasici
  • Reazioni cutanee
  • Agranulocitosi
  • Epatopatia

64
VALPROATO (Depakin )
  • Sintetizzato come solvente nel 1882, utilizzato
    come AED dagli anni60
  • Meccanismo di azione non ancora del tutto
    precisato
  • Buone caratteristiche farmacocinetiche (con
    leccezione di elevato legame alle proteine)
  • Disponibile anche in formulazione EV e retard
    (Depakin Chrono)
  • Non induttore epatico, ma aumenta la
    concentrazione di PB e LTG

65
VALPROATO (Depakin )
  • Buona la tolleranza, ma effetti collaterali di
    tipo endocrino, specie nelle donne, e alcuni
    effetti idiosincrasici gravi (pancreatiti,
    epatiti fulminanti anche fatali, specie nei
    bambini lt 2 anni)
  • Teratogeno più di altri farmaci
  • Efficacia marcata, ad ampio spettro. Viene
    considerato farmaco di prima linea in pressochè
    tutti i tipi di crisi

66
Stato di male epilettico
  • Crisi ripetute e prolungate
  • due o più crisi senza completo ricupero delle
    funzioni neurologiche tra le crisi
  • attività critica più o meno continua per 30 o
    più
  • Classificazione
  • generalizzato convulsivo
  • parziale semplice (epilessia parziale continua)
  • non convulsivo
  • parziale complesso
  • assenza

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Stato di male epilettico terapia
  • Accesso venoso urgenze ematologiche tiamina 100
    mg glucosata 50 50 cc
  • Lorazepam i.v. (0,1 mg/kg lt 2 mg/min), oppure
    diazepam (0,2 mg/kg lt 5 mg/min)
  • Se inefficace fenitoina i.v. (Aurantin) 20 mg(kg
    lt 50 mg/min) monitorando P.A. ed ECG
  • id. ulteriori 20 mg(kg fenitoina i.v.
  • id. assistenza respiratoria fenobarbitale 20
    mg/kg
  • id. coma barbiturico (pentobarbital) a dosi
    sopprimenti attività EEG

68
Epilessia terapia chirurgica
  • Riservata alle epilessie farmacoresistenti gravi,
    con importanti limitazioni delle vita quotidiana
  • Interventi palliativi
  • callosotomia, transezioni subpiali,
    emisferectomia
  • cercano di migliorare la frequenza critica, senza
    pretese di guarigione
  • Interventi curativi
  • asportazione del focolaio epilettogeno
  • possibili solo in epilessie a focolaio unico,
    localizzato in sedi la cui asportazione non
    comporti deficit neurologici
  • valutazione prechirurgica approfondita
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