Title: Monachesimo eremitico
1Monachesimo eremitico
2Indice
- Monachesimo eremitico
- Etimologia
- Storia
- Eremo
- SantAntonio Abate
- SantAntonio nellarte
3Monachesimo eremitico
- Etimologia
- La parola eremita deriva dal greco
erémités, da érèmos, cioè solitario. Leremita è
una persona che vive solitaria in luoghi nascosti
per pregare e mortificarsi.
Paolo Uccello, Episodi di vite di eremiti
(Tebaide)
4Storia Fin dall'inizio del Cristianesimo
esistettero cristiani che si ritiravano in luoghi
solitari per dedicarsi interamente alla
contemplazione questa forma di vita religiosa è
testimoniata per la prima volta in Egitto, nel
III secolo, e san Paolo di Tebe è il più antico
eremita finora conosciuto. Sant'Antonio attirò un
grande numero di discepoli nel deserto dell'Alto
Egitto di qui gli eremiti si diffusero in tutto
l'Oriente e soprattutto in Palestina e in
Cappadocia. Per la loro santità, molti di questi
eremiti meritarono il nome di padri del deserto.
A un eremita egiziano, san Pacomio, risale
l'istituzione della vita cenobitica fondata sulla
comunità. Gli eremiti o anacoreti orientali
avevano diversi generi di mortificazione alcuni,
gli stazionari, si condannavano a vivere sempre
in piedi altri, gli stiliti, vivevano su una
colonna (il primo fu Simeone di Siria del V
sec.) vi erano pure, gli erranti o passanti, che
non avevano una dimora fissa. La vita eremitica
si diffuse in Occidente grazie a sant'Atanasio e
a san Girolamo dal IV secolo troviamo eremiti in
Africa e in Europa, soprattutto nella Gallia,
nella Bretagna e nell'Irlanda.
San Simeone Stilita, tavola in pino
5Eremo
- Eremo
- Leremo è un luogo di difficile accesso,
dove gli eremiti o anacoreti si ritirano
escludendosi volontariamente dalla società. In
Italia, in particolar modo in Abruzzo, cè un
grande numero di eremi.
Eremo delle Carceri, Assisi
6Sant Antonio Abate
- Biografia
- Sant Antonio Abate fu un eremita
egiziano, considerato il fondatore del
monachesimo cristiano e il primo degli abati. - Antonio nacque a Coma in Egitto intorno al
251, figlio di agiati agricoltori cristiani.
Sentì ben presto di dover seguire l'esortazione
evangelica, così, distribuiti i beni ai poveri,
seguì la vita solitaria che già altri anacoreti
facevano nei deserti attorno alla sua città,
vivendo in preghiera, povertà e castità. Condusse
da solo una vita ritirata, dove i frutti del suo
lavoro gli servivano per procurarsi il cibo e per
fare carità. Lo consigliarono di staccarsi ancora
più radicalmente dal mondo, allora si chiuse in
una tomba scavata nella roccia nei pressi del
villaggio di Coma. - Visse i suoi ultimi anni nel deserto della
Tebaide dove, pregando e coltivando un piccolo
orto per il proprio sostentamento, morì
ultracentenario il 17 gennaio 357. Venne sepolto
dai suoi discepoli in un luogo segreto.
Icona raffigurante SantAntonio Abate
7- Sant Antonio nellarte
- La popolarità di santAntonio, esempio
degli ideali della vita monastica, spiega il
posto centrale che la sua raffigurazione ha
costantemente avuto nellarte sacra. - A causa della diffusissima venerazione,
troviamo immagini del santo nei codici miniati,
nei capitelli, nelle vetrate (come in quelle del
coro della cattedrale di Chartres), nelle
sculture lignee destinate agli altari ed alle
cappelle, negli affreschi, nelle tavole e nelle
pale poste nei luoghi di culto. - Ricordiamo ad esempio la suggestiva tavola
del Pisanello conservata alla National
Gallery di Londra, che raffigura una visione
della Madonna col Bambino che appare ad un rude e
barbuto Sant'Antonio e ad un San
Giorgio elegantemente vestito ed ancora la
tavola con il nostro santo accovacciato assieme
a San Nicola di fronte alla scena
della Visitazione in una tavola di Piero di
Cosimo conservata alla National Gallery of
Art di Washington.
Pisanello, Madonna col Bambino
8Indice
- Il Monachesimo Stilita
- Simeone Stilita Il Vecchio
9Il Monachesimo Stilita
- Gli stiliti erano monaci cristiani solitari che
vivevano nel Vicino Oriente a partire dal V
secolo e avevano la particolarità di trascorrere
la propria vita di preghiera e penitenza su una
piattaforma posta in cima ad una colonna
rimanendoci per molti anni e spesso sino alla
morte. - Questa pratica era una dimostrazione pubblica di
fede. Lo stilita voleva simboleggiare se stesso
come un esempio vivente di vita cristiana. Il
termine stilita deriva dai nomi scolpiti sulle
colonne dei cittadini Ateniesi che avevano
tradito la patria o commesso qualche altro
delitto. Ai tempi cristiani si diede questo nome
a certi anacoreti che per la loro penitenza
vivevano sopra una colonna o a un pilastro.
Questa era una pratica molto diffusa in Oriente
soprattutto ad Antiochia e nella Siria. Gli
stiliti più ricordati sono Simeone Stilita il
Vecchio (secolo V) e Simeone Stilita il Giovane
(secolo VI). Il fondatore di questa forma di
ascetismo è San Simeone. I confratelli degli
stiliti ,una volta al giorno, provvedevano a
rifornirli di cibo e di acqua. Non erano
avvicinati da altre persone, anche a causa del
fetore provocato dai loro bisogni corporali, che
ricadevano ai piedi della colonna.
Rappresentazione di due stiliti Niceta e Simeone
Stilita il Vecchio
10Simeone Stilita Il Vecchio
- Fu un asceta cristiano, che visse per 37
anni su di una piccola piattaforma posta in cima
ad una colonna, nella zona nord di quella che è
oggi la Siria Simeone nacque nei pressi di
Antiochia nel nord della Siria, figlio di un
pastore. Allo scopo di isolarsi dalla massa
sempre crescente di pellegrini che venivano a
trovarlo, Simeone creò una piccola piattaforma
sulla sommità di un pilastro che trovò nelle
vicinanze, e su questa decise di vivere per il
resto della sua vita. Simeone non permetteva alle
donne di avvicinarsi al suo pilastro, neanche a
sua madre, dicendo loro "se saremo degni, ci
vedremo nella vita a venire".
Icona del XVI secolo di Simeone Stilita. Alla
base del pilastro è il corpo della madre. (Museo
Storico a Sanok, Polonia).
11La Chiesa di San Simeone
-
- La chiesa di San Simeone Stilita è stata
costruita tra il 476 e il 491 attorno alla
colonna sopra della quale, l'asceta, passò la
gran parte della vita. I resti della chiesa
sorgono sulla vetta di una montagna del Massiccio
Calcareo settentrionale a circa 40 chilometri a
ovest di Aleppo in prossimità del confine con la
Turchia. Per secoli questa chiesa fu meta di
numerosi pellegrini. I pelegrinaggi continuarono
anche dopo il terremoto, nel VI secolo ed il
successivo incendio che inflisse ingenti danni
alla chiesa, e durante l'occupazione araba del
VII secolo. Nel X secolo i bizantini lo
riconquistarono e cercarono di riportare il
santuario agli antichi fasti ma nel 985 il
principe hamdaide lo riconquistò e portò il
santuario al definitivo declino.
12Indice..
- Il monachesimo orientale cenobitico
- San Pacomio e il cenobitismo
- San Basilio
- Le migrazioni dei monaci
- Il monastero.
13Il monachesimo cenobitico.
- Si ritiene solitamente che il monachesimo
cristiano sia nato in Egitto con l'anacoreta
Antonio (356) e con il cenobita Pacomio
(346-347) di lì si sarebbe diffuso con rapidità
verso la Palestina, la Siria, la Cappadocia, la
Gallia, Roma, l'Africa. In effetti, si deve
credere che sia Antonio che Pacomio fondarono le
proprie esperienze su precedenti manifestazioni
di monachesimo, che con la loro autorità e il
loro prestigio contribuirono poi ad estendere
grandemente. Il primato dell'Egitto e della Siria
mesopotamica si limita, quindi, a una certa
priorità cronologica in particolare, però,
occorre dire che l'opera di mediazione e di
equilibrio svolta dal grande Atanasio, che inserì
nel corpo vivo della Chiesa l'azione dei Monaci,
contribuì senz'altro a dare forza e solidità a
esperienze isolate e spesso senza continuità,
facendo affermare un modello che avrebbe trovato
altrove importanti e durature imitazioni. - C'erano, dunque, forze ascetiche preesistenti al
monachesimo orientale, che possiamo sintetizzare
nell'ascetismo del mondo antico in declino e nel
giudaismo, e, nell'ambito più strettamente
cristiano, sebbene in forme eterodosse, nella
gnosi, nel manicheismo, nell'encratismo. Non
bisogna, inoltre, dimenticare l'influsso dei
fattori economici e sociali. Su questo vasto
patrimonio di esperienze si colloca la figura e
l'opera di Antonio.
14S. Pacomio e il cenobitismo.
- San Pacomio nacque nell'Alto Egitto, l'anno 287,
da genitori pagani. Arruolato a forza
nell'esercito imperiale all'età di vent'anni,
finì in prigione a Tebe con tutte le reclute. - Tornato in libertà, adempì al voto aggregandosi a
una comunità cristiana di un villaggio del sud,
l'attuale Kasr-es-Sayad, dove ebbe l'istruzione
necessaria per ricevere il battesimo - Per qualche tempo condusse vita da asceta,
dedicandosi al servizio della gente del luogo,
poi si mise per sette anni sotto la guida di un
vecchio Monaco, Palamone. Durante una parentesi
di solitudine nel deserto, una voce misteriosa lo
invitò a fissare la sua dimora in quel luogo, al
quale presto sarebbero convenuti numerosi
discepoli. Alla morte dell'Abate Pacomio, i
Monasteri maschili erano nove, più uno femminile.
Del Santo restò sconosciuto il luogo della
sepoltura, poiché sul letto di morte si era fatto
promettere dal discepolo Teodoro di nascondere le
sue spoglie, per evitare che sulla tomba
erigessero una Chiesa, a imitazione dei
martyria o cappelle erette sulle tombe dei
martiri. - Pacomio è il primo a dare alla sua comunità una
regola, che stabiliva minutamente le norme per la
preghiera e per le pratiche di pietà, per il
vestito, per il lavoro manuale e per la
disciplina. Il capo spirituale di una comunità,
al quale gli inferiori dovevano obbedienza
incondizionata, si chiamava Abate, cioè padre. Il
monachesimo in tal modo si poneva su una via che
doveva rivelarsi ricca di prospettive figure,
costituendo per molti secoli il modello
essenziale per la vita religiosa. - Nacque a Cesarea di Cappadocia verso il 330, da
una famiglia profondamente cristiana. Dopo aver
frequentato le scuole della sua città natale e di
Costantinopoli, fu inviato ad Atene nel 351 per
perfezionare i suoi studi di retorica. Tornato a
Cesarea verso il 356, dopo aver esercitato per
breve tempo la professione di retore, vi rinunciò
per abbracciare la vita monastica. Ricevette il
battesimo e intraprese un viaggio attraverso
l'Egitto, la Palestina, la Siria e la Mesopotamia
per incontrare gli asceti che vivevano in quelle
regioni. Al ritorno fondò parecchi Monasteri e
compose le sue due famose Regole della vita
monastica. - Nel 364 fu ordinato sacerdote e nel 370 divenne
vescovo e metropolita della sua città natale.
Basilio seppe creare nella sua vita un
meraviglioso equilibrio tra pensiero e azione.
Morì nel 379.
15San Basilio e il rapporto con la vita comune.
- San Basilio è il dottore per eccellenza
dell'ascetismo monastico nella Chiesa d'oriente.
Senza voler entrare nel merito della autenticità
delle opere a lui attribuite fin dall'antichità,
Basilio ripudiò l'anacoretismo e creò il
monachesimo orientale. Le Costituzioni ascetiche,
che si collocano nel solco della tradizione
basiliana, costituiscono un esempio della
fecondità del suo insegnamento. - Per quanto è possibile il Monaco è invitato a
cercare un lavoro conciliabile con la sua
scelta di vivere in Monastero, anche se non è del
tutto esclusa la possibilità di un lavoro
all'esterno del resto, l'esperienza insegna che
anche la vita in solitudine, nella quiete, non
porta sempre all'intimità con Dio. - Il vincolo che unisce i Fratelli nella vita
comune è indissolubile ed eterno. Il Monaco
resta fedele al Fratello peccatore, intercede per
lui presso il Signore, continua ad amarlo anche
quando viene osteggiato e odiato.
16Le migrazioni dei monaci.
- Il monachesimo eremitico orientale fece le sue
prime apparizioni nellestremo sud-Italia intorno
al VII secolo. i Monaci giunsero in tre ondate
successive, determinate da necessità storiche e
comunque favorite da affinità morfologiche tra il
nostro territorio e le terre di provenienza. Un
primo movimento migratorio si verificò nella
prima metà del secolo VII e richiamò Monaci dalla
Siria, dalla Palestina e dall'Egitto, quando
quelle regioni subirono l'invasione di Persiani e
Arabi. - Una seconda più massiccia ondata migratoria
avvenne durante la persecuzione iconoclasta nel
periodo tra il 726 e 1'843 d.C. - in seguito alla condanna dell'iconoclastia, dalla
fase lauritica si sarebbe passati a quella
cenobitica e i Monaci sarebbero usciti dalla
penombra mistica delle laure, avrebbero
trasformato gli antri in decorosi ipogei e
costruito sulle cripte Chiese e cenobi. - Una terza immigrazione monastica proveniente
dalla Sicilia si ebbe infine nei secoli X e XI,
quando l'isola passò sotto il dominio arabo..
Continua..
17- ..I Monasteri diventarono così centro di
rinascita economica e alimentarono il sorgere
delle grancie o omas. Si trattava di piccoli
centri eretti nei possessi di un Monastero, su
cui si estendeva l'autorità giuridica, religiosa
e amministrativa dell'egumeno, il capo del
Monastero che si occupava dell'osservanza della
regola, impartiva castighi e penitenze e
amministrava il patrimonio. Attorno ad esso
abitavano i contadini e tutti coloro che
abbandonavano la città per sfuggire al fiscalismo
bizantino. I Monaci spingevano inoltre le
popolazioni locali a formare altri villaggi, nei
territori abbandonati, a organizzare le proprietà
terriere, introducendo i primi contratti di
enfiteusi e di colonia, ad instaurare, con
notevole anticipo sui comuni dell'Italia
centro-settentrionale, rapporti reciproci e
civili con gli abitanti rupestri. Questi ultimi,
d'altro canto, non rimanevano insensibili alla
cultura filo-greca che cercavano di assimilare
non solo nella lingua e nei costumi, ma anche
nelle costruzioni ecclesiastiche.
18Monastero di Montecassino
- L'abbazia di Montecassino è un celebre monastero
benedettino del Lazio, in provincia di Frosinone,
nel comune di Cassino. Fondata nel 529 da San
Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre
e di un tempio dedicato ad Apollo ha subito nel
corso della sua storia alterne vicende di
distruzioni, saccheggi, terremoti ed una
conseguente ricostruzione. Nel 584, durante
l'invasione dei Longobardi, il monastero venne
distrutto per la prima volta e la comunità dei
monaci, con le spoglie del Santo fondatore,
dovette ripararsi a Roma. Diffusero,così, il loro
modo di vivere in comunità. Ricostruita intorno
al 717 sotto l'impulso di Petronace di
Montecassino, l'abbazia venne distrutta una
seconda volta dai Saraceni nel 883, poi
riedificata per volere di papa Agapito II solo
nel 949. Per tutto il medioevo, l'abbazia fu un
centro vivissimo di cultura attraverso i suoi
abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le
scuole scrittorie e miniaturistiche, che
trascrissero e conservarono molte opere
dell'antichità.
Continua..
19- Il più illustre dei suoi abati fu forse Desiderio
- il futuro Papa Vittore III - che alla fine
dell'XI secolo fece ricostruire completamente
l'abbazia ed ornò la chiesa di preziosissimi
affreschi e mosaici. L'abate Desiderio impiegò
sforzi e capitali notevoli per la ricostruzione
della chiesa abbaziale. La maggior parte delle
decorazioni erano costituite da pitture, come le
Storie dell'Antico e Nuovo Testamento nell'atrio.
Distrutta da un terremoto nel 1349 e nuovamente
ricostruita nel 1366, l'abbazia assunse nel XVII
secolo l'aspetto tipico di un monumento barocco
napoletano, grazie anche alle decorazioni
pittoriche di numerosi artisti.
20 Monachesimo lauritico
- Di Rosettani Marta e Tosoni Federica
21- "Ammirai la severità della loro vita, la fermezza
nel travaglio, fui stupito della loro
applicazione alla preghiera, del modo in cui
dominavano il sonno e si piegavano di fronte a
nessuna necessità della natura. Essi serbavano
sempre elevati e liberi i sentimenti dell'anima.
Mostravano con gli atti cosa significhi vivere
quaggiù pellegrini ed avere cittadinanza del
cielo. Tutto ciò attirò la mia ammirazione e
stimai beata la vita di questi uomini".
san Basilio il Grande
22Introduzione
Cosè il monachesimo
- Il monachesimo (dal greco monachos, persona
solitaria) è un fenomeno religioso per cui, nelle
maggiori religioni, individui si allontanano
dalla consueta vita sociale, per realizzare nel
modo più completo, in vita solitaria o da
comunità, le norme della fede, rinunciando agli
interessi terreni.
23Lo stadio intermedio
- Il monachesimo bizantino passa attraverso tre
stadi di sviluppo, il secondo dei quali è detto
lauritico il monaco vive solo, per lo più in una
grotta, mentre in altre grotte vicine vivono
altri monaci. In alcune occasioni particolari
però, come feste, uffici e preghiere speciali,
tutti si riuniscono insieme per le celebrazioni
ed è per questo che il monachesimo laurita può
essere visto come lo stadio intermedio tra il
monachesimo eremitico e quello cenobitico, il
monaco vive cioè una vita a metà tra la completa
solitudine e la vita comune.
24La giornata di un laurita
- I monaci lauriti vivevano sia una vita
comunitaria, sia eremitica infatti svolgevano le
varie attività come normali monaci, cioè
dedicandosi allagricoltura, alla raccolta delle
erbe a scopo medico e alla trascrizione di testi
sacri, ma molte volte si ritiravano nelle laurie
per consolidare la loro fede religiosa attraverso
la meditazione, losservanza di una vita in
raccoglimento e la totale solitudine.
25Monastero di S. Giovanni Calibita
- Caloveto, paesino calabrese carico di storia,
nacque nel secolo IX quando un gruppo di monaci
lauriti vi si stabilì scavando nella roccia una
serie di grotte che diventarono - il monastero di San Giovanni
- Calibita (in cui venerare il loro
- santo), che funge anche da
- chiesa e da approvvigionamento
- idrico. Col tempo attorno
- al monastero si addensò
- una piccola comunità agricola
- che diede origine a Caloveto.
26Monachesimo Cistercense
- La fondazione di Citeaux
- La storia del fondatore Roberto
- La storia del Monastero
- Sant'Alberico, il secondo Abate
- Il terzo Abate Santo Stefano
- Le monache cistercensi
- San Bernando
- Architettura Cistercense
- Abbazia di Fiastra
27La fondazione di Citeaux
- Nel 21 marzo 1098, 21 Monaci lasciarono il
Monastero di Molesme per fondare, nella Borgogna
francese, un nuovo insediamento monastico, che fu
chiamato Nuovo Monastero. A capo dei 21 Monaci
c'era l'Abate di Molesme, Roberto, che aveva
avuto in precedenza l'approvazione del legato del
Papa. Più tardi il monastero verrà chiamato
Cistercium.
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28La storia del fondatoreRoberto
- Roberto nacque verso il 1028 in un paesino della
Champagne da nobili genitori e presto entrò nell'
Abbazia di Moutier-la-Celle presso Troyes, dove,
verso il 1053, divenne priore. Nel 1068 fu eletto
Abate di S. Michel de Tonnerre, poi, per ragioni
ignote, ritornò a Troyes e subito dopo fu eletto
priore di S. Ayoul. Nel 1074 realizzò il suo
desiderio di vita eremitica ritirandosi nei
boschi di Collan. Presto altri eremiti si
raggrupparono attorno a lui e il gruppo divenne
così numeroso da consigliare la fondazione di un
Monastero, Molesme, nel 1075.
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29La storia del Monastero
- La sua esperienza, la fama della sua Santità, il
desiderio di riformare la vita monastica imitando
i Padri del deserto, resero possibile fondare
priorati e abbazie dipendenti si calcola fossero
una quarantina nel 1100. Un notevole successo,
quindi, ma ben presto il piccolo numero di
eremiti fondatori si trovò in minoranza e
l'Abbazia divenne in tutto simile alle tanti
esistenti all'epoca. Non era decadenza, lo
sviluppo lo attesta, ma le donazioni comportavano
privilegi per i nobili, che venivano almeno ogni
anno con la loro corte vi erano servi e
contadini la povertà e la solitudine erano
scomparse, come la possibilità di seguire
fedelmente la Regola di San Benedetto. Ecco le
ragioni che spinsero i più fervorosi tra i Monaci
di Molesme a fondare il Nuovo Monastero.
30- In Italia e in Francia nascono vari Monasteri,
ma tutti con le stesse riforme tutte o quasi
hanno la stessa ispirazione una vita più
semplice e povera, più solitaria e separata dal
mondo, più vicina al grande modello dei primi
Monaci. Nascono non in reazione a un periodo di
crisi, ma sulla spinta di una crescita spirituale
e materiale. È evidente che anche i Cistercensi
si inseriscono in questo movimento e il loro
grande successo è dovuto all'aver saputo
interpretare le esigenze, le aspirazioni e la
cultura della società di quel tempo.
I tre fondatori dell'Abbazia di Cîteaux Santo
Stefano Harding, San Roberto di Molesme e
SantAlberico di Cîteaux
Indice
31Santo Alberico, il secondo Abate
- Possiamo riprendere la storia cistercense
interrotta all'inizio della fondazione, storia
subito movimentata perché solo un anno dopo la
partenza dei 21 Monaci fondatori, la situazione a
Molesme divenne critica il successore di Roberto
non aveva un prestigio paragonabile al suo e la
partenza dei Monaci più fervorosi fece sospettare
gravi abusi, con la conseguente perdita di stima
e quindi di sovvenzioni dei nobili locali.
L'unico rimedio sembrò il ritorno di Roberto ci
si appellò al Papa, il quale decise di accogliere
le richieste di Molesme. Nel 1099 i cistercensi
dovettero eleggere un nuovo Abate nella persona
di Sant'Alberico, uno degli eremiti di Collan,
che aveva seguito Roberto a Molesme e vi era
stato nominato priore.
32- Favorevole a una riforma del suo Monastero,
aveva subìto una vera persecuzione, con ingiurie,
prigione e battiture. Era l'uomo più sicuro per
impedire una nuova rapida decadenza e mantenere
lo spirito originale. Spostò il Monastero in un
luogo favorevole, circa 1 km più a nord. Fece
costruire la prima Chiesa di Citeaux, consacrata
nel 1106 e si preoccupò di ottenere dal Papa un
privilegio che metteva il Monastero sotto la
protezione di Roma, sottraendolo alla pressione
del vescovo e della nobiltà locale. In
particolare si affermava la scelta della povertà
e di un luogo solitario per il Monastero,
l'obbligo del lavoro manuale per i Monaci, per
provvedere al proprio sostentamento, rifiutando
le decime e i benefici ecclesiastici. Alberico
fece appena in tempo a consolidare la fondazione
perché morì nel gennaio 1109, avendo come priore
Stefano, che fu eletto subito Abate.
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33Il terzo Abate Santo Stefano
- Stefano Harding era di famiglia nobile inglese
ed entrò a Molesme al ritorno da un viaggio a
Roma, attratto dalla fama di questo Monastero. Si
associò ben presto ai più fervorosi che
desideravano una vita più austera e fece parte
dei ventun Monaci che fondarono Citeaux. Ebbe
subito la fiducia dei nobili vicini, che con le
loro donazioni accrebbero la proprietà del
Monastero, proprio quando le vocazioni
cominciavano a farsi numerose. Si volle però
premunire dal rischio di ritornare alla
situazione di Molesme e proibì ai donatori di
venire a visitare il Monastero per trattenervisi
con la loro corte a scopo devozionale.
34- Questa misura radicale, in contrasto con gli usi
del tempo, non gli alienò la simpatia e l'aiuto
dei potenti. Stefano era uno studioso migliorò
la liturgia facendo anche ricerche, difficili per
quei tempi, per avere degli inni autentici di
Sant' Ambrogio curò le ricerche accurate dei
libri della Bibbia, anche sui testi ebraici
originali con l'aiuto di rabbini eruditi e il
risultato fu una preziosa Bibbia che fece miniare
dallo scriptorium di Cìteaux e che è giunta fino
a noi.
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35Le monache cistercensi
- Vi furono anche le monache cistercensi, la cui
vita iniziò successivamente ed ebbe il massimo
sviluppo e fulgore un secolo più tardi, nel XII
secolo. Il primo Monastero femminile fu quello di
Tart, nel 1125, 16 km a nord di Citeaux, dove si
raccolsero alcune donne devote, che volevano
imitare lesempio dei Cistercensi. Dapprima i
Monaci non vollero assumere la responsabilità di
questa e altre comunità fu solo nel 1147 che
Tart venne riconosciuta come fondazione di
Citeaux. Il Capitolo Generale dei Cistercensi
cominciò a occuparsi attivamente delle monache
solo verso la fine del secolo, ma già nel 1220 si
dovette proibire l'incorporazione di nuovi
Monasteri femminili per l'onere che ne derivava
cappellani e sostegno economico. Tale proibizione
non fu osservata e dovette essere ripetuta, ma le
monache aggiravano la difficoltà ottenendo un
breve papale. Il risultato fu che i Monasteri
femminili divennero più numerosi di quelli
maschili, anche se il computo preciso è
difficile.
Indice
36San Bernando
- Se Roberto, Alberico e Stefano sono all'origine
dell'avventura cistercense, definendone lo
spirito e la struttura, l'ordine cistercense fu
segnato dall'influenza geniale di una quarta
personalità, divenuta figura emblematica del suo
tempo, Bernardo di Clairvaux. Nato nel 1090, già
nel 1110 avrebbe preso in considerazione il
progetto di entrare a Citeaux, progetto che mise
in atto nel 1113, arrivando al Monastero con una
trentina di compagni. Il prestigio personale di
Bernardo, il suo potere di convincere fanno,
continuamente, crescere la sua influenza
nell'ordine, nella Chiesa e nel mondo. Questa
influenza si esercita seguendo due linee
principali prima di tutto, il consolidamento
dell'ordine cistercense e il riconoscimento
dell'eccellenza della sua osservanza in seguito,
la riforma della Chiesa. Nel 1115 Bernardo è
mandato, con un gruppo di Monaci, a fondare
Clairvaux e vi resta tutta la vita come Abate,
rifiutando ogni altra dignità ecclesiale. Nel
IIIS Clairvaux fonda la sua prima casa figlia.
Alla sua morte, nel 1153, l'ordine di Cìteaux
conta 345 Monasteri, di cui 167 risalgono a
Clairvaux, sia che si tratti di fondazioni o di
Monasteri che chiedono di essere incorporati
nell'ordine.
37- L'anno 1130 è una data chiave per la vita di
Bernardo fino ad ora si è unicamente consacrato
alla vita della sua comunità e del suo ordine,
ora entra, in modo attivo e decisivo, nella vita
della Chiesa, aiutando a risolvere la situazione
di crisi che deriva dalla duplice elezione di
Innocenza II e di Anacleto II, situazione che
provoca uno scisma, durato otto anni, e che
diviene l'occasione dei primi viaggi di Bernardo,
in Italia. Durante la sua permanenza in Italia
Bernardo produce un'attività letteraria
considerevole - è il più grande scrittore del suo
tempo - nonostante il suo stato di salute molto
precario, a causa delle austerità che si impone.
È impossibile, in poche righe, focalizzare
l'opera di San Bernardo e la sua originalità.
Diciamo solamente, che Bernardo, come tutti gli
altri autori cistercensi del suo tempo, ha,
fondamentalmente, cantato l'amore, l'amore di
Dio per l'uomo, l'amore di un Dio che si è fatto
uomo, e l'amore dell'uomo per Dio. Un amore che,
da solo, è sorgente di vera conoscenza è su
questo punto che egli diverge con Abelardo e la
teologia scolastica nascente - un amore nuziale
tra Dio e colui o colei che sa essere in suo
ascolto. Ed è questo messaggio che ha parlato al
cuore di tanti uomini e donne del suo secolo e
che ha popolato numerosissimi Monasteri.
Indice
38Architettura Cistercense
- Un primo periodo romanico dellarchitettura
cistercense rappresenta, un nuovo genere
architettonico che nel secolo XII diventa
rapidamente familiare in tutta Europa,
adattandosi tuttavia alle correnti stilistiche
locali. La semplificazione monumentale, la
sobrietà, il rifiuto delleccesiva decorazione in
favore della purezza che si ispira alla vita
apostolica, luso della pianta basilicale a croce
latina senza deambulatorio per il culto delle
reliquie, sono gli elementi della nuova
architettura, che corrisponde alla riforma
religiosa dei Cistercensi nel segno
dellausterità.
Indice
Abbazia di Clairvaux 1130
Abbazia di Morimondo
39LAbbazia di Fiastra
- L'Abbazia Cistercense di S.Maria di Chiaravalle
di Fiastra è considerata la più importante
Abbazia fiorita nel Piceno e rappresenta uno dei
monumenti più pregevoli e meglio conservati
dellarchitettura cistercense in Italia. La
facciata si presenta semplice con un avancorpo
formato da un portico a tre campate -rinnovato
nel 1904- con volte a crociera che poggiano su
colonne addossate ai muri. E illuminato da
quattro trifore a colonne binate e ha un bel
portale in marmo grigio, terminante in un arco a
tutto sesto. Vi si accede con tre gradini
dall'ampio piazzale. La facciata che termina con
un profilo a frontone, è abbellita da un gran
rosone e da una fascia di archetti.
Indice
40Indice
- Monachesimo cluniacense
- Riforma cluniacense
- Abbazia di Cluny
- Cluny e le arti
- Architettura cluniacense
- Varie ricostuzioni
41Riforma cluniacense
- La riforma cluniacense fu un movimento di
riforma ecclesiale dell'alto medioevo, che ebbe
la sua origine nell'abbazia benedettina di Cluny,
in Borgogna, movimento di riforma che dapprima
rinnovò l'ordine benedettino, e che poi s'estese
a tutta la Chiesa. - I fondamenti della riforma erano
- applicazione stretta della regola benedettina
- stretta osservanza della celebrazione quotidiana
della messa - attenzione alla devozione di ogni singolo monaco
- Accanto a questo vi era una riforma
dell'organizzazione del convento e la sottrazione
dei conventi dall'autorità dei vescovi. I
conventi e gli ordini vennero resi immediatamente
dipendenti dal pontefice romano. Nella lotta per
le investiture Cluny evitò di prendere
esplicitamente partito, ma fu a fianco dei papi
riformatori per quanto riguardava la simonia ed
il celibato sacerdotale
42Monachesimo cluniacense
- La Congregazione di Cluny, o cluniacense,
dell'Ordine di San Benedetto venne istituita il 2
settembre 909, quando Guglielmo I, duca
d'Aquitania, donò la villa di Cluny a Bernone,
abate di Baume, per fondarci un monastero di
dodici monaci sotto la regola di san Benedetto - L'abate Bernone stabilì nel monastero tale
regola secondo la riforma di Benedetto d'Aniane.
Fu però sotto l'abate Odone che la regola detta
cluniacense fu adottata da altri monasteri, che
formarono intorno a Cluny un vero e proprio
impero monastico di priorati autonomi ma
sottomessi al governo comune dell'abate di Cluny.
Il principio gerarchico si affievolì un po'
verso il 1075, quando Cluny accettò nell'ordine
delle abbazie, al fine di fare la sua parte nel
vecchio sistema del monachesimo benedettino e di
non dover rinunciare a integrare un certo numero
di strutture pronte, come Vézelay, a passare
nell'ordine di Cluny per beneficiare
dell'esenzione ma desiderosi di non cadere al
rango di semplici priorati.
Continua..
43- L'espansione avanzò sotto gli abati Bernone
,Oddone, Maiolo, Odilone , Ugo di Semur, Nel XII
secolo, quello che si chiama ordine cluniacense
conta circa duemila priorati, fra cui alcuni che
sono fra le maggiori strutture ecclesiastiche del
tempo La Charité-sur-Loire, Souvigny,
Saint-Martin-des-Champs vicino a Parigi.Cluny è
nell'XI secolo lo strumento efficace del successo
delle istituzioni di pace e della riforma
gregoriana. Molti papi e legati pontifici escono
da Cluny. La rete cluniacense diffonde i principi
della riforma contro i vizi di cui soffre la
Chiesa presa dai collegamenti feudali col mondo
laico.Accusato a sua volta di un esagerato
arricchimento e di un potere temporale eccessivo,
l'ordine di Cluny perde di influenza spirituale
alla nascita, alla fine dell'XI secolo e
all'inizio del XII, di nuovi ordini ispirati ad
un ideale di povertà e austerità l'Ordine
Cistercense, i Premonstratensi, l'Ordine
Certosino.
44Abbazia di Cluny
- L'Abbazia di Cluny fu fondata nell'omonimo
paese della Borgogna il 2 settembre 910, quando
il duca di Aquitania e Alvernia, Guglielmo I
detto il Pio, fece dono di un grande possesso
fondiario a un abate, Bernone, che fu incaricato
di costruirvi un monastero.Rinunciando a
qualsiasi diritto personale sulla nuova
istituzione, Guglielmo I mise il monastero sotto
la diretta autorità del Papa. L'abbazia e la sua
costellazione di dipendenze arrivarono presto ad
esemplificare il tipo di vita religiosa nel cuore
della pietà dell'XI secolo.Il monastero di Cluny
fece parte dell'Ordine benedettino. L'Ordine di
San Benedetto fu una delle istituzioni della
società europea di maggior rilievo nell'Alto
Medioevo, tanto che, grazie anche alla fedele
aderenza ad una rinnovata Regola benedettina,
Cluny divenne la guida illuminata del monachesimo
occidentale già a partire dal tardo X secolo.
Diversi tra gli abati che si susseguirono a
Cluny, molti dei quali estremamente dotti,
divennero anche uomini di stato, noti a livello
internazionale. Lo stesso monastero di Cluny
divenne la più famosa, prestigiosa e
sovvenzionata istituzione monastica d'Europa. La
maggior influenza cluniacense si ebbe a partire
dalla seconda metà del X secolo fino ai primi
anni del XII.
Continua..
45Architettura cluniacense
- L'architettura è un'altra affermazione della
potenza e dell'influenza di Cluny. L'architettura
cluniacense proseguì il modello benedettino
gettando le basi per quello cistercense,
contribuendo a diffondere il modello
architettonico dell'abbazia ossia un complesso di
strutture di cui la chiesa è quella principale,
tutte ruotanti attorno ad un chiostro quadrato o
a "T" come nel caso di Cluny. Le piante
caratteristiche dell'architettura cluniacense
furono quelle cosidette "a gradoni" e "a cappelle
radiali".A una chiesa contemporanea alla
fondazione che successe all'abbaziale di Bernone,
poi quella degli abati Aymard e Maiolo detta
Saint-Pierre-le-Vieux, di cui la pianta
caratteristica, col suo coro pourvu de
collatéraux, è più o meno riprodotta in tutto un
gruppo di chiese monastiche. A questa succede
l'abbaziale dell'abate Ugo, il cui coro è
consacrato nel 1095. Cluny fa da modello, anche
considerando tre tempi di costruzione diversi, di
cui il terzo e ultimo risale al 1100. Si ritrova
la pianta di Saint-Pierre-le-Vieux in Borgogna,
in Germania, in Svizzera. In Italia si hanno
validi esempi ben conservati come la chiesa
lombarda di San Salvatore a Capo di Ponte in Val
Camonica.
46- In questo senso il movimento cluniacense si
poneva nel solco della tradizione che si era
espressa nello Pseudo-Isidoro, una raccolta di di
decreti, decisioni sinodali, lettere papali, che
si proponeva di rafforzare la posizione dei
vescovi soprattutto rispetto al potere secolare,
insistendo sull'idea di un papato forte, nel
quale si vedeva la migliore garanzia in
particolare per le diocesi più piccole.Con il
secolo XI, e in particolare sotto l'abate Odilo,
si verificò nella riforma cluniacense una svolta
riguardo alla politica ecclesiastica. Essa ebbe
origine dalla frequente presenza di monaci
cluniacensi a Roma, dove il problema non era
tanto l'ingerenza da parte delle autorità
secolari, quanto un papa che, pur capo spirituale
della Chiesa, non era per nulla libero dai
condizionamenti del potere laico in particolare
l'elezione del papa era, di fatto, in mano
all'aristocrazia romana, oltre ad altre influenze
extraecclesiastiche di vario genere.
47(No Transcript)
48Cluny e le arti
- A Cluny l'arte centrale era la liturgia
stessa che, estensiva e bella in un contesto
fonte d'ispirazione l'intercessione monastica
appariva indispensabile al raggiungimento di uno
stato di grazia ed i potenti facevano a gara per
essere ricordati nelle infinite preghiere del
monastero, dando inizio alle donazioni di terra e
ai benefici che resero possibile lo sviluppo di
altre arti. A Cluny III i capitelli più antichi
si trovavano nel deambulatorio e risalgono a
prima del 1095. L'ingresso era affiancato da due
semicolonne, che presentavano due capitelli
istoriati, uno con il Peccato dei progenitori e
l'altro con il Sacrificio di Isacco. Sugli altri
capitelli era raffigurato una sorta di compendio
del sapere medievale, con vari soggetti un
capitello corinzio che dimostra una notevole
comprensione dell'arte antica, uno con atleti,
uno con un apicoltore, una serie con le virtù
teologali e cardinali uno con una raffigurazione
della Primavera, uno dell'Estate, uno con i Fiumi
del Paradiso e una serie con gli otto toni del
canto gregoriano.La grande varietà di temi era
bilanciata anche dalla notevole varietà degli
schemi entro i quali erano scolpite le
raffigurazioni si va dalle mandorle con figure
intere di personaggi, ad altri dove
l'istoriazione non ha soluzione di continuità.
Continua..
49(No Transcript)
50Varie Ricostruzioni
- Dopo la primitiva chiesa di medie dimensioni
(Cluny I), tra il 948 e il 981 fu ricostruita la
chiesa principale (Cluny II), oggi conosciuta
solo tramite scavi archeologici. Mostrava un
ampio presbiterio, con absidi anche sul
transetto, e un coro allungato, tripartito e con
deambulatorio. Il modello di Cluny II venne per
esempio replicato nella chiesa di Santa Reparata
a Firenze.La crescente comunità a Cluny aveva
necessità di costruzioni su larga scala. Nel
1088, venne fondata la terza chiesa abbaziale
(Cluny III), di dimensioni titaniche lunga 187
metri, era dotata di nartece ed aveva ben cinque
navate, un coro allungato con deambulatorio e
cappelle radiali, un doppio transetto e cinque
torri. Era il più grande edificio religioso
d'Europa prima della ricostruzione della Basilica
di San Pietro a Roma nel XVI secolo. Tra l'altro
non venne demolita la vecchia chiesa abbaziale,
ma venne lasciata a fianco della nuova.
Continuna...
51- La campagna di costruzione fu finanziata
dall'annuale census stabilito da Ferdinando I di
León, reggente della Castiglia e Leó in un
periodo fra il 1053 ed il 1065. Per Cluny, la
somma equivaleva semplicemente alla più grande
annualità che l'ordine avesse mai ricevuto da un
re o un laico, e non venne mai superata.La
donazione annuale di Enrico I d'Inghilterra, pari
a 100 marchi d'argento (non d'oro), per il 1131,
sembra poca cosa al confronto. Il census
alfonsino permise all'abate Ugo di affrontare la
costruzione della terza e imponente chiesa
abbaziale. Quando i pagamenti in monete d'oro
islamiche estorte al regno di Castiglia e León
vennero in seguito a mancare, non tardò a
manifestarsi una imponente crisi finanziaria che
afflisse i cluniacensi durante il periodo di
Pontius.A Cluny, l'importazione d'oro rese
manifeste le ricchezze appena scoperte dei
cristiani spagnoli e portò la Spagna centrale per
la prima volta nella più ampia orbita europea.A
cavallo fra il XVIII secolo e il XIX, venne
secolarizzata e, sebbene fosse la più grande
abbazie europea, gradualmente demolita, tanto che
oggi rimangono di essa solo pochi resti della
crociera meridionale, della parte orientale del
transetto e di una delle torri, che comunque
danno un'idea delle sue dimensioni impressionanti.
52Il monachesimo francescano
53La vita di San Francesco d Assisi
- San Francesco d'Assisi, nato da Giovanni di
Pietro Bernardone ad Assisi il 26 settembre 1181
e morto alletà di 45 anni sempre ad Assisi, il
3 ottobre 1226. Fondatore dell'ordine mendicante
che da lui poi prese il nome, è venerato come
santo dalla Chiesa cattolica. Il 4 ottobre ne
viene celebrata la memoria liturgica in tutta la
Chiesa cattolica. È stato proclamato patrono
principale d'Italia il 18 giugno 1939 da papa Pio
XII, che lo definì "Il più italiano dei Santi,
il più Santo degli Italiani". - Conosciuto anche come "il poverello
d'Assisi", la sua tomba è meta di pellegrinaggio
per decine di migliaia di devoti ogni anno. La
città di Assisi, a motivo del suo illustre
cittadino, è stata assunta a simbolo di pace,
soprattutto dopo aver ospitato i due grandi
incontri tra gli esponenti delle maggiori
religioni del mondo, promossi da Giovanni Paolo
II nel 1986 e nel 2002.
54La basilica di san Francesco dassisi
Iniziata nel 1228, la basilica di assisi venne
consacrata nel1253 e conclusa nel 1280. Nel 1230
vi fu traslato il corpo di san Francesco. La
basilica è composta da 2 livelli sovrapposti. La
chiesa inferiore ha ununica navata di 4 campate
con volte a crociera ribassate, un transetto
voltato a botte, un abside a pianta
semicircolare. Lambiente si presenta come una
grande cripta per la devozione dei fedeli verso
il santo.
La chiesa superiore, destinata alla predicazione,
è ad aula unica con transetto e abside
poligonale. Laula illuminata copiosamente
(luceamore di dio), è interamente ricoperta di
affreschi i più celebri, della fine del XIII
secolo, narrano, con linguaggio asciutto e
realistico, le storie di san Francesco e sono
opera di Giotto.
55La pianta della basilica
Pianta della basilica superiore
Pianta della basilica inferiore
56- Fate attenzione a come par-late! Potrebbe
essere la pro-fezia della vostra vita(celebre
frase del santo).
San
Francesco dAssisi, affresco
di Cimabue, nella basilica di Assisi
57La storia
- L'Ordine francescano fu fondato da
San Francesco d'Assisi. Egli ottenne nel
1209/1210 dal papa Innocenzo III la possibilità
di vivere in modo radicale la povertà evangelica.
Questo, infatti, a differenza degli altri ordini
religiosi esistenti, in particolare agostiniani e
benedettini, ebbe il carisma di praticare non
solo una vita povera ma di non possedere beni,
quali conventi e terre, conducendo al contempo
una vita mendicante. - Gli ordini mendicanti sono quegli
ordini religiosi che, non vivendo stabilmente con
le rendite del lavoro dei campi o del commercio,
vivono di "provvidenza", cioè grazie alle offerte
dei fedeli. Tale scelta, come nel caso dei
francescani, comporta la necessità di vivere
nella povertà più radicale.
58Una storia complessa
- Già alla morte di Francesco, l'ordine da lui
fondato si divise tra gli "spirituali" ed i
"conventuali".Più che per il modo di intendere e
praticare la povertà evangelica, i due rami si
distinsero per il "ruolo" che attribuirono
all'ordine. Gli spirituali fecero propria la vita
ascetica e mendicante che aveva contraddistinto
l'ordine ai suoi inizi i secondi, invece,
preferirono una vita più conventuale e di cura
delle anime. Tipica figura di frate conventuale
fu Antonio di Padova, noto tanto per la sua
povertà radicale, quanto per la sua opera di
apostolato. Nella diatriba sorta si trovarono
coinvolti anche i laici aderenti al Terzo Ordine,
infatti questi uomini riuniti in fraternità, pur
non aderendo alla vita religiosa vera e propria
con i tre voti di povertà, castità ed obbedienza,
e non essendo nemmeno chierici con facoltà di
celebrare la messa e confessare, con il loro modo
di vivere povero, penitenziale ed in soccorso dei
deboli e dei malati in ospedali ed ospizi per
pellegrini calcarono l'ideale francescano al
punto che videro l'autorità papale dar loro una
regolamentazione con la Bolla Supra montem del 18
agosto 1289, emanata a Rieti da papa Niccolò IV e
diretta ai 'penitenti lombardi' francescani.
59- Col passare dei secoli, l'ordine, o meglio gli
ordini francescani sono stati oggetto di continui
tentativi di riforma. La più ampia è stata quella
avviata dai "cappuccini", frati che hanno cercato
di coniugare vita contemplativa e povertà
austera. Questi frati, caratteristici per le
lunghe barbe, hanno preso il nome dal proprio
cappuccio, più lungo di quello degli altri rami
francescani. -
- frati francescani durante una preghiera
60Lordine francescano
- L'Ordine francescano
- Francesco d'Assisi fondò tre ordini
riconosciuti dalla Chiesa cattolica esistenti
tutt'oggi ed aventi Costituzioni proprie. - Il primo ordine è quello dei frati minori.
La loro vita è ancora oggi ispirata dalla Regola
bollata approvata dal papa Onorio III nel 1223.
In seguito di ottocento anni di una storia molto
complessa, al giorno d'oggi l'originario Ordo
Minorum si divide in tre rami principali i Frati
Minori, i frati minori conventuali e i frati
minori cappuccini. Oltre a questi tre diramazione
storiche, vi sono oggi altre fondazioni minori
che si ispirano a san Francesco e alla sua
Regola. Ciascuno dei tre Ordini ha la loro
propria organizzazione e struttura legale, ma
tutti hanno in comune san Francesco come loro
"padre" e fondatore.
61Il secondo ordine
- Il secondo ordine è quello delle Clarisse
fondato da Chiara d'Assisi, la quale ha redatto
una Regola propria. È costituito da suore di
clausura ed attualmente è presente in tutto il
mondo. Analogamente al primo ordine, anche le
discepole di santa Chiara hanno subito un
percorso storico piuttosto articolato e oggi i
monasteri clariani sono raccolti in diverse
"obbedienze".
62Il terzo ordine
- Il terzo ordine nacque per i laici, o meglio
per i secolari, cioè coloro che pur non entrando
in convento, vivono nelle loro famiglie la
spiritualità francescana. Oggi è chiamato Ordine
Francescano Secolare. Parte integrante di esso è
la Gioventù Francescana una associazione
riconosciuta dalla Chiesa di giovani cattolici
che condividono e vivono il Vangelo e il loro
essere francescani nel mondo di oggi, sul posto
di lavoro o nello studio. Oltre a questi, abbiamo
anche il Terzo Ordine Regolare , costituito -
appunto - da "regolari" cioè religiosi che, nel
corso della storia, sono divenuti tali a partire
da fraternità di laici intenzionati a condurre
una vita di consacrazione totale. Mentre nei
primi secoli l'Ordine è fortemente caratterizzato
da una incidenza della fraternità, nei secoli
successivi sarà più la testimonianza di singoli
importanti personaggi ad esprimere il valore del
vivere la penitenza nel secolo. Questo non
significa che l'incidenza sia minore ne è la
prova il fatto che ogni regime oppressivo fino ad
oggi ha visto sempre con grande preoccupazione
questa sorta di ordine "religioso" presente nel
mondo.
63I francescani oggi
- Papa Leone XIII, alla fine del XIX secolo,
ha voluto porre ordine tra i tanti movimenti nel
frattempo nati, e decise di riunirli in quattro
ordini, ognuno dei quali ha il proprio Ministro
Generale - i tre ordini dei Minori
- Ordine dei Frati Minori
- Ordine dei Frati Minori Conventuali
- Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
- il Terzo Ordine Regolare
- Ciò nonostante, nell'ultima metà del XX
secolo, sono nate nuove diramazioni in Italia i
"Fratelli di San Francesco", i "Piccoli Fratelli
e Sorelle della Via" e i "Frati Minori Rinnovati"
(che si ripromettono di rivivere l'originaria
povertà francescana non possedendo alcun bene,
neanche come ordine), i Frati Minori Missionari
in Brasile, i "Francescani del Rinnovamento"
negli USA, ed in particolare i "Frati Francescani
dell'Immacolata", nati dall'Ordine dei Frati
Minori Conventuali, che si dedicano, sull'esempio
di San Massimiliano Kolbe, alle comunicazioni
sociali, alla preghiera eucaristica, diffusione
della venerazione alla Vergine Immacolata.
64A cura di
- Michele Diomedi
- Luca Raffaeli
- Alessio Aireti