Presentazione di PowerPoint - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

Presentazione di PowerPoint

Description:

Esame clinico Indagini strumentali Esami ematochimici ULCERA FLEBOSTATICA ULCERA NON FLEBOSTATICA Le ulcere degli arti inferiori, di frequente riscontro e di ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:26
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 13
Provided by: Dipartime73
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Presentazione di PowerPoint


1
ULCERA DEGLI ARTI INFERIORI
Esame clinico Indagini strumentali Esami
ematochimici
ULCERA FLEBOSTATICA
ULCERA NON FLEBOSTATICA
2
  • Le ulcere degli arti inferiori, di frequente
    riscontro e di difficile trattamento, sono
    perdite di sostanza cutanea ad eziologia varia su
    tessuti patologici, interessanti epidermide,
    derma ed ipoderma, con scarsa tendenza alla
    guarigione spontanea.

3
  • L'esame clinico è fondamentale per la diagnosi
    le ulcere da stasi venosa prediligono in genere
    la regione sovramalleolare e malleolare interna
    (area della "ghetta"), quelle secondarie ad
    un'arteriopatia le parti distali dell'arto (dorso
    e dita dei piedi). Nelle ulcere miste è tipica
    l'associazione tra un'ulcera perimalleolare assai
    dolente e l'assenza dei polsi periferici
    l'ulcera di Martorell colpisce solitamente la
    faccia esterna della gamba, in un paziente con
    un'ipertensione arteriosa. Le lesioni
    neurotrofiche sana indolenti e insorgono in
    corri-spondenza di punti sottoposti a maggiore
    pressione le distrofie associate ad emopatia
    sana preferenzialmente bilaterali. Gli
    accertamenti strumentali non invasivi (esame
    velocimetrico doppler CW, eco(color)doppler,
    esami pletismografici) sono importanti per
    precisare la natura dell'ipertensione venosa
    (superficiale o profonda) e il pesa di
    un'eventuale arteriopatia. In casi
    particolarmente intricati, alcuni accertamenti di
    laboratorio sono essenziali per evidenziare una
    connettivopatia (sclerodermia, panarterite
    nodosa) oppure una affezione ematologica
    (drepanocitosi, poliglobulia, sindrome da
    iperviscosità plasmatica). Può essere utile un
    profilo della funzione emocoagulativa del
    paziente per evidenziare una diatesi trombotica.

4
  • L'ulcera trofica non da stasi venosa è associata
    nel 10 dei casi ad una malattia delle arterie
    (arteriosclerosi, tromboembolia, arteriti,
    vasculiti, ulcera di Martarell, malattia di
    Raynaud) nel 4 risulta a genesi mista,
    arteriosa e venosa associate. Il 6 dei casi è
    attribuibile a cause prevalentemente
    extravascolari (turbe neuro-trofiche, malattie
    infettive, neoplasie, emopatie, collagenopatie).
    Le ulcere da malattie dei linfatici sono
    raris-sime. Un quadro clinica particolare è
    rappresentato dal "piede diabetico", dovuta
    all'interazione di più agenti patogeni
    (angiopatia, neuropatia, infezione).

5
  • Nell'80 dei casi le ulcere trofiche degli arti
    inferiori sono dovute ad una ipertensione venosa
    cronica secondaria a varici essenziali a, più
    frequentemente, a sindrome postflebitica.

6
ULCERA FLEBOSTATICA
Da insufficienza circolo superficiale
Da insufficienza circolo profondo
7
  • L'ulcera associata a varici essenziali si
    localizza di solito in corrispondenza di vene
    perforanti insufficienti si presenta
    superficiale, a fondo rosso, spesso dolente, ma
    con una certa facilità alla guarigione con
    lelastocompressione.

8
  • La terapia locale dell'ulcera prevede un
    bendaggio elastocompressivo, la detersione dai
    residui necrotici e di fibrina con "curettage"
    chirurgica seguita da lavaggi a caduta con
    soluzione fisiologica e l'antisepsi del pavimento
    dell'ulcera con preparati topici a base di
    antibiotici od antisettici. Collagene
    liofilizzata può essere impiegata per favorire la
    rigenerazione dei tessuti in assenza di
    sovrapposizione batterica. Alle misure
    tera-peutiche di tipo locale devono essere
    associate elementari norme igieniche e
    trattamenti farmacologici per via sistemica
    (analgesici ed antiflogistici antibiotici,
    possibilmente sulla guida di un antibiogramma
    eseguito su un prelievo colturale dalla piaga).
    Anticoagulanti, fibrinolitici minori,
    eparansolfati o antiaggreganti piastrinici sono
    indicati sala in casa di trombofilia a
    flebotrombosi. Alcuni Autori raccomandano
    l'impiego di farmaci emoreologici, quali la
    pentossifillina. Per lesioni scarsamente
    responsive sono indicate l'assigenoterapia
    iperbarica a la laserterapia.

9
  • In caso di insufficienza del circolo venoso
    superficiale, la guarigione dell'ulcera richiede
    il trattamento della malattia varicosa.

10
  • Alla chirurgia vascolare può fare seguito la
    chirurgia plastica ricostruttiva nei casi di
    lesioni trofiche particolarmente estese, che
    difficilmente si risolverebbero altrimenti. Sono
    fattibili innesti cutanei e lembi fascio-cutanei.
    Si abbreviano in tal modo i tempi di guarigione
    con altissime percentuali di successi.

11
  • Le ulcere secondarie a sindrome postflebitica (da
    insufficienza del circolo profondo) sono spesso
    estese all'intera circonferenza della gamba sana
    delimitate da cute distrofica, sofferente,
    biancastra e subcianotica con scarsa tendenza
    alla guarigione.

12
  • Nei pazienti con sindrome postflebitica, per
    ridurre lo stata di ipertensione venosa legato
    alla comparsa di varicosità superficiali
    (sindrome da supplenza) sana indicate la
    crossectomia e lo "stripping" della grande e/o
    della piccola safena in caso di effettiva
    incontinenza con reflusso a livello della rete
    venosa superficiale, a l'intervento di Felder in
    casa di perforanti insufficienti (l'incisione
    posteriore offre le migliori possibilità di
    cicatrizzazione della ferita chirurgica). Le
    ostruzioni e le devalvulazioni iliache sana in
    genere ben compensate da circoli collaterali
    naturali alla trasposizione della grande safena
    controlaterale (intervento di Palma) viene negli
    ultimi anni preferita l'utilizzazione di una
    protesi savrapubica retromuscolare in PTFE
    armato, associata ad una fistola arterovenosa
    temporanea. Per il trattamento della sindrome da
    ripermeabilizzazione sana stati proposti
    l'interposizione di un segmento valvolato (safena
    interna, femorale superficiale, axillo-omerale) a
    livello femorale superficiale, profondo o
    femoropopliteo a la riparazione valvolare secondo
    Kistner. Questi interventi sano efficaci
    soprattutto se associati alla legatura delle
    comunicanti secondo Felder.
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com