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Universit

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Title: Afasia Author: anna Last modified by: Maria Rosa Created Date: 1/5/2006 3:36:52 PM Document presentation format: Presentazione su schermo Company – PowerPoint PPT presentation

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Title: Universit


1
Università degli studi dellInsubriaFacoltà di
Medicina e Chirurgia
  • CORSO INTEGRATO DI PSICOBIOLOGIA E PSICOBIOLOGIA
    FISIOLOGICA

Corso di laurea in Scienze Motorie Prof. Maria
Rosa Madera
Programma
  • Introduzione al corso
  • Evoluzione del rapporto cervello-mente le
    neuroscienze.
  • Definizione di psicobiologia e psicobiologia
    fisiologica
  • -Nascita e sviluppo dello schema corporeo
  • Modificazioni dello schema corporeo in età
    geriatrica come intervenire
  • -Agnosie, aprassie, afasie,amnesie.
  • -Percezione, linguaggio, memoria e
    apprendimento, pensiero ed emozioni.
  • -Stress del paziente, stress dell operatore

2
PREMESSA
  • La motricità si basa sulle funzioni del sistema
    nervoso e degli organi di senso e si realizza
    attraverso lattività della muscolatura (il
    movimento del corpo è infatti possibile grazie
    allazione coordinata dei muscoli che si
    inseriscono nelle ossa e che contraendosi e
    decontraendosi ordinatamente, provocano lo
    spostamento del corpo e delle sue parti), ma la
    motricità, consentendo lazione, sostiene e
    determina anche la vita di relazione in un
    ambiente dove sono presenti persone e oggetti

3
MOTRICITA come linguaggio
  • La motroicità assume cioè un significato per
    lemittente e per il ricevente il corpo fisico e
    la rappresentazione che ogni individuo ha di
    esso, si esprimono dunque attraverso il movimento
    che, nella sua essenza, è una modalità globale
    del rapporto Io-mondo

4
Le tre aree di studio
  • Se noi esaminiamo le parole psicobiologia e
    psicobiologia fisiologica possiamo subito intuire
    la complessità del nostro studio questi termini
    infatti riconducono alle tre grandi aree di
    indagine
  • biologica,
  • psicologica
  • fisiologica.

5
La biologia
  • La biologia è la scienza che ha come oggetto di
    studio
  • la vita e lorganismo vivente che è regolato
    dalle leggi del mondo fisico e dai programmi
    genetici.

6
La psicologia
  • La psicologia moderna oltre a studiare
    sistematicamente il comportamento, risale a ciò
    che lo determina ma sempre in rapporto diretto o
    indiretto con lambiente in cui luomo vive e
    agisce.

7
Oggetto della psicobiologia
  • Oggetto della psicobiologia è dunque studiare
    linterdipendenza tra i processi somatici e
    quelli comportamentali sottolineando la forte
    interazione tra individuo e ambiente e il
    comportamento in relazione alle sue basi
    biologiche, alle strutture, ai processi corporei
    (in particolare appartenenti al sistema nervoso).

8
Psicobiologia fisiologica
  • Nel titolo del nostro corso troviamo anche il
    termine psicobiologia fisiologica, è allora
    necessario allargare il nostro orizzonte alla
    fisiologia, ma, per quanto lesistenza di un
    legame tra attività psicologiche e fisiologiche
    sia evidente, le conoscenze scientifiche sono in
    questo settore ancora incomplete.

9
Le neuroscienze
  • Il rapporto esistente tra funzioni cerebrali e
    comportamento ha dato origine ad una nuova area
    interdisciplinare le neuroscienze, termine
    collettivo che descrive tutte le aree di studio
    del sistema nervoso nel quale è compreso il
    cervello, questo strumento straordinario che fa
    la differenza fra la specie umana e le altre.

10
Un esempio di psicobiologia fisiologica. Lo stress
  • Anni 70 J. Mason ha potuto dimostrare che la
    reazione ipofisi - cortico - surrene non viene
    attivata direttamente dagli eventi stressanti
    (stressors), ma dalle reazioni emozionali che ne
    conseguono

REAZIONE EMOZIONALE
PRODUZIONE ORMONALE
STIMOLO
11
Il modello cognitivo
  • R. Lazarus Modello cognitivo dello stress
  • Lo stimolo prima di indurre lattivazione
    emozionale e successiva reazione di stress, viene
    elaborato dal SNC e, attraverso i processi di
    elaborazione cognitiva, acquisisce una sua
    specifica coloritura emozionale
  • La risposta dipende da
  • Fattore oggettivo stimolo
  • Fattore soggettivo significato

12
La valutazione cognitiva
Esperienze precedenti
Aspetti fisiologici
VALUTAZIONE COGNITIVA
ATTIVAZIONE EMOZIONALE
STIMOLI
STRESS
Struttura genetica
Aspetti comportamentali
13
DEFINIZIONE DI STRESS
  • Usiamo impropriamente il termine stress per
    riferirci a situazioni ed eventi che causano
    disagio o disturbo
  • Ex. il lavoro è uno stress alzarmi presto
    alla mattina per me è uno stress

14
Monet Neige
15
DEFINIZIONE DI STRESS
  • DEFINIZIONE DI STRESS
  • Reazione o insieme di reazioni psicologiche e
    fisiologiche a determinate situazioni o eventi
    (gli eventi stressanti)

16
DEFINIZIONE DI STRESS
  • Quindi le reazioni di stress sono precisamente le
    risposte che lorganismo dà ad eventi che lo
    sollecitano si tratta di una serie di
    reazioni fisiologiche, emotive e del
    comportamento che si pongono in essere ogni
    qualvolta lorganismo si trova davanti a una
    situazione nuova, e deve affrontarla o adattarvisi

17
CARATTERISTICHE DEGLI EVENTI STRESSANTI
  • Gli eventi percepiti come stressanti sono
  • Eventi traumatici (situazioni di estremo pericolo
    al di fuori della gamma usuale dellesperienza
    umana includono incidenti stradali, stupro,
    tentato omicidio, terremoti, etc. etc.)

18
CARATTERISTICHE DEGLI EVENTI STRESSANTI
  • Lo stress può anche essere provocato da processi
    interni (conflitti non risolti che possono essere
    consci o inconsci)
  • Nella nostra società i conflitti più pervasivi
    si hanno nelle seguenti dicotomie
  • Indipendenza / dipendenza
  • Intimità / isolamento
  • Cooperazione / competizione
  • Espressione degli impulsi / standard morali

19
LE REAZIONI PSICOLOGICHE ALLO STRESS
  • Ansia
  • Rabbia
  • Aggressività
  • Apatia
  • Depressione
  • Deterioramento cognitivo

20
LE REAZIONI FISIOLOGICHE ALLO STRESS
  • Il corpo reagisce agli agenti stressanti con la
    risposta combatti o fuggi
  • Il sistema nervoso simpatico produce
  • Aumento battito cardiaco
  • Aumento pressione sanguigna
  • Dilatazione pupillare
  • Eccessiva liberazione di zuccheri dal fegato
  • 3. Il sistema cortico surrenale causa il
    rilascio di ACTH che stimola il rilascio di
    cortisolo nel sangue

21
CARATTERISTICHE DEGLI EVENTI STRESSANTI
  • 2. Eventi più comuni percepiti come
    incontrollabili, imprevedibili e che ci spingono
    fino ai limiti delle nostre capacità (le persone
    differiscono nel grado in cui valutano
    cognitivamente il medesimo evento come
    controllabile, prevedibile, sfida alle loro
    capacità e al concetto di sé)

22
STRESS E SALUTE
  • Lo stress può influenzare la salute in modo
    diretto creando uneccessiva sovrastimolazione
    cronica del sistema simpatico o del sistema
    cortico surrenale, oppure danneggiando il
    sistema immunitario

23
STRESS E SALUTE
  • Conseguenze cliniche
  • Possiamo ritrovare problematiche patogene a
    carico del
  • Sistema cardiovascolare
  • Sistema gastrointestinale
  • Apparato respiratorio
  • Apparato cutaneo
  • E possibile che anche alcune malattie
    auto-immuni e tumorali possano trovare una
    concausa nello stress.

24
STRESS E SALUTE
  • Conseguenze sullapparato psichico
  • Lo stress può facilitare linsorgere di
  • Disturbi depressivi
  • Disturbi dansia
  • Reazioni psicotiche di tipo schizofreniforme
  • Disturbi della sfera sessuale
  • Disturbi del ritmo sonno-veglia
  • Emicranie e cefalee

25
SINTOMI RIVELATORI DI STRESS LEGATO AL LAVORO
  • Cambiamenti dellumore e del comportamento
  • Irritabilità,indecisione e problemi di rendimento
    lavorativo
  • Sensazione di non essere in grado di affrontare
    la situazione
  • Ricorso aumentato ad alcool,fumo, o addirittura a
    droghe
  • Problemi di salute ( emicranie,insonnia,disturbi
    gastrici )

26
Strategie per combattere lo stress
27
IL COPING
  • La disponibilità e la ricchezza di strategie
    adattive psicologiche e comportamentali
    flessibili e dinamiche sono fattori fondamentali
    per la corretta gestione dello stress.
  • Il Coping ( to cope significa far fronte ) è
    il processo tramite il quale una persona cerca di
    far fronte alle richieste stressanti.

28
IL COPING
  • A seconda che vengano messe in atto strategie di
    Coping adattive o disfunzionali le situazioni
    stressanti vengono vissute in maniera differente
    ed hanno conseguenze diverse.

29
IL COPING
  • DEFINIZIONE 1
  • Strategie impiegate per affrontare situazioni
    minacciose (Lazarus, 1966).

30
IL COPING
  • Distinguiamo
  • Coping centrato sul problema( problem oriented
    coping) la persona si focalizza sullo specifico
    problema o situazione insorta cercando di trovare
    un modo per cambiarla. Le strategie comprendono
  • La definizione del problema
  • Il generare soluzioni alternative
  • Il soppesare le alternative in termini di
    costi/benefici
  • Lo sceglierne una
  • Ex. Organizzazione e pianificazione dello studio
    in modo da tenere il passo con le lezioni durante
    lanno accademico, così da ridurre la pressione
    al momento di preparare gli esami

31
IL COPING
  • Coping centrato sulle emozioni (emotion oriented
    coping) lindividuo si sforza di ridurre le
    reazioni emozionali negative allo stress.
  • Le strategie comprendono
  • Strategie comportamentali
  • Impegnarsi in esercizi fisici per liberare la
    testa dal problema
  • Fare uso di alcol o altre droghe
  • Sfogare la rabbia
  • Cercare sostegno emotivo da amici
  • 2. Strategie cognitive
  • Escludere temporaneamente i pensieri riguardanti
    il problema
  • Ridurre la minaccia cambiando il significato
    della situazione

32
Conclusione prima lezione
  • Linee forza mare(Giacomo Balla)

33
Seconda lezione
  • Una risorsa per apprendere la memoria

34
DEFINIZIONE
MEMORIA
La memoria è la capacità di riprodurre
unesperienza passata, di riconoscerla e di
localizzarla nel tempo e nello spazio. La memoria
ci dà il senso della continuità da cui dipende la
nostra idea del sé, la coscienza sarebbe
spezzettata in frammenti numerosi quanto i
secondi cha abbiamo vissuto se non ci fosse tale
capacità agglomerante. La memoria però è
influenzata anche dallaffettività, vediamo il
box sulla memoria, sulla coscienza e sul
pensiero, temi questi strettamente correlati alla
memoria e ai suoi disturbi.
35
Memoria a preve termine, memoria a lungo termine
  • La memoria si suddivide in memoria a breve e a
    lungo termine, ma può essere anche ripartita come
    dichiarativa e procedurale.
  • Memoria a breve termine linformazione viene
    trattenuta per 15-20 secondi. Vengono
    immagazzinati solo sei o sette elementi i nuovi
    elementi vengono depositati mentre quelli
    precedenti vengono persi (rimossi).

36
MEMORIA a breve termine
  • E paragonabile ad uno spazio di lavoro utile per
    risolvere certi problemi (calcoli mentali,
    analogie geometriche, comprensione della
    comunicazione parlata e scritta).
  • La memoria a breve termine è localizzata nella
    corteccia frontale (a livello cellulare comporta
    modificazioni di proteine pre-esistenti) e
    funziona inoltre come stazione di transito per
    quella a lungo termine.

37
Memoria a lungo termine
  • Memoria a lungo termine la sua durata copre la
    maggior parte della vita ed ha una capacità molto
    ampia.
  • Il passaggio dalla memoria a breve a quella a
    lungo termine è favorito dal significato, dalle
    connessioni e dallelaborazione delloggetto da
    memorizzare.
  • Viene localizzata nellippocampo e nel lobo
    temporale, a livello cellulare comporta la
    sintesi di nuove proteine.

38
  • La memoria è una funzione fondamentale della
    mente umana
  • Senza la memoria le funzioni psichiche superiori
  • (la percezione, il riconoscimento, il linguaggio,
    la pianificazione, la soluzione di problemi, il
    prendere decisioni)
  • non potrebbero operare con successo

39
(No Transcript)
40
Lippocampo
  • L'ippocampo è la struttura indispensabile alla
    fissazione della traccia di memoria, non è la
    sede dell'immagazzinamento, ma partecipa alla
    codificazione delle informazioni
  • L'ippocampo fa parte del "sistema limbico", zona
    che regola i comportamenti relativi ai "bisogni
    primari" per la sopravvivenza dell'individuo e
    della specie (il mangiare, il bere, il procurarsi
    cibo e le relazioni sessuali)
  • Questa zona del cervello gestisce le emozioni, i
    sentimenti e perciò anche la percezione della
    realtà

41
Sede dei ricordi l encefalo memorizza per
associazioni
  • Non esistono delle zone dove vengono memorizzati
    singoli dati ogni informazione è ripartita
    attraverso un intero complesso di cellule della
    memoria
  • Se si richiama alla memoria un dato è sufficiente
    presentare una piccola parte del modello (una
    associazione) e l'intero modello viene
    ricostruito

42
L'encefalo non memorizza i dati come fossero una
fotografia, ma attraverso associazioni
43
FUNZIONI DELLA MEMORIA
  1. Fissazione
  2. Ritenzione
  3. Rievocazione

44
  • 1) FISSAZIONE
  • capacità di aggiungere nuovo materiale al
    magazzino della memoria
  • Sono necessarie lattenzione e la percezione

45
Fissazione
  • Aggiungere materiale..memoria e percezione

46
  • 2) RITENZIONE
  • capacità di immagazzinare conoscenze che
    successivamente possono esser riportate alla
    coscienza
  • I ricordi subiscono modificazioni quantitative e
    qualitative

47
Ritenzione
  • Immagazzinare conoscenze

48
  • 3) RIEVOCAZIONE
  • capacità di richiamare alla memoria materiale
    immagazzinato
  • - Spontanea possibile attraverso nessi e
    associazioni dipende dallo stato emotivo
  • - Volontaria richiamo alla mente di ciò che
    coscientemente si vuole rievocare

49
Rievocazione
  • Richiamare alla memoria

50
Memoria a breve termine
  • Linformazione viene trattenuta per 15-20 secondi
  • Possono essere immagazzinati solo sei o sette
    elementi quando nuovi elementi vengono
    depositati, quelli precedenti vengono persi
  • Serve come spazio di lavoro mentale per
    risolvere certi problemi (calcoli mentali,
    analogie geometriche, comprensione della
    comunicazione parlata e scritta)
  • E la stazione di transito per la memoria a lungo
    termine

51
Memoria a lungo termine
  • La sua durata copre la maggior parte della vita
  • Ha capacità molto ampia
  • Il passaggio dalla memoria a breve a quella a
    lungo termine è favorito dal significato, dalle
    connessioni e dallelaborazione delloggetto da
    memorizzare

52
  • Fattori che favoriscono il passaggio dalla
    memoria a breve termine a quella a lungo termine
  • LATTENZIONE
  • (necessità, interesse, motivazione,
    concentrazione)
  • LELABORAZIONE
  • (associare le nuove informazioni a conoscenze
    già acquisite)
  • LE MNEMOTECNICHE
  • (organizzazione delle informazioni)

53
Come proteggere la nostra memoria?
  • Condurre uno stile di vita salutare attività
    fisica, abitudini alimentari, igiene del sonno
  • Attività mentali stimolanti
  • Partecipazione sociale
  • Ambiente ricco di stimoli
  • Controllo dello stress
  • Prevenzione cardio-vascolare

54
LA MALATTIA DI ALZHEIMER
  • La malattia di Alzheimer è stata descritta per la
    prima volta
  • nel 1906 dal
  • neuropatologo
  • Alois Alzheimer

55
DEFINIZIONE
  • La demenza di Alzheimer è una malattia
    neurodegenerativa,
  • progressiva ed irreversibile,
  • che colpisce il Sistema Nervoso Centrale
  • E la più comune causa di demenza 50-70
  • Si caratterizza per una estesa atrofia cerebrale
    e per la presenza di lesioni tipiche (placche
    senili, grovigli neurofibrillari)

56
(No Transcript)
57
EPIDEMIOLOGIA
  • Colpisce l1 della popolazione occidentale
  • (8 gt 65 anni, 30 gt 85 anni)
  • 24.000.000 nel mondo
  • 600.000 - 1.000.000 in Italia
  • 1000 a Varese città
  • Terza causa di morte gt 65 anni, dopo le malattie
    cardiovascolari e i tumori

58
IPOTESI PATOGENTICA
  • Alterazioni nel metabolismo di una proteina
    (precursore della beta-amiloide)
  • Formazione in eccesso e accumulo della
    beta-amiloide (sostanza proteica che induce danno
    ai neuroni)
  • Perdita di neuroni che contengono acetilcolina
    (neurotrasmettitore implicato nella memoria)

59
I 10 sintomi premonitori
  1. Perdita della memoria recente, con pregiudizio
    lavorativo
  2. Difficoltà nelladempiere attività quotidiane
  3. Difficoltà di linguaggio
  4. Disturbi dellorientamento temporale e spaziale
  5. Diminuite capacità di discernimento
  6. Difficoltà nel pensiero astratto
  7. Smarrire oggetti
  8. Instabilità dellumore o del comportamento
  9. Alterazioni della personalità
  10. Perdita di interesse e iniziativa

60
MANIFESTAZIONI CLINICHE
  • Progressivo, graduale, inarrestabile declino
    delle funzioni cognitive e modificazioni della
    personalità
  • Disturbi della memoria (amnesia)
  • Disturbi nelle funzioni motorie (aprassia)
  • Disturbi del linguaggio (afasia)
  • Disturbi nel riconoscimento (agnosia)
  • Cambiamenti di personalità
  • Disturbi psichiatrici (deliri, allucinazioni,
    depressione, ansia)
  • Disturbi comportamentali (alterazioni del ritmo
    sonno-veglia, vagabondaggio, disinibizione)

61
DECORSO
  • Prima fase (3-4 anni)
  • Perdita progressiva della memoria a breve termine
    e della memoria episodica
  • Progressiva incapacità di imparare nuovi concetti
    o nuove tecniche
  • Difficoltà ad esprimersi e a comprendere
  • Modificazioni del carattere e della personalità
    (apatia, sovraeccitamento)
  • Difficoltà nei rapporti con il mondo esterno (nel
    lavoro o con gli estranei)
  • Incapacità di riconoscere i volti
  • Incertezze nei calcoli matematici e nei
    ragionamenti

62
  • Seconda fase (2-10 anni)
  • Le azioni della vita quotidiana diventano per il
    malato dei problemi certe volte insolubili
  • Progressiva perdita di memoria (amnesia)
    autobiografica (dove vivo? in che città? che
    lavoro faccio?.....) significato delle parole,
    attività manuali più comuni
  • Disturbi del linguaggio (afasia) perdita della
    capacità di comprendere le parole e le frasi, di
    leggere e di scrivere
  • Perdita delle capacità visuo-spaziali il malato
    si perde sui percorsi conosciuti, non ne impara
    di nuovi, non si orienta nemmeno tra le mura di
    casa

63
  • Terza fase
  • Completa dipendenza dagli altri
  • Funzioni intellettive sono gravemente compromesse
  • Difficoltà nel camminare, rigidità negli arti,
    incontinenza
  • Le espressioni verbali sono ridotte a ripetizione
    di parole dette da altri, o ripetizione continua
    di suoni o gemiti, o addirittura mutismo
  • Immobilità
  • Morte

64
Fine seconda lezione
65
Terza lezione
  • Agnosia. Linguaggio AfasiaNeuroni..

66
Agnosia
  • Difficoltà a riconoscere oggetti, animali o
    persone, non determinata da deficit sensoriali o
    da indebolimento delle capacità mentali, ma da
    lesioni cerebrali a varie localizzazioni

67
Agnosia
  • TATTILE
  • Provocata da lesioni dellemisfero cerebrale
    controlaterale, da lesione cerebrale parietale.
  • Impedisce di riconoscere un oggetto attraverso
    il tatto in assenza di informazioni provenienti
    dagli altri sensi.
  • Iloagnosia inc. riconoscere materiale,
    Amorfognosia inc. riconoscere forma, Asimbolia
    tattile difficoltà a denominare loggetto.

68
Agnosia
  • VISIVA
  • Provocata da lesioni delle aree cerebrali
    posteriori.
  • Consiste nellincapacità di riconoscere simboli
    grafici, colori, immagini e figure simboliche.
  • VISUOSPAZIALE
  • Impedisce di analizzare correttamente delle
    informazioni spaziali.

69
Agnosia
  • UDITIVA (raramente riscontrate)
  • Dovute a lesioni temporali
  • Consiste in un riconoscimento alterato dei
    suoni, dei rumori e del linguaggio parlato
    malgrado lintegrità completa degli organi
    periferici e delle vie sensoriali delludito.

70
Agnosia
  • SOMATOAGNOSIA O
  • ASOMATOAGNOSIA
  • Riguarda lo schema corporeo, cioè la percezione
    della propria immagine e della sua posizione
    nello spazio.
  • Consiste nellincapacità di riconoscere le varie
    parti del corpo, oppure unintera metà di esso
    (emisomatoagnosia)

71
CORTECCIA CEREBRALE
Emisfero sinistro
Emisfero destro
Corpo calloso (collegamento fra i due emisferi)
Sono le parti più recenti dal punto di vista
evolutivo e più di qualunque altra area
definiscono la nostra qualità di esseri umani
Per accrescere la sua estensione la Corteccia
Cerebrale è dotata di numerose circonvoluzioni
72
CORTECCIA CEREBRALE Aree di specializzazione
Lobo occipitale informazione visiva
Lobo temporale informazione uditiva (compreso
il linguaggio)
Lobo parietale riceve input da recettori della
pelle e allinterno del corpo (Corteccia
somatosensoriale)
Lobo frontale controllo movimenti volontari
compresa larticolazione del linguaggio (Corteccia
motoria)
Restante della corteccia corteccia associativa
Aree associative TEMPORALI E PARIETALI
(comprensione e produzione del linguaggio)
Aree associative FRONTALI (ruolo decisivo nella
progettazione)
73
Le aree del linguaggio
  • Negli adulti destrimani le aree del linguaggio
    sono situate nellemisfero sinistro. Le regioni
    situate anteriormente o posteriormente alla
    scissura di Rolando si caratterizzano per una
    diversa specializzazione funzionale. Il modello
    classico identifica quali strutture responsabili
    delle funzioni del linguaggio le seguenti
    regioni
  • Larea anteriore o di Broca (area 44 di
    Brodmann), localizzata a livello del piede della
    terza circonvoluzione frontale, addetta alla
    produzione del linguaggio
  • Larea posteriore o di Wernicke, (area 22 di
    Brodmann), situata nel terzo posteriore della
    prima circonvoluzione temporale, deputata alla
    comprensione del linguaggio.

74
Le aree del linguaggio
  • Il fascicolo arcuato, via di connessione che
    unisce larea di Broca e di Wernicke decorrendo
    nella profondità del giro sopramarginale e
    dellinsula
  • Le due corteccie uditive primarie e le vie di
    connessione interernisferiche
  • Il terzo inferiore della corteccia motoria e
    somatosensoriale, nella regione rolandica, che
    presiede alla funzione dei muscoli utilizzati per
    lespressione verbale
  • Larea anteriore, attiva per la produzione del
    linguaggio, include a sinistra oltre allarea 44
    e 45, anche aree più anteriori, quale larea
    frontale dorsolaterale (aree 9,10, 46), che
    esplicherebbe la sua funzione nella produzione e
    nel monitoraggio di un discorso di lunga durata.
    Le aree anteriori del lobo temporale (aree 20, 21
    e 38 di Brodmann), hanno invece la funzione di
    reperire parole. Larea posteriore è attiva per
    la comprensione del linguaggio ed include, oltre
    allarea 22, le aree 37, 39 e 40.

75
(No Transcript)
76
(No Transcript)
77
I NEURONI
Neurone cellula specializzata a ricevere,
processare e ritrasmettere informazioni
78
afasia
  • Disturbo della comunicazione verbale che consegue
    a una lesione cerebrale acquisita

79
Afasia
  • Lesione delle regioni persilviane (area del
    linguaggio)
  • Afasia non è risultato di sofferenza cerebrale
    diffusa e non va confusa con i disturbi
    linguistici propri della demenza

80
Afasia
  • Le lesioni non alterano lintelligenza o la
    capacità di provare sentimenti
  • Lafasia non compromette il globale processo di
    comunicazione ma solo la sua componente
    linguistica

81
Afasia
  • Diverse forme dei disturbi afasici
  • Parole difficili da trovare (non vengono o
    vengono al momento sbagliato)
  • Parole emesse storpiate
  • Parole non inseribili in frasi grammaticali
    corrette

82
Afasia
  • Diversa compromissione
  • Capacità di parlare
  • Capacità di scrivere
  • Comprensione di parole udite
  • Comprensione di parole lette

83
Afasia
  • A. di Wernicke o afasia sensoriale (lobo
    temporale)
  • Espressione fluente e rapida, intonazione
    normale, ma spesso incomprensibile.
  • Difficoltà nel ripetere frasi e aggiunta di
    parole o frasi senza senso
  • Grave riduzione della capacità di comprensione
    del linguaggio
  • Comprensione normale dei suoni non appartenenti
    al linguaggio (es. trillo del telefono)

84
Afasia
  • A. di Broca (lobo frontale)
  • Espressione lenta e difficoltosa
  • Difficoltà a trovare la parola giusta da usare in
    un determinato contesto
  • Notevole riduzione nella produzione del
    linguaggio pur mantenendo una relativamente
    normale comprensione

85
LE FUNZIONI COGNITIVE
  • Con il termine funzioni cognitive ci si
    riferisce alle attività mentali coinvolte
    nellacquisizione, immagazzinamento, recupero ed
    utilizzo delle conoscenze.
  • Le funzioni cognitive c comportamentali (domini)
    sono coordinate da network neuronali che si
    intersecano tra loro e che comprendono componenti
    interconnesse corticali e subcorticali.
  • Tale attività richiede lintegrazione di una
    grande varietà di processi mentali che comprende
    percezione, memoria, immaginazione, linguaggio,
    capacità di ragionamento, di risolvere problemi e
    di prendere decisioni

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I neuroni
  • Dal 3 al 6 mese di gravidanza crescono al ritmo
    di 250 mila al minuto
  • Qualche settimana prima della nascita la loro
    moltiplicazione si blocca e comincia quello che
    sarà il compito ininterrotto del cervello creare
    connessioni tra una cellula e laltra. Le cellule
    che falliscono vengono eliminate
  • Al momento del parto le cellule saranno dimezzate
    rispetto al loro picco e il loro numero fissato
    per sempre (non sostituite in caso di morte)
  • A partire dai 30-40 anni spariscono ad un ritmo
    di centomila al giorno, pur non diminuendo le
    facoltà mentali

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I neuroni
  • Neuroni e ghiandole gliali forniscono al sistema
    nervoso le capacità che esso possiede

I neuroni si compongono di
CORPO CELLULARE
Alcuni neuroni hanno una guaina mieilinica che
accelera la conduzione
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I dendriti
I neuroni
  • Sono ramificazioni che si estendono dal corpo
    della cellula nervosa, specializzati nel
    rispondere ai segnali provenienti da altri
    neuroni o dallambiente esterno.
  • La loro forma ramificata offre unampia
    superficie alla ricezione dei segnali

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Il soma (corpo cellulare)
I neuroni
  • Assicura le funzioni vitali del neurone.
    Viaggiando lungo i dendriti, i segnali
    confluiscono al corpo cellulare del neurone che,
    comportandosi come centro di integrazione, li
    interpreta e decide se produrre una
    potenziale dazione, il segnale elettrico di
    uscita (output) del neurone

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Lassone
I neuroni
  • Trasporta a destinazione i segnali elettrici
    generati dal corpo cellulare.
  • In un neurone tipico, lassone, che è una fibra
    lunga e sottile, si protende dal corpo cellulare
    facendo del neurone la cellula più lunga del
    corpo umano.
  • Singoli assoni si estendono, per esempio, dal
    midollo spinale alle dita dei piedi

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I terminali sinaptici
I neuroni
  • I terminali sinaptici comunicano con altri
    neuroni, muscoli e ghiandole.
  • I segnali vengono trasmessi ad altre cellule a
    livello dei terminali sinaptici, che appaiono
    come rigonfiamenti delle estremità ramificate
    degli assoni.

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I neurotrasmettitori
I neuroni
  • Trasmissione nel sistema nervoso delle
    informazioni attraverso un doppio codice
    elettrico e chimico (i segnali passano da un
    neurone allaltro tramite rilascio di sostanze
    chimiche i neurotrasmettitori e allinterno
    del singolo neurone attraverso la generazione e
    propagazione di impulsi elettrici)
  • Attualmente sono stati identificati una trentina
    di neurotrasmettitori, i più conosciuti sono
  • Acetilcolina
  • Serotonina
  • Latecolammine (dopamina, epinefina, norepinefina)
  • G.A.B.A. (neurotrasmettitore più inibente del
    cervello)

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I neuroni
  • Anche le funzioni cognitive superiori
    (apprendimento, memoria e ragionamento) hanno
    origine a livello della sinapsi e sono originate
    da fenomeni elettrici
  • Tuttavia funzioni così complesse richiedono che
    ai segnali di tipo elettrico conseguano
    modificazioni biochimiche nellattività cellulare
  • Fenomeni a lungo termine, come il consolidamento
    della memoria, richiedono lattivazione del
    nucleo della cellula e la sintesi di nuove
    proteine
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