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La gestione degli eventi

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La gestione degli eventi Antonio Cisternino Programmazione ad Eventi Come abbiamo visto dagli esempi esiste un pattern comune ai vari sistemi per la gestione degli ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La gestione degli eventi


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La gestione degli eventi
  • Antonio Cisternino

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Programmazione ad Eventi
  • Come abbiamo visto dagli esempi esiste un pattern
    comune ai vari sistemi per la gestione degli
    eventi
  • La gestione degli eventi nelle interfacce si
    articola in
  • Gestione degli eventi allinterno
    dellapplicazione
  • Gestione degli eventi del gestore
    dellinterfaccia grafica

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Delegate Event Model
  • Questo modello, inizialmente introdotto da Java
    1.1, è ormai quello più diffuso nei framework di
    programmazione di GUI
  • Il modello prevede
  • Una sorgente degli eventi (es. il bottone)
  • I consumatori degli eventi
  • Delle interfacce (un modo di comunicazione
    concordato tra il produttore e il consumatore)

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Schema di funzionamento
Consumatori registrati
Sorgente Eventi (es. Button)
Listeners (interfaccia richiesta dalla sorgente)
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Il pattern in Java
  • Il delegate event model può essere implementato
    in vari linguaggi
  • In Java è realizzato utilizzando
  • Convenzione sui nomi dei metodi per registrare
    consumatori presso la sorgente (addXXXListener(XXX
    Listener l))
  • Interfaccia che la sorgente usa per comunicare
    levento (XXXListener)
  • Invocazione dellevento la sorgente invoca uno
    dei metodi dellinterfaccia XXXListener

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Chi fa cosa
  • Produttore di eventi
  • addXXXListener
  • removeXXXListener
  • Definisce una classe XXXEvent
  • Definisce linterfaccia XXXListener
  • Consumatore di eventi
  • Implementa linterfaccia XXXListener
  • Si registra presso il produttore

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Il punto di vista dei controlli
  • Il delegate event model, ideale per chi usa
    controlli, presenta problemi nella gestione degli
    eventi dei controlli
  • Come si fa a rendere trasparenteun controllo ad
    un evento?
  • Ad esempio il click su una label potrebbe
    convenire che sia notificato alla finestra che lo
    contiene

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Propagazione degli eventi
  • Il bubbling di un evento si ha quando viene
    passato al contenitore di chi lo ha ricevuto
  • In questo modo si possono implementare i
    comportamenti di default
  • Si possono anche gestire in modo centralizzato
    eventi di un controllo composto da finestre

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Tunneling
  • Framework come WPF (aka Avalon) supportano anche
    il flusso in direzione inversa al bubbling degli
    eventi il tunneling
  • Questo flusso (solitamente seguito dal bubbling)
    offre la possibilità al contenitore di un
    controllo di gestire un evento prima che arrivi
    al figlio
  • Il gestore dellinterfaccia decide, per ogni tipo
    evento, se è diretto, se fa uso di bubbling, o
    tunneling e bubbling

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Implementiamo il bubbling
  • Nei linguaggi orientati ad oggetti il bubbling
    viene facilmente scaricato sulla gerarchia
    dellereditarietà
  • Nei framework OO normalmente tutti I componenti
    grafici ereditano da una classe base, ad esempio
    Component
  • Dalla classe base tutti i componenti ereditano
    (direttamente o meno) un metodo deputato alla
    gestione degli eventi
  • Il componente vede passare tutti gli eventi a lui
    diretti, e può gestirli localmente o delegare

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Un esempio
  • Java, nella sua prima versione (fino alla
    versione 1.0.2) aveva un modello di gestione
    degli eventi come OWL (Borland) e MFC (Microsoft)
    basato su bubbling
  • La possibilità di invocare il metodo della
    superclasse consente di delegare la gestione di
    un evento non gestito (o solo parzialmente
    gestito)
  • Il dispatch e la classificazione degli eventi
    viene tipicamente incapsulato da metodi invocati
    dal metodo che gestisce gli eventi, inclusa la
    delega

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Java AWT Event Model
  • class Component
  • int x, y
  • bool handleEvent(Event e)
  • class Button extends Component
  • String text
  • bool handleEvent()
  • class Window extends Component
  • class Frame extends Window

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Event handling
  • class MyButton extends Button
  • boolean handleEvent(Event e)
  • switch (e.type)
  • case Event.MOUSE_UP
  • return true // Event handled!
  • default
  • return super.handleEvent(e)

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Dal bubbling alla delegation
  • I controlli, nella gestione degli eventi, possono
    implementare linterfaccia necessaria per essere
    una sorgente di eventi
  • Per fare questo si possono intercettare gli
    eventi, ed invocare il metodo dei consumatori
    registrati
  • La delegation migliora le performance la
    gestione degli eventi non necessita
    lintroduzione di nuove classi

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Levent loop
  • Chi invoca gli event handler?
  • Un thread dellapplicazione spende una porzione
    significativa del suo tempo nellevent loop
  • Levent loop ha la seguente struttura
  • while (mPickMessage())
  • DispatchMessage(m)
  • Un qualche metodo (più o meno nascosto) esegue
    questo ciclo

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Levent loop
  • Normalmente levent-loop viene incapsulato in
    qualche classe (Application.Run per .NET,
    SwingUtilities.invokeLater in Java)
  • La funzione di dispatch del messaggio si occupa
    di inoltrare il messaggio al componente
    dellapplicazione interessato
  • Questo innesca il meccanismo di chiamate che poi
    va a chiamare gli event handler definiti
    dallapplicazione

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Thread or threads?
  • Quanti thread gestiscono levent loop?
  • A dispetto dellapparente concorrenza degli
    eventi il thread della UI è uno
  • Se un event handler lo blocca lintera
    interfaccia dellapplicazione smette di
    funzionare
  • Se quindi è necessario intraprendere un qualche
    lavoro significativo è bene avviare un thread
    nellevent handler a cui delegare il compito

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Troviamo il colpevole
  • Come fa il gestore dellinterfaccia a individuare
    il destinatario di un evento?
  • Input da tastiera il controllo che ha il focus
    riceve il messaggio
  • Spesso il focus si ottiene evidenziando il
    controllo
  • Usando il tab è possibile spostare il focus su
    altri controlli
  • La pick correlation consiste nellassociare un
    evento del puntatore con il controllo a cui è
    diretto

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Pick Correlation
  • Come facciamo a sapere quale controllo deve
    ricevere gli eventi del puntatore?
  • Abbiamo a disposizione le coordinate del punto
    (x, y), ma non sono sufficienti!
  • Siamo tutti abituati a sovrapporre finestre
    qualè quella visibile?
  • Il gestore dellinterfaccia organizza in modo
    appropriato le finestre e per ciascuna ricorda lo
    z-index ovvero un indice che indica lordinamento
    lungo lasse Z

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Finestre e Z-Ordering
  • La struttura dati primitiva delle interfacce
    grafiche (fino ad oggi) è la finestra unarea
    rettangolare dello schermo
  • Tutti i controlli non sono altro che finestre
    specializzate
  • Per trovare a quale finestra corrisponde un punto
    (x, y) sullo schermo è necessario
  • trovare tutte le finestre che lo contengono
  • tra queste prendere quella con z-index più alto
  • Le finestre sono organizzate in un albero che
    consenta limplementazione della ricerca in modo
    più efficiente (sfruttando il contenimento)

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Usare Spy
  • Spy è un tool Microsoft (ne esistono analoghi
    per X-Windows) che consente di monitorare gli
    eventi diretti a finestre
  • È anche possibile analizzare la struttura di
    unapplicazione in termini di finestre

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Osserviamo gli eventi
  • Se abilitiamo il log degli eventi su un bottone
    della calcolatrice notiamo che
  • Gli eventi di paint arrivano in momenti inattesi
  • Ci sono molti tipi di eventi
  • Se invece facciamo il log della finestra vediamo
    in azione il bubbling alcuni eventi sui figli
    sono inviati anche al padre
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