Tumori cerebrali sovratentoriali - PowerPoint PPT Presentation

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Tumori cerebrali sovratentoriali

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Title: Vittorie in oncologia pediatrica Author: ASL11-VERCELLI Last modified by: Standard Created Date: 1/27/2004 12:15:46 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Tumori cerebrali sovratentoriali


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Tumori cerebrali sovratentoriali
  • Nei primi anni di vita
  • Vomito mattutino, macrocrania (nei primi mesi di
    vita), convulsioni, disturbi visivi e uditivi.
    Disturbi endocrini (ipofisi).
  • Prognosi

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Tumori cerebrali del tronco
  • Età scolare
  • Lungo periodo di latenza
  • Interessamento dei nervi cranici Disturbi visivi,
    difficoltà alla deglutizione,
  • Prognosi

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  1. Premesse
  2. Epidemiologia ed eziologia dei tumori maligni in
    età pediatrica
  3. Sintomatologia e diagnosi delle leucemie
  4. Sintomatologia e diagnosi delle masse addominali
    e dei tumori cerebrali
  5. Ruolo del pediatra di base nellassistenza dei
    bambini affetti da tumore maligno
  6. Qualità di vita.

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  • Diagnosi.
  • Effetti collaterali della terapia.
  • Prevenzione delle infezioni.
  • Vaccinazioni e misure di profilassi.
  • Inserimento scolastico.
  • Supporto psicologico della famiglia.

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  • Il ruolo del pediatra di base è centrale in
    questo momento in collaborazione con i pediatri
    oncologi.
  • Supporto della famiglia nelle fasi della
    malattia.
  • Attenzione ai fratelli

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  • Anemia trasfusioni di GR irradiati in presenza
    di HB lt7-8gr.
  • Piastrinopenia valutare la clinica. In assenza
    di manifestazioni emorragiche si trasfonde se
    plts lt10.000.
  • Neutropenia rischio di infezioni.

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  • Nausea e vomito che possono essere anticipatori,
    acuti o ritardati.
  • Terapia blocco dei recettori della
    serotonina, dexametazone, metoclopramide,
    prometazina, ansiolitici.
  • Stomatite.

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  • Accurata igiene personale e dei conviventi
    (lavaggio delle mani).
  • Igiene orale per la prevenzione della stomatite.
  • Igiene dellarea perianale.
  • Prevenire la stipsi.
  • Evitare luoghi affollati.

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  • Complicanza grave nei bambini immunocompromessi
  • Agente eziologico Pneumocystis carinii
  • Profilassi con TMP-SMX

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  • Sospendere le vaccinazioni durante la terapia per
    la ridotta risposta immunitaria. Vaccini con
    virus vivi sono controindicati.
  • Vaccinare i conviventi.
  • Il programma vaccinale viene ripreso dopo circa
    12 mesi dalla sospensione delle terapia.

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  • CVC permette laccesso venoso centrale attraverso
    la vena giugulare, la succlavia e latrio destro.
  • CVC esterni tipo Broviac/Hickman o sottocutanei
    tipo Port-a-cath

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  • Medicazione dellinserzione cutanea 2-3 volte
    alla settimana.
  • Infusione di eparina per mantenere pervio il CVC
    1-2 volte alla settimana.

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  • PRO diminuito lo stress del bambino da prelievi,
    facilitato laccesso venoso per infusione di
    farmaci e trasfusioni.
  • CONTRO rischio di infezioni e di trombosi del
    CVC.

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  • Infezione del CVC o lungo il percorso
    sottocutaneo del CVC partendo dallinserzione
    cutanea.
  • Trombosi del CVC impossibilità ad infondere
    eparina. Trattamento con attivatori del
    plasminogeno tissutale. Rischio di embolia.

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  • Le infezioni virali e batteriche possono essere
    gravi nel bambino neutropenico (lt500 N) e/o con
    CVC.
  • Febbre esterna oltre i 38. Non misurazioni
    rettali.
  • Esami al letto del bambino

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  • I più comuni batteri responsabili di infezioni e
    sepsi sono Stafilococco, E.Coli, Klebsiella e
    Pseudomonas.
  • I più comuni virus sono HS,VZ, CMV, EBV,
    morbillo.

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  • Circa il 30 dei bambini muore per il tumore.
  • Riconoscere che non vi sono più realistiche
    possibilità di guarigione.
  • Accanimento terapeutico.
  • Rispetto per la vita che se ne va.
  • Attenzione al nucleo familiare.

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  • Sintomi più frequenti
  • Fatica/ depressione/ disturbi del sonno.
  • Nausea e vomito.
  • Dolore. La terapia prevede paracetamolo,
    inibitori COX II, codiena, morfina.

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  1. Premesse
  2. Epidemiologia ed eziologia dei tumori maligni in
    età pediatrica
  3. Sintomatologia e diagnosi delle leucemie
  4. Sintomatologia e diagnosi delle masse addominali
    e dei tumori cerebrali
  5. Ruolo del pediatra di base nellassistenza dei
    bambini affetti da tumore maligno
  6. Qualità di vita.

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QUALITA DI VITA
Percezione individuale della propria vita nel
contesto culturale e nellambito dei valori
appartenenti allambiente in cui si vive e in
relazione ai propri obiettivi, standard e
preoccupazioni.
W.H.O.
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NEGLI ULTIMI TRE DECENNI
Miglioramento prognosi dei bambini affetti da
tumore maligno
Aumento della percentuale di sopravvivenza a 5
anni dalla diagnosi
Nella fascia di età 15-29 anni, 1 persona ogni
900 è viva dopo una diagnosi di tumore maligno
pediatrico.
Ampliamento delle conoscenze complicanze
tardive maggiore attenzione alla Qualità della
Vita
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ASPETTI LEGATI ALLA QUALITA DI VITA
FUNZIONALITÀ FISICA FUNZIONALITÀ
PSICOLOGICA INSERIMENTO SOCIALE
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FUNZIONALITÁ FISICA
BAMBINO Sviluppo cognitivo Crescita
staturo-ponderale Progressione spontanea verso
la puberta ADOLESCENTE Apparato cardiopolmonare
e osteomuscolare Apparato endocrino (ipofisi,
gonadi, tiroide) Sviluppo di tumori maligni
secondari ADULTO Fertilità, rapporti
interpersonali Inserimento nel mondo del
lavoro Aspettativa di vita
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PROBLEMI NEUROCOGNITIVI
  • Sono in relazione a
  • Radioterapia (RT) cranica
  • Radicalità chirurgica (tumori cerebrali)
  • Somministrazione di alte dosi di metotrexate
  • La gravità del deficit e correlata a
  • Età alla diagnosi lt 5 anni
  • Dose somministrata
  • Sesso femminile

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FUNZIONALITÀ CARDIOPOLMONARE
  • Fattori di rischio
  • Antracicline in dosi cumulative gt300 mg/m2
  • Radioterapia toracica
  • Età alla diagnosi
  • Periodo di latenza
  • Sesso femminile
  • Danni più frequenti
  • Coronaropatie
  • Pericarditi
  • Anomalie valvolari
  • Anomalie del battito
  • Fibrosi polmonari

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FUNZIONALITA GHIANDOLE ENDOCRINE
POSSONO ESSERE ASSOCIATI ALLA RT
  • Deficit ipofisari (GH, FSH, LH e TSH)
  • Disfunzioni tiroidee
  • Gonadi
  • Irregolarità nel ciclo mestruale, ipo-azospermia
    e conseguente ridotta fertilità possono essere
    dovuti a farmaci alchilanti
  • La RT può ritardare o impedire lo sviluppo
    puberale

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OSTEONECROSI e OSTEOPOROSI
Si manifesta con dolori ossei e fratture I
fattori di rischio sono
  • Sesso femminile
  • Uso di corticoseroidi per periodi protratti (LLA)
  • Deficit di estrogeni
  • Età alla diagnosi

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SVILUPPO DI TUMORI MALIGNI SECONDARI (STM)
  • Il rischio di sviluppare un stm dopo 20 anni
    dalla diagnosi é 5-20 volte maggiore rispetto
    alla popolazione generale
  • Fattori genetici che possono predisporre
    linsorgenza di stm (neurofibromatosi multipla e
    altre sindromi ereditarie).
  • Principali fattori di rischio
  • La RT é associata a stm cerebrali, ossei,
    tiroidei, mammari, cutanei e sarcomi dei tessuti
    molli
  • I farmaci alchilanti e il vp-16 sono associati
    allo sviluppo di leucemie non linfatiche

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ASPETTATIVA DI VITA
É stato osservato un eccesso di mortalità (dopo
10- 15 anni dalla diagnosi) rispetto alla
popolazione generale. Le principali cause di
morte sono
  • Recidiva del Tumore Primitivo
  • Sviluppo di Secondi Tumori Maligni
  • Compromissione della funzionalità cardiaca
  • I sopravvissuti a leucemie, tumori cerebrali e
    sarcomi ossei sono a maggiore rischio
  • Negli ultimi anni si é osservata una riduzione
    della mortalità tardiva dovuta sia al tumore
    primitivo (miglioramento delle terapie), sia a
    stm (maggiore attenzione agli effetti a lungo
    termine delle terapie)

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FERTILITA
  • I trattamenti ricevuti possono causare riduzione
    della fertilità sia direttamente (chirurgia
    estesa) sia indirettamente (farmaci antiblastici
    e RT)
  • Azospermia (può essere reversibile)
  • Amenorrea e menopausa precoce
  • Valutazione dellassetto ormonale
  • Possibilità di criopreservare cellule gonadiche
    per indurre successivamente gravidanze

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Grado di Istruzione- Posizione Lavorativa-
Capacità di instaurare legami affettivi
duraturi- Capacità di procreare
INSERIMENTO SOCIALE
Viene generalmente valutato come
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ISTRUZIONE
  • I guariti non presentano difficoltà maggiori
    rispetto alla popolazione generale ? la maggior
    parte completa la scuola secondaria.
  • In pochi casi sono necessari programmi specifici
    di istruzione
  • Maggiori difficoltà di apprendimento sono
    riportate
  • nei casi di tumore cerebrali
  • dopo RT cranica associata o meno a CT
  • età alla diagnosi

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LAVORO
  • Linserimento del mondo del lavoro non e diverso
    rispetto ai coetanei, soprattutto per chi ha
    raggiunto un grado di istruzione superiore.
  • La situazione è maggiormente precaria per coloro
    che non hanno completato gli studi.
  • Le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro
    sono dovute alle limitazioni fisiche causate
    dalla malattia o dalle terapie. Questo spiega le
    maggiori difficoltà incontrate da chi non e in
    possesso di un titolo di studio.
  • Negli ultimi anni si e attenuata la
    discriminazione nei confronti delle persone
    guarite.

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MATRIMONI e CONVIVENZE I
  • La frequenza di matrimoni é minore tra le persone
    guarite rispetto alla popolazione generale.
    Inoltre è maggiore la frequenza di divorzi.
  • La minore frequenza di matrimoni é piú evidente
    per i maschi e per coloro che sono guariti da un
    tumore cerebrale o un linfoma
  • La decisione di non sposarsi può dipendere dalla
    difficoltà di stabilire profonde relazioni
    interpersonali oppure dalla consapevolezza o dal
    timore di non poter procreare

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MATRIMONI e CONVIVENZE II
La frequenza dei matrimoni è più bassa rispetto
alla popolazione generale per entrambi i sessi,
per tutte le fasce di età e per tutti i tipi di
tumore. I soggetti con una maggiore probabilità
di non contrarre matrimonio sono i pazienti
maschi, guariti da un tumore cerebrale o da
linfoma di Hodgkin.
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PROLE
  • La fertilità/fecondità e ridotta le possibilità
    di avere figli sono maggiori per le donne e per
    chi ha sviluppato un tumore dopo i 5 anni di età.
  • Limpossibilità di avere figli può derivare da
    sterilità secondaria al tumore o alle terapie o
    da ansie e timori dovuti al vissuto della
    malattia (paura di trasmettere la malattia al
    figlio).
  • Diversi studi dimostrano che, fatta eccezione per
    alcuni rari tipi di neoplasie (RB), i figli
    delle persone guarite non sono a rischio maggiore
    di sviluppare un tumore o malformazioni congenite
    rispetto alla popolazione generale.

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FUNZIONALITA PSICOLOGICA
EMOTIVITÁ DEPRESSIONE E ANSIA STIMA DI SÈ
  • Nella maggior parte dei casi non è stata rilevata
    una situazione di particolare disagio per le
    persone guarite rispetto alla popolazione
    generale.
  • Alla ripresa fisica generalmente si accompagna
    una buona ripresa psicologica.
  • Fattori di rischio sono principalmente
  • Il sesso femminile
  • la situazione socio-economica
  • numerose ricadute della malattia
  • presenza di gravi problemi funzionali

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  • Il problema più frequentemente riportato è la
    difficoltà nello stabilire relazioni
    interpersonali profonde
  • Non sono né la malattia, né i trattamenti che
    incrementano i problemi psicologici, ma piuttosto
    la ridotta possibilità di completare gli studi o
    di entrare nel mondo del lavoro
  • In taluni casi queste persone sono più sicure
    nellaffrontare i problemi della vita quotidiana
    rispetto ai loro coetanei.

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  • Uno studio condotto dal RTIP con i medici di
    medicina generale su 690 persone guarite da un
    tumore maligno in età pediatrica ha rilevato che
    309 non riferivano sequele.
  • Oltre 80 dei casi trattati per leucemia, linfomi
    o tumori addominali svolgevano una vita normale
    senza sequele.
  • Le mete scolastiche erano state raggiunte con
    maggiore frequenza rispetto alla popolazione
    generale piemontese e linserimento nel mondo del
    lavoro era adeguato fatta eccezione per i
    pazienti trattati per tumori cerebrali o con
    sequele.

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  • Alla luce dei risultati ottenuti, si è estesa la
    ricerca ai soggetti direttamente interessati
    integrando le loro osservazioni con quelle del
    medico.
  • La motivazione della raccolta di dati sia dai
    medici sia dai soggetti, è basata dal fatto che
    la valutazione della qualità di vita presenta
    aspetti multiformi e implica elementi soggettivi
    (aspetti psicologici) di cui i medici e i
    familiari stessi non sono pienamente a
    conoscenza.
  • Il coinvolgimento dei soli pazienti potrebbe
    essere limitante perché questi potrebbero, per un
    meccanismo di rifiuto, negare la presenza di
    effetti tardivi (funzionalità fisica)

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GRAZIE a tutti voi per la pazienza A Renata
Colombo per lorganizzazione A ML Mosso, D
Alessi, E Dama e L Zuccolo per il supporto
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