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Il De sphaera di Giovanni Sacrobosco

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Title: Giovanni Sacrobosco e la scienza nel XIII secolo Author. Last modified by. Created Date: 3/19/2006 6:01:52 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Il De sphaera di Giovanni Sacrobosco


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Il De sphaera di Giovanni Sacrobosco
  • Donatella Cantele
  • 20 marzo 2006

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Chi è Giovanni Sacrobosco?
  • Dalle scarse notizie biografiche, rilevate per lo
    più dai commenti trecenteschi al testo sappiamo
    che
  • nacque a Holywood (Halifax) allinizio del XIII
    secolo
  • ottenne il grado di dottore a Parigi nel 1220
    ca.
  • qui insegnò matematica e astronomia fino alla
    morte (1256). A supporto delle lezioni compose
    tre trattati
  • lAlgorismus
  • il De sphaera
  • il Compotus o De anni ratione

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Il De Sphaera
  • è un trattato di astronomia sferica che compendia
    in sé la tradizione greca, araba e cristiana, in
    un linguaggio didattico e facilmente
    comprensibile ai non adepti,
  • è composto da quattro libri
  • spiega la struttura generale delluniverso quid
    sit spera. Quod eius centrum. Quid arces spere et
    quid sit polus mundi
  • descrive le orbite che compongono la sfera
    celeste (sublunare) e quella celeste
    (sopralunare) de circulis ex quibus hec spera
    materialiter componitur et illa supercelestis
    quae per istas imaginatione componi
    intelligitur
  • tratta delle stelle, della differenza tra il
    giorno e la notte e della distribuizione delle
    fasce climatiche nei due emisferi de ortu et
    occasu signorum. De diversitate noctium et dierum
    et de divisione climatum
  • descrive i moti dei pianeti e le cause che
    portano alleclisse lunare e solare de circulis
    et motis planetarum et causis eclipsium.

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Le fonti del De sphaera
  • Le fonti sono molteplici alcune vengono citate
    esplicitamente dallautore, altre si riescono a
    individuare ma non sono dichiarate dallautore
  • tra quelle esplicitate ricordiamo gli Elementa di
    Euclide e le opere di Alfragano (al-Farghani
    morto dopo l861 d.C.) che presentavano
    lastronomia tolemaica in versione sintetica
  • tra le fonti non nominate direttamente
    dallautore abbiamo il commento al Somnum
    Scipionis attribuito a Macrobio (V secolo d.C.),
    e le opere di autori latini come Virgilio e
    Lucrezio di cui cita interi versi.

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Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. A 183 inf.
6
Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. H 75 sup.
7
Studi esistenti
  • Si tratta prevalentemente di studi estremamente
    settoriali che si sono occupati del contenuto del
    trattato e della sua diffusione nella cultura
    occidentale.
  • Lunica monografia, comunque, rimane ad oggi il
    testo di Lynn Thorndike, The Sphere of Sacrobosco
    and its commentators, 1949, che propone
    unedizione critica del testo, la traduzione in
    inglese e, in apertura del saggio, una rapida
    panoramica introduttiva sullopera, sul suo
    autore e sui suoi commentatori.
  • Vi sono poi solo degli accenni a questo testo
    allinterno delle grandi opere che trattano la
    storia della scienza e brevissime citazioni
    allinterno degli studi sullillustrazione dei
    testi scientifici.

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Perché così poco interesse?
  • Sacrobosco potrebbe essere definito un
    compilatore più che un autore di testi
    astronomici. La sua opera non ha assolutamente
    rivoluzionato il pensiero scientifico, anzi, è
    stata scritta con lintento di divulgare in modo
    comprensibile quanto si sapeva sullargomento.
  • Scritta per le lezioni universitarie, in unepoca
    nella quale non esistevano altre facoltà
    scientifiche oltre quella di medicina,
    questopera doveva essere comprensibile per chi
    si avvicinava per la prima volta alla materia, ed
    era ricca di esempi e corredata di disegni che
    esplicavano i passi più complicati.
  • La sua vera importanza sta, invece, nellampia
    diffusione che ebbe per i tre secoli successivi,
    come dimostra il gran numero di manoscritti
    rimasti sia dellopera, sia dei commenti, sia
    delle traduzioni in volgare (famosa è la
    traduzione in germanico fatta da Konrad von
    Megensberg) e dalle altrettanto numerose edizioni
    a stampa (la prima fu stampata a Venezia nel
    1472).

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Dove troviamo lopera
  • Fino allinizio del XV secolo, il trattato è
    sempre compreso entro raccolte di argomento
    matematico-astronomico (corpus astronomicum) che
    comprendeva
  • un trattato sul computo, utile a calcolare la
    Pasqua, accompagnato da calendari con le
    festività dei santi e da tabelle che registravano
    le fasi lunari, la lunghezza del giorno e gli
    spostamenti del sole attraverso le case dello
    zodiaco
  • un trattato sulla struttura del cosmo (De
    sphaera)
  • la Theorica Planetarum, ovvero il trattato che
    descrive geometricamente tutti i movimenti
    celesti integrando così il testo di Sacrobosco
    (attribuito senza certezze a Gerardo da Cremona)
  • un trattato di matematica che forniva gli
    strumenti aritmetici utili ai calcoli astronomici
    (algorismus)
  • testi vari sullastrolabio e sugli strumenti
    astronomici in generale (come si costruiscono,
    come e quando si usano)
  • Dopo il XV secolo ritroviamo lopera di
    Sacrobosco anche riprodotto singolarmente.

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Scheda codicologica ms. A 183 inf.
  • Membr. ff. V (f. II membr.) 87 II (f. I
    membr.), numerati precedentemente allo
    smembramento da 1 a 79 e da 115 a 122, da una
    mano del sec. XVII in. mm 335 255.
  • Sul risguardo anteriore di mano di Francesco
    Ghidolli (m. 1862) Visto Ghidolli. N.B.
    Lopuscolo manoscritto segnato coi numeri
    progressivi delle pagine dal 80 al 115 fu levato
    e legato da solo per essere manoscritto di epoca
    diversa. Al f. Ir segnatura attuale antiche
    segnature ambrosiane, cancellate, dellinizio del
    sec. XVII P al f. Iv, Q e R al f. IIv. Nel
    margine inferiore del f. 1r indice delle opere di
    A 183 inf e di 201 bis sup. di mano del sec.
    XVII in.
  • Lo smembramento di A 183 inf. è avvenuto
    probabilmente allinizio del XIX secolo. Infatti,
    troviamo lo stesso tipo di segnatura di 201 bis
    in un manoscritto (ms Ambros. Y 58 sup.)
    acquistato nel 1819 da Pietro Mazzucchelli
    1764-1829 per la Biblioteca Ambrosiana.
    Allepoca del catalogo di Giuseppe Robbiati
    (entro 1857), inoltre, i due manoscritti
    risultano già divisi mentre a c. 123r è
    segnalato A 183 inf. con il titolo Matematica
    variorum opera, a c. 123v troviamo un
    manoscritto con segnatura 201 inf. indicato
    come Matemathicum et astronomicum opus. Codex
    membranaceus cum ornatu elegantiori in fronte
    charactere non dato.
  • I ff. II e I contengono un frammento del Sermo
    277 di san Caesarius Arelatensis De natale
    ecclesiae (cfr. CPL 1008) scrittura carolina
    tarda su due colonne f. IIv iniziale miniata a
    bianchi girali su sfondo rosso, verde, blu e
    giallo.
  • Legatura ottocentesca composta da piatti di
    cartone ricoperti con carta marmorizzata e dorso
    in pelle.
  • I. ff. 1-23, Francia settentrionale, sec. XIV
    in.
  • Fascicoli 1 (12), 2 (65) senza richiami manca
    un foglio tra gli attuali 21 e 22 lt215 x 140gt,
    48 linee lunghe, scrittura sotto la prima riga ai
    ff. 1r-20r campo scrittorio e numeri di linee
    variabili nei fogli successivi rigatura a
    piombo. Pagina illustrata al f. 2r iniziali
    miniate ai ff. 1v, 7v, 14r titoli correnti e
    iniziali di paragrafo in inchiostro rosso e blu,
    talvolta con filigrana disegni geometrici sui
    margini. Poche note di lettura di mani diverse,
    per es. ai ff. 5r, 12r, e alcune varianti e
    correzioni testuali.
  • F. 1r Tractatus de compoto (fragm.), inc.
    //quadragesimam in anno bisextili clavi addenda
    est unitas, expl. stabilire velis opus hoc per
    temporis evum. Explicit tractatus de compoto 
  • ff. 1v-7v Iohannes de Sacrobosco, De sphaera
    mundi, f. 1v inc. Tractatum de spera quatuor
    capitulis distinguimus.... f. 7v expl. aut
    mundana machina dissolvetur (Thorndike)
  • ff. 7v-13v Iordanus Nemorarius, Liber Phylotegni
    de triangulis (RFHMA), f. 7v inc. Continguitas
    est indiscretio termini... f. 13v expl.
    ...quadrato secundum quod proponebatur TK 260
  • ff. 14r-20r Claudius Ptolomaeus, Planisphaerium.
    Versio latina Rodulphi Brughensis, f. 14r inc.
    Quem admodum per Tholomeus... f. 19v expl.
    ...et cum circulis meridianis signa
    distinguemus
  • f. 20v Albategnius, Excerpta latinae versionis,
    tit. Hoc fuit acceptum de Albatecni, f. 20v inc.
    Integrorum multipli est... f. 20v expl.
    ...gradus exibunt
  • f. 21r Messehalla, Excerpta de astrolabio.
    Versio latina f 21r inc. Cum disseris circulum
    signorum f. 21v expl. laudet et dios
  • ff. 22r-23r Campanus Novariensis, Almanach
    coniunctionum mediarum solis et lunae, tit.
    Tabulae ad inveniendum coniunctionem mediam solis
    et lunae
  • bianche cc. 21v, 23v.

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Scheda codicologica ms. H 75 sup.
  • Francia settentrionale 1284-2 luglio 1289
  • Membr. ff. II (membr.) 73 II (membr.),
    numerati in matita, di mano del sec. XX mm 260 x
    190, lt165 x 118gt, numero di linee variabile
    scrittura sotto la prima riga.
  • Fascicoli 5 (12), 1 (4), 1 (65) richiami
    orizzontali a fine fascicolo rigatura a piombo
    inchiostro nero scrittura gotico-libraria.
    Bianchi i ff. 69v e 73r.
  • Numerose iniziali a pennello rosse e blu con
    filigrane titoli dei paragrafi in rosso
    numerosi schemi geometrici inseriti entro le
    colonne di scrittura con bordi ripassati in penna
    nera e rossa e aggiunta di didascalie in
    inchiostro nero e rosso.
  • Al f. Ir segnatura attuale ai ff. Iv-IIr antiche
    segnature ambrosiane cancellate dellinizio del
    sec. XVII S P al f. IIr elenco dei testi
    contenuti nel manoscritto, trascritto due volte
    da mani diverse del XVII secolo annotazioni
    varie e Antonius Olgiatus scripsit anno 1609.
    Il codice è entrato in Ambrosiana allepoca della
    fondazione, come è testimoniato dallindice
    contenuto B 311 suss. A c. 65r in alto editus a
    magistro Franchone de Polonia (scrittura
    corsiva, posteriore a quella del testo) a c. 73r
    sottoscrizione in rosso Scriptum anno domini
    1289 secundu die iulii/ in die dominica sole
    existente in quindicesimo/ gradu cancri, luna
    ventesimo gradu acquarii, saturno/ 20 capricorni,
    Iove 21 sagitari/ marte 13 virginis, venere 18
    leonis/ mercurio 28 gemini capite 12/ capitus
    anno meridie inceptum.
  • Legatura ottocentesca composta da assi di legno
    ricoperto di cuoio.
  • Restaurato a Viboldone a cura della Fondazione
    Ercole Varzi nel Settembre 1979 durante la
    prefettura di Angelo Paredi

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  • Ff. 1r-6r Iohannes de Sacrobosco, Tractatus de
    Algoritmo f. 1r inc. Omnia que a primeva rerum
    origine processerunt f. 6r expl. qua
    dictatis quam in cubicis (Thorndike-Kibre, col.
    991)
  • ff. 6r- 15v Iohannes de Sacrobosco, Tractatus
    de Sphaera, f. 6r inc. Tractatum de spera
    quatuor capitulis... (prologus) Spera igitur
    ab Euclide f. 15v expl. ...mundi machina
    dissolvetur (L. Thorndike, The Sphere of
    Sacrobosco and his commentators, Chicago, 1949,
    76-117)
  • ff. 16r-34r Iohannes de Sacrobosco, Tractatus de
    compoto, f. 16r inc. Computus est scientia
    considerans tempora f. 34r expl. Explicit
    compotus magistri Iohannis de Sacro bosco
    (Thorndike-Kibre, col. 243)
  • ff. 34r-51v Messehalla, Astrolabium. Versio
    latina, f. 34r inc. Scito quod astrolabium est
    nomen f. 51v expl. Explicit astrolabium
    mesehale. Deo gratias (Thorndike-Kibre, col.
    1409). Tradotto da Giovanni di Siviglia (F. J.
    Carmody, Arabic Astronomical and Astrological
    Sciences in Latin Translation, 1956, 24-25 R. T.
    Gunter, Early Science in Oxford, V, 1921-1945,
    pp. 195-231)
  • ff. 52r-56v Iohannis de monte pesuliano (Johan
    de Montpellier), Tractatus quadrantis Quadrans
    vetus, f. 52r inc. Geometriae duae sunt partes
    theorica et pratica f. 56v expl. dabit
    capacitatem. Explicit (Thorndike-Kibre, col.
    585)
  • ff. 56v-58v Tabulae declinationis solis
  • ff. 59r-64v Ptolomeus, Medius motus planetarum
    Theorica planetarum, f. 59r inc. Circulus
    eccentricus dicitur f. 64v expl. ...ipsis
    planete et non coraliter. Explicit theorica vel
    poetica planetarum (Thorndike-Kibre, col. 223)
  • ff. 65r-66v f. 65r Franco de Polonia, modus
    construendi turquetum Incipit tractatus de
    compositione et utilitatis turketi inc. De
    nominibus partium instrumenti qui turketus
    dicitur... f. 66v expl. ...ante meridiem
    inceptum (Thorndike-Kibre, col. 383)
  • ff. 67r-v Ptolomeus, Opus Armillarum, f. 67r
    inc. Queruntur primum due armille convenientis
    mensure... expl. ...vero est consideratio
    (Thorndike-Kibre, col. 1197)
  • ff. 67v-68r Opus instrumenti declinationis
    solis cum figura f. 67v inc. Sume laterem
    ligneum vel lapidem f. 68r expl. ...locum
    lune (Thorndike-Kibre, col. 1536)
  • ff. 68r-69r De Orologio Planetario, f. 68r
    inc. Fiat columpna et locetur in congrua basi
    f. 69r expl. De utilitatibus chilindri
    (Thorndike-Kibre, col. 556)
  • ff. 70r-73r Franco de Polonia, modus construendi
    turquetum, f. 70r inc. De nomibus parcium
    instrumenti quod turketum dicitur... f. 73r
    expl. ...et predictit (Thorndike-Kibre, col.
    383).

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Bibliografia
  • Lynn Thorndike, The Sphere of Sacrobosco and its
    commentators, Chicago, 1949
  • Lynn Thorndike, in Journal of the Warburg and
    Courtauld Institutes, 1959-1960
  • C. B. Boyer, A History of Mathematics, 1968 (ed.
    italiana, Milano, A. Mondadori, 1980) Comprendre
    et Maitriser la nature au Moyen Age, à G.
    Beaujouan, Genève, 1994
  • M. P. Lerner, Le monde des sphères. I. Genèse et
    triomphe dune représentation cosmique, Paris,
    1996 (ed. italiana Milano, La Nuova Italia, 2000)
  • Astronomies and Cultures in Early Medieval
    Europe, by S. McCluskey, Cambridge, 1998
  • B.S. Eastwood, The Revival of Planetary Astronomy
    in Carolingian and Post-Carolingian Europe,
    Adershot, 2002
  • J. E. Murdoch, Album of Science, 1984
  • L. S. Dixon, Giovanni di Paolos Cosmology, in
    Journal of the Warburg and Courtauld
    Institutes, 1985(XLII)
  • B. Obrist, La cosmologie medievale, Certosa del
    Galluzzo, 2004
  • H. Haskins, The Renaissance of Twelve Century,
    1929
  • M. Th. DAlverny, La trasmission des textes
    philosophique et scientifiques au Moyen Age,
    Adershot, 1994
  • A History of the University in Europe,
    Universities in the Middle Ages, by H. De
    Ridder-Symoens, Cambridge, 1982
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