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ECONOMIA DELL

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... Atmosferico Imprese di produzione Termico Aria Ambientale Idrico INPUT Il sistema economico ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: ECONOMIA DELL


1
ECONOMIA DELLAMBIENTE
2
Programma del corso
  • - Introduzione
  • - Accenni di teoria economica
  • - Economia del Benessere ed Economia dello
    sviluppo sostenibile
  • - Principi di Economia del benessere e di teoria
    delle scelte sociali
  • La teoria delle capacità di A. Sen
  • -Economia dello sviluppo sostenibile
  • -Fallimento dei mercati
  • -Fallimento dell'intervento pubblico
  • - Analisi economica dell'inquinamento
  • - Il meccanismo di mercato ed il livello ottimale
    di inquinamento
  • - Tasse e livello ottimale di inquinamento
  • - Standard ambientali, tasse, sussidi e permessi
    trasferibili
  • - Misurazione dei danni ambientali
  • - Analisi economica delle risorse naturali
  • - Risorse rinnovabili
  • - Risorse non rinnovabili

3
  • Metodologie di valutazione
  • - Individuazione e valutazione degli impatti
  • - Metodologie monetarie
  • - L'analisi costi-benefici
  • - L'analisi costi-efficacia
  • - Il valore economico totale
  • - Valutazione contingente, costo di viaggio,
    prezzo edonistico.
  • - I limiti delle metodologie monetarie
  • - Le metodologie multicriteriali quantitative
  • - La matrice di valutazione
  • - Le alternative dominate
  • L'attribuzione dei pesi
  • La definizione dei parametri di ordinamento

4
  • - Le metodologie multicriteriali qualitative
  • - L'analisi della frequenza
  • - Il metodo di Regime
  • - L'Analytic Hierarchy Process (AHP)
  • - I limiti delle metodologie non monetarie
  • - Metodologie descrittive
  • - La Valutazione di Impatto Ambientale
  • - Competenze pluridisciplinari nella valutazione
    di impatto ambientale
  • - Fasi della valutazione di impatto ambientale
  • - La procedura amministrativa e la normativa

5
Testi consigliati
  • Silvestri F. (2005) - Lezioni di economia
    dellambiente ed ecologica, II edizione. Clueb.
  • Bresso M. (1993) - Per uneconomia ecologica.
    NiS.
  • Turner R.K., Pearce D.W., Bateman I. (1994).
    Economia ambientale. Il Mulino.
  • G. Bazzani, M. Grillenzoni, C. Malagoli, A.
    Ragazzoni, Valutazione delle risorse ambientali -
    Bologna, Edagricole, 1993.
  • R.K. Turner, D.W. Pearce, I. Bateman - Economia
    Ambientale - Bologna, Il Mulino, 1996.
  • I. Bernetti, S. Romano (a cura di), Economia
    delle risorse forestali Napoli, Liguori
    Editore, 2007.

6
1- Introduzione
  • La questione ambientale è stata ignorata per
    lungo tempo dalla scienza economica che di volta
    in volta la considerava un tema minore per
    tecnici o per fanatici anti-progressisti.
  • Carla Ravaioli (1992) ambientalista e saggista di
    fama internazionale Il pianeta degli economisti,
    ovvero leconomia contro il pianeta non esiste
    un problema ambientale e non esistono limiti allo
    sviluppo economico.

7
  • Chi crede che sia possibile una crescita infinita
    in un mondo finito o è un pazzo o è un
    economista.
  • www.decrescita.it

8
  • Rachel Carson (1963) Silent spring prima
    denuncia contro luso crescente dei pesticidi e
    dei composti organici di sintesi in agricoltura
    attraverso una documentata analisi degli effetti
    dannosi sullambiente e sulla salute umana.

Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione
sulle meraviglie e le realtà dell'universo
attorno a noi, meno dovremmo trovare gusto nel
distruggerlo. 
  •  Barry Commoner (1972) The closing circle mise
    in evidenza come fossero le nuove tecnologie (in
    particolare quelle chimiche) le principali cause
    della crescita esponenziale dellinquinamento per
    unità di prodotto e dei consumi di energia del
    secondo dopoguerra.

9
Le 4 leggi fondamentali dellecologia per Commoner
  • 1. Everything is Connected to Everything Else.
  • La natura è un reticolo complesso e ogni sua
    parte è collegata con le altre.
  • 2. Everything Must Go Somewhere.
  • Quando buttiamo una cosa pensiamo che essa si
    volatilizzi invece no, finisce inevitabilmente da
    qualche parte e spesso non produce effetti
    positivi.
  • 3. Nature Knows Best.
  • Questo indica esplicitamente l'uomo a non essere
    così pieno di se e a usare la natura come se
    potesse renderla a suo indiscriminato servizio.
    Se la natura si ribella l'uomo è destinato a
    soccombere.
  • 4. There Is No Such Thing as a Free Lunch.
  • Indica il fatto che le risorse sono limitate,
    quindi dobbiamo è necessario contenere sempre più
    gli sprechi.

10
Definizioni
  • Disciplina specialistica che si concentra sulle
    questioni relative ai prelievi ambientali
    generati dallattività produttiva.
  • Lo studio sulla regolazione delle attività
    inquinanti e la valutazione delle bellezze
    ambientali sembrerebbe un concetto logicamente
    distinto da quello di economia delle risorse
    naturali, che è invece lo studio
    dell'allocazione e dello sfruttamento delle
    risorse rinnovabili e non rinnovabili.
  • Ma le due discipline devono affrontare problemi
    comuni e si integrano per fornire un quadro
    completo del rapporto fra l'attività economica e
    l'ambiente.
  • Oggigiorno appaiono sempre più evidenti i limiti
    della scienza economica nel guidare uno sviluppo
    socioeconomico equo e sostenibile e nel risolvere
    i problemi di natura ambientale. Questa
    inadeguatezza è dovuta alla mancanza di strumenti
    e modelli idonei a cogliere la grande quantità e
    complessità dei fenomeni reali e della loro
    interconnessione, soprattutto in unottica di
    sviluppo ed evoluzione.

11
  • Valutare limportanza economica del degrado
    ambientale, indagarne le cause economiche, e
    individuare incentivi economici per rallentare,
    fermare e invertire questo degrado.
  • Lambiente non costituisce unentità separata
    dalleconomia i mutamenti delluno influiscono
    sullaltro e viceversa. Non è possibile prendere
    decisioni economiche che non abbiano conseguenze
    sullambiente e nessun mutamento ambientale è
    possibile senza conseguenze di natura economica.
  • Leconomia non si interessa solo al denaro. Il
    denaro centra nel momento in cui è preso in
    considerazione come criterio per misurare ciò che
    la gente vuole e non vuole a proposito di
    ambiente.
  • Da Turner, Pearce Bateman (1994)

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2- Accenni di teoria economica
13
2- Accenni di teoria economica
  • - Mercantilisti (XVI-XVIII sec.) vs. Fisiocratici
    (XVIII sec.)
  • La ricchezza ha origine dallaccumulazione di
    mezzi monetari a seguito delle attività di
    commercio internazionale la potenza di una
    nazione è incrementata dalla prevalenza delle
    esportazioni sulle importazioni. L'attività del
    mercante si esplica in società fondate
    economicamente sul sistema agricolo ma in cui c'è
    una stretta connessione tra attività economica e
    Stato i mercanti operano accrescendo la
    ricchezza e il prestigio propri e dello Stato,
    mentre quest'ultimo garantisce la stabilità,
    l'ordine pubblico, l'allargamento del mercato
    attraverso la politica di conquiste coloniali.
    L'economia è dunque finalizzata all'interesse
    dello Stato, il quale a sua volta rappresenta un
    mezzo a disposizione dell'economia mercantile,
    grazie alle politiche di crescita economica e di
    espansione promosse ed alla capacità del mercante
    di inserirsi in questo contesto.
  • Dal greco physis natura, l'agricoltura è la
    vera base di ogni attività economica solo
    l'agricoltura è infatti in grado di produrre
    beni, mentre l'industria si limita a trasformare
    e il commercio a distribuire. La fisiocrazia
    assume quindi il momento della produzione dei
    beni e non il momento dello scambio come
    situazione in cui viene creata ricchezza. Tutto
    il ciclo economico della fisiocrazia ha come fine
    ultimo quello di creare un surplus (o prodotto
    netto o dono gratuito della natura), che poi
    verrà investito nuovamente nell'agricoltura (per
    aumentare la produttività di un terreno, avere a
    disposizione più manodopera, compiere ricerche
    nel campo delle macchine agricole), attraverso
    una condizione di libero mercato.

14
  • Le tematiche delleconomia ambientale e delle
    risorse naturali quali discipline di studio sono
    relativamente nuove, ma già trattate dagli
    economisti classici ai tempi della Rivoluzione
    Industriale tra XVIII e XIX sec.
  • Smith (1776) luomo, perseguendo il proprio
    interesse, si trova a promuovere spesso il
    sociale molto più efficacemente di quando si
    proponga direttamente lo sviluppo sociale
  • Egli è guidato da una mano invisibile che lo
    porta a promuovere un fine sociale anche se
    esso non faceva parte delle sue intenzioni

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  • Per gli economisti classici, la terra e tutte le
    risorse naturali sono un importante fattore di
    contributo alla crescita della ricchezza ma
  • come è possibile la crescita economica stante la
    limitata disponibilità della terra ?

16
Nel suo Tableau économique descrisse il
meccanismo economico come una struttura dinamica
di tipo circolare il cui motore principale è
rappresentato dall'attività agricola è
lagricoltura infatti, che produce quel surplus
di ricchezza basilare per lallargamento del
sistema. Gli addetti all'agricoltura sono
considerati gli unici lavoratori produttivi,
mentre i mercanti e gli artigiani sono ritenuti
una classe sterile, non di produttori, ma
soltanto di distributori e trasformatori di
ricchezza.
  • François Quesnay
  • (1694-1774)

Concetto di limite fisico alla crescita la
fissità del fattore terra fa si che i beni
prodotti aumentino in progressione aritmetica
mentre la popolazione cresce in progressione
geometrica scarsità di
risorse e impossibilità di crescita nel lungo
periodo. Non considera lincidenza del fattore
progresso tecnico.
Thomas Malthus (1766-1834)
17
Concetto di stato stazionario Nel suo "Saggio
sul basso prezzo del grano egli sostiene che a
mano a mano che aumenteranno la popolazione e la
domanda di viveri, terre progressivamente meno
fertili saranno messe a coltura, e quindi la
tendenza alla compressione dei profitti
comporterà, in assenza di progresso tecnico,
lavvento di uno stato stazionario nel quale la
crescita cessa. Lo stato stazionario vedrà
l'intero prodotto netto suddiviso tra rendite e
salari, la cessazione dei profitti e quindi
dell'accumulazione del capitale.
  • David Ricardo
  • (1772-1823)

Reinterpretazione dello stato stazionario come
fondamento di una società più equa ed attenta al
benessere non solo materiale degli individui.
Se la bellezza che la terra deve alle cose
venisse distrutta dall'aumento illimitato delle
ricchezza e della popolazione, al semplice scopo
di poter dare sostentamento ad una popolazione
sempre più numerosa, benché non migliore, allora
io spero sinceramente, per amore della posterità,
che questa sarà contenta di rimanere stazionaria,
molto tempo prima di esservi obbligata dalla
necessità. È soltanto nei paesi arretrati che
una maggiore produzione rappresenta ancora uno
scopo importante in quelli progrediti ciò di
cui vi è bisogno è una migliore distribuzione.
John Stuart Mill (1806-1863)
18
Approccio marginalista rifiuto della teoria
classica (Adam Smith) del valore-lavoro e
dellimportanza dei costi di produzione nel
determinare il prezzo di un bene. Lattenzione
deve spostarsi sul lato della domanda essendo il
prezzo una misura della soddisfazione (utilità
marginale) del consumatore che acquista il bene
per massimizzare il suo benessere. Critiche sulla
misura dellutilità - Samuelson (1974) ogni
problema è rappresentabile sotto forma di
funzione di utilità sotto vincolo.
  • Lèon Walras
  • (1834-1910)

Approccio neoclassico estensione del concetto di
utilità marginale al costo dei fattori della
produzione il cui livello ottimale è dato dal
contributo di ogni unità aggiuntiva al prodotto
complessivo ossia dalla misura della sua
produttività marginale. Il prezzo di un bene
rappresenta la misura della sua scarsità relativa
, quindi il prezzo di un bene è determinato
dallincontro tra domanda e offerta ma la
combinazione di prezzo e quantità che vengono
scambiati in equilibrio sul mercato dipendono
direttamente dalla disponibilità di bene
esistente sul mercato stesso.
Alfred Marshall (1842-1924)
19
Scuola neoclassica limiti e pregi
  • - Rappresentazione dei processi reali come
    chiusi, isolati, autonomi ed indipendenti. Nelle
    formalizzazioni matematiche della teoria
    neoclassica non sono considerate le relazioni con
    gli altri sistemi (fisico-ambientale, sociale).
  • - Identificazione delloggetto di studio con il
    mercato con difficoltà a trattare di beni e
    servizi che faticano a trovare una collocazione
    in esso.
  • Introduzione nella disciplina economica di
    maggiore robustezza metodologica
  • Se è importante studiare il modo di usare le
    risorse ambientali in maniera più efficiente
    possibile è anche essenziale, ad esempio,
    controllare la correttezza della distribuzione
    dei benefici e dei costi che ne risulta.
  • Leconomia neoclassica è stata la dottrina di
    riferimento per la prima branca di studio delle
    interconnessioni esistenti tra scienza economica
    e questione ambientale.

20
Tecnocentrismo Ecocentrismo
Economia dellambiente
Arthur Cecil Pigou (1877 - 1959)
Posizioni ideologiche
Nicholas Georgescu-Roegen (1906 - 1994)
Istituzionalisti
Economia ecologica
Herman Daly (1938 )
Thorstein Veblen (1857-1929)
John Commons (1857-1929)
Bioeconomia
Teoria dello stato stazionario
Gunnar Myrdal
Importanza dellinformazione presente nei
prodotti e nei servizi
Mercedes Bresso
Definizione di un metodo realmente
multidisciplinare - metodologie multicriteriali
Peter Nijkamp
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  • Nel non facile cammino verso la ricerca di un
    approccio analitico adeguato, da alcuni anni si
    sta delineando la distinzione fondamentale fra
    economia dell'ambiente ed economia ecologica.
  • - Bresso (1993) mette in rilievo che "con la
    prima si intende una specializzazione
    dell'economia neoclassica, oggi dominante nella
    professione economica con la seconda, una
    disciplina trasversale, capace di attingere alle
    diverse scienze che affrontano le infinite
    sfaccettature della questione ambientale e di
    utilizzare le informazioni che da esse provengono
    per individuare un nuovo paradigma capace di
    ricostruire un equilibrio di lunga durata fra
    l'economia dell'uomo e l'economia del mondo
    vivente".

22
  • La scuola termodinamica trova la sua massima
    espressione in Georgescu-Roegen.
  • Egli propone di ripensare all'approccio standard
    ai processi economici come meccanismi circolari e
    reversibili, con un nuova visione che integri
    alcuni principi della termodinamica, in
    particolare il fatto che i processi non sono
    reversibili e che esiste una "freccia del tempo".
    L'applicazione di questi due principi nelle
    analisi economiche consente di comprendere che lo
    sviluppo sostenibile deve essere perseguito
    soprattutto in termini di bilanci energetici, pur
    nella consapevolezza che questo approccio rischia
    di oscurare alcuni aspetti della dimensione
    ambientale.
  • Ex. non è sostenibile un'agricoltura che aumenta
    la produttività per addetto, ma la diminuisce in
    termini di input/output di energia e che utilizza
    soprattutto energia non rinnovabile, così come
    non è sostenibile un'economia industriale che
    consuma risorse energetiche non rinnovabili
    sottraendole alle generazioni future

23
  • In particolare si assume che (I e II principio
    della termodinamica)
  • poiché la materia prima non può essere
    distrutta, i processi produttivi impiegano
    materie prime di valore ed al termine rigettano
    la stessa quantità di rifiuti, ma senza alcun
    valore. Laumento quantitativo della produzione
    implicherà dunque un incremento dei residui
  • l'impiego delle materie prime comporta
    irrevocabilmente il passaggio da uno stato di
    ordine ad uno di disordine nell'uso delle
    risorse, in particolare di quelle energetiche
    fossili e minerali, riducendo irreversibilmente
    le qualità e quantità delle risorse disponibili
    per il futuro ed aumentando l'entropia del
    sistema. Ne discende che la durata delle materie
    prime "ordinate", soggette ad un degrado
    irreversibile, dipende dalle scorte disponibili e
    dal tasso di consumo annuale (eventualmente
    dedotta la parte riciclata)
  • Il filone analitico della scuola termodinamica ha
    però sollevato numerose critiche. Con il primo
    principio vi è infatti la sostanziale
    accettazione degli attuali modelli di sviluppo,
    il che implica la visione riduttiva di
    intervenire soltanto nella fase di smaltimento
    dei residui dei processi produttivi. Per il
    secondo si osserva che è possibile contare sulla
    innovazione tecnologica per produrre nuove
    materie prime in grado di sostituire l'eventuale
    scarsità delle risorse naturali.

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  • Bioeconomia, termine coniato da Georgescu-Roegen
    per indicare come l'economia mutui le proprie
    caratteristiche essenziali dal più generale
    comportamento del mondo vivente (legge
    dell'entropia).
  • Dalla constatazione che numerose asimmetrie
    caratterizzano le relazioni fra i sistemi
    economici e l'ambiente (5), l'autore sostiene che
    soprattutto una asimmmetria può costituire la
    base di una nuova disciplina chiamata appunto
    bioeconomia. Si tratta dei rischi che luomo
    corre quando, con l'agricoltura chimica,
    distrugge specie animali e vegetali rischiando di
    provocare danni irreversibili nell'uso delle
    risorse (Georgescu-Roegen, 1971). Nella
    bioeconomia l'accento viene dunque posto sul
    ruolo centrale dell'agricoltura e del mondo
    vivente nella costruzione di un'economia
    ecologica.
  • Si tratta del rapporto fra energia solare (un
    flusso) ed energia fossile (stock finito) il
    fatto che le risorse minerali "ordinate" sono
    limitate e non riproducibili delle differenze
    fra l'energia solare (pulita ed abbondante ma
    diffusa) e quella fossile (limitata ma
    impiegabile in modo concentrato). Da queste
    asimmetrie discende l'economia ecologica
    "energetica".

25
  • Approccio istituzionalista, in cui si mette
    l'accento sulla nozione di "complesso ecologico",
    che comprende l'ambiente (naturale e costruito),
    l'uomo, le forme organizzative (le strutture
    economiche, sociali e politiche) e la tecnologia.
    Tutte le componenti del complesso ecologico sono
    connesse fra di loro in un equilibrio dinamico
    un cambiamento in una di esse comporta delle
    modifiche in tutte le altre. In altre parole
    esiste un'interdipendenza fra l'ambiente e la
    società (economia e popolazione) per cui ogni
    mutamento in uno dei due poli deve essere reso
    compatibile (nel tempo e nelle modalità) con le
    leggi che regolano l'altro.

26
  • Tecnocentrismo ed ecocentrismo

27
  • Il moderno sistema economico (che ci fornisce
    tutti i beni materiali ed i servizi necessari a
    garantire elevati standard di vita) è basato su e
    non può funzionare senza il supporto di sistemi
    ecologici costituiti da piante e animali e loro
    interazioni mentre non è vero il contrario.
  • I modelli economici semplici e tradizionali
    ignorano le interazioni tra ambiente - economia
    sistemi chiusi e lineari

Consumo di beni e servizi
Famiglie Consumatori di beni e servizi (domanda)
Detentori di risorse
Mercato Luogo in cui gli acquirenti e venditori
vengono in contatto Interazione di domanda e
offerta
Remunerazione dei fattori salari, rendite,
profitto, interesse
Imprese Produttrici di beni e servizi (offerta)
Utilizzatrici di risorse
Spese per consumi
Produzione di beni e servizi
28
Economia come sistema aperto e circolare
bilancio dei materiali semplificato
Wp residui che richiedono eliminazione
Wpr residui generati durante il trattamento e/o
i processi di riciclaggio
Q output in forma di prodotto finale
29
Economia come sistema aperto e circolare flusso
dei materiali semplificato
30
  • Ambiente
  • Energia

    Inquinamento


  • Atmosferico
  • Imprese di produzione
    Termico
  • Aria

    Ambientale

  • Idrico
  • INPUT Il sistema economico OUTPUT
  • Acqua
  • Rifiuti
  • Famiglie (consumo)
  • Attrattive
  • Materie Prime
  • Il sistema economico e lambiente

31
Le funzioni dellambiente
  • Base di risorse naturali (rinnovabili e non
    rinnovabili)
  • Insieme di beni naturali ( risorse di paesaggio e
    svago)
  • Capacità di assimilazione di rifiuti
  • Sistema di sostegno alla vita
  • Costo di scarsità - costo opportunità -
    allocazione efficiente di risorse scarse
  • Se le risorse ambientali diventano più scarse
    allora lanalisi economica può svolgere un ruolo
    nellindividuazione di strategie dirette a
    mitigare alcune conseguenze del processo di
    funzionamento delleconomia.
  • Necessità di un equilibrio tra coloro che
    utilizzano lambiente e coloro che desiderano
    goderlo ora in maniera indiretta.
  • Principio di sostenibilità le necessità della
    generazione attuale dovranno essere bilanciate
    con i bisogni delle generazioni future.

32
  • Il problema di come e in quali condizioni i
    mercati che funzionano liberamente possono essere
    di aiuto per conseguire questo equilibrio ha dato
    luogo ad una vasta letteratura scientifica.
  • La teoria economica mostra che date determinate
    condizioni, il meccanismo di mercato è in grado
    di conseguire unallocazione efficiente delle
    risorse purché non siano presenti esternalità e/o
    quando devono essere allocati beni di tipo
    pubblico. In tal caso il funzionamento di mercato
    potrebbe non essere efficiente.

33
Esternalità
  • Marshall (primi del 900) effetti favorevoli,
    non remunerati, che ricadono su uno o più
    soggetti grazie allo svolgimento di unattività
    da parte di terzi
  • Pigou (1920) esternalità negative come delle
    forme di danno subite da terzi e provocate da un
    soggetto nel corso della propria attività, senza
    che vi sia una successiva compensazione
  • Baumol (1965) interferenze prodotte dalle
    attività di un soggetto sulla funzione di utilità
    di un altro soggetto, senza che per questo
    avvenga una qualsiasi transazione economica
  • Arrow (1969) intese come economie o diseconomie
    esterne che contribuiscono a determinare i
    fallimenti di mercato o al più condizioni di
    disequilibrio
  • Uneconomia esterna (o diseconomia) è un evento
    che determina benefici considerevoli (o danni
    considerevoli) su un individuo o su individui
    senza che essi abbiano alcun controllo o potere
    decisionale sullevento in questione (Meade,
    1973 in Ocse, 2001).

34
  • La teoria economica suggerisce che i soli
    meccanismi di mercato non portano ad
    unallocazione efficiente delle risorse, lì dove
    il privato produttore di esternalità non è
    indotto dal meccanismo dei prezzi a soddisfare i
    bisogni collettivi, perché il suo operato non è
    compensato o sanzionato dal mercato. Diventa
    pertanto necessario lintervento pubblico per
    indurre chi produce (o consuma) esternalità a
    dover fare i conti con i loro costi (o ricavi)
    (Velasquez, 1998).
  • In generale, il fallimento di mercato determina
    che lofferta di un bene che genera
    unesternalità, ad esempio positiva, tenda ad
    essere inferiore rispetto al livello socialmente
    ottimale, poiché i meccanismi di mercato non
    tengono conto dei benefici sociali generati dalla
    stessa esternalità (e viceversa per le
    esternalità negative).
  • Laspetto cruciale delle esternalità è che vi
    sono beni che stanno a cuore alla collettività e
    che non vengono venduti sui mercati.
  • Gran parte dei beni ambientali rientra in una
    categoria per la quale non sono disponibili
    prezzi di mercato.

35
Beni pubblici e privati
36
  • Nella realtà esistono più livelli di
    escludibilità e di rivalità.
  • Classificazione OCSE
  • - Beni pubblici a carattere locale (non rivali a
    cui possono accedere liberamente solo i
    componenti di una piccola giurisdizione -
    paesaggio, eredità culturale, occupazione)
  • - Open access resources (risorse ad accesso
    libero, risorse ittiche, acqua sotterranea)
  • - Common property resources (i membri di una
    comunità locale usufruiscono di diritti di
    proprietà comuni su un determinato bene -
    gestione acqua sotterranea)
  • - Tool goods (escludibili - quota di accesso, ma
    non rivali - autostrade a pagamento, parchi
    sottoutilizzati)
  • - Club goods (soggetti a congestione con quota di
    accesso stabilita dai soci pari alleffettiva
    disponibilità a pagare dei soci stessi)

37
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