Esperienza di gestione del disagio psichico in una Casa di Cura (AV) - PowerPoint PPT Presentation

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Esperienza di gestione del disagio psichico in una Casa di Cura (AV)

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Esperienza di gestione del disagio psichico in una Casa di Cura (AV) Maria Valentino Emilia Coppola Competenze infermieristica: la nostra esperienza Durante il ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Esperienza di gestione del disagio psichico in una Casa di Cura (AV)


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Esperienza di gestione del disagio psichico in
una Casa di Cura (AV)
  • Maria Valentino
  • Emilia Coppola

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Competenze infermieristica la nostra esperienza
(Maria Valentino)
  1. Durante il periodo di ospedalizzazione assicurare
    laderenza del paziente alla terapia prescritta.
  2. Provvedere al mantenimento delle norme igieniche
    quando il paziente non è in grado di provvedere a
    se stesso.
  3. Sorvegliare attentamente il paziente in caso di
    deliri o allucinazioni per impedire che possa
    compiere atti auto o eterolesivi.

(Maria Valentino)
3
1. Aderenza alla terapia
  • Garantire lassunzione della terapia negli orari
    e alle dosi prescritte dal medico.
  • Preoccuparsi dellavvenuta assunzione della
    terapia.

Esperienza personale.
(Maria Valentino)
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Esperienza personale.
2. Mantenimento e garanzia delle norme
igieniche (1/2)
  • Valutiamo giorno per giorno le loro esigenze, i
    loro comportamento, i vari bisogni.
  • Valutiamo le loro abitudini fisiologiche come
  • Alvo se è regolare, se cè stipsi, diarrea.
  • Diuresi se fa uso di pannoloni, se usa catetere
    vescicale
  • Valutiamo il tipo di alimentazione
  • Appetito se è scarso se è buono se si alimenta
    da solo se deve essere aiutato (imboccato) se
    ha problemi di masticazione (se è portatore di
    protesi) se ha bisogno di unalimentazione
    specifica.
  • Valutiamo le caratteristiche del sonno
  • Se durante la notte il paziente dorme
    regolarmente se si sveglia più volte se ha
    bisogno di integrare la terapia ipnoinducente.

(Maria Valentino)
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2. Mantenimento e garanzia delle norme
igieniche (2/2)
  • Valutiamo ligiene
  • Se il paziente è autonomo se è dipendente se
    labbigliamento è curato, poco curato, si
    trascura, se ha bisogno di assistenza.
  • Valutiamo il grado di abilità sociale
  • Se ha buon funzionamento sociale, se ha un
    modesto grado di disabilità se è gravemente
    disabile
  • Valutiamo la fruizione del tempo libero
  • Se ha amicizie hobbies se pratica attività
    sportive se usufruisce di servizi, quali il bar,
    spazi sociali se legge, se vede la televisione.
  • Valutiamo il rapporto con la struttura
  • Se cerca contatti o colloqui oppure li rifiuta
    se socializza con gli altri ospiti della
    struttura se tende ad isolarsi, se accetta le
    regole della struttura (orari della terapia, etc).

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3. Controllo dei deliri e delle allucinazioni
  • Nel caso di pazienti con produttività
    dispercettiva il nostro compito è quello di
    individuare pazienti con sintomatologia.
  • Avvertire il medico.
  • Coadiuvare con il medico nellapproccio della
    terapia da effettuare in quel momento e
    successivamente controlliamo levoluzione della
    sintomatologia.

Esperienza personale.
(Maria Valentino)
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Caso Clinico
(Emilia Coppola)
  • R.Z. anni 38, nubile.
  • Diagnosi di accettazione Psicosi Schizofrenica.
  • Padre etilista.
  • Terzogenita di 4 germani (3 femmine 1 maschio)
    in r.b.s.
  • Parto eutocico sviluppo psicofisico nella norma
    menarca a 12 anni.
  • Scolarità Istituto Tecnico Commerciale.
  • Lavori bracciante agricola attualmente
    pensionata.
  • Fumatrice
  • Alimentazione regolare.
  • Alvo stiptico. Diuresi regolare

Emilia Coppola
Caso Clinico
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Caso Clinico
  • Primo episodio psicotico alletà di 19 anni con
    anomalie comportamentali, spunti deliranti,
    produttività dispercettive, ansia marcata,
    insonnia.
  • Pratica terapie farmacologiche domiciliari in
    strutture specializzate.
  • Al ricovero tematiche deliranti, contenuti
    persecutori, irrequietezza, insonnia,
    allucinazioni. Ostile, scettica, aggressiva,
    difficoltà comportamentali interpersonali. Ritmo
    sonno veglia instabile difficoltà nella
    gestione terapeutica.

Caso Clinico
Emilia Coppola
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Caso Clinico
  • Trattamento farmacologico e infermieristico
  • Aloperidolo
  • Carbamazepina
  • Diazepam
  • Clorpromazina
  • Zuclopentixolo decanoato
  • Levomepromazina
  • Clordemetildiazepam
  • Protezione gesti autolesivi, controllo e aiuto
    funzioni primarie e sostegno psicologico e aiuto
    alladesione della terapia.
  • La paziente lentamente comincia a fidarsi, a
    partecipare, ad accettare la malattia fino ad
    arrivare ad oggi con una nuova terapia.

Caso Clinico
Emilia Coppola
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Trattamento farmacologico attuale
  • Clozapina
  • Aloperidolo
  • Clordesmetildiazepam
  • Dopo trattamento associato si osserva una
    notevole riduzione delle condizioni
    psicopatologiche iniziali.
  • La pz è ordinata nella condotta, serena, attenta
    e vigile nellassunzione della terapia.
  • Ritmo sonno/veglia regolare.

Emilia Coppola
Caso Clinico
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Caso Clinico
  • Miglioramento rapporti interpersonali. E
    sorridente e socievole con tutti è disposta al
    colloquio su vari argomenti.
  • Occupa il tempo libero con attività comunitarie.
  • Ci fa partecipi dei suoi dubbi e delle sue paure
    nellinserimento sociale e familiare.
  • Problematiche residuali
  • Chiede la terapia giusta.
  • Conosce e chiede quando praticare lesame.
  • Vita da paese, mentalità chiusa, ragazza che
    fuma.
  • Familiari etilisti non accettati dalla paziente,
    paura di diventare come loro e di non poter
    essere aiutata in caso di malattia

Emilia Coppola
Caso Clinico
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