La valutazione multidimensionale clinico-psicologica nei disturbi psicosomatici e somato psichici - PowerPoint PPT Presentation

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La valutazione multidimensionale clinico-psicologica nei disturbi psicosomatici e somato psichici

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Title: La valutazione multidimensionale clinico-psicologica nei disturbi psicosomatici e somato psichici


1
La valutazione multidimensionale
clinico-psicologica nei disturbi psicosomatici e
somato psichici
Carlo Pruneti Dipartimento di Psicologia Sezione
di Psicologia Clinica Università degli Studi di
Parma e mail carlo.pruneti_at_unipr.it
2
SALUTE
IPPOCRATE di COS (IV secolo a.c.) fu il
PRECURSORE della moderna concezione di salute,
della valutazione multidimensionale e
dellintervento integrato, per primo sostenne che
lorganismo è unitario. Secondo Ippocrate
Ippocrate di Cos (circa 460-370 a.c)?
  • La malattia non è semplice affezione di un
    singolo apparato, ma di tutto un sistema,
    profondamente influenzato dai suoi rapporti con
    lambiente
  • Individua nel cervello lorgano più potente del
    corpo, dalla cui capacità di discernimento
    dipendono gli organi di senso (studi sugli
    effetti di traumi o malattie del SNC sul
    comportamento)
  • Dal trattato Delle Epidemie Il medico deve
    studiare i costumi, il regime, il modo di vita,
    letà di ognuno i discorsi, i silenzi, i
    pensieri, il sonno, linsonnia, i sogni come
    e quando i gesti involontari strapparsi i
    capelli, grattarsi, piangere Perché, il più
    grande errore che si commette oggi è separare la
    psiche dal soma
  • Nell'isola di Cos, tenne vere e proprie
    conferenze e ospitò malati di ansia e depressione
    ai quali venivano, tra gli altri, fatti
    effettuare esercizi di rilasamento.

3
TEORIA UMORALE (Pitagora, Ippocrate, Galeno)
Gli umori, responsabili dello stato di salute o
malattia e del temperamento sono messi in
relazione con le stagioni e le età della vita.
Tale schema riflette il tentativo di una
comprensione globale delluomo e della natura.
4
SALUTE
La salute è uno stato di completo benessere
fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto
in unassenza di malattia o infermità. Il
possesso del massimo stato di salute che è capace
di raggiungere costituisce uno dei diritti
fondamentali di ogni essere umano (OMS).
5
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE
  • La complessità dellorganismo umano e lestrema
    variabilità interindividuale presuppongono
  • in caso di malattie organiche, accanto alla
    diagnosi medica, una approfondita valutazione
    delle variabili psicologiche individuali e
    socio-ambientali intervenienti nellinsorgenza,
    nel mantenimento e nel decorso della malattia e
    che possono influenzare la compliance
  • in presenza di disturbi psicopatologici, la
    diagnosi multiassiale prevede insieme alla
    valutazione psicodiagnostica anche la
    valutazione di qualsiasi condizione medica
    (asse III - DSM) e dei problemi di natura
    psicosociale e ambientale (asse IV - DSM)
    concomitanti, che possono avere un ruolo nella
    manifestazione, nel mantenimento dei sintomi,
    oltre che nella programmazione dellintervento e
    nellefficacia del trattamento

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DIAGNOSI
  • Processo logico con cui il medico definisce
    lesistenza e la natura della malattia e le
    condizioni del paziente
  • (Enciclopedia Universale Rizzoli)?

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Modello medico classico della diagnosi
Primo contatto col malato e colloquio clinico
Osservazione
Esame obiettivo clinico
Formulazione/Riformulazione ipotesi diagnostica
Accertamenti diagnostici esami strumentali e di
laboratorio
NO
I risultati degli esami confermano lipotesi
diagnostica?
SI
Trattamento
Verifica trattamento
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Le differenze fra diagnosi medica e
clinico-psicologica
  • Segni e sintomi
  • Prima ipotesi
  • Verifica di laboratorio
  • o strumentale
  • Conferma della diagnosi
  • Intervento
  • Verifica dellefficacia
  • Segni e sintomi
  • Prima ipotesi
  • Valutazione del comportamento
  • Verifica della diagnosi (?)?
  • Intervento
  • Verifica dellefficacia (?)?

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Il paradigma di Hull
ORGANISMO
STIMOLO
RISPOSTA
ESTERNO, oppure INTERNO Cognitivo Fisiologico Fi
sico, ecc.
INFLUENZE Genetiche Temperamentali Familiari Educ
azione Stati mentali
MOTORIO-VOLONTARIO COGNITIVO-VERBALE AUTONOMICO-
INVOLONTARIO
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La valutazione clinico-psicologica COSA
INDAGARE
  • Comportamenti interni cognitivi, emozionali,
    neurovegetativi, ecc.
  • Comportamenti esterni verbali, motori, gestuali,
    di relazione, ecc.
  • Abitudini e condotte a rischio per la salute
  • Stili di vita disadattivi e comportamenti stress
    correlati
  • Tratti stabili, tipologie di personalità,
    temperamento
  • Risorse e stili di coping
  • Fattori socio-ambientali (status socio-economico
    presenza/assenza di relazioni affettive
    significative, sostegno sociale, ecc)?
  • Sintomi, disturbi psicopatologici
  • Quadro e profilo psicofisiologico
  • Quadro neuroendocrino

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La valutazione clinico-psicologica METODICHE
DINDAGINE
  • Anamnesi
  • Colloquio
  • Osservazione (comportamento, gestualità, mimica,
    ecc.)?
  • Somministrazione di test psicodiagnostici
  • (valutazione dello stato attuale, personalità e
    temperamento, resistenza allo stress, stile e
    risorse di coping, sistema di credenze-aspettative
    , ecc.)?
  • Valutazione dellassetto psicofisiologico
  • Integrazione con altri dati medici (esami
    ematochimici, dosaggi ormonali, esami
    strumentali)?

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PATOLOGIE ORGANICHEDISTURBI SOMATICI
FATTORI PSICOLOGICI varabili individuali e
socio-culturali(storia clinica, aspettative e
credenze, resistenza allo stress, abitudini e
comportamenti tipici, status socio-economico,
rete dei servizi, ecc)?
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DISTURBI PSICOSOMATICI
Disturbi sostenuti da FATTORI PSICOLOGICI ruolo
nellinsorgenza, intensità e mantenimento anche
di disturbi fisici
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DSM IV - TR
  • Nel DSM IV non compare il termine psicosomatico
    ne medicina psicosomatica o disturbo
    psicosomatico o il suo reciproco disturbo
    somato psichico ma vi è una sezione
    riguardante disturbi psicofisiologici,
    disturbi post traumatici da stress, disturbi
    somatoformi e condizioni mediche acute e
    disordini fisici (asse III)

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DSM-IV Disturbi somatoformi
  • Sintomi fisici che non trovano giustificazione
    in nessuna causa fisiologica e che sfuggono al
    controllo volontario
  • Causa psicogena ruolo cardine dellansia
  • La mente produce effetti negativi sul corpo
  • Insorgenza tipicamente correlata con eventi
    stressanti
  • DISTURBO DI CONVERSIONE (ISTERIA)?
  • DISTURBO ALGICO
  • DISTURBO DI DISMORFISMO CORPOREO
  • IPOCONDRIA
  • DISTURBO DI SOMATIZZAZIONE

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DSM IVDisturbi psicofisiologici
  • Sintomi fisici veri e propri, causati o
    aggravati da fattori emozionali
  • Rappresentano una prova empirica
    dellintegrazione mente-corpo
  • La psiche, la mente produce effetti negativi sul
    soma, il corpo
  • Non compaiono fra le categorie diagnostiche del
    DSM-IV e per tanto non sono riconosciuti come
    disturbi mentali
  • Il DSM-IV tuttavia prevede la diagnosi di
    fattori psicologici che influenzano una
    condizione medica, codificata nella vasta sezione
    che comprende altre condizioni che possono
    essere oggetto di attenzione clinica
  • Diagnosi applicabile a qualsiasi malattia
    organica influenzata nelleziologia, decorso e
    mantenimento da fattori psicologici, come lo
    stress.

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DSM IV
  • Disturbi Mentali Dovuti a una Condizione Medica
    Generale
  • caratterizzato dalla presenza di sintomi mentali
    che sono ritenuti la conseguenza fisiologica
    diretta di una condizione medica generale.
  • Il termine condizione medica generale si
    riferisce a condizioni che sono codificate
    sullAsse III del DSM IV
  • Lo scopo di distinguere le condizioni mediche
    generali dai disturbi mentali è quello di
    incoraggiare laccuratezza delle valutazioni e di
    fornire uno strumento pratico e rapido per
    favorire la comunicazione tra operatori sanitari

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DSM IVDisturbo Post-traumatico da Stress
  • Acuto. Questa specificazione dovrebbe essere
    usata quando la durata dei sintomi è inferiore a
    3 mesi. 
  • Cronico. Questa specificazione dovrebbe essere
    usata quando i sintomi durano 3 mesi o più.
  •  Ad Esordio Tardivo. Questa specificazione indica
    che sono trascorsi almeno 6 mesi tra levento e
    lesordio dei sintomi
  • Lindividuo con PTSD, presenta sintomi
    persistenti di ansia o di aumento dellarousal
    non presenti prima del trauma. Questi sintomi
    possono includere difficoltà ad addormentarsi o a
    mantenere il sonno, che può essere causata da
    incubi frequenti durante i quali viene rivissuto
    levento traumatico, ipervigilanza, ed esagerate
    risposte di allarme. Alcuni individui riferiscono
    irritabilità o scoppi dira o difficoltà a
    concentrarsi o a eseguire compiti.
  • Reperti di laboratorio associati Laumento
    dellarousal può essere misurato attraverso studi
    del funzionamento del sistema neuro-vegetativo
    (per es., frequenza cardiaca, elettromiografia,
    attività delle ghiandole sudoripare).

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Intervento multidisciplinare,disturbi
psicofisiologici e stress
  • Secondo la teoria della debolezza somatica la
    connessione tra lo stress e un determinato
    disturbo psicofisiologico risiede nella debolezza
    di un organo specifico.
  • La teoria della reazione specifica, invece, si
    basa sul presupposto che le persone differiscono
    rispetto alle modalità, ai pattern di reattività,
    con cui il loro sistema nervoso autonomo risponde
    allo stress. Lapparato di organi più sensibile
    allo stress ha maggiore probabilità di ammalarsi.
    Per esempio, una persona il cui canale
    preferenziale di risposta autonomica è la
    frequenza cardiaca, con aumento della pressione
    arteriosa, è più suscettibile di sviluppare
    disturbi cardiovascolari.
  • Lintensità e la durata della risposta
    individuale allo stress, la capacità di
    resistenza allo stesso e la sua possibile
    azione patogena sono mediate da variabili
    biologico-costituzionali, psicologico-cognitive,
    comportamentali e socioambientali.

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Intervento multidisciplinaredisturbi
psicofisiologici e assessment psicofisiologico
Oltre ad essere parte integrante dellassessment
di tutti maggiori disturbi, la valutazione
psicofisiologica gioca un ruolo fondamentale nei
cosiddetti disturbi psicosomatici o meglio
psicofisiologici. Nel caso del paziente
psicosomatico tipico, lalterazione
dellequilibrio emozionale espressa dallansia
tende a manifestarsi attraverso canali e vie di
tipo somatico piuttosto che a livello
comportamentale. Spesso si ha uno scarico totale
su vie vegetative ed endocrine al di fuori del
livello di coscienza, senza vissuti intrapsichici
e comportamenti correlati. In questi casi solo
un accurata valutazione clinico psicologica,
psicofisiologica e psicoendocrina sarà in grado
di descivere il disturbo ed indirizzare il
trattamento.
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Come i nostri schemi percettivi, cognitivi e
lansietà.possono influenzare il comportamento
  • Quello che per il bruco sarà la fine del suo
    mondo....diventerà l'inizio della vita per la
    farfalla

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Psicodiagnostica e psicologia clinica. Come
scegliere il test giusto?
  • Vantaggi indubbi nellutilizzo di una batteria
    standardizzata ma se .
  • Affiancata da strumenti specifici per ogni
    persona o per giungere ad una descrizione
    accurata al fine di impostare un intervento mirato

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ASSESSMENT PSICOFISIOLOGICO
  • É un segmento della valutazione clinica generale
    del caso, rivolto allesame della specifica
    configurazione di attivazione psicofisiologica
    (SNA) in condizioni date.

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La catena di registrazione
  • Soggetto elettrodo
  • trasduttore
  • amplificatore
  • poligrafo oscilloscopio computer

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Assessment psicofisiologicole principali
variabili fisiologiche oggetto dindagine
  • attività elettrodermica (scl/scr/gsr/spr)
  • elettromiogramma di superficie (EMG)?
  • frequenza/ampiezza cardiaca (HR HA)?
  • frequenza/ampiezza respiratoria (RR RA)?
  • intervallo inter-battito (IBI)?
  • temperatura periferica (PT)?
  • pressione arteriosa media (PWV)?
  • EEG bipolare

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PROFILO PSICOFISIOLOGICO DI STRESS (FULLER, 1974)?
  • Nel PPF la registrazione si articola in tre fasi,
    precedute da un periodo di adattamento
    allambiente
  • linea di base (Baseline/Riposo), 6 minuti
  • presentazione di uno stimolo stressante (Stress
    Presentation), 4 minuti
  • attesa di un possibile ritorno ai livelli di
    base (Recovery/Recupero), 6 minuti.

27
ESEMPIO DI PROFILO PSICOFISIOLOGICO DI STRESS
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PPF modalità di registrazione
  • Il soggetto viene fatto accomodare sopra un
    lettino parzialmente reclinato con le braccia
    distese lungo il corpo, in una stanza
    insonorizzata e con un illuminazione adeguata, a
    temperatura costante (18-22 C) ed umidità
    inferiore al 50.
  • Dopo unadeguata informazione del soggetto
    riguardo allesame (durata, modalità, breve
    spiegazione dei canali registrati,
    rassicurazioni sullassenza di alcun pericolo o
    dolore), segue il posizionamento degli elettrodi.

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Anatomia della pelle
  • Lo strato corneo è composto da cellule piatte e
    morte. Queste vengono continuamente rimpiazzate
    da altre prodotte dallo strato germinativo.
  • Il derma sottostante è formato da tessuto
    connettivo e contiene vasi sanguigni, nervi, vasi
    linfatici, follicoli piliferi, ghiandole
    sudoripare e ghiandole sebacee.
  • Lipoderma è un tessuto sottocutaneo ricco di
    grasso che contiene vasi sanguigni e linfatici,
    le radici dei follicoli piliferi, nervi
    sensoriali e le porzioni secretorie delle
    ghiandole sudoripare.

CUTE EPIDERMIDE Strato Corneo
CUTE EPIDERMIDE Strato Lucido
CUTE EPIDERMIDE Strato granuloso
CUTE EPIDERMIDE Strato spinoso
CUTE EPIDERMIDE Strato germinativo
CUTE DERMA Strato papillare
CUTE DERMA Strato reticolare
IPODERMA IPODERMA IPODERMA
30
Ghiandola sudoripara
  • La ghiandola sudoripara è un annesso cutaneo
    formato da un tubicino lungo e sottile,
    unestremità del quale è connessa con lesterno a
    livello dellepidermide mentre laltra termina a
    fondo cieco dopo essersi avvolta a gomitolo su sé
    stessa a livello del derma o anche dellipoderma
    (segmento secretorio). Attraverso il derma il
    dotto, o glomerulo sudoriparo, assume una forma
    ondulata che diviene a spirale lungo
    lepidermide.

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Psicofisiologia e fisiologiale ghiandole
sudoripare
32
Parametri
  • Frequenza numero di EDRs osservate nella
    finestra temporale considerata.
  • Ampiezza altezza di una singola risposta.
  • Latenza tempo che intercorre tra la
    presentazione dello stimolo e la comparsa della
    risposta. Rispetto ad altri biosegnali, quello
    relativo allEDA presenta una latenza di risposta
    più grande. La latenza della risposta dellEDA
    relativa alle misure esosomatiche si aggira
    intorno ai 1-2 sec (Edelberg, 1967). La latenza
    della SPR, invece, è più breve di circa 300 msec
    (Venables Christie, 1980).
  • Tempo di ascesa (Rise time) tempo che impiega la
    EDR a raggiungere lintensità massima.

33
Innervazione
  • La parte secretoria della ghiandola sudoripara è
    provvista di fibre nervose simpatiche ampiamente
    ramificate, alcune delle quali si estendono fino
    alle zone dermali del dotto.
  • Anche se la trasmissione post-gangliare simpatica
    è di norma adrenergica (NA come
    neurotrasmettitore), quella relativa alla
    secrezione di sudore è colinergica (ACh come
    neurotrasmettitore).
  • I neuroni pre-gangliari responsabili della
    secrezione di sudore si accompagnano, a livello
    periferico, alle altre fibre nervose simpatiche
    provenienti dal corno laterale del midollo
    spinale (da C8 a L2) ipsilateralmente attraverso
    il tronco simpatico.

34
Controllo
  • Stimolazioni elettriche dellipotalamo
    paraventricolare e dellarea posteriore dello
    stesso è seguita da vasocostrizione, piloerezione
    e secrezione di sudore. Dallipotalamo le fibre
    simpatiche attraverso il tegmento e la
    formazione reticolare raggiungono
    ipsilateralmente il corno laterale del midollo
    spinale.
  • Esistono due principali fonti cerebrali di EDA
  • 1.  EDA 1, costituita da influenze ipsilaterali
    eccitatorie provenienti dallamigdala (reazioni
    di orientamento e difesa) e inibitorie
    dallippocampo (inibizione comportamentale)
    mediata dalle aree termoregolatrici
    dellipotalamo, concomitante a fattori
    emozionali.
  • 2.   EDA 2, costituita da influenze
    controlaterali provenienti dai gangli della base
    e dalle aree corticali premotorie, concomitante
    alla preparazione di azioni motorie specifiche.
  • 3.   EDA 3, costituita dallattività modulatrice
    della formazione reticolare legata alle
    variazioni dellarousal generale.

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Proprietà resistive e capacitive della pelle
  • Una resistenza variabile costituita dallo strato
    corneo.
  • Una resistenza fissa costituita dalla barriera
    dellepidermide.
  • Resistenze costituite dai dotti delle ghiandole
    sudoripare.
  • Una resistenza fissa e bassa costituita dalla
    parte inferiore dellepidermide, dal derma e
    probabilmente dallipoderma.
  • Le membrane della parte secretoria delle
    ghiandole sudoripare, data la loro permeabilità
    selettiva a determinate specie ioniche,
    accumulano e separano cariche (ioni) come dei
    condensatori.

36
Meccanismi
  • La maggior parte dellEDA avviene nel derma o
    negli stessi dotti sudoripari. La cavità del
    dotto ha infatti un potenziale negativo rispetto
    al tessuto circostante che dà origine al
    potenziale cutaneo. I dotti sono in genere pieni
    sino allo strato germinativo è questa quantità
    statica di sudore che determina il livello tonico
    dellEDA, cioè il SCL e il SPL.
  • Se il sudore contenuto nel dotto viene spinto
    temporaneamente verso lalto da un aumento del
    tono simpatico nellattività secretiva della
    ghiandola, si osserva un aumento della
    conduttività (SCR) ovvero un aumento della
    negatività (SPR). Non è necessario che il sudore
    raggiunga la superficie della pelle per
    distinguere una SCR o una SPR.
  • il tipo di dispersione del sudore successivo al
    allinnalzamento nel dotto modifica la morfologia
    della risposta. Una graduale diffusione del
    sudore sullo strato corneo produce una SPR
    caratterizzata da un aumento transitorio di
    negatività (risposta unifasica) e una SCR
    caratterizzata da un lento recupero. Un
    riassorbimento più attivo del sudore attraverso
    un cambiamento nella membrana selettiva del dotto
    produce una SPR caratterizzata da una iniziale
    fase negativa ed una successiva fase positiva
    (risposta bifasica) e una SCR a recupero più
    rapido

37
FREQUENZA CARDIACA (FC)?
  • Elettrocardiogramma (ECG) registrazione a
    livello epidermico dellattività elettrica del
    muscolo cardiaco.
  • Londa depolarizzante origina nel nodo
    seno-atriale e si propaga, attraverso tessuti ad
    alta conducibilità, alle altre fibre muscolari.
  • Lintensità, la direzione e il verso dellonda
    depolarizzante sono rappresentate da un
    tracciato tipico.
  • La frequenza cardiaca viene stimata in base al
    tempo che intercorre tra unonda R e laltra.

38
Il cuore.
39
TEMPERATURA CUTANEA PERIFERICA
  • Le mani fredde e il pallore sono dovuti alla
    riduzione del lume dei vasi sanguigni periferici
    (vasocostrizione).
  • Ad una attivazione simpatico-adrenergica che
    provoca vasocostrizione cutanea corrisponde una
    attivazione simpatico-colinergica che determina
    vasodilatazione muscolare.
  • Si registra applicando un termistore sulla
    porzione distale (temperatura cutanea distale) di
    un dito o sull'eminenza ipotenare della mano
    (temperatura cutanea periferica).

40
Segnale sinusoidale
41
Conversione analogico-digitale
42
Campionamento del segnale
43
Sottocampionamento
44
(No Transcript)
45
(No Transcript)
46
Physiological Changes in the Flight-or-Fight
Response                     
                         
47
Stress oggettivi
  • Calcolo aritmetico (MAT)?
  • Compiti di memoria
  • Iperventilazione forzata (manovra di Valsalva
  • Somministrazione di rumori molto forti (90 dbl)?
  • Cold pressor test
  • Video game
  • Diapositive o filmati
  • CPM 47 (in versione tradizionale o computerizzata

48
MENTAL ARITHMETIC TASK
  • È un compito di calcolo mentale nel quale al
    soggetto è richiesto di eseguire consecutivamente
    la sottrazione di un numero di due cifre da un
    altro di tre, ad esempio del numero 13 a partire
    dal numero ottenuto in ogni successiva
    sottrazione a partire dal numero 1007 per tutti e
    quattro i minuti della fase di stress.

49
STRESS SOGGETTIVO
  • Consiste nel chiedere al soggetto di parlare,
    per tutti e quattro i minuti della fase di
    stress, di un argomento che sia risultato
    rilevante dallanamnesi e dal colloquio clinico,
    in modo tale da creare una condizione di
    attivazione neurovegetativa. In taluni casi è
    possibile intervenire con quesiti e richieste di
    precisazioni per favorire lo sviluppo di
    unadeguata immedesimazione nel compito richiesto.

50
APPLICAZIONI DEL PROFILO PSICOFISIOLOGICO DI
STRESS
  • Nella valutazione iniziale del caso, riesce a
    dare informazioni sullo
  • stato attuale e relativo ai mesi precedenti,
    sulla reattività allo stress,
  • e sullesaurimento delle risorse emozionali.
  • E un utile strumento per la verifica
    dellandamento del caso, ossia
  • per vedere durante il trattamento la
    presenza, lentità e la direzione di
  • eventuali miglioramenti.
  • A termine del trattamento per una migliore
    valutazione dei risultati
  • conseguiti, e durante il follow-up per testare
    leffettivo consolidamento
  • di essi.
  • Va da sé che il criterio di successo di un
    intervento terapeutico
  • deve passare per tutti i tre maggiori sistemi di
    risposte
  • (cognitivo, comportamentale e psicoficofisiologic
    o)?
  • per avere una reale significatività clinica.

51
Psicofisiologia nella pratica clinica
Vi sono numerose evidenze cliniche per cui un
profilo di generale di bassa attivazione SCL
basso (0,7-1,5µS) e non reattivo, HR stabile a
frequenze relativamente basse e non reattivo,
TH relativamente bassa (29-31C sulleminenza
tenar)? RISULTA TIPICO DI SINDROMI IMPRONTATE A
DEPRESSIONE DELLUMORE O GRAVE DISTURBO DI TIPO
OSSESSIVO. In assoluto il minimo livello di
attivazione, con valori bassissimi di SCL (anche
0,5-0,8µS), drammatica e stabile bassa
temperatura (anche 25,5-29C sulleminenza tenar)
e bassa e irregolare H.R., si riscontra nelle
sindromi anoressiche conclamate.
52
Psicofisiologia nella pratica clinica
Un profilo caratterizzato da alti valori
in S.C.L. (12-13µS o più), H.R. (80 o più
bpm), E.M.G. frontale (4-7,5 µV, se più elevati
valutare se si è in presenza di una cefalea
tensiva o altro tipo di distonia), bassi valori
alla Temperatura Periferica (28-29C
sulleminenza tenar), accompagnati da una
spiccata reattività a stimoli stressanti, e
soprattutto se vi è scarso o assente recupero
risulta tipico di sindromi caratterizzate da
alto livello di ansietà, quali ansia
generalizzata, DAP, disturbi somatoformi con
notevole interessamento somatico
53
PPF e disturbi dansia evidenze cliniche
DISTURBO DANSIA GENERALIZZATA caratterizzato
da elevati livelli basali e di risposta in fase
di stress, con scarsa capacità di recupero, di
ritorno ai livelli di base-line. DISTURBO DA
ATTACCHI DI PANICO elevata risposta agli
stressor e scarsa capacità di ritorno ai livelli
di baseline
54
PPF e disturbi dansia evidenze cliniche
FOBIE SPECIFICHE e FOBIA SOCIALE livelli basali
non significativamente elevati, significativa
reattività neurovegetativa nella fase di stress.
Ritorno ai livelli di base-line nella fase di
recupero. DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS
caratterizzato da elevati livelli basali e di
risposta in fase di stress con scarsa capacità di
recupero.
55
PPF e disturbi dansia evidenze cliniche
DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO caratterizzato da
un profilo areattivo, con assenza di risposta di
allerta, conseguente allipercontrollo emotivo
derivante dagli schemi cognitivi caratteristici
del disturbo orientati a prevenire lansia e ogni
altra reazione emotiva (guscio cognitivo).
56
Lo stress
57
Stress
  • Hans Selye per primo impiegò questo termine
    per definire la risposta aspecifica
    dellorganismo ad un evento interno o esterno.
    Tale reazione può divenire pericolosa quando si
    trasforma in unattivazione eccessiva, cronica ed
    inutile per lequilibrio dellorganismo stesso.

58
STRESS
MALATTIA
SALUTE
59
A PROPOSITO DI STRESS..
distress
60
Eustress
61
STRESS che cosè?
  • Nel linguaggio comune assume il senso di
    tensione, ansia, preoccupazione, malessere
    diffuso, associato a conseguenze negative per
    lorganismo e per lo stato mentale
    dellindividuo.
  • Il termine stress in genere viene
    indifferentemente utilizzato per indicare sia
    levento causante lo stress, sia la conseguente
    risposta, in difesa dallo stesso.

62
STRESS
Il termine stress fu impiegato per la prima volta
in ambito scientifico da Selye (1936), che lo
definì come RISPOSTA ASPECIFICA DELLORGANISMO
AD OGNI RICHIESTA EFFETTUATA SU DI ESSO Lo stress
è un adattamento dellorganismo al cambiamento
dellomeostasi prodotto da uno stressor
63
STRESS storia della teoria
Le definizioni e le teorie sullo stress si sono
evolute storicamente attraverso diverse fasi. A
partire dalle prime elaborazioni teoriche che
enfatizzavano il ruolo dellambiente esterno e le
caratteristiche oggettive dello stimolo
(APPROCCIO BASATO SULLO STIMOLO), i modelli
successivi si focalizzarono sul ruolo dei fattori
interni allindividuo nel determinare la risposta
di stress (APPROCCIO BASATO SULLA RISPOSTA), fino
alla elaborazione del MODELLO TRANSAZIONALE,
basato sullinterazione fra lindividuo e
lambiente, secondo uno scambio dinamico e
reciproco
64
STRESS definizione
Una definizione articolata ed esaustiva del
concetto di stress, che sintetizza in ununica
formulazione i contributi teorici di diversi
autori (Selye, Mason e Lazarus), è stata
proposta da Pancheri (1979)
65
STRESS definizione
Lo stress è una risposta emessa dallorganismo
conseguentemente ad uno stimolo che ne altera
lequilibrio omeostatico. Tale risposta si
manifesta sia a livello fisiologico che a livello
comportamentale ed è mediata da unattivazione
emozionale indotta da una valutazione cognitiva
del significato dello stimolo. Essa è
relativamente aspecifica, nel senso che unampia
gamma di stimoli può innescarla, ma è
personalizzata in rapporto al significato dello
stimolo per il singolo individuo e alle sue
modalità di reazione psicofisica.
66
STRESS definizione
Lo stress è di per sè una reazione fisiologica
adattiva, che può tuttavia assumere un
significato patogenetico quando è prodotta in
modo troppo intenso, rimane attiva per lunghi
periodi di tempo o quando è ostacolata nel suo
normale svolgimento
67
Lelaborazione teorica sullo stress evidenzia
  • LETEROGENEITÀ DEGLI STIMOLI STRESSOGENI
  • LA RELATIVA SPECIFICITÀ DELLA RISPOSTA DI
    STRESS
  • LA VALENZA ADATTIVA DELLA RISPOSTA DI STRESS
  • IL RUOLO DELLA VALUTAZIONE COGNITIVA E DELLA
    REAZIONE EMOZIONALE COME MEDIATORI DELLA
    RISPOSTA DI STRESS

68
Influenze genetiche e socio-ambientali
Stimoli fisici
Stimoli psicosociali
Rinforzi
Valutazione cognitiva
STRESSOR
Stimoli biologici
Reazioni aspecifiche
Malattia somatica
Programma psicobiologico
Attivazione emozionale
Reazioni specifiche
Programma comportamentale
Reazioni aspecifiche
Comportamento deviante
Reazioni specifiche
Rinforzi
La risposta allo stress varia da persona a
persona stimoli dotati dello stesso potere
stressante non inducono necessariamente la stessa
risposta in soggetti diversi, così come stimoli
stressanti di differente entità possono provocare
reazioni equivalenti in persone differenti. La
nocività di uno stimolo stressante non dipende
quindi solo dalla intensità e durata della
stimolazione, ma anche da fattori individuali,
come la valutazione cognitiva, i tratti di
personalità, le condizioni psicofisiche attuali,
la resistenza allo stress, le risorse e i
meccanismi di coping utilizzati e dai
condizionamenti di tipo ambientale e familiare
69
STRESS SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO
  • Descritta da Seley, si compone di tre fasi
  • Fase di ALLARME lorganismo mobilita le sue
    difese attivando sia lasse ipotalamo-ipofisi-cort
    ico-surrene, sia la parte midollare del surrene
    attraverso il SNA simpatico.
  • Durante questa fase si mobilitano le energie con
    funzione difensiva (innalzamento della frequenza
    cardiaca, della PA, dellEMG, diminuzione della
    secrezione salivare, aumento del cortisolo, ecc)?

70
STRESS SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO
  • Fase di RESISTENZA se lo stress persiste,
    levento fondamentale è lincremento della
    secrezione del cortisolo, che ha come
    conseguenza, a lungo termine, la soppressione
    delle difese immunitarie.
  • Lorganismo tenta di adattarsi alla situazione e
    gli indici fisiologici tendono a normalizzarsi
    anche se lo sforzo per il ripristino
    dellomeostasi è intenso.

71
STRESS SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO
  • Fase di ESAURIMENTO si manifesta se lo stress
    continua oppure è superiore alle capacità di
    adattamento dellorganismo, questa fase è
    associata a modificazioni fisiologiche che
    rappresentano fattori predisponenti
    allinsorgenza di disturbi psicofisiologici

72
La risposta di stress
Le modificazioni fisiologiche caratteristiche
della reazione di stress, mediate dal sistema
nervoso autonomo e dallasse ipotalamo-ipofisi-sur
rene, determinano complessivamente un aumento del
rilascio di adrenalina, noradrenalina,
glucocorticoidi (tra cui il cortisolo,
riconosciuto come ormone dello stress per
eccellenza), mineralcorticoidi e modificazioni
nei livelli di altri ormoni e neurotrasmettitori,
tra i quali la prolattina, il GH (ormone della
crescita), gli oppioidi endogeni, lacetilcolina,
la dopamina, ecc.
73
La risposta di stress
Queste sostanze mediano reazioni fisiologiche
importanti, utili per fuggire, reagire e/o
resistere al pericolo/minaccia. Tuttavia, se
lattivazione fisiologica è sufficientemente
intensa o si protrae oltre un certo periodo di
tempo, senza un recupero dei livelli pre-stress,
può causare danni funzionali e/o strutturali ai
sistemi somatici interessati.
74
STRESSOR
ipotalamo
SNA-SIMPATICO
CRF
ipofisi anteriore
Terminazioni post-gangliari del SNA simpatico
midollare del surrene
ACTH
corticale del surrene
ADRENALINA
NORADRENALINA
GLUCOCORTICOIDI
MINERALCORTICOIDI
(Aldosterone, ecc.)?
(Cortisolo, Cortisone, ecc.)?
75
SNA SIMPATICO
SNA PARASIMPATICO
76
Stress e catecolamine
EFFETTI SOMATICI PA FC gettata cardiaca
glicogenolisi lipolisi dilatazione
bronchiale - Attività intestinale
Aumento delle CATECOLAMINE
Attivazione emozionale
Valutazione Cognitiva
Stimoli
EFFETTI COMPORTAMENTALI . Attivazione EEG .
Migliori prestazioni motorie e cognitive .
Aumento dellattenzione e della vigilanza .
Potenziamento della ritenzione mnestica
Lattivazione emozionale e la risposta
catecolamminica ad essa correlata dipendono dalla
valutazione cognitiva dello stimolo e dal suo
significato sul piano emotivo per il soggetto
77
ORMONI e STRESS
  • prodotto dalle ghiandole surrenali (corticale
    del surrene), è il principale ormone dello
    stres, è un glucocorticoide, coinvolto nel
    metabolismo delle proteine e carboidrati, in
    particolare del glucosio
  • stress ipercortisolemia
  • modificazioni dei livelli e del ritmo circadiano
    del cortisolo sono presenti nel disturbo
    depressivo, nellanoressia mentale ed in varie
    malattie organiche
  • effetto euforizzante, antiinfiammatorio,
    immunosoppressivo

Cortisolo
  • prodotta dall iposifi anteriore
  • stimola la produzione del latte
  • effetto inbitorio sul comportamento sessuale
    PRLcalo del desiderio sessuale
  • livelli ematici elevati di PRL si associano a
    una riduzione della secrezione di LH e ad
    anovulazione fino allamenorrea
  • stress iperprolattinemia
  • estrogeni PRL

Prolattina
Ormone della crescita (GH)?
78
CORTISOLO
I livelli di cortisolo seguono un ritmo
circadiano con livelli più elevati la mattina
(zenit) al risveglio e più bassi la sera (nadir).
Lo stress, ma anche l'esercizio fisico, la
gravidanza, diete restrittive, farmaci contenenti
estrogeni, il carbonato di litio, il metadone e
l'alcool etilico possono far aumentare i livelli
di cortisolo.
79
STRESSOR
STRESSOR
STRESSOR
SISTEMA SOMATOTROPICO
SISTEMA GONADICO
SISTEMA TIROIDEO
ipotalamo
ipotalamo
ipotalamo
TRF ()?
GRF ()?
SS (-)?
GnRH ()?
ipofisi
ipofisi
ipofisi
LH
GH
FSH
TSH
fegato, reni, altri tessuti
ovaie - testicoli
tiroide
T3 e T4
IGF-1
Ovulazione estrogeni progestrerone
Spermatogenesi testosterone
tessuti
crescita ossea
80
Integrazione psicobiologica
Attivazione SNC
Comportamento
Attivazione SNA
Valutazione Cognitiva
Stimoli
Gli stressor di varia natura attivano, attraverso
la mediazione cognitiva, sia la risposta
comportamentale che i tre sistemi fisiologici
rappresentati dal Sistema Nervoso Autonomo (SNA),
dai Sistemi Neuroendocrino ed Endocrino (SNE e
SE) e dal Sistema Immunitario (SI).
Modificazioni somatiche
Attivazione SNE e SE
Azione sul SI
81
(No Transcript)
82
I PROBLEMI SONO TANTI CHE MI PROVOCANO MAL DI
TESTA...
83
Stress e malattia
Il ruolo dello stress come fattore di rischio
per la salute è stato ampiamente studiato e
confermato da innumerevoli evidenze empiriche.
Le conseguenze dannose dello stress sulla salute
sono mediate da modificazioni del sistema
endocrino, immunitario e nervoso autonomo e
dallinfluenza negativa che esercita sui
comportamenti rilevanti per la salute
84
Legge di Yerkes Dodson
85
Stress e stile di vita
STRESS
STILE di VITA
86
Stress e stile di vita
Le persone sotto stress, OVVERO IN PREDA A STRESS
CRONICO, hanno maggiore probabilità di mettere
in atto comportamenti malsani o rischiosi, tra i
quali consumo di alcol, sostanze stupefacenti ad
essetto euforizzante, sigarette, farmaci
(soprattutto ansiolitici e ipnoinducenti),
diminuzione delle ore di sonno, consumazione
veloce dei pasti, ecc., il tutto, nel tentativo
di ridurre la sensazione incombente di minaccia o
di controllare le emozioni vissute come
destabilizzanti. Per cui lo stress risulta anche
come conseguenza dello stile di vita adottato
87
Stress?
Lo stress è da identificare non solo e non tanto
come levento o situazione (interna od esterna
allindividuo) che genera turbamento, quanto
nella reazione complessa, a livello
comportamentale, fisiologico ed ormonale, che
tale evento o situazione provoca ed alla
permanenza nel tempo dello stato di disequilibrio
che si viene a creare.
88
Ansia e stress
  • Gli schemi di valutazione cognitiva, le
    convinzioni, sono in grado di giocare un ruolo di
    primo piano nella percezione degli stimoli
    esterni e nella elaborazione interna della
    risposta dansia e stress.
  • Ne vuole una? Lultima?
  • Vuole scherzare? Quella roba uccide!

89
Ansia, stress e rilassamento
  • E da tenere ben presente che la sola assenza di
    ansia non significa rilassamento. Così come per
    altre variabili, la qualità, la tipologia del
    riposo e della distensione, è in grado di
    condizionare la risposta interna dellorganismo.

90
Infine, in che rapporto stanno ansia, stress,
piacere? realizzazione di se? Spesso sono
strettamente interconnessi.
91
Lintensità e la durata della risposta
individuale allo stress, la capacità di
resistenza allo stesso e la sua possibile azione
patogena sono mediate da VARIABILI
BIOLOGICO-COSTITUZIONALI, PSICOLOGICHE E
SOCIO-AMBIENTALI Tra i fattori moderatori della
relazione stress-salute/malattia rientrano le
strategie e le risorse di coping .
92
Il COPING, che cosè?
  • "Coping", letteralmente, significa "far fronte a,
    tener testa (con successo)". In psicologia
    clinica, rappresenta la modalità di risposta
    tendenzialmente impiegata dal soggetto per
    cercare di fronteggiare i problemi.
  • Il coping può essere descritto come uninsieme di
    pensieri. Schemi mentali e relativi comportamenti
    che lindividuo mette in atto conseguentemente ad
    un evento stressante per cercare di fronteggiarlo.

93
COPING definizione
Lazarus e Folkman (1984) definirono il coping
come gli sforzi della persona, sul piano
cognitivo e comportamentale, per gestire
(ridurre, attenuare, dominare o tollerare) le
richieste interne ed esterne poste da quelle
interrelazioni persona-ambiente che vengono
valutate come estenuanti o eccessive rispetto
alle risorse possedute
94
STILI di COPING
  • Distinsero due stili fondamentali di coping
  • Coping focalizzato sul problema o strumentale
    finalizzato a gestire o risolvere la situazione
    problematica
  • Coping centrato sullemozione o palliativo
  • volto a ridurre le emozioni negative associate
    allesperienza di stress

95
(No Transcript)
96
Valutazione primaria e secondaria
Gli stimoli assumono una valenza stressogena
nella misura in cui sono percepiti dal soggetto
come potenzialmente dannosi (valutazione
primaria o appraisal) e se questi valuta le
proprie risorse insufficienti o inadeguate a
prevenire il verificarsi di conseguenze
sfavorevoli (valutazione secondaria,
reappraisal)?
97
STILI di COPING
Altri autori successivamente distindero
unulteriore strategia di coping COPING
ORIENTATO ALLEVITAMENTO che consiste nel mettere
in atto comportamenti sostitutivi o attività
distraenti rispetto alla situazione stressante
98
STILI di COPING
Lefficacia delle diverse strategie di coping
dipende dalla natura dello stimolo/situazione
stressante e dalle caratteristiche individuali.
Non esistono, dunque, modalità di gestione dello
stress intrinsecamente funzionali/disfunzionali
99
STILI di COPING
Le strategie basate sullevitamento, tuttavia,
come la negazione e il disimpegno, il prendere le
distanze o la fuga, sebbene possano essere utili,
in alcune circostanze, nelle fasi precoci
delladattamento a eventi traumatici, se
utilizzate sistematicamente, possono rivelarsi
disadattive, incrementando il rischio di malattia
100
RISPOSTE E RISORSE DI COPING
Occorre distinguere le risposte di coping
dalle risorse di coping. Questultime possono
essere interne o personali oppure esterne o
ambientali
101
coping orientato al problema
RISPOSTE di coping
coping orientato alle emozioni
strategie di evitamento
interne o personali
RISORSE di coping
esterne o ambientali
102
RISORSE DI COPING
  • Le risorse interne comprendono
  • risorse individuali quali lo stato di salute ed
    il livello denergia
  • particolari configurazioni e tratti di
    personalità (propensione allottimismo,
    hardiness, ecc),
  • Believes, schemi cognitivi (autostima,
    autoefficacia, percezione di controllo),
  • competenze e abilità (capacità di problem solving
    e abilità sociali).

103
RISORSE di COPING
Le risorse esterne comprendono risorse materiali
(disponibilità economica, ecc) e
socio-ambientali (sostegno sociale, ecc)?
104
Valutazione degli stili di coping
  • La valutazione degli stili di coping è un momento
    importante della indagine psicodiagnostica, sia
    ai fini della programmazione dellintervento
    psicologico e/o psicoterapeutico sia in presenza
    di patologie organiche.
  • Gli stili di coping, infatti, sono in grado di
    influenzare pesantemente sia la compliance ai
    regimi terapeutici che lillness behaviour
    (comportamento di malattia).
  • La programmazione dellintervento, dunque, non
    può prescindere dalla valutazione delle strategie
    di coping prevalenti (coping esteriorizzante-copin
    g interiorizzante coping orientato al problema,
    allemozione o allevitamento)?

105
Stili di coping e trattamento
I pazienti esteriorizzanti tendono ad accusare
gli altri dei loro problemi, attribuiscono
allesterno la causa e la responsabilità del
disagio incontrato nelle relazioni interpersonali
ed è perciò più probabile che rispondano bene a
quelle tecniche che siano strutturate per
modificare il loro comportamento attraverso la
gestione delle contingenze di rinforzo interno,
cognitivo, ma anche ambientale e sociale
piuttosto che con strategie progettate per
facilitare linsight, lautoresponsabilizzazione
e lattenzione alle proprie caratteristiche più
profonde.
106
Stili di coping e trattamento
I pazienti interiorizzanti cercano invece di
gestire il loro livello di sofferenza in modo
molto diverso, ossia tentando di dirigere i loro
sforzi verso linterno, essendo acutamente
sensibili al disagio, incolpando se stessi di
inabilità e, pensando di essere carenti in tutta
una serie di conoscenze e strategie, giungono in
alcuni casi ad un ipercontrollo sia degli
impulsi che dei sentimenti. Questo perché i
soggetti interiorizzanti tendono a trattenersi
piuttosto che a reagire, e di conseguenza sono
più portati a soffrire rispetto a quelli
esteriorizzanti.
107
Stili di coping e trattamento
I pazienti che tendono ad una maggiore
esteriorizzazione sembrano essere più responsivi
alle procedure di trattamento dirette alla
facilitazione e alla maggiore abilità
comportamentale e di conseguenza maggiormente
orientati al cambiamento del sintomo principale
sembrano, al contrario, quasi refrattari, almeno
nella prima fase del trattamento
psicoterapeutico, agli interventi diretti a
favorire linsight e allintrospezione.
108
Stili di coping e trattamento
I pazienti più interiorizzanti, invece, risultano
essere molto più sensibili e capaci di rispondere
ai trattamenti che tentano di aumentare il
livello di consapevolezza emotiva o la
possibilità di discriminazione delle emozioni, ma
appaiono molto meno sensibili agli interventi che
si concentrano direttamente sui sintomi e sui
comportamenti di relazione.
109
Stili di coping e trattamento
Le considerazioni sugli stili di coping,
rientrano, pertanto, tra le variabili di cui il
clinico deve tenere conto nella scelta del tipo
di intervento più appropriato. La valutazione
degli stili di coping può essere effettuata anche
attraverso test psicodiagnostici standardizzati,
tra i quali..
110
Uno strumento psicodiagnostico fruibile in
ItaliailCoping Orientations to the Problems
Experienced (COPE)
111
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)
  • Di Carver, Scheier e Weintraub (1989)?
  • Versione italiana a cura di Sica e coll (1997)?
  • Questionario di autovalutazione, strumento
    multidimensionale
  • Somministrazione individuale o collettiva
  • Tempo richiesto per la compilazione 5-10 minuti
  • Valutazione delle modalità di coping
    tendenzialmente impiegate
  • 60 item, 4 per ciascuna delle 15 scale che
    compongono il test
  • Valutazione della frequenza con la quale il
    soggetto mette in atto, in situazioni
    problematiche/stressanti, una determinata
    modalità di coping
  • Modalità di risposta scala likert da 1 (di
    solito non lo faccio) a 4 (lo faccio quasi
    sempre)?

112
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)
  • Il questionario valuta 15 diversi tipi di coping
  • ATTIVITÀ intrapendere unazione per eliminare lo
    stress o attutirne gli effetti
  • PIANIFICAZIONE riflettere, pianificare,
    elaborare strategie per superare il problema
  • SOPPRESSIONE DI ATTIVITÀ COMPETITIVE mettere da
    parte ogni altra attività, evitare distrazioni
    per poter affrontare più efficacemente il
    problema
  • CONTENIMENTO aspettare loccasione opportuna per
    affrontare lo stress, trattenendosi dallagire
    impulsivamente
  • RICERCA DI INFORMAZIONI chiedere consigli,
    assistenza, informazioni

Strategie focalizzate sul problema
113
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)?
Strategie focalizzate sullespressione emotiva
  • RICERCA DI COMPRENSIONE ottenere supporto
    morale, rassicurazioni, comprensione
  • SFOGO EMOTIVO esprimere emozioni, dare sfogo ai
    propri sentimenti
  • REINTERPRETAZIONE POSITIVA E CRESCITA elaborare
    lesperienza critica in termini positivi e/o di
    crescita
  • ACCETTAZIONE accettazione della situazione e/o
    della propria incapacità nellaffrontarla
  • DEDICARSI ALLA RELIGIONE cercare aiuto o
    conforto in un credo religioso
  • UMORISMO prendersi gioco della situazione,
    riderci e scherzarci sopra.

114
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)?
Strategie potenzialmente disadattive
  • NEGAZIONE rifiutare lesistenza della situazione
    critica, tentando di reagire come se lo stress
    non esistesse
  • DISTACCO COMPORTAMENTALE corrisponde a una
    situazione di helplessness, si riducono gli
    sforzi per fronteggiare la situazione
    problematica, si abbandonano I tentativi di
    risoluzione, aspettandosi scarsi risultati dai
    propri tentativi di fronteggiamento
  • DISTACCO MENTALE è il contrario della
    soppressione delle attività competitive, implica
    distrarsi, sognare ad occchi aperti, dormire più
    a lungo, ecc.
  • USO DI DROGHE O ALCOL uso di sostanze per
    tollerare lo stress

115
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)?
  • In genere modalità di coping focalizzate sul
    problema correlano positivamente con ottimismo,
    autostima, resistenza e comportamento di tipo A
  • Mentre si associano negativamente con lansia di
    tratto
  • Anche la scala di reinterpretazione positiva e
    crescita presenta analoghe associazioni
  • Le scale di negazione e distacco comportamentale
    , invece, correlano negativamente con ottimismo,
    autostima, resistenza, tipo A e positivamentw con
    lansia di tratto

116
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)?
  • Per la versione italiana, gli autori (Sica e
    coll, 1997), consigliano di fare riferimento ai 5
    fattori derivanti dallanalisi fattoriale di
    secondo ordine eseguita sul campione italiano,
    data linsoddisfacente consistenza interna di
    alcune scale del questionario. Per analisi
    approfondite è comunque possibile ricorrere alle
    singole scale del COPE
  • SUPPORTO SOCIALE ricerca di informazioni (5)
    ricerca di comprensione (6) sfogo emotivo (7)
  • EVITAMENTO umorismo (11) negazione (12)
    distacco comportamentale (13) distacco mentale
    (14) uso di droghe o alcol (15)?
  • ATTITUDINE POSITIVA contenimento (4)
    reinterpretazione positiva e crescita (8)
    accettazione (9)?
  • ATTIVITÀ attività (1) pianificazione (2)
    soppressione di attività competitive (3)?
  • RELIGIONE dedicarsi alla religione (10)?

5 FATTORI (versione italiana)?
117
Coping Orientations to the Problems Experienced
(COPE)?
  • INTERPRETAZIONE dei RISULTATI
  • IL PUNTEGGIO ALLE SCALE DEL COPE AUMENTA AL
    CRESCERE DELLE ABILITÀ RIFERITE DAL SOGGETTO, PER
    CUI A PIÙ ALTI PUNTEGGI CORRISPONDONO PIÙ
    ADEGUATE ABILITÀ DI COPING
  • NON È PREVISTO UN PUNTEGGIO TOTALE DI ABILITÀ DI
    COPING
  • PER LINTERPRETAZIONE DELLE SINGOLE SCALE E DEI 5
    FATTORI VEDI DESCRIZIONI PRECEDENTI
  • PARTICOLARE ATTENZIONE VA RIVOLTA A PUNTEGGI
    ELEVATI NELLE SCALE DI EVITAMENTO, RELIGIONE E
    SUPPORTO SOCIALE. A SECONDA DEI CASI, INFATTI,
    LUSO PROLUNGATO DI TALI STRATEGIE POTREBBE
    COMPORTARE SCARSO BENESSERE, SCARSO SENSO DI
    EFFICACIA PERSONALE, FATALISMO E COMPROMISSIONE
    DELLA QUALITÀ DELLA VITA
  • AL CONTRARIO ELEVATI PUNTEGGI ALLE SCALE
    ATTITUDINE POSITIVA, E ORIENTAMENTO AL PROBLEMA
    IN GENERE RAPPRESENTANO MODALITÀ FUNZIONALI ED
    ADATTIVE.

118
PERSONALITÀ (E STATO DI SALUTE)
  • Organizzazione dei tratti comuni,ovvero delle
    dimensioni orizzontali che si ritrovano in tutti
    gli individui (Allport,1937 1960).
  • Evidenza, descrizione, analisi dei tratti
    fondamentali, source traits costituenti un
    profilo di personalità (Cattell, 1950).
  • Connessione tra aspetti biologico-costituzionali
    e comportamentali - sociali (Mishel, Peake,
    1981).

119
Tratti di personalità
Categorie per la descrizione dei comportamenti
più tipici.Taluni comportamenti o stili si
manifestano infatti in maniera più o meno
costante in tutti gli individui, altri invece
sono più specifici aggressività, introversione,
emotività, depressione, sono esempi di
descrizioni comportamentali relativamente comuni.
120
personalità Gli individui possono essere
caratterizzati da qualità permanenti che li
distinguono gli uni dagli altri tali
caratteristiche, pur non andando a coprire tutto
lo spettro delle peculiarità individuali, sono in
grado di offrire importanti indicazioni per la
comprensione del loro comportamento in unampia
gamma di situazioni (Krahè, 1994).
121
PERSONALITÀ E STATO DI SALUTE
Per unadeguata valutazione del caso allinterno
di una valutazione multidimensionale
clinico-psicologica in ambito medico-clinico è
importante condurre unanalisi approfondita del
profilo di personalità
122
PERSONALITÀ E STATO DI SALUTE
Le evidenze cliniche dimostrano come i tratti di
personalità abbiano un ruolo importante in
relazione allo stato di salute
123
PERSONALITÀ E STATO DI SALUTE
  • come possibili fattori di rischio o risorse
    rispetto allinsorgenza e/o al mantenimento di
    patologie organiche e sintomi somatici
  • sono state individuate configurazioni
    specifiche di personalità che sembrano
    predisporre e/o proteggere rispetto
    allinsorgenza di specifiche patologie ad es.
    Tipo A, B, D, C di personalità
  • influenza sulladerenza al trattamento e sul
    comportamento di malattia

124
PERSONALITÀ E STATO DI SALUTE
Uno dei test psicodiagnostici più utilizzati per
una valutazione globale della personalità è il
Sixteen Personality Factors Questionnaire (16PF)
125
Sixteen Personality Factors Questionnaire5aedizio
ne (16PF-5)
126
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • Test di personalità di Cattell
  • La versione italiana della 5a edizione è del 2000
  • Scopo fornire una descrizione completa ed
    esaustiva della personalità normale, non
    patologica
  • Il 16 PF-5 misura 16 dimensioni o tratti stabili
    di personalità (fattori primari), bipolari e
    relativamente indipendenti 5 fattori globali

127
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • Ciascuna dimensione di personalità è concepita
    come un continuum bipolare lungo il quale si
    colloca il soggetto e la linea che congiunge le
    posizioni relative a ciascun fattore traccia il
    profilo tipico complessivo della personalità del
    soggetto.

128
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • Del 16PF esistono diverse forme standardizzate
    sulla popolazione italiana 5 (ultima versione),
    A , C e D
  • La forma 5 è composta da 185 item a scelta
    multipla con tre possibilità di risposta
  • Ciascuna scala comprende da 10 a 15 item

129
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • Oltre alle 16 scale riferite ai fattori primari,
    comprende
  • 3 scale di controllo
  • un indice di Managment dellImmagine (IM), che
    valuta la desiderabilità sociale
  • scala INF (infrequenza), elevato numero di
    risposte diverse rispetto alla risposta
    prevalente emessa dal campione normativo
  • scala ACQ (acquiescenza), tendenza a rispondere
    vero agli item senza tener conto del contenuto

130
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • INDICI DELLO STILE DI RISPOSTA
  • SCALA di MENAGEMENT dell IMMAGINE (IM)
  • scala di desiderabilità sociale punteggi alti
    riflettono la tendenza a dare risposte
    socialmente desiderabili, mentre i punteggi bassi
    indicano la disponibilità ad ammettere
    caratteristiche o comportamenti socialmente non
    desiderabili
  • gli stili di risposta relativi alla
    desiderabilità sociale includono sia tentativi di
    mascheramento del sè sia di inganno dellaltro
    la distorsione delle risposte può essere più o
    meno consapevole
  • sono da considerarsi significativamente
    elevati i punteggi 95
  • sono da considerarsi significativamente bassi
    i punteggi 5

131
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • SCALA INFREQUENZA (INF)
  • alti punteggi alla scala indicano che
    lesaminato ha risposto ad un numero
    relativamente ampio di item in modo differente
    rispetto alla maggior parte delle persone.
  • questo stile di risposta può riflettere una
    tendenza a rispondere in modo casuale,
    indecisione, difficoltà di lettura e/o
    comprensione, tentativi per evitare di fornire
    impressioni sbagliate
  • sono da considerarsi significativamente
    elevati i punteggi 95
  • sono da considerarsi significativamente bassi
    i punteggi 5

132
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • SCALA ACQUIESCENZA (ACQ)
  • misura la tendenza a rispondere vero ad un
    item senza tenere conto del contenuto
  • questo stile di risposta può riflettere
    incomprensione del contenuto dellitem, risposte
    casuali, difficoltà a rispondere a domande di
    tipo autovalutativo, incapacità a scegliere tra
    le alternative di risposta possibili, unimmagine
    di sè poco definita, un forte bissogno di
    approvazione
  • sono da considerarsi significativamente
    elevati i punteggi 95
  • sono da considerarsi significativamente bassi
    i punteggi 5

133
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • Il test non ha limiti di tempo, tuttavia è
    opportuno invitare i soggetti a non soffermarsi
    troppo sugli item
  • Autosomministrazione, salvo nel caso di soggetti
    con particolari difficoltà
  • Somministrazione sia individuale che di gruppo
  • Tempo mediamente previsto 35-50 minuti
  • Livello di scolarità richiesto per la
    compilazione completamento delle scuole
    elementari

134
Sixteen Personality Factors Questionnaire 5a
edizione (16 PF-5)?
  • Il test è standardizzato e prevede la conversione
    dei punteggi grezzi in punti sten (scala da 1 a
    10) per i fattori primari e globali, mentre le
    scale di controllo sono espresse in percentili.
  • Il 16 PF è impiegato non solo in ambito
    clinico, ma anche nella selezione del personale e
    nellorientamento scolastico e professionale.

135
(No Transcript)
136
(No Transcript)
137
ANALISI E VALUTAZIONE DELLE VARIABILI
PSICOLOGICHE, COMPORTAMENTALI E DI PERSONALITÀ IN
SOGGETTI CON SINDROME PREMENOPAUSALE
138
Definizioni
139
SINDROME PREMENOPAUSALE
140
MENOPAUSA Cenni di endocrinologia
  • Menopausa
  • Aumento del livelli circolanti delle
    gonadotropine, in particolare FSH
  • Deficit ormonali riduzione dei livelli di E2 e P

Carenza ormonale TESSUTI e ORGANI interessati
  • SNA
  • Apparato cardiovascolare
  • Pelle e mucose
  • Apparato urogenitale
  • Osso

ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-OVAIO
141
MENOPAUSA e SNC( Nappi e Affinito, 2000
Genazzani, 2000 Genazzani e Stomati, 2000)?
  • SISTEMA CATECOLAMINERGICO (adrenalina,
    noradrenalina, dopamina)?
  • Regolazione umore e alcune funzioni motorie
  • Deficit estrogenico
  • Sintomi vasomotori
  • SISTEMA SEROTONINERGICO
  • Deficit estrogenico
  • Incremento della sensibilità e della
    vulnerabilità agli stimoli stressanti
  • Serotonina controllo del tono dellumore e del
    comportamento
  • Depressione, ansia, irritabilità e dis
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