OMS DEFINISCE LA SALUTE COME STATO DI PIENO E COMPLETO BENESSERE - PowerPoint PPT Presentation

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OMS DEFINISCE LA SALUTE COME STATO DI PIENO E COMPLETO BENESSERE

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Title: OMS DEFINISCE LA SALUTE COME STATO DI PIENO E COMPLETO BENESSERE


1
  • OMS DEFINISCE LA SALUTE COME STATO DI PIENO E
    COMPLETO BENESSERE

2
  • LE DIRETTIVE EUROPEE HANNO COME FINALITA IL
    MIGLIORAMENTO DELLA SALUTE NEI POSTI DI LAVORO

3
  • OCCORRE QUINDI PERSEGUIRE IL BENESSERE NEI POSTI
    DI LAVORO

4
  • BENESSERE SIGNIFICA NON LIMITARSI ALLASSENZA DI
    MALATTIE
  • OCCORRE ANDARE OLTRE RICERCARE LASSENZA DA
    STRESS, DA FATICA, CONDIZIONI INDOOR DI
    ILLUMINAZIONE E TEMPERATURA IDEALI,ecc.

5
IL BENESSERE(alcuni esempi)
  • muri a tinte chiare e veneziane alle finestre
  • Sedie, tavoli e apparecchi ergonomici
  • Evitare attività monotone e ripetitive
  • luoghi di riposo per donne in gravidanza
  • aria salubre nei luoghi di lavoro
  • evitare la fatica nella movimentazione di pesi
  • Microclima ideale (T,UR,V,TEC,NTE,TO,PMV,PPD)

6
Attività nelle aziende italiane oggi
caratterizzata da
  • crescente utilizzazione di forme atipiche di
    lavoro
  • necessità di intervenire spesso in situazioni di
    particolare complessità
  • tenendo presenti norme di legge talora
    disarmoniche che impongono cultura
  • in presenza di rischi residui spesso marcati
  • Con utilizzazione di DPI talora inadeguati

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ULTERIORI OSSERVAZIONI
  • Vi è scarsa prevenzione verso fattori psicologici
    di rischio
  • Sono diffusi i problemi di organizzazione del
    personale
  • Non decresce il numero degli infortuni nonostante
    le ingenti risorse spese
  • Stenta a crescere la vera cultura della
    prevenzione

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I PROBLEMI DI ATTUALITA DA AFFRONTARE
  • Movimentazione manuale dei carichi e patologie da
    sovraccarico biomeccanico
  • Patologie da sensibilizzazione
  • Cancerogeni e agenti chimici
  • Radiazioni non ionizzanti
  • Infortuni
  • Fattori psicologici
  • (conflitti, stress, disadattamento)
  •  

9
INFORTUNI DENUNCIATI
10
INFORTUNI MORTALI DENUNCIATI
11
LAVORO ATIPICO 2 3 milioni di unità
12
INFORTUNI INDUSTRIA secondo letà
13
LIVELLI DI ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA
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Percentuale Infortuni per Agente Materiale
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Le norme più recenti
  • Provvedimento 5.8.99 (Linee guida su
    antiblastici)
  • Dlgs 345 del 4.8.99 (Lavoro bambini e
    adolescenti)
  • Dlgs 271/99 . 272/99 e 298/99 (sicurezza e salute
    dei marittimi in ambito portuale)
  • L.265/99 (valutazione rischi nelle scuole)
  • L.25/99 (divieto lav.notturno gestanti)
  • Dlgs 645/96 e 151/01 (lavoro notturno)
  • Dlgs 25/2002 (agenti chimici)
  • DLgs151/2001 (tutela e sostegno della maternità)
  • DM 2/5/2001 (Dispositivi protezione indiv)
  • Legge 388/2000 (abrogazione acc.sierologico lue)
  • DPR 7.11.2001 n.465 (revisione vaccin.TBC)
  • DPR 462/2001 (modifiche proc verifica imp terra)

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DECRETO MINISTERIALE 2001
  • Le norme del Decreto ministeriale del 2001 non
    prevedono dirette sanzioni penali in caso di
    inadempienza
  • Può essere applicata lammenda alternativa
    allarresto ove si disattendano i combinati
    disposti degli art. 42 e 43 Dlgs 626/96
  • (scelta erronea dei DPI per errata o inadeguata
    procedura, diversa dal DM ,scorretta o mancata
    individuazione condizioni di uso dei DPI, in
    funzione entità del rischio ed esposizione )

17
Procedure previste dal DM 2001(vestiario di
protezione)
  • Definire esattamente il rischio e
  • prendere nota delleffetto potenziale degli
    agenti chimici
  • (composizione, quantità,etichettature,
    penetrazione cutanea, effetti acuti o ritardati ,
    vie di assorbimento,effetti cumulativi e
    potenziati)
  • Accertare il rischio
  • (circostanze specifiche, fatica,contaminazioni
    accidentali,ecc.)

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Adozione DPI quando il rischio non può essere
sufficientemente ridotto e cioè
  • Valutare rischi residui,
  • epidemiologia,
  • gravità dei danni,
  • norme UNI,
  • rispetto TLV,
  • indicazione costruttori,
  • registro infortuni

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TERMINI DI RIFERIMENTO
  • Indumenti di protezione
  • Tempo di penetrazione di un tossico (Fino a 12
    fino a 2 h fino a 6 h- oltre 6 h)
  • Otoprotettori
  • Attenuazione sonora
  • Maschere
  • Efficienza (FFP1-FFP2-FFP3)
  • Capacità (Antigas ABEK 1-2-3)
  • Fattore di protezione operativo (FPO)
  • Protezione per gli occhi
  • Graduazione dei filtri

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LE LINEE GUIDA PER LINDOOR
  • INDICANO LA RELAZIONE ESPOSIZIONE INDOOR
    EFFETTI SANITARI.
  • ANALIZZANO I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO.
  • SEGNALANO CONDIZIONI CHE POSSONO INDURRE
    MIGLIORAMENTI.

21
CAUSE DELLE PRIORITA
  • NUOVI CRITERI DI PROGETTAZIONE EDIFICI
  • CONTENIMENTO CONSUMI PER RISCALDAMENTO E
    VENTILAZIONE
  • SOSTITUZIONE MODALITA NATURALI DI AERAZIONE ED
    ILLUMINAZIONE
  • MODIFICHE DI ARREDI E STRUMENTI DI LAVORO
  • (fotocopiatrici e VDT)
  • PRESENZA DI INTERRATI (radon)

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Inoltre.
  • NON FUMATORI HANNO CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI DA
    FUMO
  • CONCENTRAZIONI INDOOR 1-5 VOLTE QUELLE OUTDOOR
    CON PUNTE DI 10 50 VOLTE
  • RISCHIO INDOOR GRAVE PER SOGGETTI DEBOLI
  • INQUINAMENTO AGGRAVA PATOLOGIE CRONICHE
  • Ca POLMONE 30 e possibile rischio ischemico
    in NON FUMATORI A CONTATTO FUMATORI

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PRESUPPOSTI GIURIDICI
  • LEGGE 833/78 (compiti ASL)
  • PROMOZIONE E SALVAGUARDIA SALUBRITA AMBIENTE
    NATURALE
  • IDENTIFICAZIONE ED ELIMINAZIONE CAUSE INQUINANTI
    ,
  • INDIVIDUAZIONE ACCERTAMENTO E CONTROLLO FATTORI
    DI NOCIVITA
  • INDICAZIONE MISURE PER LIMITARE I RISCHI

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PRESUPPOSTI GIURIDICI (II)
  • PIANO SANITARIO NAZIONALE
  • (98-2000)
  • CENTRALITA APPROCCIO PREVENTIVO E VALUTAZIONE
    CONGIUNTA PROBLEMI DI SALUTE ED AMBIENTE

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PRESUPPOSTI GIURIDICI (III)
  • D.lgs 502/92 e 517/93
  • COSTITUZIONE DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE CON
    ASSEGNATE COMPETENZE
  • ex art. 16, 20 e 21 LEGGE 833/78
  • (attività integrate con ARPA)

26
DEFINIZIONE DI AMBIENTE INDOOR
  • AMBIENTE CONFINATO DI VITA o DI LAVORO NON
    INDUSTRIALE COMPRENDENTE LUOGHI DI
  • Dimora
  • Svago
  • Lavoro
  • Attività svolta in abitazioni
  • Uffici pubblici e privati
  • Strutture comunitarie (scuole , caserme, alberghi
    , banche, ospizi, ospedali)
  • Locali destinati ad attività ricreative o sociali
  • Mezzi di trasporto pubblici e privati

27
OBIETTIVI SPECIFICI
  • CONOSCENZA CONDIZIONI ABITATIVE E STILI DI VITA
  • PROMOZIONE STILI DI VITA SANI
  • AMBIENTI LAVORO CHE GARANTISCANO BENESSERE E
    PRODUTTIVITA
  • RIDUZIONE INQUINAMENTO INDOOR
  • INCENTIVAZIONE COSTRUZIONE O RISTRUTTURAZIONE
    EDIFICI COMPATIBILI CON AMBIENTE
  • PREVENZIONE COSTI SANITARI E SOCIALI
  • TUTELA DEL CONSUMATORE

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PRIORITA
  • INTERVENTI PREVISTI DAL PSN
  • OVE ESISTA DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA DI
    EFFICACIA PER RIDURRE ESPOSIZIONE E MALATTIE
    DELLA POPOLAZIONE
  • DISUGUAGLIANZE STATO DI SALUTE
  • FAVORIRE STILI DI VITA SALUTARI
  • CONCORSO INTERDISCIPLINARE

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STRUMENTI
  • REGOLAMENTI COMUNALI IGIENE (RD 1265/34)
  • LINEE GUIDA (Dlgs 241/2000)
  • DEFINIZIONE STANDARD PER SCUOLE, OSPEDALI, MEZZI
    TRASPORTO
  • PIANO NAZ AZIONE PER RADON
  • AZIONI SUPORTO E CONTROLLO DEL SSN
  • CERTIFICAZIONE DI QUALITA

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STRUMENTI
  • NORMATIVA OSTATIVA PER FUMO E CONTROLLO
    INQUINAMENTO DA FUMO
  • CONTROLLO ETICHETTATURA E CERTIFICAZIONE
    MATERIALI EDILI CONTROLLO SOST.PERICOLOSE ED
    INSALUBRI
  • NORMATIVA AGENTI CHIMICI
  • VERIFICHE ASL SU FONTI COMBUSTIONE , FORMAZIONE
    INFORMAZIONE USO CONTROLLI CO
  • APPLICAZIONE LINEE GUIDA CONTRO LEGIONELLA GU 103
    DEL 5.5.2000

31
LINEE GUIDA PER LINDOOR
  • INDICANO I METODI DI MODIFICA DEI FATTORI NOCIVI
  • FORNISCONIO INDICAZIONI TECNICHE E LINEE DI
    INTERVENTO DA ATTUARE

32
ANALISI RISCHI -AREE PRIORITARIE
  • OMS INDIVIDUA OBIETTIVO HEALTH 21
  • Targ 8
  • RIDUZIONE MALATTIE NON TRASMISSIBILI ENTRO IL
    2020
  • (morbosità, disabilità, mortalità per malattie
    croniche)

33
  • Targ 9
  • RIDUZIONE LESIONI DA VIOLENZA ED INCIDENTI ENTRO
    2020
  • (disabilità e morti)
  • Targ 10
  • AMBIENTE FISICO SANO E SALUBRE ENTRO IL 2015 -
    ESPOSIZIONE A SOSTANZE PERICOLOSE NON OLTRE GLI
    STANDARD

34
  • Targ 11
  • ADOTTARE STILI DI VITA PIU SANI ENTRO IL 2015
  • Targ 12
  • DETERMINARE CONDIZIONI PIU FAVOREVOLI ALLA
    SALUTE ENTRO IL 2015 (casa, scuola, luogo lavoro
    o pubblico)

35
FUMO DI SIGARETTA
  • INFORMAZIONE AI CITTADINI SU RISCHI E DIPENDENZA
  • PROMOZIONE INTERVENTI DI EDUCAZIONE SANITARIA
  • PROIBIZIONE FUMO IN LUOGHI PUBBLICI
  • AVVIAMENTO MISURE PER FARE RISPETTARE I DIVIETI
  • PROIBIRE PUBBLICITA INDIRETTA O DIRETTA DEL FUMO

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ASMA BRONCHIALE ED ALLERGIE
  • INFORMARE POPOLAZIONE E LAVORATORI SUI FATTORI
    DI RISCHIO
  • PROMUOVERE RICERCA ED INTERVENTI PER MIGLIORARE
    CONDIZIONI LOCALI
  • (ventilazione ed umidità)
  • SVILUPPARE LINEE GUIDA SU QUALITA ABITAZIONI
    PER MINIMIZZARE RISCHI DA POLVERE, FORFORE ,
    UMIDITA e MUFFE

37
ASMA BRONCHIALE (II)
  • CREARE SCUOLE LIBERE DA ALLERGENI
  • (evitare moquettes , limitare uso prodotti
    irritanti, proibire accesso alunni in situazioni
    di manutenzione edilizia)

38
INQUINANTI INDOOR
  • Fumo di sigaretta
  • Acari, peli, forfora, saliva, urina animali
    domestici
  • Per danneggiamento interni
  • Fumo di sigaretta
  • Fumo di sigaretta
  • ACIDO CIANIDRICO
  • ALLERGENI
  • AMIANTO
  • AMMINE VOLATILI
  • AMMONIACA

39
INQUINANTI INDOOR
  • ANTIPARASSITARI
  • BENZENE
  • COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (VOC)
  • Antimuffa, disinfestazione legno antitermite
  • adesivi ,materiali di costruzione,
    vernici,fumo
  • Fumo, stampanti, fax, arredi fotocopiatrici,
    ,mobili, moquettes, solventi, colle,
    riscaldamento

40
INQUINANTI INDOOR
  • BATTERI , FUNGHI
  • FORMALDEIDE
  • Condizionatori
  • Umidificatori, rete idrica serbatoi acqua,torri
    raffreddam.
  • resine per truciolato e compensato, tappezzeria,
    prefabbricati, moquettes

41
INQUINANTI INDOOR
  • FUMO DI TABACCO
  • FUMO DI LEGNA
  • IDROCARB. AROMATICI POLICICLICI
  • MMMF
  • Mainstream o sidestream con nitrosammine
  • Caldaie a cherosene, stufe a legna, fumo
  • Fibre ceram vetro,lana roccia, lana scoria,

42
INQUINANTI INDOOR
  • MONOSSIDO CARBONIO
  • OSSIDI DI AZOTO
  • OZONO
  • OSSIDI ZOLFO
  • Riscaldamento Fumo, scarsa ventilazione
  • Cucine durante cottura cibi stufe forni
    fumo,radiatori cherosene
  • apparecchiature elettriche alto voltaggio, fax,
    stampanti, fotocopiatrici
  • Stufe,fumo radiatori gas

43
INQUINANTI INDOOR
Particolato PM16
RADON
Fonti di combustione fumo acidi grassi esteri ftalati
Sotterranei costruzioni in zone tufacee
44
La normativa di sicurezza ed igiene
  •  In caso di inadempienza prevede attualmente
    ancora severe sanzioni penali
  • Prevede la collaborazione , la consultazione (con
    i RLS) ,la interdisciplinarietà
  • Prevede il ravvedimento operoso
  • Si applica in attività ove sia addetto almeno un
    dipendente
  • E caratterizzata da successive e diverse norme,
    a volte poco coordinate , emanate dal 1956 ad
    oggi delle quali il Dlgs 626/94 è il
    contenitore principale
  •   

45
STRUMENTI
  • REVISIONE STANDARD EDILIZI COMUNALI PER IMPIANTI
    IDRAULICI E QUALITA INDOOR
  • LINEE GUIDA PER PROGETTAZIONE EDILIZIA E
    VENTILAZIONE , VALUTAZIONE SCELTA MATRIALI
  • REGOLE PER COMMISSIONI EDILIZIE E VENDITA
    EDIFICI, ISTITUZIONE LIBRETTO MANUTENZIONE
    EDIFICI

46
STRUMENTI
  • REGOLE PER PROGETTAZIONE GESTIONE MANUTENZIONE
    DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE
  • ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE DEI SERVIZI DI
    MANUTENZIONE E DEI CONSULENTI E SERVIZI PER LA
    QUALITA DELLARIA

47
INDICAZIONI GENERALI CONCLUSIVE
  • SISTEMI DI CONDIZIONAMENTO E VENTILAZIONE
    PROGETTATI COSTRUITI ED INSTALLATI PER CONSENTIRE
    PULIZIA DI TUTTE LE SUPERFICI INTERNE E
    COMPONENTI
  • EFFETTUAZIONE ISPEZIONI TECNICHE E MANUTENTIVE
    REGOLARI CON FREQUENTI CONTROLLI IGIENICI DA
    PARTE DI PERSONALE SPECIALIZZATO

48
PARAMETRI
  • Particolato 0,1 g/mc max
  • Carica batt lt30.000 UFC/g
  • Miceti lt15.000 UFC/g

49
DEFINIZIONI
  • LINEE GUIDA
  • INSIEME DI INDICAZIONI PROCEDURALI SUGGERITE ,
    FINALIZZATE AD ASSISTERE GLI OPERATORTI IN
    SPECIFICHE CIRCOSTANZE

50
PROCEDURE DI SICUREZZA
  • DEFINIZIONE
  • Sono istruzioni operative documentate che
    definiscono la modalita di esecuzione di
    attività con pianificazione, gestione e controllo
    di processi che possono avere riflessi sulla
    sicurezza e sulla igiene del lavoro
  • CARATTERISTICHE
  • Semplicità, chiarezza, comprensibilità ,
    attuabilità pratica

51
PROCEDURE DI SICUREZZA
  • QUANDO PREDISPORLE
  • In tutte le situazioni in cui la carenza di
    istruzioni precise può determinare condizioni di
    rischio per i lavoratori
  • CHI LE DEVE ELABORARE
  • Il RSPP in collaborazione con soggetti esperti
    ma dovrebbe collaborare chiunque abbia conoscenza
    precisa dei rischi specifici
  • CHI LE DEVE APPLICARE
  • Dipendenti e terzi che agiscono per conto
    dellazienda o in essa con esposizione a rischi
    lavorativi

52
Procedure di sicurezza verifiche per prevenire
linquinamento da anestetici
  • -inquinamento notturno (perdite di impianto)
  • - inquinamento da difetti di funzionamento
    dellapparecchiatura anestesia
  • - tecnica anestesia adottata
  • -eventuali difetti impianto di ventilazione
  • -caricamento vaporizzatori
  • -interventi con porte di comunicazione aperte
  • -riduzione ricambi orari
  • - circuiti alta pressione (tenuta fascette
    stringitubo,filettature tubi, chiusure a molla,
    tubi di collegamento.circuiti del respiratore)
  • -circuiti a bassa pressione(connettori a
    Y,sistemi di assorbimento,valvole di sfogo,tubi
    del bypass,cestello calce sodata)

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FATTORI PSICOLOGICI DI RISCHIO
  • I CONFLITTI IN AZIENDA
  • I conflitti sono ineluttabili , di diversa
    tipologia e presenti in ogni tipo di azienda
    piccola o grande
  • ma spesso sono più gravi ed evidenti nelle
    aziende con organizzazioni mutevoli, ricche di
    risorse umane, dinamiche

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I CONFLITTI
  • Possono essere determinati da missioni
    contrastanti
  • tipiche dei sottosistemi aziendali (acquisto
    utilizzazione)
  • obiettivi e premi non calibrati
  • (competizione distruttiva)
  • disegni a matrice
  • negoziazioni quotidiane, cultura della vittoria
    ( o della potenza) rendono lo stress endemico 
  • sistemi accentramento / decentramento
  • (insanabile conflitto se non delineati limiti di
    potere - si rischia di discutere dei limiti e
    non dei contenuti delle questioni)
  • Incerta definizione dei ruoli e posizioni
    (chiarificazione di aree di competenza difficile
    per orizzontalizzazione dellorganizzazione del
    lavoro)

55
I conflitti possono determinarsi o aggravarsi
per
  • carichi sovradimensionati
  • disegni organizzativi
  • tolleranza individuale
  • gestione inadeguata
  • contenuti carenti delle comunicazioni
  • i contenuti sono cosa mentre la relazione è il
    come e dipende dal legame esistente, è cioè la
    posizione che si assume nello scambio

56
Nei conflitti
  • Occorre valorizzare laspetto positivo
  • il conflitto infatti parla, descrive situazioni
    organizzative che devono essere interpretate (
    occorre quindi dinamismo o cambiamento oppure
    essi segnalano comunque lesistenza di gravi
    problemi irrisolti)

57
La risoluzione dei conflitti
  • Fa la qualità del management
  • Occorre usare senso critico e filtrare la
    realtà,
  • Accentuare relazioni neutrali
  • Migliorare il clima esistente
  • (influenza del management e della dirigenza con
    proposta di prodotti condivisibili)
  • Perseguire massima trasparenza
  • prevedendo sistemi gestionali chiari ed equi per
    determinare leffetto imitazione

58
La risoluzione dei conflitti
  • comunicare di più
  • proponendo comportamenti propositivi,
    descrittivi, esplorativi (che agiscono sui
    contenuti) o relazionali (competenza , autostima
    negoziate). Considerare che le donne hanno
    attenzione particolare alle relazioni
  • Coinvolgere nuove figure nei processi di
    negoziazione
  • (facilitatori, arbitri)
  • Adottare adeguate dimensioni organizzative
  • (sistemi operativi corretti, disegno articolato
    della struttura, mantenimento requisiti alla luce
    dei risultati)

59
Stress - insoddisfazione
  • 1. Ripetitività di compiti semplici che
    richiedono attenzione e che devono tenere in
    considerazione la variabilità dei lavoratori
  • 2. Contatto con sostanze nocive e tossiche
  • 3. Posizione in piedi
  • 4. Sollevamento di carichi
  • 5. Posture incongrue
  • 7. Emergenze
  • 8. Turni di notte
  • 9. Scarso sviluppo delle conoscenze tecniche per
    mancato aggiornamento
  • 10. Impossibilità alla carriera
  • 11. Elevata responsabilità
  • 12 Assenza/ alterazione di supporto
    relazionale/comunicativo

60
INTERVENTI A COSTO RIDOTTO
  • Rendere pavimenti e scale sicuri
  • Utilizzare procedure corrette per la
    movimentazione dei carichi
  • Curare la manutenzione e luso corretto dei DPI
  • Stabilire procedure di sicurezza
  • Informare e formare colleghi e dipendenti specie
    sulle procedure corrette

61
INTERVENTI A COSTO RIDOTTO
  • Informare visitatori
  • Rendere linformazione non precaria
  • Adottare precise regole comportamentali di
    sicurezza ed igiene
  • Predisporre conservazione adeguata di sostanze ed
    utensili
  • Sgomberare vie di esodo
  • Segnalare le disfunzioni esistenti

62
  • LINEE GUIDA , REGOLAMENTI E PROCEDURE
    COSTITUISCONO PARTE DEL CONTENUTO DELLA
    FORMAZIONE, E SONO PRINCIPI FONDAMENTALI DEL
    SISTEMA PREVENZIONE

63
  • LALTRO ASPETTO FONDAMENTALE DEL SISTEMA
    PREVENZIONE E LA INTRINSECA SICUREZZA DI
    MACCHINE , APPARECCHIATURE ED IMPIANTI LA
    GESTIONE DEI QUALI , UNA VOLTA SEGNALATE LE
    DISFUNZIONI, E RESPONSABILITA SPESSO DI
    LIVELLI PIU ELEVATI DI QUELLI ESECUTIVI
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