La Motivazione degli Individui per il Miglioramento delle Prestazioni - PowerPoint PPT Presentation

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La Motivazione degli Individui per il Miglioramento delle Prestazioni

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Title: Negoziazione Author: Nicola Federella Last modified by: CASTIGLIONI Created Date: 9/30/1996 2:55:16 PM Document presentation format: Presentazione su schermo – PowerPoint PPT presentation

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Title: La Motivazione degli Individui per il Miglioramento delle Prestazioni


1
  • La Motivazione degli Individui per il
    Miglioramento delle Prestazioni

2
La classificazione delle teorie motivazionali
Quanto più impariamo sul mondo, e quanto più
profondo è il nostro apprendimento, tanto più
consapevole, specifica e articolata sarà la
conoscenza di ciò che non sappiamo, la conoscenza
della nostra ignoranza. Questa, infatti, è la
fonte principale dellignoranza il fatto che la
nostra conoscenza può essere solo finita, mentre
la nostra ignoranza non può che essere, di
necessità, infinita. (K. Popper)
3
Tre famiglie di teorie motivazionali
  • Teorie di contenuto
  • Cosa motiva lindividuo?
  • Teorie di processo
  • Come motivare lindividuo?
  • Teorie pragmatiche
  • Come sviluppare e facilitare la motivazione
    dellindividuo?

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La motivazionele teorie di contenuto
  • La teoria di Maslow
  • la piramide dei bisogni

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La teoria di Maslow la piramide dei bisogni
  • Risale al 1954 (Motivation and Personality)
  • E il punto di partenza di tutti gli studi e le
    teorie sulla motivazione
  • Ruota attorno alla centralità dei bisogni come
    determinante dei comportamenti
  • Considera una scala gerarchica dei bisogni legati
    dal fatto che un bisogno di carattere superiore
    può emergere solo quando tutti i bisogni di
    carattere inferiore sono stati soddisfatti.

6
La piramide dei bisogni (Maslow)tre spunti di
riflessione (1/3)
  1. Lindividuo è motivato nella sua interezza e non
    in determinate parti di sé. Ciò vuol dire che
    lindividuo convoglierà tutte le risorse verso un
    determinato bisogno.

7
La piramide dei bisogni (Maslow)tre spunti di
riflessione (2/3)
  1. I bisogni avvertiti sono strumentali al
    raggiungimento di una finalità di portata più
    ampia. Ciò vuol dire che gli individui avvertono
    sostanzialmente gli stessi bisogni.

8
La piramide dei bisogni (Maslow)tre spunti di
riflessione (2/3)
  • Cosa cambia allora tra individui? Il modo in cui
    si soddisfano gli stessi bisogni.
  • Esempio il bisogno di stima.

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La piramide dei bisogni (Maslow)tre spunti di
riflessione (3/3)
  1. Il comportamento dellindividuo non può essere
    pensato esclusivamente come conseguenza delle
    spinte motivazionali, ma vede anche nelle forze
    ambientali un fattore determinante.

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La piramide dei bisogni (Maslow)
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a. I bisogni fisiologici
  • Fame, sete, sonno, sesso.
  • Questi sono i bisogni primari e sono le prime
    sulle quali lindividuo focalizza le sue
    attenzioni, sebbene dalla loro gratificazione non
    discendano elevatissimi livelli motivazionali.
  • Garantiscono lintegrità fisica.

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b. I bisogni di sicurezza
  • Bisogno di protezione dai pericoli, libertà
    dallansia e dalla paura, appropriazione del
    territorio, bisogno di ordine e leggi.
  • Garantiscono lintegrità sociale.

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c. I bisogni di socialità(o di appartenenza)
  • Amicizia, amore, appartenenza a gruppi sociali.
  • Gli input sono determinati dal desiderio di
    instaurare una serie di relazioni sociali tramite
    le quali lindividuo si possa sentire apprezzato
    e accettato.
  • I bisogni di carattere superiore generalmente
    non si riferiscono a beni materiali.

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d. I bisogni di stima
  • Fama, forza, adeguatezza, padronanza e competenza
    (autostima). Posizione sociale, dignità,
    apprezzamento e dominio (eterostima).
  • Sono riconducibili alla naturale esigenza
    dellindividuo di autovalutarsi e di ottenere un
    riscontro altrui.

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e. I bisogni di autorealizzazione
  • Continuo sviluppo di sé stesso, sviluppo di tutte
    le potenzialità.
  • Sono gli elementi se soddisfatti consentono di
    raggiungere i più alti livelli di motivazione.

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Alcune indicazioni
  • La piramide dei bisogni di Maslow oggi va
    interpretata in maniera flessibile sia per quanto
    riguarda gli elementi che appartengono alle
    diverse categorie, che in termini di ordine dei
    bisogni.

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La motivazionele teorie di contenuto
  • La teoria di McClelland

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La teoria di McClelland
  • Risale al 1961 (The Achieving Society)
  • Lazione è da condurre a tre specifiche classi
    motivazionali potere, affiliazione e successo
  • Negli anni 70 viene introdotto nella relazione
    triangolare un quarto stimolo motivazionale di
    portata generale la competenza
  • Gli elementi caratterizzanti possono essere
    simultanei

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a. La motivazione al potere
  • La motivazione al potere si riferisce alla spinta
    che porta al dominio delle persone e delle
    situazioni.
  • Si intende, quindi, desiderio di comando, di
    guida, bisogno di definire i rapporti gerarchici
    con i propri interlocutori.
  • Questa determinante non è da intendersi in senso
    unicamente negativo. Il problema è il modo in cui
    si esplicita questa spinta.

20
a. La motivazione al potere
  • Questa determinante non è da intendersi in senso
    unicamente negativo. Il problema è il modo in cui
    si esplicita questa spinta.

21
a. La motivazione al potere
  1. Individui che perseguono la volontà di plasmare
    individui e situazioni, assoggettandoli alla
    propria autorità, ricorrendo a qualsiasi
    strumento.
  2. Individui che cercano di creare condivisione con
    i propri collaboratori, esercitando unazione di
    leadership, al fine di indirizzare i
    comportamenti verso gli obiettivi
    dellorganizzazione.

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b. La motivazione allaffiliazione
  • Questa spinta è assimilabile ai bisogni di
    appartenenza di Maslow.
  • E in antitesi con la motivazione al potere
  • Non è però da considerarsi necessariamente
    migliore
  • Leccesso di motivazione allaffiliazione può
    determinare problemi sullespletamento delle
    attività e sul riconoscimento della
    subordinazione gerarchica.

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c. La motivazione al successo
  • Questa spinta è riconducibile ai bisogni di
    autorealizzazione di Maslow.
  • Lindividuo agisce per raggiungere gli obiettivi,
    per il continuo miglioramento, crescita e
    sviluppo.
  • Lorganizzazione si deve mettere nelle condizioni
    di massimizzare questi comportamenti attraverso
    il riconoscimento dei risultati.

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d. La motivazione alla competenza
  • Questa spinta parzialmente si sovrappone alla
    motivazione al successo.
  • Lindividuo è mosso dal desiderio di garantirsi
    un continuo percorso di crescita professionale,
    tramite un set di competenze più consistente ed
    efficace.

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d. La motivazione alla competenza
  • Gli individui hanno la priorità di voler mettere
    a disposizione dellorganizzazione prestazione
    eccellenti.
  • Lo standard qualitativo delle prestazioni si
    antepone al raggiungimento dei risultati.
  • Competenze chiave per i dirigenti problem
    solving e accountability.

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La motivazionele teorie di contenuto
  • La teoria di Alderfer

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La teoria di Alderfer
  • Risale al 1972 (Existence, Relatedness and
    Growth
  • Dalla teoria di Maslow recupera limportanza dei
    bisogni e la loro classificabilità
  • Dalla teoria di McClelland recupera lapproccio
    tridimensionale
  • Forte legame tra ambito professionale e individuo.

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La teoria di Alderfer gli elementi peculiari
  • Gli individui sono lavoratori
  • Il lavoro non è solo strumentale a dei risultati,
    ma è il mezzo principe attraverso il quale
    lindividuo si realizza
  • Le tre istanze motivazionali sono
  • bisogni di esistenza
  • bisogni di relazione
  • bisogni di crescita.

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a. Bisogni di esistenza
  • Sono riconducibili ai bisogni fisiologici e di
    sicurezza di Maslow
  • Sono tutti quei bisogni che gli individui
    vogliono risolvere con maggiore impellenza

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b. Bisogni di relazione
  • Sono riconducibili ai bisogni di affetto e stima,
    con lesclusione dei bisogni di autostima che
    vengono inclusi nella categoria rimanente.

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c. Bisogni di crescita
  • La peculiarità di questa teoria è il doppio
    livello di riferimento dei bisogni di crescita
  • rispetto allambito lavorativo attraverso
    linterazione tra individuo e ambiente (sviluppo
    professionale)
  • rispetto alla dimensione introspettiva del
    soggetto portatore (crescita personale autonoma).

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Le relazioni tra bisogni
  • I bisogni di esistenza sono tanto più desiderati
    quanto meno sono soddisfatti
  • i bisogni di esistenza sono tanto più desiderati
    quanto meno sono soddisfatti i bisogni di
    relazione
  • i bisogni di relazione sono tanto più desiderati
    quanto più sono soddisfatti i bisogni di
    esistenza

33
Le relazioni tra bisogni
  • i bisogni di esistenza sono tanto più desiderati
    quanto meno sono soddisfatti i bisogni di
    crescita
  • i bisogni di crescita sono tanto più desiderati
    quanto più sono soddisfatti i bisogni di
    relazione
  • i bisogni di crescita sono tanto più desiderati
    quanto più sono soddisfatti.
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