GESTIRE LA DEMENZA ALZHEIMER GARANTENDO LA GIOIA DI VIVERE NEL MALATO E NEL CAREGIVER A.R.G.O. Alzheimer Riabilitazione Gestione Ospitalit - PowerPoint PPT Presentation

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GESTIRE LA DEMENZA ALZHEIMER GARANTENDO LA GIOIA DI VIVERE NEL MALATO E NEL CAREGIVER A.R.G.O. Alzheimer Riabilitazione Gestione Ospitalit

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Title: A.R.G.O. Alzheimer Riabilitazione Gestione Ospitalit Author: Coord Last modified by: Run-OEM-sp3 Created Date: 12/15/2006 10:58:24 AM Document presentation ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: GESTIRE LA DEMENZA ALZHEIMER GARANTENDO LA GIOIA DI VIVERE NEL MALATO E NEL CAREGIVER A.R.G.O. Alzheimer Riabilitazione Gestione Ospitalit


1
GESTIRE LA DEMENZA ALZHEIMER GARANTENDO LA GIOIA
DI VIVERE NEL MALATO E NEL CAREGIVER
A.R.G.O. Alzheimer Riabilitazione Gestione
Ospitalità
2
ATTENZIONE PER LA PERSONA E IL SUO FAMILIARE
SONO STATE E SONO AL CENTRO DI TUTTO CIO CHE E
STATO FATTO E VIENE FATTO PER LORGANIZZAZIONE DI
ARGO A PARTIRE DAL NOME STESSO DEL CENTRO.La
vita non è quella che si è vissuta, ma quella che
si ricorda e come la si ricorda per
raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)
Argo era il fedele cane di Ulisse, unico al suo
ritorno a riconoscerlo e averne mantenuto
memoria. LO STESSO COMPITO DEI CAREGIVERS
3
La VISION
  • Il Centro Alzheimer vuole essere
  • un centro aperto, un centro di accoglienza, una
    casa che si rivolge a persone affette da demenza
    e malati di Alzheimer in un clima di familiarità,
    dove si valorizzano gli aspetti emotivi,
    affettivi ed empatici della relazione
  • una struttura di sollievo per le famiglie che
    vivono con persone affette da demenza o dal morbo
    di Alzheimer
  • un centro che raccoglie persone motivate che
    credono nel valore della vecchiaia come risorsa e
    non come malattia, specializzate e preparate per
    offrire assistenza e sostegno alla persona malata
    di demenza ed alla sua famiglia
  • un servizio a regia pubblica inserito in un
    territorio ben definito e in rete con gli altri
    servizi, una comunità nella comunità, che
    risponde concretamente ad un bisogno dei
    cittadini
  • un centro con unidentità flessibile, capace di
    ripensarsi al variare dei bisogni
  • un punto di incontro e di riferimento per i
    familiari, sia per un supporto che per un
    eventuale accoglimento del malato, per le
    associazioni di volontariato, per gli operatori,
    attraverso la formazione, per la rete dei
    servizi.

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Le FINALITÀ e gli OBIETTIVI
La missione del Centro Alzheimer è quella di
promuovere il benessere della persona anziana
malata di demenza sotto tutti gli aspetti
(fisico, mentale/cognitiva, sociale/relazionale),
migliorando la qualità del suo vivere quotidiano
e favorendo quanto più possibile la permanenza al
proprio domicilio. Per questo il Centro intende
offrire un supporto concreto alle famiglie, per
poter affrontare le fasi più acute e
problematiche della malattia.
  • Per realizzare la mission e per dare concretezza
    ai valori di riferimento il Centro Alzheimer si
    prefigge di
  • valorizzare lidentità e le risorse della
    persona malata
  • mantenere le capacità residue (psico-fisiche)
    rallentandone la perdita
  • mantenere e valorizzare le relazioni ed il
    rapporto con i familiari
  • offrire sicurezza, protezione e serenità sia a
    livello ambientale che di cura
  • coinvolgere il più possibile i volontari
  • aprire dei canali di dialogo e di confronto
    strutturati fra i diversi soggetti che operano
    nel servizio e con il servizio (comuni
    dellambito, distretto sanitario, presidio
    ospedaliero, familiari, volontari, ecc.)
  • costruire un modello assistenziale specializzato
    per la gestione (valutazione, progettazione,
    assistenza) e cura delle demenze e della malattia
    di Alzheimer in particolare (integrando ed
    innovando i modelli già sperimentati)
  • contribuire al processo di informazione e
    formazione in sinergia con gli altri servizi del
    territorio.

5
Da un punto di vista operativoLintera
struttura e gli ambienti che contiene nascono
nella prospettiva di creare un luogo in cui il
malato possa muoversi in piena libertà e con i
minori pericoli possibili, soprattutto per quelli
legati alle fughe e alla loro gestione . La
giornata è organizzata secondo ritmi che
apparentemente sembrano molto rilassati e poco
strutturati, mentre in realtà sono scanditi da
piani di lavoro che si articolano in momenti che
servono ad attivare lenergia dei pazienti e
momenti che labbassano, riducendo i
comportamenti aggressivi e di agitazioneSe da
una parte questo è possibile attraverso le
attività che il personale mette in atto durante
la giornata, dallaltra parte la possibilità
nasce anche attraverso la divisione degli spazi
della struttura stessa e dalle risposte
architettoniche e di arredo che sono state fatte
nel tempo.
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Caratteristiche di ammissione
  • Presenza di disturbi comportamentali (CMAI)
  • Capacità di deambulazione

Concetto di TEMPORANEITA da 6 mesi ad un
anno valutabile tramite UVD (unità di
valutazione distrettuale)
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In pratica cosa accade durante la giornata ad ARGO
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Mattina
  • Sveglia entro le 09.30 con dolcezza
  • Colazione preparata con lospite
  • Spuntino metà mattina a base di frutta, iogurt o
    alimenti
  • Idratazione a base di thè, succo di frutta, acqua
    evitando prodotti come sciroppi poichè
    eccessivamente dolci e prodotti con elementi non
    naturali
  • Attività e/o uscite
  • Cura di sé per prepararsi al pranzo
  • Preparazione delle tavole con gli ospiti
  • Pranzo a base di prodotti calibrati secondo la
    dieta stabilita dal dietista in collaborazione
    alla cuoca per preservare i gusti dei nostri
    ospiti, il mantenimento di piatti locali
    solleticando anche con il gusto la memoria
    esperienziale passata. Attenzione alla
    guarnizione del piatto e ai tempi di
    somministrazione.
  • Appuntamento del caffè

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Pomeriggio
  • Riposo post-prandiale
  • Momento del rosario per chi lo desidera insieme
    alle volontarie della Chiesa
  • Idratazione
  • Attività
  • Spuntino metà pomeriggio a base di iogurt o
    alimenti dolci preparati con gli ospiti
  • Attività e/o uscite
  • Cura di sé per prepararsi alla cena
  • Preparazione delle tavole
  • Cena con uguali modalità del pranzo
  • Preparazione per la notte
  • Momento di comunità con video, chiacchiere tra
    ospiti e personale prima di andare a dormire
    (calle 09.30 in poi a seconda delle necessità)

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Regole condivise da chi opera ad ARGO
  • Elasticità e flessibilità
  • Osservazione
  • Pazienza
  • Fantasia
  • Complicità e dialogo
  • Mettersi in gioco
  • Uso del Sorriso
  • Collaborazione con il familiare e
  • le associazioni/territorio

OSPITE
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  • Elasticità è flessibilità perché è necessario che
    ogni giorno chi si prende cura di un malato di
    Alzheiemer, si ricordi che tutto quello
    programmato può non essere fattibile e
    conseguentemente deve modificare ogni aspetto di
    ciò ceh dovrà mettere in pratica per poterlo fare
    stare al meglio

Piani di lavoro dettagliati che gettano basi di
quello che si deve mettere in pratica ed entro
cui muoversi, MA su cui entra in gioco la
capacità del professionista di giungere agli
obiettivi elencati secondo procedure differenti
(flessibilità)
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  • Osservazione perché chi opera allinterno della
    struttura, facente parte di qualsiasi comparto
    (assistenziale, infermieristico,igiene
    ambientale, cucina, trasporto centro diurno)e i
    singoli professionisti (dietista, psicologo,
    fisioterapista, podologo) sono tenuti ad
    osservare ciò che accade alla persona e
    allambiente, al fine di rilevare aspetti e
    caratteristiche fondamentali alla gestione
    dellospite e di tutte le sue sfaccettature

Incontri finalizzati a spiegare come osservare e
brain-storming per la valutazione dei singoli
casi e stesura PAI secondo tutte le
informazioni raccolte
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  • Pazienza, perché lavorare con persone che hanno
    problemi mentali è spesso logorante e può portare
    a spesso ad avere scatti e modalità inappropriate
    ance senza volerlo (caregiver). La pazienza, non
    a caso, è la virtù dei forti e per custodire al
    meglio il benessere dei nostri ospiti, spesso si
    chiede al personale di avere grande forza quindi

Molta pazienza
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  • Fantasia, perché solo con questa si può essere in
    grado di entrare nel mondo di chi ci circonda e
    rendergli la giornata sempre diversa e piena di
    scoperte, anche se magari le azioni sono spesso
    simili ma cambia la modalità di attuarle

Scambi di idee e messaggi sulle consegne per
attivare/condividere modalità nuove che danno
risultato nella gestione dellospite, al
singolo professionista
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  • Complicità nel condividere i momenti della
    giornata tra colleghi, nella comprensione delle
    problematiche e dei possibili aspetti negativi
    che colgono durante la gestione dellospite, e
    che non consentono di riuscire ad aiutarli
    nellimmediato

Dialogo e porta aperta tra colleghi e
responsabili
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  • Mettersi in gioco, perché ogni giorno nella
    professione che ci vede coinvolti è necessario
    che ogni parte della persona sia dentro a ciò che
    fa nellaiutare laltro mettendo a vista le
    proprie debolezze e le proprie capacità con le
    quali costruire i percorsi

Non avere paura di osare e provare nuove
strategie sulla base di ciò che la propria
personalità ci indica di fare SEMPRE con la
condivisione del gruppo e ADERENZA agli
obiettivi della struttura
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  • Uso del sorriso, perché per ogni persona che non
    sta bene il viso sorridente e i lineamenti
    rilassati favoriscono già miglioramento del
    proprio stare. A maggior ragione, con i nostri
    ospiti sorridere, li predispone a farci ritenere
    figure che non vogliono fargli del male ma
    amichevoli che desiderano, se viene permesso,
    aiutarli nella loro giornata

Imparare a lasciare fuori dalla porta i propri
problemi come se si dovesse entrare in scena a
teatro per una commedia!
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  • Collaborare con il familiare, le associazioni e
    mantenere relazioni con il territorio, è
    necessario per permettere allospite che ogni
    parte di ciò che è stato sia sempre presente e ci
    possa essere intersezione tra le componenti che
    volgono al suo benessere

Familiare per la propria storia e
abitudini Associazioni per aiutarci a rendere le
loro giornate ancora più diverse Territorio
permettere che possa ancora farne Parte traendone
beneficio ed entusiasmo e Facendo capire che
nulla deve spaventare Anche se non lo si
ri-conosce
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PERSONALE
FAMILIARE
IP MMG
ASSOCIAZIONI E TERRITORIO
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ESEMPI ATTIVITAFINO AD OGGI PRATICATE
CUCINA TERAPIA
USCITE
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GINNASTICA DIVERTENTE
IL SORRISO DEI BAMBINI
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FESTA IN FAMIGLIA
COMPLEANNO CON AMICI
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MUSICOTERAPIA
BRICOLAGE
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ORTOTERAPIA
25
DALLA RACCOLTA ALLA PRODUZIONE
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UN PO DI DATI.
  • Il Centro ARGO di San Canzian dIsonzo, attivo da
    quattro anni, ad oggi permane lunico Centro
    Residenziale per Alzheimer nel Friuli, ovvero che
    accoglie le richieste di inserimento definitivo
    per pazienti affetti da sindrome di Alzheimer,
    rispetto ad altri centri che hanno per il
    momento attivato solo ed unicamente il servizio
    di Centro Diurno.

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UN PO DI DATI.
  • Dallapertura ad oggi, si è verificato un
    incremento delle domande che richiedono i servizi
    di centro diurno e residenzialità, creando una
    graduatoria e tempi di attesa sempre più lunghi.

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UN PO DI DATI.
  • Il riscontro sul territorio è buono, soprattutto
    perché lattività che viene svolta da parte del
    personale allinterno del centro, consente di
    mantenere lospite costantemente al centro
    dellattenzione, senza mai lasciarlo in disparte.
    Se da un lato i numeri ridotti di utenza
    consentono una maggior possibilità di gestione,
    dallaltro le problematiche derivanti dalla
    patologia vengono mantenute sotto controllo
    grazie a modalità e attività specifiche attivate
    nel tempo.

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UN PO DI DATI.
  • Sono stati attivati momenti settimanali di
    uscite per la città completate da gite mensili
    definite gita lunga, alla scoperta di luoghi
    che fanno parte della memoria remota dei nostri
    ospiti residenti in questo territorio (gita al
    Castello di Miramare, gita allo Zoo di Lignano,
    gita al mare a Grado..). La possibilità di
    mantenere il contatto con la realtà esterna
    reale, permette ai malati di Alzheimer di
    mantenere maggiormente il desiderio di essere in
    ordine, di vestirsi, di entusiasmarsi per ciò che
    li circonda riportando alla memoria, molto
    spesso, avvenimenti accaduti in questi luoghi di
    visita.

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UN PO DI DATI.
  • Le attività svolte allinterno del centro
    (cucina-terapia, costruzione di puzzle,
    orto-terapia, momento-benessere,
    pomeriggio-cinema, canto, ballo) hanno permesso
    di assistere a diminuzioni elevate di aspetti
    quali wandering, comportamenti aggressivi
    rilevati allingresso, parziale miglioramento
    della capacità verbale e dellautonomia
    personale, aumento della capacità di gestione
    sfinterica.

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UN PO DI DATI.
  • Sono stati attivati percorsi di volontariato con
    la Scuola Superiore per Operatori dei Servizi
    Sociali al fine di fare conoscere a futuri
    operatori di assistenza la realtà di questa
    patologie.
  • Un momento particolare riguarda il Rosario,
    grazie alla collaborazione innescata con un
    gruppo di parrocchiane che si recano in struttura
    per recitarlo oltre alla presenza una volta al
    mese del Parroco, che recita la S.Messa.

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UN PO DI DATI.
  • A settembre 2008 è stato inaugurato il Giardino
    Alzheimer, un luogo ideale per stimolare a
    livello sensoriale e, allo stesso tempo, per
    creare uno spazio di relax in cui gli ospiti
    amano sostare in solitudine o in gruppo.
  • In questo luogo ogni senso viene stimolato la
    vista, per i colori di fiori e piante il
    tatto,grazie allangolo tattile con elementi da
    manipolare lolfatto, grazie al percorso
    aromatico il gusto, per i prodotti dellorto da
    gustare una volta maturi (ad es. i pomodori)
    ludito, grazie allo scrosciare dellacqua della
    fontana e gli uccellini che si posano tra gli
    alberi. Il giardino Alzheimer nasce perciò con
    una finalità terapeutica dove il malato, in
    sicurezza, riceve una stimolazione mentale e
    fisica appropriata.

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UN PO DI DATI.
  • GESTIONE ALVO
  • in tre anni di servizio del centro ARGO si
    sono praticati una media di 10 clismi,
    permettendo ai singoli ospiti di poter evitare
    operazioni invasive e consentendo levacuazione
    in modo naturale mediante laiuto della tipologia
    di alimentazione, uso di lassativi orali e olio
    emulsionato con i frullati.

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  • MMSE ovvero capacità cognitiva degli ospiti.
  • La media dei MMSE effettuati in struttura porta
    la visione di un punteggio pari a
  • 9,4 rispetto alle persone in cui è
    somministrabile (RISPETTO A OTTOBRE 2008 IN
  • CUI LA MEDIA ERA DI 15,2)

OTTOBRE 2008
OTTOBRE 2009
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  • Valutazione del disturbo comportamentale,
    mediante la somministrazione del
  • CMAI (Cohen Mansfield).
  • Scala di valutazione composta da 29 item con
    punteggio che va da 0 (mai) a 6
  • (evento che accade più volte allora).

OTTOBRE 08
OTTOBRE 09
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TERAPIA
ORTOTERAPIA
MENTE
USCITE
MUSICA
ALIMENTAZIONE
SOLLIEVO E BENESSERE ANCHE DEL FAMILIARE
CORPO
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  • Cio che ARGO ogni giorno cerca di fare per i
    propri ospiti è
  • CERCARE UN SENSO
  • PER LA LORO VITA.
  • . . OGGI ! ! !
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