Induzione elettromagnetica: evidenza sperimentale - PowerPoint PPT Presentation

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Induzione elettromagnetica: evidenza sperimentale

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Title: Presentazione di PowerPoint Author: Claudio Cassardo Last modified by: Prof. Claudio Cassardo Created Date: 2/21/2002 4:36:04 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Induzione elettromagnetica: evidenza sperimentale


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Induzione elettromagnetica evidenza sperimentale
  • Base sperimentale gli esperimenti di Faraday
    (1831)
  • Il moto relativo delle due spire provoca una
    corrente indotta il verso del moto determina il
    verso della corrente nella spira
  • Moto del magnete rispetto alla spira il polo del
    magnete determina il verso della corrente nella
    spira
  • Mutua induzione laccensione o lo spegnimento
    del tasto nel circuito 1 provoca una corrente
    indotta nel circuito 2 (il verso è diverso nei
    due casi)

2
Legge di Faraday dellinduzione elettromagnetica
  • Faraday intuì che la corrente era indotta dalla
    variazione del flusso FB di B nel tempo. Detta E
    la forza elettromotrice indotta nella spira
    (volt) e FB il flusso del campo magnetico
    attraverso una superficie di cui la spira è
    contorno (weber), la legge di Faraday è data da
  •  
  • Si noti che il flusso FB può variare in seguito
    ad una variazione del campo magnetico, o della
    forma della superficie attraverso cui si calcola
    FB.
  • Si parla quindi di flusso tagliato quando il
    circuito si muove o si deforma in una regione
    delle spazio dove esiste B, oppure quando la
    sorgente di B si muove rispetto al circuito.
  • Si noti che il flusso concatenato con la spira
    varia anche quando il circuito sorgente di B
    (primario) ed il circuito secondario sono fissi
    se cè una variazione di corrente nel primario,
    questa provoca una variazione del campo magnetico
    B da essa generato cioè una variazione di FB.
  • E è una fem indotta (non localizzata) cioè il
    lavoro per unità di carica (volt) necessario per
    portare una carica lungo un percorso chiuso. In
    questo caso tale energia è fornita da B per cui
    in ogni regione dello spazio dove il campo
    magnetico B varia nel tempo è presente un campo
    elettrico E non conservativo

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Legge di Lenz
  • Se la spira ha una resistenza R, lintensità
    della corrente indotta vale
  • vale a dire
  • Se invece di una spira si ha una bobina di N
    spire, la f.e.m. indotta è
  • La corrente indotta nella spira ha un verso tale
    che il campo magnetico generato dalla corrente si
    oppone alla variazione di campo magnetico che
    lha indotta (legge di Lenz).
  • Avvicinando un magnete ad una spira, B (e quindi
    FB) attraverso la spira aumenta e viene indotta
    nella spira una corrente. La spira si comporta
    come un dipolo magnetico m ed il verso della
    corrente è tale che m è orientato in senso
    contrario a B. Se si allontana il magnete dalla
    spira, il verso di m cambia. Analogamente succede
    muovendo la spira e tenendo fisso il magnete.

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Spira ruotante in un campo magnetico uniforme
  • Si consideri una spira di sezione A che ruoti con
    velocità angolare costante w. Se il tutto è
    immerso in un campo magnetico di intensità B
    uniforme, poiché la spira è in rotazione, il
    flusso di B concatenato con la spira varierà in
    continuazione, essendo dato da
  • per cui vi sarà una f.e.m. indotta data da
  • Se invece di una spira vi è una bobina con N
    spire, si genera una f.e.m. alternata e quindi
    una corrente alternata date da

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La corrente alternata
  • Si è visto che una bobina con N spire ruotante
    con velocità angolare costante w immersa in un
    campo magnetico di intensità B uniforme genera
    una f.e.m. indotta (ed una corrente indotta se
    inserita in un circuito) esprimibili come
  • La potenza erogata dal generatore vale

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Trasferimenti energetici
  • Avvicinando un magnete ad una spira, per effetto
    della f.e.m. indotta nasce anche una forza che si
    oppone al moto e che costringe a produrre lavoro
    positivo contro quella forza. Tale energia si
    trasferisce nel materiale sotto forma di energia
    termica (la spira si riscalda). Un fenomeno
    analogo si verifica muovendo una spira immersa in
    un campo magnetico. Nel caso in figura, una spira
    viene tirata verso destra a velocità costante v
    fino ad uscire dalla regione in cui cè B. Per
    far questo,

si deve compiere il lavoro dL F dx poichè
occorre applicare una forza costante F, e quindi
la potenza applicata vale P F v. Daltra parte,
il flusso di B vale FB B A B L x e la sua
variazione è Per cui la spira è elettricamente
equivalente al circuito in basso, e i E / R.
Inoltre, sui tre lati della spira agisce la forza
magnetica (B?L) F1iLB F2F3 ixB con F2-F3 e
F40 perchè su quel lato B0.
Correnti di Foucault
Sostituendo il valore di I si ottiene
FF1B2L2v/R e quindi la potenza applicata vale
PFvB2L2v2/R da uguagliarsi con la potenza
termica dissipata nella spira PRi2B2L2v2/R
esattamente uguale alla precedente. ?il lavoro
necessario per estrarre la spira attraverso B è
convertito in energia termica dentro la spira.
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Campi elettrici indotti
  • Se in un anello di Cu B uniforme aumenta in
    maniera uniforme (dB/dtcost) ? anche FB
    aumenterà in maniera uniforme ? nellanello
    f.e.m. indotta ? i indotta ? allinterno
    dellanello cè un campo elettrico indotto E le
    cui linee di forza sono circolari concentriche
    con lanello. Se Bcost allora E0.
  • Una carica q0 in moto lungo la circonferenza di
    raggio r in un giro subirà il lavoro Lq0E
    (Ef.e.m.) ma il lavoro può anche essere espresso
    come prodotto di forza per spostamento
  • cioè si
    ha
  • Ciò significa che il campo elettrico indotto NON
    è conservativo.
  • La legge di Faraday può essere scritta come
  • Il potenziale elettrico ha senso soltanto per le
    cariche statiche.

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Induttori ed induttanze
  • Induttore o induttanza dispositivo utilizzabile
    per produrre un campo magnetico noto in una
    determinata regione.
  • Il simbolo normalmente usato è
    (ricorda il
    solenoide)
  • Se la corrente circolante nelle N spire (o
    avvolgimenti) del solenoide in cui è presente un
    flusso di B dato da FB è i, linduttanza vale
  • La grandezza NFB è chiamata flusso concatenato
    allinduttanza. Lunità di misura dellinduttanza
    è lhenry. 1 H 1 T m2 A-1.
  • Nel caso di un solenoide (indefinito) con n spire
    per unità di lunghezza percorso dalla corrente i,
    si è visto che il campo magnetico vale B m0 i
    n. Il flusso concatenato vale
  • e quindi
    linduttanza è
  • E vicino al centro del solenoide linduttanza per
    unità di lunghezza vale L/lm0n2A
  • Come nel caso della capacità, essa dipende da
    fattori geometrici, ed ha la generica espressione
    di m0 4p 10-7 T m A-1 (o H/m) moltiplicato per
    una lunghezza.

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Autoinduzione
  • Se due bobine (induttanze) sono molto vicine
    luna allaltra, una corrente variabile nella
    prima creerà una f.e.m. indotta nella seconda.
    Per lo stesso motivo, una f.e.m. indotta apparirà
    anche nella prima bobina (fenomeno
    dellautoinduzione).
  • Se in una bobina varia i, in essa si genera una
    f.e.m. autoindotta EL.
  • Il verso è tale per cui la f.e.m. autoindotta EL
    ende ad opporsi al cambiamento che la causa
  • È possibile definire una d.d.p. autoindotta ai
    capi di uninduttanza VL EL. In uninduttanza
    reale occorre considerare, oltre a L, anche la
    resistenza interna del filo dellinduttanza r.

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Circuiti RL
  • Si consideri un circuito ad una maglia con R e L
    ed un generatore E. Quando il tasto S chiude il
    circuito, in assenza di L la corrente tenderebbe
    istantaneamente al valore i0 E /R. La presenza
    di L invece causa linsorgere della f.e.m.
    indotta EL che limita la crescita di i.
  • Applicando la legge delle maglie di Kirchhoff al
    circuito RL, si ha
  • Integrando tale equazione ed imponendo le
    condizioni iniziali i0 per t0 e i i0 E /R per
    t??, si arriva allespressione

dove tLL/R è la costante di tempo induttiva. Per
ttL la corrente vale i 0.63 i0. Spegnendo in
queste condizioni il generatore, invece, si ha
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Energia in un campo magnetico
  • Lequazione delle maglie di Kirchhoff applicata
    ad un circuito RL con generatore E è
  • e
    moltiplicando per i si ottiene
  • Tali termini hanno le dimensioni di una potenza.
    Il primo rappresenta la potenza erogata dal
    generatore, il secondo la potenza dissipata nella
    resistenza per effetto Joule ed il terzo la
    potenza immagazzinata nel campo magnetico.
    Lintegrale di tale termine fornirà lenergia
    magnetica EL
  • Nel caso di un tratto l di un solenoide
    indefinito di sezione A con n spire per unità di
    lunghezza, la densità volumica di energia
    magnetica vale

  • Come nel caso della densità volumica di energia
    elettrica,

  • tale risultato è stato ottenuto per il solenoide
    ma ha validità

  • generale.

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Mutua induzione
  • La corrente i1 circolante nella bobina 1 prodotta
    da una batteria produce il campo B1. La seconda
    bobina, senza batteria, è attraversata dal flusso
    di B1 F21. Si definisce mutua induttanza della
    bobina 2 rispetto alla bobina 1 la grandezza
  • Se i1 varia nel tempo, si
    ha e per
    la legge di Faraday
  • è la f.e.m. indotta
    nella seconda bobina.

Se invece è la bobina 2 ad avere il generatore di
f.e.m. variabile, la corrente i2 circolante nella
bobina 2 produce il campo B2 e la prima bobina,
senza batteria, è attraversata dal flusso di B2
F12. Si ha Le costanti di proporzionalità M12
e M21 coincidono per cui si ha M M12 M21 M
si misura in henry come L.
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Induttanze in serie ed in parallelo
  • Induttori in serie
  • (senza accoppiamento magnetico)
  • Per la legge di Kirchhoff delle maglie, le f.e.m.
    si sommano
  • Per cui si ha
  • Cioè

Induttori in parallelo (senza accoppiamento
magnetico) Per la legge di Kirchhoff dei
nodi, le correnti si sommano
? Per la legge di Faraday Da cui
si ottiene Cioè
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