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Nessun titolo diapositiva

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Mrs Dalloway: Stesura Un aspetto ... Virginia Woolf Dopo la morte del padre, l avventura intellettuale di V. Woolf entra nel vivo: Gi negli anni precedenti, ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: Nessun titolo diapositiva


1
Un nuovo sistema di coordinate
  • Alcune rivoluzioni tra Otto e Novecento
  • Ambito politico-sociale
  • 1896-1908 Seconda rivoluzione industriale
  • 1914-18 Grande guerra
  • 1917 Rivoluzione dOttobre
  • Scienza e filosofia
  • 1899 Freud pubblica Linterpretazione dei sogni
  • 1905 Einstein formula la teoria della relatività
    ristretta (a cui seguirà, nel 1916, la teoria
    della relatività generale)
  • 1903-1911 Planck sviluppa la teoria dei quanti
  • 1900-01 Husserl pubblica le Ricerche logiche (e
    nel 1913 le Idee per una fenomenologia pura e per
    una filosofia fenomenologica)

2
Un nuovo sistema di coordinate
  • Campo della tecnica e delle invenzioni
    tecnologiche
  • Tra fine 800 e primi anni del 900, Marconi
    inventa la radio, e in generale si sviluppano le
    telecomunicazioni (telegrafo, telefono ecc.)
  • Negli stessi anni, i fratelli Lumière inventano
    il cinema
  • Grande sviluppo dei trasporti auto, aereo,
    grandi transatlantici ecc.

3
Un nuovo sistema di coordinate
Stephen Kern, Il tempo e lo spazio La percezione
del mondo tra Otto e Novecento (The Culture of
Time and Space 1880-1918, 1983) Nel periodo
che va dal 1880 allo scoppio della prima guerra
mondiale una serie di radicali cambiamenti nella
tecnologia e nella cultura creò nuovi,
caratteristici modi di pensare e di esperire lo
spazio e il tempo. Innovazioni tecnologiche che
comprendono il telefono, la radiotelegrafia, i
raggi X, il cinema, la bicicletta, lautomobile e
laeroplano posero il fondamento materiale per
questo nuovo orientamento sviluppi culturali
indipendenti quali il romanzo del flusso di
coscienza, la psicoanalisi, il cubismo e la
teoria della relatività plasmarono direttamente
la coscienza il risultato fu una trasformazione
delle dimensioni della vita e del pensiero (p.
7).
4
Un nuovo sistema di coordinate
Giacomo Debenedetti, Il romanzo del Novecento
(1971) Le prime origini della pittura
cubista cadono suppergiù negli stessi anni, i
primi di questo secolo, in cui Planck formula la
teoria dei quanta, Einstein trasformando
lequazione di Michelson-Morley scrive le
equazioni della relatività e Freud porta la
psicologia del profondo a quella tappa decisiva
che è rappresentata dal libro sullinterpretazione
dei sogni. Sono altrettanti avvenimenti che
sfaccettano e significano, nei loro campi diversi
e rispettivi, quello che si può chiamare un
nuovo sistema di coordinate delluomo nel mondo,
una nuova percezione che luomo ha della
struttura e quindi un nuovo sentimento e giudizio
del mondo, e del proprio essere ed esserci nel
mondo. E senza dubbio, nella misura in cui si è
davvero stabilito un nuovo sistema di coordinate,
se ne debbono riscontrare gli effetti anche in
letteratura, e tanto più nel romanzo (pp. 3-4).
5
Un nuovo sistema di coordinate
Mario Lavagetto, Svevo e la crisi del romanzo
europeo (2000)Il secolo ... nasce in modo
fortemente traumatico, grazie a una cesura
radicale dopo la quale niente sarà più come
prima e i confini del possibile e
dellimpossibile risulteranno drasticamente
modificati. È come se lungo un arco molto ampio
che va dalla musica alla filosofia, dalla fisica
al romanzo fossero stati predisposti dei
detonatori che, in rapida sequenza, innescheranno
formidabili esplosioni destinate a rivoluzionare
i presupposti, i riferimenti e le condizioni
stesse di lavoro a trasformare il modo in cui i
singoli pensano se stessi e il mondo che li
circonda (251).
6
Un nuovo sistema di coordinate
Erich Auerbach, Mimesis (1946) I cambiamenti
veloci produssero una confusione tanto maggiore,
in quanto non era possibile abbracciarli nel loro
insieme essi si manifestarono contemporaneamente
in molte singole sfere della scienza, della
tecnica e delleconomia, cosicché nessuno,
neanche coloro che ne erano a capo, poterono
prevedere e giudicare le situazioni nuove che ne
risultarono. dappertutto nel mondo sorsero
crisi di adattamento, si accumularono e si fecero
minacciose, condussero a quegli sconvolgimenti
che non abbiamo ancora superato (II,334).
7
Un nuovo sistema di coordinate
Robert Musil, Luomo senza qualità
(1930-33) Dalla mentalità, liscia come un olio,
degli ultimi due decenni del diciannovesimo
secolo era insorta improvvisamente in tutta
lEuropa una febbre vivificante. Nessuno sapeva
bene cosa stesse nascendo nessuno avrebbe potuto
dire se sarebbe sorta una nuova arte, un uomo
nuovo, una nuova morale o magari un nuovo
ordinamento della società. Perciò ognuno ne
diceva quel che voleva. Ma dappertutto si
levavano uomini a combattere contro il passato.
Erano diversissimi fra loro, e il contrasto
fra i loro scopi non avrebbe potuto essere
maggiore. Si amava il superuomo, e si amava il
sottouomo si adorava il sole e la salute, e si
adorava la fragilità delle fanciulle malate di
consunzione si professava il culto delleroe e
il culto socialista dellumanità si era credenti
e scettici, naturisti e raffinati, robusti e
morbosi Chi avesse voluto scomporre e
anlizzare quel periodo avrebbe trovato un
nonsenso, qualcosa come un circolo quadrato fatto
di ferro ligneo, ma in realtà tutto si era
amalgamato e aveva un senso baluginante (61-62).
8
Un nuovo sistema di coordinate
Franz Marc, Vassily Kandinsky, Il cavaliere
azzurro (Der Blaue Reiter, 1912)Si apre, anzi
si è già aperta, una grande stagione il
risveglio spritituale Siamo sulla soglia di
una delle più grandi epoche che lumanità abbia
mai vissuto, lepoca della grande spiritualità.
Rispecchiare gli avvenimenti artistici
direttamente connessi a questa svolta e i fatti
necessari a illuminarli anche in altri campi
della vita spirituale, è il nostro primo e
massimo obiettivo (249). Noi ci avventuriamo
in nuove terre e viviamo una grande, sconvolgente
esperienza scopriamo che tutto è ancora intatto,
inespresso, vergine, inesplorato. Il mondo si
apre dinanzi a noi in tutta la sua purezza i
nostri passi tremano. Se vogliamo osare e
camminare, dobbiamo tagliare il cordone
ombelicale che ci unisce al passato materno.
Il mondo partorisce unetà nuova (259).
9
Un nuovo sistema di coordinate
Virginia Woolf, Mr Bennett and Mrs Brown (1924)
individua una frattura generazionale tra i
romanzieri della sua generazione (georgiani) e
quelli della generazione precedente (edoardiani)
Nel o intorno al dicembre 1910 il carattere
umano human character è cambiato Tutte le
relazioni umane sono mutate quelle tra padroni
e servi, mariti e mogli, genitori e figli. E
quando le relazioni umane cambiano, cè un
contemporaneo cambiamento nella religione, nel
comportamento, nella politica, e nella
letteratura. E così si è iniziato a
fracassare e a distruggere. È ciò che sentiamo
tutto intorno a noi, nelle poesie e nei romanzi e
nelle biografie, perfino negli articoli di
giornale e nei saggi, il rumore di cose rotte e
cadenti, sfondate e distrutte. I segni di
tutto questo sono evidenti ovunque. La grammatica
è violata la sintassi disintegrata .
10
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
I presupposti del realismo e del naturalismo
ottocentesco vengono contestati 1) Non esiste
una realtà oggettiva (soggettivismo e
relativismo)
11
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi
e fenomeni insignificanti Giacomo Debenedetti,
Il romanzo del NovecentoLoggetto ..., per
il romanzo tradizionale, prenovecentesco, non
può, non deve mai essere insignificante se lo
assume e lo rappresenta è proprio perché è in
qualche modo significativo o utilmente
significativo porta il suo contributo
12
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi
e fenomeni insignificanti Umberto Eco, Le
poetiche di Joyce Il principio dellessenziale
... fa sì che nel romanzo tradizionale non si
dica affatto che il protagonista si è soffiato il
naso, a meno che questo atto conti qualcosa al
fine dellazione. Se non conta è un atto
insignificante, romanzescamente stupido. Ora,
con Joyce sta parlando di Ulisse abbiamo
lassunzione di pieno diritto di tutti gli atti
stupidi della vita quotidiana quale materia
narrativa. ... ciò che prima era inessenziale
diventa centro dellazione, nel romanzo non
accadono più grandi cose importanti, ma accadono
tutte le piccole cose, senza mutuo legame, nel
flusso incoerente del loro sopravvenire, i
pensieri come i gesti, le associazioni di idee
come tutti gli automatismi del comportamento
(71-72)
13
Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi
e fenomeni insignificanti Erich Auerbach,
Mimesis Ai tempi nostri si è avuto uno
spostamento di accento molti scrittori
rappresentano i piccoli fatti insignificanti per
amore dei fatti stessi, o piuttosto quale fonte
di motivi, di penetrazione prospettica in un
ambiente, in una coscienza o nello sfondo del
tempo essi hanno rinunciato a rappresentare la
storia dei loro personaggi con la pretesa di una
compiutezza esteriore, conservando la successione
cronologica e concentrando tutta lattenzione
sulle importanti svolte esteriori del destino. Il
romanzo gigantesco di James Joyce, unopera
enciclopedica, specchio di Dublino, dellIrlanda,
specchio anche dellEuropa e dei suoi millenni,
ha per cornice la giornata esteriormente
insignificante dun professore di ginnasio e dun
agente di avvisi pubblicitari.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi
e fenomeni insignificanti Esso comprende meno
di 24 ore della loro vita, simile al romanzo To
the Lighthouse di Virginia Woolf, che rappresenta
parti di due giorni molto distanti nel tempo
.... Proust rappresenta giornate e ore singole
di epoche diverse, però alle svolte esteriori del
destino, che frattanto hanno colpito i personaggi
del romanzo, si accenna soltanto occasionalmente
o retrospettivamente o con anticipazioni, senza
che in esse sia posta la mira del racconto
spesso devono essere completate dal lettore il
modo in cui nel testo citato si parla della morte
del padre, cioè occasionalmente, per accenni o
anticipazioni, ne è un buon esempio.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
2) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi
e fenomeni insignificanti Questo spostamento
del centro di gravità esprime quasi uno
spostamento di fiducia si attribuisce meno
importanza alle grandi svolte esteriori e ai
colpi del destino, come se da essi non possa
scaturire nulla di decisivo per loggetto si ha
fiducia invece che un qualunque fatto della vita
scelto casualmente contenga in ogni momento e
possa rappresentare la somma dei destini si ha
fiducia maggiore nelle sintesi, ottenute con
lesaurire un fatto quotidiano, piuttosto che
nella trattazione completa in ordine cronologico
(II,331-32).
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di
Serafino Gubbio operatore (1925). Una prima
versione esce nel 1916, con il titolo Si gira.
Studio la gente nelle sue più ordinarie
occupazioni, se mi riesca di scoprire negli altri
quello che manca a me per ogni cosa ch'io faccia
la certezza che capiscano ciò che fanno. In
prima, sì, mi sembra che molti l'abbiano, dal
modo come tra loro si guardano e si salutano,
correndo di qua, di là, dietro alle loro faccende
o ai loro capricci. Ma poi, se mi fermo a
guardarli un po' addentro negli occhi con questi
miei occhi intenti e silenziosi, ecco che subito
s'aombrano. Taluni anzi si smarriscono in una
perplessità cosí inquieta, che se per poco io
seguitassi a scrutarli, m'ingiurierebbero o
m'aggredirebbero.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di
Serafino Gubbio operatore No, via,
tranquilli. Mi basta questo sapere, signori, che
non è chiaro né certo neanche a voi neppur quel
poco che vi viene a mano a mano determinato dalle
consuetissime condizioni in cui vivete. C'è un
oltre in tutto. Voi non volete o non sapete
vederlo. Ma appena appena quest'oltre baleni
negli occhi d'un ozioso, come me, che si metta a
osservarvi, ecco, vi smarrite, vi turbate o
irritate.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di
Serafino Gubbio operatore Resta ella stessa
sbalordita e quasi atterrita delle apparizioni
della propria immagine su lo schermo, cosí
alterata e scomposta. Vede lí una, che è lei, ma
che ella non conosce. Vorrebbe non riconoscersi
in quella ma almeno conoscerla. Nemici per
lei diventano tutti gli uomini, a cui ella
s'accosta, perché la ajutino ad arrestare ciò che
di lei le sfugge lei stessa, sí, ma quale vive e
soffre, per cosí dire, di là da se stessa.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di
Serafino Gubbio operatore Ebbene, nessuno
si è mai curato di questo, che a lei piú di tutto
preme tutti, invece, rimangono abbagliati dal
suo corpo elegantissimo, e non vogliono aver
altro, né saper altro di lei. E allora ella li
punisce con fredda rabbia, là dove s'appuntano le
loro brame ed esaspera prima queste brame con la
piú perfida arte, perché piú grande sia poi la
sua vendetta. Si vendica, facendo getto,
improvvisamente e freddamente, del suo corpo a
chi meno essi si aspetterebbero cosí, là, per
mostrar loro in quanto dispregio tenga ciò che
essi sopra tutto pregiano di lei.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di
Serafino Gubbio operatore io udivo qua
nella gabbia il sordo ruglio della belva e
l'affanno orrendo dell'uomo che s'era abbandonato
alle zanne, agli artigli di quella, che gli
squarciavano la gola e il petto udivo, udivo,
seguitavo a udire su quel ruglio, su
quell'affanno là, il ticchettío continuo della
macchinetta, di cui la mia mano, sola, da sé,
ancora, seguitava a girare la manovella e
m'aspettavo che la belva ora si sarebbe lanciata
addosso a me, atterrato quello
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Cfr. Luigi Pirandello, Quaderni di
Serafino Gubbio operatore e gli attimi di
quell'attesa mi parevano eterni e mi pareva che
per l'eternità io li scandissi girando, girando
ancora la manovella, senza poterne fare a meno,
quando un braccio alla fne s'introdusse tra le
sbarre armato di rivoltella e tirò un colpo a
bruciapelo in un'orecchia della tigre sul Nuti
già sbranato e io fui tratto indietro strappato
dalla gabbia con la manovella della macchinetta
cosí serrata nel pugno, che non fu possibile in
prima strapparmela. Non gemevo, non gridavo la
voce, dal terrore, mi s'era spenta in gola, per
sempre.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Debenedetti, Il romanzo del Novecento
I Quaderni sono proprio il romanzo in cui la
liquidazione del naturalismo viene effettuata nel
modo più fermo. Si direbbe che la vicenda stessa,
che laffabulazione di quel romanzo, per una
specie di condensazione inconscia di motivi che
lautore viveva, ma forse non si proponeva di
esprimere in quella forma, delineino
simbolicamente il destino di morte del
naturalismo. Si ricorderà infatti che Serafino,
il protagonista, si ribella di continuo alla sua
sorte di operatore, di uomo che gira la manovella
della macchina da ripresa, cioè di strumento
passivo che fotografa la vita e i suoi drammi
come altrettanti dal vero quel dal vero,
appunto, che fu la prima ambizione del verismo, e
gli diede addirittura il nome italiano.
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà E lepilogo del romanzo è che Serafino,
dopo avere eroicamente fotografato un
catastrofico dal vero, è colpito da un trauma che
gli toglie luso della parola. Nella sua carica
di simbolo e di allusione, la vicenda dei
Quaderni arriva dunque a dirci che il naturalismo
diventa muto, inservibile (451-52)
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Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
3) Si cerca di rappresentare una seconda
realtà Debenedetti, Il romanzo del Novecento
Il compito è di vedere che cosa si nasconde
dietro le cose. Una seconda realtà, per dirla in
breve, più profonda e stabile e vera di quella
vistosamente e sensibilmente presentata dalla
loro apparenza (295).
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Nuove strutture del romanzo
1) Tende a sparire la figura autorevole del
narratore onnisciente 2) Lintreccio
tradizionale viene destrutturato 3) Lorologio
del romanzo si rompe e subentra una temporalità
soggettiva e relativa, una durata interiore 4)
Lidentità del personaggio entra in crisi 5) Si
sperimentano nuove tecniche di rappresentazione
della vita interiore (monologo interiore, stream
of consciousness)
26
Virginia Woolf
  • (1882-1941)

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Virginia Woolf
  • Nasce a Londra il 25 gennaio 1882
  • Padre Leslie Stephen, critico e storiografo,
    uno dei maggiori intellettuali dellepoca
  • Madre Julia Duckworth (nata Jackson) quando
    sposa Stephen nel 1878 è alla sua seconda
    esperienza di matrimonio vedova con tre figli
    dal secondo matrimonio avrà altri quattro figli
    Virginia sarà la terza.
  • Linfanzia è scandita da esperienze traumatiche
    e da una catena di lutti che la segneranno
    profondamente
  • 1895 Muore la madre, e in questa occasione ha
    la sua prima crisi nervosa
  • La sorellastra Stella prende il posto della
    madre, ma lei stessa muore due anni dopo
  • 1904 Muore il padre, dopo una lunga malattia.

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Virginia Woolf
  • Dopo la morte del padre, lavventura
    intellettuale di V. Woolf entra nel vivo
  • Già negli anni precedenti, grazie al fratello
    Thoby, era entrata in contatto con alcuni
    intellettuali di spicco della cultura inglese
  • 1904 Si trasferisce con i due fratelli Thoby
    e Adrian e con la sorella Vanessa nel quartiere
    di Bloomsbury, e dà vita a una sorta di cenacolo
    di artisti e di intellettuali conosciuto come
    gruppo di Bloomsbury
  • 1905 Nuovo lutto familiare muore anche il
    fratello Thoby, di tifo
  • 1912 Sposa uno dei membri del gruppo, Leonard
    Woolf, noto intellettuale, scienziato politico
    con lui darà vita (1917) a una casa editrice la
    Hogarth Press che pubblicherà, oltre agli
    stessi libri della Woolf, varie opere dei
    maggiori scrittori modernisti (T.S. Eliot,
    Forster, Mansfield ecc.)

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Virginia Woolf
  • In questo periodo incomincia a dedicarsi alla
    narrativa
  • 1913 Esce il suo primo romanzo, The Voyage Out
  • 1920 Secondo romanzo, Night and Day
  • 1921 Raccolta di racconti, Monday or Tuesday
  • 1922 Altro romanzo, Jacobs Room, che era stato
    iniziato nel 1920
  • 1923 Inizia a lavorare a uno dei suoi
    capolavori, Mrs Dalloway, che uscirà nel 1925.

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Virginia Woolf
  • La produzione narrativa è accompagnata anche da
    una consistente produzione critica
  • 1913 Inizia a tenere un diario in cui annota
    riflessioni sulla scrittura (pubblicato
    parzialmente nel 1953, con il titolo A Writers
    Diary, Diario di una scrittrice)
  • 1917 Inizia a collaborare con il Times
    Literary Supplement, per il quale scrive
    articoli e recensioni
  • 1923 Pubblica Mr Bennett and Mrs Brown
  • 1925 Esce una raccolta di saggi, The Common
    Reader.

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Mrs Dalloway Ideazione
  • La genesi di Mrs Dalloway avviene in un contesto
    biografico e culturale molto complesso
  • La Woolf è impegnata su vari fronti
    collaborazione con il Times Lit. Sup., stesura di
    nuovi saggi, idea di raccoglierli in un volume
  • Si impegna in varie letture, sia di classici sia
    di nuovi libri (in particolare Proust e lUlisse
    di Joyce, uscito nel 1922)
  • Ci sono anche alcuni eventi luttuosi che
    probabilmente lasciano tracce sul romanzo in
    particolare, la morte di Kitty Maxse, unamica
    della madre (8 ott. 1922), e la morte di
    Katherine Mansfield (16 gen. 1923).

32
Mrs Dalloway Ideazione
Le citazioni seguenti sono tratte dal Diario di
una scrittrice Il primo nucleo del progetto è
un racconto, intitolato Mrs Dalloway in Bond
Street, scritto nel 1922. Unidea che poi si
sviluppa in un progetto più ampio 14 ott. 1922
La signora Dalloway si è ramificata in un libro
abbozzo qui uno studio della pazzia e del
suicidio il mondo visto dal sano e dal pazzo,
fianco a fianco o qualche cosa di simile
(89). 29 ott. 1922 Voglio elaborare La signora
Dalloway. Voglio preordinare questo libro meglio
degli altri e trarne il massimo (91).
33
Mrs Dalloway Stesura
Diario, 19 giugno 1923 Ma io, che cosa sento
nei riguardi del mio lavoro, di questo libro,
cioè Le ore, ammesso che si chiami così? Il
lavoro deve nascere da un sentimento profondo,
diceva Dostoevskij. In questo libro ho anche
troppe idee. Voglio dare la vita e la morte, la
saggezza e la follia criticare il sistema
sociale e mostrarlo allopera, nel momento di
massima intensità. È unemozione profonda a
dettarmi Le ore? Naturalmente la parte della
pazzia mi snerva tanto, mi fa schizzare a tal
punto il cervello qua e là che non oso affrontare
il pensiero di impiegarci unaltra settimana.
Nondimeno io credo che sia importantissimo, in
questo libro, puntare sulle cose centrali, se
anche non si piegano (come tuttavia dovrebbero)
agli abbellimenti del linguaggio (95-96).
34
Mrs Dalloway Stesura
Un aspetto che caratterizza la stesura è la
difficoltà, quasi il senso di pericolo che la
Woolf avverte scrivendo Diario, 19 giugno 1923
Prevedo, per tornare alle Ore, che questa sarà
una lotta infernale. Il disegno è così strano e
possente. Devo continuamente forzare la materia
per adattarvela. Il disegno è senza dubbio
originale e minteressa moltissimo. Vorrei
scrivere e scrivere, a gran velocità, con
accanimento. Inutile dire che non posso
riuscirci. Fra tre settimane sarò del tutto
inaridita (96). Diario, 29 agosto 1923
Interminabile lotta con Le ore, che si dimostra
uno dei miei libri più stuzzicanti e insieme più
riottosi. Ha parti bellissime e parti
bruttissime minteressa molto non so smettere
di costruirlo, eppure eppure. Che ha questo
libro? (98).
35
Mrs Dalloway Stesura
Nonostante tutto, continua a scrivere Diario, 15
ottobre 1923 Confesso di riporre discrete
speranze in questo libro. Adesso continuerò a
scriverlo finché, in tutta onestà, non sarò più
in grado di vergare unaltra riga. Il
giornalismo, e ogni altra cosa, devono lasciargli
il passo (100). Diario, 26 maggio 1924 La
mia mente è piena delle Ore. Adesso dico che ci
lavorerò per quattro mesi, giugno, luglio,
agosto, settembre e poi sarà finito, e lo metterò
via per tre mesi, durante i quali terminerò i
miei saggi (101).
36
Mrs Dalloway Stesura
Diario, 7 settembre 1924 Parla dellultimo
tratto della Signora Dalloway. Ci sono arrivata
alla festa, finalmente, che dovrà avere inizio in
cucina e lentamente risalire in tutta la casa.
Dovrà essere un pezzo estremamente complicato,
brillante e solido (106) Diario, 17 ottobre
1924 Annota un fatto strabiliante, le ultima
parole dellultima pagina della Signora Dalloway
Comunque le avevo scritte otto giorni fa.
Ella era là, e mi sentii felice di essermene
liberata, perché era stata una grande tensione
nelle ultime settimane, e tuttavia più fresca
mentalmente Senza dubbio mi sento liberata
con maggiore pienezza del solito dal libro che
volevo scrivere se tutto questo resisterà a
rileggerlo è da vedere (108).
37
Mrs Dalloway Revisione e pubblicazione
Diario, 13 dicembre 1924 Percorro al galoppo
le pagine della Signora Dalloway, ricopiando a
macchina il libro dal principio Davvero, in
tutta onestà, lo ritengo il più compiuto dei miei
romanzi I recensori diranno che è slegato
perché le scene della pazzia non sono collegate
alle scene in casa Dalloway. E suppongo vi sia
qualche tratto di scrittura superficiale e
vistosa. Ma è irreale? È soltanto bravura? Non
credo. E, come mi sembra di aver già detto, mi
lascia immersa negli strati più ricchi della mia
mente. Ora posso scrivere, scrivere e scrivere
la sensazione più felice del mondo (110).
38
Mrs Dalloway Revisione e pubblicazione
Il libro viene pubblicato nel maggio 1925
dalleditore Harcourt Brace, in un periodo in cui
la Woolf comincia già a progettare un nuovo
romanzo, che sarà To the Lighthouse (1927).
39
Mrs Dalloway I personaggi e il tunneling
process
Diario, 19 giugno 1923 Il problema è nei
personaggi. La gente (Arnold Bennett, per
esempio) dice che io non so creare, o almeno non
ho creato, nella Camera di Jacob, personaggi che
sopravvivano. La mia risposta ma lasciamola al
Nation è solo il vecchio assunto che il
personaggio si disperde in frammenti, al giorno
doggi il vecchio assunto post-dostoevskiano.
Comunque mi sembra vero, io non posseggo quel
dono della realtà. Io disincarno, e fino a un
certo punto volontariamente, perché diffido della
realtà, della sua meschinità. Ma andiamo avanti.
Ho il potere di evocare la realtà vera? (95).
40
Mrs Dalloway I personaggi e il tunneling
process
Diario, 15 ottobre 1923 Sono adesso nel bel
mezzo della scena della pazzia in Regents Park.
Credo che il disegno sia più notevole che in
ogni altro mio libro. Quasi mi sembra di non
saperlo portare a termine. Sono zeppa di idee per
questo libro. Il dubbio, credo, è il
personaggio della signora Dalloway. Potrebbe
essere troppo rigido, troppo luccicante e
vistoso. Ma posso chiamare a sostenerla
innumerevoli altri personaggi. Ho scritto la
centesima pagina oggi (99).
41
Mrs Dalloway I personaggi e il tunneling
process
Diario, 30 agosto 1923 Avrei molto da dire a
proposito delle Ore e della mia scoperta come io
scavi bellissime caverne dietro i miei
personaggi questo mi sembra dia proprio ciò che
voglio umanità, profondità, umorismo. Lidea è
che le caverne siano comunicanti e ognuna venga
alla luce al momento giusto (98). Diario, 15
ottobre 1923 Mi è toccato brancolare un anno
intero per scoprire ciò che io chiamo il mio
procedere per gallerie my tunneling process in
questo modo racconto il passato a rate, come e
quanto mi occorre. Questa è la mia scoperta
principale, finora (100).
42
Gérard Genette, Nuovo discorso del racconto
A proposito dellincipit, distingue tra un tipo A
e un tipo B Se opponiamo grossolanamente due
tipi di incipit, il tipo A che suppone il
personaggio ignoto al lettore, lo considera in un
primo momento dallesterno assumendo in un certo
senso tale ignoranza, poi lo presenta formalmente
..., e il tipo B che lo suppone di primo
acchito già noto, designandolo immediatamente col
cognome, o col nome, o addirittura con un
semplice pronome personale o con larticolo
determinativo familiarizzante, possiamo
osservare nella storia del romanzo moderno
unevoluzione significativa, che consiste grosso
modo in un passaggio dal tipo A, dominante fino a
Zola escluso , al tipo B .... Luso del tipo
B è lampante del XX secolo nei romanzi come
Ulysses, il Processo o il Castello (57-58).
43
Mrs Dalloway, Impianto generale
  • Il libro non è diviso in capitoli, ma è
    articolato in sequenze narrative separate da
    brevi spazi bianchi
  • Racconta una normalissima giornata di giugno
    nella Londra degli anni Venti, dal mattino alle
    10.00 - quando Clarissa esce per comprare i
    fiori - fino alla notte - durante la festa che ha
    organizzato in casa sua
  • Cfr. Joyce, Ulisse, che racoconta una giornata
    qualunque nella Dublino del primo Novecento (16
    giugno 1904, il cosiddetto Bloomsday)

44
Mrs Dalloway, Il tempo
  • Si possono individuare diverse tipologie di tempo
    che si intrecciano e si sovrappongono nel
    romanzo
  • Il tempo cronologico, il tempo degli orologi che
    battono le ore (tempo della storia)
  • Il tempo del racconto, il tempo
    dellorganizzazione narrativa, il modo in cui gli
    avvenimenti vengono raccontati attraverso
    particolari artifici costruttivi (come ellissi o
    analessi)
  • Il tempo interiore (tunneling process)
  • Il tempo come forza distruttrice
  • Anche lamore distrugge. Tutto ciò che era
    bello, tutto ciò che era vero, finiva (p. 114)

45
Il personaggio Mr Bennett e Mrs Brown
  • Il saggio che ha una vicenda editoriale
    complicata
  • Una prima versione, intitolata Mr Bennett and
    Mrs Brown, viene pubblicata nel nov. 1923 sul
    New York Evening Post (e poi ripresa in altre
    riviste)
  • Il saggio viene poi rielaborato in uno scritto
    successivo, Character in Fiction, pubblicato nel
    luglio 1924 sulla rivista Criterion, diretta da
    T.S. Eliot
  • Sempre nel 1924, questo testo viene ripubblicato
    dalla Hogarth Press in forma di libretto
    autonomo, con il titolo originario Mr Bennett and
    Mrs Brown.

46
Il personaggio Mr Bennett e Mrs Brown
  • Il saggio sviluppa una tesi radicale, fondata
    sulla contrapposizione netta tra due generazioni
    di scrittori, su una frattura generazionale che
    ha segnato la letteratura inglese intorno al
    1910
  • Da una parte Gli edoardiani, rappresentati
    soprattutto da scrittori come Bennett,
    Galsworthy, Wells
  • Dallaltra I georgiani, come Joyce, Eliot,
    Forster, Lawrence e lei stessa.

47
Il personaggio Mr Bennett e Mrs Brown
Una piccola figura è sorta davanti a me la
figura di un uomo, o di una donna, che ha detto
Mi chiamo Brown. Prendimi, se ci riesci
Molti romanzieri vivono la stessa esperienza. Un
signor Brown, Smith o Jones gli va incontro e
dice, nel modo più seducente e affascinante del
mondo Vieni e prendimi, se ci riesci. Così
annaspano un volume dopo laltro, passando i
migliori anni della loro vita nellinseguimento,
e il più delle volte ricevendo ben poco denaro in
cambio. Pochi prendono il fantasma i più si
devono accontentare di un brandello del suo
vestitop, o di una ciocca dei suoi capelli.
48
Il personaggio Mr Bennett e Mrs Brown
Credo che tutti i romanzi abbiano a che
fare con il personaggio, ed è per esprimere il
personaggio non per predicare dottrine, cantare
canzoni o celebrare le glorie dellImpero
britannico che la forma del romanzo, così
goffa, verbosa e non drammatica, così ricca,
elastica e viva, è stata sviluppata. Per
esprimere il personaggio, ho detto ma vi
renderete subito conto che di queste parole può
essere data la più ampia interpretazione.
49
Il personaggio Mr Bennett e Mrs Brown
Secondo Bennett, solo se i personaggi sono
reali il romanzo ha qualche possibilità di
sopravvivere. Altrimenti è destinato a morire. E
tuttavia mi chiedo che cosè la realtà? E chi
sono i giudici della realtà? Un personaggio può
apparire reale al signor Bennett e del tutto
irreale a me.
50
Il personaggio Mr Bennett e Mrs Brown
Per illustrare la sua tesi, racconta un aneddoto
personale un viaggio in treno in cui si è
trovata per caso nello scompartimento con due
sconosciuti, che chiama Mr Smith e Mrs Brown.
Osservandoli, ascoltando frammenti di
conversazioni, ha intuito che qualche dramma
segreto stava turbando la vita della donna, e ha
provato una grande compassione per lei, un forte
senso di immedesimazione. In sostanza, ha
visto in lei il personaggio di un romanzo
potenziale, ma un personaggio che andava capito,
in qualche modo aggredito, svelato nelle sue
emozioni e nei suoi pensieri più reconditi.
51
Il personaggio Mr Bennett e Mrs Brown
Il signor Bennett non ha guardato una sola
volta la signora Brown nel suo angolo. Sta lì
seduta nellangolo dello scompartimento e
nessuno degli scrittori edoardiani lha osservata
più di tanto. Hanno guardato con grande forza,
penetrazione e simpatia fuori dal finestrino
ma mai lei, mai la vita, mai la natura umana.
52
Il punto di vista
  • Si tratta della prospettiva da cui la storia
    viene osservata e comunicata al lettore
  • E uno strumento di regolazione
    dellinformazione narrativa, cioè seleziona le
    informazioni che il narratore decide di
    trasmetterci

53
Il punto di vista
  • Opzioni narrative fondamentali
  • Narrazione onnisciente (focalizzazione zero
    secondo Genette) il narratore dispone di un
    livello di sapere superiore ai personaggi (NgtP)
  • Prospettiva ristretta (focalizzazione interna)
    il narratore dispone di un livello di sapere
    uguale a quello del personaggio (NP)
  • (Focalizzazione esterna il narratore dispone di
    un livello di sapere inferiore ai personaggi NltP)

54
Il punto di vista
  • La focalizzazione interna può essere
  • Fissa, cioè incentrata dallinizio alla fine su
    un unico personaggio
  • Variabile, quando si sposta tra vari personaggi
  • Multipla, quando uno stesso avvenimento viene
    narrato attraverso il punto di vista di vari
    personaggi (es., nel romanzo epistolare).

55
Il punto di vista
Gérard Genette, Figure III. Discorso del
racconto La formula di focalizzazione non
coinvolge sempre unopera intera, ma piuttosto un
segmento narrativo determinato, che può essere
brevissimo. La distinzione tra di diversi punti
di vista, daltra parte, non è sempre tanto
precisa come ci potrebbe far credere la semplice
considerazione dei tipi puri.
56
Il personaggio relativo
Enrico Testa, Eroi e figuranti Il personaggio
nel romanzo I loro tratti più evidenti dei
personaggi relativi sono sinteticamente
riassumibili nella terna di temporalità,
mutabilità e relazione. Partecipano del tempo che
hanno avuto in sorte nel corso del racconto
modificano per crisi o sviluppo psicologia e
comportamenti e, non monadicamente isolati, si
lasciano coinvolgere in più rapporti .
Eleggono, insomma, il sentimento della
relazione come guida della loro esistenza. E,
almeno tendenzialmente, simmettono in una
partitura compositiva non più monologica ma
plurivocale.
57
Moments of being
Diario, 19 giugno 1923 io non posseggo
quel dono della realtà. Io disincarno, e fino a
un certo punto volontariamente, perché diffido
della realtà, della sua meschinità. Ma andiamo
avanti. Ho il potere di evocare la realtà vera?
I havent that "reality" gift. I insubstantise,
wilfully to some extent, distrusing reality--its
cheapness. But to get further. Have I the power
of conveying the true reality?. Se scrivo è
per andare verso le cose centrali
58
Moments of being
Diario, 27 febbraio 1926 Perché non esiste una
scoperta, nella vita? Qualcosa su cui si possa
mettere le mani e dire Eccolo? Poi (mentre
ieri sera passavo per Russel Square) vedo
montagne nel cielo le grandi nubi e la luna che
è sorta sulla Persia ho la grande e stupefacente
sensazione di qualche cosa, lassù, che è
quello, la cosa the thing. Non mi riferisco
alla bellezza, non esattamente. È che la cosa
basta in se stessa soddisfacente, compiuta. È la
sensazione della mia straordinarietà, di me che
cammino sulla terra dellinfinita stranezza
della condizione umana Mi accade spesso di
imbattermi in questo qualcosa e mi sento allora
in perfetta pace (p. 131).
59
Moments of being
Da un saggio su J. Conrad, recensione a Lord Jim
(1917) Quello che ci colpisce è il modo in
cui funziona la mente di Conrad egli ha un
momento di visione a moment of vision in cui
vede le persone come se non le avesse mai viste
prima descrive questa visione, e anche noi ne
siamo folgorati.
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