Tecnologie e Metodi Avanzati per il Recupero e il Riciclo dei Materiali - PowerPoint PPT Presentation

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Tecnologie e Metodi Avanzati per il Recupero e il Riciclo dei Materiali

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Title: Tecnologie e Metodi Avanzati per il Recupero e il Riciclo dei Materiali


1
Tecnologie e Metodi Avanzati peril Recupero e il
Riciclo dei Materiali
  • Presentazione del corso
  • Introduzione
  • recupero
  • riciclo riuso/recupero di funzioni recupero di
    materia e/o di energia
  • materiali compositi
  • Docente Prof. Giuseppe Bonifazi

2
Introduzione
  • Per riciclo si intende tutto l'insieme di
    strategie volte a recuperare i rifiuti per
    riutilizzarli evitando di smaltirli in altro
    modo.
  • Il riciclo comprende
  • Recupero di materiali che possono essere
    utilizzati in nuovi processi produttivi
  • Recupero di energia, attraverso ad esempio la
    combustione dei rifiuti
  • Riutilizzo di materiali, ossia luso di un
    rifiuto con le stesse funzioni del prodotto di
    partenza

3
Introduzione
Flusso globale di materiale
4
Introduzione
  • Il simbolo universale del riciclo
  • La prima freccia indica la separazione alla
    sorgente, ad esempio la rimozione del materiale
    dai rifiuti e la consegna per la successiva
    raccolta in contenitori specializzati (ad es.
    lattina separata dal consumatore e immessa negli
    appositi contenitori per la raccolta
    differenziata).
  • La seconda freccia simboleggia il trattamento del
    materiale (ad es. le lattine vengono prelevate
    dal gestore della raccolta e vengono compresse e
    vendute a una fonderia di alluminio, dove vengono
    prodotti nuovi fogli di alluminio per la
    produzione di nuove lattine).
  • La terza freccia rappresenta la reimmissione del
    nuovo prodotto sul mercato (ad es. il
    consumatore acquista la nuova lattina).

5
Gestione del problema dei rifiuti
  • La gestione dei rifiuti comprende i seguenti
    aspetti
  • La riduzione alla fonte della produzione dei
    rifiuti, agendo su progettazione, produzione e
    commercializzazione dei beni, diminuendo le
    quantità di rifiuto da destinare allo
    smaltimento finale.
  • Il recupero di materia e/o di energia e il
    riutilizzo degli scarti.
  • Il corretto smaltimento dei rifiuti non
    recuperabili (pericolosi, contenenti sostanze
    tossiche, nocive, ecc.)
  • Il miglioramento degli altri sistemi di
    trattamento e/o smaltimento, come ad esempio
    inceneritori, impianti di compostaggio e
    discariche.

6
La nuova disciplina dei rifiuti
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • La nuova normativa in materia di rifiuti
    ribadisce i criteri di priorità nella gestione
    già individuati nella normativa previgente
    (decreto Ronchi del 1997)
  • Limitare al massimo la produzione di rifiuti e le
    conseguenze dello smaltimento, privilegiandone il
    recupero mediante riciclo, reimpiego, riutilizzo
    o ogni altra azione finalizzata allottenimento
    di materie prime secondarie, nonché alluso dei
    rifiuti come fonte di energia.

7
La nuova disciplina dei rifiuti
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • Le pubbliche amministrazioni devono perseguire
    tali finalità mediante
  • Sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un
    uso più razionale e un maggiore risparmio di
    risorse naturali
  • Messa a punto tecnica e limmissione sul mercato
    di prodotti concepiti in modo da non contribuire,
    o contribuire il meno possibile, per la loro
    fabbricazione, il loro uso o il loro smaltimento,
    ad incrementare la quantità o la nocività dei
    rifiuti e i rischi di inquinamento
  • Lo sviluppo di tecniche appropriate per
    leliminazione di sostanze pericolose contenute
    nei rifiuti al fine di favorirne il recupero

8
Definizione di rifiuto
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • La nozione di rifiuto
  • Qualsiasi sostanza od oggetto che rientri nelle
    categorie riportate nellAllegato A alla parte
    quarta del presente decreto e di cui il detentore
    si disfi o abbia deciso o abbia lobbligo di
    disfarsi

9
Definizione di rifiuto
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
10
Raccolta
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • Nel decreto la raccolta è definita loperazione
    di prelievo, di cernita o di raggruppamento dei
    rifiuti per il loro trasporto.
  • Tutte le attività di recupero dei materiali
    prendono inizio con la fase di raccolta. I
    prodotti devono poi essere trasformati in materie
    prime secondarie che rispondano ai requisiti
    richiesti dal mercato per essere immessi
    nuovamente nel circuito produttivo industriale.

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Raccolta Differenziata
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • Nel decreto è definita
  • la raccolta idonea, secondo criteri di
    economicità, efficacia, trasparenza ed
    efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in
    frazioni merceologiche omogenee, al momento della
    raccolta o, per la frazione organica umida, anche
    al momento della trattamento, nonché a
    raggruppare i rifiuti di imballaggio
    separatamente dagli altri rifiuti urbani, a
    condizione che tutti i rifiuti sopra indicati
    siano effettivamente destinati al recupero
  • Raccolta differenziata per tipologia di prodotto
  • Raccolta multimateriale per due o più tipologie
    di prodotti
  • Raccolta indifferenziata di tutte le frazioni di
    rifiuti

12
Raccolta differenziata
Misure per incrementare la raccolta differenziata
  • In ogni ambito territoriale ottimale deve essere
    assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti
    urbani pari alle seguenti percentuali minime di
    rifiuti prodotti
  • Almeno il 35 entro il 31/12/2006
  • Almeno il 45 entro il 31/12/2008
  • Almeno il 65 entro il 31/12/2012

13
Definizione di smaltimento
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • Lo smaltimento è definito
  • Ogni operazione finalizzata a sottrarre
    definitivamente una sostanza, un materiale o un
    oggetto dal circuito economico e/o di raccolta e
    in particolare, le operazioni previste
    dallAllegato B alla parte quarta del decreto.
  • Lo smaltimento dei rifiuti deve essere
    effettuato
  • In condizioni di sicurezza
  • Quando si sia verificata limpossibilità tecnica
    ed economica di procedere al recupero
  • Riducendo il più possibile, sia in massa che in
    volume, i rifiuti da avviare allo smaltimento
  • Ricorrendo ad una rete integrata ed adeguata di
    impianti di smaltimento

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Definizione di smaltimento
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
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Recupero
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • Nel decreto il recupero è definito
  • Le operazioni che utilizzano rifiuti per generare
    materie prime secondarie, combustibili o
    prodotti, attraverso trattamenti meccanici,
    termici, chimici o biologici, incluse la cernita
    o la selezione, e, in particolare, le operazioni
    previste nellAllegato C alla parte quarta del
    decreto.

16
Recupero
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
17
La classificazione dei rifiuti
D.L.vo 3/4/2006 n. 152 Testo Unico ambientale
  • Una prima fondamentale distinzione è effettuata
    in base allorigine
  • Rifiuti urbani
  • Rifiuti speciali
  • Questi possono a loro volta distinguersi in base
    alle caratteristiche di pericolosità
  • Pericolosi
  • Non pericolosi

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La classificazione dei rifiuti
Rifiuti Urbani
  • Rifiuti domestici anche ingombranti provenienti
    da locali e luoghi adibiti ad uso di civile
    abitazione
  • Rifiuti non pericolosi provenienti da locali e
    luoghi adibiti ad usi diversi dai precedenti ()
  • Rifiuti provenienti dallo spazzamento delle
    strade
  • Rifiuti di qualunque natura e provenienza
    giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle
    strade ed aree private comunque soggette ad uso
    pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e
    sulle rive dei corsi dacqua
  • Rifiuti vegetali provenienti da aree verdi quali
    giardini, parchi e aree cimiteriali

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La classificazione dei rifiuti
Rifiuti Speciali
  • Rifiuti da attività agricole e agro-industriali
  • Rifiuti derivanti da attività di demolizione,
    costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che
    derivano da attività di scavo
  • Rifiuti da lavorazioni industriali
  • Rifiuti da lavorazioni artigianali
  • Rifiuti da attività commerciali
  • Rifiuti da attività di servizio
  • Rifiuti derivanti dalle attività di recupero e
    smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla
    potabilizzazione e da altri trattamenti delle
    acque e dalla depurazione delle acque reflue e da
    abbattimento di fumi
  • Rifiuti derivanti da attività sanitarie
  • Macchinari e apparecchiature deteriorati e
    obsoleti
  • Veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e
    loro parti
  • Combustibile derivato da rifiuti
  • Rifiuti derivati dalle attività di selezione
    meccanica dei rifiuti solidi urbani

20
La classificazione dei rifiuti
Categorie particolari di rifiuti
  • Imballaggi e rifiuti di imballaggio
  • Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
    elettroniche (RAEE)
  • Rifiuti sanitari
  • Veicoli fuori uso
  • Prodotti contenenti amianto
  • Pneumatici fuori uso
  • CDR (combustibile da rifiuti) e CDR-Q
    (combustibile da rifiuti di qualità elevata)
  • Rifiuti derivanti da attività di manutenzione
    delle infrastrutture
  • Rifiuti prodotti dalle navi e residui di scarico
  • Rifiuti di origine animale
  • Oli usati
  • Fanghi provenienti da processi di depurazione di
    acque reflue

21
Selezione
  • La "raccolta differenziata" facilita il riciclo
    dei materiali, in quanto consente di selezionare
    frazioni merceologiche omogenee destinate al
    riutilizzo e recupero di materie prime.
  • La selezione dei materiali da riciclare può
    essere eseguita meccanicamente o manualmente in
    base alla tipologia dellimpianto. Lattività di
    selezione permette di eliminare eventuali
    frazioni estranee.

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Tecnologie di riduzione di dimensioni
  • Dismantling
  • Crushing
  • Grinding
  • Regrinding
  • Shredding
  • Attritioning

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Tecnologie di separazione
  • Density Separation
  • Density Media Separation
  • Dynamic Density Separation
  • Optical Sorting
  • Electrostatic Separation
  • Triboelectric Separation
  • Eddy current Separation
  • Magnetic Separation System
  • Universal Product Code Scanning
  • Solvent Separation
  • Softening Point Separation
  • Froth Flotation Separation
  • Size Classification

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Materiali compositi
  • Molti beni di consumo sono costituiti da
    combinazioni complesse di diversi materiali,
    difficilmente separabili tra loro.
  • Ad esempio
  • gli autoveicoli, che sono fabbricati con
    differenti materiali (metalli, materie plastiche,
    gomma, ecc.)
  • i televisori e i calcolatori elettronici, i cui
    video contengono elementi che impediscono la
    riutilizzazione del vetro per tutti gli impieghi
  • Le operazioni di trattamento per il recupero di
    tali materiali sarebbero facilitate se, già in
    fase di progettazione, si prevedesse la
    separabilità delle diverse componenti

25
Materiali compositi
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Materiali compositi
Processi di riciclo per i materiali compositi
SMC Sheet Molding Compound RIM Reaction
Injection Molded
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Materiali compositi
Pirolisi
Nella pirolisi i polimeri vengono decomposti ad
elevate temperature in assenza di ossigeno.
Questo processo rompe il polimero in frazioni
idrocarboniche riutilizzabili come monomeri,
carburanti e sostanza chimiche. Durante questo
processo le fibre sono separate dai polimeri e
possono essere riutilizzate come filler o
rinforzi.
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Materiali Riciclabili
  • Esempi di materiali che possono essere riciclati
  • Carta e Cartone
  • Vetro
  • Alluminio
  • Plastica
  • Materiali ferrosi
  • Materiale Organico
  • Inerti misti da costruzione
  • Beni durevoli
  • Legno
  • Batterie per auto trazione
  • Pile scariche
  • Oli usati

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Carta e Cartone
  • Carta e cartone sono materiali diffusissimi nel
    mondo moderno, e sono utilizzati per gli scopi
    più diversi
  • libri, riviste e giornali
  • carta, cartoncino e cartone impiegati negli
    imballaggi
  • carta per usi igienici
  • carta moneta
  • rivestimento delle pareti (carta da parati)
  • cartongesso.
  • In Italia il Consorzio che si occupa del riciclo
    e il recupero degli imballaggi di origine
    cellulosica è il Comieco (Consorzio Nazionale
    Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base
    Cellulosica).

30
Carta e Cartone
  • Carta e cartone si ricavano dalla cellulosa,
    ossia la componente fibrosa che si estrae dal
    legno degli alberi e di altre specie vegetali o
    anche dal riciclo di carta e cartoni usati.
  • Di fatto più del 50 della carta e del cartone
    immessi al consumo in Italia viene raccolta e
    riciclata, e concorre alla produzione di nuova
    carta e di nuovo cartone.

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Carta e Cartone
  • I mezzi destinati a svuotare i contenitori della
    raccolta differenziata trasportano la cosiddetta
    carta da macero presso la piattaforma di
    selezione
  • La piattaforma di selezione è un luogo di
    raccolta dove gli operatori eliminano il
    materiale estraneo come ferro e plastica e
    suddividono per tipologie la carta che viene
    fatta scorrere su un nastro trasportatore.
  • La carta selezionata viene pressata e legata in
    grosse balle per ottimizzarne la movimentazione e
    il trasporto. La piattaforma di selezione
    trasferisce il materiale cellulosico alla
    cartiera.

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Carta e Cartone
  • Nelle cartiere si ricicla il macero proveniente
    dalla raccolta differenziata.
  • Il materiale cellulosico finisce nel pulper, dove
    le fibre della carta vengono distaccate in acqua.
  • Gli impasti per i diversi strati del cartone sono
    avviati alla macchina continua dove si formano
    i fogli di carta che vengono successivamente
    accoppiati, disidratati e asciugati.
  • Carta e cartoncino sono avvolti in grandi bobine,
    poi le ribobinatrici e le taglierine producono
    rotoli o formati di svariate misure che le
    cartiere forniscono su ordinazione alle
    cartotecniche.

33
Carta e Cartone
Processo di riciclo della carta
34
Vetro
  • Il vetro ha origini antichissime ed è prodotto
    fondendo ad elevate temperature sabbie speciali
    con l'aggiunta di soda.
  • Riciclare il vetro permette quindi di
  • ridurre le attività di cava,
  • evitare la produzione dei residui tossici della
    fusione,
  • risparmiare energia.
  • In Italia il Consorzio che si occupa del riciclo
    del vetro è il Co.Re.Ve. (Consorzio Recupero
    Vetro).

35
Vetro
  • Una volta raccolti in modo differenziato, i
    prodotti di vetro (bottiglie barattoli, vasetti
    ecc.) vengono selezionati e ripuliti da elementi
    estranei in impianti progettati appositamente.
  • Vetro piano
  • Vetro di contenitori
  • Il vetro viene separato on-line per colore (ad
    es. incolore, verde e marrone).
  • Quindi nelle vetrerie il vetro viene fuso e
    rimodellato in nuovi oggetti.
  • L'igienicità del vetro permette, oltre al
    riciclo, il riutilizzo.

36
Vetro
Schema impianto riciclo vetro
37
Vetro
38
Vetro
39
Alluminio
  • L'alluminio è uno dei materiali più abbondanti in
    natura e possiede una serie di caratteristiche
    che lo rendono particolarmente adatto alla
    produzione di imballaggi
  • è impermeabile,
  • non lascia passare la luce,
  • non altera il gusto del contenuto
  • può essere riciclato un numero infinito di volte
    senza perdere le sue qualità originali.
  • Il grande vantaggio del riciclo dell'alluminio
    risiede nel risparmio energetico fino al 95
    dell'energia necessaria ad estrarre alluminio
    vergine dai minerali (ad esempio la bauxite).

40
Alluminio
  • Le lattine, le bombolette spray e gli altri
    contenitori in alluminio, dopo essere stati
    gettati nei cassonetti, sono trasportati a
    impianti dedicati al riciclaggio dell'alluminio.
  • Dopo aver eliminato eventuali corpi estranei, i
    rifiuti vengono fusi per ricavare lingotti di
    alluminio puro.
  • I lingotti sono poi lavorati per ottenere delle
    lamine da utilizzare per la produzione di nuovi
    contenitori o altri oggetti.
  • In Italia il C.I.A.L. è il consorzio che si
    occupa dell'avvio al riciclaggio dei rifiuti in
    alluminio.

41
Alluminio
42
Plastica
  • Il riciclaggio dei materiali plastici assume
    un'importanza primaria se si considera che la
    plastica è ottenuta attraverso la raffinazione
    del petrolio.
  • L'esauribilità di questa risorsa e il suo alto
    costo di estrazione rendono necessario uno sforzo
    comune per aumentare sensibilmente la quota di
    plastica ottenuta dal processo di riciclaggio.
  • La famiglia di materiali plastici utilizzati per
    gli imballaggi e per altri prodotti di uso
    quotidiano è piuttosto ampia per riconoscerli è
    sufficiente individuare il codice sull'etichetta
    o stampigliato a caldo sul prodotto.

43
Plastica
  • PET (polietilentereftalato)
  • Questo polimero presenta
  • elevate proprietà meccaniche,
  • buona tenacità,
  • buona resistenza termica e chimica,
  • ottima trasparenza e brillantezza.
  • Viene utilizzato per la produzione di
  • bottiglie per acqua e bibite,
  • flaconi per detergenti domestici,
  • vassoi e blister termoformati,
  • film di supporto per termoaccoppiati
  • fibre (per abbigliamento, arredamento,
    imbottiture, cordami, uso geotessile, ecc.),
  • film per effetti decorativi e arti grafiche
  • lastre fotografiche e radiografiche
  • nastri audio e video.
  • Il PET riciclato viene utilizzato per la
    produzione di nuovi contenitori, oppure, nel
    campo di applicazione delle fibre, si ottengono
    imbottiture, maglioni, "pile", moquette, interni
    per auto, blister e reggette.

44
Plastica
  • PP (polipropilene)
  • Le sue caratteristiche sono
  • buone proprietà meccaniche,
  • buona resistenza chimica,
  • elevata impermeabilità al vapore acqueo.
  • Sono numerosi i settori di applicazione di questo
    polimero
  • flaconi per detergenti e cosmetica,
  • cassette,
  • film orientati in sostituzione del cellophane,
  • sacchi industriali,
  • mobili da giardino,
  • fibre (corde e sacchi),
  • articoli casalinghi,
  • batterie
  • paraurti auto.

45
Plastica
  • PE (polietilene)
  • Le sue caratteristiche sono
  • buona resistenza meccanica e rigidità,
  • resistenza agli acidi, alcali, soluzioni saline e
    vari solventi organici (es. oli e benzine),
  • scarsa trasparenza (opaco).
  • Viene utilizzato per la fabbricazione di
  • bottiglie e flaconi per alimenti,
  • detergenti e agenti chimici,
  • cassette e fusti,
  • film di vari spessori per uso agricolo,
    industriale, edile.
  • Il PE riciclato, viene reimpiegato per la
    realizzazione di nuovi contenitori per
    detergenti, oppure sacchi della spazzatura, film
    per imballaggio, manufatti per l'industria.

HDPE
LDPE
46
Plastica
  • PVC (cloruro di polivinile)
  • Le sue caratteristiche sono
  • buona resistenza meccanica e chimica,
  • elevata impermeabilità al vapore acqueo.
  • Sono numerosi i settori di applicazione di questo
    polimero
  • bottiglie e flaconi (circa il 6 della produzione
    di bottiglie per acque minerali non gasate),
  • blister termoformati,
  • film flessibili,
  • tubi,
  • telai di finestre,
  • tapparelle,
  • guaine per cavi elettrici,
  • finte pelli,
  • giocattoli,
  • parti di automobili e
  • accessori biomedicali.
  • Il PVC riciclato, viene riutilizzato soprattutto
    nel settore edile per la produzione di tubi,
    scarichi per l'acqua piovana, raccordi,
    passacavi.

47
Plastica
  • PS (polistirene)
  • Le sue caratteristiche sono
  • elevata rigidità e trasparenza,
  • buona resistenza all'urto,
  • leggerezza,
  • buon isolamento termico ed acustico.
  • Sono numerosi i settori di applicazione di questo
    polimero
  • scatole trasparenti,
  • flaconi per medicinali e cosmetica,
  • vaschette per yogurt e formaggi molli,
  • imballaggi per alimenti (vaschette) ed
    industriali (protezione interna),
  • mobili,
  • piatti e bicchieri monouso,
  • pannelli isolanti e
  • giocattoli.

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Plastica
Diversi processi di riciclo della plastica

49
Plastica
Schema riciclo meccanico della plastica

50
Plastica
Schema impianto riciclo del PET

51
Plastica
52
Materiali Ferrosi
  • Nella categoria dei rifiuti in metallo rientrano
    una grande quantità di prodotti
  • tappi a vite e a corona di bottiglie
  • vasetti
  • imballaggi industriali
  • rifiuti ferrosi,
  • scatole regalo di dolciumi e biscotti
  • scatolame vario (lattine di tonno, pelati, caffè
    ecc.).
  • I rifiuti raccolti sono poi conferiti alle
    fonderie ed alle acciaierie consociate nel per
    essere trasformate in nuovi prodotti.
  • A partire dai rifiuti in metallo si possono
    produrre binari ferroviari, parti meccaniche,
    paratie navali, biciclette, ecc.
  • In Italia il Consorzio che si occupa di questi
    materiali è il C.N.A. (Consorzio Nazionale
    Acciaio)

53
Materiale Organico
  • Oltre il 25 dei rifiuti urbani è costituito da
    materiale organico, come scarti di cucina,
    fogliame, sfalci del giardino ecc.
  • Si tratta di rifiuti biodegradabili che, grazie
    all'azione di microrganismi, nell'arco di alcuni
    mesi si trasformano in compost, un concime
    naturale adatto al giardinaggio e
    all'agricoltura.
  • La produzione del compost dai rifiuti organici
    può avvenire a livello domestico o su grande
    scala.

54
Inerti Misti da Costruzioni
  • I rifiuti inerti sono prodotti nel settore
    dell'edilizia durante la demolizione di edifici o
    di pareti, solai, muri di cinta ecc.
  • Il riciclaggio dei rifiuti inerti riguarda sia la
    cosiddetta frazione lapidea, ossia quella
    composta da mattoni, malte e calcestruzzi sia i
    singoli materiali contenuti nei rifiuti come
    residui ferrosi (travi in acciaio, tondini in
    ferro dolce, tubature, ecc.), legnosi (parti di
    persiane, finestre, porte, travi in legno ecc.).

55
Inerti Misti da Costruzioni
  • La frazione lapidea può essere impiegata in
    sostituzione degli inerti naturali come materiale
    di riempimento durante la preparazione e
    l'esercizio delle discariche, in opere di
    ripristino ambientale, per sottofondi stradali,
    riempimenti cioè in usi "meno nobili" che
    richiedono materiali di qualità inferiore.
  • I materiali ferrosi, legnosi e di altro tipo sono
    invece inviati alle rispettive filiere di
    riciclaggio.

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Inerti Misti da Costruzioni
Diagramma di flusso impianto di riciclo
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Inerti Misti da Costruzioni
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Inerti Misti da Costruzioni
  • CD material Recycling technology

    Recycled product

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Inerti Misti da Costruzioni
CD materials Recycling technology

Recycled product
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Beni Durevoli
  • I beni durevoli, come elettrodomestici, mobili,
    materassi, apparecchiature elettroniche, sono
    composte di vari materiali, alcuni dei quali
    riciclabili ed altri inquinanti.
  • I frigoriferi, ad esempio, oltre a metalli e
    plastica riciclabili possono contenere rilevanti
    quantità di CFC, i gas responsabili
    dell'assottigliamento dello strato d'ozono.
  • Allo stesso modo il tubo catodico di ogni
    televisore o monitor per computer contiene
    elementi pericolosi e inquinanti come fosforo,
    cadmio, zinco e piombo.

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Beni Durevoli
  • Grazie alle moderne tecnologie è possibile
    recuperare la quasi totalità dei materiali
    inquinanti o riciclabili contenuti nei beni
    durevoli.
  • I CFC e gli oli dei frigoriferi sono ad esempio
    estratti e stoccati in contenitori stagni per
    essere avviati ai centri di trattamento e
    condizionamento. I tubi catodici vengono invece
    scomposti in ambienti protetti in modo da evitare
    la dispersione delle sostanze inquinanti
    nell'ambiente.
  • Anche i materassi o i mobili possono essere una
    fonte di legno, metalli o stoffe riciclabili.

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Beni Durevoli
Schema impianto smantellamento rifiuti
elettronici
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Beni Durevoli
Problematiche attuali
  • Sviluppo di processi e logiche di controllo
    applicabili a un vasto assortimento di prodotti
    in alimentazione
  • Elevata variabilità della composizione dei
    materiali
  • Disassemblaggio selettivo prima del trattamento
    in relazione al ciclo di vita, agli obiettivi di
    sostenibilità, alla capacità di processo e agli
    aspetti economici
  • Sistemi automatici per lidentificazione e la
    separazione di materiali pericolosi
  • Sviluppo di sistemi di riconoscimento 2D e 3D

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Beni Durevoli
  • Riduzione dei tempi di elaborazione delle
    informazioni morfologiche
  • Messa a punto di sistemi robotici in grado di
    operare separazioni multioggetto
  • Sistemi di identificazione automatica in grado di
    riconoscere forma, spessore, dimensioni, massa,
    colore, caratteristiche tessiturali superficiali
    e invecchiamento
  • Studio delle procedure per lintegrazione della
    raccolta, la preselezione, il trattamento e il
    riprocessamento in funzione del grado di purezza
    richiesto

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Legno
  • I rifiuti legnosi, raccolti in modo
    differenziato, sono triturati e pressati in modo
    grossolano per essere condotti in modo pratico ed
    economico agli impianti di riciclaggio.
  • Un'ulteriore lavorazione, permette poi di
    produrre scagliette di legno pronte all'uso (i
    cosiddetti "chips"), la cui qualità è garantita
    dall'alto livello tecnologico raggiunto dai
    processi di lavorazione industriale e dalla bontà
    della materia prima.

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Legno
  • I chips trovano utilizzo in numerose filiere
  • in pannelli truciolati adatti all'industria del
    mobile e dei complementi d'arredo
  • possono essere trasformati in pasta cellulosica,
    utile alle cartiere per produrre carta riciclata
  • possono entrare a far parte del compost, da cui
    si ottengono ammendanti e concimi naturali per
    l'agricoltura.

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Legno
  • Gli scarti di produzione di tutte le fasi del
    processo di riciclaggio del legno possono essere
    recuperati attraverso la produzione di
    combustibile derivato da rifiuti (il cosiddetto
    CDR) ed utilizzati negli impianti di
    termovalorizzazione per la produzione di energia
    elettrica.

68
Batterie per Auto Trazione
  • I principali componenti delle batterie per auto
    sono il piombo, la plastica e l'acido solforico.
  • Queste sostanze, sebbene altamente inquinanti,
    possono essere riciclate per produrre altri
    materiali o nuove batterie.
  • Proprio per questo, in Italia è stato istituito
    il Cobat (Consorzio obbligatorio batterie
    esauste) che si occupa di smaltire correttamente
    le batterie e di riciclarne i componenti.

Contenitore (monoblocco)
Piastra positiva
Piastra negativa
Separatore
Tappi
Coperchi
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Batterie per Auto Trazione
  • Per rendere possibile il riciclaggio le batterie
    esauste sono frantumate e i singoli componenti
    sono separati e trattati in modo specifico.
    L'acido solforico viene trattato con speciali
    reagenti che lo neutralizzano e ne permettono il
    riutilizzo nel processo stesso o lo smaltimento.
  • La plastica (polipropilene e PVC) una volta
    lavata accuratamente e ridotta in scaglie è
    pronta per essere riciclata e riutilizzata per
    nuove scatole di batterie.

70
Batterie per Auto Trazione
Schema processo di recupero delle batterie esauste
71
Batterie per Auto Trazione
  • Il piombo delle batterie è presente sia sotto
    forma metallica, nelle griglie, che sotto forma
    di un impasto di sali e ossidi che va sotto il
    nome di pastello.
  • Separato anche esso dagli altri componenti in
    seguito alla frantumazione viene avviato ai forni
    dove con aggiunta di additivi quali il carbonato
    sodico, trucioli di ferro e carbone viene fuso
    alla temperatura di circa 800 gradi.
  • Dai forni si ricava il cosiddetto piombo d'opera
    che contiene ancora una certa quantità di
    elementi impuri, quali il rame, lo stagno e
    l'antimonio.
  • Il piombo d'opera viene rifuso in caldaie e dopo
    una prima schiumatura, viene sottoposto a
    trattamenti chimico-fisici diversi per eliminare
    le impurità e ottenere il piombo o leghe di
    piombo commerciali.
  • Nel ciclo di lavorazione delle componenti della
    batteria esausta, il trattamento del piombo è
    quello di maggiore rilevanza.

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Pile Scariche
  • Le Pile scariche rientrano nella categoria dei
    Rifiuti Urbani pericolosi poichè i metalli
    pesanti contenuti al loro interno potrebbero
    essere dannosi per l'uomo e per la natura se
    venissero dispersi nell'ambiente.
  • Attraverso la raccolta differenziata è invece
    possibile estrarre i singoli metalli (ferro,
    manganese, zinco, piombo, cadmio, mercurio) e le
    soluzioni acide o alcaline per provvedere al
    riciclaggio o al corretto smaltimento.

73
Pile Scariche
74
Oli Usati
  • L'olio lubrificante utilizzato in motori e
    macchinari industriali è estremamente inquinante.
  • 5 litri d'olio usato (la quantità contenuta nel
    motore di un'auto di media cilindrata) sono
    sufficienti a coprire con una sottile pellicola
    di 5000 m2, impedendo l'ossigenazione del
    terreno.
  • Riversando l'olio usato nelle fognature si
    rischia di devastare l'ambiente marino, mentre
    bruciandolo senza le dovute precauzioni si
    disperdono sostanze velenose nell'atmosfera (il
    piombo ad esempio).

75
Oli Usati
  • Se l'olio usato viene raccolto in modo
    differenziato può servire per produrre basi
    lubrificanti rigenerate oppure, dopo essere stato
    trattato, può essere bruciato in forni speciali,
    offrendo un altissimo rendimento energetico.
  • Per garantirne il corretto smaltimento, in Italia
    esiste il Coou (Consorzio Obbligatorio Oli Usati)
    che coordina i raccoglitori e i riciclatori di
    questo materiale.

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Recupero di ceneri pesanti
77
The Materials Recovery Facility
Hand Sorting
78
The Materials Recovery Facility
Screening Trommel screen
79
The Materials Recovery Facility
Screening
80
The Materials Recovery Facility
Screening disk screen
81
The Materials Recovery Facility
Size reduction hammer mill e rotary shear
Hammer mill
Rotary shear
82
The Materials Recovery Facility
Size reduction Flail mill
Flail mill
83
The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation
Drum magnet
84
The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation
Magnetic head pulley
85
The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation
Magnetic belt pulley
86
The Materials Recovery Facility
Magnetic Separation
Two-drum magnet configuration
87
The Materials Recovery Facility
Eddy current device
88
The Materials Recovery Facility
Air Classifier
89
The Materials Recovery Facility
Air Classifier
Vortex effect occurring within an air classifier
90
The Materials Recovery Facility
Air Classifier
Horizontal air classifier
91
The Materials Recovery Facility
Air Classifier
Air knife
92
The Materials Recovery Facility
Air Classifier
Complete air classification system including
cyclone
93
The Materials Recovery Facility
Air Classifier
Terminal settling velocities of MSW components
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