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Qualcosa e

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Title: Master in Salute Mentale e Servizi Comunitari - Materiali Author: www.triestesalutementale.it Last modified by: roberto mezzina Created Date – PowerPoint PPT presentation

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Title: Qualcosa e


1
Qualcosa e cambiato?- prevenzione e intervento
di rete per le persone a rischio di psicosi
  • (programma per la prevenzione e lintervento
    precoce nella psicosi in adolescenti e giovani
    adulti)
  • A.S.S n. 1 Triestina

2
Esordio
  • Si parla di psicosi e non di schizofrenia sec.
    DSM.
  • Esordio della malattia primo sintomo, di primo
    ordine (Haefner), fase prodromica.
  • Esordio dellepisodio primo segno non specifico.
  • Periodo prepsicotico / prodromico / esordio
  • Prodromo concetto retrospettivo, non si
    definisce linizio. Abolito dal DSM IV. E già
    malattia?
  • Esordio sintomi negativi (4-6 aa prima ) poi
    positivi (2 aa). In media 2 aa., mediana 1 a.
  • Varie definizioni di prodromi. K
    (riproducibilità) - specificità ? (Cameron). Esp.
    Somatiche bizzarre (Haefner).
  • Adolescenti australiani. Risoluzione spontanea
    (sdr. Simile ai prodromi).
  • Falsi positivi (altra patologia) e falsi-falsi
    positivi (guariscono prima). Stati mentali a
    rischio.

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Razionale
  • Non esistono - anche in questarea - interventi
    sanitari che non abbiano effetti jatrogeni. Le
    persone hanno motivi validi per non rivolgersi ai
    servizi la possibilità di remissione spontanea,
    lo stigma sociale, gli effetti collaterali delle
    terapie biologiche.
  • Un approccio precoce non deve riprodurre gli
    strumenti della psichiatria clinica, bensì
    mettere in atto strategie mirate sui bisogni.
    Durante il ritardo di trattamento intervengono
    comunque agenti informali.

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Razionale
  • Il consenso alle cure e la compliance sono
    fortemente dipendenti dallatteggiamento e
    dallorientamento del contesto degli altri
    significativi che sono riconosciuti come
    autorevoli o affidabili dal paziente e che hanno
    potere ed influenza su di lui (i familiari
    soprattutto, poi gli amici, ecc).
  • Il progettointervento si propone dunque di
    rendere più competenti le reti di sostegno e di
    cura e di ridurre il gap di accesso al
    trattamento, facilitando questultimo.
  • Esso intende arrivare gradualmente a realizzare
    un vero intervento di sistema per la rete di
    prossimità e di prevenzione. 

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Criticità del sistema attuale
  • particolare criticità ancora é costituita dalla
    prevalenza di esordi di tipo acuto in soggetti
    giovani che utilizzano i canali dellemergenza ed
    arrivano in prima istanza al terminale
    ospedaliero (SPDC), probabilmente per la
    persistenza di stereotipi e pregiudizi nella
    popolazione generale ed una ancora carente
    consapevolezza ed informazione orientata degli
    agenti di invio.

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Obiettivi generali
  • Ottimizzare il sistema di riconoscimento ed
    intervento precoce sulla psicosi negli
    adolescenti e nei giovani adulti, per ridurre il
    tempo intercorrente tra esordio e presa in carico
    integrata da parte dei servizi territoriali
  • mettere in rete su questarea il D.S.M., il
    D.d.D., i Distretti, i servizi sociali, il
    volontariato ed il privato-sociale realizzare
    una rete di prossimità con MMG e scuole, per
    segnalare situazioni a rischio verso un singolo
    punto di accesso della domanda
  • incrementare le competenze per il riconoscimento
    precoce e migliorare la qualità delle cure
    tramite un percorso specifico e sperimentale di
    trattamento e valutarne il rapporto
    costo-efficacia.

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Obiettivi (2)
  • Quindi la costruzione di un percorso di arrivo
    non stigmatizzante ai servizi di salute mentale
    per gli adulti ed a quelli per ladolescenza, che
    faciliti il contatto e la presa in carico ove
    opportuna.
  • Ciò richiede lottimizzazione del sistema di
    riconoscimento ed intervento precoce sulla
    psicosi negli adolescenti e nei giovani adulti,
    per ridurre il tempo intercorrente tra esordio e
    presa in carico integrata da parte dei servizi
    territoriali.

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Obiettivi (3)
  • Occorre mettere in atto una strategia di
    prevenzione indicata mirata per popolazioni già
    con sintomatologia iniziale - differentemente da
    quanto esiste già in termini di risposta al
    disagio definito in termini ampie e generici,
    come ad esempio in iniziative messe in atto dai
    Distretti sanitari o dal Dipartimento per le
    Dipendenze.
  • Occorre quindi implementare una serie di reti
    interconnesse, tra soggetti della comunità -
    formali ed informali - e servizi sociosanitari.

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Reti per il riconoscimento
  • Occorre realizzare una rete di prossimità con MMG
    e scuole, per segnalare situazioni a rischio
    verso un singolo punto di accesso della domanda.
    Ciò coinvolgendo
  • I MMG, sia come informant delle famiglie e quindi
    non solo vettori ma attori primi di percorsi di
    educazione sanitaria, che come agenti per una
    diagnosi precoce, per il monitoraggio delle
    situazioni a rischio, per linvio di secondo
    livello ai servizi del DSM
  • le scuole, come luoghi di socializzazione
    secondaria dopo la famiglia, e di crescita e
    sviluppo umano degli adolescenti nel passaggio
    alletà adulta, nonché di riproduzione di una
    cultura sociale sulla salute e sulla malattia
    mentale.

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Reti per lintervento
  • Per la diagnosi e lintervento
  • occorre mettere in rete il D.S.M., il D.d.D., i
    Distretti, i servizi sociali, il volontariato ed
    il privato-sociale
  • incrementare le competenze per il riconoscimento
    precoce
  • migliorare la qualità delle cure tramite un
    percorso specifico e sperimentale di trattamento
    e valutarne il rapporto costo-efficacia.

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Metodologia di implementazione
  • La metodologia va definita in rapporto alle 4
    aree di intervento del progetto
  • 1) MMG
  • 2) Comunità
  • 3) Rete servizi sociosanitari / équipe di
    valutazione ed intervento
  • 4) Implementazione e valutazione di efficacia di
    interventi innovativi nellambito degli esordi
    psicotici.

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1. La metodologia impiegata prevede attività
formative circa il ruolo del MMG in 2 aree
  • Ø1) Ruolo nellindividuazione dei casi precoci /
    a rischio (formazione al riconoscimento dei
    disturbi psicotici e dei segni prodromici
    collaborazione nel contatto iniziale,
    consultazioni informali) qui verranno usate
    metodologie note quali lapproccio diagnostico
    proposto da Falloon (PS-checklist 10-questions
    screening) e da McGorry per lidentificazione dei
    casi a rischio.

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Corso per MMG
  • 2) Ruolo nel trattamento
  • come autorevole agente di invio al servizio di
    salute mentale per consigliare e orientare i
    familiari al rapporto col servizio pubblico
  • come collaboratore del trattamento, sia per
    terapie e counselling che per la prevenzione
    delle ricadute e/o per il mantenimento di
    continuità terapeutica nei casi dimessi e
    rinviati dal CSM in quanto gestibili fuori da un
    rapporto diretto col servizio di salute mentale).
  • Metodologie lavoro di gruppo e role-playing con
    simulazione di casi, dopo il corso, verifica
    formativa fatta individualmente ed informalmente,
    attraverso discussione di casi concreti e
    supervisioni.

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2.Campagna di sensibilizzazione.
  • Costituzione di un gruppo di azione e
    progettazione costituito da giudici, personale
    della polizia, giornalisti, insegnanti, studenti
    delle scuole superiori, utenti dei servizi di
    salute mentale, familiari, operatori
  • Organizzazione di una campagna sui mass media
    attraverso incontri coi giornalisti e
    coinvolgimento degli operatori del master di
    comunicazione della scienza come ospiti e
    co-progettisti di materiali informativi
  • Sensibilizzazione e coinvolgimento di
    associazioni comunitarie sul tema, anche
    giovanili, ad es. ass.ni sportive, centri sociali
    e per il tempo libero, ecc.

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2a - Interventi specifici previsti per la campagna
  • 1 operatore del gruppo di lavoro del progetto
    come referente per ciascuna scuola superiore
    coinvolta.
  • Progettazione di materiali informativi
    (audiovisivi, posters, depliant) sul progetto e
    di azioni specifiche nelle scuole (es. tramite
    films inerenti allargomento) volte alla
    promozione ed educazione alla salute, alla
    destigmatizzazione ed alla facilitazione di
    percorsi collaborativi e di aiuto nei coetanei,
    nei genitori e negli insegnanti.

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3.Riunioni strategiche con i servizi
sociosanitari.
  • Øricognizione e verifica delle risorse
    utilizzabili
  • Øidentificazione e valutazione dello specifico
    contributo al progetto dei Servizi e programmi
    coinvolti
  • Øazioni formative
  • Øidentificazione e costituzione di ununità di
    valutazione ed intervento sperimentale tra vari
    servizi.

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azioni formative
  • Percorso formativo per gli operatori di tipo
    specialistico (riconoscimento precoce e
    trattamento) 3 giorni verranno usate
    metodolgie di lavoro di gruppo e role-playing con
    simulazione di casi, e dopo il corso seguirà una
    verifica formativa fatta individualmente ed
    informalmente, attraverso discussione di casi
    concreti e supervisioni.
  • Percorso formativo di terapia cognitivo-comportame
    tale in collaborazione con il NIMHE dellEast
    Region e luniversità dellEast Anglia Norwich
    Seminario di 3 giorni.
  • Percorso formativo per gli operatori della linea
    telefonica.

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articolazione del programma 1 semestre
  • Definizione della composizione del gruppo
    collaborativo relativamente alle 3 aree
    individuate
  • 1) MMG tramite Distretto, verranno contattati i
    singoli medici ed i loro organismi associativi e
    rappresentativi
  • 2) Enti e rappresentanti della comunità, dei mass
    media e dellassociazionismo / terzo settore
  • 3) Operatori dei servizi sociosanitari coinvolti
    sarà analizzato lo stato dellarte e le
    prospettive degli specifici contributi dei
    servizi coinvolti.
  • I tre gruppi passeranno poi alla definizione
    consensuale dei contenuti e dei metodi dei
    programmi formativi e comunitari.

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Gruppo di azione e progettazione costituito da
giudici, personale della polizia, giornalisti,
insegnanti, studenti, utenti, familiari,
operatori.
  • Scuole Medie Superiori di Trieste Provveditorato
    agli Studi (N. 30 insegnanti di scuole medie
    superiori)
  • Università di Trieste, Facoltà di Psicologia.
  • Associazioni di Familiari e di Utenti della
    Salute Mentale.
  • Cooperative sociali
  • Tribunale di Trieste
  • Giornali quotidiani
  • RAI Regione FVG
  • Scuola Internazionale Studi Superiori Avanzati
    Master in Comunicazione della Scienza
  •  

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Operatori socio-sanitari direttamente coinvolti
  • N. 15 operatori del DSM (3 per CSM di diversa
    professionalità, 2 del SPDC, 1 del SAR).
  • 4 psichiatri, 4 psicologi, 4 infermieri, 2
    assistenti sociali, 1 tecnico della
    riabilitazione
  • N. 8 Operatori dei Distretti Sanitari (2 per
    UOBA, psicologi, assistenti sociali ed
    infermieri)
  • N. 4 operatori del Ser.T. (medico, psicologo,
    infermiere, assistente sociale)
  • N. 4 assistenti Sociali del S. Soc. di Base (1
    per Area)

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Il Distretto Sanitario ruoli possibili
  • Luogo per la raccolta e lorientamento della
    domanda, oltre che per lincontro a fini di
    valutazione, specie sui casi a rischio o dubbi, e
    talora di monitoraggio e trattamento.
  • UOBA segnalazioni di adolescenti con problemi da
    scuole, famiglie, pediatri, ed interventi
    coordinati sulle psicosi dellinfanzia e di
    prevenzione (sullhandicap) Centro per poco
    (comunità di accoglienza breve per crisi in
    adolescenti)
  • CF figli di famiglie a rischio specifiche
    iniziative rivolte al disagio adolescenziale e
    giovanile.
  • AD possibili trattamenti domiciliari congiunti
  • Riabilitazione disabili psichici (possibili
    psicosi dinnesto)

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Altri Servizi SS
  • D.d.D. per la collaborazione su interventi
    informativi in ambito comunitario, e per il
    trattamento dei casi con comorbidità.
  • Il Servizio sociale di base (v. integrazione L.
    328) in situazioni verificate di famiglie a
    rischio, ma anche per sostegno e risposta a
    bisogni e diritti sociali fondamentali (casa,
    reddito).

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articolazione del programma entro il 1 anno
  • Verranno definiti i programmi degli interventi
    formativi nel loro dettaglio e si definiranno i
    temi della loro attuazione, ossia corsi per MMG,
    operatori del gruppo di intervento, operatori
    della linea telefonica.
  • Corso per MGG si auspica il coinvolgimento per
    la formazione di circa n. 150 MMG, operanti sul
    territorio cittadino e provinciale

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Lunità di valutazione e di intervento
  • E unéquipe multidisciplinare pluriprofessionale
    dei servizi sociosanitari, formata da operatori
    provenienti da tutte e 4 le aree distrettuali.
  • Verranno definite le procedure di valutazione e
    di presa in carico.
  • Il programma di trattamento sperimentale per
    lesordio da essa attuato e denominato Qualcosa
    sta cambiando, costituirà una sorta di percorso
    protetto declinato attraverso una gamma di
    interventi.

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Programma di interventoQualcosa sta cambiando
(1)
  • Contatto personalizzato col coinvolgimento degli
    agenti di invio
  • Case management individuale con i referenti di
    zona dellunità di valutazione e intervento.
  • Presa in carico di norma senza ricovero in SPDC
    accoglienza in casa di crisi trattamento crisi a
    domicilio eventuale attivazione reperibilità.
  • Coinvolgimento famigliari
  • Informazione mirata entro 48 ore
  • Intervento terapeutico familiare
  • Coinvolgimento nel gruppo di accoglienza

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Programma di interventoQualcosa sta cambiando
(2)
  • ØIntervento terapeutico e di ascolto individuale
    uso di TCC
  • Gruppo incontro per giovani allesordio
  • Intervento formativo e riabilitativo di gruppo su
    identità / esplorazione di sé recovery (corso)
  • ØInterventi personalizzati di socializzazione ed
    reinserimento allo studio ed al lavoro
  • ØFarmacoterapia uso di linee-guida
  • ØFollow-up minimo di 6 mesi (lavoro terapeutico)
    ed osservazione prolungata fino a 1 anno.

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Programma di interventoQualcosa sta cambiando
(3)
  • Altre componenti
  • attivazione del telefono speciale per la
    prevenzione del suicidio
  • del D.d.D. per comorbidità specifiche (alcool,
    droghe) per p.in carico congiunta e/o interventi
    di informazione / educazione sanitaria.

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Gruppo incontro per giovani al primo contatto col
CSM per un esordio psicotico
  • gruppo di lavoro e di studio che vede i
    partecipanti impegnati a dare e ricevere
    informazioni su ciò che é loro successo, svolgere
    unanalisi, a far emergere contenuti a partire
    dal racconto della loro storia, delle loro
    esperienze, su che cosa si può fare, su quale
    significato dare a questo episodio, come
    collocarlo nel proprio percorso di vita, nel
    bagaglio delle proprie esperienze.
  • Ogni singolo protagonista può così verificare che
    ciò che gli é capitato é un fatto comune anche ad
    altri, che può usare questo spazio come luogo di
    discussione e di confronto tra le personali
    strategie messe in atto da ciascuno per
    affrontare questa esperienza e nel quale può
    imparare dalle strategie messe a punto dagli
    altri.

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Gruppo incontro
  • Qui si può comprendere che si hanno abbastanza
    conoscenze sullargomento, che si può affrontare
    la sofferenza, che ci si può appropriare di
    strumenti atti ad affrontarla, a superarla, a
    conviverci anche comunque a metterla a frutto.
  • Si può forse individuare collettivamente e
    avviare singolarmente percorsi e progetti con un
    senso informare, informarsi sulle possibilità
    del territorio, della città, della rete, delle
    reti riscoprire interessi e luoghi riconoscere
    e rappresentare i propri bisogni, essere capaci o
    venire messi in grado di cogliere opportunità per
    costruire il proprio itinerario di recovery (v.
    corso formaz.)

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Gruppo incontro
  • Ø       Introdurre modelli di spiegazione del
    disturbo.
  • Ø       Focalizzazione sulla ripresa /
    guarigione vedere come sta andando finora ed
    incoraggiarli ad avere una visione ottimistica.
  • Ø       Scambiare informazioni su cosa é stato
    utile e pensano possa essere utile nel futuro,
    anche ad altri. In questo senso, dare un parere
    sul servizio ricevuto (informazioni importanti
    per migliorarlo).
  • Ø       Valorizzare il loro ruolo di
    ricercatori di soluzioni e di
    testimonianza-chiave per migliorare i servizi.
  • SCOPI per il servizio
  • evitare labbandono del programma terapeutico,
    migliorando la compliance
  • contrastare la percezione dello stigma legato al
    contatto col circuito psichiatrico
  • rinforzo strategie di coping
  • rinforzare/introdurre ottica della
    ripresa/guarigione 

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Contenuti del Corso per i MMG
  • RUOLO DEL MMG NELLINDIVIDUAZIONE DEI CASI
    PRECOCI / A RISCHIO
  • Formazione al riconoscimento dei disturbi
    psicotici e dei segni prodromici (10-QS
    PSChecklist e altro).
  • Contatto iniziale orientato sullutente nei
    luoghi di sua elezione.
  • Consultazioni informali ogni persona con
    presentazioni di sintomi inusuali riceve in tempi
    brevi una valutazione specialistica dal CSM
    evitano i ritardi.

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RUOLO DEI MMG NEL TRATTAMENTO
  • Ø Come autorevole agente di invio al servizio di
    salute mentale
  • consigliare i familiari, per orientare la loro
    ricerca di aiuto restando nel conteso sociale
    dellutente evitare invii al privato in prima
    battuta, se ci sono pregiudizi o timori verso i
    CSM evitare un ricovero in prima battuta
    by-passando il CSM, specie fuori territorio
    (dovrà tornare comunque continuità
    terapeutica) indurre aspettative razionali nei
    familiari no al mito dei luminari
    sottolineare limportanza del servizio pubblico
    per un programma integrato ed il lavoro
    multidisciplinare
  • Ø Come facilitatore/mediatore del primo contatto
    (es. a domicilio o nel proprio studio).
  • Ø Come detentore di informazioni clinico-sociali
  • fornire unanamnesi medica, esami ematochimici,
    ecc. e il background sociale in modo affidabile
    fornisce elementi preziosi allapproccio
    psichiatrico e ne accorcia i tempi.

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RUOLO DEI MMG NEL TRATTAMENTO
  • Øcome diretto collaboratore del trattamento
            
  • Per successivi colloqui congiunti prescrizione
    di terapie sotto indicazione dello psichiatra
    uso di strumenti semplici di registrazione che
    sono pure di guida alla pratica.
  • Per la prevenzione secondaria
  • riferire al servizio pubblico le situazioni
    problematiche, di rifiuto o di non
    consapevolezza segnalare possibili segni di
    ricaduta in pazienti in carico al CSM segnalare
    noxae somatiche che possono influenzare
    direttamente o indirettamente la salute mentale
    (traumi, abuso di alcool o sostanze anche legali,
    patologie endocrine tiroide o neurologiche a
    carattere degenerativo, ecc) o eventi di vita o
    familiari gravi (incidenti, lutti, ecc.).

34
RUOLO DEI MMG NEL TRATTAMENTO
  • Ø Come tutor di salute
  • per casi a rischio a causa della comorbidità per
    gravi patologie somatiche e gravi disturbi
    mentali, specie se lungoassistiti e privi di
    famiglia compartecipe ai problemi. Fare piano di
    controlli concordati col CSM. NB alta percentuale
    di casi ignoti al MMG in questa popolazione.
  • Ø Come case manager
  • sotto supervisione e consultazione a richiesta
    del CSM (second opinion) per terapie
    farmacologiche e counselling (in particolare per
    i MMG specialisti in psichiatria il rischio è
    però agire in modo non strategico e non
    coordinato col CSM, ma alternativo) attivando
    lADI per trattamento domiciliare di psicosi
    acute, di concerto col CSM per la prevenzione
    delle ricadute e/o per il mantenimento di
    continuità terapeutica nei casi dimessi e
    rinviati dal CSM in quanto gestibili fuori da un
    rapporto diretto col servizio di salute mentale
    (es. disturbi bipolari con lunghi intervalli
    liberi - trattamenti profilattici con litio e
    relativi controlli, ecc.).

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articolazione del programma 2 anno
  • Nel secondo anno, gli interventi comunitari
    passeranno alla fase attuativa, con la
    realizzazione della campagna di sensibilizzazione
    e di comunicazione sociale.
  • Si renderà operativa la rete di prossimità e
    prevenzione.
  • Si definirà la funzione e loperatività del punto
    di raccolta telefonica delle domande, con
    eventuale istituzione un telefono per il disagio
    giovanile, gestito anche con la collaborazione di
    familiari ed associazioni per la salute mentale.
  • Inizierà a lavorare a pieno regime lUnità di
    valutazione ed intervento, su segnalazione dei
    vari agenti di invio tramite eventualmente la
    linea telefonica attivata. Essa utilizzerà il
    programma Qualcosa sta cambiando.

36
articolazione del programma 2 anno
  • Si realizzerà il contatto con lutente nel luogo
    più opportuno. Una volta decisa leventuale presa
    in carico, sarà individuato almeno un operatore
    dei servizi del territorio di competenza come
    case-manager.
  • Questi avrà il compito di mantenere i
    collegamenti con léquipe del Centro di Salute
    Mentale evitando percorsi separati, ma al tempo
    stesso di favorire la massima personalizzazione
    del programma terapeutico-riabilitativo
    nellottica di massimizzare le risorse umane
    strumentali disponibili e le opportunità di
    ripresa/recupero per lutente
  • Si tenterà di differenziare quindi nel modo più
    opportuno gli ambienti di cura, privilegiando ove
    possibile il lavoro a domicilio.

37
Valutazione del programma di intervento
  • In relazione a questo, si attuerà un protocollo
    di studio clinico randomizzato sul programma di
    intervento, in comparazione con le modalità di
    assistenza fin qui seguite dal D.S.M.
  • Si tratterà di una valutazione di efficacia
    basata su esiti clinici (BPRS, FPS), sociali e
    relativi alla sodddisfazione (strumenti ricerca
    crisi CRIN, CRIFIN, CRIVAL e CRIFOL), con un
    follow-up ad uno e due anni. Alla fine del
    progetto saranno disponibili i dati preliminari.
  • Al termine del secondo anno si terrà un convegno
    internazionale conclusivo sul tema con la
    presentazione dei risultati.

38
criteri e indicatori per la verifica dei
risultati finali raggiunti (1)
  • Miglioramento qualitativo delle capacità
    diagnostiche e di intervento (MMG operatori
    dellA.S.S. n. 1 Triestina e dei servizi
    sociali) messa a punto di un modulo formativo
    ripetibile.
  • Educazione alla salute in funzione antistigma,
    attenzionando servizi e strutture della comunità
    e sensibilizzandoli sul problema almeno n. 5
    incontri in contesti comunitari differenziati
    (scuole, associazioni, media) e messa a punto di
    un modulo in/formativo, con produzione di
    relativi materiali per comunicazione sociale.

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criteri e indicatori per la verifica dei
risultati finali raggiunti (2)
  • Messa in rete dei servizi sociosanitari
    attivazione (con definizione di compiti e
    competenze) di ununità di valutazione e di
    intervento sperimentale tra servizi.
  • Sperimentazione di un programma innovativo di
    intervento di rete tra servizi sociosanitari
    valutazione di efficacia in comparazione col
    percorso di trattamento attuale tramite
    indicatori di esito a 1 e 2 anni.
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