Livelli e tipi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria - PowerPoint PPT Presentation

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Livelli e tipi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria

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Title: Concetti generali di epidemiologia Author: Carlo Signorelli Last modified by: MARIA PIA FANTINI Created Date: 1/24/2000 5:27:47 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Livelli e tipi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria


1
Livelli e tipi di prevenzione primaria,
secondaria e terziaria
2
Prevenzione primaria
  • Iniziative per impedire lo sviluppo delle
    malattie
  • Promozione e mantenimento della salute attraverso
    interventi individuali e collettivi sulla
    popolazione sana

3
Prevenzione secondaria
  • E di natura clinico-diagnostica
  • Utilizzata soprattutto per malattie
    cronico-degenerative
  • Identificazione precoce di malattie o condizioni
    a rischio (pre-cancerosi, ipercolesterolemia,...)

4
Prevenzione terziaria
  • Prevenzione delle complicanze di una malattia già
    in atto
  • Tipica delle malattie croniche inguaribili, delle
    patologie infettive che possono cronicizzare
    (AIDS, epatite B, C, TBC,)
  • Attuazione di misure mediche, sociali e
    psicologiche per ridurre danni, invalidità,
    migliorare la qualità della vita

5
Prevenzione primaria
6
Esempi di interventi di prevenzione primaria
Malattie infettive Malattie croniche Incidenti e infortuni
Vaccinazioni Disinfezione Sterilizzazione Notifica e accertamento casi Controlli alimenti HACCP Controlli acque potabili Educazione alimentare Norme antinquinamento Lotta alla droga Campagna contro il fumo Limitazione alluso di alcool Barriere anti-rumore Divieto alluso di materiali pericolosi Limiti di velocità Cinture di sicurezza Uso del casco Norme antincendio Protezione dei lavoratori Impianti elettrici a norma Educazione stradale
7
  • Nei paesi in via di sviluppo le iniziative di
    prevenzione primaria sono relative alle
    vaccinazioni, alla bonifica dellambiente (acqua
    potabile, servizi igienici, smaltimento
    rifiuti,)
  • Nei paesi industrializzati si rivolgono alle
    malattie croniche e alla prevenzione di incidenti
    e infortuni

8
Figure professionali coinvolte
  • Medico ospedaliero
  • MMG
  • Pediatra di libera scelta
  • Personale non medico
  • Personale dei servizi di Medicina Preventiva
    delle Ausl
  • Legislatori, amministratori pubblici
  • Sociologi
  • Genitori
  • .

9
  • La prevenzione primaria si avvale anche di
    campagne di informazione ed educazione sanitaria
    e di interventi di promozione della salute

10
Informazione sanitaria
  • È il primo passo verso una buona educazione
    sanitaria
  • Si avvale della divulgazione di informazioni
    soprattutto tramite i mass-media

11
Educazione sanitaria
  • Processo educativo che tende a responsabilizzare
    i cittadini, singoli e a gruppi, nella difesa
    della salute propria e altrui (1970, Igienista
    Alessandro Seppilli, Perugia)
  • Coinvolge diverse figure insegnante, personale
    socio-sanitario,
  • Gli interventi delle campagne di educazione
    sanitaria tendono a modificare consapevolmente e
    in modo durevole il comportamento della
    popolazione

12
Come attuare campagne di educazione sanitaria
  • Solida preparazione di base
  • Privilegiare interventi atti a perseguire
    obiettivi di salute
  • Avere un obiettivo specifico, concreto, non in
    contrasto con la realtà socio-culturale
  • Coinvolgimento di scuole e gruppi sociali
    presenti nella comunità

13
Promozione della salute
  • Processo che conferisce alle popolazioni i mezzi
    per assicurare un maggior controllo sul proprio
    livello di salute e migliorarlo

14
Carta per la promozione della salute Ottawa,
1986
  • Costruire una politica pubblica per la salute
  • Creare ambienti favorevoli
  • Rafforzare lazione comunitaria
  • Sviluppare capacità individuali
  • Riorientare i Servizi Sanitari
  • Promuovere idee, fornire i mezzi e mediare

15
Campagne di educazione sanitaria in Italia
  • Mammografia e pap-test
  • Vaccinazioni obbligatorie
  • Rischi del fumo, alcool
  • Prevenzione incidenti stradali
  • Malattie professionali
  • .
  • condotte da Aziende USL, Regioni, Ministero della
    Salute, Ambiente, Lavoro, Affari Sociali,.

16
PREVALENZA DI FUMATORI
Numeratore Persone di 15 anni e più, per
abitudine al fumo ________________________________
__________________ x 100 Denominatore
Popolazione dellindagine DOXA
Validità e limiti. Lindagine campionaria è stata
effettuata dalla DOXA per conto dellIstituto
Superiore di Sanità, in collaborazione con
lIstituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
e la Lega Italiana per la lotta contro i
Tumori. I dati sono stati messi a confronto con
quelli rilevati, con la stessa metodologia, nelle
edizioni precedenti. Le informazioni sono state
raccolte nel periodo 15 marzo-30 aprile 2005 in
149 comuni di tutte le Regioni italiane,
attraverso 3114 interviste condotte su un
campione rappresentativo, costituito da soggetti
adulti di almeno 15 anni di età.
17
Confronto internazionale Prevalenza di fumatori
nella popolazione adulta delle Regioni WHO
J. Mackay, M. Eriksen, The Tobacco Atlas - WHO
2002
18
Distribuzione percentuale del campione in base
allabitudine al fumo
MACROAREE Nord Centro Sud/Isole Totale
Mai fumatori 54,0 51,8 60,5 55,8
Ex fumatori 19,6 24,8 13,7 18,6
Fumatori di sigarette totali di cui 26,4 23,4 25,8 25,6
-meno di 15 sigarette/ die 14,8 12,5 9,7 12,3
-15-24 sigarette / die 10,3 8,5 12,9 10,9
-più di 25 sigarette/die 1,3 2,4 3,2 2,4
Fonte dei dati ed anno di riferimento. Il fumo in
Italia- Indagine DOXA per lISS- Maggio 2005
19
Prevalenza del fumo di sigarette negli uomini e
nelle donne - indagini DOXA condotte fra il 1957
ed il 2005-
20
CENTRI ANTIFUMO
Numeratore Numero Centri Antifumo ______________
___________________ x 100000 Denominatore
Popolazione regionale
Validità e limiti. Lindicatore non tiene conto
delle attività svolte in ambito privato,
volontaristico o di altre realtà che non hanno
formalizzato lofferta. Le strutture censite
sono eterogenee nelle modalità di accesso,
nelliter di valutazione del fumatore, nella
formazione culturale degli operatori e, di
conseguenza, nella tipologia di approccio
terapeutico.
Fonte dei dati ed anno di riferimento.
Osservatorio Fumo, Alcol e Droga-Istituto
Superiore di Sanità. Dati aggiornati a maggio
2005.
21
Centri Antifumo, del Sistema Sanitario Nazionale
e della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori
Regioni Centri (SSN) Centri (LILT) Totale centri centri/popolazione
Piemonte 14 5 19 0,4
Valle D'Aosta 1 1 2 1,6
Lombardia 36 7 43 0,5
P.A.Bolzano 4 1 5 1,0
P.A Trento 6 1 7 1,4
Veneto 29 7 36 0,8
Friuli Venezia Giulia 6 2 8 0,7
Liguria 8 4 12 0,7
Emilia Romagna 30 6 36 0,9
Toscana 25 8 33 0,9
Umbria 9 2 11 1,3
Marche 9 4 13 0,8
Lazio 16 5 21 0,4
Abruzzo 9 1 10 0,8
Molise 2 2 4 1,2
Campania 13 4 17 0,3
Puglia 15 5 20 0,5
Basilicata 1 1 2 0,3
Calabria 3 3 6 0,3
Sicilia 8 6 14 0,3
Sardegna 4 4 8 0,5
ITALIA 248 79 327 0,5
22
SOVRAPPESO ed OBESITA
Numeratore Soggetti con BMI tra 25 e 30 e
gt30 ______________________________________________
____ x 100 Denominatore Popolazione
dellindagine Multiscopo Validità e limiti. Il
Body Mass Index (BMI) è il parametro più
utilizzato per la determinazione del peso ideale
e viene definito come il rapporto tra il peso ed
il quadrato dellaltezza. Per la sua semplicità
duso rappresenta uno strumento agevole per
conoscere la diffusione dellobesità nella
popolazione. Benchmark. Secondo la
classificazione dellOrganizzazione Mondiale
della Sanità, una persona si definisce obesa se
il suo indice di massa corporea è gt30 in
sovrappeso per valori compresi tra 25 e 30
Kg/m2.
Fonte dei dati ed anno di riferimento. ISTAT-
Indagine Multiscopo sulle famiglie Stili di vita
e condizioni di salute- Anno 2002
23
Confronto internazionale Prevalenza di obesità
nella popolazione adulta delle Regioni WHO
Nutrition for health and development, World
Health Organization 2000.
24
Prevalenza di sovrappeso ed obesità in persone di
18 anni e più, per Regione.
REGIONI Soggetti sovrappeso Soggetti obesi
Piemonte 28,9 8,1
Valle dAosta 32,0 8,4
Lombardia 31,2 7,2
Bolzano 26,6 5,8
Trento 27,8 7,1
Veneto 33,9 8,6
Friuli Venezia Giulia 32,1 8,1
Liguria 33,6 7,6
Emilia Romagna 33,2 8,7
Toscana 30,8 8,3
Umbria 36,9 7,9
Marche 32,0 7,3
Lazio 33,8 8,2
Abruzzo 36,3 10,9
Molise 34,8 10,8
Campania 37,2 9,3
Puglia 36,3 9,6
Basilicata 35,0 9,6
Calabria 37,6 8,4
Sicilia 36,8 9,9
Sardegna 30,8 8,8
Italia 33,5 8,5
25
Prevalenza obesità in soggetti di 18 anni e più,
per sesso e fascia di età.
CLASSI DETA Uomini Donne
18-24 1,6 1,5
25-34 3,9 2,3
35-44 8,1 4,0
45-54 12,1 10,5
55-64 12,9 13,7
65-74 14,3 16,0
75 e più 8,3 11,0
Totale 8,7 8,3
26
PERSONE DI 3ANNI E PIU, CHE PRATICANO ATTIVITA
FISICA
Num. Persone di tre e più anni che praticano
attività fisica _______________________
________________ x 100 Den. Popolazione
dellindagine Multiscopo
Validità e limiti. Le informazioni vengono
rilevate dallIstat annualmente mediante
lindagine multiscopo sulle famiglie Aspetti
della vita quotidiana. Lindagine campionaria
rileva circa 21.000 famiglie per un totale di
oltre 50.000 individui. I dati sono raccolti per
intervista diretta. Alle persone di 3 anni e più
viene chiesto se praticano uno o più sport con
continuità o saltuariamente (attività sportiva) e
se gli capita di svolgere nel tempo libero
qualche attività fisica come passeggiate di
almeno due chilometri, nuotare, andare in
bicicletta o altro almeno qualche volta
nellanno. Si tratta quindi di informazioni
soggettive riportate direttamente dagli
intervistati.
Fonte dei dati. ISTAT- Indagine Multiscopo sulle
famiglie Cultura, socialità e tempo libero-
Anno 2002
27
REGIONI Sport in modo continuativo Sport in modo saltuario Qualche attività fisica Non praticano sport Non indicato
Piemonte 21,2 11,5 30,6 36,3 (..)
Valle dAosta 25,7 15,4 25,9 32,9 (..)
Lombardia 23,5 11,0 29,9 35,2 (..)
Trentino Alto Adige 28,8 18,7 35,4 16,7 (..)
P.A. Bolzano 33,8 20,8 28,4 16,3 0,6
P.A. Trento 23,9 16,7 42,1 17,1 (..)
Veneto 24,4 13,9 33,8 27,6 (..)
Friuli Venezia Giulia 22,1 10,9 35,9 30,6 (..)
Liguria 21,1 9,0 34,1 35,6 (..)
Emilia Romagna 22,3 11,0 30,8 35,4 (..)
Toscana 23,1 9,5 31,0 35,9 0.6
Umbria 19,3 8,0 29,4 42,8 (..)
Marche 22,0 8,3 28,5 40,3 0,9
Lazio 20,2 10,7 26,5 41,5 1,0
Abruzzo 16,6 9,6 23,3 50,0 (..)
Molise 15,4 8,1 26,2 49,6 0,7
Campania 12,3 6,7 27,4 52,5 1,1
Puglia 16,9 8,6 25,3 48,4 0,7
Basilicata 14,8 8,4 24,2 52,3 (..)
Calabria 14,5 8,0 20,8 55,6 1,1
Sicilia 14,1 7,4 21,7 56,3 0,6
Sardegna 20,5 9,8 32,3 37,3 (..)
Italia 19,8 10,0 28,6 41,0 0,6
28
Persone di tre anni e più che praticano attività
fisica. Anni 1997 e 2001.
Ripartizione geografica Attività fisica regolare 1997 2001 Nessuna attività fisica 1997 2001
Italia nord occidentale 37,6 36,6 29,4 32,9
Italia nord orientale 42,5 41,0 24,9 29,7
Italia centrale 33,0 34,1 37,8 39,8
Italia meridionale 29,4 26,8 42,5 51,0
Italia insulare 27,8 28,2 46,8 52,0
Italia 34,4 33,6 35,5 40,3
Fonte dei dati Ministero della Salute- D.G.
della Programmazione Sanitaria.- Anni 1997-2001.
29
COPERTURA VACCINALE ANTINFLUENZALE
Numeratore Numero di soggetti vaccinati
(Regione, età) ___________________________________
______________ x 100 Denominatore
Popolazione residente (Regione, età) Validità e
limiti. La copertura vaccinale rappresenta uno
dei principali indicatori di efficienza ed
efficacia dellofferta della vaccinazione. I dati
non includono le dosi somministrate in strutture
differenti da quelle del Servizio Sanitario
Nazionale. Benchmark Il PSN 1998-2000 ha
indicato la soglia del 75 per la copertura
vaccinale nella popolazione di età gt 65 anni.
La circolare del Ministero della Salute del
5/08/2005, relativa alla prevenzione e al
controllo dell'influenza per la stagione
2005-2006, conferma la necessità di raggiungere
almeno il 33 di copertura nella popolazione.
Fonte dei dati ed anno di riferimento
elaborazione del Ministero della Salute,
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria,
Ufficio V Malattie Infettive, sui dati forniti
dalle Regioni e Province Autonome. Dati
aggiornati al 29/12/2004.
30
Trend storico della copertura vaccinale gt65 anni
REGIONI 1999-2000 gt65 anni 2000-2001 gt65 anni 2001-2002 gt65 anni 2002-2003 gt65 anni
Piemonte 33,8 44,7 48,3 51,5
Valle DAosta 35,8 56,6 54,5 56,0
Lombardia 39,6 46,7 53,8 58,7
P.A. Bolzano Non disponibile 43,3 38,8 46,8
P.A. Trento 42,4 48,3 50,5 54,6
Veneto 47,3 60,7 63,5 Non disponibile
FVG 63,5 70,0 71,1 72,2
Liguria 37,7 42,3 54,2 59,6
Emilia Romagna 46,2 58,4 61,9 66,5
Toscana 36,0 51,9 51,7 56,7
Umbria 45,5 51,7 58,1 59,3
Marche 53,5 60,8 62,9 65,3
Lazio 26,7 46,5 60,5 67,5
Abruzzo 42,5 50,2 53,7 64,0
Molise 46,7 61,4 61,4 66,9
Campania 38,1 62,3 Non disponibile 75,6
Puglia 38,0 49,0 62,9 64,8
Basilicata 45,6 42,3 46,7 61,8
Calabria 23,6 29,7 Non disponibile 43,9
Sicilia 41,4 47,8 47,4 61,2
Sardegna 30,0 39,4 46,9 52,4
Italia 40,7 50,7 55,2 60,3
31
Copertura vaccinale antinfluenzale- Stagione
2003-2004
Regione/ P.A. lt5 aa. 5-14 aa. 15-24 aa. 25-64 aa. gt 65 aa. Totale
Piemonte 2,2 1,8 2,5 5,3 55,7 15,5
Valle DAosta 1,5 1,2 3,9 4,5 55,3 13,9
Lombardia n.p. n.p. n.p. n.p. 60,9 14,7
P.A. Bolzano 1,9 1,2 1,4 4,4 51,1 10,9
P.A. Trento 2,2 1,6 0,9 0,2 57,8 n.p.
Veneto 0,4 0,4 6,3 6,3 70,9 17,4
FVG n.p. n.p. n.p. n.p. 72,4 23,6
Liguria 4,1 3,1 3,0 9,3 62,5 22,0
Emilia Romagna 4,4 3,9 3,8 9,1 70,3 21,8
Toscana 6,2 5,0 6,0 7,4 61,5 19,4
Umbria 2,7 1,8 1,6 7,1 62,2 18,6
Marche 3,6 3,1 4,6 7,2 67,1 19,6
Lazio 1,9 2,0 1,9 8,1 69,5 17,9
Abruzzo 6,0 4,4 3,2 6,5 67,9 18,7
Molise 7,7 6,1 7,4 9,8 73,7 22,7
Campania 7,4 5,4 4,7 8,9 72,3 17,0
Puglia 7,7 6,1 3,6 7,4 68,4 16,7
Basilicata 1,2 1,7 2,3 8,4 69,9 18,3
Calabria 3,2 2,9 2,8 6,3 55,1 13,8
Sicilia 4,3 3,8 4,2 8,0 63,8 16,4
Sardegna 6,6 4,0 2,9 6,2 43,9 11,8
Italia 4,0 3,1 3,5 6,9 63,4 17,5
32
Prevenzione secondaria
33
(WHO)
DEFINIZIONE DI SCREENING
  • Screening is the process by which unrecognised
    diseases or defects are identified by tests that
    can be applied rapidly on a large scale. It sorts
    out apparently healthy people from those who may
    have a disease.

34
Affinchè un programma di screening sia
  • Sicuro per i soggetti a cui è proposto
  • Eticamente accettabile
  • Positivo in termini di costo/efficacia
  • devono essere rispettati alcuni requisiti (di
    malattia, del test, del servizio sanitario)

35
CRITERI PER INTRAPRENDERE UNA CAMPAGNA DI
SCREENINGRequisiti di malattia
  • Malattia grave o comunque di rilevanza sociale
  • Deve essere disponibile un trattamento efficace
    nello stadio pre-sintomatico della malattia
  • Deve essere conosciuta la storia naturale della
    malattia in modo da sapere se esiste un margine
    di tempo dopo la diagnosi precoce per poter
    intervenire in modo risolutivo
  • Se la malattia è rara, per poter avere un buon
    impatto costo/efficacia , occorre che lefficacia
    sia molto elevata
  • (es.test di Guthrie alla nascita è in grado di
    individuare tutti i bambini con fenilchetonuria,
    condizione molto rara)

36
CRITERI PER INTRAPRENDERE UNA CAMPAGNA DI
SCREENINGRequisiti del test
  • Rapido e di facile esecuzione, economico
  • Sicuro e ben accettato dai soggetti su cui deve
    essere effettuato (non invasivo)
  • Affidabile e valido

37
Tipi di screening
  • Diagnosi precoce della malattia in fase
    pre-clinica (es. carcinoma in situ)
  • Diagnosi di condizioni a rischio per la malattia
    (precancerosi, displasia grave)

38
TEST DI SCREENING
  • Un test è affidabile se fornisce risultati
    coerenti, ripetibili
  • Un test è valido se divide correttamente le
    persone nel gruppo con malattia e nel gruppo
    senza malattia in base alle sue caratteristiche
    di SENSIBILITA e SPECIFICITA

39
(No Transcript)
40
Risultati possibili del test
41
Sensibilità e specificità
SENSIBILITA probabilità del test positivo nelle
persone con malattia a/(ac)
SPECIFICITA probabilità del test negativo nelle
persone senza malattia d/(bd) VPP probabilità
di essere affetti dalla malattia quando il test è
positivo a/ (ab) VPN probabilità di non essere
affetti dalla malattia quando il test è negativo
d/(cd)
42
Sensibilità
  • La sensibilità è la proporzione di
  • malati che risultano positivi al test
  • La sensibilità è la capacità della
  • misura di identificare i malati
  • La sensibilità è la probabilità di
  • risultare positivi al test quando si è malati

43
Specificità
  • La specificità è la proporzione di sani
  • che risultano negativi al test
  • La specificità è la capacità della
  • misura di identificare i sani
  • La specificità è la probabilità di
  • risultare negativi al test quando si è sani

44
Sensibilità e specificità (I)
SENSIBILITA 90/100 0,9 90
SPECIFICITA 950/1.000 0,95 95
VP () 90/140 0,643 64,3
45
Sensibilità e specificità (II)
SENSIBILITA 90/100 0,9 90
SPECIFICITA 9.500/10.000 0,95 95
PV () 90/590 0,152 15,2
46
Persone con diabete
Persone sane
glucosio
110
90
130
47
(No Transcript)
48
(No Transcript)
49
Valutazione efficacia screening (1)
50
Valutazione efficacia screening (2)
51
Test di screening più comuni
  • Pap-test
  • Mammografia
  • Screening pediatrici per fenilchetonuria,
    displasia congenita dellanca, galattosemia,

52
Programmi nazionali screening previsti dal PSN
1998-2000
  • Screening mammografico con periodicità biennale
    per le donne tra 50 e 69 anni
  • Screening tramite pap test con periodicità
    triennale per le donne tra 25 e 64 anni
  • Diagnosi precoce delle patologie tumorali
    eredo-familiari invasive e preinvasive nei
    soggetti riconosciuti ad alto rischio,
    limitatamente alle patologie per le quali la
    diagnosi precoce si è dimostrata efficace nel
    modificare la storia naturale della malattia.

53
I programmi di screening dovranno prevedere (cfr
PSN 98-00)
  • La predisposizione di Linee guida per la conferma
    diagnostica dei casi sospetti identificati ed il
    trattamento tempestivo dei casi confermati
  • Listituzione di un sistema di controllo di
    qualità dei programmi di diagnosi precoce.

54
Mammografiacaratteristiche
  • Sensibilità 77-97.Diminuzione(51-83) nelle
    donne sotto i 50 anni o in terapia ormonale
    sostitutiva
  • Specificità 94-97. Falsi positivi soprattutto
    nelle donne sotto i 50 anni(7-8)

Screening for breast cancer. Whats new from tha
USPSTF. AHRQ Pubblication N APPIP 02-0011, April
2001. Agency for Helthcare Research and Quality,
Rockville, MD.
55
Mammografia aspetti positivi
  • Lo screening mammografico effettuato ogni 1-2
    anni puo ridurre la mortalità per carcinoma
    mammario del 20-25
  • Effetto maggiore per donne dai 50 ai 69 anni (l
    elevato rischio neoplastico aumenta con letà
    dalla 4 decade in poi)

Screening for breast cancer. Whats new from tha
USPSTF. AHRQ Pubblication N APPIP 02-0011, April
2001. Agency for Helthcare Research and Quality,
Rockville, MD.
56
Mammografiaaspetti negativi
  • Ad oggi vi sono dati contrastanti riguardo gli
    effetti sulla mortalità per carcinoma mammario
  • Lo screening mammografico non cambia in modo
    significativo la mortalità complessiva
  • E presente un aumento della mortalità associato
    allo screening
  • - radioterapia
  • - eccesso di morti cardiovascolari

Olsen O, Goetzsche PC, Screening for breast
cancer with mammography (Cochrane Rewiew), The
Cochrane Library, Issue 4, 2001 Oxford, Update
Software
57
PAP-TEST
  • Sensibilità
  • - 80 CIN pre-invasivo
  • - 85 stadio pre-clinico 1a - 1b
  • - 90 stadio pre-clinico 2
  • Specificità
  • - 99,94 (0,06 falsi positivi) Conferma con
    colposcopica e biopsia
  • - 93,74 con borderline classificati positivi
    (6,2 risultati borderline con necessità di
    ripetere il test)

Van der Akker-van Marle ME, Van Ballegooijen M,
et al Cost-Effectiveness of cervical cancer
screening Comparison of screening policies, J
Natl Cancer Inst, 2002 Feb 6 vol 94,N3, pp
193-204
58
PAP TEST
  • Scopi
  • - identificare neoplasie in fase pre-invasiva
  • - ridurre la mortalità da Ca cervice uterina
  • Effetti riduzione del rischio di morte
  • - 80 stadio 1a
  • - 20 stadio 2
  • Periodicità triennale per le donne tra i 25 e i
    64 anni

Van der Akker-van Marle ME, Van Ballegooijen M,
et al Cost-Effectiveness of cervical cancer
screening Comparison of screening policies, J
Natl Cancer Inst, 2002 Feb 6, vol 94,N3,
pp 193-204
59
  • FOBT
  • - Sensibilità variabile dal 401 al 922 a
    seconda dello studio considerato (media 70)
  • - Specificità 90
  • ENDOSCOPIA
  • - Sensibilità 90
  • - Specificità 100
  • per il segmento intestinale esplorato

2 Bond JH, Screening Guidelines for Colorectal
Cancer, Am J Med , 1999 Jan 25, vol 106, pp
7s-10s 1 Farina A, Gaiti L, Pisano G, Zambelli A,
Lo screening della popolazione a rischio per
cancro del colon retto nella provincia di Cremona
60
PSA
  • Raccomandato ogni anno
  • Bassa sensibilità e specificità
  • SENSIBILITA' 80
  • SPECIFICITA' 28-35
  • Biopsia per valori di PSA gt 4 ng/ml

Hoedemaeker RF, Van der Kwast TH, Vis AN, Boer R
et al, Pathologic Faetures of Prostate Cancer
Found at Population-Based Screening With a
Four-Year Interval, J Natl Cancer Inst, 2001 Aug
1, Vol 93, N 15, pp 1153-1158
61
PSA
  • Assenza di prove di una riduzione di mortalità
    negli uomini sottoposti a screening
  • Elevato numero di falsi positivi
  • Rischio di lead-time bias (pura anticipazione
    diagnostica senza benefici dimostrati)

62
Sperimentazione di Québec
  • 42 degli uomini di 50 anni svilupperà un (micro)
    carcinoma della prostata nel resto della vita
  • 9 di essi avrà sintomi a causa del tumore
  • 3 morirà a causa del tumore

63
Conclusioni
  • Non vi è riduzione della mortalità
  • Impatto negativo sulla qualità della vita sembra
    superare i benefici

64
Screening per Ca colon-retto FOBT
ENDOSCOPIA
  • La lunga fase preclinica rende il tumore adatto
    particolarmente a test di screening per i
    soggetti di età superiore ai 50 anni a rischio
    per
  • storia personale o familiare di Ca colon
  • precedenti resezioni di adenomi
  • anamnesi positiva per patologia infiammatorie
    croniche (Chron,RCU)
  • Periodicità - FOBT ogni 2 anni circa
  • - ENDOSCOPIA ogni 5 anni
    (FOBTneg)

Bond JH, Screening Guidelines for Colorectal
Cancer, Am J Med , 1999 Jan 25, vol 106, pp 7s-10s
Foecal occult blood test (ricerca sangue
occulto fecale)
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