Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 4. CRESCITA NON VUOL DIRE (NECESSARIAMENTE) SVILUPPO - PowerPoint PPT Presentation

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Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 4. CRESCITA NON VUOL DIRE (NECESSARIAMENTE) SVILUPPO

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Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 4. CRESCITA NON VUOL DIRE (NECESSARIAMENTE) SVILUPPO Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche – PowerPoint PPT presentation

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Title: Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 4. CRESCITA NON VUOL DIRE (NECESSARIAMENTE) SVILUPPO


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Corso di Economia dello Sviluppo
InternazionaleLezione 4. CRESCITA NON VUOL DIRE
(NECESSARIAMENTE) SVILUPPO
  • Pier Giorgio ArdeniDipartimento di Scienze
    Economiche

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Crescita vuol dire Sviluppo?
  • In questa lezione tratteremo due interessanti
    contributi
  • Jean Dreze and Amartya Sen, Putting Growth In Its
    Place, Outlook India, Nov. 2011
  • Abhijit V. Banerjee, Big answers for big
    questions the presumption of macroeconomics,
    Brookings Conference, May 2008 (con William
    Easterly discussant)

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Crescita e sviluppo
  • Dreze e Sen Nonostante fenomenali tassi di
    crescita economica, l'India non riesce a
    migliorare in termini di indicatori sociali. Solo
    considerando la crescita come strumento di
    sviluppo, piuttosto che un fine in sé, potranno
    realizzarsi ampi cambiamenti negli standard di
    vita
  • Dopo decenni di mediocrità e di stagnazione
    sotto il 'socialismo' di Nehru, l'economia
    indiana ha raggiunto uno spettacolare decollo
    durante gli ultimi due decenni. Questo decollo,
    che ha portato a miglioramenti senza precedenti
    in termini di reddito pro-capite, è stato
    trainato in gran parte dal mercato. Esso ha però
    comportato un significativo aumento nella
    disuguaglianza (fenomeno comune in periodi di
    rapida crescita). Con il tempo, i benefici della
    crescita economica rapida sicuramente
    raggiungeranno anche i più poveri, e siamo
    fermamente sulla strada giusta per quello.

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Crescita e sviluppo
  • Il progresso delle condizioni di vita per la
    gente comune, a differenza di una minoranza
    privilegiata, è stato terribilmente lento, così
    lento che gli indicatori sociali dell'India sono
    ancora terribili.
  • Quindi, quale delle due storie, successo senza
    precedenti o fallimento - è corretta? La risposta
    è entrambe, poiché entrambe sono valide, e sono
    completamente compatibili tra loro.
  • Le esigenze dello sviluppo vanno ben oltre la
    crescita economica. In effetti, la crescita
    economica non è costitutivamente la stessa cosa
    dello sviluppo, inteso nel senso di un
    miglioramento generale del tenore di vita e della
    valorizzazione del benessere e della libertà del
    popolo.

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Crescita e sviluppo
  • Una indicazione che qualcosa non va nella
    strategia di sviluppo dell'India è il fatto che
    l'India ha iniziato a scivolare dietro ogni altro
    paese dell'Asia del Sud (con la parziale
    eccezione del Pakistan), in termini di indicatori
    sociali, anche come si sta facendo così bene in
    termini di reddito pro capite (v. tabella).
  • La minoranza di benestanti dimentica che anche
    dopo 20 anni di crescita, l'India è tra le
    nazioni più povere del mondo.
  • Bangladesh e Nepal non hanno il reddito pro
    capite dell'India, ma hanno migliorato
    notevolmente i loro indici.
  • Vedendo i suoi vicini, in India i poveri
    potrebbero chiedersi che cosa ha portato loro la
    crescita economica.

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(No Transcript)
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Crescita e sviluppo
  • Uno dei requisiti di successo dello sviluppo
    della crescita mediata è l'uso sapiente delle
    opportunità offerte dall'aumento delle entrate
    pubbliche. Ci sono contrasti interessanti e
    importanti nelle politiche seguite da diversi
    paesi a questo riguardo.
  • Da quando la Cina è spesso citata dai sostenitori
    di essere ossessivamente concentrata sulla sola
    crescita economica, è interessante confrontare
    ciò che la Cina fa con quello che ha fatto
    l'India. La Cina rende molto meglio l'utilizzo
    delle opportunità offerte da una forte crescita
    economica per espandere le risorse pubbliche per
    scopi di sviluppo. Ad esempio, la spesa pubblica
    per la sanità in Cina è quasi quattro volte
    quello dell'India.
  • Il confronto India-Cina tende a concentrarsi
    sulla corsa di cavalli di tassi relativi di
    crescita complessiva piuttosto che non sui
    benefici apportati dalla crescita o sulle
    politiche

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Crescita e sviluppo
  • Il trascurare l'istruzione elementare, la sanità,
    la sicurezza sociale e le questioni connesse
    nella pianificazione indiana si inserisce in un
    modello generale di squilibrio pervasivo del
    potere politico ed economico che porta ad una
    massiccia negligenza degli interessi dei non
    privilegiati.
  • La crescente influenza degli interessi aziendali
    e dei gruppi privati sulle politiche pubbliche
    non sta riorientando le priorità politiche verso
    i non privilegiati.
  • Il confronto con la Cina mostra che la Cina fa
    molto meglio l'uso della crescita per estendere
    le risorse pubbliche per lo sviluppo.

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Quale crescita per lo sviluppo
  • Dopo l'esperienza della Cina, ormai prevale la
    tesi che l'unica cosa che conta è la crescita e
    che, quindi, gli economisti dello sviluppo (e
    tutti) si devono concentrare sulle misure che
    portano crescita (politiche macro, contesto
    istituzionale, etc). Il resto non conta
  • Banerjee questa posizione è sbagliata! Perchè
  • 1. Tutto ciò che serve è la crescita. L'evidenza
    non è univoca, in realtà. Riduzione della povertà
    e crescita possonoandare insieme. Ma non perchè
    crescita porta a meno povertà. È vero anche che
    dove la povertà si riduce si ha maggiore crescita
    (un circolo virtuoso)
  • 2. Se la crescita non porta a riduzione della
    povertà diviene insostenibile (non dura). È la
    riduzione della povertà che porta a crescita.

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Quale crescita per lo sviluppo
  • 3. Quindi dobbiamo favorire la crescita comunque
    se vogliamo avere sviluppo. Ma è davvero da
    crescita a sviluppo la direzione causale? E quali
    sono i fattori che determinano la crescita?
  • L'evidenza empirica è inconclusiva. Forse che la
    crescita dipenda dalle istituzioni che governano
    un paese? Ma paesi con istituzioni simili e
    politiche simili hanno crescita diversa (e
    viceversa)! Oppure sono i paesi con politiche
    insolite che hanno successo? Il dibattito in
    questo caso è stato se la crescita è accaduta a
    causa della particolare politica deviante
    (politica industriale in Corea e Giappone,
    massiccio coinvolgimento del governo nei mercati
    dei fattori in Cina, così come un tasso di cambio
    sottovalutato, risparmio forzato a Singapore) o
    nonostante essa.

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Quale crescita per lo sviluppo
  • 4. Studiare la crescita è quindi studiare i
    grandi fattori dello sviluppo. È proprio così? La
    verità è che le grandi questioni sono composte
    da piccole risposte
  • Es. la corruzione blocca la crescita. Ma cosa
    vuol dire combattere la corruzione? Quali dati
    macro possiamo usare per corroborare questa
    affermazione?
  • 5. Il fatto è che non è affatto chiare quali
    politiche sono necessarie per avere crescita
    economica anzi (pensiero più radicale) laddove
    si è avuta crescita, è questa avvenuta grazie ad
    una particolare politica?

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Quale crescita per lo sviluppo
  • Commento di Easterly
  • 1. Anche se gli economisti macro non hanno
    trovato la ricetta per far aumentare
    automaticamente i tassi di crescita, è forse
    chiedere toppo all'Economia e da ciò non consegue
    che bisogna dsolo guardare ai fatti micro
  • 2. Molti economisti macro sono già convinti del
    fallimento di certi loro modelli (big push,
    Washington consensus, terapie shock per la
    transizione, etc)
  • 3. In ogni caso, siamo costretti a cegliere delle
    politiche (macro) non possiamo non fare nulla
  • 4. La macroeconomia non è solo illusione e grandi
    schemi concettuali la crescita non avviene
    grazie all'operare benedetto delle forze di
    mercato senza intervento politico dal di fuori
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