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Diapositiva 1

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Dolore Dolore Controllo della sensibilit dolorosa Gate control Per la complessa rete neuronale esistente nel midollo spinale, la stimolazione ripetuta delle ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Diapositiva 1


1
Dolore
2
Dolore
  • EPIDEMIOLOGIA
  • Lorganizzazione Mondiale della Sanità ritiene
    che almeno 4 milioni di persone soffrano di
    dolore da malattia tumorale.
  • Circa il 70 dei pazienti con un tumore in
    fase avanzata presenta dolore dovuto alla
    malattia.
  • Uno studio dimostra che più del 41 dei
    pazienti con tumori metastatici solidi lamenta
    dolori dovuti alla malattia e che il 42 di essi
    riceve un trattamento analgesico inadeguato.
  • Da rilevamenti effettuati nella regione
    Toscana, nel 1996 ci sono stati 9000 casi di
    pazienti terminali oncologici 6000-8500 pazienti
    (il 70-90) hanno avuto un decorso della malattia
    caratterizzato da sintomatologia dolorosa.

3
(No Transcript)
4
I FARMACI ANALGESICI OPPIACEI NELLA TERAPIA DEL
DOLORE Il trattamento del dolore da cancro
rappresenta un grave problema di salute pubblica
in tutto il mondo e si calcola che ogni anno
siano 10 milioni i nuovi casi di cancro e 6
milioni le morti per questa malattia. LOrganizzaz
ione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato
che la maggior parte dei casi di dolore
oncologico potrebbe essere trattata applicando le
opportune terapie che derivano dallevoluzione
delle conoscenze mediche. Nonostante le
indicazioni fornite dallOMS i pazienti affetti
da dolore severo non sempre sono curati con le
opportune terapie farmacologiche e ciò
costituisce una negazione del diritto degli
individui di alleviare la propria sofferenza. I
governi dei singoli paesi hanno il dovere morale
di garantire agli operatori gli strumenti per
poter mettere in atto le indicazioni dellOMS
soprattutto nei paesi industrializzati dove le
lacune dei trattamenti possono essere facilmente
colmate con leducazione del personale sanitario
e agevolando laccesso ai farmaci analgesici
oppiacei. Alla luce di recenti analisi sul
consumo dei farmaci oppiacei, lItalia risulta
essere un paese che non risponde ai reali bisogni
dei pazienti affetti da dolore severo in corso di
patologie neoplastiche o degenerative negando
loro il giusto sollievo in particolare nella fase
terminale. Al fine di facilitare la prescrizione
e limpiego dei farmaci oppiacei e di supportare
gli operatori sanitari è stata emanata la legge 8
febbraio 2001, n.12, corredata da diversi decreti
applicativi, il più recente dei quali è il
Decreto Ministeriale del 4 aprile 2003.
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Terapia del Dolore
  • Al fine di facilitare la prescrizione e limpiego
    dei farmaci oppiacei e di supportare gli
    operatori sanitari è stata emanata la legge 8
    febbraio 2001, n.12, corredata da diversi decreti
    applicativi, il più recente dei quali è il
    Decreto Ministeriale del 4 aprile 2003.

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Terapia del Dolore
  • RESPONSABILITA DEL MEDICO
  • Il nuovo corpo normativo è proteso a fornire la
    necessaria assistenza sanitaria indispensabile
    nel trattamento delle gravissime patologie
    accompagnate da dolore severo, assistenza che
    costituisce spesso lultimo rimedio a tutela
    della dignità umana.
  • Tra i principi fondamentali della Costituzione,
    infatti, cè la tutela della salute come diritto
    fondamentale dellindividuo e della collettività.
    E compito del SSN rispondere alle esigenze ed al
    bisogno di salute della popolazione attuando le
    misure più adeguate (legge 833/78, art.1).
  • La ratio della legge 8 febbraio 2001, n.12 è
    quella di agevolare la prescrizione e favorire
    luso dei farmaci oppiacei per alleviare le
    sofferenze di quei pazienti affetti da gravi
    forme di dolore severo.

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Terapia del Dolore
I 10 farmaci compresi nellallegato III-bis della
legge 8 febbraio 2001, n.120
Buprenorfina Codeina Diidrocodeina Fentanyl Idroco
done
Metadone Morfina Ossicodone Ossimorfone Idromorfon
e
agevolato limpiego nei pazienti affetti da
dolore severo in corso di patologia neoplastica o
degenerativa, ad esclusione del trattamento
domiciliare degli stati di tossicodipendenza da
oppiacei
8
Terapia del Dolore
Dobbiamo interpretare queste modifiche al D.P.R.
n. 309 del 9 ottobre 1990 in una ottica più ampia
di quella prettamente legislativa, in quanto
restituiscono dignità alla figura del malato
terminale, che riacquista il diritto di ricevere
un trattamento capace di alleviare la parte più
disumana della malattia il dolore.
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indica la sua origine da unanomalia funzionale
del sistema nervoso
Il dolore va trattato fin dalla sua insorgenza!!
10
(No Transcript)
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Dolore
Linformazione nocicettiva nasce in periferia in
seguito a diversi stimoli ed è convogliata al
midollo spinale (corno posteriore) da fibre
afferenti amieliniche di tipo C a conduzione
lenta (dolore sordo, non localizzato) e da
piccole fibre mieliniche A, tipo delta (dolore
acuto). Le fibre afferenti entrano nel midollo
spinale attraverso le radici dorsali e terminano
nelle corna posteriori (sostanza grigia). Dal
midollo spinale, linformazione nocicettiva
arriva ai centri corticali (talamo) ad opera di
neuroni di trasmissione. Il dolore vero e
proprio è la presa di coscienza delle
informazioni nocicettive trasmesse dal talamo ed
integrate a livello corticale e limbico. Le
strutture coinvolte sono la corteccia (anteriore
cingolata, somatico-sensoriale, prefrontale),
lipotalamo, il talamo, la sostanza grigia
periacqueduttale, il cervelletto ed i gangli
della base.
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Dolore
A
Events leading to activation, sensitization, and
spread of sensitization of primary afferent
nociceptor terminals. A. Direct activation by
intense pressure and consequent cell damage. Cell
damage induces lower pH (H) and leads to release
of potassium (K) and to synthesis of
prostaglandins (PG) and bradykinin (BK).
Prostaglandins increase the sensitivity of the
terminal to bradykinin and other pain-producing
substances. B. Secondary activation. Impulses
generated in the stimulated terminal propagate
not only to the spinal cord but also into other
terminal branches where they induce the release
of peptides, including substance P (SP).
Substance P causes vasodilation and neurogenic
edema with further accumulation of bradykinin.
Substance P also causes the release of histamine
(H) from mast cells and serotonin (5HT) from
platelets.
B
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Vie inibitorie discendenti deputate al controllo
del dolore
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Trasmettitori e recettori della percezione del
dolore
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Controllo della sensibilità dolorosaGate
control
  • Per la complessa rete neuronale esistente nel
    midollo spinale, la stimolazione ripetuta delle
    terminazioni dolorifiche apre il cancello
    (autofacilitazione) ed aumenta lattivazione
    delle vie ascendenti spino-talamiche.
  • Stimoli sensoriali non nocicettivi e informazioni
    discendenti chiu-dono il cancello e
    diminuiscono la sensibilità dolorosa.

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  • LA TERAPIA DEL DOLORE
  • Da sempre luomo ha cercato nuove strade per far
    fronte al dolore.
  • Normalmente, per il trattamento del dolore si fa
    una distinzione tra
  • Dolore acuto
  • Dolore cronico benigno
  • Dolore cronico da cancro

L'entità della percezione del dolore e la sua
valutazione in termini emotivi è il risultato di
eventi complessi che coinvolgono strutture e
meccanismi non sempre del tutto noti. Ogni stato
algico comprende aspetti cognitivi (attenzione),
interpretativi (finalizzazione, informazione) ed
emozionali (ansia, rabbia, depressione,
umiliazione, ecc.)
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LA TERAPIA DEL DOLORE
Dolore acuto Il dolore acuto è causato da un
trauma tissutale e dallattivazione dei recettori
periferici nel punto di lesione. Il trauma altera
le risposte caratteristiche dei nocicettori e le
loro connessioni centrali coinvolgendo il sistema
simpatico. In genere i sistemi riparativi
dellorganismo intervengono e portano alla
guarigione della lesione con scomparsa del dolore.
  • Post operatorio
  • Trauma Viscerale (infarto, colica)
  • Muscolare
  • Parto
  • Manovra diagnostica o terapeutica
  • Si utilizzano FANS ed oppiacei, a seconda della
    gravità del dolore
  • Tempo di somministrazione breve ed effetti
    collaterali trascurabili

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Dolore cronico Anchesso scatenato da un evento
traumatico ma può continuare per fattori che, sia
dal punto di vista patogenetico che da quello
fisico, non sono direttamente correlati alla
causa iniziale. Il trauma può superare la
capacità di guarigione del corpo e il dolore
diventa esso stesso malattia.
DOLORE CRONICO BENIGNO Articolare
Neuropatico (Post-herpetico, trigemino)
Centrale Cefalea A differenza del dolore da
cancro, il trattamento è di lunga durata e gli
effetti collaterali sono importanti. I farmaci
utilizzati sono soprattutto i FANS (COX-1 e COX-2
inibitori), il paracetamolo e in patologie
particolari bloccanti del TNF, gli antidepressivi
e gli anticonvulsivanti. Si sta facendo strada
limpiego di farmaci oppiacei anche nel dolore
cronico benigno, soprattutto - quando gli
effetti collaterali dei farmaci utilizzati sono
inaccettabili (es. nellanziano, nel
nefropatico) - quando il dolore non risponde ad
altri trattamenti
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IL DOLORE CRONICO da cancro
Il 35-45 dei pazienti prova dolore ad uno stato
precoce o già al momento della diagnosi di tumore
o di altre malattie degenerative. Circa il 70
dei pazienti ha dolore in uno stadio avanzato
della patologia. Quasi tutti i pazienti
terminali hanno dolore.
Si utilizza la scala OMS. In relazione
allaumentare del dolore A) FANS B) Oppiodi
deboli (agonisti parziali Ossicodone, buprenorfin
a, codeina, tramadolo) C) Oppiodi forti con o
senza adiuvanti per il controllo degli effetti
collaterali, del dolore incidente e per la
qualità di vita Si deve ricordare che è un
trattamento limitato nel tempo
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CLASSIFICAZIONE PATOGENETICA DEL DOLORE Tale
classificazione è importante nella scelta
del trattamento Dolore nocicettivo somatico
(acuto, continuo, pulsante.) Dolore nocicettivo
viscerale (mal localizzato, crampiforme,
profondo) Dolore neuropatico (urente,
lancinante, parossistico, tipo scossa
elettrica) Dolore misto Il dolore nocicettivo
deriva dallattivazione dei nocicettori a livello
delle strutture somatiche e viscerali. Il
dolore neuropatico deriva da unalterazione nelle
afferenze somato-sensoriali causata da un danno
nel SNC o SNP. Esso si associa ad alterazioni
della sensibilità come parestesie, allodinia ed
iperalgesia.
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Farmaci per la terapia del dolore
  • Analgesici Non Oppioidi
  • Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei
  • Analgesici Oppioidi
  • Agonisti forti (morfina, meperidina, metadone,
    fentanil e derivati)
  • Agonisti deboli (codeina, destropropossifene,
    tramadolo)
  • Agonisti / antagonisti(pentazocina)
  • Agonisti parziali (buprenorfina)
  • Farmaci Adiuvanti
  • Antidepressivi triciclici
  • Antiepilettici
  • Farmaci serotoninergici (SSRI, trazodone)
  • Farmaci noradrenergici (clonidina, terazosina)
  • Miorilassanti
  • Corticosteroidi
  • Anestetici locali
  • Altri (capsaicina, somatostatina)
  • Ansiolitici

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Analgesici periferici antiinfiammatori
  • Antiinfiammatori non steroidei (FANS), compreso
    il paracetamolo che non ha effetto
    antinfiammatorio, ma esercita una azione
    antidolorifica centrale.

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Analgesici periferici antiinfiammatori
24
Analgesici periferici antiinfiammatori
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Analgesici oppioidi
  • Antidolorifici potenti, i farmaci del malato di
    cancro, ma anche farmaci da usare in una serie di
    situazioni non così drammatiche e finali come il
    dolore del malato terminale
  • Morfina e derivati dell'oppio
  • Molecole di sintesi morfino-mimetiche levorfano,
    pentazocina, buprenorfina
  • Succedanei della morfina petidina, metadone

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Oppio, oppiacei ed oppiodi
Leu-encefalina
Papaver somniferum
La coltivazione del papavero ed i suoi effetti
euforizzanti erano noti ai Sumeri già nel 3400 a.
C. Solo nel 1803 un chimico tedesco, Friedrich
Sertuener, identificò il principio attivo, la
morfina. Nel 1827 la Meck Co. iniziò a
produrre la morfina per scopi commerciali. La
morfina, gli altri alcaloidi naturali delloppio
e i derivati costituiscono la categoria degli
oppiacei. Lunico uso legale degli oppiacei è
il trattamento del dolore post-operatorio.
Morfina
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Oppio, oppiacei ed oppiodi
Le sostanze oppioidi agiscono su recettori
specifici a livello del midollo spinale e del
tronco cerebrale (sostanza grigia delle corna
dorsali e sostanza gelatinosa di Rolando).
Questi recettori (mu, delta, kappa) sono
responsabili non solo degli effetti positivi
(analgesia) ma anche degli effetti collaterali
(depressione respiratoria, prurito,vomito
etc). Gli oppiodi agiscono da agonisti su
recettori specifici distribuiti sul SNC, la cui
identità è stata chiarita con molto ritardo
rispetto ad altri ed in seguito allisolamento e
la caratterizzazione dei loro leganti endogeni
le endomorfine (o endorfine), cioè composti
analgesici endogeni. Dopo la scoperta delle
endomorfine (1975-80) e la clonazione di molte
delle classi recettoriali venne usato il termine
recettori degli oppiodi per la loro capacità
di legare anche composti chimicamente non
correlati alla morfina.
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Contro la tosse e per curare lasma
morfina per sedare i pianti dei bimbi..
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Analgesici oppioidi
Agonisti puri - Morfina - Codeina -
Meperidina - Metadone - Tramadolo - Fentanyl -
Ossicodone
Agonisti parziali - Buprenorfina Agonisti-antago
nisti -Pentazocina Antagonisti - Naloxone
DEFINIZIONE DELLA TERMINOLOGIA OPPIOIDI
AGONISTI PURI hanno un effetto stimolante sul
loro recettore, che viene attivato in modo
massimale. Presentano una dose effetto lineare e
non presentano un effetto-tetto. OPPIOIDI
AGONISTI PARZIALI agiscono sul recettore in modo
sub-massimale, per limitata efficacia
intrinseca. Delineano un rapporto dose-effetto
meno rapido e presentano effetto-tetto per cui
oltre certi limiti, laumento ulteriore non
provoca aumento delleffetto.
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Recettori per gli oppiodi
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Recettori per gli oppiodi
µ analgesia con sede prevalente
sopraspinale depressione respiratoria, costipazion
e, miosi (in parte attribuibili allinibizione
del rilascio di acetilcolina), sensazione di
benessere o euforia k analgesia con sede
prevalente spinale sedazione (narcosi
catalessi) effetti da disforici a
psicotominetici d analgesia con sede spinale e
sopraspinale riduzione dellattività
motoria altri effetti più o meno in comune con i µ
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Recettori per gli oppiodi
33
Meccanismo dazione
  • La morfina mima gli effetti delle endorfine
    (oppioidi endogeni). L'effetto analgesico si
    ottiene per modulazione della neurotrasmissione
    dei messaggi nocicettivi a livello
  • spinale (midollo) per attivazione degli
    interneuroni inibitori.
  • b) sopraspinale (bulbo, ponte, mesencefalo) per
    facilitazione delle vie discendenti inibitorie.
  • A questi effetti post- (diminuzione del firing
    neuronale) e pre-sinaptici (per diminuita
    produzione o liberazione di altri
    neurotrasmettitori) si aggiungono effetti sulla
    componente emozionale (sistema limbico) ed il
    dolore è meno intenso e più sopportabile.

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Meccanismo dazione
c) periferico. Il dolore associato
allinfiammazione sembra essere particolarmente
sensibile a queste azioni periferiche. Recettori
µ funzionali su terminali periferici dei neuroni
sensoriali supporta questa ipotesi. La
stimolazione dei recettori periferici µ
diminuisce lattività del neurone sensoriale e la
liberazione del neurotrasmettitore. La
somministrazione periferica di oppioidi (es. nel
ginocchio di pazienti sottoposti ad artroscopia)
ha dimostrato efficacia clinica. Lo sviluppo di
oppioidi selettivi per siti periferici potrebbe
essere importante per il trattamento del dolore
infiammatorio.
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Effetti degli oppioidi
  • Siti e meccanismi di azione
  • Inibizione diretta del sistema nocicettivo
    ascendente (k, µ)
  • Attivazione del sistema di controllo del dolore
    discendente (k, µ)
  • Inibizione della trasmissione algica a livello
    talamico (µ)
  • Inibizione periferica della liberazione di
    mediatori infiammatori dalle cellule immunitarie
    (µ)

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Effetti clinici degli oppioidi
  • Analgesia
  • Effetto di sollievo sia sul dolore acuto che su
    quello cronico, con notevole attenuazione o
    scomparsa completa e sensazione di sollievo
    psichico. Efficacia minore sul dolore
    neuropatico.
  • Gli oppioidi inducono analgesia senza perdita di
    conoscenza, con possibile effetto euforizzante.

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Affinità farmaci per i recettori oppioidi
Farmaco Recettore m d k Morfina
Metadone Fentanil Sufentanil
Meperidina Codeina Tramad
olo - Buprenorfina AP -- Pentazocina - A
P
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Oppioidi forti
  • La morfina è il punto di riferimento di ogni
    farmaco analgesico. Possiede tutti gli effetti
    tipici dei farmaci oppioidi analgesia,
    depressione respiratoria, nausea, vomito,
    modulazione endocrina, antitosse, rallentamento
    del transito intestinale, effetti sul sistema
    immunitario. La durata di azione della morfina è
    di circa 4 ore sono anche disponibili
    formulazioni a lento rilascio che ne portano la
    durata di azione a 8 ore.
  • Il metabolismo è prevalentemente epatico, dove si
    coniuga con lacido glicuronico dando luogo a due
    metaboliti, la morfina-3-glicuronide (M-3-G) e la
    morfina-6-glicuronide (M-6-G).
  • La M-3-G non ha più lazione farmacologica degli
    oppioidi
  • La M-6-G va considerato un oppioide a tutti gli
    effetti (analgesia ed effetti collaterali) con
    una potenza 4 volte superiore a quella della
    morfina.

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Morfina
  • Eliminazione per via renale. Molecola idrofila
    passaggio lento della barriera emato-encefalica
  • La dose terapeutica presenta una notevole
    variabilità individuale (entità e tipologia del
    dolore, farmaci precedentemente assunti, età del
    soggetto, funzionalità renale)
  • Bisogna poi tenere conto anche della via di
    somministrazione
  • Iniziando un trattamento con morfina orale ad
    immediato rilascio si può partire con una dose
    pari a 5-10 mg ogni 4 ore salendo, se necessario,
    con incrementi di dose del 25- 50, valutando
    continuamente efficacia ed effetti collaterali.
  • Non effetto-tetto
  • Vie di somministrazione os, ev, im, sc, rettale
    e più raramente epidurale, spinale, intrarticolare

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Morfina
  • Morfina cloridrato fiale da 10 e 20 mg
  • Morfina solfato SR (MS-ContinoSkenan) discoidi o
    cps da 10, 30, 60, 100 mg per somministrazioni
    ogni 8-12 ore
  • Morfina solfato IR (ORAMORPH) soluzione orale
    concentrata ( 8 gtt10 mg, in flaconcini da 20 e
    100 mg) e lo sciroppo (1 ml2 mg, in flaconi da
    100 ml e da 250 ml) sono previste inoltre delle
    confezioni predosate UDV (unique dosage volume)
  • La formulazione IR è indicata nellinduzione di
    un nuovo trattamento, per successivi adattamenti
    di dose in corso di mantenimento e per il break
    through pain.
  • La formulazione SR è utilizzata per il
    trattamento a lungo termine nel dolore cronico

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Morfina a rilascio rapido (ORAMORPH) vantaggi
  • 20 mg/ml di morfina solfato, disponibile in
    flaconi da 20 ml e 100 ml
  • sciroppo contenente 2 mg/ml di morfina solfato.
  • rapidità d'azione (concentrazioni plasmatiche
    massime entro la prima ora)
  • breve durata d'azione (4 ore)
  • risultano utili anche per l'uso "al bisogno" nei
    pazienti che sono già in trattamento con le
    compresse a lento rilascio
  • La dose iniziale dipende dal trattamento
    analgesico precedente.
  • Il trattamento può essere poi proseguito con i
    discoidi e le capsule a cessione controllata che
    hanno un picco di concentrazione più lento e una
    durata d'azione più prolungata (12 ore).
  • La morfina ha un sapore molto amaro. La soluzione
    non contiene edulcoranti e nel caso in cui il
    paziente non la gradisca può essere miscelata con
    una bibita zuccherata o con un succo di frutta.

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Morfina orale a cessione controllata (MS Contin)
vantaggi
  • è agevole da somministrare (ogni 12 ore),
  • elimina il disagio della dose notturna,
  • è bene accetta dal personale infermieristico,
  • il paziente la può assumere senza l'intervento di
    altre persone.
  • non presenta effetto-tetto per cui è possibile
    aumentare la posologia al bisogno.
  • Le compresse di MS CONTIN devono essere ingerite
    intere, non suddivise in parti e non masticate

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Metadone (Eptadone)
  • Il metadone ha una durata di azione di 8 ore
    circa ed ha ottima biodisponibilità orale. Non ha
    effetto tetto
  • Il metadone è 6/7 volte più potente della
    morfina.
  • Il picco plasmatico viene raggiunto in circa 4
    ore, ma leffetto analgesico è più precoce grazie
    alla elevata lipofilia della molecola, che
    consente un facile superamento della barriera
    emato-encefalica
  • Si lega alle proteine plasmatiche, e la quota
    legata alle proteine plasmatiche si comporta come
    una riserva, una specie di deposito a lento
    rilascio. Questi aspetti correlati anche a una
    durata media delleffetto analgesico più breve e
    pari a 4-8 ore, possono essere causa di accumulo
    del farmaco ciò accade se si usano dosi ripetute
    o somministrazioni troppo ravvicinate.
  • Attualmente, il metadone sta trovando un impiego
    sempre più comune nella terapia del dolore
    cronico anche a domicilio e nel dolore
    post-operatorio.
  • Vie di somministrazione os, im, ev, epidurale.

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  • Il fentanyl (Fentanest, Leptofen) (derivato della
    meperidina) è un farmaco dotato di una notevole
    potenza analgesica (75-125 volte maggiore della
    morfina).
  • Può essere usato in formulazioni transdermiche a
    lento rilascio.
  • E un agonista puro per i recettori degli
    oppioidi, possedendo elevata affinità per i
    recettori mu
  • Elevata rapidità dazione (30 sec dopo ev) e
    limitata durata dazione nelle forme iniettabili
    (30-60 min dopo ev)
  • Il catabolismo è interamente epatico e non dà
    luogo a metaboliti attivi
  • Lelevata lipofilia garantisce la cessione del
    farmaco attraverso la cute da parte di un sistema
    esterno
  • Vie di somministrazione im, epidurale, spinale,
    transdermica e trans-mucosale
  • No somministrazione per os effetto di primo
    passaggio pari al 70
  • La meperidina (petidina) è un oppioide sintetico
    che non induce la contrazione dello sfintere di
    Oddi.

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Somministrazione transdermica Sezione schematica
del cerotto DUROGESIC
  • Il cerotto va sostituito ogni 72 ore
  • Assorbimento lento
  • Concentrazioni ematiche relativamente costanti
  • Se non era in atto alcuna terapia antalgica sono
    necessarie circa 24 ore per raggiungere lo steady
    state da parte del fentanyl utile copertura con
    oppioidi mu-agonisti a rapida azione
  • Se era già in atto un trattamento con oppioidi
    può accadere una fase di scopertura analgesica
    con una possibile fase di astinenza utile
    ridurre loppioide di partenza fino al
    raggiungimento dello steady state del fentanyl

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Fentanyl
  • Presente in commercio in Italia come
  • Formulazione iniettabile 0.05 mg/ml Fentanest.
  • Sistema TTS Durogesic 25, 50, 75, 100 mcg/h.
  • Oral trans-mucosal fentanyl citrate OTFC-
    lollipop da 200, 400, 600, 1200 e 1600 mcg.

47
Oppioidi deboli nel trattamento del dolore
  • Il tramadolo (Contramal, Fortradol)
  • (derivato della codeina) è un debole agonista del
    recettore oppiaceo µ, ma ha anche la capacità di
    bloccare la ricaptazione di serotonina e
    noradrenalina come i classici antidepressivi
    triciclici. Leffetto analgesico del tramadolo è
    comparabile a quello della codeina, ma
    accompagnato da effetti riconducibili a quelli
    degli antidepressivi triciclici, con il
    potenziamento delle vie serotoninergica e
    noradrenergica. Questo particolare meccanismo di
    azione potrebbe essere alla base di alcune sue
    caratteristiche, come la minore tendenza alla
    depressione respiratoria, la stimolazione del
    sistema immunitario e la scarsa tendenza alla
    tolleranza.
  • Potenza farmacologica 1/5-1/10 della morfina
  • Biodisponibilità orale 70-100
  • Emivita 5-6 ore
  • Metabolismo epatico
  • Eliminazione renale
  • Effetto-tetto per dosi complessive giornaliere
    di 400-600 mg

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Oppioidi deboli nel trattamento del dolore
  • TRAMADOLO (Contramal , Fortradol) INDICAZIONI
  • Cervicalgie
  • Dolori articolari
  • Dolore associato ad osteoporosi
  • Dolore post operatorio
  • Dolore da colica
  • Dolore da cancro (II scalino)
  • Dolore ostetrico
  • Dolore toracico (compresi angina ed infarto)

49
Oppioidi deboli nel trattamento del dolore
  • La codeina, è circa dieci volte meno potente
    della morfina, ma ne condivide tutti gli effetti.
    Rispetto alla morfina, la codeina ha il vantaggio
    di essere bene assorbita per via orale. Bassa
    affinità per i recettori mu
  • Buona disponibilità per os.
  • Metabolismo epatico il 10 viene demetilata a
    morfina.
  • Dosi abituali di somministrazione di 30-60 mg per
    os ogni 4-6 ore 10 mg sono sufficienti a
    determinare unattività antitussigena
  • Effetto-tetto per dosi complessive giornaliere
    di 360 mg
  • Lassociazione di Paracetamolo 500 mg Codeina
    30 mg
  • (Co-efferalgan,Tachidol), produce un buon
    sinergismo.
  • Opportuna una riformulazione del rapporto tra i
    due farmaci, per fornire la codeina a pieno
    dosaggio senza elevare a livelli tossici le dosi
    di paracetamolo.

50
  • Il destropropoxifene (Liberen) è un analgesico
    molto più debole del metadone, di potenza
    paragonabile a quella della codeina,
    caratterizzato però dalla stessa lunga durata di
    azione del metadone è generalmente usato in
    associazione ai FANS.

51
  • La buprenorfina (Subutex, Temgesic, Transtec) è
    bene assorbita per via orale. Induce fenomeni
    allucinatori e vomito che impediscono di
    utilizzare appieno le sue qualità analgesiche.
  • E un oppioide potente agonista parziale con
    elevata affinità per i recettori mu e k è 25-50
    volte più potente della morfina, ma meno
    efficace. E antagonista dei recettori k
  • Se somministrato insieme ad un agonista puro può
    antagonizzare gli effetti dellagonista
    spiazzandolo dal suo legame con i recettori mu,
    con possibile comparsa di crisi di astinenza.

52
  • La buprenorfina
  • A dosaggi terapeutici non è evidente
    leffetto-tetto tale effetto sembra comparire a
    dosaggi gt 4 mg/die.
  • Ulteriori aumenti di dosi provocano un aumento
    degli effetti collaterali, parzialmente
    reversibili con naloxone.
  • Attualmente in Italia è utilizzata in
    somministrazione per via sublinguale alla dose di
    0.2-0.4 mg ogni 6-8 ore, con unazione
  • analgesica che si realizza in 15-45 minuti o in
    fiale da 0.3 mg per via ev.
  • Da alcuni mesi anche in Italia è disponibile il
    cerotto di buprenorfina a cessione lenta
    transcutanea (Transtec 35, 52.5, 70 mcg/h pari
    rispettivamente a 0.8 mg, 1.2 mg, 1.6 mg nelle 24
    ore)

53
  • Effetti collaterali degli oppioidi
  • Miosi (segno prognostico della intossicazione
    acuta grave da oppioidi) (non va incontro a
    tolleranza)
  • Nausea, vomito
  • Costipazione con aumento del tono muscolare del
    duodeno, della porzione antrale e dello sfintere
    pilorico dello sfintere anale (non va incontro a
    tolleranza)
  • Spasmo dello sfintere di Oddi (controndicazione
    nel trattamento dello coliche biliari)
  • Iperglicemia con un abbassamento del metabolismo
    basale per riduzione della temperatura corporea
  • Vasodilatazione periferica per liberazione
    diretta di istamina, diminuzione del precarico,
    effetto inotropo e cronotropo negativo
  • Depressione respiratoria per inibizione diretta
    dei centri respiratori bulboponti e depressione
    dei chemiorecettori
  • Lexitus per sovradosaggio è dovuto alleffetto
    inibitorio sui centri respiratori e quindi a
    depressione respiratoria!!!

54
Lexitus per sovradosaggio è dovuto alleffetto
inibitorio sui centri respiratori e quindi a
depressione respiratoria!!! E la complicanza
peggiore degli oppioidi, ma è MOLTO RARA! Non
si manifesta se gli oppioidi sono usati
correttamente Esiste un ANTIDOTO il naloxone
(Narcan)
55
Strategia per il controllo degli effetti
collaterali da oppioidi - 1
  • Utilizzo farmaci antagonisti degli oppioidi
  • utile in situazioni di sovradosaggio (errore
    posologico) o di accumulo acuto e grave con
    rischio di depressione respiratoria
  • grave bradipnea
  • stato di coscienza obnubilato
  • miosi
  • iperidrosi
  • cianosi

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Strategia per il controllo degli effetti
collaterali da oppioidi - 2
  • Somministrazione di farmaci sintomatici sugli
    effetti indesiderati
  • Stipsi incremento dellidratazione e
    somministrazione di farmaci lassativi (lassativi
    osmotici e derivati della senna)
  • Nausea/vomito utilizzo di antiemetici
    (metoclopramide, alloperidolo, scopolamina,
    ondansetron)
  • Depressione respiratoria da trattare con
    naloxone ev

57
Strategia per il controllo degli effetti
collaterali da oppioidi - 3
  • Rotazione degli oppioidi o switching
  • quando ?
  • Dolore controllato, ma vi sono effetti
    collaterali intollerabili per il paziente.
  • Il dolore non è adeguatamente controllato ed è
    impossibile aumentare la dose di oppioide a causa
    degli effetti collaterali.
  • Il dolore non è adeguatamente controllato,
    nonostante il continuo incremento della dose di
    oppioide che comunque non produce effetti
    collaterali severi.
  • perché ?
  • migliorare il rapporto analgesia/tollerabilità in
    relazione allesistenza di una tolleranza
    crociata incompleta tra i diversi oppioidi.

58
  • Effetti indotti dagli oppioidi in fase di
    mantenimento
  • Effetti neurotossici
  • Sedazione
  • Allucinazioni
  • Iperalgesia, allodinia
  • Mioclono
  • Alterazioni cognitive
  • Disforia
  • Depressione respiratoria
  • Miosi
  • Stipsi
  • Secchezza delle fauci
  • Ritenzione urinaria
  • Edema polmonare
  • Effetti collaterali indotti dagli oppioidi in
    fase di induzione o di aumento di dose
  • Nausea/vomito
  • Sedazione/sonnolenza
  • Secchezza delle fauci
  • Stipsi
  • Prurito

59
Strategia per il controllo degli effetti
collaterali da oppioidi Riduzione della dose Di
circa 10-20 della dose precedente Valutando il
quadro clinico nellambito delle 24-48
ore Considerare la modalità di rilascio del
farmaco (IR/SR) Attenzione !!! ai pazienti
anziani, disidratati, con funzionalità epatica
e/o renale ridotta. Idratazione del paziente Se
il paziente è disidratato con oligo-anuria è
necessario un immediato ripristino del bilancio
idrico, iniziando per via endovenosa, ma
proseguendo anche per ipodermoclisi nei giorni
successivi fino alla certezza di un recupero
delle capacità di assunzione dei liquidi per
os. Sospensione di 1-2 somministrazioni Utile
soprattutto quando si usa il metadone Eventualmen
te aumentando lintervallo di tempo tra le
somministrazioni Rivedendo il dosaggio
complessivo giornaliero
60
Strategia per il controllo degli effetti
collaterali da oppioidi Eliminazione o riduzione
di farmaci che interagiscono con gli
oppioidi Morfina benzodiazepine interazioni
con lo stato cognitivo e riduzione delleffetto
analgesico Medadone carbamazepina, fenitoina,
fenobarbital, rifampicina crisi di
astinenza Tramadolo carbamazepina aumenta il
metabolismo del tramadolo che comporta la
necessità di aumentare le dosi
61
(No Transcript)
62
Interazioni con altri farmaci SEDATIVI
IPNOTICI - Potenziamento della depressione del
sistema nervoso centrale e in particolare della
depressione respiratoria. TRANQUILLANTI
ANTIPSICOTICI - Aumentata sedazione. Effetti
variabili sulla Depressione Respiratoria.
Potenziamento degli effetti cardiovascolari (azion
i antimuscariniche ed alfa-bloccanti).
MAO-INIBITORI - Controindicazione assoluta
alluso di tutti gli analgesici stupefacenti per
lelevata incidenza di coma iperpiretico Aumentata
incidenza di ipertensione.
63
Tolleranza e farmacodipendenza da oppioidi
  • Per tolleranza Si intende la necessità di dosi di
    farmaco più elevate per mantenere inalterata
    lefficacia nel tempo (analgesia, effetto
    euforizzante, ma anche effetti collaterali, in
    particolare depressione respiratoria). La
    tolleranza è crociata (cioè è estesa a tutti i
    farmaci analgesici-narcotici di tipo oppiaceo) e
    si ottiene dopo due-tre settimane alle normali
    dosi terapeutiche
  • Il meccanismo non è metabolico (diminuito
    assorbimento, aumentata degradazione o
    eliminazione del farmaco) ma si ipotizza dovuta a
    up-regolazione di sistemi di trasduzione
    intracellulari (cAMP) che antagonizzano gli
    effetti della attivazione dei recettori oppioidi.

Portenoy. Cancer pain managementt. Seminars in
Oncology 199320 ( 2,Suppl 1)19-35
64
Tolleranza e farmacodipendenza da oppioidi
  • Tolleranza acquisita
  • farmacocinetica variazioni, nel tempo, della
    distribuzione, della clearance, della
    degradazione, etc.
  • farmacodinamica cambiamento della risposta delle
    cellule ai farmaci (coinvolge recettori)
  • appresa 1) comportamentale,acquisizione di
    strategie atte a conservare una data funzione
    nonostante lo stato tossico (es. imparare a
    percorrere una linea retta) e 2) condizionata,
    tolleranza al farmaco anche in assenza di
    effettiva somministrazione

65
Tolleranza e farmacodipendenza da oppioidi
  • Per dipendenza fisica si intende lo stato di
    ipereccitabilità che si sviluppa nelle cellule
    del SNC in conseguenza della somministrazione di
    una sostanza e e sindrome di astinenza in seguito
    ad una brusca riduzione nella dose o alla
  • somministrazione di un antagonista degli
    oppioidi.
  • La dipendenza psichica è invece quello stato di
    ansia o depressione che nel paziente si ha
    all'idea di "interrompere" l'uso di una sostanza.
  • Nel caso della morfina e degli altri
    analgesici-narcotici la dipendenza è fisica oltre
    che psichica e l'interruzione del farmaco provoca
    una vera e propria crisi di astinenza, spiegabile
    con le modificazione tipiche della tolleranza.

66
  • OPPIACEI
  • Sindrome dAstinenza
  • Manifestazione clinica dovuta alla sospensione
    di eroina in un soggetto che ne è fisicamente
    dipendente.
  • Sintomatologia speculare ed opposta a quella
    causata dallintossicazione acuta.
  • Non pericolosa per la vita.
  • Ansia, craving e disforia dopo 6-12 ore
    dallultima assunzione di eroina.
  • Accentuazione progressiva con picco alle 36-72
    ore
  • Attenuazione e scomparsa in 7-10 giorni.
  • Sindrome di astinenza protratta della durata
    anche
  • di molti mesi.

67
(No Transcript)
68
  • OVERDOSE
  • E la causa più comune di exitus, può
    verificarsi
  • in soggetti che fanno uso per la prima volta
    della sostanza
  • per diminuita tolleranza dopo un periodo di
    astinenza
  • per l'immissione sul mercato di preparati più
    puri della sostanza.
  • Altra evenienza è quella che può capitare ai
    Body Stuffers per trasportare
    clandestinamente la droga questa viene
    confezionata in piccoli contenitori di plastica
    che vengono ingeriti, la rottura dei quali può
    determinare casi di intossicazione letali.

69
OVERDOSE Il paziente in overdose da oppiacei si
presenta con pupille puntiformi areattive allo
stimolo luminoso depressione respiratoria grave
con due/tre atti respiratori al minuto riflessi
osteotendinei osteotendinei ridotti o assenti
ipotermico in coma alcune volte è
riscontrabile anche rabdomiolisi l'evoluzione è
l'arresto cardiorespiratorio.
70
Antagonisti degli oppiacei
  • Naloxone (Narcan) E antagonista su tutti i
    recettori.
  • Ha una emivita di circa 1-2 ore, leffetto si
    ottiene già dopo 1-2 min.
  • Già a dosi di 1 mg sopprime lazione degli
    oppiacei.
  • Utilizzato nelle sindromi da overdose da
    oppiacei.
  • La sua breve emivita rende necessaria la
    somministrazione ripetuta, in casi di
    avvelenamenti gravi.
  • Naltrexone (Antaxone, Nalorex, Narcoral) Emivita
    più lunga, quindi basta una sola
    somministrazione.
  • Può essere utilizzato nei tossicodipendenti come
    misura preventiva nei confronti di recidive.

71
MORFINA PREGIUDIZI COMUNI E MITI DA SFATARE
La morfina utilizzata nel dolore da cancro
comporta raramente depressione respiratoria e
solo in caso di errori grossolani di
dosaggio. La morfina specie se data per os non
genera dipendenza psichica (tossicomania). La
morfina non instaura una rapida ed incontrollata
tolleranza. La somministrazione di morfina non
comporta fenomeni disforici. La morfina non
accorcia la vita. La morfina non compromette la
qualità di vita.
72
Cannabis e cannabinoidi
Anandamide
D9-THC
73
Cannabinoidi
Cannabinoidi
  • Analoghi della anandamide
  • Derivati cannabinioidi inducono nelluomo
    sensazione di benessere, aumento dellappetito,
    bradicardia, vasodilatazione, bronco-dilatazione
    e controlla la nausea indotta dai chemioterapici
    antineoplastici.
  • Utilizzati nelle sindromi spastiche e nella
    sclerosi multipla.
  • Gli antagonisti inducono iperalgesia e la
    presenza dei recettori nei tessuti tende a
    dimostrare che gli endocannabinoidi potrebbero
    contribuire al controllo della sensibilità
    dolorosa.

74
Recettori per i cannabinoidi
75
Effetti antidolorifici dei cannabinoidi
Effetto antinocicettivo periferico di tipo
antinfiammatorio, mediato dall'inibizione del
rilascio di sostanze algogene proinfiammatorie da
parte delle cellule del sistema immunitario.
Effetto antinocicettivo centrale. Innalzamento
della soglia dolorifica sia a livello centrale
(potenziamento del GABA e inibizione del
glutammato) che a livello spinale (promuovono il
rilascio di oppiodi nel sistema discendente di
controllo del dolore). Efficaci sul dolore
neuropatico.
76
  • Altri farmaci nel trattamento del dolore cronico
  • Si tratta di farmaci, che pur non essendo
    propriamente analgesici, vengono utilizzati
    insieme agli analgesici
  • tradizionali per il trattamento di particolari
    sindromi dolorose
  • Corticosteroidi
  • Antidepressivi
  • Anticonvulsivanti
  • Bisfosfonati
  • Alfa 2 agonisti
  • Calcio-antagonisti
  • Anestetici locali in somministrazione locale

77
Steroidi
  • Desametasone (Decadron?) e Prednisone
    (Deltacortene?)
  • attivi nel controllo del dolore
  • da compressione di nervi e tessuti molli
  • da compressione peridurale del midollo spinale
  • metastasi ossee
  • dolore da tensione capsulare
  • edema cerebrale

78
Antidepressivi triciclici
  • Sono attivi come antidolorifici forse perché
    interferiscono con la ricaptazione di serotonina
    e di noradrenalina, due sistemi
    neurotrasmettitoriali importanti per la
    modulazione inibitoria del dolore.
  • Riducono ansia e depressione
  • Migliorano il legame degli oppioidi ai recettori
    specifici (lttolleranza)

79
Antidepressivi triciclici
  • Gli antidepressivi triciclici sono usati nel
    dolore di origine neuropatica. Possono anche
    essere utilizzati per potenziare leffetto
    analgesico della morfina, ma questo impiego va
    attentamente valutato alla luce dei loro effetti
    collaterali che vengono ad aggiungersi a quelli
    delloppiaceo. Potranno ad esempio essere
    associati quando nel dolore da cancro si
    riconosca una componente neuropatica per
    compressione o lesione di tessuto nervoso.

80
Anticonvulsivanti (antiepilettici)
appartengono al gruppo dei bloccanti del
sodio
  • Carbamazepina (Tegretol)
  • Fenitoina (Dintoina)
  • Acido valproico (Depakin)

?
Utili nel dolore neuropatico periferico lancinante
81
Bifosfonati
  • INDICAZIONI
  • Trattamento dellipercalcemia
  • Trattamento del dolore da metastasi ossee
  • Prevezione delle complicanze scheletriche nei
    pazienti con metastasi ossee
  • In ambito oncologico viene utilizzato il
    Pamidronato (Aredia 60-90 mg in 1-2 ore o
    Zometa 4 mg in 15-20 minuti una volta al mese)
  • Inibiscono lattività degli osteoclasti,
    esercitano un effetto antiinfiammatorio e possono
    provocare lapoptosi degli osteclasti

82
Bloccanti degli Amminoacidi eccitatori
  • Ketamina Questo farmaco, utilizzato soprattutto
    in anestesia, è tuttavia noto per i suoi effetti
    disforici che ne limitano limpiego a casi molto
    particolari ed in ambito specialistico ha anche
    effetti antinocicettivi.

83
WHO
  • If pain occurs, there should be prompt oral
    administration of drugs in the following order
    nonopioids (aspirin and paracetamol) then, as
    necessary, mild opioids (codeine) then strong
    opioids such as morphine, until the patient is
    free of pain.  To calm fears and anxiety,
    additional drugs adjuvants should be used. 
    To maintain freedom from pain, drugs should be
    given by the clock, that is every 3-6 hours,
    rather than on demand.  This three-step
    approach of administering the right drug in the
    right dose at the right time is inexpensive and
    80-90 effective. Surgical intervention on
    appropriate nerves may provide further pain
    relief if drugs are not wholly effective. (Last
    update May 3, 2002)

84
Uso dei farmaci analgesici (WHO ladder)

Libertà dal dolore
Oppioidi forti /- Non oppioidi /- Adiuvanti
Dolore persistente o aumentato
Oppioidi deboli /- Non oppioidi /- Adiuvanti
Dolore persistente o aumentato
Analgesici non oppioidi /- Adiuvanti
85

86

87
(No Transcript)
88

89
Dalla terapia del dolore allecure palliative

Le Cure Palliative sono la cura totale prestata
alla persona affetta da una malattia non più
responsiva alle terapie aventi come scopo la
guarigione. Il controllo del dolore,degli altri
sintomi e delle problematiche psicologiche,
sociali e spirituali è di prevalente importanza.
European Association for Palliative Care
Newsletter n.1,1989
90
Cefalea
  • Primaria o idiopatica
  • Muscolotensiva
  • Emicrania
  • Cefalea a grappolo
  • Secondaria
  • Malattie infettive
  • Ipertensione endocranica
  • Traumi cranici
  • Tumori celebrari
  • Iatrogena

91
Trattamento acuto dellemicrania e cefalea a
grappolo
  • FANS (aspirina, paracetamolo, ibuprofen,
    diclofenac)
  • Ergotamina, diidroergotamina
  • Triptani (sumatriptan, zolmitriptan)

92
Profilassi dellemicrania e cefalea a grappolo
  • ß-bloccanti (propranolol, atenololo)
  • Valproato
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