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I rischi organizzativi

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Title: I rischi organizzativi Author: Elisabetta Atzori Last modified by: e.atzori Created Date: 4/11/2005 1:02:54 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: I rischi organizzativi


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Progetto Formativo Aziendale IL RISCHIO E LA
SICUREZZA SUL LAVORORoma 13 e 27 Ottobre / 3 e
17 novembre 2009Sala Teatro - Padiglione 90
P.zza Santa Maria della Pietà, 5La gestione
della sicurezza e il rischio clinico Dott.ssa
Elisabetta AtzoriDirigente Psicologa Servizio
Prevenzione e Protezione RischiAzienda Complesso
Ospedaliero San Filippo Neri - Roma
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SICUREZZA e SALUTE SUL LAVORO
  • La sicurezza e la salute sul luogo di lavoro
  • non sono solamente
  • assenza di infortuni e malattie professionali
  • ma anche
  • competenza a stare in unorganizzazione
  • e promuoverne lo sviluppo

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RISCHIO
  • PERICOLO proprietà o qualità intrinseca di un
    determinato fattore avente il potenziale di
    causare danni
  • RISCHIO probabilità di raggiungimento del
    livello potenziale di danno nelle condizioni di
    impiego o di esposizione ad un determinato
    fattore o agente oppure alla loro combinazione

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SOGGETTIVITA del RISCHIO
  • Nel caso del pericolo si ha a che fare con una
    probabilità oggettiva che il lavoro possa recare
    danno alloperatore
  • Nel caso del rischio entra in gioco la percezione
    soggettiva del pericolo cioè probabilità
    percepita che un determinato atto possa o meno
    essere dannoso

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RISCHIO LAVORATIVO e CLINICO
  • RISCHIO LAVORATIVO probabilità che un lavoratore
    sia vittima di un danno nel luogo di lavoro
  • RISCHIO CLINICO probabilità che un paziente sia
    vittima di un evento avverso, cioè subisca un
    qualsiasi danno o disagio imputabile, anche se
    in modo involontario, alle cure prestate durante
    il periodo di degenza, che causa un prolungamento
    del periodo di degenza, un peggioramento delle
    condizioni di salute o la morte (Kohn, Institute
    Of Medicine 1999).

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Un operatore che lavora in condizioni di salute e
sicurezza migliori è meno esposto al rischio
lavorativo ed espone di meno il paziente al
rischio clinico

-

rischio lavorativo e clinico
sicurezza e salute
7

gt
gt
rischio clinico
rischio lavorativo
Rischi psicosociale (stress) chimico fisico biologico di mov.m.c. ecc.

gt
gt
probabilità di incidere negativamente sulla
sicurezza e salute del lavoratore
probabilità di incidere negativamente sulla
sicurezza e salute del paziente
8
Gestione del rischio lavorativo e del rischio
clinico due PROCESSI CORRELATI
Gestione del rischio clinico
Gestione del rischio lavorativo
OPERATORE SANITARIO
PAZIENTE
maggiore soddisfazione per il trattamento clinico
assistenziale
miglioramento della qualità delle condizioni di
lavoro e delle prestazioni fornite
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Sicurezza e salute sul lavoro CENTRALITA DEL
PAZIENTE
Dirigenti delle Unità Operative
Direttore generale
paziente e obiettivi di lavoro
Coordinatori di gruppi di operatori
Operatori
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Centralità del paziente DIRETTORE GENERALE E
DIRETTORI DI UO
Vivere la sicurezza come progetto di
managerialità e non come problema perché è
altro rispetto al processo di produzione
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Centralità del paziente COORDINATORI DEI GRUPPI
DI OPERATORI
La richiesta e la verifica sui comportamenti
legati alla sicurezza avvengono allinterno di
una relazione matura tra soggetti
responsabili pur con ruoli e funzioni diverse e
non assumono più i connotati di unimposizione
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Centralità del paziente OPERATORI
Vivere la sicurezza come soggetti responsabili
che diventano parte attiva nel rapporto con i
responsabili e lazienda ospedaliera e non come
lavoratori protetti da una normativa
antinfortunistica
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DallINDIVIDUO allORGANIZZAZIONE
  • salute
  • sicurezza
  • pericolo

SOGGETTIVITA delloperatore nel rapportarsi a
LAVORO
CULTURA ORIENTATA AL PAZIENTE
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PROBLEMA errore delloperatore
Gli interventi, finalizzati a prevenire i fattori
di rischio per la sicurezza degli operatori,
hanno evidenziato che lerrore del singolo
sanitario, dovuto a insufficiente conoscenza,
costituisce spesso solo una parte del problema,
mentre numerose sono le CAUSE DI ORDINE
ORGANIZZATIVO.
Questo è vero a prescindere dal fatto che
lerrore abbia un effetto diretto sulloperatore
(RISCHIO LAVORATIVO) o che lo abbia invece sul
paziente (RISCHIO CLINICO).
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Livelli di analisi di una ORGANIZZAZIONE
Organizzazione
Finalità e Obiettivi
LE CULTURE
Gruppo
Lambiente e lorganizzazione del lavoro
Individuo
Struttura
Sistemi normativi e retributivi
Sistemi tecnologici
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CULTURA dellORGANIZZAZIONE (Schein, 1990)
UN INSIEME DI ASSUNTI DI BASE, inventati,
scoperti o sviluppati dai membri di
unorganizzazione per affrontare problemi di
adattamento esterno o di integrazione interna CHE
SI È DIMOSTRATO COSÌ FUNZIONALE da essere
considerato valido e, conseguentemente, da essere
indicato ai nuovi membri come il modo corretto di
percepire, di pensare, di sentire in relazione a
quei problemi
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Un APPROCCIO GLOBALEalla salute e alla sicurezza
  • Per promuovere la salute e la sicurezza
  • non basta basarsi su
  • ASPETTI TECNICI E NORMATIVI
  • questa è una condizione necessaria ma non
    sufficiente.
  • Essa va inserita allinterno
  • del più generale processo organizzativo
  • intervenendo parallelamente su quegli
  • ASPETTI CULTURALI
  • atti a modificare gli atteggiamenti
  • e a favorire il cambiamento dei comportamenti.

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Salute e sicurezzaCRITICITA riscontrate
Il monitoraggio degli interventi realizzati da
SPPR, finalizzati a prevenire i fattori di
rischio per la sicurezza degli operatori, ha
portato a confrontarsi con alcune questioni.
Le criticità maggiori derivano dal contenuto
altamente specialistico delle varie prestazioni
cui fanno riferimento, da un lato diverse
professionalità e dallaltro diverse specificità
di pazienti ciò determina con frequenza una
frammentazione e un decentramento delle
competenze e delle responsabilità gestionali.
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Salute e Sicurezzail SISTEMA SGSL
  • Le criticità riscontrate da SPPR sono indicatori
    utili alla rielaborazione di un piano di
    intervento.
  • Si tratta di questioni simili a quelle di altri
    contesti lavorativi, che hanno portato lIstituto
    Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del
    Lavoro (ISPESL) a definire delle linee guida per
    un

SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E DELLA
SICUREZZA SUL LAVORO (SGSL).
La capacità del Sistema SGSL di raggiungere gli
obiettivi pianificati deriva dallimpegno e dal
coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali a
partire dal livello più elevato.
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Sicurezza e salute sul lavoro CONDIVISIONE e
COERENZA
paziente e obiettivi di lavoro
Direttore generale
Coordinatori di gruppi di operatori
Dirigenti delle UUOO
Operatori
Quanto più questo sistema è condiviso (grado di
accettazione/partecipazione) ed è coerente con
gli obiettivi generali (gradi di ordinamento
strategico), tanto più è possibile parlare
di cultura della sicurezza.
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Progetto Formativo Aziendale IL RISCHIO E LA
SICUREZZA SUL LAVORO Roma 13 e 27 Ottobre / 3
e 17 novembre 2009 Sala Teatro - Padiglione 90
P.zza Santa Maria della Pietà, 5Il rischio
psicosociale Dott.ssa Elisabetta
AtzoriDirigente Psicologa Servizio Prevenzione
e Protezione RischiAzienda Complesso Ospedaliero
San Filippo Neri - Roma
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Contributo della PSICOLOGIA alla sicurezza
delloperatore e del paziente
  • La psicologia si occupa dei
  • COMPORTAMENTI UMANI
  • Quando vengono messi in atto
  • COMPORTAMENTI CHE DENOTANO
  • UN RISCHIO LAVORATIVO O CLINICO ELEVATI
  • (comportamenti che portano
  • ad incidenti, malattie, errori e disagi
  • sulloperatore o sul paziente),
  • è utile analizzare
  • e comprendere quei comportamenti.

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I COMPORTAMENTI nelle organizzazioni
  • I comportamenti organizzativi sono orientati
  • dalla razionalità
  • si utilizzano categorie razionalmente fondate di
    lettura della realtà
  • dalle emozioni
  • si utilizzano le rappresentazioni affettive
    condivise di quel contesto da parte degli
    operatori che in quel contesto stesso lavorano

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COMPORTAMENTI IMPREVEDIBILI
  • La situazione ottimale
  • si ha quando tra razionalità (categorie
    razionali)
  • ed emozioni (rappresentazioni affettive)
  • cè coerenza.
  • Quando cè INCOERENZA
  • TRA RAZIONALITÀ ED EMOZIONI
  • il comportamento diventa imprevedibile.

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ESEMPIO DI INCOERENZA
  • Se il
  • SEGUIRE LE PROCEDURE LAVORATIVE
  • viene rappresentato affettivamente come un
  • ADEGUARSI ACRITICAMENTE
  • A QUELLO CHE VUOLE UNA NORMA
  • O UN CAPO NON ACCETTATI,
  • si arriva rapidamente,
  • magari senza esserne consapevoli,
  • a far accadere qualcosa che ostacola
  • il buon esito della procedura stessa.

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Come intervenire?
  • Problema comportamento imprevedibile

Incoerenza tra razionalità ed emozioni
Analisi delle rappresentazioni affettive
ANALISI E INTERVENTO SULLA CULTURA
ORGANIZZATIVA Si tratta di individuare linee
guida di sviluppo della cultura coerenti con gli
obiettivi organizzativi
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Es. di incoerenza e CULTURA dellADEMPIMENTO
  • Se seguire le procedure lavorative significa
    adeguarsi acriticamente a quello che vuole una
    norma o un capo non accettati, si arriva presto,
    magari senza esserne consapevoli, a far
    accadere qualcosa che ostacola il buon esito
    della procedura.

Nella cultura delladempimento si sostituisce il
riscontro di realtà sul prodotto con
ladeguamento alla norma che è sancita da qualche
elemento di potere.
Nel processo produttivo si inserisce con forza il
potere produttore - POTERE - prodotto
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RISCHIO PSICOSOCIALE
Il rischio psicosociale è dato dallo scollamento
tra cultura ed obiettivi organizzativi
se
allora
aumenta il rischio psicosociale
aumenta il rischio
clinico
lavorativo
biologico, chimico, fisico,
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La VALUTAZIONE del rischio psicosociale e il
modello SGSL
  1. SPPR e Direttore Generale
  2. Direzione Strategica
  3. SAIO e CTSR
  4. Dirigenti e i Preposti delle Unità Operative
  5. Personale di tutte le Unità Operative dellACO
    San Filippo Neri

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Fasi della VALUTAZIONE del rischio psicosociale
  • I Fase (2009) 16 Unità Operative
    rappresentative
  • da gennaio a luglio
  • Incontri di committenza e focus group con gli
    operatori
  • da settembre a novembre
  • Analisi emozionale del testo
  • a dicembre
  • Restituzione valutazione
  • II Fase (2010) tutta lAzienda Ospedaliera
  • Costruzione, applicazione, analisi dati,
    restituzione questionario

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Uno strumento per INTERVENIRE sul rischio
psicosociale
  • La FORMAZIONE del personale
  • sulle questioni correlate ad un alto livello di
    rischio psicosociale
  • ha lobiettivo di ridurre il rischio psicosociale
    quindi di rendere più coerente la cultura con gli
    obiettivi della UO
  • rivolta a piccoli gruppi omogenei di operatori
  • attuata con una metodologia psicosociale in cui è
    importante disporre di strumenti che permettano
    alle persone implicate nella formazione di
    partecipare attivamente alla stessa
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