Progettare e valutare nella scuola delle competenze - PowerPoint PPT Presentation

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Progettare e valutare nella scuola delle competenze

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PROGETTARE PER COMPETENZE a cura della prof.ssa A. Orabona Dubito che l ingegnosit umana possa costruire un enigma che l ingegnosit umana, con attenzione e ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Progettare e valutare nella scuola delle competenze


1
PROGETTARE PER COMPETENZE
a cura della prof.ssa A. Orabona
2
  • Dubito che lingegnosità umana
  • possa costruire un enigma
  • che lingegnosità umana,
  • con attenzione e pazienza,
  • non possa risolvere.
  • Edgar Allan Poe

3
  • DPR 275/99
  • Nuovo esame di stato (1997)
  • L.53, DL 59/04 e circ. 85/04 CM 84/05 (Moratti)
  • Circolare 28/07 sugli esami di terza sec 1 e la
    circolare 28 marzo 2008 sulle prove nazionali
    (Fioroni)
  • Le Indicazioni Nazionali per il curricolo (sett.
    07) (Fioroni)
  • Il documento sullobbligo di istruzione
    (22/08/07) (Fioroni)
  • Legge 169/08 Decreto Gelmini
  • Regolamenti per il riordino dei Licei e degli
    Istituti tecnici e professionali

4
Competenze e Regolamenti riordino secondo ciclo
  • Schema Regolamento Licei (art. 10)
  • I percorsi dei licei si riferiscono a risultati
    di apprendimento declinati in conoscenze, abilità
    e competenze in relazione alla raccomandazione
    del Parlamento europeo e del Consiglio del 23
    aprile 2008 sulla costituzione del quadro europeo
    delle qualifiche per lapprendimento permanente

5
Il documento sullobbligo di istruzione
  • inizio di costruzione di un sistema per
    competenze intese in senso non riduttivo al mero
    saper-fare (altrimenti sarebbero abilità)

6
Competenze chiave
Uguali x tutte le scuole
italiano
Asse dei linguaggi
Lingue straniere
arte
multimedialità
Asse matematico
informatica
matematica
scienze
Asse scientifico-tecnnoogico
Teconologia/fisica
tecnologia informatica
Asse storico-sociale
storia
ed. civica
economia
7
Asse dei linguaggi
Analogamente nei regolamenti del secondo ciclo
8
(No Transcript)
9
Elementi di forza dellesperienza
  • Un compito in situazione reale
  • Lattivazione di conoscenze e abilità in un
    contesto dotato di senso (parlare ai propri
    compagni andare in gita)
  • La costruzione del progetto/percorso
  • Lessere attivi, protagonisti in prima persona
  • Il poter esplicitare il proprio compito a partire
    dai propri interessi e bisogni
  • Questa è lapproccio per competenze

10
Programmazione
  • Finalità
  • Prerequisiti
  • Obiettivi formativi
  • Obiettivi cognitivi
  • Metodi
  • Strumenti
  • Tempi
  • Attività
  • Verifiche e valutazione

11
Perché le competenze? Ormai tutta lEuropa le
richiede anche a livello lavorativo (fine
estrinseco) perché sono strumento didattico
efficace (fine intrinseco) da quali riflessioni
pedagogiche nascono queste riflessioni?
12
  • Sapere situato (Bruner)
  • Al di fuori dello scolastic view
    (Austin)
  • Unità del sapere (Morin)

13
RiflessioniItaliano e latino
  • Nella parte introduttiva agli Assi culturali si
    fa riferimento alla necessità di stimolare
    atteggiamenti positivi verso lapprendimento
    motivazione e curiosità stimolano la conoscenza.
    Al riguardo il documento invita a privilegiare la
    valorizzazione delle attività di laboratorio e
    lapprendimento centrato sullesperienza.
  • lesperienza richiede tempo.....

14
RiflessioniItaliano e latino
  • Per essere più chiari una cosa è spiegare ad un
    alunno, ad esempio, che cosè lo Zibaldone di G.
    Leopardi, spiegare come è scritto, che si tratta
    di un diario intellettuale, che cosa questo
    significa, etc. etc, altra cosa è
  • LEGGERE lo Zibaldone
  • ovviamente leggendolo ed analizzandolo in classe
    lalunno
  • capisce assai meglio e per esperienza diretta di
    che si tratta.
  • infatti la teoria è molto più economica ma meno
    significativa

15
RiflessioniItaliano e latino
  • La nostra riflessione ci induce a ritenere
    imprescindibile la necessità di rivedere la mole
    dei contenuti, attraverso lindividuazione dei
    nuclei fondanti della disciplina, cioè conoscenze
    caratterizzanti, sia in funzione delle conoscenze
    che delle competenze.
  • Solo riducendo e scegliendo in maniera
    intelligente il contenuto esso cessa di essere
    il fine del processo di apprendimento e diventa
    strumento per lacquisizione di capacità e di
    competenze.

16
Competenza 1 definizione
  • la comprovata capacità di usare conoscenze,
    abilità e capacità personali, sociali e/o
    metodologiche, in situazioni di lavoro o di
    studio e nello sviluppo professionale le
    competenze sono descritte in termini di
    responsabilità e autonomia
  • (Raccomandazioni del parlamento Europeo e del
    Consiglio del 7 settembre 2006 Quadro europeo
    delle qualifiche e dei titoli per lapprendimento
    permanente)

17
COMPETENZE CONOSCENZE/ABILITA
Imprescindibili dalla incorporazione di conoscenze/abilità Nozionismo, memorizzazione, tecnicismo
Sapere e saper fare emozione, sentimento, volontà, motricità, socialità, espressività, intuito apprezzamento estetico, azione, Sapere, sapere del fare, sapere come si fa e perché
Testimoniabili, raccontabili, ammirabili, da altri più o meno esperti Insegnabili, trasferibili da una persona allaltra (con il linguaggio e lesercizio)
Emergenti nella vita quotidiana in occasione della risoluzione di problemi Studiabili sui libri, imparabili, ripetibili quanto si vuole (nella memoria, nei laboratori, nelle esercitazioni)
Senza rete, live, (dimostrabili dinanzi a e in problemi reali) Poggiate su reti di protezione (un oggetto non capito può essere ripreso)
18
Dalle UD alle UA
  • Questo è il passaggio dalle unità
    didattiche
  • Da un sapere ridotto a conoscenze /abilità o
    performances prevedibili, meccaniche,
    riproduttive, scolastiche (Es. Analisi di un
    testo poetico)
  • Agli apprendimenti unitari, che mobilitano tutta
    la persona e tutte le discipline (necessarie)che
    sono personali, imprevedibili, sempre diversi

19
Dalle UD alle UA
  • Per fare questo passaggio
  • Il compito in situazione, o il compito di
    realtà(sapere situato)

20
Partire dalle competenze
  • Es. nel Profilo Licei, Italiano
  • possedere ed utilizzare, in modo ampio e sicuro,
    un patrimonio lessicale ed espressivo della
    lingua italiana secondo le esigenze comunicative
    nellambito dei vari contesti sociali e
    culturali avere consapevolezza e conoscenza
    delle principali tappe dello sviluppo storico
    della lingua italiana e del suo rapporto con i
    dialetti interni

21
Partire dalle competenze
  • Conoscere le linee essenziali della nostra storia
    letteraria e orientarsi agevolmente tra i testi e
    autori fondamentali
  • Istituire rapporti significativi e storicamente
    contestualizzati con i movimenti e le opere più
    importanti delle letterature classiche e
    moderne
  • Individuare e comprendere le forme moderne di
    comunicazione, quali messaggi orali, scritti,
    visivi, digitali, multimediali, nei loro
    contenuti, nelle loro strategie espressive e
    negli strumenti tecnici utilizzati

22
Una proposta
Classe Anno Docenti coinvolti
Competenza attesa (contestualizzata) o Obiettivo formativo generale (ciò che voglio porti a casa..)
Compito unitario in situazione
Tempi
Attività
Verifiche e valutazione
23
CD su Petrarca pianificazione del lavoro tutti
devono esporre (esposizione orale) però ad ognuno
il suo chi è bravo con computer ppt e link chi
più problemi la biografia chi più acuto cfr.
con il presente poi apprendimento cooperativo
(gruppi di 2) anche limiti ma si scoprono anche
lati interessanti (abili al computer, a
disegnare ecc.)
24
maturare e ricostruire un quadro complessivo
della civiltà greca, con particolare riguardo
agli aspetti economico - sociali - artistici e
religiosi ecc. Il fine formativo è quello di far
percepire il carattere unitario e di insieme
della civiltà greca e il senso di
quellesperienza complessiva per loggi Si tratta
di evidenziare che cosa sopravvive ancora di
quellesperienza nel concreto della nostra
civiltà (e anche nella nostra esperienza
quotidiana) e quali sono i valori che ancora
sopravvivono
25
Riflessionimatematica
  • una delle difficoltà più ricorrenti è nell'uso
    che gli studenti fanno della terminologia
    specifica.
  • Molto spesso lo studente utilizza in modo
    improprio alcuni simboli matematici né
    attribuendo ad essi il giusto significato né
    applicando la regola di cui sono espressione.
  • Spesso lo studente trova difficoltà nella
    comprensione e nell'analisi del testo del
    problema e, sebbene riescano a risolvere
    equazioni e sistemi algebrici, trovano difficoltà
    nella applicazione delle stesse per la soluzione
    dei problemi.

interdisciplinarità
Problema riutilizzo
26
Riflessionimatematica
  • L'aiuto per una maggiore comprensione della
    matematica viene dal frequente uso non solo
    nelle altre discipline scolastiche, quali la
    fisica, la chimica, la geografia,
  • ma anche per il suo utilizzo più comune nella
    vita quotidiana.

interdisciplinarità
GiustoCOME? IN CHE SENSO?
27
Riflessioniscienze
  • Di contro, l'insegnamento teoretico delle scienze
    ha come punto di forza l'obiettivo di condurre lo
    studente ad una consapevole e razionale
    esplorazione del mondo circostante fornisce
    all'alunno le conoscenze necessarie per osservare
    i fenomeni e comprendere il valore delle
    interazioni tra uomo ed ambiente.

perché queste conoscenze non dovrebbero nascere
anche dal laboratorio?
28
Riflessioni fisica
  • Un punto di forza dellinsegnamento della fisica
    è il lavoro in laboratorio, che motiva i ragazzi
    , accende entusiasmo e curiosità, permette di
    acquisire importanti competenze specifiche.
  • Tuttavia se impostato solo su protocolli rigidi
    tende a impedire una reale assimilazione dei
    concetti, ma a ridurre lesperienza in
    laboratorio allabilità esecutiva e la
    motivazione dello studente solo alla riuscita e
    non alla comprensione e alla scoperta.

29
Riflessioni fisica
  • Un limite che si riscontra è una limitata
    capacità espositiva, comune anche ad altre
    discipline, che andrebbe affrontata in modo
    trasversale, attraverso una metodologia comune

esempio dare il voto di italiano scritto sulla
relazione di laboratorio di fisica
30
Progettare per competenze definizioni
  • La competenza è
  • linsieme delle capacità sottese che permettono
    di agire in modo efficace su dati, informazioni,
    modelli e procedure rispetto a un contesto
    specifico.
  • Le azioni possono essere poste a obiettivo
    dellapprendimento e in questo senso sono
    definibili in termini operativi verificabili,
    misurabili e certificabili
  • (D. Bertocchi, 2000)

31
Progettare per competenze definizioni
  • "Insiemi stabilizzati di saperi, di saper fare,
    di condotte-tipo, di procedure standardizzate, di
    tipologie di ragionamento, che possono essere
    messi in atto, senza bisogno di ulteriore
    formazione"
  • (Montmollin)

32
Progettare per competenze definizioni
  • E quella che Meghnagi definisce
  • elemento per consentire un agire fondato su
    una comprensione del campo dazione e una
    possibile previsione degli esiti del proprio
    agire
  • e che si può esplicitare come
  • capacità di muoversi in più contesti
  • capacità di organizzare le conoscenze
  • flessibilità (di metodo, di soluzione, di
    strategie ecc.)
  • (Meghnagi S., Conoscenza e competenza,Loescher,
    Torino, 1992)

33
Progettare per competenze definizioni
  • COMPETENZA
  • capacità professionale, sociale,

  • contestuale strategica
  • e
  • COMPETENZE
  • linsieme delle prestazioni o microperformance
    che caratterizzano una
    competenza

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Progettare per competenze definizioni
  • Si parla anche di
  • expertise e di competenza situazionale
  • quando il profilo prevede il possesso di
  • caratteristiche personali che consentono di
  • applicare il sapere professionale alla soluzione
  • di problemi anche imprevisti, fortemente legati
  • alla capacità di adattamento di saperi,
  • procedure, comportamenti alle necessità di una
  • data situazione

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Progettare per competenze definizioni
  • Si può parlare di competenza professionale
    quando ci si riferisce
  • ad una comunità di pratiche individuate,
    espresse, esplicitate, condivise.
  • alla qualità professionale di un individuo in
    termini di conoscenze, capacità e abilità, doti
    professionali e personali. (Quaglino)
  • allelemento portante di unazione che si
    qualifica per la sua coerenza rispetto alle
    situazioni e per la sua efficacia rispetto alle
    questioni da affrontare (Meghnagi
  • ad un insieme strutturato di conoscenze, capacità
    e atteggiamenti necessari per svolgere un compito
    (Pellerey)
  • alla capacità di attivare e coordinare le proprie
    risorse interne (conoscenze, abilità e
    disposizioni interne stabili) e quelle esterne
    disponibili per portare a termine validamente ed
    efficacemente i compiti richiesti o le sfide da
    affrontare (Pellerey)

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Progettare per competenze definizioni
  • Sviluppo di una competenza (Pellerey)
  • possedere in maniera significativa, stabile e
    fruibile concetti e quadri concettuali
  • aver raggiunto adeguate abilità intellettuali e
    pratiche sapendo come, quando e perché
    valorizzarle
  • disporre di adeguati significati, valori,
    motivazioni, atteggiamenti, concezioni di sé e
    forme di rapporto con il sapere da acquisire,
    capacità di concentrazione e di perseveranza nel
    portare a termine gli impegni, ecc..

37
Progettare per competenze definizioni
  • Sarchielli propone la seguente classificazione
  • ( Si tratta di strategie cognitive e
    comportamentali)
  • lapproccio tecnico e organizzativo
    caratteristiche definite e formalizzate per le
    attività lavorative
  • lapproccio soggettivo valorizzazione di quello
    che la persona sa, sa fare o potrebbe fare
  • lapproccio dellinterazione professionale
    caratteristiche che nascono dallinterazione
    soggetto/organizzazione.

38
Progettare per competenze definizioni
  • Lapproccio della partecipazione ad una comunità
    di pratiche professionali
  • superamento della visione individualistica
    della competenza professionale per approdare alla
    costruzione di un mondo di significati comuni,
    sia per quanto riguarda la visione della realtà
    lavorativa, che per quanto riguarda i tipi di
    azioni e le soluzioni che vengono
    progressivamente giudicate utili e pertinenti in
    quella specifica comunità professionale
  • Sarchielli , Selvatici DAngelo, Bilancio di
    competenze

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La progettazione per competenze nella scuola
Le competenze cognitive disciplinari,
professionali, Acquisire i concetti e gli
strumenti di base di una disciplina (es.
lettura di carte geografiche ) Acquisire e
organizzare i contenuti secondo corrette
impalcature concettuali Competenze
metacognitive Consapevolezza e controllo dei
propri processi di apprendimento Abilità di
studio imparare a imparare Compilazione della
conoscenza (dichiarativa e procedurale) Competen
ze trasversali Prendere decisioni,
Diagnosticare, Relazionarsi Affrontare e
risolvere problemi Sviluppare soluzioni creative,
curare il proprio successo formativo Inserirsi
nel mondo del lavoro, interessarsi alla società
40
Progettare per competenze il versante
dellistruzione
  • Il documento Cresson1 ".nellaffrontare il
    nuovo concetto della formazione lungo tutto
    larco della vita parla di
  • ambito dei saperi fondamentali o competenze di
    base demandato al sistema formale (scolastico,
    formativo, universitario
  • ambito dei "saperi tecnici"e delle competenze
    professionali demandata al mondo del lavoro
    collegato al sistema formale con modalità di
    alternanza
  • ambito delle "competenze relazionali che si
    potenziano nel lavoro e nella vita attiva
  • 1 "Insegnare e apprendere. Verso la società
    cognitiva, cit.

41
PROGETTARE PER COMPETENZE
  • La complessità della società della conoscenza
    richiede progettazioni didattiche che favoriscono
    lo sviluppo di competenze attraverso
  • Apprendimenti significativi, valutazione
    autentica
  • Personalizzazione dei percorsi
  • Approcci multipli e pluriprospettici

42
Progettare per competenzeun esempio
  • UN ESEMPIO Le Competenze di base IFTS Area L1
  • Per comprendere (leggere ed elaborare) testi
    scritti, anche complessi e strutturati, su
    argomenti concreti e astratti inerenti la vita
    quotidiana (dominio pubblico-sociale e
    privato-personale), distinguendo le diverse fonti
    informative e disponendo di un proprio
    vocabolario personale ampio e articolato
  • Il soggetto ha bisogno di sapere come
  • Utilizzare efficacemente le proprie risorse
    cognitive linguistiche (ortografiche, sintattiche
    e lessicali), socio-linguistiche (convenzioni di
    scrittura, espressioni idiomatiche, registri e
    stili linguistici) e pragmatiche (organizzazione
    del discorso e funzioni comunicative) per
    percepire ed interpretare il testo
  • Analizzare il contesto linguistico,
    riconoscendone le fonti informative, le finalità
    comunicative e gli strumenti espressivi
    linguistici e paralinguistici
  • Distinguere le tipologie testuali (descrittivo,
    informativo, argomentativo e narrativo)
  • Attivare tecniche diverse di lettura (skimming,
    scanning ecc.) in funzione delle specifiche
    finalità linguistiche
  • Utilizzare le principali strategie linguistiche
    di attivazione e setting di schemi mentali e
    aspettative ricettive, individuazione di
    segnali comunicativi, sviluppo e verifica di
    inferenze, revisione delle ipotesi interpretative

43
La progettazione per moduli
QUALE CURRICOLO PER LEDUCAZIONE DI
DOMANI? CURRICOLO COME ACCUMULO DI UNITÀ
DIDATTICHE Insegnamento come trasmissione
descrittiva di tipo statico e oggettivo
Produce CONOSCENZA CURRICOLO
COME RETE DI MODULI Apprendimento come
costruzione di reti di competenze, di basi di
conoscenze Percorso di apprendimento dinamico e
soggettivo Produce
COMPETENZA
44
La progettazione per moduli
  • Il significato di educazione per MORIN
  • Fornire una cultura che permetta di
  • DISTINGUERE CONTESTUALIZZARE,
  • GLOBALIZZARE AFFRONTARE
  • i problemi multidimensionali, globali e
    fondamentali
  • Preparare le menti..alla complessità dei
    problemi
  • Preparare ad affrontare lincertezza
  • ..favorendo lintelligenza strategica
  • (E.Morin, La testa ben fatta, riforma
    dellinsegnamento, riforma del pensiero)

45
La mission dell insegnante
  • Fornire una cultura che permetta di distinguere,
    contestualizzare, globalizzare, affrontare i
    problemi multidimensionali, globali e
    fondamentali
  • Preparare le menti a rispondere alle sfide che
    pone alla conoscenza umana la crescente
    complessità dei problemi
  • Preparare le menti ad affrontare le incertezze,
    in continuo aumento, non solo facendo loro
    conoscere la storia incerta ed aleatoria
    delluniverso, della vita, dellumanità, ma anche
    favorendo lintelligenza strategica e la
    scommessa per un mondo migliore


46
La mission dellinsegnante
  • Educare alla comprensione umana fra vicini e
    lontani
  • Insegnare laffiliazione (allItalia, alla
    Francia, alla Germania) alla sua storia, alla
    sua cultura, alla cittadinanza repubblicana e
    iniziare allaffiliazione allEuropa
  • Insegnare la cittadinanza terrestre, insegnando
    lumanità nella sua unità antropologica e nelle
    sue diversità individuali e culturali, così come
    nella sua comunità di destino caratteristica
    allera planetaria, nella quale tutti gli umani
    sono posti a confronto con gli stessi problemi
    vitali e mortali

  • da La testa ben fatta Morin, 1999

47
La progettazione per moduli
  • MODULO
  • Percorso formativo
  • che collega esperienze e conoscenze a livelli
    diversi
  • che stabilisce relazioni di senso, di procedure
  • che mette in campo linguaggi, concetti,
    relazioni, percorsi e
  • combinazioni di conoscenze
  • E una mappa attrezzata di percorsi esperti
    basati su conoscenze
  • e di esperienze
  • E la creazione di reti di conoscenze

48
La progettazione per moduli
MODULO Parte di attività didattica che
per contenuto, concetti, abilità
cognitive, risulta costituita da un insieme di
elementi articolati e strettamente
connessi per il raggiungimento di un
obiettivo didattico esplicitato e
operazionalizzato (G.
Domenici)
49
La progettazione per moduli
MODULO Il modulo rappresenta una unità
formativa autosufficiente in grado di promuovere
saperi modulari e competenze che per la loro
alta rappresentatività culturale, e perciò anche
tecnico-pratica , nel settore specifico di
riferimento siano capaci di modificare
significativamente la mappa cognitiva e la rete
delle conoscenze precedentemente
possedute. (G. Domenici)
50
La progettazione per moduli
  • ASSI PORTANTI DELLA MODULARITA
  • Autonomia , flessibilità curricolare, offerta
    formativa mirata, valutazione
  • rigorosa e improntata a standard di istituto
    e di sistema
  • Rilettura delle materie in termini di
    individuazione di saperi essenziali
  • (analisi disciplinare)
  • Individualizzazione dellinsegnamento
  • Certficazione delle competenze
  • Obiettivi trasversali di competenze orientati
    alla capacità di apprendimento
  • autonomo

51
La progettazione per moduli
Didattica tradizionale organizzazione lineare ,
sequenziale lettura, memorizzazione,
padronanza delle discipline Organizzazio
ne per UU. DD Linsieme compone il
programma Didattica modulare Organizzazione per
unità tematiche, problemi Le unità di
apprendimento sono in sé compiute e conducono
a competenze certificabili Linsieme
costituisce un curricolo Le discipline sono
strumenti Lanalisi è di tipo sincronico e
procede per associazioni Per
lorganizzazione modulare E FONDAMENTALE
LANALISI DISCIPLINARE
52
La progettazione per moduli
Analisi disciplinare Trasformazione delle
sequenze del manuale in mappe di
conoscenze/competenze Scelta dei nodi essenziali
per il raggiungimento degli standard
53
Progettazione per moduli
Mappa disciplinare e processi di
insegnamento/apprendimento
Modello di rappresentazione Modalità Dellapprendimento Stile Dellinsegnamento Metafora Del processo
Lista Albero Tabella (griglia) Rete Accumulo Classificazione Sintesi Connessione Lineare Gerarchico Multicomponenziale Ipertestuale Crescere, Gonfiarsi Salire Incrociare, frullare Navigare
(Giuseppe Martini, Lanalisi disciplinare apre
la programmazione in ANP Notizie,1994
54
La progettazione per moduli
  • Per impostare la progettazione per moduli occorre
  • Definire le finalità del processo formativo
  • Analizzare la valenza formativa della disciplina
  • Partire dalla struttura della disciplina
  • (statuti e mappe concettuali)
  • definire gli esiti in termini di competenze
  • definire gli standard per la certificazione
  • (di competenze, conoscenze , abilità ecc.)

55
La progettazione per moduli
  • La progettazione del curricolo per moduli
  • Definizione delle competenze in uscita
    disciplinari e trasversali
  • Analisi disciplinare e individuazione di
    ambiti di sovrapposizione, omogeneità,
    propedeuticità, possibilità di percorsi a spirale
    ecc
  • Individuazione di aggregazioni
    pluridisciplinari, interdisciplinari,
    transdisciplinari
  • Individuazione delle competenze trasversali
  • Scomposizione della disciplina riorganizzandola
    in parti coerenti
  • (a livello curricolare e a livello annuale)
  • Individuazione dei moduli

56
La progettazione per moduli
  • Le caratteristiche di un modulo
  • ogni modulo deve essere in sé concluso e avere
    come esiti di apprendimenti competenze che
    costituiscono crediti formativi.
  • essere aggregabile in sequenza logica o
    cronologica in modo da formare un percorso
    curricolare

57
La progettazione per moduli
  • Fasi della progettazione
  • Organizzazione dei concetti
  • Definizione del percorso cognitivo
  • Descrizione dei processi
  • Definizione degli standard e modalità di
    certificazione
  • Modalità di scansione dellintervento didattico
  • Collocazione nel curricolo

58
La progettazione per moduli
  • Per impostare la progettazione per moduli occorre
  • Organizzare i supporti didattici
  • Obiettivi
  • Discipline coinvolte
  • Sequenza delle propedeuticità
  • Interconnessioni trasversali
  • Tavola delle tempificazioni (fasi e tempi)
  • Determinazione della durata (20)
  • Definizione di prerequisiti, obiettivi,
    tipologia delle connessioni tra moduli
    (sequenziali, trasversali )
  • Esplicitazione degli obiettivi in termini di
    competenze
  • Formulare criteri oggettivi per la verifica

59
La progettazione per moduli
  • Si possono strutturare moduli
  • per temi
  • per problemi
  • per tipologie, casi
  • filoni
  • ecc.

60
La progettazione per moduli
  • STRUTTURA DEL MODULO
  • Titolo
  • Breve descrizione (10-15 righe)
  • Prerequisiti
  • Obiettivi (competenze cognitive, disciplinari,
    trasversali, metacognitive)
  • Collocazione nel curricolo, nella mappa ecc
  • Durata
  • Fasi di attuazione
  • Verifiche (tempi , tipologia, criteri)

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La progettazione per moduli
METACOGNIZIONE ogni processo di acquisizione
del sapere è lesito di un processo di
trasmissione, trasformazione ed elaborazione
delle idee Il controllo attivo e deliberato
sulle proprie attività cognitive dipende, tra
laltro, dalla consapevolezza sviluppata
relativamente ai processi di comprensione, di
memorizzazione, e cognitivi in genere. Tale
controllo, definibile come METACOGNIZIONE, appare
inoltre guidato da una particolare sensibilità
che orienta nella scelta delle strategie
cognitive appropriate a determinati compiti,
circostanze, contesti (Saul Meghnagi, Il sapere
professionale. Competenze, diritti,
democrazia,Milano2005
62
La progettazione per moduli
  • DEFINIZIONI DI COMPETENZA
  • McClelland,
  • insieme di caratteristiche misurabili di una
    persona che consentono di distinguere in modo
    attendibile gli outstanding dai tipical performer
    in un particolare lavoro
  • Pellerey, 1983
  • linsieme strutturato di conoscenze, capacità e
    atteggiamenti necessari per svolgere un compito
    (COMPETENZA PROFESSIONALE)
  • Quaglino, 1990
  • la qualità professionale di un individuo in
    termini di conoscenze capacità e abilità, doti
    professionali e personali

63
La progettazione per moduli
  • DEFINIZIONI DI COMPETENZA
  • Meghnagi, 1992
  • elemento portante di unazione che si qualifica
    per la sua coerenza rispetto alla situazione e
    per la sua efficacia rispetto alla questioni da
    affrontare
  • elemento per consentire un agire fondato su una
    comprensione del campo dazione e una possibile
    previsione degli esiti del proprio agire
  • Re, 1990
  • expertise in azione, insieme di sapere
    professionale empirico e scientifico rivolto alla
    soluzione di problemi concreti

64
Progettare per competenze
Valutazione autentica Forme di valutazione che
complementano la valutazione di tipo
tradizionale
65
(No Transcript)
66
AUTOVALUTAZIONE
67
Progettare per competenze
Quadro degli elementi del processo di valutazione
Tratti - dimensioni Caratteristiche che descrivono la prestazione La comprensione del testo scritto
Criteri Strumenti di misurazione Selezionare le informazioni più pertinenti
Indicatori Misurare la prestazione secondo azioni concrete di un compito Individuare punti di vista. Relazionare a un dato contesto
Descrittori Che cosa si deve osservare Possesso di strategie (sottolineare, paragrafare ecc.)
Scale Dimensioni quali quantitative combinate anche con indicatori di frequenza e continuità (sempre, talvolta), in relazione a contesti, su standard ecc.
68
Progettare per competenzeIl Modello
  • Ogni persona partecipa attivamente alla
    costruzione della conoscenza, attraverso la
    propria struttura cognitiva di base, dando una
    determinata forma allesperienza che conduce
  • Epertanto, in assoluto, importantissimo
    conoscere per scegliere e, sperimentare (fare
    conoscenza diretta) per decidere
  • Il modello che emerge dai documenti dell'Unione
    Europea e della Commissione è la progressiva
    costruzione di un sistema integrato di education,
    al quale concorrono non solo il sistema
    scolastico, ma anche i centri di formazione
    professionale e tutte le agenzie intenzionalmente
    formative, sia quelle formali, sia quelle non
    formali nel quadro di un progetto dagli obiettivi
    ben definiti e coerente nelle sue parti
  • Lapproccio alla realtà del lavoro e/o della
    professione è influenzato dal modo come ciascuno
    di noi si percepisce rispetto a se stesso e agli
    altri
  • La realtà è influenzata dalle modalità e dalle
    motivazioni che spingono alla crescita della
    propria persona in relazione alle proprie
    aspettative e al contesto sociale in cui si è
    inseriti o, comunque, si tende a collocarci.

69
Il Modello / 2
  • si devono sviluppare alcune dimensioni della
    personalità
  • Autostima nel senso dellimmagine che ciascuno ha
    di se stesso, della propria identità
  • Autoefficacia percepirsi competente ed efficace
    rispetto alla conquista di obiettivi specifici
  • Autovalutazione sviluppare capacità nel saper
    giudicare le situazioni di contesto e rapportarle
    alle proprie risorse -umana, culturale e
    professionale
  • Empowerment come azione finalizzata attraverso
    lautovalutazione a trovare ragioni per
    rimotivarsi
  • Un progetto formativo che induca ogni individuo a
    costruirsi una percezione coerente delle sue
    innumerevoli azioni, dellevoluzione che egli
    intravede nei loro effetti, onde sviluppare gradi
    di apprezzamenti dellesperienza effettuata
  • C'è bisogno, pertanto, di nuovi percorsi
    formativi/orientativi da esplorare e sperimentare
    capaci di sorreggere il confronto con le sfide
    della complessità e al contempo di sapere
    riconoscere e valorizzare le diversità, che
    promuovano le potenzialità di ciascuno adottando
    tutte le iniziative utili al raggiungimento del
    successo formativo.

70
Come progettare
  • LUnità capitalizzabile costituisce un
    modellodi riferimento per il raggiungimento,
    tramite formazione, di competenze e/o per il
    riconoscimento delle competenze comunque
    acquisite dagli individui nella prospettiva di
    acquisire crediti formativi.
  • In questa prospettiva ogni unità formativa
    capitalizzabile si caratterizza per
  • 1. essere riferita allo sviluppo di una unità di
    competenza riconoscibile e spendibile
  • 2. essere aggregabile con altre in funzione della
    costruzione di risposte formative flessibili
  • 3. prevedere una serie di descrittori standard
    che, nel loro insieme, rendono chiaramente
    riconoscibili sia il prodotto dellazione
    formativa che le condizioni minime (gli standard
    formativi) per una sua realizzazione.

71
Come progettare / 2
  • Un modulo può essere definito come un insieme
    strutturato di esperienze di apprendimento, ben
    identificato nelle condizioni di partenza e negli
    obiettivi di arrivo.
  • Il concetto di modulo rimanda ad una specifica
    modalità di progettazione e programmazione dei
    percorsi formativi.
  • In questa prospettiva un percorso formativo è
    inteso come un insieme di segmenti, ciascuno
    finalizzato ad un grappolodi obiettivi omogenei
    e collegati da reciproci rapporti
    interfunzionali.
  • La definizione di modulo, nella sua piena e
    completa accezione, appare a prima vista coerente
    e sovrapponibilea quella di Unità formativa
    capitalizzabile.

72
LA PROGETTAZIONE MODULARE
  • Comporta
  • 1. La definizione delle competenze dell' allievo
    all' inizio del modulo( prerequisiti )
  • 2. Gradualità dell' apprendimento in riferimento
    a contenuti ed abilità
  • 3. Durata del modulo
  • 4. Modalità formative per U. F. C. e standard di
    riferimento per competenze
  • 5. Acquisizione di competenze dimostrabili,
    documentabili, capitalizzabili
  • 6. Modalità di valutazione incentrate sull
    accertabilità delle
  • competenze (.è in grado di )
  • 7. Riconoscimento dei crediti formativi.

73
Quadro di riferimento per la Progettazione
  • 1. Gli standard Formativi minimi
  • Decreto Interministeriale n. 436 del 31 Ottobre
    2000
  • Regolamento recante norme di attuazione
    dell'articolo 69 della legge
  • 17 maggio 1999, n. 144, concernente l'istruzione
    e la formazione
  • tecnica superiore (IFTS)
  • Area dei Linguaggi Area Scientifica Area
    Tecnologica Area Storico-Socio-Economica
  • 2. Assi Culturali
  • Decreto Ministeriale 22 agosto 2007
  • Regolamento recante norme in materia di
    adempimento dellobbligo di istruzione -basato
    sulla legge 26.12 2006, n. 296, articolo 1, comma
    622.
  • Asse dei Linguaggi Asse matematico Asse
    Scientifico Tecnologico
  • Asse Storico Sociale
  • 3. European Qualifications Framework
  • Risoluzione legislativa del Parlamento europeo
    del 24 ottobre 2007 su proposta del Parlamento
    europeo e del Consiglio sulla costituzione del
    Quadroeuropeo delle Qualifiche e dei Titoli per
    l'apprendimento permanente (COM(2006)0479
    C6-0294/2006 2006/0163(COD))
  • 4. Riforma della scuola secondaria di secondo
    grado (4/2/2010)

74
Uno sguardo sullEuropa
  • Durante il meeting di Bruxelles svoltosi a
    marzo 2005, i Capi di Governo dellU.E. hanno
    richiesto la creazione di un European
    Qualification Framework (E.Q.F.) inteso come un
    meta-quadro di riferimento, volto ad incrementare
    la trasparenza delle qualifiche e o sostenere
    reciproca fiducia. Va subito sottolineato che a
    livello europeo si utilizza preferibilmente
    lespressione framework (quadro di riferimento)
    piuttosto che il termine standard. Tale strumento
    consentirebbe di mettere in relazione tra di loro
    quadri di riferimento e sistemi di qualifiche a
    livello nazionale e settoriale, facilitando così
    il trasferimento e il riconoscimento delle
    qualifiche dei singoli cittadini.

75
  • Per dare vita a questo tipo di struttura è stata
    più volte esplicitata la necessità di rafforzare
    i collegamenti tra le strutture a livello
    nazionale e settoriale che siano in grado di
    supportare il concetto di apprendimento lungo
    tutto larco della vita.
  • La proposta di un E.Q.F. è caratterizzata da tre
    principali elementi
  • - Definizione di 8 livelli progressivi di
    riferimento, correlabili ai titoli di studio, ai
    contesti di istituzione e formazione, ai
    risultati di apprendimento gradualmente più ampi
    e complessi. (Vedasi prospetti da allegare)
  • - Set di strumenti che, associati ai livelli
    sopra ricordati, favoriscono la trasparenza e la
    spendibilità dei titoli (Bilancio delle
    competenze, Europass, ECVET,......)
  • - insieme di principi e procedure che forniscono
    ai diversi Paesi le linee guida per
    lapplicazione e la condivisione dellEQF nel
    proprio sistema integrato.

76
PARLAMENTO EUROPEO (dicembre 2006)
COMPETENZE CHIAVE PER
LAPPRENDIMENTO PERMANENTE
le competenze come una combinazione di
conoscenze, abilità e attitudini appropriate al
contesto le competenze chiave sono quelle di
cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo
sviluppo personali, la cittadinanza attiva,
linclusione sociale e loccupazione
COMUNICAZIONE NELLA MADRE LINGUA
IMPARARE AD IMPARARE
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN
SCIENZA E TECNOLOGIA
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA
CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE
COMPETENZA DIGITALE
77
Quello che EQF NON è!
  • EQF non sostituisce sistemi nazionali né
    settoriali
  • EQF non richiede larmonizzazione
  • EQF NON PUÒ definire/determinare nuove qualifiche

78
I componenti principali del EQF
8 Livelli Comuni di Riferimento
79
I tipi di Competenze secondo E. Q. F.
  • Competenze cognitive, cioè quelle che coinvolgono
    luso della teoria e dei concetti, ma anche la
    conoscenza tacita informale guadagnata a livello
    esperienziale
  • Competenze funzionali(abilità o know-how), vale a
    dire quello che una persona dovrebbe essere in
    grado di fare una volta inserita in una
    determinata area di lavoro, apprendimento o
    attività sociale
  • Competenze personali che riguardano i
    comportamenti in una determinata situazione
  • Competenze etiche, che si riferiscono a
    determinati valori professionali e personali
    indispensabili o associati allesercizio di quei
    ruoli e funzioni.

80
Secondo il modello nazionale condiviso
  • Competenze di Base conoscenze/abilità/risorse
    personali non specifiche indispensabili per la
    formazione e la preparazione professionalegenerale
    delle persone
  • Competenze Tecnico/Professionali
    (Professionalizzanti) conoscenze/abilità/risorse
    personali specifiche di un contenutolavorativo,
    che possono avere una valenza teorico-tecnica o
    pratico-applicativa
  • Competenze Trasversali conoscenze/abilità/risors
    e personali utili ai fini di un comportamento
    lavorativo, organizzativo e sociale efficace

81
Programmare per Competenze
  • Programmare in base al progetto di sviluppo delle
    competenze, significa
  • 1. Pianificare i processi da adottare
  • 2. Fissare i punti di partenza e di arrivo
  • 3. Scegliere le Strategie di cui servirsi
  • 4. Predisporre i moduli e la rete cognitiva
    modulare, selezionare le esperienze da proporre
  • 5. Individuare le metodologie da utilizzare
  • J. Delors E. Cresson E. Moren -OCSE

82
I processi interessati
  • Il processo dinsegnamento attraverso
    lorganizzazione della costruzione dei concetti,
    della mappa delle esperienze, attraverso la
    rilettura e riorganizzazione delle discipline
  • Il processo dapprendimento attraverso la
    selezione delle metodologie, la selezione dei
    concetti chiave, delle idee produttive, delle
    questioni essenzialiin una prospettiva dinamica
    e generativa (Gardner)
  • Il processo di verifica in relazione alla
    scelta delle prove
  • Monitoraggio e regolazione dei processi
  • Il processo di valutazione per una
    valutazione autentica
  • Attribuzione dei crediti per competenza e
    per UFC
  • Certificazione delle competenze e dei
    crediti.(Predisposizione della certificazione
    delle competenze esistenti in ingresso ed
    acquisite successivamente, ai sensi dellaccordo
    Stato Regioni del 28.10.2004 e succ.)

83
Le Strategie
  • Usare il bilancio iniziale delle competenze
  • Individualizzare gli interventi formativi
    anche per il riallineamento
  • Personalizzare le esperienze formative
  • Agire nel gruppo per lo sviluppo
    motivazionale
  • Progettare con approccio sperimentale,
    esplicitato tradizionalmente nellapplicazione
    del metodo scientifico
  • Incrementare le-learning quale altro ambiente
    e forma dapprendimento
  • Privilegiare la comunicazione interattiva e
    circolare
  • Analizzare per Problem posinge avviare il
    Problem solving-esercizio del pensiero
    riflessivo
  • Sostenere lo sviluppo di Collegamenti,
    Relazioni e Correlazioni attraverso la didattica
    laboratoriale
  • Favorire la pratica del project work quale
    strumento di proiezione per il proprio progetto
    di vita e di lavoro.

84
Le Metodologie
  • Predisporre unofferta formativa flessibile(non
    può essere rigida né definita per sempre) secondo
    linee generali risultanti da un lavoro
    interistituzionale di rete tra settore
    scolastico, istituzione locale e i settori
    dellimpresa
  • Utilizzare nella prassi didattica quotidiana
    lapplicazione del metodo laboratoriale, della
    ricerca azione, del metodo scientifico
  • Garantire approcci formativi che evidenzino gli
    aspetti della complessità del mondo lavorativo ed
    i nuovi nessi che la complessità ha indotto nelle
    relazioni sociali
  • Selezionare esperienze formative in forma mirata
    per lacquisizione di competenze spendibili in
    più ambiti lavorativi il ché implica scelte di
    ambiti formativi con valenza trasversale
  • Avviare ad esperienze in stage o tirocinio e
    comunque anche attraverso lo studio di casoper
    evidenziare aspetti specifici delle carriere
    lavorative, mirando a creare opportunità per gli
    studenti che potranno così misurare laderenza
    dell eventuale loro scelta al loro sentire
    rispetto ad un progetto personale di vita.

85
ACCEZIONI DI PROGETTAZIONE
RAZIONALITA TECNICA
COMPLESSITA
progettazione
problema
attuazione
ridefinizione ipotesi
ipotesi
valutazione
azione
PROCESSO CIRCOLARE
PROCESSO LINEARE
RAZIONALITA RELATIVA
RAZIONALITA ASSOLUTA
ORIENTAMENTO STRATEGICO DELLAZIONE
PREDETERMINAZIONE DEL PROCESSO
REGOLAZIONE IN ITINERE COME RIELABORAZIONE
DELLIPOTESI
REGOLAZIONE IN ITINERE COME REGOLAZIONE DEGLI
SCARTI
PROGRAMMAZIONE COME PROCESSO EURISTICO
PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI
86
STRUTTURA DEL CURRICOLO LA MAPPA DI KERR
VERIFICA ORGANIZZATIVA
FONTI DI DERIVAZIONE
VALUTAZIONE
OBIETTIVI
CAMPI DI AZIONE
VERIFICA DIDATTICA
CURRICOLO
STAFF
CONTENUTI DI ESPERIENZA
METODOLOGIA DIDATTICA
SCHOOLING
METODOLOGIA ORGANIZZATIVA
CONOSCENZA
DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO
STRUTTURE
87
MODELLI CURRICOLARI
OBIETTIVI
TEMI
SVOLTA CURRICOLARE
PROGRAMMI TRADIZIONALI
CRITERI DI ORGANIZZAZIONE
CRITERI DI ELABORAZIONE
evoluzione storica
definizione risultati attesi
percorsi funzionali ai risultati attesi
dal semplice al complesso
TRAGUARDI FORMATIVI
DISCIPLINA COME SISTEMA
PROBLEMI
PROBLEMI
complessità delle conoscenze
eccessiva rigidità ed analiticità
allargamento forbice cultura scolastica/cultura
reale
difficoltà nel grado di definizione dei risultati
attesi
88
LIVELLI DI ARTICOLAZIONE DEGLI OBIETTIVI
FINALITA
OBIETTIVI
PRESTAZIONI
STANDARD
PROPOSITI METE VALORIALI
TRAGUARDI RISULTATI ATTESI
COMPORTAMENTI OSSERVABILI E MISURABILI
SOGLIE DI ACCETTABILITA DELLE PRESTAZIONI
Riconoscere i tratti distintivi di alcuni
paesaggi funzionali agrario, urbano, turistico,
industriale
Richiama almeno 3 fattori favorenti ed
ostacolanti tra quelli sviluppati nel lavoro in
classe
Orientarsi nello spazio e nel tempo operando
confronti costruttivi fra realtà geografiche e
storiche diverse
Individuare i fattori favorenti ed ostacolanti
presenti in un territorio in rapporto ad una
attività industriale
89
Distinguere tra i seguenti esempi di traguardi
formativi relativi alla V primaria le finalità,
gli obiettivi e le prestazioni
Riconoscere le principali caratteristiche
linguistiche e comunicative di testi semplici
Calcolare la percentuale dei valori assunti da
una variabile partendo dai valori assoluti
Esplorare e comprendere gli elementi tipici di un
ambiente naturale e umano inteso come sistema
ecologico
Riconoscere i rischi connessi alluso del
petrolio come fonte di energia
Risolvere problemi mediante luso di frazioni,
percentuali e numeri decimali
Analizzare e valutare limpatto ambientale di
determinate attività umane
Comprendere testi che si avvalgono di più codici
Adoperare il linguaggio e i simboli della
matematica per indagare con metodo le cause di
fenomeni problematici, per spiegarli e
rappresentarli
Dato un testo corredato di immagini e schemi,
individuare le incongruenze tra codice verbale e
codici iconici
90
Riconoscere le principali caratteristiche linguistiche e comunicative di testi semplici
Comprendere testi che si avvalgono di più codici
Dato un testo corredato di immagini e schemi, individuare le incongruenze tra codice verbale e codici iconici
Adoperare il linguaggio e i simboli della matematica per indagare con metodo le cause di fenomeni problematici, per spiegarli e rappresentarli
Risolvere problemi mediante luso di frazioni, percentuali e numeri decimali
Calcolare la percentuale dei valori assunti da una variabile partendo dai valori assoluti
Orientarsi nello spazio e nel tempo operando confronti costruttivi fra realtà geografiche e storiche diverse
Riconoscere i tratti distintivi di alcuni paesaggi funzionali agrario, urbano, turistico, industriale
Individuare i fattori favorenti ed ostacolanti presenti in un territorio in rapporto ad una attività industriale
Esplorare e comprendere gli elementi tipici di un ambiente naturale e umano inteso come sistema ecologico
Analizzare e valutare limpatto ambientale di determinate attività umane
Riconoscere i rischi connessi alluso del petrolio come fonte di energia
91
MODELLI CURRICOLARI
OLISTICI
CONCETTI
INFLUSSO SCIENZE COGNITIVE
SVOLTA ECOLOGICA
CRITERI DI ANALISI EPISTEMOLOGICA
CRITERI DI ELABORAZIONE
globalità della persona
naturalità dellesperienza
individuazione nuclei fondanti
sviluppo della conoscenza
ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO
DISCIPLINA COME STRUTTURA
PROBLEMI
PROBLEMI
massima libertà dazione
analisi matrice cognitiva preesistente
disattenzione ai contenuti
eccessiva astrattezza
92
RIDEFINIZIONE DEI CURRICOLI PASSAGGI CHIAVE
INDIVIDUAZIONE CONTENUTI MINIMI
IRRINUNCIABILI FONDANTI
INDICAZIONI METODOLOGICHE
DEFINIZIONE STANDARD/ LIVELLI ESSENZIALI DI
PRESTAZIONE
tensione istanza di coerenza vs istanza di
flessibilità
tensione livello di analiticità vs ampiezza di
osservazione
tensione complessità del sapere vs selezione
patrimonio culturale
93
APPRENDERE PER COMPETENZE
LINEE EVOLUTIVE DEL CONCETTO DI COMPETENZA
COMPETENZA PRESTAZIONE OSSERVABILE
dal SEMPLICE al COMPLESSO
dallESTERNO all INTERNO
dallASTRATTO al SITUATO
integrazione risorse personali
ruolo delle disposizioni interne
sensibilità al contesto
94
APPRENDERE PER COMPETENZE
LA COMPETENZA COME CONCETTO CHIAVE
capacità di far fronte ad un compito, o un
insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto
ed a orchestrare le proprie risorse interne,
cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare
quelle esterne disponibili in modo coerente e
fecondo. Pellerey, 2004
COGNIZIONE
conoscenze dichiarative conoscenze
procedurali conoscenze strategiche
ATTRIBUZIONE
MOTIVAZIONE
impegno riconoscimento di senso
concetto di sé autostima
METACOGNIZIONE
consapevolezza regolazione
95
APPRENDERE PER COMPETENZE
INDICATORI DI UNA COMPETENZA ESPERTA
Capacità di ricostruire lo spazio del problema
Repertorio ricco di strategie di soluzione
Uso funzionale delle variabili contestuali
Attenzione alle condizioni duso della conoscenza
Principi chiave e quadri interpretativi
sul dominio di conoscenza
Abilità di auto-regolazione
DAL SAPER FARE AL SAPER AGIRE
la sensibilità al contesto
96
APPRENDERE PER COMPETENZE
CONTESTO
INTEGRAZIONE
COMPETENZA
RESPONSABILITA
REALIZZAZIONE
la capacità di rispondere a esigenze individuali
e sociali, o di svolgere efficacemente
un'attività o un compito (OCSE-DeSeCo, 2003)
97
APPRENDERE PER COMPETENZE
CONOSCENZE SAPERE CONOSCENZE DICHIARATIVE (sapere cosa) CONOSCENZE PROCEDURALI (sapere come) CONOSCENZE CONDIZIONALI (sapere dove/quando/perché)
ABILITA SAPER FARE CONDOTTE PRATICHE PROCEDURE DAZIONE CONSAPEVOLEZZA DELLAZIONE
DISPOSIZIONI AD AGIRE SAPER ESSERE FATTORI MOTIVAZIONALI FATTORI ATTRIBUZIONALI FATTORI METACOGNITIVI MODALITÀ DI RELAZIONE
COMPETENZE SAPER AGIRE USO DEL SAPERE IN FUNZIONE DEL COMPITO E DEL CONTESTO
98
LA NATURA DELLINSEGNAMENTO
SAPERE SCOLASTICO
SAPERE REALE
astratto
concreto
sistematico
intuitivo
logico
pratico
generale
particolare
individuale
sociale
rigido
flessibile
analitico
globale
99
LA NATURA DELLINSEGNAMENTO
LE QUATTRO DISCONTINUITA
  • la scuola richiede prestazioni individuali,
    mentre il lavoro mentale allesterno è spesso
    condiviso socialmente
  • la scuola richiede un pensiero privo di
    supporti, mentre fuori ci si avvale di strumenti
    cognitivi o artefatti
  • la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel
    senso che lavora su simboli, mentre fuori della
    scuola la mente è sempre direttamente alle prese
    con oggetti e situazioni
  • a scuola si insegnano capacità e conoscenze
    generali, mentre nelle attività esterne dominano
    competenze specifiche, legate alla situazione.

    Resnick, 1995

100
LA NATURA DELLINSEGNAMENTO
LA SFIDA PER IL SAPERE SCOLASTICO
la scuola è un luogo dove si svolge un
particolare tipo di lavoro intellettuale , che
consiste nel ritrarsi dal mondo quotidiano, al
fine di considerarlo e valutarlo, un lavoro
intellettuale che resta coinvolto con quel mondo
, in quanto oggetto di riflessione e di
ragionamento Resnick, 1995
la differenza sta nella gestione della
discontinuita
centralità dellinsegnamento
centralità dellapprendimento
101
INSEGNAMENTO E APPRENDERE PER COMPETENZE
DUE LOGICHE DI INSEGNAMENTO A CONFRONTO
IL MURO IL PONTE
La conoscenza come prodotto predefinito, materia inerte La conoscenza come processo elaborativo, materia viva
La conoscenza viene frammentata in parti per facilitare lassimilazione La conoscenza viene vista nelle sue reciproche relazioni
Lo studente riproduce la conoscenza Lo studente produce la conoscenza
Organizzato intorno a contenuti Organizzato intorno a problemi
Strutturato e uniforme Differenziato e regolato sulla persona
Prevede un percorso lineare insegnante-conoscenza-studente Prevede un percorso ricorsivo insegnante-conoscenza-studente
Usa il libro come strumento principe Usa fonti e materiali diversi
Procede in modo individualistico Procede in modo cooperativo
102
LA NATURA DELLINSEGNAMENTO
QUALI SFIDE PER LINSEGNAMENTO?
CONSIDERARE I SAPERI COME RISORSE DA MOBILITARE
LAVORARE PER SITUAZIONI-PROBLEMA
NEGOZIARE PROGETTI FORMATIVI CON I PROPRI ALLIEVI
ADOTTARE UNA PIANIFICAZIONE FLESSIBILE
PRATICARE UNA VALUTAZIONE PER LAPPRENDIMENTO
ANDARE VERSO UNA MINORE CHIUSURA DISCIPLINARE
103
QUALE IDEA DI APPRENDIMENTO?
COMPITI AUTENTICI
APPRENDIMENTO SITUATO
APPRENDISTATO
determinato dal CONTESTO
PROBLEMI BASATI SU CASI
PROCESSI DI MODELLAMENTO
PROSPETTIVE MULTIPLE
APPRENDIMENTO
SIGNIFICATI SITUATI
facilitato dalla COLLABORAZIONE
acquisito attraverso la COSTRUZIONE
NEGOZIAZIONE SOCIALE
COACHING
NEGOZIAZIONE INTERNA
INVENZIONE ESPLORAZIONE
ARTICOLAZIONE
INTENZIONI ASPETTATIVE
RIFLESSIONE
MODELLI MENTALI
104
QUALE IDEA DI APPRENDIMENTO?
Un ambiente di apprendimento dovrebbe offrire
rappresentazioni multiple della realtà, non
semplificandola ma rispettando la sua naturale
complessità che prende forma nella molteplicità
di percorsi e alternative (apprendimento come
processo non lineare). Dovrebbe sostenere la
costruzione attiva (apprendimento come processo
costruttivo e intenzionale) e collaborativa della
conoscenza, attraverso la negoziazione sociale
(apprendimento come processo sociale), più che la
sua semplice riproduzione. Dovrebbe poi
alimentare pratiche riflessive (apprendimento
come processo autoriflessivo), proponendo compiti
autentici e contestualizzando gli apprendimenti
(apprendimento come processo situato).

Johnassen, 1997
105
QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?
ATTIVITA DELLALLIEVO PRINCIPI METODOLOGICI
AFFRONTARE SITUAZIONI PROBLEMATICHE PROPORRE SITUAZIONI COMPLESSE, REALISTICHE, SFIDANTI
GESTIRE RISORSE DIVERSIFICATE CONSIDERARE I SAPERI DISCIPLINARI COME RISORSE DA MOBILITARE PREDISPORRE AMBIENTI DI APPRENDIMENTO FAVORIRE LAPERTURA VERSO LESTERNO AIUTARE A GESTIRE LE INFORMAZIONI
AGIRE STRUTTURARE I PERCORSI IN BASE ALLE ATTIVITA DEGI ALLIEVI TENDERE A PRODOTTI SIGNIFICATIVI ORGANIZZARE COMUNICAZIONI DA PARTE DEGLI ALLIEVI LASCIARE AGLI ALLIEVI SPAZI DI DECISIONE SULLA REALIZZAZIONE DEI COMPITI ADATTARE LE ATTIVITA AL GRADO DI COMPLESSITA ADEGUATO AGLI ALLIEVI
106
QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?
ATTIVITA DELLALLIEVO PRINCIPI METODOLOGICI
INTERAGIRE STIMOLARE LINTERAZIONE SOCIALE COME RISORSA PER LAPPRENDIMENTO PREVEDERE E DEFINIRE RUOLI NEL GRUPPO
RIFLETTERE PROMUOVERE RIFLESSIONE E CONSAPEVOLEZZA SUI PROCESSI E SUI PRODOTTI DEL LAVORO DIDATTICO
VALUTARE COINVOLGERE GLI ALLIEVI NELLA VALUTAZIONE DEL PROPRIO APPRENDIMENTO ADOTTARE UNA VALUTAZIONE DINAMICA E REGOLATIVA
STRUTTURARE LE CONOSCENZE PREVEDERE MOMENTI DI LAVORO PERSONALE CONSOLIDARE NEGLI ALLIEVI LE STRATEGIE DI PROGETTAZIONE CONTROLLO DELLAPPRENDIMENTO PROPORRE ORGANIZZATORI ANTICIPATI DELLAPPREND.
INTEGRARE PROPORRE COMPITI CHE AIUTINO A STABILIRE LEGAMI FRA LE CONOSCENZE FARE EMERGERE LE PRECONOSCENZE IN RELAZIONE AI NUOVI SAPERI
107
QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?
ATTIVITA DELLALLIEVO PRINCIPI METODOLOGICI
COSTRUIRE SIGNIFICATI AIUTARE LALLIEVO AD ATTRIBUIRE SENSO ALLAPPRENDIMENTO PROMUOVERE MOTIVAZIONI INTRINSECHE, DI APPRENDIMENTO E PRODUZIONE
TRASFERIRE LE CONOSCENZE RICHIAMARE I CONTESTI DI VITA REALE IN CUI UTILIZZARE I PROPRI SAPERI AIUTARE GLI ALLIEVI A MOBILITARE I PROPRI SAPERI DI FRONTE A PROBLEMI METTERE ALLA PROVA LALLIEVO DI FRONTE A SITUAZIONI INEDITE PROPORRE MATERIALI CHE FAVORISCANO IL TRANSFERT
ESSERE ACCOMPAGNATO SOSTENERE LALLIEVO SUL PIANO COGNITIVO ED EMOTIVO RITRARSI GRADUALMENTE PER SVILUPPARE LAUTONOMIA DELLALLIEVO
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QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
STRUTTURA MOLECOLARE STRUTTURA MOLARE
STRATEGIA DEDUTTIVA (TOP-DOWN) UNITA DIDATTICHE PROSPETTIVA DISCIPLINARE LOGICA CURRICOLARE APPROCCIO SISTEMATICO PERCORSO ELEMENTARE MODULI DIDATTICI PROSPETTIVA DISCIPLINARE LOGICA CURRICOLARE APPROCCIO SISTEMATICO PERCORSO COMPLESSO
STRATEGIA INDUTTIVA (BOTTOM-UP) PROGETTI DIDATTICI PROSPETTIVA PLURIDISCIPLINARE LOGICA ESPERIENZIALE APPROCCIO EURISTICO PERCORSO COMPLESSO
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QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
PROGETTARE UN PROGETTO DIDATTICO INTEGRATO
DEFINIRE LA COMPETENZA ATTESA
PRECISARE GLI APPRENDIMENTI CHE SI VOGLIONO
INTEGRARE
SCEGLIERE UNA SITUAZIONE-PROBLEMA (centrata
sullallievo, basata sulla mobilitazione di un
insieme integrato di risorse, implicante
lesercizio diretto della competenza attesa,
significativa, sfidante)
  • STRUTTURARE LE MODALITA DI REALIZZAZIONE
  • ciò che fanno gli allievi
  • ciò che fa linsegnante
  • il materiale a disposizione degli allievi
  • la consegna data agli allievi
  • la modalità di lavoro
  • - le fasi di lavoro
  • gli ostacoli da evitare

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QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
ATTIVITA FUNZIONALI ALLINTEGRAZIONE DEI SAPERI
UN REPERTORIO
ATTIVITA ESEMPI
ATTIVITA A BASSA STRUTTURAZIONE Far inscenare un dialogo nel quale sia utilizzata una struttura linguistica appena presentata
PROBLEMI A CARATTERE ESPLORATIVO Chiedere agli allievi di scrivere una lettera in lingua straniera (per rispondere ad un corrispondente) contenente parole/strutture linguistiche appena studiate
PROBLEMI FINALIZZATI A FAR INTEGRARE APPREND
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