Miastenia Gravis Fisiopatologia, diagnosi clinica e terapia - PowerPoint PPT Presentation

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Miastenia Gravis Fisiopatologia, diagnosi clinica e terapia

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Title: Miastenia Gravis Casistica dell Ambulatorio Neuromuscolare Responsabile: Dr.ssa Giuliana Galassi Author: Universit di Modena Last modified by – PowerPoint PPT presentation

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Title: Miastenia Gravis Fisiopatologia, diagnosi clinica e terapia


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Miastenia Gravis Fisiopatologia, diagnosi
clinica e terapia
Università degli Studi di Modena e Reggio
Emilia Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena
Divisione di Neurologia Direttore Prof. Paolo
Nichelli
  • Maria Leone
  • Specializzanda in Neurologia

Realizzato in collaborazione con la dr.ssa
Giuliana Galassi, responsabile dellAmbulatorio
Neuromuscolare della divisione di Neurologia
2
La Giunzione Neuromuscolare
3
Canali nei recettori dellACh
4
Recettore dellACh
LAChR è una grande glicoproteina composta di 5
subunità (due subunità a, una b e una d, oltre ad
una subunità g nella forma fetale del recettore o
una subunità e nella forma adulta) sistemate
intorno ad un canale centrale che attraversa la
membrana muscolare. I siti di legame dellACh
sono presenti su entrambe le subunità a.
5
Anticorpi anti-AChR(Drachman 1994)
  • Gli anticorpi anti-AChR possono essere
    individuati nel sangue della maggior parte dei
    pazienti con MG.
  • Questi anticorpi sono eterogenei, ma è probabile
    che la maggior parte di essi sia diretta contro
    una regione della porzione extracellulare della
    subunità dellAChR, definita Regione
    Immunogenica principale (MIR).
  • Levento iniziale della MG probabilmente è
    costituito da una rottura della tolleranza
    immunologica alla MIR, a cui seguono la
    produzione di anticorpi e la lisi mediata dal
    complemento della membrana muscolare
    postsinaptica.

6
Produzione di anticorpi e lisi mediata dal
complemento con danno alla Membrana
Post-sinaptica (Engel et al, 1977 1987)
  • La membrana post-giunzionale viene danneggiata
  • Si riduce il n di digitazioni post-sinaptiche
  • Si riduce il n di recettori post-sinaptici
  • Si allarga lo spazio sinaptico
  • Il complemento lega i complessi Ab-AChR
  • Membrane-attack complex (MAC) si formano sulla
    membrana

7
Osservazioni che sottolineano leziopatogenesi
immunomediata della MG (Drachman, 1994)
  • Ø   La rimozione dei fattori circolanti, compresi
    gli anticorpi, causa un rapido e netto
    miglioramento in molti pazienti con MG. La
    reinfusione di componenti linfatici a elevato
    peso molecolare, probabilmente IgG, può far
    regredire questo miglioramento entro 30 minuti.
  • Ø   Si può ottenere il trasferimento passivo del
    blocco neuromuscolare della MG iniettando agli
    animali IgG di pazienti affetti.
  • Ø   La miastenia neonatale transitoria è una
    forma di trasferimento passivo presente in
    condizioni naturali in tale situazione, gli
    anticorpi di madri miasteniche passano la
    placenta raggiungendo il feto, causando una forma
    temporanea di miastenia che si risolve quando gli
    anticorpi vengono eliminati dal neonato.
  • Ø    Gli anticorpi anti-AChR aumentano la
    degradazione dell AChR quando applicati a
    tessuto muscolare in coltura.

8
Gli anticorpi anti-AChR aumentano la
degradazione dell AChR quando applicati a
tessuto muscolare in coltura.
Gli anticorpi si legano ai AChR
Cross-linked AChRs vengono rapidamente endocitati
Modulazione dei recettori post-sinaptici dellAch
da parte di anticorpi anti-AChR é degradazione
AChR
  • I AChR vengono degradati
  • Pochi AChR restano sullamembrana Post-giunzionale

9
MG sieronegative
  • Sebbene i livelli di anticorpi anti-AChR siano
    usualmente piu elevati nei pazienti con
    malattia più grave, esiste alta variabilita tra
    i pazienti. Vi sono circa 20 di pazienti
    adulti con MG generalizzata e bambini nei
    quali gli anti-AChR non sono individuati.
  • E possibile che il livello di anticorpi nel
    siero non rifletta la quantità di anticorpi
    attaccati alla placca muscolare (Engel et al.
    1977 Engel Arahata 1987).
  • In un recente lavoro, Hoch et al. (2001), hanno
    individuato, nel 70 di casi di MG sieronegative,
    la presenza di anticorpi rivolti contro altri
    recettori a sede sulla superficie della membrana
    muscolare i c.d. recettori MuSK.
  • Il rilievo di anticorpi anti-MuSK nel 70 di
    MG negative, ha consentito di ipotizzare
    lesistenza di due forme immunologicamente
    distinte della malattia (Hoch et al. 2001) .

10
Ruolo dei Linfociti T nella patogenesi della MG
(Drachman 1994)
  • Nei pazienti miastenici sono stati identificati
    Ab IgG anti-AChR sia nel siero sia legati a
    livello della placca terminale è verosimile,
    pertanto, che cellule T inducano cellule B
    anti-AChR a sintetizzare isotipi di IgG.
  • Nel siero e nel timo dei pazienti miastenici sono
    state trovate anche cellule T CD4 reattive
    anti-AChR.
  • La timectomia, che determina un miglioramento in
    molti pazienti con MG, riduce la reattività
    anti-AChR delle cellule T circolanti.

11
Ruolo del Timo nella MG (Hohlfeld Wekerle,
1994 Schonbeck et al. 1992)
  • Il timo ha un ruolo fondamentale, sebbene non del
    tutto identificato, nella MG.
  • Esso è anormale in circa il 75 dei pazienti con
    MG in circa il 65 è iperplastico, con la
    presenza di centri attivi germinativi, mentre il
    10 dei pazienti hanno tumori timici (timomi).
  • Le cellule simil muscolari allinterno del timo
    (cellule mioidi), che portano AChR sulla loro
    superficie, possono funzionare come sorgente di
    antigene e scatenare la reazione autoimmune entro
    la ghiandola timica che poi conduce alla
    malttiua.

12
Epidemiologia
  • Colpisce tutte le razze.
  • Incidenza 120.000 ab/anno
  • Prevalenza 43-84 /1.000.000 ab. FgtM
  • Fascia detà colpita 10-70 aa.
  • Distribuzione bimodale20-30 aa  F
  • 70-80 aa M

13
Manifestazioni Cliniche allEsordio (Simpson
1960)
mm. oculare estrinseca (ptosi palpebrale, diplopia) 60
mm. laringo-faringo-palatina (disfonia, disartria, disfagia) 20
mm. distale arti sup., prossimale arti inf. 8-12
14
Manifestazioni Cliniche allEsordio (Joint 1998)
Ptosi, diplopia, visione offuscata 53
Ipostenia aa inferiori 10
Astenia generalizzata 9
Disfagia 6
Voce nasale 5
Difficoltà a masticare 4
Ipostenia della m. faccia 3
Ipostenia dei m. del collo 3
Ipostenia della m. delle braccia 3
15
Forme Cliniche (Osserman 1958 Osserman/Jenkins
1971)
  • I. Miastenia oculare (15-20).
  • II. a) Miastenia generalizzata di grado lieve
    (30), esordio graduale, con frequente inizio
    alla muscolatura oculare estrinseca e successivo
    interessamento di quella bulbare, senza,
    tuttavia, interessamento respiratorio buona
    risposta alla terapia anticolinesterasica.
  • b) Miastenia generalizzata di grado medio
    (20) modalità di esordio e diffusione come in
    a, ma minore risposta alla tp. anticolinesterasica
    .
  • III. Miastenia acuta fulminante (11) grave
    ipostenia della muscolatura bulbare, scheletrica
    e precoce deficit della muscolatura respiratoria.
    Evoluzione rapida, con crisi miastenica entro
    sei mesi.
  • IV. Miastenia tardiva grave (9) sono casi
    appartenenti al gruppo I e II in cui, almeno due
    anni dopo linizio, il quadro clinico si aggrava
    improvvisamente o gradualmente sino talora a
    quadri del tipo III.

16
Decorso e prognosi
  • Distretti muscolari coinvolti nel corso della
    malattia
  • M. oculare estrinseca
    90
  • M. laringo-faringo-palatina
    80
  • M. prossimale arti sup
    80
  • M. distale arti sup./prossimale arti inferiori
    70

Le ricadute possono essere provocate dagli stessi
fattori implicati nellesordio (affaticamenti,
infezioni, vaccinazioni, mestruazioni,
gravidanza, ecc.). Nei casi ad inizio oculare,
se dopo due anni il disturbo non ha interessato
altri distretti, vi sono buone probabilità che la
miastenia rimanga confinata ai muscoli oculari, e
che la prognosi sia benigna il 20 dei casi
apparterrebbero a questo tipo.
17
Diagnosi
  • Storia clinica
  • EON
  • Positività ad almeno due dei tre test
    diagnostici, preferenzialmente quello sierologico
    ed elettrofisiologico (il test farmacologico,
    rispetto ai precedenti è meno sensibile e
    scpecifico).
  • Tra gli altri test diagnostici, in genere non
    richiesti, possono essere utili
  • Biopsia muscolare.
  • Test di movimenti oculari.
  • Valutazione genetica per difetti nelle subunità
    di AChR.

18
Test con anticolinesterasici
  • Si usa ledrofonio, per la rapida insorgenza
    (30s) e la breve durata (circa 5 min) del suo
    effetto.
  • Si somministra una dose iniziale di 2 mg di
    edrofonio per via e.v. Se si verifica un
    miglioramento definito, il test è considerato
    positivo e concluso.
  • Se non ci sono modificazioni, si da al paziente
    una dose addizionale di 8 mg per via e.v.
  • La dose è somministrata in due parti perché
    alcuni pazienti reagiscono alledrofonio con
    spiacevoli effetti collaterali quali nausea,
    diarrea, salivazione, fascicolazioni e raramente
    sincope.
  • Latropina (0,6 mg) dovrebbe essere a portata di
    mano per essere somministrata per via e.v.

19
Test al Tensilon
Prima
Dopo
Falsi positivi si verificano saltuariamente in
pazienti con altri disturbi neurologici, come la
sclerosi laterale amiotrofica e in quelli che
reagiscono al placebo. Possono anche verificarsi
falsi negativi o test equivoci. In alcuni casi è
utile usare un farmaco a lunga durata dazione
come la neostigmina, data per via orale, dato che
questa concede più tempo per una valutazione
dettagliata della forza.
20
 Anticorpi antirecettori acetilcolinici
  • Gli anticorpi anti-AChR sono individuabili nel
    siero di circa l80 di tutti i pazienti con MG
    generalizzata, ma solo in circa il 50 dei
    pazienti con MO.
  • La presenza di anticorpi anti-AChR è diagnostica
    di MG, ma se assenti non escludono la malattia.
  • Il livello di anticorpi anti-AChR che si misura
    non correla esattamente con la gravità della MG
    nei diversi pazienti.
  • Una diminuzione del livello di anticorpi
    provocata dalla terapia spesso si correla con un
    miglioramento clinico.

21
Esami elettrodiagnostici
  • La stimolazione ripetitiva del nervo spesso offre
    utile evidenza diagnostica di MG.
  • La terapia anticolinesterasica dovrebbe essere
    interrotta almeno 6 h prima del test. È meglio
    testare i muscoli ipostenici o i gruppi muscolari
    prossimali. Il nervo viene stimolato 10 volte con
    impulsi aventi una frequenza di 2 o 3 Hz.
  • Negli individui normali, lampiezza dei
    potenziali dazione Motori Composti (CMAP) non
    cambia a queste frequenze di stimolazione.
  • Nei pazienti miastenici cè una riduzione
    nellampiezza delle risposte evocate superiore al
    15 tra I e IV-V stimolazione a riposo.
    Potenziamento PT e esaurimento dopo 2 min.

22
EMG a singola fibra
jitter aumentato in MG
normale
E riservata a pazienti selezionati in cui altri
test sono risultati negativi o equivoci.
23
Diagnosi differenziale
  • Sindrome di Lambert-Eaton
  •   Clinica risparmia la MOE ipo-areflessia OT
  •   Patogenesi presinaptica, paraneoplastica nel
    60 dei casi (microcitoma polmonare), nel 33 non
    si riscontra alcuna neoplasia di base
  • EMG incremento della risposta alla
    stimolazione ripetitiva alla frequenza di 20 Hz
  •  

24
Diagnosi differenziale
  • Oftalmoplegia esterna progressiva
  •      Clinica ptosi palpebrale e paralisi dei
    nervi oculomotori
  •      Patogenesi metabolica
  •      Diagnosi biopsia muscolare e indagini
    genetiche
  •  
  • Botulismo
  • Clinica quadro di ipostenia arti e tronco con
    coinvolgimento della muscolatura oculare
    intrinseca (pupille dilatate) e sintomi
    vegetativi da blocco colinergico
  •      Patogenesi tossica
  •      Diagnosi importanza del dato anamnestico
  •      Prognosi decorso rapido ed infausto

25
Diagnosi differenziale
  • M. di Graves
  •      Clinica diplopia, esoftalmo, segni di
    ipertiroidismo
  •      Patogenesi autoimmune
  •  
  • Compressione estrinseca dei nervi cranici
  •      Coinvolgimento di più nervi cranici
  •      Valutazione TC o RMN encefalo
  •  
  • Miastenia indotta da farmaci
  • (penicillamina, curaro, chinino, procainamide,
    beta-bloccanti, amminoglicosidi)
  •  

26
Approccio Terapeutico
  • La strategia terapeutica della Miastenia si
    propone due obiettivi essenziali
  • migliorare la trasmissione neuromuscolare
  • ridurre o neutralizzare la risposta autoimmune.

27
Approccio Terapeutico
  • Lapproccio di base prevede luso di farmaci
    anticolinesterasici che, prolungando la
    disponibilità a livello sinaptico di ACh,
    migliorano la trasmissione neuromuscolare.
  • È chiaro che quando la reazione immunopatologica
    ha ridotto il numero dei recettori funzionanti
    necessari per la trasmissione, luso di farmaci
    anticolinesterasici non è più efficace.
  • La risposta alluso di anticolinesterasici
    diviene pertanto un utile parametro di giudizio
    sulla gravità della malattia e sulla necessità di
    un trattamento aggiuntivo.

28
Bromuro di Piridostigmina (Mestinon 60 mg) (? 1
ora ? 3-4 ore) 30 mg ogni 4 h ?o? dosaggio e
frequenza in base a risposta individuale del pz
eventualmente Mestinon R 180 mg (1/2-1 cp la
sera)
Quando anticolinesterasici non sono più in grado
di compensare il difetto di trasmissione NM
Assenza di risposta o peggioramento clinico può
precedere una crisi respiratoria
Intraprendere trattamento PEX e\o
immunosoppressivo
Ricovero ospedaliero.
29
Trattamento immunosoppressivo
30
Indicazione al trattamento steroideo
  • Forma puramente oculare.
  • Forme generalizzate, ed in particolare con
    compromissione della muscolatura ad innervazione
    bulbare.
  • Il trattamento steroideo, tenuto conto del
    possibile peggioramento iniziale, andrebbe
    gradualmente instaurato, nonostante le opinioni
    discordanti riportate in letteratura.
  • Andrebbe gradualmente ridotto fino al
    raggiungimento della minima dose efficace.
  • Particolare attenzione agli effetti collaterali,
    in particolare cataratta, diabete mellito,
    aumento ponderale, osteoporosi, ipertensione.

31
Plasmaferesi
Principali indicazioni al suo impiego
  • Crisi miastenica
  • Deterioramento clinico legato allinizio del
    trattamento steroideo o periodo di non efficacia
    iniziale del trattamento con altri farmaci
    immunosoppressori
  • Preparazione allintervento di timectomia

32
Plasmaferesi
  • Tra i vari schemi proposti lo scambio
    dell80-100 del volume plasmatico in due sedute
    a giorni alterni (sostituiti con soluzione
    fisiologica e albumina al 5) è risultato
    particolarmente efficace e ben tollerato dai
    pazienti.
  • La Plasmaferesi va comunque concepita sempre in
    associazione con un trattamento immunosoppressivo
    al fine di prolungarne nel tempo gli effetti.

33
Timectomia
  • I risultati clinici delle principali casistiche
    sino ad oggi pubblicate sono talvolta
    discordanti, ma le esperienze più accreditate
    consigliano inequivocabilmente la timectomia nei
    pazienti con timoma.
  • Non viene consigliata per i pazienti senza
    timoma, affetti da forme puramente oculari.
  • Nelle forme generalizzate (non associate a
    timoma), i migliori risultati sono stati
    osservati in pazienti con età di esordio della
    malattia inferiore ai 40 anni. In particolare
    sembrano trarne particolare beneficio i pazienti
    nei quali lintervento è stato effettuato molto
    precocemente e comunque entro il primo anno
    dallesordio.
  • Particolarmente importante è la radicalità
    dellintervento viene quindi consigliato
    lapproccio transternale allargato al fine di
    ottenere la rimozione di eventuali frammenti
    ectopici di tessuto timico.

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Ambulatorio Malattie Neuromuscolari
  • Da gennaio 2000 a Ottobre 2001 sono stati
    visti 25 miastenici
  • Maschi (10) Femmine (15)
  • età media 60 5 57 20
  • MO 4 1
  • MG 6 14

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Classificazione Miastenia
36
Pazienti sieronegativi (4 25)
MG
1
MO
1
1
1
  • Nel paziente con MG SN il trattamento isolato
    con anticolinesterasico non ha sortito alcun
    effetto
  • Ha tratto beneficio dalla terapia cortisonica ed
    immunosoppressiva
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