Percorsi autobiografici tra storia personale e ricordi - PowerPoint PPT Presentation

1 / 28
About This Presentation
Title:

Percorsi autobiografici tra storia personale e ricordi

Description:

... mi piace ballare il merengue, il regueton, la bachata, la salsa. Mi piace il cioccolato, andare in bicicletta, andare al mare; mi piace andare in un altro paese. – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:277
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 29
Provided by: provincia8
Category:

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Percorsi autobiografici tra storia personale e ricordi


1
Percorsi autobiografici tra storia personale e
ricordi
  • La mia storia viaggia con me

2
Adolescenti migranti
  • Migrare nelladolescenza
  • Migrare è unesperienza faticosa e
    complessa per tutti nel tempo in cui si
    allentano e diventano critici i rapporti con la
    famiglia e i legami con i pari assumono
    importanza fondamentale, allontanarsi dagli amici
    influisce sul benessere e sulla crescita
    personale e crea disagi difficilmente
    rimediabili.
  • Il gruppo dei pari
  • Ladolescente si chiede - Chi sono io?, e
    si specchia spontaneamente nel gruppo di
    coetanei del Paese ospitante. Può sentirsi
    riflettere la risposta - Nessuno!, nascosta
    spesso in atteggiamenti e comportamenti
    inconsapevoli.
  • Chi è la mia gente?
  • Chi sono io, chi è la mia gente ?, - Un
    problema!, gli rispondono i mass media,
  • Gente senza storia e senza diritti, afferma
    senza parole la società prossimale e, forse non
    troppo raramente, - Un delinquente.., una poco
    di buono.
  • Profezie autoavverantesi
  • Il rischio, per il ragazzo/ la ragazza e
    per la società che li accoglie è quello di una
    vera e propria profezia autoavverantesi.

3
Raccontarsi per riconoscersi
  • Riconoscere e
  • far conoscere il proprio lutto
  • Raccontare per ri-conoscere
  • Scrivere di sé e del proprio mondo

4
Andarsene
  • Caro Richard,
  • quando ero nelle
    Filippine non volevo venire in Italia perché
    volevo stare con la mia nonna. Non volevo
    lasciare la mia nonna da sola. Poi mia madre ha
    detto che dovevo venire con loro.
  • Prima di partire non mi sentivo bene perché mi
    girava la testa.
  • Non volevo mangiare durante il viaggio perché mi
    sentivo male.
  • Ho bevuto solo due bottiglie dacqua, poi mi sono
    addormentato fino che sono arrivato qua in
    Italia.
  • I miei cugini sono venuti per prendermi in
    aeroporto. Prima di andare a casa nostra abbiamo
    mangiato al ristorante con i miei cugini.

  • Ciao

  • A.

5
Raccontare come?
  • Lanalogico immagini
  • suoni
  • anche you tube
  • Il digitale prima la lingua madre
  • poi la lingua seconda

6
Filastrocca degli scolari - Ucraina
  • ?? ?????? ?? ??????
  • ???? ???????? ??????
  • ?? ???????? ?????????
  • ? ????? ?????? ???????
  • Noi
    abbiamo scritto

  • Noi abbiamo scritto

  • Le nostre mani sono stanche

  • Noi ci rilassiamo un po

  • E di nuovo cominciamo a scrivere.

  • A.
  •  

7
Compiere una rivoluzione
  • La madre lingua nutre i nostri pensieri
  • Pensare in unaltra lingua è ri-pensare il mondo
  • Una rete (duttile e affidabile) per accompagnare

8
Lingua madre
  • Lingua madre è la lingua di mia madre David
    Maria Turoldo
  • Una lingua rappresenta un universo di
    significato logica, filosofia, teologia.
  • Cambiare lingua è cambiare il pensiero sul mondo.

9
Pensare in unaltra lingua
  • Ma comè che finalità
  • è diventata obiettivo
    ?
  • Oggi parliamo di obiettivi dellinsegnamento
    e delleducazione, mentre alcuni anni fa si
    parlava piuttosto di finalità.
  • In questo cambiamento lessicale possiamo
    riconoscere uninfluenza dei modelli anglosassoni
    e del linguaggio militare, e forse anche un
    mutamento nel modo di pensare la scuola.
  • Giova sperare che lobiettivo non debba
    essere distrutto.

10
Sentirsi in viaggio

Vivere il momento attuale come la tappa di
unavventura la vita
11
Tecniche di autobiografia basica
  • in lingua madre diario
  • filastrocche e contine
  • ninne-nanne
  • in lingua seconda
  • prima nominare, dire, giocare, poi scrivere
  • scrivere cose importanti con strumenti
    minimi
  • aggettivi per definire sé
    e i propri cari
  • i tempi autobiografici
    dellIndicativo

12
Presente,il tempo del riconoscersi e farsi
riconoscere
  • Io mi chiamo S., ho 14 anni, la mia statura è
    1,77 io sono allegro, mi piace giocare a
    baseball o baskeball, mi piace tutta la musica,
    ma non mi piace il rock mi piace cantare, mi
    piace andare in giro con i miei amici, mi piace
    ballare il merengue, il regueton, la bachata, la
    salsa.
  • Mi piace il cioccolato, andare in bicicletta,
    andare al mare mi piace andare in un altro
    paese. I miei occhi sono marroni e ho i capelli
    ricci.

13
Al presente si può raccontare un dolore
  • La mia famiglia è composta da mio padre, mia
    madre, mio fratello e me.
  • Mio padre ha 53 anni, non è molto alto e ha un
    carattere un po forte di solito non parla
    molto, ma quando lo fa sono cose buone qui in
    Italia fa loperaio ma in Equador faceva
    linsegnante alluniversità.
  • Mia madre ha 45 anni è un po bassa e è molto
    gentile, fa la casalinga, cioè rimane a casa
    quando noi andiamo via, le piace molto cucinare e
    è molto brava facendolo.
  • Qui in Italia cé anche mio fratello si chiama
    M. e ha 30 anni, fa loperaio ma in Equador lui
    faceva la parte informatica in una ditta..
  • In Equador ancora rimangono mia sorella e un
    altro fratello. Mia sorella è della mia altezza,
    ha un carattere tranquillo e tutti dicono che è
    molto aperta cioè le piace sentire quando gli
    altri parlano.
  • Mio fratello fa il dottore, si chiama L. come mio
    padre, ma abita in un'altra città un po lontano
    da mia sorella. è sposato e ha un figlio, anche
    mio nipote si chiama L., ha 3 anni e è un bambino
    molto felice. L.

14
Passato Prossimostoria minima
Con le coordinate presente e passato prossimo
è già possibile dare minime dimensioni temporali
alle storie
15
Passato prossimo la mia storia assume dimensioni
  • IL VIAGGIO CHE HO FATTO PER VENIRE IN ITALIA
    .
  •  
  •   
  • Io sono arrivata in Italia sei mesi fa.
  • Io sono arrivata in aereo con mia sorella K.
    Sono partita da Colombo.
  • Il viaggio è durato 14 ore. Ho visto le
    montagne dellHimalaja con la neve.
  • Il primo step del volo è arrivato in Katar, il
    secondo è arrivato a Roma, il terzo a Milano.
  • Sono arrivata a Milano in Luglio.
  • Io sono nella scuola superiore I.T.I.S. Mattei da
    quattro mesi.
  •  

  • K.
  •  

16
Imperfettoil tempo dei racconti
  • Stimolare il racconto
  • mettere in
    situazione
  • proporre
    immagini
  • raccontare
    episodi
  • leggere
    episodi
  • Stimolare la scrittura
  • creare titoli di
    situazione
  • mettere per iscritto le
    storie raccontate

17
Futuro Il tempo dei progetti e delle speranze
  • La Maga
  • giocare a immaginare il
    futuro
  • Il sogno ad occhi aperti
  • immaginare il proprio
    futuro lontano
  • Il progetto
  • preparare il proprio
    futuro prossimo
  • Contestualizzare la propria storia tra passato e
    futuro

18
Raccontarsi nella nuova realtàLa mia nuova
scuola in Italia
  •  Nei primi tempi in questa scuola non mi trovavo
    proprio, ma, con il tempo, le cose sono
    migliorate. Infatti allinizio la scuola mi
    sembrava grande, brutta e vuota. I professori
    erano tutti duri. I miei compagni si comportavano
    male con me, perché sono stranieradicevano che
    gli stranieri devono stare nel loro paese, non
    devono venire in Italia. Dicevano anche che
    odiano gli stranieri perché prendono i posti di
    lavoro che sono destinati a loro. Con me non
    parlavano, parlavano soltanto tra loro. Erano e
    sono ancora invidiosi quando prendo i voti più
    alti di loro. Nel laboratorio nessuno voleva
    stare con me, perché sono straniera. Se gli
    chiedevo qualcosa neanche mi sentivano, quindi
    non posso dire che mi rispondevano. Mi hanno
    trattata male, ma io sono una persona che perdona
    facile, e che non prova rancore per nessuno.
    Infatti ora ha dimenticato tutto. Adesso hanno
    cominciato a comportarsi bene parlano con me,
    stanno in laboratorio con me, vengono in giro con
    me, mi confessano i loro segreti, siamo diventati
    proprio amici. Ora posso dire che quasi mi
    considerano una di loro. Non mi sento così bene
    come in Romania, perché mi mancano gli amici, ma
    posso dire che mi trovo bene con loro, e non
    voglio ricordarmi del passato, che è stato così
    brutto per me. Tra la scuola italiana e quella
    rumena esistono differenze, ma non così grandi
    come si pensa. I voti in Romania sono uguali a
    questi della scuola italiana, soltanto che i
    professori sono più indulgenti e ti danno i voti
    più alti. Nella scuola rumena il voto 5 si
    mette come voto positivo. Con le assenze è molto
    differente. In Romania quando manchi non devono
    giustificare i tuoi genitori, ma devi prendere la
    giustifica dal medico, o devi dire prima che in
    quel giorno mancherai. I genitori possono
    chiamare anche i tuoi professori per motivare le
    assenze. Te ne puoi anche andare dalla lezione
    unora oppure due ed entrare in ritardo.
  • La scuola nel mio Paese è più divertente,
    almeno così mi sembra.
  • In conclusione posso dire che è bello anche qui
    e tra qualche anno preferirò la scuola italiana.M

19
Una tecnica avanzata di autobiografia
  • Rispettare le resistenze a raccontare di sé
  • Riconoscere le difficoltà a contestualizzare
    positivamente le esperienze (complessità,
    disvalore)
  • Immaginare un altro percorso per non negare di
    esserci
  • Incoraggiare la lettura del vissuto come
    avventura della formazione della personalità
  • Ogni tempo, non è tutto il tempoproverbio
    popolare italiano

20
Il viaggio di formazione
  • I protagonisti dei viaggi di formazione
  • nei racconti popolari
  • nelle fiabe
  • nei classici
  • nei film
  • con le loro storie possono aiutare i migranti a
    leggere
  • il senso del loro faticoso percorso.

21
OMERO, IL VIAGGIO DI ODISSEO - LE SIRENE
22
Il viaggio archetipico di Odisseo
  • Il viaggio di Odisseo contiene infiniti elementi
    di identificazione e acculturazione. Egli
  • lascia la sua casa e gli affetti per motivi
    esterni
  • sostiene infinite battaglie
  • incontra mostri e lusinghe di ogni tipo
  • continua ad avere nostalgia di casa
  • torna a casa stremato, ma da vincitore
  • riparte, questa volta consapevolmente, per
    lavventura della
  • conoscenza.

23
Identificazione positiva
  • Le fiabe tradizionali, i miti, lepica classica
  • esprimono archetipi in cui uomini di tutti i
    tempi si sono riconosciuti.
  • Il modello del viaggio di formazione
  • può aiutare gli adolescenti migranti a
    riconoscere e raccontare per interposta persona
    le proprie avventure formative

24
Raccontare è sempre raccontarsi
  • Raccontare, inventare o manipolare una storia
    permette di esprimere se stessi senza una
    eccessiva sovraesposizione.
  • Raccontare significa rivedere, riordinare,
    ri-valutare gli avvenimenti.
  • Raccontare ci permette di immaginare sbocchi
    positivi alle situazioni

25
Raccontarsi nelle favole
  • Capretta doveva andare nel bosco a prendere
    cibo per i suoi figliolini. Non era sicura che
    fossero abbastanza grandi per lasciarli da soli
    in casa, ma comunque doveva anche portare da
    mangiare ...
  • C.C.
  • Cera una volta un uomo che lavorava nel mare
    (era pescatore) e aveva una moglie. Abitavano a
    Bahia, in Brasile, ed erano molto felici. Loro
    due avevano un ristorante, che faceva le cose del
    mare che lui pescava, i frutti di mare, i pesci,
    ecc. D.C.

26
Raccontarsi nelle favole inventate
  • Cera una volta, quando mio zio era ancora
    giovane, una fattoria, dove lui abitava con i
    miei nonni. Una volta lui stava ritornando dalla
    scuola, da solo, nella notte. La scuola era molto
    lontana, e lui doveva caminare mezzora, e dopo
    prendere un pullman. D.C.
  •     - Ok, te li dico i 3 desideri, fammi pensare
    un attimo.. Ok, primo, voglio che tutti i
    bambini, tutti, non
  • c hanno più fame, che loro possono crescere, con
    salute, e felici!
  • Il secondo, voglio che tutte le famiglie povere,
    possono trovare un lavoro, e così, vivere felice,
    senza poverità.

27
Pensare il futuro
  • Governare, non negare il cambiamento
  • Riconoscere per essere riconosciuti
  • Pensare, immaginare,
  • sperimentare.

28
I miei prossimi 10 anni
  • In futuro io andrò alluniversità e studierò
    giornalismo per fare la giornalista di Economia
    Politica. Mi piacerebbe studiare lingue per fare
    i commenti per la tv e dare delle informazioni a
    quelli che non le sanno.
  • Prima volevo studiare Informatica però, siccome
    vado male in Fisica e Matematica, penso che
    dovrei studiare di più, ma non so quale è il
    problema per cui vado tanto male in queste
    materie. Non sarà che la mia testa è ben chiusa?
    Io capisco litaliano però poi faccio i compiti e
    sono quasi sempre in dubbio.Studierò moltissimo
    in questo quadrimestre, mi impegnerò di più per
    potere diventar quello che voglio io e i miei
    genitoriessere una brava professionista quando
    sarò grande.
  • Mi piacerebbe fare la giornalista perché quando
    ero in Ecuador leggevo delle riviste di Economia
    politica del mio paese e ho capito che cè il
    debito estero.Questo debito estero è un grave
    problema nel mio paese perché lo Stato deve
    pagare un debito agli Stati Uniti. Però non
    possiamo finire di pagare quel debito, perché
    ogni anno dobbiamo dare gli interessi che via via
    aumentano e così con la crisi economica non
    possiamo finire di pagare.
  • Per questo prima io vorrei finire la scuola e
    poter andare alluniversità, poi mi piacerebbe
    imparare le lingue straniere per viaggiare molto
    e conoscere tante cose di questo mondo.

    K.H.R.
  •  
  •  
  •  
  •  
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com