VALUTAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE. ALCUNE RIFLESSIONI SULLE ESPERIENZE NEI CONTESTI DI LAVORO - PowerPoint PPT Presentation

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VALUTAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE. ALCUNE RIFLESSIONI SULLE ESPERIENZE NEI CONTESTI DI LAVORO

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title: valutazione, validazione e certificazione delle competenze. alcune riflessioni sulle esperienze nei contesti di lavoro author: cristian.rocchi – PowerPoint PPT presentation

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Title: VALUTAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE. ALCUNE RIFLESSIONI SULLE ESPERIENZE NEI CONTESTI DI LAVORO


1
VALUTAZIONE, VALIDAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE
COMPETENZE.ALCUNE RIFLESSIONI SULLE ESPERIENZE
NEI CONTESTI DI LAVORO
Piano Regionale per lattuazione dellobbligo
distruzione - 1 Seminario provinciale Obbligo
distruzione unopportunità per ripensare la
scuola
  • Pier Giovanni Bresciani
  • Professore a contratto Università di Genova,
    Bologna e Trento
  • Studio Méta associati

2
VALUTAZIONE
  • PROCESSO MEDIANTE IL QUALE SI PERVIENE
  • ALLA ATTRIBUZIONE DI UN GIUDIZIO DI VALORE
  • RISPETTO AD UN DETERMINATO OGGETTO O FENOMENO
  • (QUI LE COMPETENZE ACQUISITE, POSSEDUTE,
    ESERCITATE)

3
VALIDAZIONE
  • PROCESSO MEDIANTE IL QUALE
  • LESPERIENZA MATURATA DA UNA PERSONA IN CONTESTI
    NON FORMALI E INFORMALI
  • VIENE RICOSTRUITA, DOCUMENTATA E DESCRITTA IN
    TERMINI DI COMPETENZE,
  • E SUCCESSIVAMENTE MESSA A CONFRONTO CON STANDARD
    PROFESSIONALI
  • ISTITUZIONALMENTE DEFINITI (FIGURE PROFESSIONALI
    UNITA DI COMPETENZA)
  • IN FUNZIONE DEL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI
    FORMATIVI CORRISPONDENTI

4
CERTIFICAZIONE
  • PROCESSO MEDIANTE IL QUALE
  • LE COMPETENZE ACQUISITE DA UNA PERSONA
  • IN CONTESTI FORMALI, INFORMALI O NON FORMALI
  • SONO VERIFICATE TRAMITE PROVE SPECIFICHE,
  • RAPPORTATE A STANDARD PROFESSIONALI
  • ISTITUZIONALMENTE DEFINITI (FIGURE, UNITA DI
    COMPETENZA)
  • E RISCONOSCIUTE PUBBLICAMENTE

5
LE RAGIONI DI INTERESSE
  • Valutazione delle competenze nel mondo del lavoro
    (imprese e pubblica amministrazione)
  • perché interessa al sistema dellistruzione e
    della formazione professionale?
  • mondo del lavoro come contesto di riferimento
    ineludibile
  • vincolo e opportunità per il sistema formativo e
    per le persone

6
CONOSCERE, PER AUMENTARE LE CHANCE DI UNA
RELAZIONE POSITIVA
  • Conoscerlo per orientare e regolare i propri
    comportamenti (del sistema, degli allievi)
  • non per appiattirsi acquisendo passivamente e
    unilateralmente aspettative e richieste
  • ma per sapere come entrare in una relazione
    negoziale
  • mettendo in gioco e valorizzando la propria
    specificità e soggettività
  • decidendo se, quando e in che misura adattarsi
    tatticamente
  • come prepararsi
  • come collocarsi

7
I VANTAGGI
  • Sapere che cosa richiede e apprezza il mondo del
    lavoro
  • per decidere quanto e come mobilitare e
    valorizzare le proprie conoscenze, capacità,
    risorse personali
  • per rispondere efficacemente ( trovando un
    positivo punto di equilibrio tra sé e
    lorganizzazione) alle domande, aspettative,
    esigenze che il contesto di lavoro esprime
  • che significa per esprimere la propria
    competenza (al singolare), e cioè la propria
    capacità di utilizzare in modo appropriato le
    proprie competenze (al plurale)

8
LA VALUTAZIONE
TIPOLOGIA IN BASE AGLI OGGETTI (AI
LIVELLI) Valutazione delle reazioni ?
verifica (in itinere e finale) della misura in
cui i diversi aspetti dellintervento formativo
(obiettivi, docenti, metodi, materiali,
attrezzature, sedi, organizzazione, etc.)
generano apprezzamento e soddisfazione
Valutazione dellapprendimento ? verifica
(in itinere formativa finale sommativa o
consuntiva) della misura in cui le singole
conoscenze, capacità o altre dimensioni (es.
rappresentazioni, etc.) che costituiscono
altrettanti obiettivi del progetto formativo
(finalità, traguardi formativi, scopi, etc.)
sono state effettivamente raggiunte
9
LA VALUTAZIONE
Valutazione delle competenze ? verifica della
misura in cui i diversi tipi di apprendimenti
(conoscenze, capacità, etc.), acquisiti ed
eventualmente verificati al termine di un
percorso di formazione, riescano ad essere
utilizzati in modo integrato per lesercizio
efficace di specifiche attività (o aree di
attività cfr. le unità di competenza)
eventualmente riferite a ruoli e/o a figure
professionali definite Valutazione dei
comportamenti individuali (sul lavoro) ?
verifica della misura in cui avviene il
trasferimento e lutilizzo effettivo delle
competenze nelle pratiche di lavoro reali, e
quindi delle condotte lavorative dei soggetti
coinvolti Valutazione di impatto (sulla
performance organizzativa) ? verifica della
misura in cui i cambiamenti dei comportamenti ad
opera della formazione generano effettivamente un
impatto nellambito della organizzazione di
provenienza dei partecipanti (produttività
clima etc.)
10
I CINQUE LIVELLI DI VALUTAZIONE(rielaborazione
da Kirckpatrick)
FOCUS MONDO DEL LAVORO
FOCUS ISTRUZIONE E FORMAZIONE
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IL FOCUS DELLATTENZIONE
  • Per questo, può essere utile conoscere
  • come il mondo del lavoro (imprese e pubblica
    amministrazione) opera quando si tratta di
    valutare le competenze delle persone (per
    selezionarle, per formarle, per riconoscerle e
    premiarle)
  • quali sono i tipi di competenze che il mondo del
    lavoro tende a riconoscere ed apprezzare (e che
    cosa si intenda di norma per competenze nei
    contesti di lavoro)
  • Problemi complessità, differenziazione, e
    contraddittorietà

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A) MACCHIA DI LEOPARDO
  • . Differenziazione delle pratiche valutative
    delle organizzazioni per
  • congiuntura economica
  • dimensione
  • tipologia di prodotto-servizio
  • tecnologia
  • ruoli coinvolti (es. dirigenti vs addetti)
  • cultura organizzativa e manageriale (valori,
    stili)
  • specifici individui coinvolti (persone valutano
    persone)

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B) TIGRE DI CARTA
  • Centralità delle risorse umane
  • People strategy
  • Gestione dei talenti
  • sono da diversi esperti considerate retoriche
    manageriali
  • modalità di esprimere una rappresentazione
    socialmente desiderabile dei comportamenti
    delle organizzazioni
  • che nella loro effettiva realtà mostrano invece
    profilo più dimesso,
  • e sono caratterizzate da approcci meno
    sofisticati e più pragmatici

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C) ANTINOMIE MANAGERIALICompresenza
strutturale di esigenze in contrasto, entrambe
comprensibili e legittime, ma difficilmente
conciliabili
APPARTENENZA/LEALTA/FEDELTA vs
FLESSIBILITA/TEMPORANEITA
CONFORMISMO/PREVEDIBILITA vs CREATIVITA/INNOVAZI
ONE
CONTROLLO vs AUTONOMIA/DISCREZIONALITA
POLIVALENZA vs SPECIALIZZAZIONE
PERSONALIZZAZIONE/DIFFERENZIAZIONE vs EQUITA
COMPARATIVA
RAPIDITA VS TEMPO DI CURA (PERSONE, RELAZIONI,
PROCESSI)
LEGGEREZZA vs MASSA CRITICA
PRODUZIONE/LAVORO vs APPRENDIMENTO/SVILUPPO
COMPETENZE
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QUALI TENDENZE, ALLORA?
  • Pur con queste avvertenze e controindicazioni
  • situazioni strutturalmente eterogenee
    (macchia di leopardo)
  • teorie dichiarate vs pratiche effettivamente in
    uso (tigre di carta)
  • contraddittorietà e varietà dei comportamenti
    concreti (punti equilibrio differenti tra le
    antinomie manageriali)
  • è possibile osservare alcune costanti nei
    comportamenti organizzativi
  • relativi alla valutazione del personale, che
    nella letteratura tecnico-
  • specialistica vengono riconosciuti come tendenza
    evolutiva

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POSSIBILI OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONENELLE
ORGANIZZAZIONI
  • Scegliere nuovo personale
  • Conoscere meglio il personale in organico
  • Fornire feedback per il miglioramento
  • Favorire la mobilita del personale
  • Premiare
  • Incentivare
  • Motivare
  • Comunicare cio che ha valore per il management

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VERSO SISTEMI DI VALUTAZIONE
  • Insieme di principi e dispositivi metodi,
    strumenti e modalita operative
  • Finalizzati alla analisi, descrizione e
    valutazione
  • delle posizioni,
  • delle prestazioni,
  • del potenziale,
  • e delle competenze
  • del personale
  • Strumento di gestione e strumento di sviluppo
  • Leva strategica

segue
18
LA VALUTAZIONE INELUDIBILE
  • La valutazione esiste sempre e comunque (non si
    puo non valutare)può essere, ai due estremi
  • Informale/implicita, non strutturata
  • (saltuaria, casuale, disomogenea, arbitraria,
    non trasparente, unilaterale, non dà luogo a
    sistematizzazione e capitalizzazione)
  • Formale/esplicita, strutturata
  • (periodica, ricorrente, omogenea, condivisa,
    partecipata, dà luogo a sistematizzazione e
    capitalizzazione dei risultati)

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TENDENZA VERSO LA FORMALIZZAZIONE, LA
STRUTTURAZIONE, LA INFORMAZIONE, LA
PARTECIPAZIONE
  • Riscontri normativo-contrattuali (CCNL e
    integrativi)
  • Riscontri organizzativi (direzioni del
    personale e/o unità organizzative ruolo dei
    dirigenti aumento della implementazione dei
    sistemi e dei dispositivi osservatori-repertori)
  • Riscontri tecnico-metodologici (valutazione a
    360, assessment e development centre, bilancio
    di competenze)

20
1. VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI
  • Analisi e giudizio di valore (differenziato)
  • relativo ai DIVERSI RUOLI presenti
    nellorganizzazione,
  • a seguito di una comparazione delle loro
    caratteristiche distintive
  • la finalità del ruolo
  • le attività da svolgere
  • le responsabilità
  • i rapporti
  • le risorse da gestire
  • le competenze da esercitare
  • .

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2. VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
  • Analisi e giudizio di valore (differenziato)
    relativo al COMPORTAMENTO LAVORATIVO (in genere
    individuale, a volte di gruppo) ed ai suoi
    risultati, e cioè alle performance effettive dei
    dirigenti e dei collaboratori che ricoprono i
    diversi ruoli,
  • tenendo conto, a seconda dei modelli di
    intervento
  • del perseguimento di risultati, a fronte di
    obiettivi programmati
  • dello svolgimento di attività (quando non sia
    possibile o opportuno definire obiettivi)
  • delle modalità di esercizio del ruolo (a volte
    definite comportamenti lavorativi)
  • delle competenze effettivamente esercitate

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3. VALUTAZIONE DEL POTENZIALE
  • Individuazione di caratteristiche di dirigenti e
    collaboratori non (adeguatamente) valorizzate
    nellesercizio del ruolo attualmente svolto
  • competenze, capacita, attitudini, risorse
    personali (la scelta dei termini dipende dagli
    approcci e dai modelli di intervento)
  • in funzione della definizione di percorsi di
    carriera e/o sviluppo e/o mobilità relativi ad
    altri ruoli professionali
  • Potenziale assoluto vs potenziale relativo
  • La questione dei talenti

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4. VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
  • Analisi e giudizio di valore (differenziato)
    relativo
  • Al possesso da parte dei dirigenti e dei
    collaboratori di conoscenze, capacità ed altre
    caratteristiche individuali (variamente
    denominate) giudicate rilevanti ai fini della
    performance attuale (prestazione) o futura
    (potenziale)
  • Oppure al loro essere connaturate a determinati
    ruoli (posizioni) e necessarie per il loro
    esercizio

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IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
CARATTERISTICHE TIPICHE
  • Finalità prevalente equa distribuzione degli
    incentivi/premi di produttività
  • Proposta di definizione di aree e fattori di
    valutazione operata spesso con il supporto di
    consulenti esterni
  • Ambiti (aree oggetti) di valutazione più
    frequentemente identificati
  • risultati raggiunti vs obiettivi definiti (a
    livello individuale e a livello collettivo)
  • modalità di esercizio del ruolo (a volte definite
    comportamenti organizzativi) es. capacità di
    lavoro interfunzionale capacità di teamworking o
    teambuilding orientamento al cliente etc.
  • competenze effettivamente esercitate (non di rado
    simili alle modalità/comportamenti)
  • Adozione di scale di giudizio per ciascun
    fattore (numerica oppure alfabetica, a volte con
    indicatori comportamentali)

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IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
ALCUNE CONDIZIONI DI SUCCESSO
  • Condivisione senso (valutare è giusto, sensato)
    e finalità
  • Informazione, ascolto, coinvolgimento,
    partecipazione di dirigenti e collaboratori
  • Restituzione feedback
  • Non incoerenza tra sistema di valutazione e
    stile di management
  • Competenza valutativa effettiva e percepita dei
    valutatori (formazione e addestramento
    informazione supervisione)

segue
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IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
ALCUNE CONDIZIONI DI SUCCESSO
  • Metodologia appropriata (misurare il
    misurabile, in modo corretto, valido,
    affidabile)
  • Legittimazione interna
  • Negoziazione sindacale
  • Messa a disposizione di risorse (tempo risorse
    finanziarie etc.)
  • Correlazione riscontrabile tra metodologia e
    strumenti e finalità dichiarate del sistema
  • Percezione di equità da parte di dirigenti e
    collaboratori

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ULTERIORI PUNTI DI ATTENZIONE PRESENTI NELLA
MANUALISTICA
  • Concentrare lattenzione su risultati e
    comportamenti (non sui tratti di personalità)
    azioni osservabili vs caratteristiche personali
    inferibili
  • Ridurre lintervallo di tempo tra prestazione e
    valutazione
  • Aumentare il numero dei punti di vista sulla
    prestazione (es. dirigenti, colleghi, clienti)
  • Formare i valutatori (per individuare gli
    obiettivi per conoscere gli errori tipici per
    scegliere gli strumenti più adatti etc.)

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SCHEDA 1
FATTORE Orientamento al cliente interno ed esterno FATTORE Orientamento al cliente interno ed esterno
Definizione Individuare i bisogni degli utenti e dei colleghi per poter rispondere con tempestività ed efficacia alle richieste tutelare lutente pur garantendo il rispetto delle norme dare risposte tempestive, sollecitando anche gli altri uffici a farlo.
MODALITÀ DI ESERCIZIO MODALITÀ DI ESERCIZIO
1. Molto limitata Tende a non considerare le esigenze del cliente. Si mostra contrario o indifferente alla necessità di finalizzare il proprio lavoro al soddisfacimento delle esigenze dellutente.
2. Limitata Tende ad offrire il servizio minimo indispensabile, attenendosi in modo esclusivamente burocratico alle prescrizioni normative per lerogazione dei servizi, senza verificare se la risposta burocratica risulta adeguata al soddisfacimento delle esigenze dellutente interno ed esterno.
3. Adeguata Risponde alle richieste di informazione e/o di erogazione/assistenza, o di collaborazione del cliente interno/esterno verificando in che misura la propria risposta porta alla soddisfazione dellesigenza espressa.
4. Elevata Prende in carico il cliente interno/esterno. Si impegna di norma a cogliere ed interpretare le esigenze manifeste e latenti, offrendo il proprio supporto per individuare le soluzioni più idonee rispetto ad esse.
5. Molto elevata Persegue il miglioramento continuo dellorganizzazione dei servizi, traendo dalle analisi dei problemi posti dai clienti interni/esterni e dalle soluzioni adottate proposte per modificare lorganizzazione dei servizi, e migliorare continuamente efficienza e qualità degli stessi.
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SCHEDA 2
FATTORE Integrazione interfunzionale FATTORE Integrazione interfunzionale
Definizione Lavorare in gruppo e cooperare stabilendo positivi rapporti di collaborazione con persone anche di altre unità organizzative, per risolvere un problema o realizzare un progetto
MODALITÀ DI ESERCIZIO MODALITÀ DI ESERCIZIO
1. Molto limitata Tende a porsi in una posizione di antagonismo (manifesta disfattismo, oppure contrapposizione costante, oppure solleva continuamente problemi come pretesto alla non collaborazione)
2. Limitata Manifesta una sostanziale indifferenza (Si mostra passivo, partecipa solo se è sollecitato a farlo)
3. Adeguata Tende a stabilire rapporti di collaborazione (Di norma è in grado di lavorare con altre persone per uno scopo comune, e di favorire la cooperazione nel proprio gruppo/unità organizzativa)
4. Elevata Valorizza gli altri (Stimola il contributo e la capacità degli altri, ne riconosce i meriti. Sollecita lespressione delle opinioni altrui per assumere decisioni e per programmare, stabilisce un clima di fiducia e collaborazione)
5. Molto elevata Consolida il gruppo/la comunità professionale (Si adopera per rafforzare la cooperazione e lintegrazione nel proprio gruppo e tra questo e gli altri gruppi/unità organizzative. Promuove e valorizza i risultati del gruppo e si adopera per risolvere i conflitti interni ed esterni ottenendo buoni risultati)
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COMPETENZEPERCHE, QUALI, COME
  • Per la istruzione e la formazione, che assumono a
    loro volta a riferimento le competenze, può
    essere utile capire
  • perché il mondo del lavoro (imprese e P.A.) hanno
    assunto le competenze quale riferimento per la
    propria valutazione
  • che cosa intendono le imprese per competenze
  • quali tipi di dispositivi, metodologie e
    strumenti le imprese (e la P.A.) utilizzano per
    valutarle, nelle diverse fasi del ciclo di vita
    delle persone (dalla selezione, allinserimento,
    allo sviluppo, al riconoscimento, etc.)

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COMPETENZE DI CHE COSA PARLIAMO
COMPETENZE COME CAUSA DEL COMPORTAMENTO
LAVORATIVO
CARATTERISTICHE DEL PERSONALE (COMPETENZE)
VARIABILI ESOGENE E CONTINGENTI (domanda di
servizi concorrenza cultura politico-istituziona
le relazioni sindacali etc.)
PRESTAZIONI DEL PERSONALE
PERFORMANCE DELLIMPRESA
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COMPETENZE
CARATTERISTICHE INDIVIDUALI
DI DIVERSO TIPO (CONOSCENZE, CAPACITA,
MODALITA DI COMPORTAMENTO, TRATTI DI
PERSONALITA, ETC)
CORRELATE ALLESERCIZIO EFFICACE DI UNA
ATTIVITA, DI UN RUOLO LAVORATIVO, DI UNAREA DI
BUSINESS DELLAZIENDA
PREDITTIVE DI UNA PRESTAZIONE LAVORATIVA
EFFICACE
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ASPETTI COMUNI
MIX DI ELEMENTI/CARATTERISTICHE
RIFERITI AL LAVORO/ATTIVITA/RUOLO
E RIFERITI ALLA PERSONA/INDIVIDUO
CRESCENTE IMPORTANZA DELLE CARATTERISTICHE
PERSONALI, INDIVIDUALI PER UNA PRESTAZIONE
EFFICACE
EMERGERE DELLIMPORTANZA DELLA
AUTOCONSAPEVOLEZZA E DELLA METACOGNIZIONE PER
MIGLIORARE LA PRESTAZIONE
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LE COMPETENZE
CONOSCENZE DICHIARATIVE E PROCEDURALI (generali
di contesto/mercato/clienti di settore di
ruolo di prodotto-servizio etc)
CAPACITA ABILITA (tecnico-professionali
manageriali di comunicazione e gestione delle
relazioni emotive cognitive di cambiamento e
innovazione etc)
  • RISORSE E DOTI PERSONALI
  • - motivazioni
  • - atteggiamenti
  • - attitudini
  • - immagine di sé autovalutazione, autostima,
    self-efficacy
  • - schemi cognitivi
  • - tratti di personalità
  • valori
  • -----

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PERCHE LE COMPETENZE
CAMBIAMENTO NELLORGANIZZAZIONE E NELLE
TECNOLOGIE (ESIGENZE DI RESPONSABILITA,
AUTONOMIA, DECISIONE, COMUNICAZIONE, INTEGRAZIONE)
'SISTEMI PER LA QUALITA E 'FATTORE UMANO'
(AMBIVALENZA TRA PARTECIPAZIONE E CONTROLLO)
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PERCHE LE COMPETENZE
'ERA DEI SERVIZI' E SERVICE MANAGEMENT
(PERSONALITY INTENSITY, 'MOMENTI DELLA
VERITA',PART TIME MARKETERS, HIGH TOUCH)
CAMBIAMENTI NEL MERCATO DEL LAVORO (PRECARIETA,
TEMPORANEITA, FLESSIBILITA, ADATTAMENTO)
PRIMA LE BRACCIA, POI LA MENTE, ORA IL CUORE
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TENDENZE
LEMERGERE DEL CONCETTO DI COMPETENZA
IL DECLINO DELLA IMPORTANZA DEI TITOLI DI STUDIO
FORMALI (e della intelligenza in quanto loro
espressione peculiare. Anche se una testa ben
fatta)
LA CRUCIALITA DELLE RISORSE E DELLE 'DOTI'
PERSONALI
LO SVILUPPO DI 'SISTEMI' (SELEZIONE, FORMAZIONE,
VALUTAZIONE, ETC.) IN GRADO DI 'TRATTARLE'
38
TENDENZE
LATTENZIONE ALLE COMPETENZE 'COMPANY SPECIFIC'
LEMERGERE DELLE 'COMPETENZE TRASVERSALI'
IL CONSOLIDARSI DI APPROCCI AUTOVALUTATIVI-AUTOCO
STRUTTIVI ('BILANCIO VS ASSESSMENT')
LO SVILUPPO DI PRATICHE 'LOCALI' RILEVANZA DEI
PROCESSI DI IMPLEMENTAZIONE E CONVENZIONALITA
DEI LINGUAGGI/MODELLI
IL DIFFONDERSI DEL 'PARADIGMA' DELLE COMPETENZE
IN AMBITI DIVERSI (IMPRESE, SISTEMA DI
FORMAZIONE, SCUOLA, UNIVERSITA, ORIENTAMENTO E
SERVIZI PER LIMPIEGO)
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IN QUESTO SCENARIO
QUELLO CHE LE PERSONE FANNO (THE RIGHT THINGS)
E COME LO FANNO (THE THINGS RIGHT)
DIVENTA SEMPRE PIUCRUCIALE PER LA QUALITA DEL
RISULTATO
40
MA QUESTO DIPENDE (ANCHE) DA
QUELLO CHE LE PERSONE SANNO E SANNO FARE
(CONOSCENZE, TECNICHE E CAPACITA PROFESSIONALI)
QUELLO CHE LE PERSONE RIESCONO A, DECIDONO DI,
SONO DISPOSTE A, PENSANO DI POTERE, RITENGONO
GIUSTO/EQUO FARE (CARATTERISTICHE
PERSONALI/INDIVIDUALI)
CIOE DIPENDE (ANCHE) DALLE
COMPETENZE
41
IL RISULTATO DIPENDE ANCHE DALLE COMPETENZE IL
COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO LE VARIABILI
INFLUENTI.
CONDIZIONI DI LAVORO
CARATTERISTICHE DELLOPERATORE
OBIETTIVI ASSEGNATI
ATTIVITA DELLOPERATORE
PRESTAZIONE
42
2. QUALI COMPETENZE
  • Al di là delle differenze nominali
  • sulla definizione delle competenze,
  • che si riscontra nei modelli applicati in diversi
    tipi di organizzazioni,
  • si possono ricostruire alcuni prototipi di
    modelli di competenze ( sistemi di
    classificazione)

43
(No Transcript)
44
(No Transcript)
45
(No Transcript)
46
(No Transcript)
47
(No Transcript)
48
(No Transcript)
49
3. METODOLOGIE E STRUMENTI PER VALUTARE LE
COMPETENZE NEL MONDO DEL LAVORO
  • Se queste sono le competenze ricercate, attese,
    riconosciute ed apprezzate
  • quali sono le modalità e gli strumenti con cui le
    organizzazioni ne valutano il possesso/presidio
    effettivo da parte degli individui
  • nelle diverse fasi del ciclo di vita delle
    persone in impresa,
  • e del relativo ciclo di gestione e sviluppo da
    parte delle persone?

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ALCUNI ESEMPI TIPICI
  • Osservatori e Dizionari, e curriculum/fascicol
    o/portfolio
  • Assessment centre (per selezione per analisi
    potenziale e sviluppo per analisi dei fabbisogni
    formativi)
  • Prove specifiche (prove pratiche, colloqui
    individuali, prove di gruppo) al di fuori di un
    dispositivo di assessment
  • Development centre (per analisi e sviluppo)
  • Formazione oltre laula (coaching e-learning
    outodoor etc)
  • Bilancio di competenze
  • Valutazione delle prestazioni (gerarchica/funziona
    le/da esperti mono-source/multi-source etc.)

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IL METODO PER VALUTARE
  • si individuano e nominano le competenze che
    secondo lorganizzazione sono correlate
    allefficace esercizio di una determinata
    posizione lavorativa
  • si utilizzano una serie di descrittori per
    definirle nel dettaglio
  • tali descrittori hanno spesso la natura di
    comportamenti indicativi
  • che nel loro insieme molarmente definiscono
    quelle competenze (es. Regione Emilia-Romagna)
  • oppure che rappresentano gradi diversi di
    possesso/esercizio di quelle competenze (es.
    Spencer-Spencer Cocco)

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COMPETENZE ORGANIZZATIVECOMPORTAMENTI INDICATIVI
(esempio)
COMPETENZA INNOVAZIONE E MANAGEMENT DEL
CAMBIAMENTO
  • Esprimere con i collaboratori e i colleghi una
    visione positiva dellinnovazione e del
    cambiamento nella pubblica amministrazione, come
    parte integrante di una visione del servizio
  • Coinvolgere i collaboratori sia nella costruzione
    delle condizioni organizzative per linnovazione
    e il cambiamento, sia nella valutazione dei
    risultati
  • Proporre linnovazione dei servizi, dei processi
    e delle modalità di lavoro, anche nella
    prospettiva della semplificazione amministrativa
    e dello snellimento delle procedure
  • Fornire indirizzi operativi e stimoli per
    linnovazione e il cambiamento ai propri
    collaboratori e colleghi
  • Favorire ladozione di soluzioni organizzative,
    processi/procedure e meccanismi operativi
    coerenti con linnovazione e/o il cambiamento
    programmati
  • Costituire un punto di riferimento positivo ed un
    supporto per i collaboratori nella prospettiva
    della innovazione e del cambiamento
  • Gestire attivamente le relazioni con gli
    interlocutori-chiave, interni ed esterni,
    rilevanti ai fini del buon esito dellinnovazione
    e del cambiamento
  • Gestire i vincoli normativi come risorsa,
    minimizzandone il potenziale impatto quale
    ostacolo per linnovazione e il cambiamento

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COMPETENZE PERSONALI COMPORTAMENTI INDICATIVI
(esempio)
COMPETENZA COINVOLGIMENTO E IMPEGNO
  • Condividere con dirigenti, colleghi e
    collaboratori la strategia della Amministrazione
    e le relative implicazioni organizzative ed
    operative, facendo fronte attivamente alle
    eventuali criticità di allineamento tra le une
    e le altre
  • Manifestare effettiva disponibilità alla
    assunzione di incarichi sia formali che
    informali, correlati allefficace perseguimento
    degli obiettivi della Amministrazione e della
    struttura organizzativa di riferimento
  • Dedicare attenzione, cura e tempo di lavoro
    adeguati alle esigenze correlate agli obiettivi
    da perseguire
  • Ricercare e reperire risorse (operative,
    tecniche, relazionali, organizzative, etc.) per
    lefficace ed efficiente esercizio delle attività
    assegnate, la soluzione dei problemi ed
    perseguimento degli obiettivi definiti
  • Promuovere il coinvolgimento e limpegno dei
    colleghi e dei collaboratori, condividendone le
    ragioni con gli stessi
  • Offrire supporto, consulenza e collaborazione,
    ove opportuno e necessario e comunque ove
    richiesto, ai colleghi ed ai collaboratori

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  • la valutazione consiste nella espressione di un
    giudizio sul grado di possesso/esercizio di
    quella competenza da parte dellindividuo, a
    seguito di
  • analisi del comportamento lavorativo
    effettivamente esibito (es. valutazione delle
    prestazioni)
  • analisi del comportamento espresso in situazioni
    artificiali (es. assessment centre development
    centre)

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RETORICHE DELLA COMPETENZA. FINALITA DEI
MODELLI AZIENDALI
  • Razionalizzazione mettere ordine nella
    babele organizzativa (le competenze come
    criterio funzionale per rileggere e progettare
    lorganizzazione)
  • Modellamento indirizzo e orientamento dei
    comportamenti degli attori organizzativi
  • Regolazione le competenze come criterio di
    legittimita per le politiche di gestione del
    personale, anche in fuzione delle relazioni con
    il sindacato
  • Marketing sociale fornire allinterno ed
    allesterno una rappresentazione positiva ed
    evoluta dellorganizzazione, del suo
    management, della sua cultura
  • Condivisione e sensemaking il linguaggio delle
    competenze come criterio di lettura condiviso
    della organizzazione, dei ruoli, delle politiche
    di gestione (versante soggettivo)

56
I MODELLI DI COMPETENZEALCUNI LIMITI (segue)
  • Riducono tutto a competenze anche i
    comportamenti che possono invece rappresentare il
    possibile risultato di condizioni organizzative
    (es. Flessibilità motivazione)
  • Sottostimano il ruolo delle condizioni di
    lavoro ed anche di quelle esogene (congiuntura,
    mercati, etc.) ai fini del risultati aziendali,
    ed anche ai fini del comportamento lavorativo
    (locus of control interno)
  • Selezionano e privilegiano solo alcuni tipi di
    competenze (conformismo e desiderabilità
    sociale)
  • Iper-valorizzando le competenze personali,
    paradossalmente sottostimano lintreccio tra
    conoscenze, capacità, risorse personali nel
    farsi della competenza

segue
57
(segue) I MODELLI DI COMPETENZEALCUNI LIMITI
  • Idealizzano il processo ed il contesto di
    lavoro, e conseguentemente non considerano
    competenze che restano nel non detto ma che
    sono cruciali, (il lato oscuro
    dellorganizzazione capacità negative) quali
    ad esempio
  • - Gestire la confusione e la disorganizzazione
    (la frontiera del caos)
  • - Gestire le urgenze e la pressione
  • - Affrontare lincertezza e gli imprevisti
  • - Affrontare e contenere il lato irrazionale
    dellorganizzazione (nelle procedure, nelle
    relazioni, nelle dinamiche di potere, nelle
    strategie, etc.)
  • - Affrontare un ambiente competitivo (interno ed
    esterno)
  • - Sopportare carichi di lavoro pesanti
  • - Sopportare e superare le frustrazioni (proprie
    ed altrui)
  • - Affrontare e contenere le situazioni di
    doppio legame
  • - Acquisire informazioni poco accessibili/disponib
    ili
  • - Autopromuoversi (marketing di sé stessi)
  • -

58
TENDENZE SULLA VALUTAZIONENELLA ISTRUZIONE E
FORMAZIONE
  • valutazione effettuata sulla risoluzione di
    problemi reali (taken from life)
  • performance (alternative, authentic) assessment
    prove plurime ed eterogenee focus su performance
    complessa
  • attenzione alle abilità cognitive complesse
    sottese al compito (definizione del problema e
    strategie di soluzione, etc.) e non solo alle
    conoscenze apprese, dichiarative o procedurali, e
    integrazione delle prove con colloqui di
    ricostruzione delle strategie cognitive
  • setting di valutazione che riproducono la
    situazione reale (con possibilità di
    consultazione delle fonti, open book, di
    cooperazione, etc.)
  • integrazione anche di prove di profitto
    tradizionali, ove opportuno/necessario
  • confronto tra valutatori

59
PRATICHE DI RICONOSCIMENTO, VALIDAZIONE,
CERTIFICAZIONE ALCUNI ESEMPI CONCRETI
  • Dispositivo della Regione Toscana (nuovo sistema
    performance assessment)
  • Formatori Provincia Trento (bilancio di
    competenze e analisi acquisizioni prof.li per
    gestione-sviluppo professionale, mobilità,
    analisi fabbisogni formativi)
  • Lavoratori settore turistico Provincia Grosseto
    (validazione e certificazione)
  • Studenti Università Ferrara (bilancio di
    competenze, riconoscimento dei crediti)
  • Lavoratori flessibili/precari in Centri per
    limpiego diversi (bilancio di competenze,
    validazione e certificazione)
  • Donne Provincia Lucca (ricostruzione e portfolio
    per la politica)
  • Studenti e lavoratori Valle dAosta
    (riconoscimento crediti e validazione, in vari
    settori)

60
RICOSTRUZIONE DELLESPERIENZA UNA PRATICA
EMERGENTE
  • Nella formazione analisi/bilancio di
    competenze in ingresso e in uscita
    storia-biografia individuale (autobiografia)
    portfolio libretto formativo validazione delle
    acquisizioni professionali (VAE) certificazione
  • Nellorientamento e nei servizi per limpiego
    consulenza orientativa bilancio di competenze
    scheda professionale, preselezione e incrocio
    domanda/offerta
  • Nelle imprese selezione assessment
    osservatori delle competenzevalutazione delle
    prestazioni e del potenziale formazione
    one-to-one e riflessività
  • Nella ricerca sociale (storie di vita) e nella
    terapia

61
FINALITA DIVERSE
  • Riconoscimento, validazione, certificazione
  • Sviluppo di apprendimento (formazione), anche
    tramite meta-cognizione
  • Sviluppo della conoscenza scientifica
  • Cura e cambiamento individuale

62
EFFETTI PER LINDIVIDUO
  • Abbreviare i percorsi verso i titoli formali
    (efficienza)
  • Apprezzamento dellesperienza (valore economico)
  • Ricomposizione-aggregazione segmenti (identita
    professionale, antidoto a precarieta)
  • Ricostruzione senso/significato esperienza
  • (Ri)motivazione, (ri)orientamento

63
EFFETTI PER LINDIVIDUO
  • Aumento autostima-fiducia in sé (empowerment)
  • Attivazione e progettualità formativa e/o
    professionale
  • Supporto al trasferimento delle competenze
    acquisite (mobilità)
  • Ulteriore sviluppo della propria competenza
    (méta-cognizione)
  • Autoanalisi punti di forza-ambiti di sviluppo
    (formativo/professionale)
  • Identikit professionale per presentarsi sul
    mercato del lavoro

64
EFFETTI PER LISTITUZIONE FORMATIVA
  • Valutazione di efficacia della formazione
  • Migliore conoscenza dellutenza
  • Personalizzazione/individualizzazione degli
    interventi
  • Riconoscimento di crediti in ingresso e in uscita
  • Aumento efficienza offerta
  • Linguaggio 'inter-operabile' con il mondo delle
    imprese/mercato lavoro
  • Valutazione della qualità dei curricoli
  • Aumento del valore per gli utenti del proprio
    lavoro

65
EFFETTI PER LE IMPRESE
  • Migliore conoscenza dei soggetti in ingresso
    (più efficacia/efficienza processi selezione)
  • Linguaggio inter-operabile con i sistemi di
    istruzione e formazione
  • Miglioramento qualitativo dellofferta formativa
    (oltre che della sua trasparenza)
  • Sviluppo di consapevolezza e di competenze
    'formative' (lazienda come luogo di
    apprendimento non formal)
  • Sviluppo ulteriore di competenze di valutazione
    del personale

66
I PROBLEMI E LE CRITICITA IL METODO
  • Il costrutto di competenza le tre
    accezioni(loggetto di riconoscimento e
    certificazione)
  • Il metodo
  • - I limiti della verbalizzazione (cfr. Bilancio)
  • - I limiti della autovalutazione
  • - Le competenze degli operatori di supporto
    (consulenti valutatori)
  • - La cultura della valutazione e la scelta degli
    strumenti
  • Leffetto blocco (e svalorizzazione
    powerlessness)

67
I PROBLEMI E LE CRITICITA IL SISTEMA
  • le tre infrastrutture di sistema che mancano
    (i tre sistemi di standard)
  • governance plurale e frammentazione di soggetti
    e competenze
  • parti sociali e loro titolarita (qualifica
    oggettiva vs soggettiva)
  • risorse finanziarie
  • impatto organizzativo e professionale sui sistemi
    regionali/provinciali
  • clima e mutual trust (capitale sociale,
    risultato di una storia)

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PROSPETTIVE
  • La crisi come acceleratore e il nuovo welfare,
    per superare la sindrome da costi
  • Ripresa sperimentazione libretto formativo
    (regime)
  • Lutilizzo di ricostruzione, validazione
    certificazione come risorsa formativa
  • Nuove norme e competenze (leggi regionali, etc)
  • Coinvolgimento spi (toscana) e fp
    (emilia-romagna)
  • Diffusione sperimentazioni regionali e locali
  • La domanda orientera lofferta (le ragioni),
    nonostante i costi
  • Perche we have problems, looking for
    solutions
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