ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE CESENA - PowerPoint PPT Presentation

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ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE CESENA

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ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE CESENA IMPIANTO DEL VIGNETO Prof. Luciano Palotti - Prof. Alessandro Ricci IMPIANTO DEL VIGNETO Esigenze climatiche e pedologiche La ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE CESENA


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ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALECESENA
  • IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Prof. Luciano Palotti - Prof. Alessandro Ricci

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Esigenze climatiche e pedologiche
  • La vite si adatta un po a tutti i terreni
    coltivati in Emilia-Romagna, ma predilige quelli
    di medio impasto con un giusto equilibrio tra le
    frazioni sabbiosa-limosa e argillosa
  • Le diverse caratteristiche pedologiche
    influenzano la produzione, sia dal punto di vista
    quantitativo che qualitativo
  • Fattori climatici limitanti temperatura
    dellaria, luce, disponibilità idrica
  • Il limite di coltivazione per lambiente
    romagnolo può essere indicato nei 600 m s.l.m.
  • Evitare le aree dove la temperatura minima
    invernale si mantiene per una certa durata sotto
    i -15 C e quelle soggette a frequenti brinate
    primaverili

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Avvicendamento
  • Nel ristoppio occorre considerare la possibile
    presenza di nematodi soprattutto nei terreni
    tendenzialmente sabbiosi
  • Per evitare problemi nel ristoppio, si consiglia
  • ? lacquisto di materiale di moltiplicazione
    proveniente da vivai che ne garantiscano la
    sanità
  • ? il reimpianto del vigneto solo in terreni
    che nei due anni precedenti siano stati
    coltivati con cereali autunno-vernini, allo scopo
    di esporre il terreno, con lavorazioni estive,
    ad unazione del sole che può favorire un
    abbassamento della carica infestante.
  • I disciplinari di produzione integrata non
    ammettono interventi con prodotti fumiganti

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Preparazione del terreno
  • Occorre tenere presente che per almeno 20-25 anni
    non si avrà più la possibilità di intervenire sul
    substrato
  • Estremamente importante risulta lanalisi del
    terreno
  • Una razionale preparazione del terreno dovrà
    consentire
  • ? la salvaguardia dello strato
    microbiologicamente attivo
  • ? il miglioramento ed il mantenimento della
    struttura
  • ? unadeguata aerazione degli strati esplorati
    dalle radici
  • ? una corretta economia idrica
  • ? la presenza e disponibilità di elementi
    nutritivi
  • ? la possibilità di meccanizzazione.
  • In pianura necessitano sistemazioni in grado di
    favorire un rapido smaltimento delle acque
  • In collina si consigliano sistemazioni a
    rittochino, fino ad un massimo del 25 di
    pendenza

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Lavorazioni
  • Necessità di lavorazioni profonde
  • Le lavorazioni tradizionali venivano eseguite con
    aratri da scasso fino alla profondità di cm 70-90
    in terreni argillosi e di cm 60-80 in terreni di
    medio impasto
  • Oggi è consigliabile impiegare strumenti
    discissori che smuovono il terreno in profondità,
    seguiti da aratura superficiale fino a cm 40-50
    con contemporaneo interramento dei fertilizzanti
    organici e minerali
  • Nei terreni argillosi e in quelli di medio
    impasto è fondamentale eseguire le operazioni
    durante il periodo estivo
  • I disciplinari di produzione non ammettono
    arature profonde oltre cm 80

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Fertilizzazione
  • I disciplinari di produzione non ammettono
    apporti di fertilizzanti senza lanalisi del
    terreno
  • In assenza di analisi si consigliano i seguenti
    apporti nutritivi
  • - Letame 500-800 q/ha
  • - Fosforo 200-300 Kg/ha di P2O5
  • - Potassio 200-300 Kg/ha da K2O
  • Decisamente sconsigliabile è la distribuzione di
    concimi minerali azotati prima della messa a
    dimora delle piante
  • Valutazione del pH in relazione alla coltura
    della vite
  • - Basso lt6,5
  • - Normale 6,5 7,5
  • - Elevato 7,5 8,2
  • - Molto elevato gt8,2

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Interpretazione delle analisi del terreno

Tessitura Valutazione Sostanza organica (0/0) Azoto totale (0/00) Fosforo assimilabile (P in ppm) Potassio assimilabile (K in ppm)
Terreno con oltre il 60 di sabbia Basso Normale Elevato Molto elevato 0,5 - 0,8 0,8 1,3 1,3 2,0 gt 2,0 lt 0,8 0,8 1,2 1,2 1,6 gt 1,6 lt 7 7 11 12 15 gt 15 lt 85 85 120 120 150 gt 150
Terreno di medio impasto Basso Normale Elevato Molto elevato 1,0 1,5 1,5 2,0 2,0 3,0 gt 3,0 lt 1,0 1,0 1,6 1,6 2,0 gt 2,0 lt 9 9 17 17 26 gt 26 lt 100 100 150 150 180 gt 180
Terreno con oltre il 35 di argilla Basso Normale Elevato Molto elevato 1,0 1,5 1,5 2,0 2,0 3,0 gt 3,0 lt 1,2 1,2 1,6 1,6 2,0 gt 2,0 lt 11 11 21 21 30 gt 30 lt 120 120 180 180 220 gt 220
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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Scelta varietale
  • Criteri normativi
  • - per ogni provincia esistono elenchi di varietà
    raccomandate ed autorizzate
  • Criteri agronomici
  • - è necessario abbinare le varietà legalmente
    utilizzabili alle potenzialità climatiche e
    pedologiche
  • Criteri economici
  • - la scelta varietale va riferita alla richiesta
    di mercato del prodotto trasformato, per il
    medio-lungo periodo
  • E sempre opportuno preferire vitigni autoctoni o
    di provata coltivazione
  • Tenere presente che alcune varietà sono più
    soggette di altre a particolari malattie

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Scelta del portinnesto
  • E sempre importante verificare le
    caratteristiche del terreno
  • Portinnesti consigliati
  • Kober 5BB (K5BB) vigoria elevata, per terreni
    tendenzialmente freschi e mediamente fertili
  • SO4 vigoria medio elevata, per terreni freschi
    e fertili, non idoneo per Albana e Sangiovese
  • 1103 Paulsen (1103 P) vigoria elevata, per
    terreni compatti, siccitosi e salini
  • 420 A vigoria media, per terreni mediamente
    siccitosi e mediamente fertili, non adatto al
    ristoppio
  • 140 Ruggeri (140 R) vigoria elevata, per
    terreni poveri, calcarei e siccitosi
  • 110 Richter (110 R) vigoria media, per terreni
    tendenzialmente siccitosi e mediamente calcarei

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IMPIANTO DEL VIGNETO
Caratteristiche generali dei portinnesti di vite
in relazione allassorbimento minerale
Portinnesti ibridi Caratteristiche
Berlandieri x Riparia Buon assorbimento di P, Ca e Mg ridotto assorbimento di K
Riparia x Rupestris Scarsa alimentazione di Ca e P e assorbimento di K più elevato del gruppo precedente
Berlandieri x Rupestris Buona alimentazione generale elevato assorbimento di K e scarso di Mg
Vinifera x Berlandieri Buona alimentazione di K e Mg, scarsa per il Ca
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IMPIANTO DEL VIGNETO
Resistenza dei diversi portinnesti di vite alla
siccità Molto scarsa Scarsa
Buona o media Elevata 3309
Kober 5BB 41 B
140 R 3306
161-49 333 EM
1103 P Schwarzmann
SO 4 99 R
779 P
101-14 31 R
110 R
Riparia 1045 P
44-53
34 EM 1616
17-37
A x RG 1
Rupestris du Lot 775 P
8 B
420 A 1447 P
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IMPIANTO DEL VIGNETO
Resistenza al calcare di alcuni portinnesti
Portinnesti Calcare attivo I.P.C.
Riparia gloire 196-17 6 5
101-14 9 -
44-53 10 -
3309 11 10
99 R, 110 R, 1103 P, SO 4 17 30
Kober 5BB, 420 A, 34 EM 20 40
161-49 25 50
41 B 40 60
333 EM 40 70
140 R 40 90
Fercal - 120
I.P.C. Indice di potere clorosante Ca
CO3/(Fe)2 X 104
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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Materiale vivaistico
  • In base al DPR 1164/69 i materiali di
    moltiplicazione relativi alla vite si dividono
    in
  • materiale di base vietato alla vendita per la
    realizzazione di vigneti produttivi (cartellino
    bianco)
  • materiale certificato destinato allimpianto
    dei vigneti con le migliori garanzie qualitative
    dal punto di vista genetico e sanitario
    (cartellino azzurro)
  • materiale standard le garanzie genetiche e
    sanitarie sono offerte esclusivamente dal
    vivaista (cartellino giallo scuro)
  • Il materiale di moltiplicazione deve essere
    esente da virosi, presunte virosi e micoplasmosi
  • Il controllo delle malattie si effettua solo con
    interventi preventivi che consistono
    esclusivamente nella selezione, produzione e
    quindi utilizzazione di materiali per la
    moltiplicazione, esente da tali affezioni

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Forme di allevamento e densità di impianto
  • Zona 4 Pianura del Ravennate, Forlivese,
    Bolognese e Ferrarese
  • La maggior parte di questa area, per rimanere
    competitiva, deve produrre uve con le
    caratteristiche specifiche richieste dal mercato
    e a bassi costi di produzione.
  • Si consigliano forme di allevamento
    integralmente meccanizzabili
  • - GDC nelle aree più fertili, con sesto
    4,0-4,2x1,0-1,2
  • - Casarsa nelle aree più argillose, con sesto
    3,3-3,5x1,5-2,0.

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IMPIANTO DEL VIGNETO
  • Forme di allevamento e densità di impianto
  • Zona 5 Colline dal Cesenate a Castel San
    Pietro
  • - GDC (sesto 4,0-4,2x0,75-1,0) su terreni più
    freschi e fertili di fondovalle dove non ci sono
    pendenze accentuate
  • - Guyot, Cortina semplice (sesto
    2,5-3,2x1,0-1,3) per vitigni rossi o bianchi
    precoci, in terreni tendenzialmente fertili
  • - Cordone speronato (sesto 2,8-3,0x1,0-1,3) in
    terreni poveri
  • - Casarsa (sesto 3,0-3,5x1,3-1,5) su terreni
    mediamente freschi e fertili (soprattutto per
    Trebbiano).
  • Zona 6 Area del Riminese
  • Per la scarsa piovosità dellarea e per i tipi
    di terreno presenti, i sistemi di allevamento
    proponibili sono
  • - Cortina semplice, Guyot e Cordone speronato
    (sesto 2,3-3,2x0,8-1,3).
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