Empowerment and the Rehabilitation Service in Trieste - PowerPoint PPT Presentation

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Empowerment and the Rehabilitation Service in Trieste

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Title: Abilitation and Rehabilitation Service in Trieste some experiences about work grants and a self-help women group Author: Dptt. Bruno Norcio – PowerPoint PPT presentation

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Title: Empowerment and the Rehabilitation Service in Trieste


1
Empowerment and the Rehabilitation Service in
Trieste
  • Pina Ridente

2
Key Words

  • INTRATTENIMENTO
  • Percorsi abilitativi spesso confusi con
    ASSISTENZIALISMO

  • SOLA ACQUISIZIONE DI
    ABILITA SOCIALI
  • Occorre agire sul contestoche và ridefinito, e
    non limitarsi ad un trattamento sullindividuo,
    si crea innanzitutto il luogo dello scambio e il
    diritto a parteciparvi, quindi la capacità.
  • Riconvertire le risorse economiche ed umane da
    logiche riparativo-assistenziali verso logiche di
    attivazione, responsabilizzazione, promozione.


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Parole chiave
  • Aumento capacità contrattuale si ottiene
    lavorando su vari assi
  • ABITARE
  • RETE SOCIALE-SCAMBIARE LE IDENTITA
  • PRODURRE E SCAMBIARE MERCI E VALORI

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Trieste Mental Health Department (MHD) -RRS
  • Servizio Abilitazione e Residenze
  •   Il Servizio coordina le strutture e le attività
    abilitative, riabilitative, di integrazione
    sociale, di formazione ed inserimento lavorativo
    dell'utenza del DSM. Esso agisce a stretto
    contatto con i CSM, e collabora con i Distretti
    articolando i suoi programmi in luoghi
    differenti.
  • E stato creato nei primi anni '90 per dare
    maggior impulso ad attività di abilitazione,
    riabilitazione, di formazione e di integrazione
    sociale a favore dell'utenza del DSM.

5
Articolazioni SAR
  • Housing
  • Politecnico-Centro Diurno
  • Formazione ed inserimento lavorativo

   
6
Housing
  • Residenze dimensionate sul modello "casa
  • Prevedere e garantire agli/alle ospiti
    personalizzazione degli spazi e soggettivazione
    del tempo
  • Residenze preferibilmente ubicate in contesti
    urbani ed integrate nella comunità
  • Il lavoro nelle residenze deve prevedere sempre
    la dimissione e/o passaggio da una condizione più
    assistita ad una meno assistita.
  • Strutture residenziali di piccole dimensioni, la
    condizione di 6/8 utenti permette in maniera più
    adeguata un progetto terapeutico-riabilitativo
    individualizzato.

7
Alloggi di gruppo Sostegno elevato
coperti sulle 24 h coperti sulle 24 h coperti sulle 12 h coperti sulle 12 h
Residenze Letti Residenze Letti
6 43 5 34
8
Alloggi di gruppo nella città
coperti sulle 12 h coperti sulle 12 h Sostegno part time Sostegno part time
Residenze Letti Residenze Letti
2 13 9 35
9
Politecnico-Centro Diurno
  • Il Politecnico Cantieri Sociali, oltre che agli
    utenti del DSM è accessibile a tutti. Vi operano
    professionisti, maestri d'arte, artisti,
    associazioni culturali e di volontariato.
  • Il Politecnico promuove e coordina progetti,
    laboratori ed attività di formazione artistica,
    artigianale e culturale.
  • Organizza corsi di formazione di base in
    collaborazione con Agenzie Formative proponendosi
    alla città come una vera e propria struttura
    urbana una scuola/laboratorio.

   
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Politecnico-Centro Diurno
  • Il S.A.R. ha coordinato
  • 9 corsi di formazione seguiti da 126 utenti dei
    servizi del D.S.M..
  • 8 laboratori seguiti da 80 utenti
  • 220 interventi (in un anno) con 1604
    partecipanti.
  • I C.S.M. hanno avuto 208 interventi con 1800
    partecipanti.

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Formazione-Inserimento Lavorativo
  • Importanza lavoro
  • ASSE ECONOMICO
  • ASSE SIMBOLICO
  • ASSE PRODUTTIVO/RIPRODUTTIVO
  • Indicatori di socializzazione
  • miglioramento cura di sé
  • relazione con
    i familiari
  • ricoveri
  • psicofarmaci

   
12
Formazione-Inserimento Lavorativo
.
  • Caratteristiche del lavoro in senso
  • riabilitativo
  • Luoghi di realtà
  • Produzione merci e CAPITALE SOCIALE
  • Lavoro come Facilitatore di comunità

   
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CAPITALE SOCIALE DEFINIZIONE
Una parte sempre più ampia della letteratura
economica ha dedicato i suoi sforzi allanalisi
del contenuto sociale delle relazioni economiche
e nel dibattito è sempre più diffusa lidea che
non sia possibile interpretare correttamente i
fenomeni economici senza tener conto della loro
dimensione relazionale. Le intenzioni sociali
producono, direttamente o incidentalmente, una
serie di beni e servizi che, scambiati al di
fuori del mercato, contribuiscono al
miglioramento del benessere e al tempo stesso
rappresentano un input nei processi
produttivi. Il capitale sociale è uno stock
multidimensionale, costituito dalle
caratteristiche della struttura sociale che hanno
la capacità di influenzare e coordinare
i comportamenti individuali, favorendo lazione
collettiva e permettendo agli agenti di
perseguire fini altrimenti irraggiungibili. Lo
stock comprende le norme sociali e i valori
condivisi, le reti di relazioni interpersonali
informali e le organizzazioni volontarie che
costituiscono un fattore per la produzione di
benessere.
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Training WorkInclusion
  • Elementi che conferiscono al lavoro valenza e
    attributi riabilitativi
  • La qualità dellatmosfera del lavoro(capace
    di promuovere e allargare il campo degli
    interessi)
  • Il benessere individuale viene strettamente
    legato allidentità e allappartenenza.
    Sviluppare la coscienza di socio lavoratore.
    Sviluppare affezione al lavoro.
  • Che il lavoro e le cooperative continuino a
    misurarsi col tentativo di una deistituzionalizzaz
    ione complessiva della vita della gente.
  • La sfida è quella di superare il dato
    assistenziale per coinvolgere i soggetti con le
    loro capacità.
  • Formazione usata come anello di congiunzione
    tra lavoro e obiettivi terapeutici/lavoro e
    obiettivi produttivi.

   
15
Persone in formazione (borse lavoro) dal 1996 al
2004
16
Utenti impiegati dal 1996 al 2004
17
Luoghi di lavoro delle persone con borsa lavoro
18
RISULTATI
  • 1) 147 utenti impiegati dal 1996-2004 di 481
    totali (30)
  • 2) Impiegati primariamente in Cooperative Sociali
    di tipo B (83)
  • 3) Donne (52)
  • 4) Età media 30-40

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(No Transcript)
20

Punteggi GAF
90
80
70
60
50
40
GAF ATTUALI
30
MEDIA
20
10
0
F1
F2
F3
F4
F5
F6
F7
CLUSTER
21
MEDICAZIONE
35
30,6
29,3
30
25
21,1
18,4
20
INIZIALE
DOPO
15
10
4,8
4,1
5
0
bdz
ATP
NO DROGHE
22
N. Totale di servizi forniti
100
80
60
40
Servizi
MEDIA
20
0
12 mesi dopo
12 mesi prima
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Collettivi di partecipazione
  • aggregazioni intorno a questioni reali che
    vengono condivise e sviluppano reciprocità e
    affettività
  • Associazioni comefacilitatori di rete
  • advocacy
  • accoglienza dei
    familiari
  • attraversamento
    della città
  • accompagnando la
    persona nel
  • contesto si lavora
    sul contesto
  • Dal bisogno personale al bisogno collettivo
  • Sostituire una contrattualità individuale debole
    con una contrattualità collettiva
  • Valorizzazione delle compagini sociali attraverso
    cui le persone possono sentirsi partecipi di
    collettivi attraverso cui esprimere i bisogni,
    aver voce per tradurre i bisogni in domande.

   
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Il gruppo di donne per reciproco accoglimento e
sostegno
  • Un gruppo di donne che si incontra giornalmente
    ed organizza attività e sostegno (dal 1997)
  • Unassociazione si sviluppa da ciò
  • 90 donne coinvolte (età da 25 a 70)
  • Iniziative culturali per donne film, musei, un
    viaggio attraverso letnicità

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La casa di recupero
  • Una piccola casa di recupero con 3 posti per un
    periodo di tempo transitorio (anno passato)
  • 8 donne residenti lo scorso anno (3-6 mesi)
  • 20 progetti personalizzati, anche con sostegno
    domiciliare
  • Gli scopi principali sono lemancipazione e il
    conferimento di potere
  • Sostegno di pari e lavoro reale come fornitori di
    servizi entro le residenze (contratto fra
    lassociazione e il DSM).

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Raccomandazioni per una pratica partecipativa
  • Un progetto reale, condiviso è un campo reale in
    cui I contenuti sono condivisi e in cui si può
    essere riconosciuti al di là della malattia.
  • Fare con, non per
  • Coinvolgere diversi ruoli e competenze
    professionali.
  • La distanza terapeutica non va daccordo con
    questa visione del lavoro, ma è la passione, la
    condivisione e la reciprocità delloperatore, che
    crea un patrimonio terapeutico.
  • Contesti che consentono alle persone di
    modificare la propria immagine e di esprimere
    aspetti diversi di sé e non solamente la
    malattia.
  • Essere in grado di intraprendere piccoli
    incarichi, per brevi periodi, senza sentirsi
    intrappolati.

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INDICAZIONI PER GLI OPERATORI PER UNA PRATICA
PARTECIPATA
  • Mettersi in gioco cambiando attraverso il fare
  • Operatori come attivatori che facilitano e
    accompagnano
  • La mescolanza tra soggetti diversi con punti di
    vista e conflitti crea soggettivazione e progetto
  • Un quid in più che dà vita al lavoro e non lo fa
    impoverire è il mettersi dentro la propria
    soggettività intera come capacità di divertirsi

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CONCLUSIONI
Ho visto cosa vuol dire e cosa produce per
persone veramente sofferenti, essere parte di un
progetto, di una speranza comune di vita,
coinvolti in unazione comune dove ti senti preso
in un intreccio pratico, intellettuale, affettivo,
in cui serietà ed allegria si mescolano e i
problemi tuoi si sciolgono e fanno parte anche
dei problemi di altri con cui li condividi. E
allora anche salute e malattia possono mescolarsi
con una qualità della vita che sia umana, con
legami, rapporti, riconoscimento di sé e
dellaltro, complicità nel progetto comune che
potrebbe unirci anziché dividere e
isolare. F. Ongaro Basaglia
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