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LA CAMPANIA

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... un'attivit ' che contraddistingue Positano gi dalla fine degli anni Cinquanta quando grazie alla creazione del bikini, innovativo costume da bagno, ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: LA CAMPANIA


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LA CAMPANIA
  • Carta dIdentità
  • Ricerca a cura della Dott.ssa Devito Luciana
  • Superficie 13.595
  • Popolazione 5.808. 886
  • Capoluogo Napoli
  • Altre provincie Avellino-
  • Benevento-Caserta-
  • Salerno

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Caratteristiche fisiche
  • La Campania è prevalentemente collinare (50,8),
    il 34,6 di essa è montuosa e il 14,7
    pianeggiante.

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Caratteristiche fisiche
Per quanto concerne il rilievo, possiamo
innanzitutto distinguere, la dorsale appenninica
centrale, decorrente da nord-ovest a sud-est e
comprendente diversi massicci (Matese, Taburno,
Avella, Terminio, Cervialto, Alburno, Cervati),
seguita verso est da una zona di altopiani e
conche (Benevento, Montecalvo Irpino, Ariano
Irpino, Valle Caudina, ecc). Nella zona litorale
troviamo massicci di origine vulcanica
(Somma-Vesuvio, Campi Flegrei) e di origine
sedimentaria (Monti Latteri e Massico). Le
pianure più importanti sono a nord quella del
fiume Garigliano e quella del fiume Volturno
quest'ultima confina a sud con il solco del fiume
Sarno e costituisce la Pianura Campana
propriamente detta, fertile ed intensamente
popolata. Ricordiamo, inoltre, la pianura del
fiume Sele a sud, formante la piana di Pesto e la
pianura di Salerno. Ad est dei massicci
dell'Alburno e del Cervati si distende il Vallo
di Diano attraversato dal fiume Tanagro che in
origine era un grande lago pleistocenico .I fiumi
si riversano per lo più nel Tirreno ed hanno un
corso tortuoso, con ripide gole tra i vari
massicci della regione. Le sorgenti sono copiose
e sorgono ai piedi dei rilievi calcarei, nei
quali sono frequenti fenomeni Carsici
4
Caratteristiche fisiche
LArcipelogo Campano è composto da 3 isole
principali Ischia, Capri e Procida, famose in
tutto il mondo per le loro bellezze naturali
5
I 12 Comuni della Campania
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Clima e stagioni
  • La Campania può essere suddivisa in due zone
    climatiche quella col clima mite, influenzato
    dalla presenza del mare, che comprende la costa
    del Casertano, il napoletano e la costa del
    salernitano (insieme naturalmente all'arcipelago)
    dove si possono sentire maggiormente i benefici
    del mare e quella col clima più rigido, che
    comprende le zone interne dove si nota l'aumento
    della presenza della montagna infatti in inverno
    nelle zone montuose si registrano temperature
    rigide, ed anche nelle valli non mancano gelate e
    banchi di nebbia, talvolta accompagnate da
    nevicate che si fanno sempre più copiose man mano
    che ci si addentra nell'entroterra e si sale di
    altezza. In estate si possono raggiungere
    temperature alte e vi sono giornate di pieno
    sole, tuttavia le caratteristiche orografiche e
    l'influenza benefica del mare, rendono il caldo
    maggiormente sopportabile.

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Napoli
  • Cartina

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Usi costumi e tradizioni a Napoli
  • FESTE SACRE E PROFANE
  • trasferimento delle reliquie del santo dall'agro
    Marciano alla catacomba di Napoli. Questa
    processione, chiamata anche "processione delle
    statue", è insieme uno spettacolo di fede e di
    folclore. Questo evento si colloca tre le altre
    due date fisse del ricorrente prodigio il 16
    dicembre, anniversario dell'eruzione vesuviana
    del 1631, e il 19 settembre, data del martirio.
  • Festa della Madonna del Carmine 16 luglio - La
    festa si svolge in uno dei luoghi più
    significativi della città, Piazza Mercato. Si
    festeggia la bruna vergine del Carmelo.
    Anticamente era la festa dei pescivendoli di
    Porta Capuana, di Forcella, della Marina e di
    Sant'Egidio. In memoria della battaglia della
    Goletta contro i Turchi, veniva costruito un
    castelletto e poi incendiato. All'usanza del
    castelletto con il tempo si è andata sostituendo,
    anche se con le stesse modalità, l'incendio del
    campanile, oggi caratteristica principale della
    festa.
  • Festa di Piedigrotta settembre - Festa dedicata
    al culto della Madonna, fino a qualche anno fa
    era rimasta solo un ricordo. Era infatti dal 1966
    che i festeggiamenti non avevano più luogo.
  • Festa di San Gennaro 19 settembre - E' questo il
    giorno in cui ricorre il martirio del santo e in
    cui la città attende il miracolo. La suggestiva
    cerimonia ha luogo nel Duomo dove, tra
    invocazioni e preghiere in dialetto, si attende
    la liquefazione del sangue, custodito in due
    piccoli balsamari vitrei di foggia diversa
    databili ai primi decenni del IV secolo.
  • Festa di Sant'Antuono 17 gennaio - Festa in onore
    di Sant'Antonio Abate durante la quale nei rioni
    popolari vengono preparati i tradizionali cippi,
    i falò. Sin dalla mattina nelle strade si
    ammucchiano pezzi di legno e roba vecchia, che a
    volte raggiungono dimensioni elevate, fino a
    quando non viene acceso il fuoco.
  • Festa di San Giuseppe 19 marzo - Per le strade si
    vendono le tradizionali zeppole.
  • AFRAGOLA - 13 giugno - Festa di Sant'Antonio di
    Padova.

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Usi e costumi e tradizioni a Napoli
  • GIUGLIANO - Festa della Madonna della Pace - Si
    celebra dalla vigilia di Pentecoste fino alla
    domenica della Santissima Trinità. La statua
    della Vergine con il Cristo morto tra le braccia,
    posta su un carro trainato da buoi, percorre le
    strade della cittadina. Suggestivo il volo
    dell'angelo, sia all'uscita che all'ingresso
    della statua dalla Chiesa. Una bambina vestita di
    bianco, con due ali sulle spalle e in mano un
    giglio, tenuta da una fune viene fatta "volare"
    all'altezza di venti metri e cosparge la statua
    della Vergine con incenso e coriandoli.
  • OTTAVIANO - Festa di San Michele Arcangelo - 8
    maggio. In un clima suggestivo si svolge la
    processione, durante la quale una coppia di
    ragazzi, un maschietto ed una femminuccia,
    compiono un volo, sospesi ad una fune, in onore
    del Santo. Gli angeli scendono per tre volte, in
    tre piazze diverse del paese, al passaggio della
    statua del Santo con la spada sguainata. La
    Processione si conclude nella Chiesa di San
    Michele Arcangelo. Corsa dei Ciucci - 10 maggio.
    Tradizionale parata di asini e cavalieri in
    costume medievale e carri folkloristici che
    appartenenti a sei contrade differenti si
    scontrano in un emozionante palio.
  • BOSCOTRECASE - Festa di Sant'ANNA - 31 luglio. La
    statua della santa, conservata nell'omonima
    chiesa, viene portata in processione per le
    strade del paese. I festeggiamenti si concludono
    con una grande tombolata nella piazza centrale.

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Usi costumi e tradizioni a Napoli
  • GIUGLIANO - Festa della Madonna della Pace - Si
    celebra dalla vigilia di Pentecoste fino alla
    domenica della Santissima Trinità. La statua
    della Vergine con il Cristo morto tra le braccia,
    posta su un carro trainato da buoi, percorre le
    strade della cittadina. Suggestivo il volo
    dell'angelo, sia all'uscita che all'ingresso
    della statua dalla Chiesa. Una bambina vestita di
    bianco, con due ali sulle spalle e in mano un
    giglio, tenuta da una fune viene fatta "volare"
    all'altezza di venti metri e cosparge la statua
    della Vergine con incenso e coriandoli.

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Usi costumi e tradizioni a Napoli
  • TORRE DEL GRECO - Festa della Madonna dei 4
    Altari - 24 maggio. Durante i festeggiamenti
    quattro altari vengono sistemati nei punti
    cardinali della città. Ogni anno gli Altari hanno
    fattezze diverse e competono in altezza e in
    bellezza. La costruzione e le decorazioni vengono
    realizzate da anziani maestri locali. Si tratta
    della più importante festa di Torre del Greco
    istituita dagli Spagnoli nel '500.
  • FESTA DELL'IMMACOLATA - 8 dicembre. Il corteo in
    onore dell'Immacolata esce dalla Basilica di S.
    Croce. La statua della Madonna è posizionata su
    un carro di imponenti dimensioni, lungo 10 metri,
    largo 2,80 metri e alto 6 metri. E' infatti
    sostenuto da circa 150 uomini in camice bianco
    che lo fanno sfilare per le strade cittadine tra
    gli applausi dei numerosi fedeli e il volo dei
    colombi lanciati dal carro. Seguono, oltre alla
    banda, ai sacerdoti e alle autorità, una serie di
    piccoli carri, costruiti dai fedeli che li
    portano sulle loro spalle. La processione
    attraversa la città tra lanci di coriandoli e
    petali di fiori, e i balconi rivestiti di coperte
    di damasco, seta e merletti. Terminata la
    processione il carro viene riportato in Chiesa e
    vi resta per 8 giorni. Durante i dodici sabati
    che precedono il solenne giorno si svolgono
    novene e funzioni religiose, e la domenica
    precedente alla festa i fedeli offrono dei fiori
    alla Madonna.

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Foto di Napoli
  • Alcune zone di Napoli

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Usi costumi e tradizioni a Napoli
  • CASOLA DI NAPOLI - Festa patronale Seconda
    domenica di luglio.
  • SANT'ANASTASIA MADONNA DELL'ARCO - Lunedi in
    Albis. I festeggiamenti in onore della Madonna
    dell'Arco risalgono al 1450 e il pellegrinaggio
    dai vicoli di Napoli al Santuario ripete un
    rituale di gesti e di comportamenti che è del
    tutto simile a quello di quattro secoli fa. Alle
    processioni partecipano numerosi gruppi di
    "battenti" o "fujenti" che, vestiti di bianco con
    fasce rosse alla vita e azzurre a tracolla,
    portano per molte ore di cammino stendardi e
    immagini della Madonna dell'Arco fino al
    Santuario. Qui si assiste alla tradizionale
    "caduta" ai piedi della Madonna. Dopo il fischio
    del capo paranza, i fedeli si lanciano con il
    viso a terra e vi rimangono a lungo fino a quando
    non ricevono l'ordine di alzarsi.
  • ARZANO - Festa del Sacro Cuore di Gesù 6 giugno.
  • NOLA - Festa dei Gigli - Domenica successiva al
    22 giugno. Questa festa vanta una tradizione
    lunga circa quindici secoli. I festeggiamenti, in
    onore di San Paolino, sono caratterizzati dalla
    processione di mastodontiche torri realizzate in
    legno e cartapesta che le varie corporazioni
    trasportano sulle spalle.
  • BARRA - Festa dei Gigli - ultima domenica del
    mese di settembre. La festa dei Gigli trae
    origine da antichissimi rituali agricoli pagàni
    propiziatori per la fecondità della terra. Le
    pesanti e alte strutture del Giglio vengono
    trasportate lungo le strade del paese da un
    gruppo di 128 uomini definito "paranza". Un certo
    numero si dispone sui lati e sulle cime delle 8
    varre mentre tre alzatori sono disposti su ogni
    singolo varretiello. Le paranze,in numero di
    cinque 5, hanno ognuna un nome Paranza Amici
    Miei, La Formidabile, LInsuperabile, La Mondiale
    e Paranza Ultras. Nei giorni che precedono la
    Festa i vari Comitati, organizzano nei rioni di
    appartenenza, una serie di manifestazioni
    collaterali.
  • SAN GIORGIO A CREMANO - Festa di San Giorgio,
    patrono 24 aprile.

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15
Usi costumi e tradizioni a Napoli
  • POZZUOLI - Festa di Sant'Antonio di Padova - 13
    giugno. Il Santo viene festeggiato con una
    solenne processione. durante la quale la statua
    in legno del santo viene trasportata dall'omonima
    chiesa al borgo del Serapeo. Festa della Madonna
    dell'Assunta - 15 agosto. In questa festa si
    fonde il rituale sacro della processione, con
    quello profano della conquista del pennone, una
    sorta di albero della cuccagna insaponato che
    sporge sul mare. Festa di San Gennaro - 19
    settembre. Secondo la leggenda le tracce di
    sangue presenti sull'altare paleocristiano
    apparterrebbero al santo. Infatti queste si
    liquefanno contemporaneamente al sangue contenuto
    nell'ampolla del Duomo di Napoli. Festa di San
    Procolo - 16 novembre. Festeggiamenti in onore
    del patrono della città Processione dei martiri
    San Procolo, San Gennaro e San Gelso - Prima
    domenica di maggio. Vengono portati in
    processione per le strade principali della città
    il busto di San Procolo, le reliquie e i busti di
    San Gennaro e San Gelso.
  • QUARTO - Festa di Santa Maria - 12 settembre.
    Festeggiamenti in onore della Patrona della
    città. La statua della Santa viene portata in
    processione per tutto il paese che per
    l'occasione viene illuminato da luminarie e pieno
    di bancarelle.
  • MONTE DI PROCIDA - Festa della Madonna
    dell'Assunta - 15 agosto. Festa in onore della
    Santa Patrona con processione religiosa e fuochi
    pirotecnici a mare.

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Benevento
  • Cartina

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Usi costumi e tradizioni a Benevento
  • FESTE SACRE E PROFANE
  • BENEVENTO
  • Carnevale delle Streghe - febbraio.
  • CASTELVENERE
  • Festa della Madonna della Seggiola - 1domenica
    dopo Pasqua.
  • Festa della Madonna della Foresta - 8.settembre.
  • Natale al Borgo - dal 20 al 27 dicembre.
  • CERRETO SANNITA
  • Presepiarte - Natale
  • Mostra presepiale nazionale Rassegna nazionale di
    ceramica - 2metà di settembre.
  • GUARDIA SANFRAMONDI
  • Processione dei Battenti - 15 agosto.
  • Uno dei riti più incredibili e spettacolari cui
    sia possibile assistere oggi nell'intera Europa.
    La processione dei Battenti si svolge ogni sette
    anni(ultima edizione speciale in occasione del
    Giubileo del 2000) nella Domenica successiva al
    giorno dell'Assunta. Ogni contrada del paese
    allestisce i suoi quadri viventi,che riproducono
    scene legate al racconto della Bibbia e dei
    Vangeli. Fin dalle prime ore del mattino,
    centinaia di persone coperte da un cappuccio
    bianco e un lungo saio, si radunano in una
    cappella laterale della Cattedrale.Al termine
    della funzione crollano in ginocchio sul
    pavimento della chiesa e percuotendosi il petto
    con una spugnetta di sughero,nella quale sono
    conficcati 33 spilli(gli anni di Cristo)si
    procurano una miriade di piccole lacerazioni. A
    tutto questo segue una processione lungo le vie
    di Guardia dove i Battenti continuano a fare la
    loro penitenza seguiti da devoti, che portano
    bottiglioni di aceto da utilizzare per
    disinfettare le piaghe.

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Usi costumi e tradizioni a Benevento
  • PONTE
  • Festa patronale di San Giovanni - 24 maggio
    Durante la festa si disputa la famosa corsa delle
    carrette.
  • Festa di Sant'Antonio - 13 giugno.
  • Cuore di Gesù - 30 giugno.
  • PONTELANDOLFO
  • Ruzzola del formaggio - periodo di Carnevale Le
    origini di questa singolare festa risalgono al
    1300,si tratta di un gioco praticato da
    popolazioni del basso Lazio rifugiatesi a
    Pontelandolfo per sfuggire ad una pestilenza. Il
    gioco consiste nel lanciare forme di formaggio
    con l'aiuto di una corda avvolta intorno per le
    vie del paese,vince chi per primo completa il
    percorso con un minor numero di lanci.

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Usi costumi e tradizioni a Benevento
  • SAN LORENZELLO
  • Mercantico - ultimo fine settimana di ogni mese
    Fiera che ha un fortissimo richiamo nazionale ed
    anima le stradine del centro storico.Si possono
    acquistare oggetti da collezione e di
    modernariato.
  • SAN MARCO DEI CAVOTI
  • Fuoco del Rosario - primo sabato di ottobre.
  • SANT'AGATA DEI GOTI
  • Festa del Cavalier Turchino - settimana di
    Carnevale Festa itinerante che si svolge nel
    centro storico, rappresenta l'eterna ed impari
    lotta tra la Vita e la Morte che con la sua
    falce,miete vite senza distinzione di età e di
    ceto. Festa di Sant'Agata - 5 febbraio.
  • SOLOPACA
  • Festa dell'uva - 2domenica di settembre
    All'interno dei festeggiamenti per l'Addolorata
    decine di enormi e singolari sculture sfilano per
    le strade del paese.La singolarità di queste
    sculture risiede nel fatto che sono fatte da
    acini d'uva incollati su dei supporti di legno,di
    cartone o cartapesta.Le sculture sono poi montate
    su carri trainati da trattori.Il più bel carro si
    aggiudica un premio,un ambitissimo stendardo. Le
    origini della festa dell'uva.
  • TORRECUSO
  • Festa di San Liberatore - 14/15/16maggio Durante
    questi tre giorni di festa si organizza
    un'importante fiera del bestiame,processioni,
    fuochi d'artificio, un'esposizione di attrezzi
    agricoli.Al santuario collinare di San Liberatore
    si svolge una processione contadina.

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Salerno
  • Cartina

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Usi costumi e tradizioni a Salerno
  • FESTE SACRE E PROFANE
  • ACERNO Carnevale picentino - periodo di
    carnevale.
  • ALBANELLA Festa patronale di Santa Sofia -
    15maggio.
  • ANGRI Palio storico - 23/24settembre.
  • AMALFI Festa patronale di Sant'Andrea - 27
    giugno.
  • Regata Storica delle antiche Repubbliche Marinare
    - giugno o luglio.
  • Le quattro repubbliche marinare si alternano
    nell'ospitare la regata.La gara si disputa tra
    quattro imbarcazioni riprodotte sul modella
    dell'epoca.L'equipaggio è formato da otto
    vogatori più un timoniere.L'inizio della regata è
    preceduto da un lungo e suggestivo corteo in
    costume che parte dalla Chiesa di San Salvatore
    di Bireto ad Atrani.Prossima edizipe amalfitana
    nel 2001.
  • La Sposa di Amalfi - ultima decade di Luglio.
  • Discesa della stella cometa dalla torre di ZIRO
    ed esposizione dei presepi - dicembre.
  • CAMPAGNA I Fucanoli per la festa di Sant'Antonio
    Abate - 17gennaio.
  • A 'chiena' - luglio/agosto.
  • CASTELLABATE Festa di San Costabile Gentilcore -
    17 febbraio.
  • Festa di San Marco Evangelista - 25 aprile.
  • Processione a mare. Festa di Santa Maria a Mare -
    15 agosto.

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Usi costumi e tradizioni a Salerno
  • CAVA DE'TIRRENI Festa di Monte Castello - giugno.
  • Disfida dei Trombolieri - luglio Rassegna di
    folclore internazionale - settembre.
  • Esibizione degli Sbandieratori Cavensi Ha
    raggiunto vertici internazioneli e consta in una
    continua sequenza di esercizi con una o più
    bandiere, di gruppo o individuali, ove si possono
    osservare movimenti alternati a sequenza veloci,
    con lanci e scambi a coppia ed in progressione,
    esercizi a due bandiere e figure acrobatiche con
    salti al drappo e agli alfieri. Il tutto è
    coordinato da un continuo sincronismo, in cui
    l'alfiere elegantemente volteggia la bandiera
    armonizzandola con i movimenti del suo corpo.
  • Esposizione e concorso dei presepi - dicembre.
  • CETARA Festa di San Pietro a mare - 29giugno
    Natale al Borgo - dicembre.
  • CONTURSI TERME Festa del santo patrono -
    1agosto.
  • LAURITO Festa patronale di San Filippo -
    12maggio.
  • Festa della Madonna del Carmine - luglio.
  • Festa della madonna del Cielo - 2Domenica di
    Settembre.
  • MAIORI Gran carnevale - periodo di carnevale.
  • Sfilata dei Battenti - settimana santa.
  • Ferragosto maiorese e festa dell'Assunta - 14/17
    agosto.
  • MINORI Festa di Santa Trofimena - 13/14luglio
    Spettacolo di fuochi pirotecnici sul mare.
  • NOCERA INFERIORE Festa del 1maggio.
  • Festa di San Prisco - 9 maggio.
  • Festa di San Francesco - 4 ottobre.

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Salerno
  • Panorama

24
Usi costumi e tradizioni a Salerno
  • PAESTUM Festa tradizionale dell'Annunziata -
    24/25 marzo Fiera e mercato.
  • PAGANI Processione della Madonna delle Galline -
    Domenica in Albis.
  • PALINURO Rievocazione storica - 14 luglio.
  • POSITANO Sbarco dei Saraceni - 14 agosto.
  • PRIGNANO CILENTO Li Turchi - Lunedì in Albis.
  • Spettacolo popolare in onore di San Nicola di
    Bari,patrono del paese e tradizionale Volo
    dell'Angelo.
  • RAVELLO Festa patronale di San Pantaleone - 27
    luglio.
  • Solenne celebrazione religiosa in onore del santo
    patrono. Nel Duomo è conservato il sangue del
    Santo che si liquefa nella ricorrenza della sua
    morte.

25
Usi costumi e tradizioni a Salerno
  • SALERNO Carnevale la 'città dei bambini -
    febbraio.
  • Salerno Porte Aperte - maggio.
  • Visita ai monumenti e agli edifici solitamente
    chiusi in città.
  • Festa di San Matteo - 21 settembre. Fra le
    tradizioni ancora vive a Salerno la più
    importante è la festa in onore di San Matteo, che
    ha origini longobarde. La festa si celebra per
    tre giorni fino a culminare nella processione del
    21 settembre. In quest'occasione le statue dei
    santi martiri, insieme a quella di San Matteo,
    sono condotte per la città. Portare le statue a
    spalla è considerato un privilegio gruppi di
    uomini escono correndo dalle scale del Duomo
    reggendo le pesanti statue senza farle cadere. La
    processione è seguita dalle confraternite dai
    colorati mantelli, dalle massime autorità
    cittadine. Oltre alle celebrazioni religiose si
    organizzano bancarelle, luminarie, concerti e
    fuochi d'artificio sul mare.
  • Maratona dei templi - settembre.
  • Gara podistica nazionale Paestum - Salerno.
  • Aria di Natale - dicembre - gennaio
    Manifestazioni natalizie.
  • Agosto.

26
Salerno
  • Alcuni particolari

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Usi costumi e tradizioni a Salerno
  • SAPRI
  • Rievocazione dello Sbarco di Carlo Pisacane -
    Agosto Ricorda l'eroica e sfortunata impresa del
    patriota che qui il 2 luglio 1857 con pochi
    compagni - fu assalito e sopraffatto dalla
    popolazione locale e dai Borbonici. Pisacane,
    imbarcatosi a Genova il 25 giugno, era approdato
    pochi giorni dopo a Sapri con la speranza di
    sollevare la massa dei contadini e dei pastori
    contro il regime borbonico.
  • SARNO Processione dei Paputi - Venerdì Santo.
  • Festa di San Michele Arcangelo - 8/15 maggio.
  • Festa patronale - 14/17 agosto.
  • TORCHIARA
  • Focara e antica processione di Sant'Antuono -
    16/17 gennaio.
  • Festa patronale di San Salvatore - 5/6 a

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Usi costumi e tradizioni a Avellino
  • IRPINIA - FESTE SACRE E PROFANE
  • AVELLINO Carnevale Avellinese - Febbraio.
    Manifestazione tradizionale con l'esibizione
    della "Zeza". La manifestazione, di origine
    campana, poi rielaborata e fatta propria dalla
    gente irpina, si svolge in costume. La storia di
    Zeza è un pezzo di teatro popolare, di "Commedia
    dell'Arte un vecchio contratto di matrimonio che
    ha come tema dominante la dote. L'azione è
    condotta da uomini che interpretano parti
    femminili. Palio della Botte - Prima domenica di
    Giugno. Secondo un'antica tradizione orale,nel
    corso Umberto 1 (già via Costantinopoli,vecchia
    strada alla porte di Avellino,d'importanza
    storica, perchè collegava le zone interne e la
    Puglia), sembra si svolgesse una gara detta
    "Della Botte" I rappresentanti delle varie
    contrade della città, si sfidano facendo rotolare
    una botte di circa 2 ql. spinta da un bastone di
    ferro. Festa di Santa Rita - 22 Maggio. Festa
    della Madonna Assunta - 15 Agosto. Festa molto
    sentita, nel cuore dell'estate. La madonna viene
    portata in processione per le vie della città.
  • ALTAVILLA IRPINA La notte delle streghe - 16
    Agosto la Pro-loco di Altavilla I., ha
    reinterpretato l'antica leggenda della monaca di
    Benevento, in chiave satirica. "La notte delle
    streghe" si consuma intorno ai falò e la festa è
    animata da giochi, danze e buona cucina. La
    serata termine con l'elezione della regina del
    Sabba scelta tra "le streghe convenute". "Il
    Palio dell'Anguria" - 18 Agosto. Rievocazione dei
    festeggiamenti in onore di Costanza de
    Hauteville, imperatrice normanna che per
    festeggiare coloro che la ospitarono prima di
    andare in sposa a Enrico VI, organizzò un palio.
    Nella rievocazione, i cavalieri hanno sotto
    braccio un'anguria da offrire alla principessa.
    Festa del Patrono San Pellegrino - 24 Agosto.
    Durante la festa ha luogo il corteo dei
    "battenti", fedeli molto devoti che vestiti di
    bianco, saltellano e questuano in giro per il
    paese fino a raggiungere il Santuario del Patrono
    per sciogliere il proprio voto.

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Usi costumi e tradizioni a Avellino
  • CERVINARA Fiera di S. Egidio - 6 Settembre.
  • CESINALI San Rocco da Montpellier - Penultima
    domenica di Agosto. Festa patronale.
  • FLUMERI "Il Giglio di S. Rocco" - Agosto.
    Manifestazione folkloristica che trae origine da
    antichi riti di ringraziamento della gente dei
    campi per il raccolto. Obelisco alto circa 15
    metri realizzato con spiga di grano intrecciato.
  • FONTANAROSA "Festa del Carro" - 14 Agosto. Non
    dissimile da quella di Flumeri e di Mirabella,
    questa festa si svolge trainando su di un carro
    un enorme giglio di paglia alto 30 metri, tenuto
    in equilibrio da lunghissime funi manovrate da
    giovani del luogo. Stands gastronomici, canti e
    balli, innaffiati da un ottimo Aglianico

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Avellino
  • Alcuni particolari

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Usi costumi e tradizioni a Avellino
  • GESUALDO Il Palio dell'Alabarda - 15 Agosto.
    Manifestazione in onore del Principe Carlo
    Gesualdo. Mostre,visite guidate al centro
    storico. Cortei in costume d'epoca (1609).
  • LAPIO Processione con "Le Tavolate" - Venerdì
    santo. "Le Tavolate", rappresentano la
    rievocazione della passione di Cristo. Con
    caratteristici gruppi di statue in cartapesta, a
    grandezza naturale, raffiguranti la passione e
    morte di Cristo. Ferragosto Lapiano - 1/15
    Agosto. Festeggiamenti in onore di S. Antonio e
    della Madonna Assunta.
  • MATERDOMINI "La Benedizione delle sementi" -
    Ottobre. Manifestazione tradizionale-religiosa
    presso il Santuario di S. Gerardo Maiella.
  • MERCOGLIANO Festa patronale di San Modestino - 14
    Febbraio Festa di San Guglielmo presso il
    Santuario di Montevergine - 25 Maggio. "Fiera di
    Montevergine" Montevergine - 6 Settembre.
  • MIRABELLA ECLANO Festa de "Il Carro di Paglia" -
    Settembre. Un obelisco alto 25 metri, fatto di
    paglia intrecciata, lavorata da artigiani del
    luogo, viene trainato da buoi attraverso i campi
    fino al paese e seguito da duemila persone che
    reggono 42 funi di canapa che si dipartono dal
    carro e dall'obelisco.
  • MONTEFALCIONE Festa dell'Emigrante - Ultima
    Domenica di Agosto. Festa in onore di S. Antonio
    che si svolge contemporaneamente anche a Toronto,
    in Canada. Molto spettacolari i fuochi
    pirotecnici, noti in tutto il mondo.
  • MONTEFUSCO Festa della Santa Spina - 5 Maggio.
    Festa della Madonna del Carmine - Prima domenica
    di Agosto. Fiera di Sant'Egidio - 28 Agosto.
    Festa del "Ciuccio di Fuoco" - Rotondi - 26
    Dicembre. Falo' dell'Immacolata - Torrioni - 8
    Dicembre. Falo' di S. Lucia - Torrioni - 13
    Dicembre

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Usi costumi e tradizioni a Avellino
  • MONTEMARANO Carnevale - Febbraio. IL carnevale
    Montemaranese, manifestazione consolidata da
    decenni,ha superato per la sua fama non solo i
    confini provinciali ma anche quelli regionali. Si
    rappresenta Carnevale che muore e che idealmente
    da inizio alla primavera.
  • MONTEMILETTO La Giostra Medioevale - Agosto
    Corteo storico e rievocazione dell' assalto al
    castello Normanno, evento del 1419. Ad avvenuta
    concquista, scene di vita contadina con la
    "Scogna del grano" e balli folclorisitici.
  • MUGNANO DEL CARDINALE I Battenti di S. Filomena -
    Agosto. I "Battenti" saltellando ritmicamente,si
    dirigono al Santuario di S. Filomena ricordandone
    la cruenta morte.
  • PRATA P.U. "Lancio degli Angeli" - Aprile.
    Tradizionale manifestazione folkloristica
    religiosa due giovinetti sollevati con
    carrucole, sospesi nel vuoto, recitano antichi
    versi propiziatori in onore della Madonna
    dell'Annuziata.
  • SALZA IRPINA Processione della Madonna Maria SS.
    delle Grazie - Seconda Domenica di Settembre
    Processione che si conclude con l'accensione del
    campanile in piazza.
  • S.ANDREA DI CONZA Festa delle "Le Maggiaiole" -
    Maggio. "Le Maggiaiole", giovinette di S. Andrea
    che in devoto corteo, con il capo coperto da un
    fazzoletto bianco, sul quale è appuntata una
    corona fatta con rametti di uva spina, si
    portano, seguite dalla popolazione a Conza. La
    manifestazione intende ricordare il ritorno dei
    Santandreani a Conza, comunità di antica origine.
  • SAN MANGO C. I cavalieri di S.Anna - 26 Luglio.
    Lunga e tradizionale cavalcata dal paese al fiume
    Calore ed alla Cappella di S. Anna con la
    partecipazione di tutto il paese.
  • TUFO Festa Patronale - 8 maggio. In onore del
    Patrono della cittadina, si rappresenta il dramma
    sacro di San Michele.

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Usi costumi e tradizioni a Caserta
  • Cartina

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Usi costumi e tradizioni a Caserta
  • CAPUAIl Carnevale di Capua - Febbraio.
  • Di antiche origini, questa manifestazione
    risale alla seconda metà dell'1800. Sfilate di
    carri allegorici e rievocazione di eventi storici
    e d'attualità. Corteo Storico Folkloristico -
    Capua - Luglio.Corteo di lontana tradizione, che
    rievoca il famoso episodio della "Disfida di
    Barletta". L'ultima domenica, "Sacco di Capua".
  • BORGO DI CASCANO (FRAZIONE DI SESSA)Festa delle
    "Coccetelle" - 18 Marzo.Il giorno prima di San
    Giuseppe, si svolge un grande falò alla presenza
    degli abitanti del luogo che, s'incontrano per
    raccontarsi gli eventi dell'anno e preparano le
    "coccetelle", ossia dei pani rotondi e molto
    gustosi e una minestra di fagioli e ceci, la
    "menestella". Una sorta di ringraziamento al
    santo protettore, per una miseria che ora è
    lontana.

35
Usi costumi e tradizioni a Caserta
  • CARINOLAFesta de "Il Carretiello" o "San
    Bernardo Piccolo" - 12 Marzo.Festa/Asta,
    organizzata per raccoglier fondi per la festa
    patronale di San Bernardo, che si svolge nella
    prima domenica di Agosto. Il termine
    "carretiello", sta ad indicare il carretto con
    cui si andava in giro un tempo a raccogliere le
    offerte da portare in piazza, doni che vengono
    battuti all'asta.
  • MONDRAGONESfilata di carri Allegorici -
    Carnevale.Un anno intero per preparare la
    sfilata dei carri che sfileranno a carnevale,
    spunti i fatti dell'anno e tradizione passata.
    Processione del Venerdì Santo PasquaProcessione
    di grande spessore religioso, molto sentita dalla
    popolazione locale e dai turisti, con Canti e
    musiche mondragonesi. Festival Internazionale
    del Folklore - LuglioOccasione d'incontro di
    diverse tradizioni folcloristiche di tutta
    Europa.Fiera di San Bartolomeo - 21/22/23
    Agosto.Antica fiera con animali, cavalli,
    mucche, maiali etc.

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Usi costumi e tradizioni a Caserta
  • ROCCA d'EVANDROFesta di Natale- 25
    Dicembre.Tombolata e "zeppole" in piazza per
    tutta la notte.
  • SAN LEUCIO Corteo Storico - Giugno.Corteo in
    abiti storici, fatti con le ben note stoffe e
    sete preziose.
  • SESSA AURUNCAProcessione dei Misteri del Venerdì
    Santo - Pasqua.La processione dei Misteri e il
    Miserere del Venerdì Santo, rappresentano il
    culmine della Settimana Santa. Manifestazione
    molto struggente, che si svolge tra canti e
    preghiere non solo dei fedeli accorsi in massa ad
    assistere all'evento, ma dei cantori ufficiali
    del Miserere, espressione di una religiosità
    orale tramandata da generazioni.

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Campania
  • Alcuni particolari

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Miti e Leggende
  • La Reggia di Caserta
  • Definita la Versaille italiana, capolavoro
    del Vanvitelli nelle sue 1200 stanze si
    nascondono molti elementi segreti. Tra tutti il
    ciclo di affreschi ricchi di simbologi massonici.
    La stessa Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV
    di Borbone era legata alla massoneria.Caserta
    Vecchia.
  • Questo suggestivo borgo medievale, è ricco di
    storie e leggende, come quella della "casa delle
    bifore" con i suoi spiritelli che si nascondono
    in antiche abitazioni e botteghe, oggetto anche
    di una tradizione artigianale locale.
  • L'eccidio di Capua
  • Carlo VIII, re di Francia, nel 1497 ebbe
    proprio a Capua un segno premonitore.
    Improvvisamente vide aprirsi un suo baule, udì
    strane voci e uno stendardo gli si pose dinanzi.
    Questo fu interpretato come un segno celeste,
    perchè egli non si era recato a Gerusalemme. Non
    molto tempo dopo, la città subì un massacro
    voluto da Cesare Borgia, che uccise migliaia di
    persone

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Miti e Leggende
  • Il Mithreo di Capua
  • Il Mithreo perfettamente conservato è una nota
    meta archeologica. Quì si svolgevano i riti
    iniziatici previsti dal dal culto del Dio Mithra.
    Si trova in una zona sotterranea, per eccellenza
    regno delle tenebre ed è aperto al pubblico.
  • La storia del Drago
  • Storia di un enorme Drago che, viveva in una
    grotta e uccideva gli uomini e terrorizzava i
    villaggi, suo punto debole era il fascino
    femminile, infatti solo la vista di giovani donne
    lo placava, fino a quando San Paride, lo affrontò
    davanti alla sua caverna e lo gettò al fiume.
  • Il "Mazzamauriello
  • Noto anche come "Munaciello" a Napoli, anche nel
    Casertano gode di fama antichissima. E' un
    folletto, uno gnomo buono e giocherellone.

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Miti e Leggende
  • Il "Lupo Mannaro
  • Figura molto inquietante, legata a leggende
    campane in generale. Alcuni racconti lo legano ad
    un giovane che in preda ad una maledizione, si
    scaglia contro chi nasce il giorno di Natale,
    altri invece ad un marito licantropo che, in
    preda alle crisi supplica la moglie di non
    aprirgli la porta di casa, un finale tragico è
    facilmente immaginabile, colpa la disubbidienza
    della moglie.
  • La Camera delle Fate
  • A Bellona, si trova un luogo sotterraneo, noto ai
    più per strani giochi di luci che leggende
    attribuiscono alla presenza di fate e strane
    presenze.
  • La leggenda del Centauro
  • La leggenda racconta che in primavera, un enorme
    e mostruoso animale anfibio, strana presenza
    spiegata come il frutto di mutazioni genetiche,
    usava terrorizzare tutti gli abitanti con i suoi
    suoni e le sue impronte.

41
Caserta
La Provincia di Caserta è una provincia della
Campania di circa 892.000 abitanti. Confina a
nord-ovest con il Lazio (Provincia di Latina e
Provincia di Frosinone), a nord con il Molise
(Provincia di Isernia e Provincia di Campobasso),
a est con la Provincia di Benevento, a sud con la
Provincia di Napoli, a sud-ovest con il Mar
Tirreno
42
Aspetti salienti del turismo
  • Il turismo in Campania nel primo trimestre del
    2008 è calato del 20, secondo un'indagine a
    campione  resa nota nel corso della presentazione
    a Napoli del rapporto sull'economia campana della
    Banca d'Italia. L'indagine indica anche una
    flessione del 24 della spesa dei turisti.

43
Tipologie del turismo presenti.
  • La Campania è visitata sia da stranieri che
    italiani, le motivazioni sono differenti, si
    passa dal turismo sciistico a quello naturale
    per finire a quello marittimo in particolare
    nelle isole nonché culturale.

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Attrezzature ricettive
  • Molti sono gli hotel, agriturismo e ristoranti
    presenti nella regione.

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Risorse turistiche naturali
  • Non solo arte,storia e mare la Campania offre
    agli amanti della natura tanti luoghi incantevoli
    dove trascorrere una indimenticabile vacanza
    immersi nel verde.
  • Due Parchi Nazionali-quello del Vesuvio e quello
    del Cilento-nove Parchi Regionali e una serie di
    oasi e aree marine protette, di parchi
    archeologici e di riserve naturali, che ricoprono
    il 30 del territorio campano.
  • Percorsi che dalla città di Napoli si snodano
    verso i magnifici Campi Flegrei e si spingono
    oltre, verso il Volturno, in direzione Nord, e
    verso la costiera sorrentina e amalfitana, verso
    sud.

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Risorse turistiche naturali
  • Nella provincia partonopea vale la pena partire
    dal Vesuvio, unico vulcano protetto da un Parco
    Nazionale, dove nove percorsi escursionistici
    sono organizzati secondo diverse tipologie e per
    tutte le esigenze. In alternativa si può scoprire
    il fascino di una città sommersa nellArea
    Marina Protetta del Parco della Gaiola. A pochi
    chilometri unaltra Area Protetta, quella di Baia
    sommerse, costituisce il Parco Archeologico
    sottacqua più vasto al mondo.
  • Il monte più elevato di trova nella provincia di
    Salerno si tratta di Cerviati. In terra del
    Cilento, ricade laltro grande Parco Nazionale,
    quello del Cilento e Vallo di Diano, il più ampio
    della regione.

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Risorse turistiche naturali
  • Escursioni, sci di fondo e trekking, sono alcune
    delle opportunità che Caserta offre al turista.
    In particolare il Sentiero Italia. In inverno,
    chi ama la montagna, non dovrà perdere un
    escursione a Bocca della Selva situata nel Parco
    Nazionale del Matese.
  • Nella provincia di Benevento, in particolare il
    Massiccio del Taburno-Camposauro stupisce per le
    fioriture di viole e orchidee.
  • Nel territorio di Avellino si concentrano due
    Parchi Regionali Paternio e Parco dei Monti
    Picentini. In questa provincia sorge laltopiano
    del Laceno.

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Risorse turistiche culturali
  • Nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano è esposto il
    gruppo dei Sette Santi Dormienti in una bacheca
    di cristallo con larga cornice di legno tarlato
    posta sotto laltare. I Sette Dormienti vestono
    da guerrieri romani, con corazze di latta
    argentata su tuniche rosse e gialle. La leggenda
    narra che, divenuti cristiani per sfuggire alla
    persecuzione di Diocleziano, si rifugiarono in
    una caverna, dormendovi, per miracolo, per alcuni
    secoli. Al loro risveglio, essendo mutati la
    lingua ed i costumi, furono condotti in cielo da
    un angelo. Ancora oggi mostrano le monete
    dellimperatore Diocleziano che non potettero
    spendere dopo il lungo sonno miracoloso.

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Risorse turistiche folcloriche
  • ASSOCIAZIONE SBANDIERATORI CITTA DE LA CAVA
  • LAssociazione Sbandieratori Città de la Cava li
    Quattro Distretti nasce nel 1969 per volontà del
    compianto Luca Barba.
  • Per circa un decennio lattività del sodalizio si
    estrinseca nella partecipazione alle principali
    manifestazioni storico, culturali e
    folcloristiche organizzate in ambito regionale. I
    piccoli sbandieratori crescono e con loro la
    voglia di allargare gli orizzonti della
    conoscenza. Questo desiderio di realizzare nuove
    esperienze nasce anche dal confronto e dallo
    scambio con altre realtà sociali vissute in anni
    di incontri in Italia e allestero. Di ritorno
    dai vari viaggi lentamente maturava lidea di
    rendere un doveroso omaggio alle nazioni che
    erano state particolarmente ospitali..

50
Campania
  • Alcuni particolari

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Associazione sbandieratori città della Cava
LAssociazione aveva ormai raggiunto i venti anni
di attività. Nel festeggiare questo importante
anniversario in compagnia di associazioni
cittadine ed italiane legate al folklore si pensò
ad un omaggio, un ricordo, legato a quel momento
di festa e di comunione. Così come per incanto
nacque la prima immagine ancora informe della
Bandiera dArgento. Il premio destinato,
insaputamante, a diventare un appuntamento
annuale, è stato costruito grazie alla
formidabile collaborazione del cavaliere Enzo
Baldi, un amico dellassociazione recentemente
scomparso. Lungo la strada molti sono stati gli
incontri determinanti che hanno segnato la storia
associativa. Tra questi il grande Gennaro
Magliulo che condusse verso il panorama della
critica teatrale e televisiva.
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Risorse turistiche folcloristiche
  • Braccigliano e i Navieri
  • Un tempo l'industria della neve pressata era
    molto attiva. Durante l'inverno, uomini e donne
    si portavano a Salto in località tuttora chiamata
    Nevere e, raccolta una grande quantità di
    neve la pressavano in apposite fosse, che poi
    ricoprivano con foglie e terra.Durante la
    stagione estiva, le nevi così conservate, segate
    in blocchi da Kg. 50, venivano vendute ai bar per
    la confezione dei gelati, alle macellerie e
    pescherie per la conservazione delle carni e dei
    pesci, agli ospedali e ai privati. La maggior
    parte del prodotto di notte con i cosiddetti
    traini , veniva poi convogliata nel grande
    deposito per nevi che nel 1860 il commerciante
    Alfonso Amato da Braccigliano allestì a Salerno
    in Via dei Mercanti e da qui smerciata un po'
    dappertutto. Per questa circostanza il sito fu
    chiamato Vicolo della Neve, denominazione che
    tuttora conserva. Allora attigua al deposito
    esisteva un'osteria attualmente vi sorge un noto
    ristorante..

53
Braccigliano e i Navieri
Morto nel 1902 Alfonso Amato, questa attività a
Salerno fu continuata dal figlio Antonio fino al
1912, quando questi impiantò a Nocera Inferiore
una fabbrica di ghiaccio a motore, la prima in
Campania, lasciando la gestione del deposito di
Salerno a suo figlio Alfonso. L'attività di
questo deposito cessò nel 1930, anno in cui
Alfonso si trasferì a Nocera Inferiore per
gestirvi la fabbrica di ghiaccio, ereditata dal
padre Antonio. Con l'invenzione della macchina
per la formazione del ghiaccio, l'industria della
neve pressata a Braccigliano andò via via
scemando, fino a scomparire del tutto verso il
1945.
54
Campania
  • Isola di Capri

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Risorse turistiche culturali
  • La ceramica vietrese
  • La fama di Vietri è indissolubilmente legata
    allartigianato ceramico che è sempre stato uno
    degli elementi fondamentali dell'economia. La
    documentazione scritta più antica risale al sec.
    XV, quando venivano prodotte langelle di nuda
    terracotta. In quegli anni Vietri era uno dei
    tanti centri di una più vasta realtà produttiva,
    che interessava Nocera, Cava, Salerno. Tra
    l'altro privo della materia prima, l'argilla, di
    cui, invece, erano particolarmente ricche Nocera
    e Salerno. Ma coi secc. XVI-XVII si assiste ad
    una evoluzione della struttura produttiva
    vietrese in chiave proindustriale. La felice
    posizione di Vietri sul mare all'interno del
    commercio tirrenico, il diretto rapporto degli
    opifici con la spiaggia, centro gravitazionale
    della locale economia, il naturale apporto idrico
    che alimentava la forza motrice degli opifici, le
    retrostanti colline ricche di legname, la
    formazione di una locale classe imprenditoriale
    molto attiva, particolarmente legata al commercio
    con la Sicilia, la Sardegna, la Toscana, la
    Liguria, sono tutti elementi che favorirono lo
    sviluppo delle locali faenzere.

56
La ceramica vietriese
Le alte fornaci a tre piani, affidate alla
protezione di Santo Antuono, sfornavano migliaia
di piatti, di giare, di boccali. I motivi
decorativi tradizionali si rifanno ad una realtà
arcadica, al di fuori del tempo e dello spazio,
schematizzati nel segno del particolare
decorativo. Pastori e contadinelle, paesaggi
agresti, chiesette di campagna, casolari, animali
che popolano lontane foreste, estranee al reale
paesaggio vietrese, fatto di sole e di macchia
mediterranea, che si staglia sul fondale azzurro
del cielo che si fonde col mare. Sono questi i
colori ripresi dalla tavolozza vietrese, filo
conduttore d'una tradizione che si rinnova, nel
decoro e nella forma, ma che non tradisce mai la
qualità della materia, legata alla corposità
dello smalto ed alla velocità delle ampie
campiture di colore, alla cui stesura si adattano
il gesto veloce della spugnetta o del pennello e
l'agile gioco del polso.
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Risorse turistiche culturali
  • Fisciano e le sue tradizioni
  • L'area che circonda Fisciano, un piccolo paese
    della valle dellIrno, vanta antichissime
    tradizioni nella lavorazione del rame e delle sue
    principali leghe. I suoi opifici, apprezzati e
    conosciuti sin dal Medioevo per la pregevole
    qualità dei suoi prodotti, la resero famosa in
    tutta la penisola, tanto da essere considerata
    uno dei maggiori centri artigianali della
    lavorazione di questo metallo.Moltissime
    famiglie dellepoca, con le loro piccole imprese
    artigianali, vivevano lavorando il rame, un
    mestiere tramandato con tanta fatica e con
    straordinario talento da padre in figlio e che
    diede un notevole impulso allo sviluppo e al
    benessere di Fisciano.

58
Campania
  • Alcuni particolari

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Fasciano e le sue tradizioni
Inizialmente la produzione locale, pazientemente
ottenuta dai valenti maestri ramari, era
costituita da caldaie e pentolame per uso
domestico, da serrature a chiavistelli, da
bilance a stoviglie in genere, nonché dalle
famose armi di Lancusi. Successivamente, grazie
alla bravura e alla fantasia di alcuni ramari, i
più noti erano quelli appartenenti alla famiglia
Celentano, la lavorazione del rame comincio ad
assumere, con la realizzazione di oggettistica e
di lavori ornamentali, i caratteri di un vero e
proprio artigianato artistico. Il capostipite
della famiglia, Giuseppe Celentano, realizzando,
a Penta, la formula della patinatura a fuoco che
riportava sui manufatti la caratteristica patina
dei reperti archeologici bronzei etruschi e
pompeiani, divenne famoso in quasi tutto il mondo.
60
Fasciano e le sue tradizioni
  • La lavorazione originale del rame è rimasta
    pressoché immutata nel tempo lartigiano, che si
    costruisce da solo i propri utensili da lavoro,
    utilizza tecniche semplici adoperando labilità
    delle mani e la sua fantasia. In ciascuna opera
    realizzata si può cogliere labilità nelluso
    degli attrezzi, la giusta dose di esperienza e
    soprattutto linterpretazione personale
    dellartista. Questo è il motivo che distingue il
    prodotto artigianale da quello ottenuto da
    lavorazioni in serie, in quanto ogni manufatto è
    unico nel suo genere, ogni oggetto è diverso
    dallaltro.

61
Fasciano e le sue tradizioni
Purtroppo oggi, a Fasciano e in particolare nella
frazione di Penta, lartigianato del rame è quasi
del tutto scomparso. Solo Angelo e Vittorio
Villari, maestri dellarte cupra e discendenti di
Giuseppe Celentano continuano, con grande volontà
e per tradizione di famiglia, a svolgere questo
mestiere utilizzando le tecniche tramandate dai
loro avi. E opera dellarte della bottega
Villari il portale della chiesa dellAnnunziata
realizzata alcuni anni fa nel centro storico di
Salerno.
62
Campania
  • Alcuni particolari

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Risorse turistiche culturali
  • I mestieri ambulanti nel Cilento
  • Tra i tanti mestieri del Cilento ve ne erano di
    quelli a posto fisso, con regolare bottega, altri
    itineranti. Molti, anche bravi artigiani,
    giravano da casolare a casolare offrendo le loro
    prestazioni, ricavandone modesti guadagni
    consistenti in pochi soldini o, normalmente, in
    generi in natura.Alcuni di quei mestieri
    consistevano sulla semplice prestazione manuale,
    altri nel baratto di merci, altri ancora in vere
    e proprie compravendite.

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I mestieri ambulanti del Cilento
U Conzapiatti Il conciapiatti girava per le
campagne dove veniva impiegato nella riparazione
di piatti, scafe, vasi di terra cotta e ruagne
(vasellame di coccio) rotti. La bravura
consisteva nel bucare i cocci, con un trapano ad
arco, e attaccare con mastice di gesso e filo di
ferro, in modo da renderli ancora efficienti.La
semplice riparazione di un piatto, che poteva
essere usato ancora per anni, per il prezzo che
richiedeva, era semple meno costosa che
comperarlo nuovo.Tuttora, nei vecchi vasci,
locali terranei, si trovano vecchi oggetti
riparati dal conzapiatti, sicuri reperti di museo
della cultura contadina.All'occorrenza u
conzapiatti si prestava anche a riparare gli
ombrelli.
65
I mestieri ambulanti del Cilento
  • Il barbiere Il mestiere del barbiere era
    esercitato, per lo più nei grossi centri, con
    propria bottega. Le sue prestazioni erano quelle
    del taglio dei capelli, della rasatura delle
    barbe, ma anche di conciare ombrelli e di apporre
    sanguisughe o fare salassi, su prescrizione
    medica, agli ammalati di polmonite. Nel salone,
    nei giorni di festa, affluivano i clienti dai
    piccoli centri o nuclei abitati sparsi per le
    campagne.Normalmente era consuetudine degli
    uomini di radersi almeno una volta la settimana,
    o anche ogni quindici giorni, con un vecchio
    rasoio che veniva affilato su di un pezzo di
    ardesia. Per il taglio dei capelli correvano
    anche alcuni mesi tra un taglio e l'altro. Il
    padre provvedeva al taglio dei capelli dei figli
    ed anche dei vecchi che non potevano più muoversi
    di casa. Per la sistemazione dei capelli sulla
    nuca, si seguiva il segno della coppola o anche
    di una scodella.Non mancavano, però, barbieri
    ambulanti che davano le loro prestazioni a casa
    di clienti che di tanto in tanto si facevano
    sbarbare e tagliare i capelli.Come già si è
    detto, il barbiere, anche se ambulante, conciava
    anche gli ombrelli.
  • U conza mbrelli
  • I conciaombrelli, specie nelle botteghe a posto
    fisso, erano i barbieri che avevano singolare
    maestria per quelle riparazioni. Ma il
    conzambrelli ambulante portava la sua opera a
    casa del cliente, riparando ombrelli che da anni
    venivano usati, sino ai limiti delle loro
    possibilità. Poi alla fine, dallo stesso
    conciaombrelli, veniva acquistato un nuovo
    ombrello che, per la maggior parte dei casi,
    trattavasi di uno degli ombrelli usati che
    l'ambulante portava sulle spalle.

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Campania
  • Alcuni particolari

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I mestieri ambulanti del Cilento
  • IL FOTOGRAFO
  • Molti furono i fotografi ambulanti che girarono
    per le campagne del Cilento. Anche nelle più
    lontane e sperdute contrade tra i monti, piacque
    sempre farsi ritrarre e fare fotografare i membri
    della propria famiglia singolarmente o in
    gruppo.Molte famiglie tra gli oggetti loro cari
    conservano fotografie di antenati di cui hanno
    perduto il ricordo, sia dei nomi che del rapporto
    di parentela. Altri in quadretti mantengono
    appesi alle pareti vecchi dagherrotipi del secolo
    passato che, in molti casi, ci tramandano
    l'aspetto dei costumi dell'epoca
  • IL PASTICCIERE
  • Nelle grandi ricorrenze familiari, specie nei
    matrimoni, i pasticcieri ambulanti venivano
    soventemente ingaggiati. Essi, qualche giorno
    prima della cerimonia, si recavano a casa dei
    festeggiati preparando dolcetti di vari tipi. Al
    pasticciere dovevano essere forniti farina, uova,
    latte, zucchero, mentre ai vari coloniali ed
    essenze provvedeva lo stesso pasticciere. Tutti
    in famiglia prestavano l'aiuto che veniva
    richiesto e, nel forno acceso a temperatura
    voluta, venivano cotti i dolcetti.

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I mestieri ambulanti del Cilento
  • U ramàro
  • Di tanto in tanto, col suo carretto carico di
    oggetti di rame, transitava il ramaio che forniva
    pentole nuove. Gli acquisti non mancavano e la
    cucina si riforniva di nuove pentole. Sul costo
    dell'acquisto, quasi sempre si barattava il pezzo
    di rame da sostituire.
  • U conzacauràre
  • Anche il mestiere dello stagnino veniva
    esercitato a casa dei clienti, e veniva
    denominato conzacauràre. Egli veniva vivamente
    richiesto perché, essendo la stoviglieria di
    cucina quasi tutta di rame, periodicamente
    occorreva stagnare i fondi delle pentole per
    evitare possibili avvelenamenti da rame. Con
    l'occasione si facevano stagnare anche le posate
    di ferro, e si riparavano pentole rotte.

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Risorse turistiche folcloriche
  • DA VEDERE.   La religiosità vivace e a tratti
    paganeggiante del partenopeo si sfoga nelle
    numerosissime feste dedicate ai santi patroni da
    non perdere la celebrazione che avviene nel duomo
    di Napoli per l'annuale liquefazione del sangue
    di S. Gennaro. Tra le forme di manifestazione
    religiosa a carattere spettacolare vanno
    ricordate la processione dei Gigli a Nola (sono
    portate in processione il giorno di S. Paolino,
    in giugno, colonne di legno lavorato alte fino a
    30 metri) e la cosiddetta 'ndrezzata, specie di
    ballo in cui vengono mimati gli antichi scontri
    con i Saraceni

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Risorse turistiche gastronomia
La cucina della Campania si identifica con quella
napoletana, che ha praticamente soppiantato
ovunque le antiche ricette locali. Nel suo
insieme la cucina campana è semplice, ricca di
odori in primo luogo si consumano le verdure e
la frutta, ma anche le carni, il formaggio, il
pesce e i frutti di mare. Napoli e la Campania
vantano anche una pregiata produzione di paste
alimentari anche se gli spaghetti non sono
originari di Napoli, col nome di napoletani si
sono diffusi in tutto il mondo, così come la
pizza. Non mancano i piatti dalla preparazione
complessa o dalla cottura prolungata, come il
ragù, il fritto misto, il celebre sartù, la zuppa
di soffritto, i caniscioni di verdura, il pignato
maretato. Caratterizzano la cucina campana, oltre
alle squisite verdure, soprattutto i formaggi e i
dolci. I formaggi più usati, a pasta filata,
entrano nella composizione di molti piatti
mozzarella, burielli, scamorze, provolone,
provole e caciocavallo. Tra i dolci sono da
ricordare la pastiera, i babà, le sfogliatelle, i
taralli, le zeppole, i rococò. Notevole è la
produzione vinicola tra i vini bianchi più
conosciuti si possono ricordare il capri,
lIschia, il Lacrima Christi, l'asprino, il
ravello, il greco di tufo tra quelli rossi o
rosati molto apprezzati sono il falerno, il
gragnano, il ravello, il taurasi, l'aglianico
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Campania
  • Particolari

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La gastronomia nel Cilento
  • Nel Cilento esiste una tradizione alimentare
    basata su cibi, fatti di prodotti che nascono in
    questi luoghi l'olio di oliva, il vino, il pane
    e la pasta, i legumi secchi, la frutta (specie
    degli agrumi) e di tutta la vastissima gamma dei
    saporitissimi ortaggi, fra i quali primeggia il
    pomodoro. Tutti questi ingredienti sono
    sapientemente combinati fra loro con l'aggiunta
    di piccole quantità di formaggi, latte, uova,
    carne, pesce.

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I mestieri ambulanti
  • U pezzàro Il pezzàro, il pezzaio, il
    raccoglitore di stracci, ritirava stracci vecchi,
    ferro e metalli vari, ossa di animali ed oggetti
    fuori uso, dando in cambio qualche pezzo di
    ruagna (oggetto in terra cotta) e se ci fosse
    stato presente qualche bambino, un fischietto di
    terra cotta. Il termine si applica anche ai
    venditori ambulanti di stoffe e vestiti in
    genere.
  • U piattàro Il piattàro era colui che con un
    piatto di fichi di pessima qualità o di poco
    conto, dava il corrispettivo in piatti. Per una
    insalatiera o una scafarea o una piatta (grosso
    piatto di ceramica o di ferro smaltato), le
    trattative si prolungavano all'infinito e, alla
    fine, restavano tutti soddisfatti.

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Risorse turistiche folcloriche
U zìngaro U nzìngaro o zìngaro, girovagando
per il Cilento, periodicamente passava dai suoi
clienti. Egli era molto bravo nei lavori in ferro
ed in campagna gli attrezzi avevano bisogno di
manutenzione. Particolarmente si impegnavano per
ferri di aratro, del frantoio, scalpelli,
puntilli, cardini, succhielli, carrucole,
forchettoni, ed altro. Agli zingari si potevano
chiedere i lavori più vari e ad essi ci si
affidava per le tempere dei metalli degli
attrezzi di lavoro consumati o spezzati. In
questo campo si può affermare che una tempera al
metallo data da uno zingaro si poteva dire
perfetta. Ancora in molti vasci si notano varole,
penne di zappe consumate e azzareate, cioè
riallungate, con un pezzo di acciaio, saldato col
fuoco e a colpi di martello. Dopo decenni di
lavoro, le azzareature si sono solo in parte
consumate, ma giammai si sono più dissaldate. Gli
zingari erano anche molto abili nel costruire
ottimi "scacciapensieri
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Risorse turistiche folcloriche
  • U sapunàro
  • U sapunàro era colui che ritirava olio non
    del tutto commestibile, pagandolo con pezzi di
    sapone. Anche in questo caso, accanite
    discussioni si prolungavano sul deprezzamento
    dell'olio e la bontà del sapone da parte del
    saponaro.Nel Cilento, proprio perché si poteva
    disporre di olio, le donne producevano sapone in
    grande quantità per l'uso familiare, ma la novità
    dell'acquisto era una variante alla vita
    quotidiana, perciò non mancava mai nel vascio una
    vesenèdda (anfora di olio non buono), in attesa
    del sapunàro che, se tardava più del solito,
    costituiva un pensiero nell'attesa.

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Risorse turistiche folcloriche
U mureàro Il mureàro si presentava poco dopo la
campagna della molitura delle olive, per fare
acquisto di mòrea, cioé la feccia depositata in
fondo agli ziri dal nuovo olio. Anche il moreàro
pagava la mòrea con pezzi di sapone o anche con
denaro.
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Campania
  • Archeologia

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Risorse turistiche folcloristiche
  • U tartaràro
  • Il tartaràro per l'acquisto del tartaro, si
    apprestava a raschiarlo personalmente dalle
    botti, nelle quali si infilava albilmente,
    attraverso la riola, il mezzule ovvero il
    portellino del recipiente.Il tartaro acquistato
    veniva racchiuso in un largo fazzoletto di colore
    blu a fiorellini bianchi, fazzoletto che è
    passato nella proverbiatica paesana, per le sue
    dimensioni, come u fazzuletto r'u tartaràro.
  • Il tartaràro pubblicizzava la sua presenza con
    la tradizionale voce u tartararo c'a pacienza.
    Davvero il suo mestiere richiedeva molta
    pazienza, ma forse, anche per la pazienza che
    egli aveva nelle trattative con le donne sul
    valore del tartaro, prima e dopo il recupero
    dalla botte.

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Risorse turistiche culturali
  • MODA POSITANO
  • L'artigianato della moda è un'attività' che
    contraddistingue Positano già dalla fine degli
    anni Cinquanta quando grazie alla creazione del
    bikini, innovativo costume da bagno, la cittadina
    divenne famosa in Italia e nel mondo. Oggi la
    produzione è molto ampia e offre una grande
    varietà di capi d'abbigliamento si spazia dai
    tipici indumenti per il mare, parei,
    copricostume, borse e bermuda, ai più impegnati
    capi da pomeriggio o da gran sera, fino agli
    abiti da sposa. Fantasie allegre e luminose,
    colori brillanti e impiego di tessuti
    assolutamente naturali (lino, garza o cotone),
    caratterizzano la moda positanese.

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Moda a Positano
  • Dopo una fase in cui predominavano i disegni
    d'ispirazione hawaiana negli anni Cinquanta e
    Sessanta, si è passati a un predominio delle
    garze in tinta unita nel corso degli anni
    Settanta. Oggi prevalgono le fantasie che
    raffigurano le piante mediterranee, i limoni, i
    fiori e le foglie, ispirati alla rigogliosa
    natura circostante. Così simpatiche botteghe
    rallegrano le stradine del centro e costituiscono
    una meta obbligata per i numerosi turisti. Oltre
    che per gli abili sarti, Positano si distingue
    per i famosi calzolai capaci di realizzare a
    mano, mentre si attende davanti alla bottega, i
    caratteristici sandali positanes
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