Dai diritti e bisogni ai progetti - PowerPoint PPT Presentation

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Dai diritti e bisogni ai progetti

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Title: I bisogni dei genitori dopo la comunicazione della diagnosi Author: Pierpaolo Mastroiacovo Last modified by: Pierpaolo Mastroiacovo Created Date – PowerPoint PPT presentation

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Title: Dai diritti e bisogni ai progetti


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Dai diritti e bisogni ai progetti
Incontro Nazionale Associazione Italiana Del 22
Roma 25 Marzo 2006
  • Riflessioni di
  • Pierpaolo Mastroiacovo
  • Con la collaborazione o interazioni con

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Collaborazione o interazione con
  • Marchetti Domenico, Famiglie SMA
  • Memo Luigi, Treviso
  • Mercuri Eugenio, Roma
  • Notarangelo D Luigi, Brescia
  • Paganelli Daniela, Ass Aniridia
  • Renata Bortolus, Vicenza
  • Romano Corrado, Troina
  • Rosato Vittorio, Ass W H
  • Scarano Gioacchino, Benevento
  • Selicorni Angelo, Milano
  • Sereni Fabio, Milano
  • Sessa Donatella, AISAc
  • Sorge Giovanni, Catania
  • Tarani Luigi, Roma
  • Zampino Giuseppe, Roma
  • Andria Generoso, Napoli
  • Biasini Giancarlo, Cesena
  • Bonioli Eugenio, Genova
  • Bruni Roberto, Ass C. De Lange
  • Cafiero Giulietta, AIDEL22
  • Concolino Daniela, Catanzaro
  • Contardi Anna, AIPD
  • Corsello Giovanni, Palermo
  • De Grandi Renzo, AISMo
  • Facchin Paola, Padova
  • Ferrero Giovannibattista, Torino
  • Fiumara Agata, Catania
  • Gabrielli Orazio, Ancona
  • Giambruno Salvatore, LEDHA

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Di quali condizioni ci stiamo occupando ?
Esempi
  • Sindrome Down
  • Acondroplasia
  • Neurofibromatosi
  • Sindrome Del 22
  • Sindrome Cornelia De Lange
  • Mucopolisaccaridosi
  • Sindrome Prader-Willi
  • Sindrome Marfan
  • Distrofie muscolari
  • Atassia-teleangectasia
  • Sindrome Apert
  • Sindrome FRAX
  • Incontinentia pigmenti
  • Atrofia muscolare spinale
  • Spina bifida
  • Difetti congeniti della glicosilazione

Malattie genetiche e/o disabilità complesse,
multiproblematiche
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Quanti sono i bambini con queste condizioni
  • Mancano statistiche affidabili
  • SIMPI Sistema informativo Ministero Pubblica
    Istruzione indica che nel 2002-03 gli alunni
    (6-15 anni) con disabilità certificata sono circa
    il 20 per mille
  • E ipotizzabile che solo una parte di queste
    disabilità siano multiproblematiche

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Quanti sono i bambini (0-16 a) con queste
condizioni
4 per mille (1 su 250) 35.000 Bambini
Italia, 0-16 a, 8,8 ml,
Incidenza (1) Stima
Acondroplasia 1 25.000 400
Angelman 116.000 600
Beckwith-Wiedemann 113.700 700
Down 1 600 -1.000 7.000
Del 22 1 2.000 4.500
FRA-X 1 5.000 2.000
Marfan 1 6.000 1.600
Neurofibromatosi 1 1 3.500 2.800
Noonan 1 2.000 5.000
Oculo Auricolo Verteb 1 5.600 1.300
Prader-Willi 1 12.500 800
Stickler 1 10.000 1.000
Turner 1 5.000 2.000
Williams 1 15.000 600
Modesti aggiustamenti per mortalità
Totale in lista 1 su 330
Malattie metaboliche 3.300 Spina bifida
2.000 Sindromi e RM ndd 1.000 Malattie
neuromuscolari 3.000
(1) Management of Genetic Syndromes
Ed Cassidy SB Allanson JE, 2001
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Diritti e bisogni dei bambini con malattia
genetica o disabilità multiproblematica e delle
loro famiglie
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Diritti
  • Diritti civili, comuni a quelli di tutti gli
    altri cittadini
  • Bisogni comuni a un gruppo di persone,
    riconosciuti come ragionevoli e giustificati
    dalla comunità, sulla base di una valutazione
    etica, e come tali sanciti da una esplicita
    dichiarazione

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Bisogni
  • Specifica carenza, oggettiva o percepita come
    tale, della singola persona la cui eliminazione è
    indispensabile per realizzare un proprio diritto
    di ordine generale.

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Bisogni o diritti ?
  • La differenza fondamentale tra bisogni e diritti
    è la questione della responsabilità.
  • Un approccio basato sui bisogni non attribuisce a
    nessuno la responsabilità legale o il dovere
    giuridico (o quello etico) di soddisfare i
    bisogni. Ed è soggetto al rischio di
    paternalismo.
  • La soddisfazione di un bisogno può essere
    unazione sociale assistenziale (o azione privata
    benevola o caritatevole) una tantum, frammentata,
    di emergenza o di breve periodo, e rende le
    persone, già vulnerabili, ancor più dipendenti,
    in perenne ricerca di unassistenza che è
    parcellizzata. .
  • Un approccio basato sui diritti, associa alla
    realizzazione di ciascun diritto del bambino
    disabile una responsabilità comune,
    differenziata a carico dei molteplici soggetti,
    istituzionali e non istituzionali, che obbliga a
    lavorare in rete, in modo integrato, per il
    miglior godimento possibile del diritto da parte
    del bambino.

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Diritti principali
  • Rimandando alle declaratorie generali
  • Dichiarazione universale dei diritti umani (ONU,
    10-Dic-1948)
  • Carta di Ottawa per la promozione della salute
    (17-21 Nov, 1986)
  • Carta Europea dei diritti del malato (Bruxelles,
    15 Nov 2002)
  • Convenzione sui diritti dei bambini e degli
    adolescenti, New York 1989
  • Regole standard per le pari opportunità delle
    persone disabili (ONU, 20 Dic 1993)
  • Dichiarazione di Madrid, 2002

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Diritti principali, in pratica
  • Diritto allinformazione sulla propria condizione
    e condizioni affini
  • Diritto allassistenza di buona qualità e alla
    realizzazione di un piano assistenziale per il
    bambino e la famiglia individualizzato,
    efficiente ed efficace (PAI)
  • Diritto all associazionismo tra pazienti, tra
    genitori, tra familiari

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Diritti principali, in pratica
  • Diritto ad un percorso formativo scolastico
    basato sui bisogni individuali e mirato anche
    allo sviluppo dellautonomia personale
  • Diritto al tempo libero
  • Diritto alla formazione professionale
  • Diritto allinserimento nel mondo del lavoro
  • Diritto al riconoscimento dellinvalidità civile
  • Diritto ad unassistenza senza di noi o dopo
    di noi
  • Diritto allo sviluppo della ricerca biomedica,
    tecnologica e psico-sociale

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1. Diritto all (in)formazione sulle proprie
condizioni di salute
  • Fornire informazioni adeguate sulla condizione
    presentata dal bambino e sui suoi problemi di
    salute, con una modalità adeguata
  • Anche in
  • Presenza di condizioni rarissime (analogie e
    diagnosi funzionali)
  • Assenza di una diagnosi precisa (diagnosi
    funzionale)

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Informazioni adeguate
  • Quale sarà lo sviluppo fisico, motorio, cognitivo
    e sociale del bambino ?
  • Quale è il percorso assistenziale (le linee
    guida) da seguire per contrastare gli aspetti
    negativi ed ottimizzare quelli positivi ?
  • Come e dove può essere realizzato ?
  • Quale è il mio ruolo di genitore ?
  • A chi mi posso rivolgere per i problemi
    quotidiani ?
  • Quali sono i segni di allarme che vanno tenuti
    presenti per evitare complicanze ulteriori o più
    gravi ?
  • Quali aiuti economici o logistici posso ricevere
    dalla comunità ?

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Modalità adeguata
  • Modello inter-relazionale (vedi)
  • Messa in atto da professionisti ed operatori
    socio-sanitari direttamente coinvolti
    nellassistenza di quel bambino e di quella
    famiglia
  • I gruppi di auto-aiuto realizzati dalle
    associazioni, incoraggiati e partecipati presso i
    centri assistenziali
  • Gli incontri formali di potenziamento delle
    risorse personali

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2. Diritto ad unassistenza di buona qualità
Spunti per una riflessione
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2. Diritto ad unassistenza di buona qualità
  • Lorganizzazione generale
  • Linee guida, LEA, piano assistenziale
    individualizzato (PAI)
  • Gli interventi specifici

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Organizzazione generale dellassistenza
  • Punto di riferimento esperto presso un
    dipartimento di pediatria costituito da
  • Case manager di quel bambino e della sua
    famiglia
  • Equipe multidisciplinare (pediatria,
    neuropsichiatria infantile, riabilitazione,
    principali sub-specialità pediatriche e non)
  • Sportello per la famiglia
  • (psicologia, assistenza sociale, riabilitazione,
    pediatria)
  • Punto di riferimento sul territorio (distretto)
  • Case manager territoriale di quel bambino e
    della sua famiglia
  • Rete di servizi socio-sanitari, intersettoriale
  • Associazioni di famiglie che abbiano sviluppato
    una propria expertise
  • (1)(2)(3) Rete assistenziale
  • stretta collaborazione tra le diverse
    strutture per una reale integrazione
    multidisciplinare ed intersettoriale

Unica reale novità
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La rete assistenziale multisettoriale
La rete assistenziale verticale, centri di
riferimento
Ogni colore rappresenta una condizione
Lo sportello per la famiglia
SIMGePeD
Associazioni
  • Ogni colore
  • rappresenta
  • un settore
  • assistenza territoriale
  • medica e riabilitativa
  • - scuola
  • assistenza sociale
  • agenzie di vario tipo

La rete orizzontale presente sul
territorio (comprendono unità ospedaliere
territoriali)
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SIMGePeD
  • Ricognizione dei pazienti in carico
  • Elenco strutture, con accredito tra pari
  • Riunione programmatico 23 Maggio 2006

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Come ottimizzare la collaborazione tra le
strutture
  • Gli incontri diretti di case management
  • Il libretto sanitario condiviso (su internet)
    comprendente
  • relazioni scritte,
  • adatti strumenti di diagnosi funzionali,
  • richieste e risposte di consulenze,
  • informazioni di base, medicina narrativa
  • La formazione

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SIMGePeD
  • Corsi di formazione
  • Studio pilota sulla utilizzazione di un libretto
    sanitario su internet (Marzo 2007)
  • Libro-on-line (Ottobre 2006)
  • Informazioni di base
  • Informazioni assistenziali
  • Medicina narrativa
  • Forum

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Linee guida, LEA, piano assistenziale individuale
(PAI)
  • Linee guida consenso tra operatori
    socio-sanitari e pazienti (Associazioni) basato
    su una chiara esplicitazione delle basi
    decisionali, realizzato il più possibile a
    livello locale.
  • LEA Livelli essenziali di assistenza proposti
    da specialisti sulla base di linee guida e
    mediati con gli amministratori socio-sanitari
  • Piano assistenziale individuale consenso tra gli
    operatori socio-sanitari che hanno in cura quel
    bambino e la sua famiglia, basato su linee guida
    e sulle specifiche caratteristiche
    antropologiche, sociali, psicologiche e
    funzionali del bambino e della sua famiglia.

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SIMGePeD
  • Progetto Linee Guida e LEA
  • Sindrome di Down, in collaborazione con ISS
  • Acondroplasia, in collaborazione con AISAc
  • Altre, da decidere il 23 Maggio 2006

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Il piano assistenziale individuale. Che cosa
  • Controlli dellaccrescimento e sviluppo
  • Interventi di medicina preventiva
  • Diagnosi e trattamento precoce di eventuali
    complicanze
  • Trattamento precoce delle complicanze iniziali o
    di quelle sempre presenti nella condizione
    specifica presentata dal bambino
  • Identificazione precoce, sostegno o trattamento
    dei problemi psicologici della famiglia e del
    bambino

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Il piano assistenziale individuale. Che cosa
  • Soluzioni pratiche per affrontare certi problemi
    della quotidianità e i momenti critici
  • Realizzazione di un curriculum scolastico
    appropriato
  • Partecipazione alle attività ludiche con i
    coetanei
  • Potenziamento delle abilità del bambino e di
    autonomia personale
  • Identificazione delle capacità lavorative ed
    avviamento al lavoro

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Il piano assistenziale individuale. Chi è il
responsabile
  • Il pediatra (_at_ e )
  • Il neuropsichiatra infantile (_at_ e )
  • Gli operatori della riabilitazione ( e _at_)
  • Gli psicologi ( e _at_)
  • Gli assistenti sociali ()
  • I pedagogisti ()

La famiglia
_at_ centro di riferimento specialistico
distretto funge da case manager a seguito di
un protocollo di intesa
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Ruolo delle associazioni
  • Collaborazione esperta con le strutture
    socio-sanitarie e contributo alla progettazione
    della rete (sistema customer-oriented)
  • Auto aiuto
  • Advocacy
  • Sensibilizzare la comunità, rivendicazione e
    promozione dei propri diritti, promuovere
    lautonomia, il protagonismo, linclusione
  • Dar voce ai bisogni individuali
  • Massimizzare le risorse individuali
  • Collaborazione tra associazioni di
    familiari/pazienti e con le associazioni di
    professionisti, per raggiungere una significativa
    massa critica di massima visibilità
    (Confederazione ???)

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Il ruolo della ricerca
  • Che cosa
  • Ricerca biomedica
  • Ricerca clinica
  • Ricerca psico-sociale
  • Ricerca di sanità pubblica
  • Come
  • Gruppi collaborativi formali (ricercatori e
    pazienti)
  • Database / registri

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SIMGePeD
  • Database
  • Ricerca clinica
  • Qualità di vità
  • Ricerca qualitativa

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Conclusione. Il ruolo dei centri di riferimento
  • Presa in carico globale non solo dei bisogni
    individuali (medici, psicologici, riabilitativi,
    formativi) ma anche dei diritti non realizzati
    (advocacy)
  • Responsabilità primaria dellassistenza
    diagnosi, follow-up, promozione della salute,
    formazione dei colleghi più giovani, ECM per
    professionisti che operano sul territorio
  • Sviluppo della ricerca biomedica di base, e
    soprattutto clinica (psico-sociale e di sanità
    pubblica)

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Utopia o programmi realistici ?A tutti noi la
risposta ovvero Damose da fa !!!Con un po
di aiuto ce la possiamo fa !!!
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