Il rumore nei luoghi di lavoro - PowerPoint PPT Presentation

1 / 32
About This Presentation
Title:

Il rumore nei luoghi di lavoro

Description:

Title: Diapositiva 1 Author: PC Created Date: 11/23/2006 9:34:38 AM Document presentation format: Presentazione su schermo Other titles: Arial Tahoma Wingdings ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:105
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 33
Provided by: PC12412
Category:
Tags: lavoro | luoghi | nei | ripa | rumore

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Il rumore nei luoghi di lavoro


1
Il rumore nei luoghi di lavoro
Taranto, 23 marzo 2007
  • Gli aspetti clinici e medico-legali del rumore
  • Dott. Antonio Basile
  • Ospedale SS. Annunziata - Taranto

2
IPOACUSIA DA RUMORE
Così, giù duna ripa discoscesa, trovammo
risuonar quellacqua tinta, sì che n pochora
avria lorecchia offesa Inferno XVI canto
3
un giorno l'uomo dovrà combattere i rumori con
la stessa tenacia con cui combatterà il colera e
la peste".

Robert Koch premio
Nobel 1905
4
Il rumore !!
5
Che cosè il rumore?
IL RUMORE
Il rumore viene comunemente identificato come un
"sensazione uditiva indesiderata, sgradevole e
fastidiosa, di intensità eccessiva e casuale
Al riguardo lOrganizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) definisce il rumore "suono non
gradito".
Le condizioni perché possa sussistere un problema
di esposizione al rumore sono dunque la
percettibilità di un suono, il giudizio che se ne
fa il soggetto percepente e la reazione che tale
suono provoca.
6
Definizione di rumore ex D.P.C.M. 01.03.91
  • Qualunque emissione sonora che provochi
    nelluomo effetti indesiderati, disturbanti o
    dannosi o che determini un qualsiasi
    deterioramento qualitativo dellambiente

7
Definizione di Inquinamento acustico ex L.
447/95
Lintroduzione di rumore nellambiente abitativo
o nellambiente esterno tale da provocare
fastidio o disturbo al riposo e alle attività
umane, pericolo per la salute umana,
deterioramento degli ecosistemi, dei beni
materiali, dei monumenti, dellambiente abitativo
o dellambiente esterno o tale da interferire con
le legittime fruizioni degli ambienti stessi.
8
SUONO variazione di pressione, all'interno di
un mezzo, che l'orecchio umano riesce a
rilevare. FREQUENZA numero delle variazioni di
pressione al secondo del suono ed è misurata in
Hertz (Hz). INTENSITA corrispondente
fisicamente con l'ampiezza dell'onda di
pressione, percepito nel punto di misura. Viene
espressa in decibel con il livello di pressione
sonora (Lp).
9
EFFETTI DEL RUMORE SULLA SALUTE
Il rumore può assumere livelli tali da NUOCERE
all'integrità fisica e psichica dell'uomo. La
scienza medica è da tempo concorde nell'affermare
che gli eccessi di rumore
danneggiano l'apparato uditivo
possono arrecare notevoli problemi al
sistema nervoso all'apparato cardiovascolare
all'apparato digerente all'apparato
respiratorio.
10
Si possono distinguere 3 tipi di disturbi
provocati dal rumore
  • effetti nocivi sull'organo dell'udito.
  • effetti extrauditivi psicosomatici
  • effetti generali di disturbo

11
1) Effetti nocivi sull'organo dell'udito
Il danno specifico più grave all'organo
dell'udito è rappresentato dalla sordità. La
perdita dell'udito è un danno permanente (le
cellule danneggiate non possono riprodursi) ed è
un evento che si verifica in genere in seguito ad
esposizione a livelli molto elevati di rumore,
per periodi prolungati e dell'ordine di anni.
Possono verificarsi i primi danni solo a seguito
di un'esposizione superiore a 80 db(A) per 8 ore
al giorno per molti anni.
12
(No Transcript)
13
(No Transcript)
14
la percentuale di soggetti che (rispetto ad un
gruppo non esposto a rumore) subisce tale deficit
dopo 40 anni di lavoro è, secondo la ISO 1999 del
1990, pari a
  0 nel caso di esposizione a 75 dB(A)
  1 nel caso di esposizione a 80 dB(A)
  6 nel caso di una esposizione a 85 dB(A)
  15 nel caso di una esposizione a 90 dB(A)
  34 nel caso di una esposizione a 95 dB(A)
  62 nel caso di una esposizione a 100 dB(A)
15
2) Effetti extrauditivi psicosomatici
16
3) Effetti generali di disturbo
Il rumore può disturbare
la comunicazione degli esseri umani
il riposo
il sonno
  • Può, inoltre, causare
  • le interferenze con le varie attività umane,
  • la ridotta comprensione delle parole,
  • i disturbi del sonno e del riposo,
  • le interferenze sull'attenzione, sul rendimento e
    sull'apprendimento
  • determinano condizioni che possono ostacolare le
    attività di relazione e in generale peggiorare la
    qualità della vita.

17
un rumore prodotto in un contesto di quiete è più
disturbante (rubinetto che goccio- la di notte)
un rumore giudicato 'necessario' è meglio
tollerato di uno considerato inutile
RUMORE
un rumore continuo e stazionario è meglio
tollerato (il frigorifero, la TV in sottofondo)
un rumore improvviso è più disturbante perché
percepito come un allarme (una porta che sbatte,
un vetro che si rompe)
18

19

50 dB
50 dB
53
100
20
Che cosa fare per difendersi?
21
TUTELA
In sede AMMINISTRATIVA la norma di riferimento è
il D. Lgs 194/2005 - Attuazione della direttiva
2002/49/CE
In AMBITO CIVILE è necessario riferirsi
allarticolo 844 del Codice Civile che regola i
rapporti tra proprietari di fondi vicini in
relazione al problema delle immissioni.
In sede PENALE Articolo 659 del Codice Penale che
punisce sia chi disturba il riposo o le
occupazioni delle persone medianti schiamazzi o
rumori o abusando di strumenti sonori o di
segnalazioni acustiche o mediante strepiti di
animali, sia chi provoca detti disturbi
esercitando una professione o un mestiere
rumoroso. Art 635 danneggiamento di cose mobili
ed immobili Art 734 deturpamento di bellezze
naturali
22
TUTELA DAL RUMORE IN AMBITO LAVORATIVO
Art. 377 del DPR 547/55 Norme prevenzione
infortuni sul lavoro
Art 24 DPR 303/56 Norme generali per ligiene
del lavoro
D. Lgs n. 277/91 Protezione dei lavoratori
contro i rischi derivanti da esposizione da
agenti chimici, fisici e biologici
Direttiva 2003/10/CE prescrizioni minime di
sicurezza e di salute relative all'esposizione
dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti
fisici (rumore)
D. Lgs n. 626/94 Sicurezza sui luoghi di lavoro
D. Lgs 195/06 attuazione della direttiva
2003/10/CE relativa allesposizione dei
lavoratori ai rischi derivanti da agenti fisici
23
Il D.L.gs. 10 aprile 2006, n. 195 entrato in
vigore il 14 giugno 2006, ha introdotto il nuovo
Titolo V-bis nel D.Lgs. 626/94, "requisiti minimi
per la protezione dei lavoratori contro i rischi
per la salute e la sicurezza derivanti
dall'esposizione al rumore durante il lavoro e in
particolare per l'udito dando completa
attuazione della direttiva 2003/10/CE relativa
all'esposizione dei lavoratori ai rischi
derivanti dagli agenti fisici (rumore).
24
Articolo Rubrica Contenuto
49-bis Campo di Applicazione Il titolo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l'udito
49-ter definizioni In particolare si distingue tra livello di esposizione al rumore giornaliera e settimanale
49-quater Valori limite di esposizione e valori di azione Fissa i limiti de quibus in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco
49-quinquies Obblighi del datore di lavoro 1. Valutazione del rischio Il datore di lavoro valuta il rumore durante il lavoro prendendo in considerazione in particolare gli indici contenuti nella norma in esame
49-sexies 2. Misure di prevenzione e protezione Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori ai valori limite di esposizione, mediante le misure ex lege
49-septies 3. Uso dei dispositivi di protezione individuali Il datore di lavoro, qualora i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 49-sexies, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute nel decreto 626/1994
49-octies 4. Misure per la limitazione dell'esposizione Scattano se, nonostante l'adozione delle misure prese in applicazione del titolo V-bis, si individuano esposizioni superiori a detti valori
49-nonies 5. Informazione e formazione dei lavoratori Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall'esposizione al rumore
49-decies 6. Sorveglianza sanitaria Il datore di lavoro sottopone alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 16, i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione
49-undecies Deroghe
49-duodecies Linee Guida (per i settori della musica e delle attività ricreative) Elaborate, entro due anni, dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le parti sociali.
25
Novità indrodotte dal D. Lgs 195/2006
  • fissa i valori limite di esposizione e i valori
    di azione, in relazione al livello di esposizione
    giornaliera al rumore e alla pressione acustica
    di picco
  • indica i requisiti in base ai quali il datore di
    lavoro, nell'ambito della valutazione dei rischi
    sopra citati (rischi derivanti dagli agenti
    fisici), deve valutare il rumore durante il
    lavoro
  • stabilisce le misure che il datore di lavoro deve
    adottare per eliminare i rischi alla fonte o per
    ridurli al minimo
  • determina i requisiti minimi per la protezione
    dei lavoratori contro i rischi per la salute e la
    sicurezza derivanti dall'esposizione al rumore
    durante il lavoro (l'udito)

Le deroghe riguardano i settori della musica e
delle attività ricreative in vigore dal
15.02.2008 e i settori della navigazione aerea
e marittima in vigore dal 15.02.2011
26
Decreto legislativo n. 277/91 (abrogato)Norme
riguardanti la protezione dall'inquinamento
acustico in ambiente di lavoroLa legge fissa tre
soglie di rumore (80, 85 e 90 dbA) che permettono
di individuare quattro classi di esposizione al
rumore per i lavoratori
Valore medio giornaliero(Leq/g) in db(A) Classe di rischio
minore di 80 rischio assente
tra 80 e 85 rischio lieve
tra 85 e 90 rischio consistente
oltre 90 rischio grave
La legge dispone che il datore di lavoro è
comunque tenuto a ridurre al minimo il rumore
prodotto, anche se inferiore alla soglia di 80
dBA. Quando viene superata la soglia di 80 dBA,
intervengono delle disposizioni specifiche in
termini di informazione, controllo sanitario
periodico e uso di mezzi di protezione
individuali.
27
Decreto legislativo n. 195/2006Attuazione della
direttiva 2003/10/CE relativa all'esposizione dei
lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti
fisici (rumore)in vigore dal 14 Giugno 2006 La
nuova legge fissa un valore limite di esposizione
e due valori di azione
  Livello di esposizione giornalieraal rumore(Lex/8h) in db(A) pressione acustica di picco
valore inferiore di azione 80 112 Pa pari a 135 db(C)
valore superiore di azione 85 140 Pa pari a 137 db(C)
limite di esposizione 87 200 Pa pari a 140 db(C)
In adempimento alla nuova legge poi 'il datore di
lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al
minimo e, in ogni caso, a livelli non superiori
ai valori limite di esposizione' (art. 49/sexies).
28
DPI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALI TIPOLOGIE ED ATTENUAZIONE SONORA
29
DPI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALI CUFFIE E TAPPI
frequenza (Hz) 125 250 500 1000 2000 4000 8000 A
                 
Cuffie 8,1 12,7 25,7 32,0 31,3 28,5 29,6 37,1
Tappi orecchie 13,6 19,9 23,7 23,6 27,0 25,6 39,4 39,2
30
DPI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALI CUFFIE A CONTROLLO ATTIVO
31
Il decreto 195/2006 introduce, di fatto, una
tutela graduale deputata a non lasciare spazi
vuoti nel sistema di prevenzione. Le prime
imposizioni obbligatorie, infatti, rispondono
allesigenza di valutare il rischio da rumore
così, tra laltro, da poter impostare
efficacemente gli strumenti di protezione e,
inoltre, informare correttamente e compiutamente
i lavoratori. Ed infatti le misure di protezione
e di prevenzione seguono nel secondo grado logico
disegnato dalla normativa esse perseguono il
fine di eliminare il fattore rischio ovvero
ridurlo al minimo. La inidoneità delle misure de
quibus a realizzare lobiettivo prescritto dalla
norma, fa scattare lobbligo delle misure di
limitazione affinché si possa comunque
predisporre una sorta di contenimento
indefettibile. Gli obblighi di informazione e di
formazione, destinati ai lavoratori, completano
il quadro in maniera opportuna
32
GRAZIE PER L'ATTENZIONE
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com