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Aspetti epidemiologici e clinici della Legionellosi

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Title: LEGIONELLOSI: Aspetti epidemiologici e clinici Author: USL 12 Last modified by: Azienda U.S.L. di PESCARA Created Date: 5/3/2003 11:11:53 AM – PowerPoint PPT presentation

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Title: Aspetti epidemiologici e clinici della Legionellosi


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Aspetti epidemiologici e clinici della
Legionellosi
  • Aspetti epidemiologici e clinici della
    Legionellosi
  • Sonia Impullitti
  • Francesca Picciotti

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Il termine LEGIONELLOSI comprende tutte le
forme morbose causate da microrganismi
appartenenti al genere Legionella.
Linfezione -può rimanere asintomatica -si può
manifestare con una forma simil-
influenzale -può provocare una grave polmonite ad
elevata mortalità.
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CENNI STORICI
  • La malattia è stata descritta la prima volta nel
    luglio del 1976, in seguito ad unepidemia
    insorta tra i partecipanti ad un raduno di reduci
    della guerra del Vietnam svoltosi a Filadelphia
    (Convention of American Legion) da questa
    circostanza è derivata la denominazione.

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EZIOLOGIA
  • I microrganismi del genere Legionella sono
    batteri Gram-negativi, aerobi, asporigeni, non
    capsulati, mobili, che crescono bene in ambienti
    caldo-umidi e dove si ha sviluppo di alghe.

La specie più frequentemente coinvolta in casi
umani è Legionella pneumophila.
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RISERVA DINFEZIONE
  • I microrganismi sono comunemente presenti
    nellambiente naturale
  • fiumi
  • laghi
  • pozzi
  • acque termali
  • ma possono essere presenti anche negli
    acquedotti in quanto sono in grado di superare i
    normali trattamenti di potabilizzazione.

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CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DELLA LEGIONELLOSI
  • Temperatura ottimale di sviluppo (25- 45C)
  • Ph (5,4-9,2)
  • Ambiente aerobico
  • Presenza di elementi nutritivi (alghe, amebe)
  • Polverizzazione dellacqua
  • Alto livello di contaminazione

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IMPIANTI E PROCESSI TECNOLOGICI A RISCHIO
  • Sono a rischio tutti gli impianti ed i
    processi tecnologici che comportano un moderato
    riscaldamento dellacqua e la sua nebulizzazione
  • Impianti di condizionamento
  • Impianti idrosanitari
  • Torri di raffreddamento
  • Piscine
  • Vasche idromassaggio
  • Fontane decorative
  • Apparecchi di erogazione ossigeno
  • Sistemi di raffreddamento macchine utensili

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MODALITA DI TRASMISSIONE
  • Attraverso le suddette strutture il
    microrganismo, veicolato da particelle dacqua,
    viene disperso negli ambienti chiusi, ove può
    essere facilmente inalato.

Non esistono dimostrazioni di trasmissione
interumana diretta né la malattia si contrae
bevendo acqua contaminata.
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La malattia si può manifestare con epidemie
dovute ad ununica fonte di infezione oppure con
una serie di casi indipendenti tra di loro.
Focolai epidemici si sono ripetutamente
verificati in ambienti collettivi a residenza
temporanea come ospedali, alberghi e villaggi
turistici.
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FATTORI DI RISCHIO
  • Età avanzata
  • Sesso maschile
  • Alcolismo
  • Tabagismo
  • Malattie croniche
  • Stati di immunodeficienza

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ANDAMENTO STAGIONALE
  • I casi di Legionellosi di origine nosocomiale non
    presentano una particolare stagionalità mentre
    quelli di origine comunitaria presentano
    unincidenza più elevata nel periodo
    estivo-autunnale (luglio-ottobre) da mettere in
    rapporto con un più intenso uso degli impianti di
    condizionamento in questo periodo.

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CLINICA
  • FEBBRE DI PONTIAC
  • -periodo d incubazione 1-2 giorni
  • -forma acuta, simil-influenzale, benigna
  • -si risolve in 2-5 giorni
  • -soggetti sani di 30-40 anni
  • - entrambi i sessi
  • -riconoscibili le forme epidemiche

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CLINICA
  • MALATTIA DEI LEGIONARI
  • -periodo dincubazione 2-10 giorni
  • -concomitanti patologie nel 60 dei casi
  • - sesso maschile più colpito
  • -età avanzata
  • -interessamento polmonare di discreta o notevole
    entità ( tosse non produttiva)
  • -reperto radiologico non patognomonico

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  • Complicanze ascesso polmonare, empiema,
  • insufficienza
    respiratoria,CID,
  • shock , porpora,
  • insufficienza renale
    acuta
  • Comuni le manifestazioni extrapolmonari,
    prevalentemente gastroenteriche e
    neurologiche,con specifica modalità di
    coinvolgimento di organi ed apparati

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(No Transcript)
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LETALITA
  • La letalità per Legionellosi è pari al 15-20 dei
    casi.
  • Notevolmente superiore per le infezioni
    nosocomiali e per i soggetti immunodepressi (60)

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DIAGNOSI
  • Criteri clinici
  • Criteri epidemiologici
  • Criteri laboratoristici ( indispensabili )
  • 1. Isolamento ed identificazione del
    microrganismo
  • ( es. colturale, immunofluorescenza, prove
    di biologia molecolare)
  • 2. Antigenuria
  • 3. Metodi sierologici

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TERAPIA
  • Supporti generali e respiratori
  • Antibiotici macrolidi da soli o in associazione
    ai chinolonici

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SORVEGLIANZA
  • Obiettivi
  • -monitoraggio frequenza della Legionellosi dal
    punto di vista epidemiologico e clinico
  • -identificazione di eventuali variazioni
  • nell andamento della malattia
  • -identificazione di cluster epidemici dovuti a
    particolari condizioni ambientali al fine di
    evidenziare i fattori di rischio ed interrompere
    la catena di trasmissione

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SISTEMA DI SORVEGLIANZA NAZIONALE
  • SCHEDA DI SORVEGLIANZA
  • Informazioni relative ad una eventuale
    esposizione a rischio nelle due settimane
    precedenti l insorgenza dei sintomi
  • - professione,contatto con acqua nebulizzata
  • - luogo di soggiorno
  • - bagni termali, piscine, idromassaggi
  • - partecipazione a crociere, fiere, esposizioni
  • - terapia respiratoria, trattamenti odontoiatrici
  • - soggiorni in ambienti climatizzati

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SISTEMA DI SORVEGLIANZA INTERNAZIONALE
  • EWGLI
  • I.S.S.

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RAPPORTO ANNUALE SULLA LEGIONELLOSI IN ITALIA NEL
2001
  • In Italia negli ultimi anni sono stati notificati
    mediamente un centinaio di casi allanno.

La maggioranza di essi viene notificata da
regioni del nord e del centro , mentre solo un
numero molto limitato di casi viene segnalato
dalle regioni dellItalia meridionale.
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Nel corso dellanno 2001 sono state inviate
allIstituto Superiore di Sanità 325 schede di
sorveglianza relative ad altrettanti casi di
Legionellosi, di cui 289 (89) confermati e 36
presunti.
Oltre il 56 è stato notificato da due sole
regioni Lombardia e Piemonte.
Nelle Marche sono stati notificati 4 casi.
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Le caratteristiche dei pazienti sono molto simili
a quelle degli anni precedenti.
Il 65 dei casi ha superato i 50 anni di età e
letà media dei pazienti è di 57 anni.
Il 70 dei casi è di sesso maschile.
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OCCUPAZIONE
  • Pensionati (43)
  • Operai (18,5)
  • Impiegati (8)
  • Professionisti (4,3)
  • Casalinghe (4,3)
  • Albergatori (1,8)
  • Studenti (0,6)
  • Altre categorie di lavoratori (14,5)
  • Occupazione non nota (5)

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FATTORI DI RISCHIO E POSSIBILI ESPOSIZIONI
  • Il 41 dei pazienti affetti da Legionellosi
    presentava altre malattie concomitanti,
    soprattutto di tipo cronico-degenerativo e
    neoplastico.
  • I casi in cui linfezione è stata acquisita in
    ospedale sono stati complessivamente il 15,6 del
    totale.
  • Il 22,8 dei pazienti ha dichiarato di aver
    pernottato almeno una notte in luoghi diversi
    dallabitazione abituale (alberghi, campeggi,
    villaggi turistici) nelle due settimane
    precedenti linsorgenza dei sintomi.

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LEGIONELLOSI ASSOCIATA AI VIAGGI
  • Nel 2001 sono stati notificati allISS 130
    casi di Legionellosi relativi a turisti italiani
    e stranieri.
  • Turisti italiani 74 (57)
  • Turisti stranieri 56 (43)

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  • Tipo di soggiorno dei 74 turisti italiani
  • Albergo 53
  • Casa privata 13
  • Campeggio 4
  • Traghetto 1
  • Sconosciuto 3

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Linee guida europee
  • Le linee-guida europee sulla Legionellosi
    associata ai viaggi prevedono che, in caso di
    cluster, debbono essere immediatamente allertati
    lOrganizzazione Mondiale della Sanità e tutti i
    paesi partecipanti alla rete di sorveglianza .

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Le autorità sanitarie del paese in cui si è
verificato il cluster, hanno il dovere di
intervenire tempestivamente e di informare entro
6 settimane il Centro di Coordinamento sulle
misure di controllo intraprese.
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Le linee-guida sottolineano come, laddove queste
scadenze non vengano rispettate, i nomi degli
alberghi inadempienti verranno pubblicati su un
sito web accessibile al pubblico, con ovvie
ripercussioni sul flusso turistico regionale.
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(No Transcript)
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