Le competenze infermieristiche nella gestione dei pazienti sottoposti a nutrizione enterale e parenterale. La gestione infermieristica dei cateteri venosi centrali e periferici per nutrizione parenterale - PowerPoint PPT Presentation

1 / 64
About This Presentation
Title:

Le competenze infermieristiche nella gestione dei pazienti sottoposti a nutrizione enterale e parenterale. La gestione infermieristica dei cateteri venosi centrali e periferici per nutrizione parenterale

Description:

Title: Consiglio di strategia Author: katia Caselli Description: Presentazione di sviluppo e alternative, consiglio di una o pi strategie Last modified by – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:79
Avg rating:3.0/5.0

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: Le competenze infermieristiche nella gestione dei pazienti sottoposti a nutrizione enterale e parenterale. La gestione infermieristica dei cateteri venosi centrali e periferici per nutrizione parenterale


1
Le competenze infermieristiche nella gestione dei
pazienti sottoposti a nutrizione enterale e
parenterale.La gestione infermieristica dei
cateteri venosi centrali e periferici per
nutrizione parenterale
  • Ferrara 20/04/2013
  • Caselli Katia CPSE infermiere
  • Anestesia e Rianimazione Ospedaliera Az.
    Ospedaliero
  • Universitaria Sant'Anna Ferrara

2
Sistemaper classificare le raccomandazioni delle
linee guida CDC
  • Categoria IA. Strategia fortemente raccomandata
    per limplementazione e fortemente supportata da
    studi sperimentali, clinici o epidemiologici ben
    disegnati.
  • Categoria IB. Strategia fortemente raccomandata
    per limplementazione e supportata da alcuni
    studi sperimentali,clinici o epidemiologici e da
    un forte razionale teorico oppure, pratica
    accettata e diffusa (es. tecnica asettica) benché
    supportata da evidenze limitate.
  • Categoria IC. Pratica richiesta da norme,
    regolamenti o standards federali o statali.
  • Categoria II. Pratica suggerita per
    limplementazione e supportata da studi clinici o
    epidemiologici rilevanti o da un razionale
    teorico.
  • Problema irrisolto. Indica una questione per la
    quale levidenza disponibile non è sufficiente
    oppure in merito alla cui efficacia non esiste
    ampio consenso.

3
Quale tipo di dispositivo intravascolare?
  • CVP - MIDLINE
  • PICC (cateteri venosi centrali a inserimento
    periferico)
  • CVC NON TUNNELIZZATO
  • CVC ESTERNO TUNNELLIZZATO
  • GROSHONG (PUNTA CHIUSA)
  • HICKMAN (PUNTA APERTA)
  • CVC IMPIANTATI PORT

4
Cateteri Midline
Inseriti nella fossa antecubitale nelle vene basilica prossimale o cefalica non arrivano in posizione centrale. lunghezza da 7,62 a 20,32 cm. Possono rimanere in situ fino a 4 settimane.
5
PICC (cateteri venosi centrali a inserimento
periferico)
Inseriti nelle vene basilica, cefalica o brachiale, arrivano in Vena Cava Superiore lunghezza 20 cm in funzione della taglia del paziente, sono cateteri a medio termine (3-6 mesi)
6
CVC non tunnellizato
CVC a breve-medio termine inseriti per via percutanea nelle vene centrali (succlavia, giugulare interna o femorale) si localizzano in vena cava o in prossimità dell'atrio destro. Il sito di emergenza è nella sede della venipuntura. Possono avere piu lumi e diverse lunghezze
7
Complicanze infettive e tipo di CVC
  • N.B
  • I CVC non tunnellizati sono associati al
    maggior rischio di colonizzazione batterica e di
    CRBS
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

8
Catetere tunnellizato a lungo termine (Groshong)




CVC esterno in silicone tunnellizato a punta chiusa. Esistono con uno o due lumi di diverse lunghezze.
9
Catetere totalmente impiantabile a lungo termine
(Port)
Sono costituiti da una camera serbatoio di solito in titanio o materiale plastico da un cvc in silicone o poliuretano. Laccesso al sistema avviene tramite puntura percutanea del serbatoio con lago di Huber
10
Miscele per infusione parenterale e scelta del
tipo di presidio intravascolare
  • per vena periferica
  • soluzione glucosata 5 e 10
  • soluzione aminoacidica 3, 7 e 8
  • emulsione lipidica 10 e 20
  • sacche ternarie (glucosio aminoacidi
    lipidi) a
  • bassa osmolarità (lt 800 mOsm/l), grazie alla
  • presenza dei lipidi che riducono
    losmolarità della
  • miscela
  • Attualita in dietetica e nutrizione clinica La
    nutrizione parenterale, Elena Agnello,
  • Luisa Amerio ADI 201022-8

11
Miscele per infusione parenterale e scelta del
tipo di presidio intravascolare
  • per vena centrale
  • soluzione glucosata 20 e 33
  • sacche binarie (glucosio aminoacidi) ad
  • alta osmolarità (gt 800 mOsm/l)
  • sacche ternarie (glucosio aminoacidi
  • lipidi) ad alta osmolarità (gt 800 mOsm/l)
  • Attualita in dietetica e nutrizione clinica La
    nutrizione parenterale, Elena Agnello,
  • Luisa Amerio ADI 201022-8

12
Selezione del tipo di accesso venoso.
  • Tipo e durata prevista della nutrizione
  • parenterale totale (NPT)
  • Situazione clinico-anatomica del paziente
  • (patologia, stato emocoagulativo, patrimonio
    vascolare, anamnesi)
  • Eventuale pregresso incanulamento di vene
  • centrali
  • Esperienza/preferenza delloperatore
  • Se la NPT viene infusa in ospedale o al
  • domicilio
  • Esperienza/preferenza del personale che si
  • occuperà della NPT
  • Preferenza del paziente
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale 2006

13
Il CVP si puo' scegliere quando
  • la durata dellinfusione è inferiore a 6 giorni
    ed è ad una bassa concentrazione di nutrienti
  • quando non vi è lindicazione di una restrizione
    idrica
  • viene utilizzata in caso di integrazione di una
    nutrizione orale od enterale che non copra i
    fabbisogni del paziente
  • sempre che vi sia una disponibilità/tolleranza
    degli accessi venosi periferici.
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale 2006

14
Complicanze associate ai CVP
  • Basso rischio di infezione,
  • raramente sono associati a
  • complicanze infettive sistemiche
  • (batteriemie)
  • Piu' spesso si associano a
  • complicanze meccaniche locali
  • (flebiti, infiltrazione)
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

15
Complicanze associate agli accessi venosi centrali
  • 1. Complicanze legate alla manovra di
  • inserzione
  • 2. Complicanze legate al mantenimento in
  • sede del CVC (o tardive)
  • - meccaniche
  • - infettive

Attualita in dietetica e nutrizione clinica La
nutrizione parenterale, Elena Agnello, Luisa
Amerio ADI 201022-8
16
Complicanze associate al posizionamento del CVC
  • Immediate
  • Pneumotorace
  • Puntura arteriosa accidentale (ematoma)
  • Malposizionamento cvc
  • Precoci (24-48 h)
  • Trombosi venosa locale
  • Tardive meccaniche
  • Trombosi venosa centrale associata al CVC
  • Formazione di un manicotto di fibrina
  • Attualita in dietetica e nutrizione clinica La
    nutrizione parenterale, Elena Agnello,
  • Luisa Amerio ADI 201022-8

17
Complicanze tardive associate ai CVC
  • Le complicanze infettive degli accessi venosi
    centrali costituiscono attualmente la principale
    fonte di complicanza nel paziente in NP.
  • Attualita in dietetica e nutrizione clinica
    La nutrizione parenterale, Elena Agnello,
  • Luisa Amerio ADI 201022-8

18
Complicanze associate al mantenimento e gestione
del CVC
  • Le infezioni legate ai cateteri,
    particolarmente quelle sistemiche (IS), si
    correlano ad un incremento della morbilità, ad un
    aumento delle giornate di degenza e dei relativi
    costi sanitari. Le complicanze infettive
    costituiscono ancora unevenienza molto frequente
    (mediamente nel paziente ospedalizzato 5-8
    infezioni ogni 1000 giorni di utilizzo del
    catetere
  • Attualita in dietetica e nutrizione clinica
    La nutrizione parenterale, Elena Agnello,
  • Luisa Amerio ADI 201022-8

19
Complicanze associate al mantenimento e gestione
del CVC
  • Su 15 millioni di giorni di cateterizzazione
    anno si stima negli USA la presenza di 80.000
    CRBSI (infezioni catetere-correlate) nelle TI e
    250.000 in totale comprese anche le degenze non
    intensive.
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

20
Complicanze infettive
  • Gli organismi responsabili delle infezioni
    correlate ai cateteri sono quelli propri della
    flora della pelle del paziente o delle mani del
    professionista che inserisce o maneggia il
    dispositivo . Questi organismi possono
    penetrare nel torrente circolatorio o durante la
    manovra dinserimento del catetere o possono
    accedere mentre il catetere è in situ.
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2005
  • (Crow,1996 Jackson,2001 RCN,2003)
  • (Hadaway,2003bJackson,2001)
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

21
Igiene delle mani
LIGIENE DELLE MANI È LA MISURA PIÙ EFFICACE PER
RIDURRE LE INFEZIONI ASSOCIATE ALLASSISTENZA
SANITARIA.
CDC linee guida per la prevenzione delle
infezioni da catetere 2011
22
Come lavare ed asciugare le Mani
Raccomandazioni della Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS WHO)
23
Durata igiene delle mani
Lavaggio antisettico con acqua ed antisettico
liquido o sapone per 1 2 minuti
Frizione alcolica delle mani con soluzioni
idroalcoliche per 30 secondi (fino a completa
asciugatura)
24
Igiene delle mani quando farla?
  • Ligiene delle mani dovrebbe essere eseguita
    prima e dopo aver palpato il sito di emergenza
    del catetere nonché prima e dopo la inserzione,
    la sostituzione, laccesso o la medicazione del
    catetere intravascolare....
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

N.B.
25
Preparazione della cute
  • La pulizia e la disinfezione antisettica del
    luogo dinserzione del catetere è considerata una
    delle misure più importanti per impedire le
    infezione connesse ai dispositivi vascolari.
  • Evidence Based Practice in Infection Control
    2001a-2001bLe Blanc Cobbett,
    2000Pearson,1996a-1996b).

26
Soluzione Antisettica
  • Alcuni studi hanno indicato che la soluzione
    di Clorexidina Gluconato al 2 abbassa
    significativamente la carica microbica rispetto
    allo iodio-povidone 10 .
  • La Clorexidina Gluconato al 2 offre un vasto
    spettro di attività antimicrobica e battericida
    di lunga durata, dopo lapplicazione (Hadaway
    2003).
  • . Maki DG, Ringer M, Alvarado CJ.
    Prospective randomised trial of povidone-iodine,
    alcohol, and
  • chlorhexidine for prevention of infection
    associated with central venous and arterial
    catheters. Lancet
  • 1991 33833943
  • . Mimoz O, Pieroni L, Lawrence C, et al.
    Prospective, randomized trial of two antiseptic
    solutions for
  • prevention of central venous or arterial
    catheter colonization and infection in intensive
    care unit patients. Crit Care Med 1996
    24181823
  • Le BlancCobbett2000 Maki, Ringer
    Alvarado 1991Mimoz ed Altri,1996
    Rosenthal,2003 Zitella,2004

27
Antisettico cutaneo
  • La clorexidina è diventata lantisettico
    standard per la preparazione della cute per
    limpianto dei cateteri venosi sia centrali che
    periferici.
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

28
Preparazione della cute
  • Raccomandazioni
  • 1 .Pulire la cute con una soluzione a base di
    clorexidina gluconato al 2 in alcool prima
    dellimpianto di cateteri venosi centrali e di
    cateteri periferici e durante la medicazione del
    sito di emergenza. In caso di specifica
    controindicazione alla clorexidina, possono
    essere usati in alternativa una tintura iodata o
    una soluzione di alcool al 70.
  • 2 . Prima dellimpianto del catetere, ogni
    antisettico deve essere lasciato ad asciugarsi
    sulla cute in accordo con le indicazioni del
    produttore. Categoria IB
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2005
  • Centro studi EBNLa gestione dei cateteri
    venosi centrali linee guida internazionali 2007

29
Igiene delle mani e tecnica asettica
  • NB
  • Ligiene delle mani in occasione dellimpianto
    e della gestione del catetere e un protocollo
    appropriato di asepsi durante le manipolazioni
    del catetere forniscono protezione contro le
    infezioni.
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

30
Igiene delle mani e tecnica asettica
  • 1. La palpazione del sito di emergenza non
    dovrebbe essere eseguita dopo lapplicazione di
    antisettici, a meno che ciò non sia compatibile
    con il mantenimento della tecnica asettica.
    Categoria IB
  • 2. Mantenere una adeguata tecnica asettica per la
    inserzione e la gestione dei cateteri
    intravascolari. Categoria IB
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

31
Igiene delle mani e tecnica asettica
  • 3. Indossare guanti puliti - piuttosto che guanti
    sterili - durante la inserzione di cateteri
    venosi periferici, purché il sito di impianto non
    venga toccato dopo lapplicazione di antisettici
    cutanei. Categoria IC
  • 4. Indossare guanti sterili durante la inserzione
    di cateteri arteriosi, cateteri venosi centrali e
    cateteri periferici tipo Midline. Categoria IA
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

32
Igiene delle mani e tecnica asettica
  • 5. Quando si effettua una sostituzione di
    catetere su guida metallica, Indossare un nuovo
    paio di guanti sterili prima di maneggiare il
    nuovo catetere. Categoria II
  • 6. Indossare guanti puliti o sterili quando si
    cambia la medicazione del sito di emergenza di un
    catetere intravascolare. Categoria IC
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

33
Massime Precauzioni di Barriera
  • Raccomandazioni
  • 1. Durante limpianto di CVC o di PICC o durante
    la loro sostituzione guida, utilizzare le massime
    precauzioni di barriera, ovvero berretto,
    maschera, camice sterile e guanti sterili per
    loperatore ed un telo sterile che copra tutto il
    paziente. Categoria IB
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

34
CVP e cateteri Midline
  • Raccomandazioni
  • 1. Negli adulti, impiantare i cateteri periferici
    soltanto a livello dellarto superiore. Se un
    catetere è stato inserito in una vena degli arti
    inferiori, sostituirlo appena possibile con uno
    inserito in una vena degli arti superiori (il
    rischio di tromboflebiti e più alto). Categoria
    II
  • 2. Nei pazienti pediatrici, si possono inserire
    cateteri periferici nelle vene degli arti
    superiori o inferiori o anche dello scalpo (nei
    neonati e nei bambini più piccoli) Categoria II
  • 3. Selezionare iI catetere in base allobiettivo
    clinico e alla durata preventivata, tenendo conto
    del rischio di possibili complicanze infettive e
    non infettive (es., flebiti e infiltrazione) e
    dellesperienza del singolo operatore
    categoriaIIB
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

35
CVP e cateteri Midline
  • 4. Usare un catetere Midline o un catetere
    centrale ad impianto periferico (PICC) invece di
    un catetere periferico corto quando la durata
    presumibile della terapia endovenosa ecceda i sei
    giorni. Categoria II
  • 5. Valutare quotidianamente il sito di emergenza
    del catetere palpandolo attraverso la medicazione
    o ispezionandolo visivamente nel caso si sia
    usata una medicazione trasparente.
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

36
CVP e cateteri Midline
  • 7. Rimuovere il catetere venoso periferico se il
    paziente presenta segni locali di flebite
    (calore, dolore, eritema e corda venosa
    palpabile), in caso infezione o in caso di
    malfunzionamento del catetere. Categoria IB
  • 8. Rimuovere il catetere appena non necessario.
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

37
Altre indicazioni per il posizionamento CVP
  • evitare le zone di flessione
  • evitare la parte interna del polso, per
    diminuire il rischio di danneggiamento dei nervi
    radiali, ulnari e/o mediani che si trovano
    all'interno, in un raggio di cinque centimetri
    rispetto alla funzione interna del polso.
  • scegliere una vena con una portata di sangue e
    con un diametro sufficiente per una diluizione
    corretta , della terapia prescritta ,con il
    sangue.
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006

38
Cateteri venosi centrali
  • Raccomandazioni
  • 1. Nel decidere il sito per il posizionamento di
    un catetere venoso centrale, valutare
    attentamente il beneficio legato alla riduzione
    di complicanze infettive vs. il rischio di
    complicanze meccaniche Categoria IA
  • 2. Evitare luso della vena femorale per
    laccesso venoso centrale nel paziente adulto.
    Categoria 1A
  • 3. Per i CVC non tunnellizzati in pazienti
    adulti, preferire il sito succlavio, piuttosto
    che il sito giugulare o femorale, per minimizzare
    il rischio infettivo. Categoria IB

39
Cateteri venosi centrali
  • 4. Per i CVC tunnellizzati, non può essere fatta
    alcuna raccomandazione su quale sia il sito
    preferito di impianto al fine di minimizzare il
    rischio infettivo. Problema irrisolto
  • 5. Usare la guida ecografica per posizionare i
    cateteri venosi centrali (ovunque questa
    tecnologia sia disponibile) così da ridurre il
    numero di tentativi di incannulamento e le
    complicanze meccaniche da venipuntura. La guida
    ecografica dovrebbe essere utilizzata da
    personale pienamente addestrato nellutilizzo di
    questa tecnica. Categoria 1B
  • 8. Usare CVC con un numero di lumi il più basso
    possibile compatibilmente con la gestione della
    terapia endovenosa del paziente. Categoria IB

40
Cateteri venosi centrali
  • 9. Nessuna raccomandazione può essere fatta in
    proposito alla opportunità o meno mantenere
    uno dei lumi
  • esclusivamente dedicato alla nutrizione
    parenterale.
  • Problema irrisolto
  • 10. Rimuovere prontamente ogni catetere
    intravascolare che
  • non sia più necessario. Categoria IA
  • 11. Quando non può essere assicurata laderenza
    alla tecnica asettica (es. cateteri impiantati
    durante unemergenza)
  • sostituire il catetere appena possibile, per
    esempio entro
  • 24 ore Categoria IB
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

41
Medicazione del sito di inserzione
  • Tipo di medicazione
  • Coprire il sito di emergenza del catetere con
    garze sterili o medicazioni trasparenti
    semipermeabili sterili. Categoria IA
  • Se il paziente suda profusamente o se il sito
    sanguina o vi è un gemizio di siero, utilizzare
    medicazioni con garza fino alla risoluzione del
    problema. Categoria II
  • Frequenza del cambio della medicazione.
  • Sostituire la medicazione del sito del catetere
    ogni qual volta essa sia bagnata, staccata o
    sporca Categoria IB
  • Sostituire ogni 2 giorni sterilmente le
    medicazioni con garza che coprono il sito di
    emergenza dei CVC a breve termine.
  • Categoria II
  • Sostituire ogni 7 giorni le sterilmente
    medicazioni trasparenti semipermeabili che
    coprono il sito di emergenza dei CVC a breve
  • termine. Categoria IB.
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

42
Medicazione del sito di inserzione
  • Raccomandazioni
  • Ispezionare visivamente il sito di emergenza
    del catetere ad
  • ogni cambio di medicazione e/o palpare il sito
    di emergenza
  • attraverso la medicazione intatta con
    regolarità, in funzione
  • della situazione clinica di ogni singolo
    paziente. Se il
  • paziente presenta dolenzia del sito di
    emergenza o altri
  • segni di infezione, la medicazione dovrebbe
    essere rimossa
  • per permettere un accurato esame del sito di
    emergenza
  • Categoria IB
  • Invitare il paziente a riferire alloperatore
    sanitario ogni cambiamento del sito di emergenza
    del catetere o qualunque nuovo sintomo. Categoria
    II
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

43
Medicazione sito di inserzione
  • Considerazioni pratiche
  • Gli unguenti antimicrobici non dovrebbero
    essere applicati sul punto di inserzione, in
    quanto favoriscono le infezioni micotiche e la
    resistenza antimicrobica.
  • Le medicazioni trasparenti, dovrebbero essere
    applicate sulla pelle (evitare di allungarle),
    essere lisciate dal centro al bordo ed essere
    modellate intorno al catetere. I bordi della
    medicazione trasparente non dovrebbero essere
    sigillati con nastro adesivo.
  • Per i CVC tunnellizzati, se non sono infetti
    e il punto di inserzione non è scoperto (porth)
    non serve la medicazione, se invece sono infetti
    e il punto di inserzione è scoperto dovrebbe
    essere applicata la medicazione semipermeabile
    trasparente.
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

44
Sostituzione del CVP
  • Nelladulto, non è necessario sostituire i
    cateteri periferici più frequentemente che ogni
    72 ore al fine di ridurre il rischio di infezione
    e flebite. Categoria 1B
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

45
Rotazione del sito periferico
  • Allo scopo di prevenire complicanze associate
    ad un tempo prolungato di posizionamento, una
    buona parte della letteratura ammette che la
    rimozione e la rotazione dei siti periferici
    avvenga almeno ogni 72 ore o dopo il sospetto di
    contaminazione.
  • Infatti gli studi condotti sui cateteri
    periferici indicano che lincidenza delle
    tromboflebiti e colonizzazioni batteriche del
    dispositivo aumenta se questi sono lasciati nello
    stesso sito oltre le 72 ore.
  • (CINA, 1999 CDC, 2002 INS, 2000 RCN,
    2003
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

46
Sostituzione set infusione
  • NB
  • Prima di cambiare alcun componente e prima di
    accedere al sistema, linfermiere deve
    disinfettare lesterno del catetere e i fori
    dintroduzione con unapposita soluzione per
    prevenire il trasporto di microrganismi.
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

47
Sostituzione set di infusione
  • A meno che i set non siano stati utilizzati
    per la infusione di sangue, emoderivati o
    emulsioni lipidiche, sostituire i set di
    infusione usati in continuo (comprendendo nel set
    anche tutti i dispositivi aggiunti, quali
    rubinetti, rampe, connettori, prolunghe, etc.)
    non più frequentemente che ogni 72 ore o cambiati
    immediatamente se cè il sospetto che lintegrità
    del sistema sia stata compromessa. Inoltre il
    set di somministrazione dovrebbe essere rinnovato
    tutte le volte che viene cambiato laccesso
    venoso.
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

48
Sostituzione set di infusione
  • Sostituire i set usati per infondere emulsioni
    lipidiche (sia le emulsioni combinate con
    aminoacidi e glucosio in sacche all-in-one o
    sia quelle infuse separatamente) entro 24 ore
    dallinizio dellinfusione. Categoria IB
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

49
Sostituzione set di infusione
  • I set di somministrazione per il sangue ed i
    suoi componenti dovrebbero essere cambiati quando
    è stata completata la trasfusione, o ogni 12 ore
    (se la trasfusione dura più a lungo), o in
    accordo con le raccomandazione dei produttori.
  • Centro studi EBNLa gestione dei cateteri
    venosi centrali linee guida internazionali 2007

50
Sostituzione set infusione
  • I set di somministrazione intermittente
    dovrebbero essere cambiati ogni 24 ore o subito
    dopo il sospetto di contaminazione o quando
    lintegrità del prodotto o del sistema sono
    compromessi
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006.
  • Dougherty, 1997 INS, 2000 RCN, 2003.

51
Connettori Needle-Free per Cateteri Intravascolari
  • Raccomandazioni
  • 1. Sostituire i needle-free connectors (NFC)
    almeno altrettanto frequentemente che i set da
    infusione. Non vi è evidenza che sia utile
    sostituirli più frequentemente che ogni 72 ore.
    Categoria II
  • 2. Ridurre al minimo il rischio di contaminazione
    strofinando la porta di accesso con un
    antisettico appropriato (clorexidina,
    iodo-povidone, uno iodoforo, o alcool al 70) e
    accedere al sistema utilizzando soltanto
    dispositivi sterili. Categoria IA
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

52
Fissaggio del dispositivo intravascolare
  • Nastro o Strisce chirurgiche sterili
  • Punti di sutura
  • Dispositivi di fissaggio suturless
  • Raccomandazione
  • Usare un dispositivo di fissaggio sutureless
    al fine di
  • ridurre il rischio di infezione per i
    cateteri intravascolari
  • Categoria II
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

53
Mantenimento della pervieta' del dispositivo
intravascolare.
  • Indipendentemente dalla frequenza, dal tipo o
    dal volume, la maggioranza della letteratura
    riguardo il mantenimento della pervietà
    raccomanda lutilizzo delle tecniche del flushing
    (lavaggio) e del locking (chiusura) (RCN, 2003).
  • Centro studi EBNLa gestione dei cateteri
    venosi centrali linee guida internazionali 2007
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006
  • CDC linee guida per la prevenzione delle
    infezioni da catetere 2011

54
Mantenimento della pervieta' del dispositivo
intravascolare
  • Il flushing impedisce la miscelazione dei
    farmaci o delle soluzioni incompatibili e/o
    pulisce il lume del catetere da sangue o da
    accumuli di fibrina.
  • Tecnica del fusso turbolento ottenuta
    attraverso il metodo pulsato (iniettare a
    intermittenza)
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006

NB non utilizzare siringhe di capienza inferiore ai 10 ml
55
Mantenimento della pervieta' del dispositivo
intravascolare
  • Il locking impedisce al sangue di sostare nel
    lume del catetere quando il dispositivo non è in
    uso. (ONS 2004)
  • Tecnica della pressione positiva. Questa
    tecnica mantiene una pressione positiva
    allinterno del lume, al fine di prevenire il
    reflusso ematico dalla vena allinterno del lume
    del catetere, prevenendo così gli aggregati di
    fibrina, i coaguli e la occlusione trombotica dei
    dispositivi

56
Mantenimento della pervieta' del dispositivo
intravascolare
  • Quali soluzioni usare?
  • Preferibilmente dovrebbe essere usata
    soluzione fisiologica sterile (NaCl allo 0.9)
    per pulire e chiudere i lumi del catetere che
    sono usati di frequente.
  • Quando raccomandato dai produttori, le porte
    impiantate o i lumi del catetere dovrebbero
    essere puliti e chiusi con soluzioni di lavaggio
    di eparina sodica
  • Centro studi EBNLa gestione dei cateteri
    venosi centrali linee guida internazionali 2007
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006

57
Indicazioni generali
  • Si deve utilizzare la soluzione fisiologica in
    presenza di cateteri con valvole a pressione
    positiva o con tappi a pressione positiva.
  • Si deve utilizzare leparina nei cateteri a
    punta aperta a cui non sono applicate tecnologie
    a pressione positiva (tappi a pressione positiva).

58
Mantenimento della pervieta' del dispositivo
intravascolare
  • Che quantità usare?
  • In letteratura non è definita una quantità ben
    precisa di soluzione.
  • (..3-5 cc per lavaggio al CVP...almeno 1-2 ml
    per il bloccaggio)
  • Il volume della soluzione con cui effettuare
    il lavaggio dopo il prelievo di sangue o la
    somministrazione di farmaci deve essere di almeno
    20 ml per tutti i cateteri.
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006
  • Centro studi EBN Il mantenimento dei
    cateteri venosi periferici negli adulti, nei
    bambini e
  • nelle gravide soluzione eparinata o
    soluzione fisiologica 2007
  • Macklin (1997)

59
Mantenimento della pervieta' del dispositivo
intravascolare
  • Per il bloccaggio il volume della soluzione
    deve essere almeno il doppio rispetto alla
    capacità de lume del catetere
  • (solitamente tra 3 e i 10 ml per tutti i
    dispositivi) più il volume di tutti i dispositivi
    del sistema di infusione (prolunghe)
  • Centro studi EBN Il mantenimento dei
    cateteri venosi periferici negli adulti, nei
    bambini e
  • nelle gravide soluzione eparinata o
    soluzione fisiologica 2007
  • Macklin (1997)

60
Mantenimento della pervieta' del dispositivo
intravascolare
  • Quando effettuare il lavaggio o ol bloccaggio?
  • Dopo il prelievo ematico
  • Quando si passa da una somministrazione
    continua a una somministrazione intermittente
  • Prima e dopo avere somministrato un farmaco
  • Prima e dopo avere infuso emocomponenti
  • Per mantenere pervio un dispositivo non
    utilizzato (INS, 2000 RCN, 2003).
  • Centro studi EBN Il mantenimento dei cateteri
    venosi periferici negli adulti, nei bambini e
  • nelle gravide soluzione eparinata o soluzione
    fisiologica 2007
  • Centro studi EBN Gestione linee nutrizione
    parenterale totale, Linee guida RNAO 2006

61
Educazione e addestramento del personale
sanitario che impianta e gestiscei cateteri.
  • Educare il personale sanitario sulle procedure
    corrette per limpianto e la gestione dei
    cateteri intravascolari e sulle misure di
    controllo corrette atte a prevenire le infezioni
    correlate a catetere intravascolare. Categoria IA
  • Rivalutare periodicamente le conoscenze e
    laderenza alle linee guida di tutto il personale
    coinvolto nellimpianto e gestione dei cateteri
    intravascolari. Categoria IA
  • Affidare limpianto e la gestione dei cateteri
    intravascolari periferici e centrali soltanto a
    personale addestrato che abbia dimostrato
    competenza in queste manovre. Categoria IA

62
bibliografia
  • Registered Nurses of Ontario (RNAO).
  • Care and Maintenance to Reduce Vascular Access
    Complications.
  • Toronto (ON) Registered Nurses Association of
    Ontario (RNAO) 2005
  • April, 88p
  • Centers for Disease Control and Prevention (CDC)
  • Guidelines for the Prevention of Intravascular
    Catheter-Related Infections
  • Recommendations and Reports August 9, 2002 /
    Vol. 51 / No. RR-10
  • Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed
    Enterale (S.I.N.P.E).
  • Linee Guida per la Nutrizione Artificiale
    Ospedaliera
  • 2002 aggiornamento ottobre 2003
  • Centro studi EBN Gestione delle linee
    infusionali al paziente con nutrizione
  • parenterale totale Infermiere Tania De Carolis e
    Lattanzi Antonella. 2006
  • Centro studi EBNLa gestione dei cateteri venosi
    centrali linee guida
  • internazionali. Autori Cambria Vincenzo, Casti
    Simone, Ciucciarelli Anna,
  • Gallifuoco Alberto. 2007

63
bibliografia
  • Attualita in dietetica e nutrizione clinica La
    nutrizione parenterale, Elena
  • Agnello, Luisa Amerio ADI 201022-8
  • The Joanna Briggs Institute for Evidence Based
    Nursing, Margaret
  • Graham Building, Royal Adelaide Hospital, North
    Terrace, South Australia,
  • 5000. http//www.joannabriggs.edu.au
  • EVIDENCE-BASED HEALTH CARE E PRATICA CLINICA
  • Prinicipi standard per la prevenzione delle
    infezioni associate
  • all'assistenza sanitaria in ospedale, Igiene
    delle mani
  • R.J. Pratta, C.M. Pellowea, J.A. Wilsona,, H.P.
    Lovedaya, P.J. Harpera,
  • S.R.L.J. Jonesa, C. McDougallb, M.H. Wilcoxc
  • Epic2 National Evidence- Based Guidelines for
    Preventing Healthcare
  • Associated Infections in NHS Hospitals in
    England. Journal of Hospital
  • Infection (2007) 65S, S1S64. Traduzione a cura
    di Callea E. revisione
  • 2011

64
bibliografia
  • Centro studi EBN Il mantenimento dei cateteri
    venosi periferici negli adultii
  • nei bambini e nelle gravide soluzione eparinata
    o soluzione fisiologica
  • 2007
  • Best practice La gestione dei dispositivi
    intravascolari periferici Volume
  • 12, issue5 2008 ISSN 1829-1874.
  • JBI Management of peripheral intravascular
    devices Best Practice 12(5)
  • 2008.
  • Contatto k.caselli_at_ospfe.it
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com