Il modello giapponese - PowerPoint PPT Presentation

1 / 24
About This Presentation
Title:

Il modello giapponese

Description:

Title: PowerPoint Presentation Last modified by: mimmo Created Date: 1/1/1601 12:00:00 AM Document presentation format: Presentazione su schermo (4:3) – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:173
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 25
Provided by: unir180
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Il modello giapponese


1
Il modello giapponese
  • Toyota Production System

2
Anni 40 la Toyota è unentità produttiva
assolutamente marginale
  • 2685 vetture prodotte in 30 anni contro le 7000
    prodotte in un solo giorno alla Ford
  • un dipendente assembla 2 veicoli allanno.

3
Anni 50 una svolta epocale

4
Anni 80
  • 56 veicoli allanno (Chrysler 16, Ford 129)
  • crescita della produttività un lavoratore
    giapponese lavora in media 500 ore in più
    allanno rispetto a un europeo e 250 in più
    rispetto a un americano
  • quantità di scorte immagazzinate pari a 2 ore di
    lavoro contro le due settimane delle fabbriche
    americane
  • abbassamento dei tempi di sostituzione degli
    utensili da alcuni giorni a pochi minuti
  • livello di personalizzazione del prodotto
    altissimo (32.000 modelli diversi).

5
Logica inversa
  • Il cliente influenza le scelte del mercato

produzione
consumo
mass production
consumo
produzione
lean production
6
I principi fondamentali
7
1. Just in time
  • Perfetta simmetria tra lofferta dei beni
    prodotti
  • e la domanda del mercato
  • ogni attività lavorativa deve essere alimentata
    con i componenti richiesti al tempo richiesto e
    nella quantità richiesta

8
2. Produzione snella
  • Eliminazione delle risorse ridondanti
  • officina minima o fabbrica a sei zero

zero stock (magazzinaggio)
zero difetti
zero conflitto
zero tempo dattesa per il cliente
zero tempi morti
zero cartacce (burocrazia)
9
3. Principio del Kaizen
  • Filosofia del miglioramento continuo
  • superamento dellassolutismo scientista e del
    one best way.

TOTAL QUALITY
10
3. Kanban
  • Processo comunicativo da valle a monte
  • dai terminali nei concessionari allindietro
    lungo la catena produttiva attraverso la
    richiesta che ogni stazione di lavoro fa alla
    precedente circa luso dei materiali necessari
    (logica del cliente interno).

11
3. Autonomazione
  • automazione autonomia
  • possibilità di intervenire immediatamente nel
    caso si producano difetti del prodotto e
    autocorreggendo lerrore in tempo reale

Gli operai possono fermare la catena di montaggio
12
4. Coinvolgimento dei fornitori
  • Selezione dei fornitori in base alla capacità di
    collaborare con limpresa madre nei piani di
    lungo periodo

13
Prerequisiti ambientali
  • consenso sociale confuciano
  • struttura del salario differenziata
  • impiego a vita
  • assunzione dei figli
  • prestazioni assistenziali e sociali
  • sconfitta del sindacato nel 1950 e sindacati
    aziendali.

14
Il modello giapponese è esportabile in Europa?
  • Melfi Stabilimento Fiat Sata

15
tecnologia
produzione
bassa
alta
fordismo
fabbrica ad alta automazione
grassa
fabbrica integrata MELFI
modello giapponese
snella
16
Un problema aperto
Cooperazione o conflitto ?
17
Effetti ambivalenti sul lavoro
  • opportunità maggiori di un lavoro piu
    interessante e soddisfacente
  • introduzione di lavoro in squadra che però
    interseca le gerarchie tradizionali
  • aumenta il controllo del lavoro non è più
    possibile ricavare zone dombra
  • aumenta la dimensione della responsabilità
  • si intensifica il lavoro.

18
Levoluzione alla Fiat
  • Il tubo di cristallo
  • fabbrica ripensata dopo la tentazione della
    robotica ma comunque con tecnologie grasse
  • riorganizzazione dei nuovi stabilimenti (Melfi)

19
La Fiat
  • lorganizzazione non diventa piattapersistenza
    di maggiori livelli gerarchici
  • maggiore controllo sui gruppi di lavoro (Ute)
  • coinvolgimento dei dipendenti più ridotto

20
La Fiat
  • mette in opera un adattamento del paradigma
    giapponese
  • che punta ad ottimizzare la produzione favorendo
    una maggiore cooperazione
  • ma il conflitto non viene esorcizzato perché le
    condizioni di lavoro restano precarie

21
La Fiat di Marchionne
  • ulteriore passaggio fabbrica globale sostenuta
    da finanza globale (acquisizione Chrysler)
  • modello produttivo ancora più asciutto meno
    pause più turni necessità di abbattere
    radicalmente il conflitto
  • miglioramenti ergonomici ma anche ritmi più
    intensi

22
La nuova organizzazione
  • Prende forma a Pomigliano e Mirafiori
  • in modo travagliato perché cresce il conflitto
    con la Fiom che giudica negativamente la maggiore
    flessibilità organizzativa richiesta dallazienda

23
Situazione non risolta
  • i referendum fatti negli stabilimenti danno
    ragione di misura alla linea aziendale
  • il nodo Fiom non viene ridimensionato ( esclusi
    i delegati Fiom dalle prerogative sindacali ma
    poi riammessi)
  • la caduta del mercato dellauto rende precaria
    lesistenza delle fabbriche italiane

24
Situazione non risolta
  • gli investimenti promessi (Suv a Torino?)
    tardano a materializzarsi
  • lo scambio tra investimenti innovazione
    organizzativa e mantenimento del posto viene
    praticato ancora ma con interrogativi maggiori e
    benefici limitati per i lavoratori
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com