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LA FORZA DELLA MENTE NELLA STORIA

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LA FORZA DELLA MENTE NELLA STORIA La Sapienza la Vita che Dio ha creato in Cristo attraverso lo Spirito. Le persone sono sapienti non perch sono intelligenti ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: LA FORZA DELLA MENTE NELLA STORIA


1
  • LA FORZA DELLA MENTE NELLA STORIA

2
  • La Sapienza è la Vita che Dio ha creato in
    Cristo attraverso lo Spirito. Le persone sono
    sapienti non perché sono intelligenti, ma perché
    vivono e si mantengono nel rapporto profondo
    damore tra la forza di Dio e le loro forze
    personali da cui scaturisce la vita e lordine di
    tutte le cose.
  • La mente sapiente ha occhi che vedono ed orecchie
    che odono le immagini ed i suoni che provengono
    da unanima in relazione dAmore con il proprio
    Creatore ed ha un cuore aperto alla relazione,
    che sa e conosce al là dellesperienza sensibile
    e dei ragionamenti.

3
  • Presso i popoli antichi la mente non ha nome, non
    perché essi non ne facciano uso, piuttosto perché
    non è unentità separata dal resto delle forze
    delluomo.
  • E ovvio che, se pensiamo alluomo primitivo, non
    possiamo credere che non abbia usato la mente.
  • La mente del Neanderthal o del Cro-Magnon non era
    però staccata dalla realtà, perché era vitale per
    questuomo entrare in relazione con lambiente
    attraverso le sue forze personali per risolvere
    problematiche quali il freddo e la fame vi era
    però anche lintuizione, quella che gli psicologi
    chiamano insight, attività inconscia capace di
    trovare risoluzioni geniali che ancora oggi gli
    antropologi non sanno spiegare con le loro
    intelligenze razionali.
  • La scoperta del fuoco, la ruota, la lavorazione
    dei metalli, la scrittura, la matematica,
    lastronomia non sono state scoperte casuali né
    ragionate, ma frutto di una mente in collegamento
    con le forze inconsce, capaci di osservare ma
    anche di intuire e di scoprire quindi la natura e
    le sue leggi non per dominarla ma per entrare in
    relazione con lei.

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Le civiltà antiche
  • Nonostante i loro limiti, le riduzioni ed i
    condizionamenti culturali i popoli antichi non
    parlano della mente. Essi parlano di cuore,
    ovvero di inconscio.
  • Per gli Egiziani, nel Libro dei Morti, quando
    il defunto si presenta davanti al dio Osiride e
    proclama la propria innocenza davanti ad un lungo
    elenco di colpe, è il suo cuore che viene messo
    su un piatto della bilancia, mentre sullaltro vi
    è limmagine di Maat dea dellordine cosmico, ma
    anche dellordine morale e sociale, del regolare
    funzionamento di ogni cosa.
  • Avere un cuore giusto significa dunque aver
    rispettato lordine naturale che regola la vita
    delluomo e del cosmo.

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I Greci di Omero
  • I Greci di Omero non sono il popolo che noi
    conosciamo storicamente, soprattutto Troia e la
    sua guerra non sono quelle di Schlimann e della
    collina di Hissarlik.
  • La cecità della mente razionale dei filologi del
    700/800, persi in mille ragionamenti se Omero
    fosse cieco o no, se fosse veramente esistito o
    no, se avesse scritto lui o no entrambi i poemi
    famosi, non erano stati in grado di vedere la
    verità. Lha vista un ingegnere.
  • I poemi giunti fino a noi, secondo questa recente
    interpretazione, sembrano parlarci di una
    popolazione nordica, che abitava la penisola
    scandinava intorno al XV secolo a.c.
  • Questo popolo è un popolo forte, che pur con
    numerosi limiti, percepiva limmortalità
    dellanima e la presenza delle divinità accanto a
    loro, non proprio dentro di loro, ma molto vicine
    e presenti, capaci di sostenere o di condannare
    luomo alla gloria o alla morte, senza una
    precisa ragione per la verità, ma consapevoli di
    non essere i signori della propria vita.

6
La mente dei Greci
  • I Greci di Omero non avevano una sola parola per
    indicare la mente, essi, come per il corpo e per
    la vista, avevano una serie di parole che
    indicavano non latto in sé, bensì
    latteggiamento, i gesti, il movimento, le
    emozioni che accompagnavano lazione o la
    funzione sempre intesa come un sistema, un
    complesso di eventi che concorrevano a
    caratterizzare vari momenti del vedere o del
    comprendere.
  • Il corpo, per esempio, cambiava nome spesso,
    veniva chiamato membra se era movimento,
    pelle se si voleva indicare la sua superficie,
    linvolucro corporale che dava il colore del
    corpo, soma se invece era un corpo morto, un
    cadavere.
  • Anche il vedere riceveva il suo significato
    autentico dallatteggiamento che lo accompagnava.

7
Saper vedere
  • Il vedere per la lingua Omerica non era mai la
    semplice funzione, bensì il modo intuitivo in cui
    si vedeva.
  • Si può vedere in modo sinistro e terribile,
    lampeggiante, ed è il modo in cui viene colto lo
    sguardo del veggente, dellindovino ed anche del
    serpente, ma anche il guardare con nostalgia
    lontano oppure si può guardare in modo fiero,
    gioioso e libero o in modo meravigliato,
    spalancando la bocca.
  • Quando questo sistema di intendere latto visivo
    si perderà il verbo più usato per vedere avrà il
    significato di essere spettatore o di stare a
    guardare, osservare.

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La mente
  • Per indicare la mente poi avevano essenzialmente
    tre parole thumos che indicava le emozioni, le
    passioni, che animano il corpo e imprimono il
    movimento agli arti e che accomuna gli uomini
    agli animali psichè, che indicava il soffio
    vitale, lanima che scende nellAde quando
    abbandona il corpo e la più nota nous, che,
    per gli studiosi, non è assolutamente scindibile
    dallo thumos e dalla psichè e che è colei che
    permette la percezione delle immagini, nel
    significato di intendere e penetrare in
    profondità, collegato alla funzione del vedere,
    anzi preferibilmente del sapere.

9
La mente che vede e sa
  • Uno dei verbi più usati per vedere, non è un
    caso, ha anche il significato di sapere. In
    quanto ho visto, so, ma questa conoscenza non è
    affidata alla semplice funzione visiva, bensì ad
    una partecipazione dellanima alla vista che
    genera conoscenza, questa è la mente, il vous,
    per i Greci di Omero, lo spirito che vede con
    chiarezza e sa.
  • Tutte e tre, insieme, thumos, psichè e nous,
    sentimenti ed emozioni, soffio vitale che anima
    le membra e immagini che danno una visione chiara
    e sapiente, animano il corpo vivente, senza vi è
    il soma, il cadavere.

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Una mente primitiva
  • Gli studiosi della lingua greca chiamano questo
    modo di esprimersi primitivo e ritengono
    moderno invece la successiva espressione
    dellatto conoscitivo e visivo, ridotta e fissata
    in un unico significato, incapaci di cogliere la
    ricchezza di questo modo omerico di percezione
    della realtà delluomo che accedeva ad unaltra
    via di conoscenza, oltre il mondo sensoriale.
  • Ovviamente anche questo modo omerico è molto
    lontano dalla verità e dalla vera natura
    delluomo, ma appare migliore certamente del
    successivo approccio che i Greci storici avranno
    con questa dimensione della conoscenza.

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La filosofia
  • Perduta questa esperienza della conoscenza, vi è
    la filosofia, che non sa più vedere e
    conoscere, perché può solo affidarsi agli organi
    di senso.
  • Empedocle ( filosofo eleatico del V sec. a.c.)
    dice a tal proposito Gli organi di senso sono
    fortemente limitati, poiché molte miserie li
    colpiscono che rendono ottusi i pensieri, ben
    poco si scorge nella propria vita, si muore
    presto e si ha la certezza solo del poco in cui
    ci si è imbattuti. Chi può affermare di aver
    trovato il tutto? Luomo non lo può vedere, né
    udire, né afferrare con la mente (vous).(fr.3)
  • Empedocle con queste parole ci testimonia come
    sempre più ci si allontana dalla conoscenza e
    come la mente non è più in grado di fornire
    risposte soddisfacenti, perché sempre più
    limitata.

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Dal nous al logos
  • Per Eraclito (VI-V sec.a.c.) il nous, che ha
    ancora il significato di penetrare
    nellinterpretazione, ha però bisogno di
    certezze, di un criterio pubblico e comune,
    quello della ragione, il logos, da tutti
    condiviso e pubblicamente riconosciuto.
  • Con Anassagora (462 a.c.), il nous diviene
    Intelletto Cosmico che imprime movimento ai corpi
    che si uniscono e si respingono, come
    lintelletto muove le membra del corpo
    umano,perdendo per sempre quella dimensione
    complessa omerica che dava vita al corpo, thumos,
    psichè e nous.

13
Il sillogismo aristotelico
  • Quando Aristotele (384-322 a.c.) svolge
    unindagine sui ragionamenti, intende studiarne
    la forma e non il contenuto, divenendo
    linventore della logica formale, con lintento
    di costruire ragionamenti corretti.
  • Se le premesse sono vere la conclusione non può
    essere falsa.
  • La validità del sillogismo però risiede nella sua
    struttura formale e non nella verità o falsità
    delle premesse, ci possono essere conclusioni
    corrette anche se le premesse sono false e quindi
    le deduzioni possono essere valide ma non
    necessariamente vere.
  • Tutti gli animali sono mortali
  • Tutti gli uomini sono animali
  • Tutti gli uomini sono mortali

Tutti gli animali sono immortali Tutti gli uomini
sono animali Tutti gli uomini sono immortali
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La verità intuita
  • Lo stesso Aristotele quando deve definire in
    quale modo si ottengono premesse prime, gli
    assiomi, quelle comuni a tutte le scienze, come
    per esempio il principio di non-contraddizione
    (AA non può essere AB), di identità (AA non è
    non-A) o del terzo escluso (AB oppure Anon B),
    anche lui deve ricorrere ad una verità intuitiva,
    non meglio definita ma certamente non
    dimostrabile attraverso il ragionamento,
    riconoscendo implicitamente i limiti del suo
    procedere.

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La retorica
  • Larte del parlare su qualsiasi cosa, anche le
    più inutili, avendo come punto di riferimento non
    il Bene , ma lutile personale è un male che,
    attraverso la sofistica, dalla Grecia giunge fino
    a noi. E un male che i Greci ridotti e deboli,
    senza Dio e senza anima, colpiti nella sessualità
    e quindi nei nervi e nel corpo, coltivano come
    unica possibilità di accesso alla realtà che però
    diviene per loro sempre più incomprensibile.
  • Le ultime scuole filosofiche infatti,
    epicureismo, scetticismo, storicismo, non
    cercheranno nemmeno più di comprendere il mondo,
    ma cercheranno solo la felicità, senza trovarla,
    per un uomo che sempre più sofferente tenderà ad
    isolarsi ed a rinchiudersi in se stesso per paura
    del dolore divenuto ingovernabile.
  • La retorica però è linsegnamento per eccellenza
    nelle scuole e nelle Università per molti secoli
    ed anche la filosofia.

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Il ragionare è diabolico
  • Il ragionamento è diabolico, è il mezzo
    attraverso il quale il serpente tenta Eva, è il
    mezzo attraverso cui il diavolo tenta Gesù
    stesso.
  • Stacca la ragione dal collegamento con le altre
    forze e fa credere alluomo, come fu per Adamo ed
    Eva, di poter, per suo mezzo, conquistare
    limmortalità e divenire come Dio, precipitandolo
    invece nellabisso della cecità e della sordità.

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  • Allora la donna vide che lalbero era buono da
    mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per
    acquistare saggezza () allora si aprirono gli
    occhi di tutti e due e si accorsero di essere
    nudi. (Gen.3,1e7).
  • Usando la ragione e riducendo la mente alla sola
    attività razionale, si crede di vedere e di udire
    ciò che prima non si era visto ed udito, in
    realtà colpiscono i sensi immagini e suoni che
    scollegati dallanima e da Dio, separati
    dallinconscio e dalle forze in collegamento con
    lAlbero della Vita, non si sanno più spiegare e
    quindi comprendere, facendo della terra un luogo
    che produce spine e cardi, della vita stessa
    dolore e delle relazioni desiderio di dominio e/o
    necessità di sottomissione.

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La dea Mens
  • I Romani avevano un tempio sul Campidoglio per la
    dea Mens. Questa era la dea dellordine, del
    comportamento adeguato, governato dal potere,
    anzi sottomesso al potere politico.
  • Essa era il contrario del furore,
    dellinvasamento,dei comportamenti che non
    rispettavano le regole imposte dallideologia
    dello Stato.
  • Anche la mente a Roma è sottomessa allideologia
    dello stato, si può pensare solo ciò che serve
    allo stato, il resto è caos e quindi vietato

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Il ragionare dei cristiani
  • Non dimentichiamo che i cristiani perdono Cristo
    quando cominciano a cedere al ragionamento ed
    alle argomentazioni filosofiche greche, pur di
    essere accettati e non più criticati come
    irrazionali seguaci di una fede senza logica.
  • Le eresie nascono dal ragionare su Cristo, ovvero
    dallaccostarsi a Lui con una ragione che non
    comprende il cuore del cristianesimo, stoltezza
    per la mente, follia per la ragione.

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Le eresie
  • Eresia, scelta sul significato della parola e
    della natura di Cristo, soggetta a varie
    interpretazioni.
  • Larianesimo fonda il suo ragionamento
    sull'affermazione che ciò che è generato non può
    essere di pari potenza del suo creatore e che
    quindi Cristo non poteva essere della stessa
    natura divina del Padre, piuttosto umana.
  • Il Nestorianesimo da Nestorio, patriarca di
    Costantinopoli, ammette che in Cristo
    convivessero due nature e due persone, unite tra
    loro da un rapporto puramente spirituale.
    Nestorio negava anche la "favola pagana", per
    usare suoi termini, di Maria come madre di Dio e
    Dio stesso avvolto in fasce e crocifisso.
  • Lo Gnosticismo, (da gnosi, ovvero conoscenza),
    afferma che la salvezza è data da Dio soltanto a
    pochi uomini, ai quali è stata trasmessa
    attraverso una conoscenza particolare ed
    elitaria. La salvezza non è trasmessa da Cristo,
    ma da ciò che l'uomo conosce e può raggiungere
    con le proprie facoltà mentali e attraverso la
    propria azione, secondo ciò che ha dentro di sè.

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Le eresie
  • Il Pelagianesimo. Trae origine da Pelagio
    (350-425 d.C. circa), un monaco britannico. Egli
    sosteneva che la salvezza dell'uomo non fosse
    nelle mani assolute di Dio, ma che l'uomo potesse
    arrivare da sè, con le proprie forze, alla grazia
    e alla redenzione.
  • Il Donatismo si caratterizza come movimento
    scismatico. Le sue origini risalgono già al
    periodo delle persecuzioni dei primi cristiani e
    predica la necessità che la Chiesa si configuri
    come un'organizzazione fortemente elitaria e
    selettiva, composta da cristiani puri (non
    ammetteva infatti il rientro in seno alla Chiesa
    dei sacerdoti convertiti sotto persecuzione).
  • Il monofisismo. Nel 448 a.c., Eutiche, un monaco
    di Costantinopoli, in polemica con Nestorio
    afferma la presenza di due persone distinte
    (l'una divina e l'altra umana) nel Cristo
    incarnato Eutiche ipotizzò che, prima
    dell'incarnazione, c'erano due nature, ma dopo
    una sola, quella divina, derivata dall'unione
    delle due nature stesse (ek duo physeon).
  • In questa maniera, Eutiche negò che la natura di
    Cristo fosse consustanziale alla nostra, fatto
    che, quindi, impedirebbe di redimerci attraverso
    di Lui.

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  • Non è possibile accogliere Cristo se non con il
    cuore.
  • Perché il cuore di questo popolo si è indurito,
    son diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli
    occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire
    con gli orecchi e non intendere con il cuore
    (Mt, 13 15).

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Nel Medioevo
  • La tensione religiosa, la ricerca della propria
    anima e della relazione profonda con Dio nel
    Medioevo corrono di pari passo con gli studi
    dialettici e retorici che comunque sono ritenuti
    listruzione per eccellenza insieme allo studio
    del latino e di quegli autori sopravvissuti e
    tramandati attraverso le trascrizioni amanuensi.
  • La formazione culturale nelle Università del XII
    secolo partiva dallo studio delle arti liberali
    che erano sette, tre erano le arti del trivio
    grammatica retorica e dialettica, mentre quelle
    del quadrivio erano aritmetica, geometria, musica
    e astronomia. Lo studio del diritto era svolto
    nellambito della retorica, con la quale aveva
    stretti legami già nella cultura greca e in
    quella romana.
  • La filosofia poi fioriva tramandando il pensiero
    dei greci e dei latini tutto teso alla ricerca
    della felicità inseguita attraverso le
    spiegazioni ragionate dellepicureismo, lo
    stoicismo, lo scetticismo

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Umanesimo e Rinascimento
  • LUmanesimo ed il Rinascimento pensano di poter
    dimenticare le sofferenze di una sessualità
    negata, di un corpo e di nervi duramente provati
    dalla lontananza dellanima da Dio esercitando la
    ragione, la filosofia e la riscoperta dei
    classici, che invece contribuiscono a far sentire
    sempre più forte il senso della morte e di
    inutilità della vita, che dunque và vissuta senza
    illusioni e per quello che offre.
  • Si apre così la via nei secoli successivi allo
    studio anatomico dei corpi senza vita, sui quali
    esercitare la ragione e lintelligenza senza più
    essere in grado di cogliere ciò che non è più
    evidente luomo non è solo carne senza vita,
    luomo non è solo esercizio della ragione.

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La dea Ragione
  • Nel 700 la sofferenza per i numerosi
    condizionamenti della sessualità, dei nervi, del
    corpo, divenuti modo dessere, fissati nelle
    cellule nervose di ognuno, creano un inconscio
    malato ed una mente mal funzionante, nel senso
    che là dove si pensa di comprendere tutto e di
    risolvere tutto, soprattutto il malessere e la
    sofferenza della persona, con una ragione ormai
    svincolata, separata e divisa da Dio e dalle
    altre forze, si consente al diavolo di stabilire
    sede stabile per le sue opere.

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Nuovi Ideali la democrazia
  • Fratellanza, libertà uguaglianza. Questi i nuovi
    valori che lilluminismo in accordo con la
    massoneria esporta in tutto il mondo innanzi
    tutto attraverso la rivoluzione francese. Da qui
    nasce lidea della democrazia.
  • Sostanzialmente, gli studiosi e gli storici più
    onesti non credono che la democrazia sia mai
    esistita. Dietro questa parola si celano gli
    interessi di una classe sociale, che, dal 700 ad
    oggi, attraverso il razionalismo, il relativismo
    morale, il capitalismo e gli attacchi alla
    religione ed a Cristo, ha mirato unicamente al
    mantenimento di un potere fondato sulla
    ricchezza, governando masse di uomini dei
    quali disporre per elezioni, per manifestazioni
    e scioperi, per una lotta di classe alla ricerca
    di una giustizia sociale, che in realtà non ha
    mai cambiato la vera sofferenza dei più poveri,
    ma che soprattutto ha reso gli uomini
    consumatori di beni, a tutto vantaggio dei loro
    produttori.

27
  • Le libertà proclamate dalla rivoluzione si
    scontrano nella stessa Francia con una realtà
    fatta di schiavismo e razzismo su cui si fonda
    limperialismo anche di gran parte delle nazioni
    europee, bisognose di manodopera e nuovi mercati
    per i loro profitti. La Francia per prima, mentre
    in patria fa la rivoluzione, nelle colonie
    mantiene la schiavitù.
  • Il continuo riferimento ai Greci ed ai Romani
    durante la rivoluzione francese, il
    Neoclassicismo, larte tutta tesa alla loro
    imitazione mira al recupero di valori disancorati
    dalla religione e soprattutto dal cristianesimo,
    in quanto le civiltà antiche erano pagane e
    dunque potevano essere prese come modello di
    libertà e democrazia.
  • La rivoluzione poi si fa attacco violento di un
    gruppo sociale di non possidenti, i giacobini,
    contro le classi privilegiate ed a ben guardare
    la parte giacobina sanguinaria ed estremista sarà
    proprio quella destinata allinsuccesso, per il
    pericoloso attacco alla libertà della ricchezza
    di cui si era resa promotrice (1793-1795).

28
  • La rivoluzione francese intende inoltre procedere
    ad un radicale programma di scristianizzazione
    della società.
  • Viene sostituito il calendario gregoriano con un
    nuovo calendario rivoluzionario in cui sono
    soppresse tutte le festività religiose sostituite
    da festività civiche, in cui i martiri della
    libertà divengono oggetto di vera e propria
    venerazione.
  • Si moltiplicano le persecuzioni contro i preti e
    numerose chiese, compresa Notre Dame, vengono
    consacrate al culto della Dea Ragione, guida
    spirituale della rivoluzione e della lotta
    delluomo contro la superstizione ed i
    pregiudizi.

29
Napoleone Bonaparte
  • Illuminista e massone, Napoleone è la figura
    chiave della trasformazione della rivoluzione in
    rivoluzione borghese con il ripristino della
    schiavitù coloniale, formalmente abolita dai
    giacobini, e labolizione del suffragio
    universale.
  • Dallaltra persegue una politica di conquista e
    non certo di libertà di cui farà le spese anche
    lItalia e continua nellattacco alla Chiesa ed
    al cristianesimo, da sradicare totalmente, almeno
    nei suoi progetti.

30
Gli occhi di Maria
  • Mentre le truppe di Napoleone invadono lo Stato
    pontificio, saccheggiandolo e devastandolo, nel
    luglio 1796, si manifestò un fenomeno
    inspiegabile più di cento immagini sacre (in
    gran parte mariane) si 'animarono'. Muovono gli
    occhi, mutano colore, talvolta cambiano
    espressione. Il fenomeno, iniziato ad Ancona,
    aveva avuto come testimone lo stesso Napoleone,
    ma fu a Roma che ebbe larghissima diffusione, per
    mesi, senza che nessuno lo smentisse, anche fra i
    non cattolici.
  • Le autorità religiose - pur desiderose di non
    irritare gli invasori - furono 'costrette' ad
    aprire un rigoroso processo, dove sfilarono
    decine di testimoni e uomini di scienza. La
    sentenza finale non poté che confermare quanto
    tutti pensavano davvero la Madonna aveva voluto
    testimoniare la sua protezione per la città
    minacciata.

31
  • Vittorio Messori, scrittore noto per le sue
    ricerche sui 'carismi' mariani, ritiene una tale
    ondata di prodigi, proprio mentre la Rivoluzione
    investiva il centro del cattolicesimo, non
    casuale, essa sembrerebbe inscriversi in un
    enigmatico piano provvidenziale di cui - dati e
    nomi alla mano egli tenta di discernere le
    linee.
  • Questi eventi fanno anche pensare ad un invito
    della Madonna ad aprire gli occhi, a guardare la
    realtà veramente, a comprendere che senza Dio,
    senza anima, senza Cristo non può esserci
    salvezza per gli uomini. Gli uomini di quel tempo
    risposero allinvito di Maria e per due anni vi
    furono ovunque veglie, preghiere e processioni, i
    delitti e i furti praticamente scomparvero, ma
    quando il pericolo finì,finì anche la tensione
    religiosa, Roma e la Chiesa erano salve, ci dice
    Messori, ma fu effettivamente così?

32
  • Perché non comprendete il mio linguaggio?
    Perché non potete dare ascolto alle mie parole,
    voi che avete per padre il diavolo e volete
    compiere i desideri del padre vostro ( Gv 8,
    43-44).
  • La presenza del diavolo nei condizionamenti di
    questa cultura è così forte che nemmeno il
    miracolo degli occhi di Maria riesce a convertire
    profondamente il cuore delle persone. Le orecchie
    sono sorde e la mente non comprende il vero
    significato di quanto accadee la storia continua
    il suo corso.

33
Facciamo lItalia...e litaliano!
  • Tutti credono alla libertà ed alla democrazia e
    tutti credono che garantire libertà e democrazia
    significhi risolvere oppressioni e schiavitù.
  • Tutti gli intellettuali italiani sono impegnati a
    vario titolo in questa impresa, incapaci di
    vedere la verità che pure hanno davanti agli
    occhi lItalia non esiste.
  • Divisa subito dopo la fine dellImpero romano di
    Occidente, non è mai più stata unita, ha subito
    invasioni diverse, ha avuto storie diverse, ha
    generato culture diverse, lingue diverse. Sono
    1500 anni di storia. La vita di una civiltà.
    Nemmeno la lingua Italiana esiste, Manzoni la
    deve inventare ex novo, con i Promessi Sposi, ma
    a che serve?
  • Quando nasce il novello Regno dItalia, creato
    dai vari massoni Mazzini, Garibaldi, e dai
    Savoia, con lui nasce la questione meridionale,
    la questione di una terra che aveva una sua
    storia, una sua lingua, una sua cultura, nemmeno
    viste, tanto meno prese in considerazione. Subito
    il banditismo, di lì a poco la piaga della mafia.

34
La Giovine Italia
  • I punti su cui si fonda la Giovine Italia di
    Mazzini sono i medesimi della rivoluzione
    francese.
  • La Giovine Italia (Marsiglia 1831) è la
    fratellanza degli Italiani credenti in una legge
    di progresso e di dovere il pensiero e lazione
    per restituire lItalia in nazione una,
    indipendente e sovrana e () repubblicana lunica
    istituzione che assicuri la libertà,
    luguaglianza e la fraternità.
  • I mezzi dei quali La Giovine Italia deve valersi
    per raggiungere lo scopo sono leducazione e
    linsurrezione.

35
Il tricolore
  • Lo stesso Tricolore Italiano, dai colori bianco,
    rosso e verde, fu consacrato quale simbolo della
    patria il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, dal
    Congresso dei rappresentanti di Bologna, Ferrara,
    Reggio Emilia e Modena, che pochi mesi prima
    aveva proclamato la nascita della Repubblica
    Cispadana. I colori rosso e bianco vennero scelti
    su imitazione della bandiera francese, il verde
    era simbolo della libertà, e proprio a Reggio
    Emilia era stato piantato LAlbero della Libertà.
  • La bandiera bianca, rossa e verde con la
    costituzione della Giovine Italia diventerà il
    simbolo della libertà e della volontà di
    rinnovamento e di unità nazionale del popolo
    italiano. Esso recava, da una parte, la scritta
    "Libertà, Uguaglianza, Umanità" e dall'altra
    "Unità, Indipendenza".

36
Libertà fraternità uguaglianza
  • Non è la rivoluzione né francese né italiana che
    può rendere gli uomini liberi, uguali e fratelli.
  • In questo modo si diventa solo cittadini di una
    Patria che si è sostituita a Dio, di uno Stato
    che impone leggi pur proclamando diritti e che ha
    bisogno del voto per governare e quindi bisogno
    di indirizzare le opinioni dei più.
  • La libertà vera è quella che si conquista con la
    lotta contro i propri condizionamenti,
    luguaglianza è quella che abbiamo in quanto
    figli di Dio tutti creati a Sua immagine e
    somiglianza, ma tutti unici ed irripetibili, con
    un Io Potenziale da esprimere, libero da ogni
    legame e dipendenza, fratelli se nellesperienza
    dellAmore del Padre nellAlbero della Vita,
    riusciamo a ricevere rispetto e dare rispetto e
    ad amarci nella Verità della nostra natura
    profonda.

37
Cristo, Sapienza di Dio
  • Solo se la persona, dal concepimento alla morte,
    continua a vivere la relazione totale ed
    indisturbata con Dio, tutte le sue energie sono
    sane ed egli vive.
  • E lesperienza personale di tutte le forze di
    Dio, dellanima, del sesso, del corpo che,
    inconsce, irrorano il conscio. E lesperienza
    personale di Cristo, quella che ha vissuto la
    Madonna.

38
Istruzione e comunicazione
  • Queste idee continuano comunque a diffondersi
    anche dopo la caduta delle monarchie europee,
    anche quando si formano gli stati nazionali. Anzi
    sono proprio le nazioni che, nate da queste idee,
    continuano a propagarle attraverso listruzione e
    la comunicazione. La percezione dellimportanza
    delleducazione è già presente nella
    Dichiarazione dei Diritti del 1793.
  • Alla fine dell800 non si parla più di libertà, è
    sentito piuttosto come indispensabile educare le
    masse alldea dello stato nazionale la
    nazionalizzazione delle masse serve per farle
    identificare con le idee che servono alla elite
    dominanti per mantenere i loro poteri.

39
  • La scuola diviene uno strumento di questo
    programma.
  • Soprattutto in Italia, dove non esiste nemmeno
    una lingua unitaria,è necessario procedere ad un
    programma di alfabetizzazione e di insegnamento
    dellitaliano standard, la lingua inventata dal
    Manzoni che ancora oggi è regola e riferimento di
    ciò che si può o non si può dire.
  • La storia viene poi manipolata e travisata,
    raccontata in prospettiva nazionalista, per la
    nascita degli eroi nazionali e delle virtù
    nazionali (Cuore di E.De Amicis) che
    infiammano i cuori ed i sentimenti per la Patria,
    il Tricolore, i soldati, difensori della Patria
    tutto questo permetterà la Prima Guerra Mondiale
    e poi nei vari paesi europei linstaurarsi delle
    dittature (nazista, fascista e comunista)ma
    tutte queste idee sono costruzioni mentali, molto
    lontane dai bisogni reali delle persone che
    soffrono e non sanno il perché.
  • Vi è inoltre il contributo della comunicazione
    con la diffusione di stampa e letteratura
    popolare orientate alla diffusione delle medesime
    idee.

40
Emergenza maestri
  • Il nuovo Stato italiano si trova poi di fronte
    allimpellente necessità di sostituire, con
    personale laico, il clero dedito fino ad allora
    alleducazione ed ostile alla nuova
    configurazione politica del paese.
  • In questa fase di emergenza la qualità e la
    formazione degli insegnanti vennero messe in
    secondo piano, furono immessi nelle scuole
    maestri dotati di spirito patriottico e
    nazionalistico, facendo prevalere le garanzie
    politiche che essi offrivano sui requisiti
    culturali e professionali.
  • Il livello qualitativo del corpo insegnante era
    pertanto basso. Esistevano maestri - sarti,
    calzolai o sagrestani - di umili origini, privi
    di preparazione, ispirati fondamentalmente dal
    buon senso, che venivano in corrispondenza
    retribuiti con bassi stipendi. La professione
    del maestro, pertanto, si presentava assai poco
    interessante dal punto di vista economico,
    precaria e poco redditizia poiché i maestri
    dipendevano dalle instabili condizioni
    finanziarie delle amministrazioni comunali.

41
Maria Montessori
  • Maria Montessori (1870-1950) medico e psichiatra,
    lavorando con bambini anormali si rende conto
    della realtà, per prima vede il bambino per
    quello che è veramente il bambino è completo,
    possiede energie creative e disposizioni morali
    come lamore, che l'adulto invece ha ormai
    compresso dentro di sé rendendole inattive. Gli
    adulti hanno la tendenza a reprimere la
    personalità del bambino e spesso lo costringono a
    vivere in un ambiente di altra misura con ritmi
    di vita innaturali.
  • Il principio fondamentale deve essere, a suo
    avviso, la libertà dell'allievo, poiché solo la
    libertà favorisce la creatività del bambino già
    presente nella sua natura. Dalla libertà emerge
    da sè la disciplina. Un individuo disciplinato è
    capace di regolarsi da solo quando sarà
    necessario seguire delle regole di vita.
  • Il periodo infantile inoltre per lei è una fase
    della vita in cui la mente del bambino assorbe le
    caratteristiche dell'ambiente circostante
    facendole proprie, crescendo per mezzo di esse,
    in modo naturale e spontaneo, senza dover
    compiere alcun sforzo cognitivo.

42
  • La Montessori critica la psicologia scientifica,
    dei primi anni del secolo.
  • Questa, nella sua cecità di fondo, riteneva che
    fossero sufficienti una osservazione pura e
    semplice e una misurazione scientifica per creare
    una scuola nuova, rinnovata ed efficiente.
  • L'oggetto dell'osservazione non è invece il
    bambino in sé, secondo la Montessori, ma la
    scoperta del bambino nella sua spontaneità ed
    autenticità.
  • Della scuola tradizionale infantile Maria
    Montessori critica il fatto che, in essa, tutto
    l'ambiente sia pensato a misura di adulto. In un
    ambiente così concepito il bambino non si trova a
    suo agio e quindi non si trova nelle condizioni
    per poter agire spontaneamente.
  • Il compito dell'insegnante è l'organizzazione
    dell'ambiente. Deve attendere che i bambini si
    concentrino su un determinato materiale, per poi
    dedicarsi all'osservazione dei comportamenti
    individuali.
  • L'insegnante aiuta il bambino, lo sviluppo del
    quale deve compiersi secondo i ritmi naturali e
    in base alla personalità che il bambino dimostra

43
Il bambino è padre dellumanità e della
civilizzazione. E il nostro maestro anche nei
riguardi della sua educazione.
  • La Montessori realizza del materiale didattico
    specifico per l'educazione sensoriale e motoria
    del bambino
  • incentrato su un'unica qualità dell'oggetto, per
    esempio peso, forma e dimensioni, per
    leducazione sensoriale
  • materiale didattico autocorrettivo, per educare
    il bambino all'autocorrezione dell'errore e al
    controllo dell'errore senza l'intervento
    dell'educatore e materiale didattico attraente,
    oggetti di facile manipolazione e uso, creato per
    invogliare il bambino all'attività di
    gioco-lavoro con esso.
  • Il bambino è libero nella scelta del materiale.
    Tutto deve scaturire dal suo interesse spontaneo,
    sviluppando così un processo di autoeducazione e
    di autocontrollo.

44
  • Ad eccezione del tentativo di Mussolini di fare
    anche delle scuole Montessori uno strumento di
    propaganda fascista, lOpera Nazionale Montessori
    non viene particolarmente ostacolata anzi desta
    interesse in tutto il mondo scientifico del primo
    Novecento, ma le scuole di metodo Montessori in
    Italia oggi sono poche decine, per il 90 nidi e
    materne, praticamente inesistente un percorso che
    accompagni lintero arco di sviluppo del bambino.

45
La scuola oggi
  • La nostra scuola è erede non dellesperienza di
    Maria Montessori, ma di quella scuola che impone
    contenuti ed idee e che vuole uniformare tutti a
    stessi valori, falsi perché atei e radicati in
    una razionalità esasperata, improntati ad una
    pretesa ricerca di oggettività a tutti i costi ed
    in ogni campo che priva lesperienza umana della
    bellezza e della complessità della scoperta del
    creato e delluomo.
  • Gli insegnanti sono eredi delle manie di
    protagonismo della scuola gentiliana, dove la
    qualità della lezione era data dalle abilità
    oratorie di un professore, che non aveva mai
    altro uditorio al di fuori di quelle mura e che
    doveva fare sfoggio delle sue conoscenze, senza
    mai dubitare di quanto insegnato.
  • Oggi i libri di testo sono ancora indiscutibili
    (lo dice il libro) insieme alla libertà di creare
    percorsi autonomi di letture affidate
    esclusivamente alla formazione ed alla
    sensibilità del docente.
  • Nelle nostre scuole si continua a diffondere una
    cultura relativista ed atea, dissociata e
    schizofrenica, che produce malessere e
    disinteresse tra i ragazzi, perché non rispetta
    la loro vita e le loro energie personali.

46
La nostra cultura
  • La storia poi insegnata nelle nostre scuole, ci
    presenta un uomo che discende dalla scimmia e che
    non si sa ancora come si è evoluto fino a
    camminare su due piedi e che per caso ha fatto
    scoperte enormi che hanno cambiato il corso della
    storia dellumanità.
  • I Greci sono il prototipo dalle democrazia e
    della civiltà, i Romani grandi uomini,
    conquistatori e fondatori dellImpero. Cristo uno
    dei tanti profeti, laddove trovi ancora un posto
    nei libri. La Chiesa è una istituzione,
    essenzialmente politica e corrotta, integrata con
    il potere, che ha generato lInquisizione,
    persecuzioni e sofferenze.
  • La letteratura poi ci costringe a studiare tra
    gli altri Foscolo, ateo e illuminista che anela
    solo al nulla eterno e che invita al culto dei
    sepolcri, simbolo di valori civili, familiari ed
    anche poetici, per cui larte è lunica a donare
    limmortalità.

47
Solo mente
  • Nessuno è in grado di spiegare che Leopardi,
    venerato ancora oggi dai docenti di Italiano,
    soffriva nel corpo e nello spirito i
    condizionamenti culturali di generazioni e
    generazioni, giunti indisturbati fino a lui
    attraverso genitori severi che non avevano saputo
    amarlo, che gli avevano inflitto molte sofferenze
    fino a costringerlo a vivere di puro esercizio
    mentale, traduzioni di classici latini e greci,
    composizioni in greco di poemetti e composizione
    di testi di critica e filosofia, mentre fuori
    dalle sue finestre la vita correva e lo chiamava
    ad una più piena realizzazione di sé, impossibile
    per lui da raggiungere senza una cultura che con
    Cristo facesse luce sui mali dellinconscio. Da
    qui la depressione ed il dolore che stringe
    inesorabile la sua esistenza.

48
Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per
tutti i giorni della tua vita (Gen. 3 14)
  • Tutta la nostra cultura e la nostra istruzione è
    puro esercizio mentale, sradicato dalla profonda
    realtà delluomo creato ad immagine e somiglianza
    di Dio, chiamato a vivere, come la Madonna la
    pienezza delle sue forze in collegamento con Dio
    nellAlbero della Vita per vivere lAmore e amare
    gli altri.
  • Tale sradicamento, frutto del paziente lavoro del
    diavolo comodamente annidato nelle connessioni
    malate della nostra mente, ci rende ciechi e
    sordi alla verità della nostra natura,
    allordinato sviluppo delle nostre forze e non
    sentiamo più e non vediamo più cosa stiamo
    facendo e dove stiamo andando.

49
Il decadentismo
  • Il nome che viene dato a tutta la cultura del
    primo novecento parla della morte che si è
    impossessata della mente, del corpo, dei nervi,
    del sesso e dellanima delluomo.
  • Nessuno, nemmeno i poeti, dotati in genere di
    particolare sensibilità ed intuito, sono più in
    grado di comprendere dove sia la verità e cosa
    essa sia. Essi dicono che è possibile solo
    cogliere frammenti e brandelli di essa,
    strappandoli allinconscio, ma senza avere più
    strumenti per interpretarli correttamente.
  • Quasi per un assurdo controsenso la poesia riesce
    a comunicare parole che vengono dal profondo, ma
    non sa cosa esse significhino per la persona.

50
  • Freud con la scoperta dellinconscio ha comunque
    gettato uno spiraglio di luce sulloscuro mondo
    inconscio, ma nemmeno lui sapeva cosa esso fosse
    e comunque vi percepiva forze negative e di morte
    alle quali il conscio poneva forti resistenze,
    per impedirne larrivo alla coscienza.
  • I condizionamenti inconsci, il dolore che essi
    provocano, portano a pensare ad un inconscio
    negativo, da tenere lontano e da maneggiare con
    cautela, per non farsi altro male.

51
  • I fiori del male di C.Baudelaire, La pioggia
    feroce che lava ai selciati lordure e menzogne
    nellanime impure di C.Rebora, Lanima stanca
    di godere e di soffrire, che giace come il corpo,
    ammutolita, tutta piena di una rassegnazione
    disperata di C.Sbarbato, parlano della
    sofferenza di cuori riarsi dalluso della
    ragione,incapace di impedire il dilagare del male
    dellanima e del corpo.
  • Su queste sofferenze e cecità educhiamo i nostri
    ragazzi, loro vogliono essere felici e noi
    permettiamo che venga instillato nella loro anima
    il pessimismo, la debolezza, la malattia e il
    ragionamento.

52
Lesistenzialismo
  • Lapice della distruzione della persona si
    raggiunge quando luomo, ormai annientato da
    questo inutile lavoro mentale, della cui
    inutilità ormai ha fatto esperienza ed ha la
    piena consapevolezza, è rappresentato
    dallesistenzialismo.
  • Lesistenza è inautentica, dominata
    dallimpersonalità, lunica autenticità risiede
    nellavvertire langoscia verso il nulla, che è
    lessere per la morte, nullificazione possibile
    di tutte le possibilità e quindi possibilità
    decisiva, che sottrae allimpersonalità ed alla
    dispersione della quotidianità ( Heidegger
    1889-1976).
  • Luomo dunque attraverso lesercizio sempre più
    perverso della ragione, arriva, attraverso la
    filosofia, alla perdita totale di sé.

Heidegger
53
  • E.Montale (1896-1981) scrive Spesso il male di
    vivere ho incontrato/ era il rivo strozzato che
    gorgoglia/ era lincartocciarsi della foglia/
    riarsa, era il cavallo stramazzato perché non vi
    è un altro modo per rappresentare laridità che
    pervade luomo, la sofferenza che lo distrugge e
    nello stesso tempo lo crocifigge ad unesistenza
    senza significato.
  • Non chiederci la parola che squadri da ogni
    lato/ lanimo nostro informe, non ci sono più
    nemmeno parole da pronunciare che possano più
    spiegare o dare ragione del male che grava sul
    cuore, perché si è perduto lorientamento, la
    storia di questo male perverso e profondo che
    lentamente distrugge luomo.
  • E.Montale, premio Nobel per la Letteratura nel
    1975con le sue poesie vengono educati i nostri
    giovani.

54
Il discorso di S.S.Benedetto XVI a Ratisbona
  • Giovanni ha iniziato il prologo del suo Vangelo
    con le parole "In principio era il ?????". È
    questa proprio la stessa parola che usa
    l'imperatore Dio agisce s?? ????, con logos.
    Logos significa insieme ragione e parola una
    ragione che è creatrice e capace di comunicarsi
    ma, appunto, come ragione. Giovanni con ciò ci ha
    donato la parola conclusiva sul concetto biblico
    di Dio, la parola in cui tutte le vie spesso
    faticose e tortuose della fede biblica
    raggiungono la loro meta, trovano la loro
    sintesi. In principio era il logos, e il logos è
    Dio, ci dice l'evangelista. L'incontro tra il
    messaggio biblico e il pensiero greco non era un
    semplice caso. La visione di san Paolo, davanti
    al quale si erano chiuse le vie dell'Asia e che,
    in sogno, vide un Macedone e sentì la sua
    supplica "Passa in Macedonia e aiutaci!" (cfr At
    16,6-10) questa visione può essere interpretata
    come una "condensazione" della necessità
    intrinseca di un avvicinamento tra la fede
    biblica e l'interrogarsi greco.

55
  • Così, nonostante tutta la durezza del disaccordo
    con i sovrani ellenistici, che volevano ottenere
    con la forza l'adeguamento allo stile di vita
    greco e al loro culto idolatrico, la fede
    biblica, durante l'epoca ellenistica, andava
    interiormente incontro alla parte migliore del
    pensiero greco, fino ad un contatto vicendevole
    che si è poi realizzato specialmente nella tarda
    letteratura sapienziale. Oggi noi sappiamo che la
    traduzione greca dell'Antico Testamento,
    realizzata in Alessandria la "Settanta" , è
    più di una semplice (da valutare forse in modo
    addirittura poco positivo) traduzione del testo
    ebraico è infatti una testimonianza testuale a
    se stante e uno specifico importante passo della
    storia della Rivelazione, nel quale si è
    realizzato questo incontro in un modo che per la
    nascita del cristianesimo e la sua divulgazione
    ha avuto un significato decisivo.9 Nel
    profondo, vi si tratta dell'incontro tra fede e
    ragione, tra autentico illuminismo e religione.
    Partendo veramente dall'intima natura della fede
    cristiana e, al contempo, dalla natura del
    pensiero greco fuso ormai con la fede.

56
  • Il Papa prosegue affermando che questo legame tra
    ragione e logos è solo una parte del discorso,
    laltra riguarda lamore, il Dio Eros ed Agape,
    che chiama luomo incessantemente a sé e che si
    dona gratuitamente, superando radicalmente la
    visione dei filosofi greci avevano di Dio.
  • Perché con tutta la gioia di fronte alle
    possibilità dell'uomo, vediamo anche le minacce
    che emergono da queste possibilità e dobbiamo
    chiederci come possiamo dominarle. Ci riusciamo
    solo se ragione e fede si ritrovano unite in un
    modo nuovo se superiamo la limitazione
    autodecretata della ragione a ciò che è
    verificabile nell'esperimento, e dischiudiamo ad
    essa nuovamente tutta la sua ampiezza. In questo
    senso la teologia, non soltanto come disciplina
    storica e umano-scientifica, ma come teologia
    vera e propria, cioè come interrogativo sulla
    ragione della fede, deve avere il suo posto
    nell'università e nel vasto dialogo delle
    scienze.
  • La ragione e la teologia dunque ci consentono di
    affrontare la questione delluomo e la questione
    di Dio con tutto il rigore e limpegno della
    nostra intelligenza, contro il relativismo ed il
    positivismo scientifico del nostro tempo.

57
  • Maria, Madre di Dio e nostra Madre, non ha avuto
    bisogno di studiare teologia e di aprire alla
    ragione nuovi e più vasti orizzonti per vivere la
    pienezza del suo Io Potenziale nellAlbero della
    Vita.
  • Lei ci mostra la Via in Cristo, per liberarci dai
    condizionamenti che devastano il nostro cuore,
    che ci rendono cechi e sordi, ridotti ad usare
    una ragione che è la morte delle nostre energie
    personali.
  • Messaggio a Mirjana 2 Maggio 2007
  • "Cari figli, oggi vengo a voi con il desiderio
    materno che mi doniate i vostri cuori. Figli
    miei, fate questo con totale fiducia e senza
    paura. Io metterò nei vostri cuori mio Figlio e
    la sua misericordia. Allora, figli miei,
    guarderete con occhi diversi il mondo che è
    attorno a voi. Vedrete il vostro prossimo,
    sentirete i suoi dolori e le sue sofferenze. Non
    volgerete la testa da coloro che soffrono, perché
    mio Figlio volgerà la testa da quelli che fanno
    così. Figlioli, non esitate.

58
Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi
guiderà alla verità tutta intera, perché non
parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e
vi annunzierà le cose future. Egli mi
glorificherà, perché prenderà del mio e ve
l'annunzierà.(GV 16)
  • Dio attraverso il suo Spirito ci chiama alla
    luce sulla creazione che è in noi, sulle forze
    della Vita che sono in noi e che esigono rispetto
    e scambio di rispetto. Lo Spirito si è fatto
    presente nella storia e si fa presente ogni volta
    che collaboriamo con la nostra Croce per la
    redenzione che in noi opera Cristo con la Sua
    Croce fino alla Resurrezione.
  • Solo così potremo avere una mente sapiente,
    purificando la forza dellanima, del sesso, dei
    nervi e del corpo, dagli inganni del diavolo,
    sperimentando la libertà e lAmore.

59
Come risolvere in Cristo secoli e secoli di
storia che hanno portato luomo a questa malattia
della mente?
  • Per entrare pienamente in contatto con la Forza
    di Dio dentro e fuori di noi che ci trascende e
    nello stesso tempo intimamente ci appartiene,
    dobbiamo essere liberi dai condizionamenti
    personali e culturali che derivano dalle
    generazioni che ci hanno preceduto.
  • Abbiamo bisogno di risolvere dentro e fuori di
    noi le contraddizioni che, attraverso una mente
    malata, ci hanno portato ad una scienza staccata
    dalla fede e ad una fede staccata dalla vita e
    arrivare a partecipare in Cristo allo Spirito e
    verità

60
Una nuova cultura per risolvere in Cristo le
fissazioni della mente a partire dallanima
  • E' tempo che ci risvegliamo, che ci liberiamo,
    che ci convertiamo e, con la forza dataci in
    natura, percorriamo un cammino di sviluppo di
    vita che ci permetta di risolvere in Cristo
    dentro e fuori di noi le fissazioni a partire
    dallanima, per vivere le nostre energie di
    sessualità, nervi e corpo e tornare alla pulizia
    ed alla libertà di una mente sapiente, capace di
    collaborare con la forza di Dio

61
Una nuova cultura per tornare alla sapienza
della mente
  • E evidente la necessità
  • Di luce sulla realtà inconscia dentro e fuori
    delluomo
  • Di una nuova proposta culturale libera dalla
    storia degli uomini e conforme alla Parola di Dio
    scritta in ciascuno come Vita
  • Della formazione di testimoni che sperimentino
    questa proposta, incontrino Cristo nella
    liberazione dai loro condizionamenti personali e
    culturali e la portino agli altri
  • trasmettendo Cristo, scacciando i diavoli e
    guarendo ogni infermità, come facevano gli
    apostoli.

62
Solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, è Amore
  • Solo Dio è Amore e chi sta nell'Amore rimane in
    Dio e Dio in lui è questa la fonte della forza
    di Dio e della salute delle forze del nostro
    Albero della Vita personale, che ci porta alla
    vera Sapienza.
  • Ma, come dice Cristo, "solo i puri di cuore
    vedranno Dio" e saranno beati nell'Amore. Solo
    dando il primato alla natura ed alla sacralità
    esiste la possibilità di un'autentica libertà
    umana e quindi la capacità di un vero incontro
    con Dio e con l'altro nell'amore. Cristo non solo
    proclama questa realtà, ma anche, in ogni Suo
    gesto, la testimonia.

63
La Sapienza è Cristo
  • Il Signore mi ha creato all'inizio della sua
    attività, prima di ogni sua opera, fin d'allora.
    23Dall'eternità sono stata costituita, fin
    dal principio, dagli inizi della terra. (Pr 8
    23)
  • Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse
    Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e
    donde vengono?. 14 Gli risposi Signore mio, tu
    lo sai. E lui Essi sono coloro che sono
    passati attraverso la grande tribolazione e hanno
    lavato le loro vesti rendendole candide col
    sangue dell'Agnello. 15 Per questo stanno davanti
    al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e
    notte nel suo santuario e Colui che siede sul
    trono stenderà la sua tenda sopra di loro.16 Non
    avranno più fame,né avranno più sete,né li
    colpirà il sole,né arsura di sorta,17 perché
    l'Agnello che sta in mezzo al tronosarà il loro
    pastoree li guiderà alle fonti delle acque della
    vita.E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi.
    (Ap. 7,13-17)
  • Cristo, lAlbero della Vita, è Sapienza di Dio
    e ci chiama a lavare le nostre vesti per essere
    con Lui nella Vita.
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