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CORSO OPERATORI PES

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Title: Consiglio di strategia Author: Andrea Buonaiuto Description: Presentazione di sviluppo e alternative, consiglio di una o pi strategie Last modified by – PowerPoint PPT presentation

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Title: CORSO OPERATORI PES


1
CORSO OPERATORI PES
  • ltltNessun lavoro elettrico deve essere eseguito da
    persone prive di adeguata formazione CEI 11-27gtgt
  • PARTE I

2
Norme e leggi in vigore
Si considerano norme di buona tecnica le
specifiche norme emanate dai seguenti Organismi
Nazionali e Internazionali UNI (Ente
Nazionale di Unificazione) CEI (Comitato
Elettrotecnico Italiano) CEN (Comitato
Europeo di normalizzazione) CENELEC (Comitato
Europeo per la standardizzazione Elettrotecnica)
IEC (Commissione Internazionale
Elettrotecnica) ISO (Organizzazione
Internazionale per la Standardizzazione).
Alcune Leggi e Norme Tecniche di riferimento
D.Lgs. 81/08 ltTesto Unico sulla sicurezza dei
lavoratorigt D.M. 37/08 ltRegolamento concernente
il riordino delle disposizioni in matertia di
attività di installazione degli
impianti all'interno degli edificigt CEI 11-27
ltLavori su impianti elettricigt CEI EN 50110
parte 1 e 2 CEI 11-48 ltEsercizio degli impianti
elettricigt

3
La normativa tecnica
IEC
International Electrotechnical Commission Raccogl
ie tutti i paesi industrializzati del mondo
CENELEC
Comitato Europeo per la Normalizzazione
Elettrotecnica
CEI
Comitato Elettrotecnico Italiano
4
Il CEI
5
Normativa di sicurezza elettrica
NORMATIVA DI SICUREZZA ELETTRICA
LEGGI
NORME CEI
Sono riconosciute REGOLA DARTE secondo la
legge 186/68
6
Le norme CEI
  • NORMA CEI 11-15 (D.M. 4/2/2001)
  • NORMA CEI 11-27
  • NORMA CEI EN 50110

NORMEDI ATTIVITA
()
NORME CEI
NORME DI PRODOTTO()
  • ATTREZZATURE
  • DPI
  • EQUIPAGGIAMENTI
  • MEZZI OPERATIVI

NORME IMPIANTI
  • BT NORMA CEI 64-8
  • AT NORMA CEI 11-1

() In attuazione dellart. 82 del Dlgs 81/08
() Per le norme di prodotto vi sono anche altre
norme nazionali ed internazionali (es. norme UNI)
7
Evoluzione della legislazione della sicurezza
  • RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE EUROPEE
  • D. LGS. 17/2010 (Attuazione direttiva 2006/42/CE
    - MACCHINE)
  • D. LGS. 09/04/2008, n. 81 modificato dal D. LGS.
    03/08/2009, n. 106 - L. 03/08/2007, n. 123
  • D.LGS. 14/8/1996 N. 494 (abrogato dal D. Lgs.
    81/2008)
  • D.LGS. 14/8/1996 N. 493 (abrogato dal D. Lgs.
    81/2008)
  • DPR 24/7/1996 N. 459 (Abrogato dal DLgs
    17/2010)
  • D.LGS. 19/9/1994 N. 626 (abrogato dal D. Lgs.
    81/2008)
  • D.LGS. 4/12/1992 N. 475 (Attuazione direttiva
    89/686/CEE DPI)
  • D.P.R. 19/3/1956, N. 303 abrogato (no art. 64)
    dal D. Lgs. 81/2008
  • D.P.R. 19/3/1956, N. 302 (abrogato dal D. Lgs.
    81/2008)
  • D.P.R. 07/1/1956, N. 164 (abrogato dal D. Lgs.
    81/2008)
  • D.P.R. 27/4/1955, N. 547 (abrogato dal D. Lgs.
    81/2008)
  • COSTITUZIONE (Artt. 32, 35 e 41) CODICE CIVILE
    (Art. 2087)
  • Riforma del Codice Penale (Artt. 437, 451 e 43)
  • Legge sullassicurazione obbligatoria
  • contro gli infortuni (1898)

Anni 2000
Anni 90
Anni 50
Anni 40
Anni 30
Prima degli anni 30
8
Decreto legislativo 9 Aprile 2008 n. 81
Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto
2007, n. 123, in materia di tutela della salute e
della sicurezza nei luoghi di lavoro DECRETO
LEGISLATIVO 9 APRILE 2008, N. 81
  • Formula i provvedimenti relativi alla prevenzione
    del rischio elettrico, disponendo gli obblighi
    del datore di lavoro, i requisiti di sicurezza di
    materiali, macchinari, apparecchiature e
    impianti, le prescrizioni per lesecuzione dei
    lavori, sanzionandone le violazioni.
  • TITOLO III CAPO III Impianti e apparecchiature
    elettriche artt. 80 87 e All. IX
  • TITOLO IV Cantieri temporanei o mobili CAPO II
    sezione II Disposizioni di carattere generale
    art 117 Lavori in prossimità di parti attive

Quando viene menzionato il D.Lgs. 81/08, si
intende il Decreto Legislativo 9 aprile 2008,
n. 81, aggiornato con le successive modifiche
attualmente dal Decreto Legislativo 3 agosto
2009, n. 106
9
Regola dell'arte
LE NORME CEI E LA REGOLA DARTE (RICONOSCIMENTO
APRIORISTICO)
ALLE NORME EMANATE DAL CEI, IN BASE ALLA LEGGE N.
186/68, VIENE RICONOSCIUTA (OSSIA SENZA NECESSITÀ
DI PROVA) LA PRESUNZIONE DELLA REGOLA DARTE.IN
TERMINI PRATICI QUINDI I PROGETTISTI, I
COSTRUTTORI E GLI OPERATORI, APPLICANDO UNA
NORMA CEI, PROVANO, SENZA ALTRO ONERE, LA
CONFORMITA' ALLA REGOLA DELLARTE. Riconoscimento
da parte del D.M. 37/2008 e D.Lgs. 81/2008
artt. 80 86
10
Regola dell'arte
LE NORME CEI E LA REGOLA DARTE (RICONOSCIMENTO
APRIORISTICO)
Cosè la regola darte di cui all art. 1 della
Legge 186/68?
È LA COSTRUZIONE E LESERCIZIO (INTESO COME
LINSIEME DELLE ATTIVITÀ OPERATIVE RIGUARDANTI
MATERIALI, APPARECCHIATURE, MACCHINARI,
INSTALLAZIIONI ED IMPIANTI ELETTRICI) CONDOTTI
CON PERIZIA, DILIGENZA E PRUDENZA CHE ALLATTO
PRATICO SIGNIFICANO, IN PRIMO LUOGO, LOBBLIGO DI
APPLICARE TUTTE LE PRESCRIZIONI DI SICUREZZA
VIGENTI
11
D.Lgs. 81/08 Art. 18
Art. 18 Il datore di lavoro ed i dirigenti
secondo le attribuzioni e competenze ad essi
conferite, devono a) nominare il medico
b) designare i lavoratori incaricati delle
emergenze (incendio, salvataggio, primo
soccorso) c) affidare i compiti tenendo conto
delle loro capacità e condizioni in relazione
alla loro salute e sicurezza d) fornire i DPI
12
D.Lgs. 81/08 Art. 18

e) prendere le misure appropriate affinché
soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate
istruzioni e specifico addestramento accedano
alle zone che li espongono ad un rischio grave e
specifico f) richiedere l'osservanza da parte
dei singoli lavoratori delle norme vigenti,
nonché delle disposizioni aziendali in materia di
sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei
mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi
di protezione individuali messi a loro
disposizione
13
D.Lgs. 81/08 Art. 18
i) informare il più presto possibile i lavoratori
esposti al rischio di un pericolo grave e
immediato circa il rischio stesso e le
disposizioni prese o da prendere in materia di
protezione l) adempiere agli obblighi di
informazione, formazione e addestramento di cui
agli articoli 36 e 37. t) adottare le misure
necessarie ai fini della prevenzione incendi e
dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché
per il caso di pericolo grave e immediato,
secondo le disposizioni di cui all'articolo 43.
Tali misure devono essere adeguate alla natura
dell'attività, alle dimensioni dell'azienda o
dell'unità produttiva, e al numero delle persone
presenti
14
D.Lgs. 81/08 Art. 45
Capo III Sezione VI GESTIONE DELLE EMERGENZE Art.
45 Primo soccorso
1. Il datore di lavoro, tenendo conto della
natura della attività e delle dimensioni
dell'azienda o della unità produttiva, sentito il
medico competente ove nominato, prende i
provvedimenti necessari in materia di primo
soccorso e di assistenza medica di emergenza,
tenendo conto delle altre eventuali persone
presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i
necessari rapporti con i servizi esterni, anche
per il trasporto dei lavoratori infortunati.
15
D.Lgs. 81/08 Art. 45
Decreto Interministeriale 388/2003 in attuazione
dellart.45 del D.Lgs. 81/2008
Nelle attività svolte in luoghi isolati (diversi
dalla sede della unità produttiva), gli operatori
devono essere dotati dal Datore di Lavoro di un
mezzo di comunicazione idoneo per attivare
rapidamente il sistema di emergenza aziendale e/o
del servizio sanitario Nazionale.
16
D.Lgs. 81/08 Art. 15
Capo III Gestione della prevenzione nei luoghi di
lavoroSezione I MISURE DI TUTELA E OBBLIGHI Art.
15. Misure generali di tutela d) il rispetto dei
principi ergonomici nell'organizzazione del
lavoro, nella concezione dei posti di lavoro,
nella scelta delle attrezzature e nella
definizione dei metodi di lavoro e produzione,
in particolare al fine di ridurre gli
effetti nocivi sulla salute del lavoro
monotono e di quello ripetitivo
17
D.Lgs. 81/08 Art. 77-78
art. 77 Il datore di lavoro individua le
caratteristiche dei DPI affinché siano adeguati
ai rischi Il datore di lavoro mantiene in
efficienza i DPI e ne assicura le condizioni
digiene, mediante la manutenzione, le
riparazioni e le sostituzioni necessarie e
secondo le eventuali indicazioni fornite dal
fabbricante. art. 78 I lavoratori provvedono
alla cura dei DPI messi a loro disposizione
18
D.Lgs 81/08 - Art.22
art. 22 - I progettisti degli impianti
rispettano i principi generali di prevenzione
in materia di salute e sicurezza sul lavoro al
momento delle scelte progettuali e tecniche e
scelgono attrezzature, componenti e dispositivi
di protezione rispondenti alle disposizioni
legislative e regolamentari in materia. - Gli
installatori di impianti devono attenersi
alle norme di salute e sicurezza, nonché alle
istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti.
19
D.Lgs. 81/08 Principi fondamentali per
l'esecuzione del lavoro elettrico
  • VALUTAZIONE DEI RISCHI
  • PREPARAZIONE TECNICA DEL LAVORO
  • ISTRUZIONE DEL PERSONALE
  • ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
  • TRASMISSIONE DELLINFORMAZIONE/COMUNICAZIONE
  • CONDIZIONI/POSTO DI LAVORO
  • ATTREZZATURE, UTENSILI E DISPOSITIVI
  • SCHEMI E DOCUMENTAZIONE
  • SEGNALI (divieto, avvertimento, prescrizione
    (vedasi anche dallart. 161 allart. 164 e UNI
    7543)

20
D.Lgs. 81/08 Soggetti attori della sicurezza
Come definiti dallart. 2 comma 1 del D. Lgs.
81/2008
  • Datore di Lavoro
  • Dirigente
  • Lavoratore
  • Rappresentante deilavoratori per la sicurezza
    (RLS)
  • Servizio di Prevenzione eProtezione (SPP)
  • Medico competente (quando necessario)

In precedenza regolamentati dal DPR 547/55
21
Datore di lavoro e dirigenti
Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il
lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo
il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui
ambito il lavoratore presta la propria attività,
omissis
DATORE DI LAVORO
Persona che, in ragione delle competenze
professionali e di poteri gerarchici e funzionali
adeguati alla natura dell'incarico conferitogli,
attua le direttive del datore di lavoro
organizzando l'attività lavorativa e vigilando su
di essa.
DIRIGENTE
22
Preposto
Persona che, in ragione delle competenze
professionali e nei limiti di poteri gerarchici
omissis sovrintende alla attività lavorativa e
garantisce l'attuazione delle direttive ricevute
omissis
PREPOSTO
Fra i principali obblighi del D. Lgs. 81/2008
Titolo I Capo III Artt. 19 e 37
I dirigenti ed i preposti devono ricevere a cura
del datore di lavoro un'adeguata e specifica
formazione e un aggiornamento periodico
23
Lavoratore
Persona che, indipendentemente dalla tipologia
contrattuale, svolge un'attività lavorativa
nell'ambito dell'organizzazione di un datore di
lavoro pubblico o privato, con o senza
retribuzione, anche al solo fine di apprendere un
mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli
addetti ai servizi domestici e familiari. Al
lavoratore così definito è equiparato il socio
lavoratore di cooperativa o di società, anche di
fatto, che presta la sua attività per conto delle
società e dell'ente stesso
24
Lavoratori
Principali obblighi dei lavoratori
1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della
propria salute e sicurezza e di quella delle
altre persone presenti sul luogo di lavoro, su
cui ricadono gli effetti delle sue azioni o
omissioni, conformemente alla sua formazione,
alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di
lavoro.
Titolo I Capo III Art. 20 D. Lgs. 81/2008
25
Lavoratori
Principali obblighi dei lavoratori
2. I lavoratori devono in particolarea)
contribuire, insieme al datore di lavoro, ai
dirigenti e ai preposti, all'adempimento
degli obblighi previsti a tutela della salute
e sicurezza sui luoghi di lavorob) osservare le
disposizioni e le istruzioni impartite dal
datore di lavoro, dai dirigenti e dai
preposti, ai fini della protezione collettiva
ed individuale
Titolo I Capo III Art. 20 D. Lgs. 81/2008
26
Lavoratori
Principali obblighi dei lavoratori
Titolo I Capo III Art. 20 D. Lgs. 81/2008
c) utilizzare correttamente le attrezzature di
lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i
mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di
sicurezza d) utilizzare in modo appropriato i
dispositivi di protezione messi a loro
disposizione
27
Lavoratori
Principali obblighi dei lavoratori
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro,
al dirigente o al preposto le deficienze dei
mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c)
e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di
pericolo di cui vengano a conoscenza,
adoperandosi direttamente, in caso di urgenza,
nell'ambito delle proprie competenze e
possibilità e fatto salvo l'obbligo di cui
alla lettera f) per eliminare o ridurre le
situazioni di pericolo grave e incombente,
dandone notizia al rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza
28
Lavoratori
Principali obblighi dei lavoratori
f) non rimuovere o modificare senza
autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di
segnalazione o di controllog) non compiere
di propria iniziativa operazioni o manovre
che non sono di loro competenza ovvero che
possono compromettere la sicurezza propria o
di altri lavoratorih) partecipare ai programmi
di formazione e di addestramento organizzati
dal datore di lavoroi) sottoporsi ai controlli
sanitari previsti dal presente decreto
legislativo o comunque disposti dal medico
competente.
29
Lavoratori
Principali obblighi dei lavoratori
3. I lavoratori di aziende che svolgono attività
in regime di appalto o subappalto, devono esporre
apposita tessera di riconoscimento, corredata di
fotografia, contenente le generalità del
lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro.
Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori
autonomi che esercitano direttamente la propria
attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali
sono tenuti a provvedervi per proprio conto.
30
D.Lgs. 81/08 TITOLO I CAPO III
D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 TITOLO I Capo III
GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
OBBLIGA AD ISTITUIRE E MANTENERE PRESSO OGNI
AZIENDA UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
BASATO SULLA VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI
PRESENTI NELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE E A
INDIVIDUARE LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
NECESSARIE A GARANTIRE UN COSTANTE MIGLIORAMENTO
DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA DEI LAVORATORI IN
GENERALE UNA MAGGIORE RESPONSABILIZZAZIONE DEI
DATORI DI LAVORO E MAGGIORI COMPETENZE PER I
RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
(RLS)
31
D.Lgs. 81/08 TITOLO I CAPO III
  • IN PARTICOLARE STABILISCE
  • le misure di tutela e definisce le funzioni e
    gli obblighi di tutti i soggetti
  • loggetto della valutazione dei rischi ed i
    modelli di organizzazione e di gestione
  • i compiti del Servizio Prevenzione e Protezione,
    le capacità ed i requisiti professionali degli
    addetti e responsabili
  • la formazione, informazione ed addestramento
  • la sorveglianza sanitaria
  • la gestione delle emergenze
  • la consultazione e partecipazione dei
    rappresentanti dei lavoratori.

32
D.Lgs. 81/08 Soggetti attori della sicurezza
Le leggi in passato prevedevano che il lavoratore
fosse un soggetto tutelato, ma non partecipe, ed
il sistema di protezione era basato
principalmente sulla osservanza delle
prescrizioni, ad esempio D.P.R. 27 Aprile 1955 n.
547, (Vecchio approccio).
(Nuovo approccio) T.U.
Il D. Lgs. N 81/08 prevede il lavoratore come
soggetto attivo nel processo della sicurezza, e
quindi anche responsabile.
33
D.Lgs. 81/08 Segnali di avvertimento
Allegato XXV Uso di segnali di avvertimento e di
sicurezza
34
D.Lgs 4 dicembre 1992 n.475
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
  • DEFINISCE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
    INDIVIDUALI (DPI) COME I PRODOTTI CHE HANNO LA
    FUNZIONE DI SALVAGUARDARE LA SALUTE E LA
    SICUREZZA DEI LAVORATORI
  • RESPONSABILIZZA I COSTRUTTORI A GARANTIRNE LE
    PRESTAZIONI DICHIARATE
  • CLASSIFICA I DPI IN CATEGORIE IN RELAZIONE AL
    LIVELLO DI PROTEZIONE OFFERTO
  • IMPONE LOBBLIGO DELLAPPOSIZIONE DELLA
    MARCATURA E DELLA NOTA INFORMATIVA SULLE
    MODALITA DI UTILIZZO

Decreto legislativo4 Dicembre 1992, N. 475
Attuazione della Direttiva 89/686/CEE in materia
di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati
membri relativi ai Dispositivi di Protezione
Individuali (DPI)
35
D.Lgs 81/08 - DPI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
  • DEFINISCE COSA SI INTENDE PER DPI E COSA NON
    COSTITUISCE DPI E DISPONE
  • LOBBLIGO DELLUSO
  • I REQUISITI CHE DEVONO POSSEDERE OLTRE ALLA
    CONFORMITà AL Decreto legislativo 4 Dicembre
    1992, N. 475
  • GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
  • GLI OBBLIGHI DEI NOLEGGIATORI E DEI CONCEDENTI
    IN USO
  • L ISTRUZIONE, LINFORMAZIONE E FORMAZIONE
    ADEGUATA

Decreto Legislativo9 aprile 2008, N. 81 TITOLO
III Capo II USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
36
Valutazione dei rischi
Nella quale
  • Scelta delle attrezzature
  • Sistemazione dei luoghi di lavoro
  • Pianificazione degli interventi
  • Individuazione delle procedure da adottare e dei
    ruoli aziendali
  • Indicazione delle misure di prevenzione e
    protezione e dei DPI

PREVEDE LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Art. 28 e 29 a
carico del datore di lavoro Art.17
  • Modifiche del processo produttivo o della
    organizzazione del lavoro
  • Grado di evoluzione della tecnica
  • Infortuni significativi

Da rielaborare In occasione di
D. Lgs. 81/2008
37
Concetti generali
PERICOLO proprietà o qualità intrinseca di un
determinato fattore avente il potenziale
di causare danni
RISCHIO probabilità di raggiungimento del
livello potenziale di danno nelle condizioni di
impiego o di esposizione ad un determinato
fattore o agente oppure alla loro combinazione
VALUTAZIONE DEI RISCHI valutazione globale e
documentata ditutti i rischi finalizzata ad
individuare le adeguate misure diprevenzione e
di protezione
38
Concetti generali
  • La sicurezza assoluta, ossia a rischio zero non
    esiste.
  • Nessuna norma per quanto accuratamente studiata,
    può garantire in maniera assoluta l'immunità
    delle persone o delle cose dai pericoli (anche)
    dell'elettricità

39
Il rischio di incendi elettrici
  • Può essere definito sicuro ciò che è esente da
    pericoli.
  • Il pericolo rappresenta la probabilità che si
    verifichi un evento sfavorevole da cui possa
    derivare un grave danno. Se si presuppone che una
    apparecchiatura elettrica possa essere
    pericolosa, sarà necessario, attraverso opportune
    contromisure, renderla sicura.
  • Poiché non è tecnicamente ed economicamente
    possibile ridurre il rischio a zero occorre
    definire un livello di sicurezza accettabile
    come compromesso tra economia e sicurezza.
  • a sicurezza di un sistema o di una
    apparecchiatura decresce allaumentare del tempo
    di esposizione al pericolo essa tende a zero per
    un tempo t tendente allinfinito.
  • Affidabilità probabilità che unapparecchiatura
    non presenti difetti o guasti durante un certo
    tempo prestabilito di funzionamento.
  • Tasso di guasto bontà di una apparecchiatura in
    termini di affidabilità (rapporto tra il numero
    di apparecchi guasti e quelli integri).

40
Concetti generali
LINFORTUNIO dipende da
Operatore impreparato
Evento imprevisto
Adottare misure di protezione derivanti da
Intervenire sul comportamento umano attraverso
  • Specifica esperienza
  • Miglioramento tecnologico
  • Normative tecniche e di legge
  • Formazione
  • Addestramento
  • Qualificazione

41
L'infortunio
  • IMPREPARATO
  • per mancata
  • Formazione
  • Utilizzazione dei DPI
  • Utilizzazione di attrezzature idonee
  • IMPREVISTOper mancata
  • Valutazione dei rischi
  • Preparazione del lavoro
  • Informazione

INFORTUNIO
42
Elettrofisiologia
Alla fine del XVIII secolo Galvani fece
esperimenti sulla contrazione del muscolo di una
rana per l'applicazione di una differenza di
potenziale elettrico I fenomeni elettrici
inerenti il corpo umano e gli effetti della
corrente elettrica esterna sono elemento di
studio dell'elettrofisiologia Le variazioni di
potenziale prodotte dall'attività biologica,
all'interno del corpo umano sono indicative del
funzionamento normale e anormale di alcuni
organi cuore, cervello, muscoli, occhio

43
Il potenziale di riposo
  • Il corpo umano è composto di una soluzione salina
    conduttrice, costituita da un insieme di atomi o
    gruppi di atomi che possono ionizzarsi sono tali
    le cellule o il liquido interstiziale che le
    separa.

Il corpo umano è composto di una soluzione salina
conduttrice, costituita da un insieme di atomi o
gruppi di atomi che possono ionizzarsi sono tali
le cellule o il liquido interstiziale che le
separa.
La membrana cellulare, separando cariche
elettriche, si comporta come un condensatore e
non è perfettamente isolante, perciò presenta
anche una resistenza elettrica.
La membrana cellulare, separando cariche
elettriche, si comporta come un condensatore e
non è perfettamente isolante, perciò presenta
anche una resistenza elettrica.
La membrana cellulare, separando cariche
elettriche, si comporta come un condensatore e
non è perfettamente isolante, perciò presenta
anche una resistenza elettrica.
Gli ioni non si diffondono allo stesso modo
dentro e fuori la cellula (ad esempio la cellula
è più permeabile allo ione potassio che allo ione
sodio). La cellula ha un potenziale negativo
allinterno rispetto allesterno (potenziale di
riposo). Nei mammiferi le cellule del sistema
nervoso centrale presentano un potenziale di
riposo di 70 mV.
44
Perchè è così pericolosa la corrente elettrica
per il corpo umano?
  • Il corpo umano è molto sensibile a qualsiasi tipo
    di corrente elettrica. Le contrazioni delle fibre
    muscolari sono determinate da particolari impulsi
    elettrici che si trasmettono lungo il nostro
    corpo tramite delle fibre nervose che potrebbero
    essere comparate a conduttori elettrici.
  • Il cervello guida la distribuzione e il dosaggio
    degli impulsi dei vari organi se a queste
    correnti fisiologiche interne si sommano delle
    correnti elettriche esterne si ha nel corpo umano
    un'alterazione delle funzioni vitali.
  • La corrente circolante nel corpo umano provoca
    nello stesso dei complessi fenomeni fisici,
    chimici, magnetici, tali da alterare anche
    sensibilmente la struttura e le funzioni degli
    apparati interessati.
  • Tali effetti si manifestano con l'elettrocuzione,
    ossia con il contatto del nostro corpo con
    sorgenti di energia elettrica. È importante
    notare che l'elettrocuzione è conseguenza diretta
    della corrente circolante attraverso il corpo e
    non della tensione applicata, anche se la
    corrente dipende, attraverso la resistenza del
    corpo, dal valore della tensione.

45
Gli effetti della corrente elettrica
Contrazione involontaria dei muscoli
TETANIZZAZIONE
Asfissia
ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE
SHOCK ELETTRICO
Dopo circa tre minuti, lesioni definitive al
tessuto celebrale ed al muscolo cardiaco
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
Azione diretta
USTIONI
ARCO ELETTRICO
Azione indiretta (calore prodotto e radiazioni
ultraviolette)
46
Tetanizzazione
Quando i muscoli sono attraversati dalla corrente
si contraggono e risulta difficile staccarsi
dalla parte in tensione, prolungando quindi il
contatto e provocando effetti ancora più dannosi.
Correnti molto elevate non producono
tetanizzazione leccitazione muscolare é
talmente elevata che i movimenti muscolari
involontari generalmente staccano il soggetto
della sorgente.
Il valore più grande di corrente per cui una
persona è ancora in grado di staccarsi della
sorgente elettrica si chiama corrente di rilascio
(10-15mA a 50 Hz).
47
Arresto della respirazione
In questi casi il fenomeno è reversibile solo se
si provvede con prontezza, anche con lausilio
della respirazione artificiale, al soccorso
dellinfortunato per evitare danni al tessuto
cerebrale. Se la corrente elettrica attraversa i
muscoli che controllano il movimento dei polmoni,
la contrazione involontaria di questi muscoli
altera il normale funzionamento del sistema
respiratorio e il soggetto può morire soffocato o
subire le conseguenze di traumi dovuti
all'asfissia.

48
Ustioni

Se, ad esempio, attraverso la pelle si innesca un
flusso di corrente la cui densità è di circa 60
mA/mmq, questa verrà carbonizzata in pochi
secondi. Sono prodotte dal calore che si
sviluppa per effetto Joule dalla corrente
elettrica che fluisce attraverso il corpo.
49
Fibrillazione ventricolare 1/3

Per far circolare il sangue I muscoli del cuore
si contraggono e si espandono ritmicamente 60/100
volte al minuto (sistole e diastole). Questi
movimenti sono coordinati da un generatore
dimpulsi elettrici (seno-atriale). Tessuti
conduttori propagano questi impulsi attraverso
latrio-ventricolare fino alle fibrille, che
producono le contrazioni dando luogo al battito
cardiaco. Il cuore a causa della sua natura
elettrica e del suo funzionamento è sensibile a
qualunque corrente elettrica esterna, sia essa
causata da uno shock elettrico o introdotta
volontariamente come nel caso del pace maker. La
corrente generata dal pace maker è un supporto
agli impulsi elettrici prodotti nel nodo
seno-atriale e non produce anomalie nel normale
funzionamento del cuore ma lo aiuta a correggere
certe disfunzioni.
50
Fibrillazione ventricolare 2/3
Una corrente esterna che attraversa il cuore
potrebbe avere effetti gravi perchè potrebbero
alterarsi la sincronizzazione e il coordinamento
nei movimenti del cuore. Questa anomalia
(fibrillazione) è particolarmente pericolosa
nella zona ventricolare perchè diventa
irreversibile, persistendo anche se lo stimolo è
cessato. La fibrillazione ventricolare è
reversibile entro I primi due o treminuti
soltanto se il cuore è sottoposto ad una scarica
elettrica molto violenza. Solo così si possono
evitare gravi danni al tessuto del cuore stesso,
al cervello e nel peggiore dei casi la morte
all'infortunato. Per raggiungere lo scopo viene
impiegato il defibrillatore, un dispositivo
medico che applica un impulso elettrico al torace
dell'infortunato tramite due elettrodi.

51
Fibrillazione ventricolare 3/3
L'intensità della corrente che attraversa il
corpo, di cui una piccola parte passa attraverso
il cuore causa la fibrillazione. E' molto
difficile la determinazione di risultati
affidabili poichè nonostante I numerosi studi che
sono stati realizzati per valutare il minimo
valore di corrente che piò dare inizio a questo
fenomeno, l'impossibilità di realizzare
esperimenti diretti con l'uomo rendono molto
difficoltosa una raccolta di dati
sufficientemente attendibili. Ogni individuo
reagisce in modo diverso al passaggio di corrente
per cui la quantità di corrente necessaria ad
innescare la fibrillazione può variare da caso a
caso nonostante questo, il percorso seguito
dalla corrente ha una grande influenza sulle
probabilità di innesco. Per questo motivo è stato
definito un fattore di percorso che indica la
pericolosità dei diversi percorsi seguiti dalla
corrente considerando come riferimento il
percorso mano-sinistra piedi.

52
Limiti di pericolosità della corrente elettrica
  • I limiti convenzionali di pericolosità della
    corrente elettrica (alternata o continua), in
    funzione del tempo per cui fluisce attraverso il
    corpo umano, sono stati riassunti in un
    graficotempo-corrente (dati IEC)
  • Per correnti alternate fino a
  • 0,5mA (soglia di percezione) il passaggio di
    corrente non provoca nessuna reazione qualunque
    sia la durata
  • 10mA (limite di rilascio) non si hanno effetti
    pericolosi
  • gt10mA non pericolosa se la durata del contatto è
    decrescente rispetto al valore di corrente

53
Zone di pericolosità convenzionali IEC

Zona 1 Ilt0,5 mA in cui normalmente non si hanno
effetti dannosi Zona 2 - non si hanno
normalmente effetti fisiopatologici
pericolosi Zona 3 - Tra la curva b e la curva
c (soglia di fibrillazione ventricolare)
possono verificarsi effetti quasi sempre
reversibili che possono divenire pericolosi se a
causa del fenomeno della tetanizzazione, che
impedisce il rilascio, ci si porta nella zona 4
Zona 4 - La pericolosità aumenta
allontanandosi dalla curva c . Si può innescare
la fibrillazione con conseguente arresto
cardiaco, arresto della respirazione e ustioni
54
La resistenza elettrica del corpo umano
La resistenza elettrica del corpo umano Rc è
influenzata da molte variabili percorso della
corrente, stato della pelle (presenza di calli,
sudore, umidità, tagli, abrasioni ecc..),
superficie di contatto, Le norme CEI fanno
riferimento a valori convenzionali riferiti ad un
campione medio di popolazione. Nel caso che il
contatto avvenisse tramite strati isolanti
(guanti, calzari, pedane ecc.) alla Rc occorre
ovviamente aggiungere la resistenza di tali
materiali. R1 resistenza interna del corpo
umano. Rs e Cs resistenza e la capacità dei
punti di contatto A frequenza industriale
l'impedenza Z si riduce alle sole resistenze del
corpo umano

55
La resistenza elettrica del corpo umano
La corrente elettrica può risultare pericolosa a
partire da valori di 10 mA. Ai fini pratici è
più conveniente riferirsi ai valori di tensione
che sono in grado di far circolare una
particolare corrente piuttosto che a dei valori
di corrente veri e propri La resistenza
convenzionale di 1000 - 1500 ohm si riferisce ad
un individuo medio che pesa 70 Kg ed è in
condizioni fisiche normali. Evidentemente tutti
quelli che si discostano dalle condizioni medie
reagiscono in modo diverso. La resistenza del
corpo varia anche in funzione della tensione
applicata. Se la pelle è umida o asciutta si
hanno sensibili variazioni anche in questo caso
(500 - 50.000 ohm). La legge di Ohm, V R I,
per un circuito elettrico vale anche per
determinare la corrente che può attraversare un
individuo. Risulta molto difficoltoso stabilire
la Rc del corpo poiché essa non è costante ma
varia entro ampi limiti e dipende da diversi
fattori di natura fisica e biologica ma anche dal
tipo di percorso mano - torace    450 - 700
ohm mano - piede    1000 - 1500 ohm mano -
mano    1000 - 1500 ohm

56
La resistenza di terra
Se a due elettrodi (dispersori) conficcati nel
terreno viene applicata una d.d.p. Il terreno
svolge la funzione di conduttore elettrico. Ogni
porzione di terra considerata offre una
resistenza tanto più piccola quanto più è lontana
dal dispersore (per la verifica si è usato un
dispersore emisferico di raggio r0 perchè ad una
certa distanza, qualunque sia la forma del
dispersore, le linee equipotenziali diventano
emisferiche). Si dice resistenza di terra Rt la
somma delle resistenze elettriche di queste
porzioni di terra.

57
Tensione di passo

La tensione di passo è la differenza di
potenziale che può è applicata tra i piedi di una
persona alla distanza di un passo
(convenzionalmente un metro) durante il cedimento
dellisolamento.
58
Tensione di contatto

La tensione di contatto è la differenza di
potenziale alla quale può essere soggetta una
persona in contatto con parti simultaneamente
accessibili, durante il cedimento
dellisolamento. La corrente che attraversa il
corpo è una piccola frazione della corrente di
guasto Ig.
59
Tensione totale di terra e tensione di contatto
Una persona che tocca la carcassa durante un
guasto è soggetta alla Uc (tensione di contatto)
che può essere minore o al limite uguale alla Ut.
La tensione di contatto dipende essenzialmente
dalla Rc del corpo umano. La carcassa di un
apparecchio che disperde a terra la corrente di
guasto Ig assume una tensione totale Ut Rt Ig
La tensione, preesistente al contatto, che si
stabilisce tra la carcassa e il posto che
potrebbe essere occupato dalla persona, si chiama
tensione di contatto a vuoto Uc0 che può essere
usata, in favore della sicurezza, al posto della
Uc. Il percorso mano-mano è meno pericoloso del
percorso mani-piedi (la Rc è minore e la
probabilità di innescare la fibrillazione
cardiaca è minore rispetto al percorso verticale)
tuttavia nel percorso verticale la Rc ha in serie
la resistenza verso terra della persona Rtc che è
a favore della sicurezza, tanto che per valori di
Rtc elevati diventa più pericoloso in certi casi
il percorso trasversale mano-mano. Sono stati
esaminati diversi tipi di pavimenti a secco e a
umido ed è stato assunto un valore di Rtc di 1000
O (largamente cautelativo) per i luoghi ordinari
e di 200 O in condizioni particolari.

60
Fattore di percorso
Percorso Fattore di percorso
Mani - Piedi 1
Mano sinistra - Piede sinistro 1
Mano sinistra - Piede destro 1
Mano sinistra - Entrambi i piedi 1
Mano sinistra - Mano destra 0,4
Mano sinistra - Dorso 0,7
Mano sinistra - Torace 1,5
Mano destra - Piede sinistro 0,8
Mano destra - Piede destro 0,8
Mano destra - Entrambi i piedi 0,8
Mano destra - Dorso 0,3
Mano destra - Torace 1,3
Glutei - Mani 0,7
61
Legame resistenza-tensione di contatto
  • La resistenza del corpo umano diminuisce
    all'aumentare dell'area di contatto e della
    tensione di contatto
  • A area di contatto 8000mmq
  • B area di contatto 1000mmq
  • C area di contatto 100mmq
  • D area di contatto 10mmq
  • E area di contatto 1mmq

62
Resistenza del corpo umano
-
Tensione (V) 5 Valori di RB che non sono superati dal 50 della popolazione 95
25 1750 3250 6100
50 1450 2625 4375
75 1250 2200 3500
100 1200 1875 3200
125 1125 1625 2875
220 1000 1350 2125
700 750 1100 1550
1000 700 1050 1500
Valore asintotico 650 750 850

Valori indicativi della resistenza RB del corpo
umano misurata tra due mani, in condizioni
asciutte (area degli elettrodi 50-100 cm2), in
funzione della tensione applicata. I valori si
riferiscono a tre diversi livelli di probabilità
che i valori indicati siano superati dal 5, 50
o 95 della popolazione
63
Resistenza del corpo umano
Tensione di contatto (V) Valori di Rs che non sono superati dal 5 della popolazione (percorso mani-piedi) (Ohm)
25 875
50 725
75 625
100 600
125 562
220 500
700 375
1000 350
valore asintotico 325

Valori di RB che non sono superati dal 5 della
popolazione, in condizioni asciutte con area
degli elettrodi di 80 cmq per il percorso
mani-piedi
64
Costruzione delle curve di sicurezza
COSTRUZIONE DELLE CURVE DI SICUREZZA UTP f (tF)
DURATA AMMISSIBILE DELLA TENSIONE DI CONTATTO UTP
CURVA DI PERICOLOSITA IB f(t)
65
Curve di sicurezza tensione-tempo
Tensione di contatto Condizioni ordinarie  Condizioni particolari
RcRtc  I  t RcRtc  I  t
25 V  ------   ------  ------ 1075? 23 mA 5 s
50 V 1725? 29 mA 5 s 925? 54 mA 0,47 s
75 V 1625?  46 mA 0,60 s 825? 91 mA 0,30 s
90 V 1600? 56 mA 0,45 s 780? 115 mA 0,25 s
110 V 1535? 72 mA 0,36 s 730? 151 mA 0,18 s
150 V 1475? 102 mA 0,27 s 660? 227 mA 0,10 s
230 V 1375? 167 mA 0,17 s 575? 400 mA 0,03 s
280 V 1370? 204 mA 0,12 s 570? 491 mA 0,02 s
500 V  1360? 368 mA 0,04 s ------  ------ ------
66
Contatto indiretto e Contatto diretto
  • Si ha un contatto diretto quando si toccano parti
    che normalmente sono sotto tensione

Si ha un contatto indiretto quando si toccano
parti che normalmente non sono in tensione come
ad esempio il contatto con parti metalliche che a
causa di un guasto dell'isolamento dei conduttori
hanno assunto un potenziale diverso da quello di
terra o per scarica elettrica quando , non avendo
toccato una parte in tensione ,si verifica una
scarica per la diminuzione della distanza di
isolamento in condizioni particolari quali
umidità, effetto punta ecc.
67
Contatto diretto
  • Contatti diretti quando si entra in contatto con
    una parte attiva dellimpianto (conduttori
    normalmente in tensione), ad esempio i conduttori
    di una linea elettrica compreso il neutro ma
    escluso il conduttore PEN (Conduttore che svolge
    contemporaneamente funzioni sia di protezione sia
    di neutro).

68
Contatto indiretto
  • Contatti indiretti contatti con elementi che
    normalmente non sono in tensione, ma che a causa
    di un difetto di isolamento si trovano in
    tensione (ad esempio la carcassa di un
    elettrodomestico).
  • Mentre ci si può difendere dal contatto diretto,
    mantenendosi a distanza dal pericolo visibile,
    nel contatto indiretto, essendo un pericolo
    invisibile, ci si può difendere solo con un
    adeguato sistema di protezione (CEI 64-8 art
    23-6).

69
Definizioni di massa e massa estranea
Massa estranea. Parte conduttrice non facente
parte dellimpianto elettrico, in buon
collegamento elettrico col terreno, in grado di
introdurre il potenziale di terra (tubazione
idrica interrata, larmatura del cemento armato,
strutture portanti di edifici metallici ecc..) o
altro potenziale (tubo che si collega con
limpianto idrico del condominio e che in caso di
guasto ad uno scaldaacqua di un condomino può
portare un potenziale pericoloso nella vasca da
bagno di un altro condomino). Massa. Parte
conduttrice facente parte dellimpianto elettrico
che può essere toccata e che non è normalmente in
tensione ma che può andarci se si ha un cedimento
dellisolamento principale. Una parte conduttrice
che avvolge una parte a doppio isolamento non è
da considerare una massa. Una parte conduttrice
che può andare in tensione durante un guasto
disolamento solo perché è a contatto con una
massa, non è da considerare una massa. La
resistenza verso terra della parte metallica
sommata alla resistenza del corpo umano limitano
la corrente che potrebbe fluire attraverso la
persona.

70
Massa estranea
Una parte metallica che presenti verso terra una
resistenza inferiore a 1000O (o 200O per gli
ambienti particolari) può introdurre situazioni
pericolose, ma non sempre devessere collegata a
terra. La norma richiede un collegamento
equipotenziale principale, solo nel punto di
entrata nelledificio e un collegamento
equipotenziale supplementare nei locali da bagno,
piscine, locali destinati ai ricoveri di animali,
locali medici e luoghi conduttori
ristretti. Collegamento equipotenziale
principale per i tubi alimentanti i servizi
delledificio, le parti strutturali metalliche e
le canalizzazioni del riscaldamento centralizzato
e del condizionamento daria, le armature
principali del cemento armato utilizzate nella
costruzione degli edifici (se praticamente
possibile). Collegamento equipotenziale
supplementare riguarda tutte le masse estranee
che è però sufficiente collegare allingresso del
locale (ad esempio le tubazioni metalliche che
entrano in un bagno).

71
Massa estranea
Resistenza verso terra delle masse estranee. Una
struttura non facente parte dellimpianto
elettrico si considera massa estranea se la sua
resistenza rispetto alla terra è inferiore a 1000
O per gli ambienti normali e 200 O per gli
ambienti particolari.

72
Classificazioni dei sistemi elettrici
E' riferendosi alla tensione nominale che si
classificano i sistemi elettrici Cat 0 Vn
? 50 V in c.a. Vn ? 120 V in c.c. Cat 1 50 V
lt Vn ? 1000 V in c.a. 120 V lt Vn ? 1500 V in
c.c. Cat 2 1000 V lt Vn ? 30.000 V in c.a.
1500 V lt Vn ? 30.000 V in c.c. Cat 3 Vn gt
30.000 V in c.a. e in c.c.

73
Classificazione dei sistemi elettrici in funzione
della messa a terra
Isistemi elettrici sono classificati in base allo
stato del neutro e delle masse rispetto alla
terra. Vengono indicati con due lettere 1
lettera T il neutro è collegato a terra 1
lettera I il neutro non è collegato a terra
oppure è collegato a terra tramite
un'impedenza 2 lettera T masse collegate a
terra 2 lettera N masse collegate al neutro
del sistema 4 lettera S stato del neutro
separato da PE 4 lettera C stato del neutro
comune con PE Esistono 3 tipi di sistemi TT,
TN (TN-S, TN-C), IT.

74
Sistema TT
  • Il conduttore di neutro è considerato attivo a
    tutti gli effetti (può assumere tensioni
    pericolose ad esempio a causa di cadute di
    tensione su di esso) come tale deve essere
    sezionabile e quindi gli interruttori devono
    aprire su tutti i poli.
  • Il conduttore PE invece non deve mai essere
    sezionato.
  • Il neutro è collegato direttamente a terra in
    cabina mentre le masse sono collegate ad un
    impianto di terra locale dellutente indipendente
    da quello del neutro mediante il conduttore di
    protezione (PE).

75
Sistema TN
Sistema TN, Il neutro è collegato direttamente a
terra. Le masse sono collegate al conduttore di
neutro direttamente (TN-C) o tramite un
conduttore di protezione (TN-S). Il neutro,
fungendo anche da conduttore di protezione, non
deve essere sezionabile e deve avere sezione
rispondente alle normative sugli impianti di
terra). Le norme richiedono il sezionamento del
neutro solo nei circuiti a due conduttori
fase-neutro aventi a monte un dispositivo di
interruzione unipolare come ad esempio un
fusibile. Comunque il sezionamento del neutro non
è vietato negli altri casi). Se il conduttore
di neutro funge anche da conduttore di
protezione prende il nome di PEN.

76
Isolamento
Isolamento principale isolamento delle parti
attive, necessario a proteggere contro la
folgorazione. Isolamento funzionale isolamento
esistente tra le parti attive e tra queste e la
carcassa di un apparecchio elettrico. Senza
questo isolamento la macchina non potrebbe
funzionare. Isolamento supplementare isolamento
che garantisce la protezione delle persone nel
caso di cedimento dellisolamento
principale. Isolamento rinforzato sostituisce
il doppio isolamento se garantisce lo stesso
grado di protezione. Doppio isolamento
isolamento principale più isolamento
supplementare.

77
Classificazione dei componenti elettrici
Componenti di Classe 0 - sono dotati soltanto di
isolamento principale e linvolucro metallico è
sprovvisto di morsetto per il collegamento a
terra. Devono essere allacciati solo a sistemi di
Categoria 0 o a sistemi di categoria I isolati da
terra (separazione elettrica) o installati in
locali isolanti e non possono essere installati
negli impianti per edifici civili o
similari Componenti di classe I - sono
provvisti di isolamento principale e gli
involucri sono muniti di morsetto per la messa a
terra. Sono utilizzabili in tutti i sistemi
(TN,TT,IT) di categoria 0 e I  Componenti di
Classe II - sono provvisti di isolamento
supplementare e sono privi di morsetto di messa a
terra. La messa a terra non è necessaria
(potrebbe addirittura essere controproducente per
la sicurezza) in quanto gli eventuali involucri
metallici esterni sono separati dalle parti
attive interne da un isolamento doppio o
rinforzato. Vengono impiegati, solo nei sistemi
elettrici di I categoria, in alternativa a quelli
di classe I quando non sia possibile attuare il
collegamento a terra delle masse o quando si
ritenga poco sicuro tale collegamento Componenti
di classe III - le parti in tensione possono
essere scoperte poiché la protezione contro i
contatti indiretti è assicurata dal tipo di
alimentazione a bassissima tensione di sicurezza.
Non sono dotati di morsetto per la messa a
terra.

78
Classificazione degli apparecchi elettrici
In relazione al loro grado di mobilità gli
apparecchi si classificano in Apparecchio
portatile - apparecchio mobile destinato ad
essere sorretto dalla mano di chi lo utilizza
durante il suo impiego normale, nel quale il
motore, se esiste, è parte integrante Appaarecch
io trasportabile - apparecchio che, pur potendo
essere spostato con facilità, non viene
normalmente spostato durante il suo funzionamento
ordinario Apparecchio mobile - apparecchio
trasportabile che deve essere spostato
manualmente da chi lo utilizza mentre è collegato
al circuito di alimentazione Appaarecchio fisso
- apparecchio ancorato o fissato ad un supporto o
comunque fissato, anche in altro modo, in un
posto preciso, oppure apparecchio che non può
essere facilmente spostato

79
Contatti diretti protezione passiva
  • Metodi per rendere impossibile il manifestarsi di
    tensioni di contatto pericolose
  • Impiego di apparecchi con isolamento doppio o
    rinforzato
  • Protezione per isolamento elettrico
  • Locali isolanti con l'impiego di apparecchi di
    classe 0
  • Locali resi equipotenziali e non connessi a terra
  • PROTEZIONE TOTALE
  • Isolamento delle parti attive
  • Uso di involucri o barriere
  • PROTEZIONE PARZIALE
  • Uso di ostacoli (rimozione senza chiave)
  • Procedure e rispetto delle distanze

80
Contatti diretti protezioni attive
Un contatto diretto può avvenire a causa del
cedimento della protezione passiva o più
semplicemente per imprudenza da parte
dellutente. Per proteggere le persona può
essere impiegato, come metodo addizionale, il
sistema di interruzione automatica. In caso di
contatto diretto linterruttore differenziale, a
parità di corrente, interviene in un tempo
inferiore rispetto a quello ammesso per la
protezione contro i contatti indiretti. La
corrente Idn di 30 mA dellinterruttore
differenziale ad alta sensibilità, non
corrisponde esattamente a quella che il corpo
umano può sopportare per un tempo imprecisato, ma
è frutto di un compromesso tra le esigenze di
sicurezza per le persone e la continuità di
servizio dellimpianto. Non essendo la corrente
che attraversa il corpo umano in grado di far
intervenire i dispositivi di massima corrente,
lunico dispositivo in grado di aprire il
circuito in casi del genere è linterruttore ad
alta sensibilità (I?N lt30 mA). Nei contatti
indiretti si ha un vantaggio normalmente la
persona, nel momento in cui si verifica il
guasto, non è a contatto con la massa e la
corrente si chiude a terra tramite il conduttore
di protezione determinando lintervento
dellinterruttore differenziale, senza che la
persona sia percorsa da nessuna corrente. Questo
non può accadere nei contatti diretti in quanto
il dispositivo differenziale è attivato dalla
stessa corrente che attraversa la persona, il che
non ci permette di escludere che nellinfortunato
non possano insorgere fenomeni di fibrillazione
ventricolare

81
Sistemi TT protezione attiva 1/4
La tensione di contatto a vuoto Uco diventa
uguale alla tensione totale Ut se la persona,
sufficientemente lontana dal dispersore, si trova
ad un potenziale prossimo allo zero. Essendo
questa la condizione più pericolosa che si può
verificare, per studiare il problema di può
assumere, a favore della sicurezza, la tensione
Ut a)circuito di guasto a terra in un sistema
TT b)circuito elettrico equivalente c)circuito
di guasto si comporta come un generatore di
tensione Eeg, essendo Reg trascurabile rispetto a
RcRtc

82
Sistemi TT protezione attiva 2/4
Non è facile contenere la tensione sulla massa
entro tale limite di sicurezza (valori di Rt
troppo bassi, variazioni della resistenza di
terra del neutro), per cui occorre ridurre il
tempo di permanenza di tale tensione. Il
circuito deve essere interrotto in un tempo tanto
più breve quanto maggiore è la tensione sulle
masse in modo da soddisfare la curva di
sicurezza. Per attuare la protezione mediante
dispositivi di massima corrente a tempo inverso o
dispositivi differenziali deve essere soddisfatta
la seguente condizione A tal proposito la Norma
64-8, in relazione ai sistemi TT, prescrive che
Per attuare la protezione mediante dispositivi
di massima corrente a tempo inverso o dispositivi
differenziali deve essere soddisfatta la seguente
condizione Rt ? 50V / I?n Dove Rt è la
resistenza in ohm dell'impianto di terra nelle
condizioni più sfavorevoli I?n è il valore della
corrente differenziale nominale

83
Sistemi TT protezione attiva 3/4
In un sistema TT una persona è protetta per le
condizioni più sfavorevoli, compreso il contatto
tra una massa e una massa estranea anche quando
manca il collegamento equipotenziale. E'
comunque buona norma effettuare i collegamenti
equipotenziali (tubazioni dellacqua, del gas,
riscaldamento, armature di ferro delle fondazione
in cemento armato degli edifici ecc..) perché
diminuisce la resistenza di terra dellimpianto
(la massa estranea funge da dispersore e quindi
si riduce la tensione totale Ut e si riducono le
tensioni di contatto tra una massa e il terreno),
si riducono le tensioni di contatto tra una massa
e una massa estranea perché diventano
equipotenziali e si riducono i rischi per le
persone nel caso in cui dovessero venire meno le
condizioni di rispetto della relazione di
verifica del coordinamento tra il sistema di
protezione automatico e l'impianto di
terra. Tecnicamente questa condizione ideale non
può essere raggiunta, ma ci si può avvicinare
collegando allimpianto di terra, tramite il
conduttore equipotenziale, non solo le masse ma
anche le masse estranee. Se il terreno ed ogni
parte conduttrice simultaneamente accessibile
fossero allo stesso potenziale non vi sarebbe
nessun pericolo per le persone.

84
Sistemi TT protezione attiva 4/4
Il collegamento equipotenziale principale nei
sistemi TT annulla la tensione di contatto tra le
masse e la massa estranea anche se questa
presenta una resistenza RL.

85
Principali caratteristiche di un sistema TT
Circuito di guasto La corrente di guasto si richiude attraverso il terreno dalla terra degli utilizzatori verso la terra di cabina
Impianto di terra Utilizzatori e cabina hanno impianti di terra separati
Protezione dai contatti indiretti La protezione è assicurata dal coordinamento tra interruttori differenziali e impianto di terra. Le carcasse degli utilizzatori sono tutte collegate allimpianto di terra dellutente. La tensione totale di terra applicata agli utilizzatori in caso di guasto dipende dal valore della resistenza di terra della cabina e dell'utente.
Fornitura Alimentazione in bassa tensione direttamente dalla rete di distribuzione.
Vantaggi Il guasto viene interrotto tempestivamente allinsorgere del primo difetto di isolamento. Impianto di terra di semplice realizzazione.
Svantaggi È richiesto luso capillare di relè differenziali
-

86
Sistema TN
-

87
Sistemi TN 1/3
Nei sistemi TN (CEI 64-8 art. 413.1.3.3) la
protezione contro i contatti indiretti si ritiene
soddisfatta quando è verificata la seguente
relazione Zsx Ia Uo Dove Zs è limpedenza
dellanello di guasto che comprende la sorgente,
il conduttore attivo fino al punto di guasto ed
il conduttore di protezione tra il punto di
guasto e la sorgente Ia è la corrente che
provoca linterruzione automatica del dispositivo
di protezione, entro il tempo definito nella Tab.
41A in funzione della tensione nominale U0 per i
circuiti specificati in 413.1.3.4, ed entro un
tempo convenzionale non superiore a 5 s se si
usa un interruttore differenziale Ia è la
corrente differenziale nominale di intervento U0
è la tensione nominale verso terra in volt in
c.a. e in c.c.
88
Sistemi TN 2/3
  • In caso di guasto nel sistema TN, la tensione
    sulle masse è, nella generalità dei casi, sempre
    superiore alla tensione limite convenzionale (UL)
    per cui le protezioni devono intervenire il più
    rapidamente possibile disalimentando il circuito
    di guasto.
  • la corrente di guasto che si genera nel circuito
    a seguito della perdita di isolamento di un
    utilizzatore si traduce, di fatto, in un corto
    circuito.
  • La corrente di guasto (Ig) deve essere superiore
    a quella che fa intervenire il dispositivo di
    massima corrente (Ia) (relè Magnetico) nei tempi
    stabiliti dalla norma CEI 64-8.

89
Sistemi TN 3/3
90
Sistemi FELV
Devono essere protetti secondo le regole generali
91
Sistemi PELV
Le parti attive possono essere collegate a terra.
-

La protezione contro i contatti indiretti è
intrinsecamente assicurata
Per U12Vca (30Vcc) non occorre alcuna protezione
contro i contatti diretti
Per U25Vca (60Vcc) non occorre alcuna protezione
contro i contatti diretti se il componente si
trova in impianti dove è stato effettuato il
collegamento equipotenziale principale
  • Per tensioni superiori a 25Vca (60Vcc) si rendono
    necessarie
  • Barriere o involucri aventi un grado di
    protezione non inferiore a IPXXB, oppure
  • Un isolamento in grado di sopportare una tensione
    di prova di 500V (valore efficace) per 1 minuto e
    comunque in accordo con le relative norme di
    prodotto.

92
Sistemi SELV
Le parti attive devono essere isolate da terra.
La protezione contro i contatti indiretti è
intrinsecamente assicurata
Per U25Vca (60Vcc) non occorre alcuna protezione
contro i contatti diretti
  • Per tensioni superiori a 25Vca (60Vcc) si rendono
    necessarie
  • Barriere o involucri aventi un grado di
    protezione non inferiore a IPXXB, oppure
  • Un isolamento in grado di sopportare una tensione
    di prova di 500V (valore efficace) per 1 minuto e
    comunque in accordo con le relative norme di
    prodotto.

93
Sistemi IT
Quando insorgono esigenze di continuità di
esercizio
-
  • Collegamento ad un unico impianto di terra delle
    parti metalliche da proteggere
  • La tensione sulle masse non superi i 25V nel caso
    di primo guasto a terra
  • Il tempo di intervento del dispositivo di
    protezione non superi i 5s quando si verifica il
    secondo guasto a terra
  • Vi sia un dispositivo di controllo continuo
    dellisolamento delle parti attive verso terra.

94
CORSO OPERATORI PES
  • ltltNessun lavoro elettrico deve essere eseguito da
    persone prive di adeguata formazione CEI 11-27gtgt
  • FINE PARTE I

95
CORSO OPERATORI PES
  • ltltNessun lavoro elettrico deve essere eseguito da
    persone prive di adeguata formazione CEI 11-27gtgt
  • PARTE II

96
Tipi di lavori elettrici
  • La CEI 11-27 definisce come lavoro elettrico il
    lavoro che presenta un rischio elettrico ovveri
    tutti gli interventi su impianti o apparecchi
    elettrici con accesso alle parti attive (sotto
    tensione e fuori tensione) quali
  • prove,misure e verifiche
  • sostituzioni, modifiche
  • montaggi e ispezioni
  • I lavori elettrici sono a loro volta distinti in
  • lavori fuori tensione
  • lavori in prossimità
  • lavori sotto tensione

97
CEI EN 50110-1 e CEI 11-27
CEI 50110-1Lavori sugli impianti elettrici, ad
essi connessi e vicino ad essi quali prove e
misure, riparazioni, sostituzioni, modifiche,
ampliamenti, montaggi ed ispezioni
CEI 11-27 (art. 3.8) Intervento su impianti o
apparecchi elettrici con accesso alle parti
attive (sotto tensione o fuori tensione)
nellambito dei quali, se non si adottano misure
di sicurezza, si è in presenza di rischio
elettrico.
Esempi sono prove e misure, riparazioni,
sostituzioni, modifiche, ampliamenti, montaggi ed
ispezioni. Nota 1 laccesso alle parti attive
si ha quando si deve operare su di esse oppure è
possibile entrare nella Zona delimitata da DL di
parti attive non protette presenti nelle
vicinanze. Nota 2 non sono lavori elettrici
quelli di tipo edile, meccanico, agrario, ecc.
Anche se eseguiti in prossimità di parti attive.
98
Parte attiva di un impianto
Parte attiva di un impianto Conduttore o parte
conduttrice destinata ad essere in tensione
durante il normale servizio incluso il neutro, ma
non, per convenzione, il neutro usato come
conduttore di protezione (PEN).
Durante i lavori una parte attiva può essere in
tensione o meno. Le parti attive devono essere
considerate in tensione se ad esse non sono state
applicate tutte le misure di prevenzione relative
alla messa fuori tensione e in sicurezza della
parte di impianto su cui intervenire.
In altre parole, se si parla di parte attiva,
senza specificare altro, si deve intendere una
parte in tensione a tutti gli effetti.
99
Definizione di lavoro elettrico
  • La diversa formulazione della definizione di
    lavoro elettrico tra la norma europea e quella
    italiana non deve sorprendere le due norme, come
    vedremo, dicono le stesse cose.
  • Per chiarire questa apparente diversità si deve
    ricorrere, tuttavia, a tre importanti
    considerazioni derivanti dalle definizioni
    riportate dalle due norme

1. si ha un lavoro elettrico quando si accede
deliberatamente alle parti attive dellimpianto
elettrico 2. sulla base del punto n. 1
precedente sono lavori elettrici soltanto quelli
sotto tensione o fuori tensione con messa in
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