La diagnostica di laboratorio nella patologia infettiva - PowerPoint PPT Presentation

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La diagnostica di laboratorio nella patologia infettiva

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Title: LA DIAGNOSTICA DI LABORATORIO NELLA PATOLOGIA INFETTIVA Document presentation format: Presentazione su schermo Other titles: Arial Trebuchet MS Georgia ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: La diagnostica di laboratorio nella patologia infettiva


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La diagnostica di laboratorio nella patologia
infettiva
Azienda Ospedaliero Universitaria Vittorio
Emanuele Policlinico - CataniaU.O.C. Patologia
Clinica O.V.E. - FerrarottoDirettore Dr. F. Di
Vincenzo
  • D.ssa Marina Musumeci

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Malattia infettiva
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  • Ogni condizione morbosa che riconosce come causa
    necessaria della sua insorgenza lazione di
    unagente patogeno appartenente ad uno dei
    seguenti gruppi
  • Virus
  • Batteri
  • Miceti
  • Parassiti

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  • Infezioni sintomatiche
  • Infezioni asintomatiche

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Diagnosi
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  • Definizione delleziologia e della patogenesi di
    un processo morboso.

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Ipotesi diagnostica
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Raccolta dei dati anamnestici e clinici con
conseguente formulazione di un sospetto o di un
orientamento diagnostico.
Indagini di Laboratorio o strumentali
  • Utili per confermare o smentire lipotesi
    diagnostica.

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Indagini con metodo diretto
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  • Esame microscopico
  • Isolamento in coltura ed identificazione
  • Biologia molecolare

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Indagini con metodo indiretto
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  • Indicatori di flogosi
  • (Emocromo, Ves, PCR, Proteine specifiche)
  • Anticorpi specifici

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Anticorpi
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  • Immunoglobuline leganti lantigene
  • solubili o di membrana

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IGM
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Normalmente sono transitorie e indicative di
infezione acuta in atto.
IGG
  • Compaiono più tardivamente, raggiungono il picco
    4-6 settimane dopo linfezione e, spesso,
    persistono per tempi prolungati

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Qualè il principio analitico?
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Metodi
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  • Agglutinazione
  • (emoagglutinazione, sieroagglutinazione)
  • RIA
  • ELISA (Enzyme Linked Immuno Sorbent Assay)
  • CLIA
  • IFI

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Malattia acuta o subacuta a prognosi favorevole
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Mononucleosi
  • Segni clinici febbre irregolare, angina,
    linfoadenopatia latero-cervicale
  • Agente eziologico virus di Epstein-Barr
  • Diffusione per via inalatoria o per contatto
    orale da portatore sano a persona non infetta

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Mononucleosi
  • Cellule del nasofaringe
  • Linfociti B Anticorpi eterofili
  • Attivazione dei linfociti T CD8

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Mononucleosi
  • Periodo di incubazione da 35 a 45 giorni
  • Superata la fase acuta, il virus continua ad
    essere dismesso dalle cellule orofaringee.
  • Riattivazione di malattia spesso in modo atipico
    o asintomatico

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Esami di Laboratorio
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Mononucleosi
  • Emocromo
  • Anticorpi eterofili
  • Anticorpi specifici diretti contro
  • Antigeni del capside (VCA IgM e IgG)
  • Antigene precoce (EA)
  • Antigeni nucleari (EBNA IgG)

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Mononucleosi
  • VCA IgM compaiono precocemente e scompaiono
    entro 4-6 settimane
  • VCA IgG raggiungono il picco a 2 settimane
    dallinizio della malattia
  • EA IgG sono presenti nella fase acuta,
    persistono per 3/6 mesi possono permanere per
    molti anni positivi nelle riattivazioni.
  • EBNA IgG assenti nella fase acuta, si rilevano
    2/4 mesi dopo linizio e permangono
    perennemente.

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Mononucleosi
  • Infezione primaria acuta
  • VCA IgM, VCA IgG, EA IgG
  • Convalescenza (o riattivazione)
  • VCA IgM, VCA IgG, EBNA IgG, (EA IgG)
  • Infezione pregressa
  • VCA IgG, EBNA IgG

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Toxoplasmosi
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Antropozoonosi ubiquitaria da Toxoplasma Gondii
  • Ciclo vitale
  • Oocisti
  • Sporozoiti
  • Tachizoiti
  • Bradizoiti

Linfezione viene contratta mediante lingestione
di carni crude o poco cotte e mediante
lingestione di verdure crude
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Toxoplasmosi
  • In gravidanza
  • Il rischio di trasmissione aumenta con lo
    sviluppo del circolo placentare.
  • Il rischio di indurre gravi danni al feto è
    maggiore se linfezione congenita è contratta
    precocemente.
  • Infezioni congenite contratte durante il terzo
    trimestre di gravidanza sono generalmente
    asintomatiche.

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Infezione da Citomegalovirus
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  • Famiglia hepesviridae
  • Spettro dospite ristretto
  • In vivo ciclo replicativo lento, induce
    inclusioni intranucleari, intracitoplasmatiche e
    latenza nelle cellule mononucleate del sangue e
    nei progenitori midollari

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Infezione da Citomegalovirus
  • Trasmissione per contatto interumano. Nella
    popolazione adulta il contatto molto stretto e
    quotidiano con i bambini gioca un ruolo
    importante per la diffusione dellinfezione.
  • Fonti dinfezione secrezioni oro-fringee, urina,
    latte materno, sperma, secrezioni vaginali, feci,
    sangue.
  • Eliminazione con le urine protratta nel tempo.

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Infezione da Citomegalovirus
  • In gravidanza
  • Uninfezione primaria contratta nel primo
    trimestre di gravidanza aumenta il rischio di
    prognosi feto-neonatale più grave.
  • Danni da infezione congenita severe
    compromissioni cerebrali con difetti dello
    sviluppo psicomotorio e ipoacusia neurosensoriale.

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Rosolia
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  • Agente eziologico RNA virus
  • Il virus penetra nel tratto respiratorio dove
    avviene la prima fase di replicazione cui fa
    seguito una seconda nei linfonodi cervicali.
  • Incubazione da due a tre settimane
  • La fase viremica dura per i sette giorni
    precedenti la comparsa dellesantema insieme con
    lescrezione virale dal rinofaringe e persiste da
    sette a dodici giorni dopo il rash.

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Rosolia
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  • Le IgM compaiono prestissimo, raggiungono il
    picco dopo 7-10 giorni persistono fino a 60
    giorni dalla comparsa dellesantema
  • Le IgG compaiono dopo 2-5 giorni dalla comparsa
    delle IgM e persistono indefinitamente conferendo
    limmunità

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Rosolia
  • In gravidanza
  • Se contratta entro le prime 16-18 settimane,
    linfezione può determinare aborto o gravi
    alterazioni transitorie e/o permanenti definite
    come Sindrome della Rosolia Congenita (SRC)

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Quadri sierologici possibili
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  • Assenza di immunità IgG /IgM -
  • Immunità da infezione pregressa IgG /IgM-
  • Stato immunitario non definibile
  • IgG indeterminate e IgM negative
  • Se IgG -/IgM infezione in fase iniziale o
    risultato falso positivo (da reazione crociata)

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Quadri sierologici possibili
  • IgG/IgM effettuare una seconda determinazione
    utilizzando metodo analitico alternativo, ma con
    la medesima sensibilità.
  • Test di avidità

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Infezione da HIV
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  • HIV retrovirus
  • Cellule bersaglio linfociti T CD4
  • HIV1 e HIV2

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Infezione da HIV
  • Infezione primaria
  • Fase di latenza clinica
  • Fase clinicamente manifesta

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Infezione da HIV
  • Trasmissione
  • Per via sessuale
  • Per via ematica
  • Per via materno-fetale

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Infezione da HIV
  • Test di screening
  • III generazione
  • IV generazione
  • Test di conferma
  • positivo
  • indeterminato
  • negativo

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Infezione da HIV
  • Stadiazione e monitoraggio della risposta alla
    terapia
  • Linfociti T CD4
  • Carica virale (HIV RNA)

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Epatite
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  • Processo infiammatorio a carico del fegato
    istologicamente caratterizzato da necrosi
    parenchimale e infiltrazione flogistica.

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Epatiti virali
  • HAV
  • HBV
  • HCV
  • HDV
  • HEV

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Epatite acuta
  • Danno improvviso con aumento significativo
    delle transaminasi (dieci volte il limite
    superiore).

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Epatite cronica
  • persistenza di ALT elevate per oltre sei mesi
    dopo lepisodio acuto
  • Riscontro di ALT elevate in più di unoccasione
    per un periodo di oltre sei mesi.

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Epatite virale da virus A
  • Si trasmette per via oro-fecale ha un periodo di
    incubazione di 15-50 giorni può dare epatite
    acuta, ma non cronica.
  • IgM indicano la fase acuta della malattia
  • IgG persistono per tutta la vita e sono
    protettive.

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Epatite virale da virus B
  • Si trasmette per via parenterale, sessuale,
    perinatale
  • ha un periodo di incubazione compreso tra 45 e
    160 giorni dà infezioni in forma acuta e
    cronica può evolvere in epatocarcinoma.

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Epatite virale da virus B
  • HBsAg primo marcatore a comparire
  • HBeAg indice di attiva replicazione virale
  • Anti-HBcIgM presenti titolo elevato nella fase
    acuta
  • Anti-HBcIgG già presenti nella fase acuta,
    persistono per tutta la vita.

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Epatite virale da virus B
  • Immunità naturale Anti-HBs e Anti-HBc
  • Immunità da vaccino Anti-HBs

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Epatite virale da virus B
  • Quadro sierologico dellepatite cronica
  • HBsAg
  • Anti-HBcIgG
  • Anti-HBe

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Epatite virale da virus C
  • Si trasmette per via parenterale, sessuale,
    perinatale, ha un periodo di incubazione di
    14-180 giorni raramente dà infezioni acute
    evolve in cirrosi ed epatocarcinoma.

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Epatite virale da virus C
  • Anticorpi anti HCV rilevabili mediamente dopo
    circa tre mesi dallinfezione.
  • Risultato negativo esclude con elevato grado di
    probabilità la malattia.
  • Risultato positivo infezione in corso o
    pregressa.

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Epatite virale da virus C
  • Test di conferma se valore index/cut-off
    lt8.0
  • HCV RNA infezione
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