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Lavoro di rete e interventi di mediazione sociale:

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Title: Nascita dell'idea di osservatorio laboratorio Author: Andrea Galli Last modified by: fdicio Created Date: 11/6/1998 5:51:10 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Lavoro di rete e interventi di mediazione sociale:


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  • Lavoro di rete e interventi di mediazione
    sociale
  • ostacoli, sfide e opportunità nellanalisi e nel
    contrasto ai fattori di rischio di
    discriminazioni
  • Milano
  • 21 maggio 2012
  • Francesco Di Ciò
  • fdicio_at_irsonline.it

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Gli obiettivi del mio intervento
  1. Proporre alcune riflessioni in ordine al
    funzionamento delle reti sociali nella
    prospettiva di ampliare e rafforzare la rete UNAR
  2. proporre una riflessione sul perché lo strumento
    della mediazione dei conflitti e il paradigma
    riparativo possono rappresentare una modalità
    utile per gestire casi di discriminazione
  3. Proporvi e unesperienza di coesione e mediazione
    sociale volta anche a prevenire processi di
    discriminazione in particolare nelambito delle
    differenze culturali

3
  • 1
  • Alcune riflessioni in ordine al funzionamento
    delle reti sociali

4
Cosa fa la rete UNAR
  • 1 prevenire i fenomeni discriminatori
  • 2.diffondereuna cultura della non discriminazione
  • 3.rimuovere contrastare o gestire le condotte
    discriminatorie
  • 4.monitorare la diffusione delle discriminazioni

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Lorganizzazione della rete
  • Il sistema di rete territoriale si basa su
    diversi nodi territoriali che hanno funzioni
    differenti (dalla semplice informazione al
    territorio alla presa in carico dei casi di
    discriminazione) e che si distinguono in
  • punti informativi, (punti di raccolta passivi,
    che fanno informazione , accoglienza, )
  • antenne territoriali (punti di raccolta attivi,
    che fanno orientamento e accompagnamento e presa
    in carico e segnalazione dei casi )
  • nodi territoriali di raccordo (punti di
    coordinamento che svolgono azioni di pressione,
    mediazione culturale e mediazione dei conflitti )

6
In un progetto sociale possiamo considerare 3
ambiti di lavoro
  • Il lavoro volto a rafforzare i singoli attori che
    fanno parte di una rete che lavora sui medesimi
    obiettivi
  • Il lavoro volto a creare sinergie tra il
    territorio e le singole risorse
  • Il lavoro di rete e di coordinamento per mettere
    in relazione i diversi attori (UNAR le
    associazioni generaliste, e quelle specializzate,
    le diverse antenne , i punti di raccolta attivi e
    i nodi territoriali) in una logica di
    partenariato volta a perseguire insieme una
    politica contro le discriminazioni

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I diversi approcci di governo delle reti
8
Rischi evolutivi nel governo delle reti
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Vi sono due idee forti alla base del lavoro
integrato di rete
  • Ogni risorsa è al servizio della comunità e non
    di se stesso
  • Ogni risorsa è alleata e non in competizione con
    gli altri (fiducia reciproca)

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Come valutiamo il funzionamento di una rete?
  • In termini di condivisione, una rete funzionerà
  • Se ci saranno conoscenze condivise
  • Se si costruirà un linguaggio comune
  • Se si costruiranno modelli di intervento e
    strumenti di lavoro comuni
  • In termini di integrazione una rete funzionerà
  • Se ci sarà un buon sistema informativo
  • Se avverranno dinamiche volte allintegrazione
    delle competenze
  • Se si includeranno qualitativamente gli attori
    esistenti sul territorio
  • Se funzionerà il raccordo tra il pubblico e il
    privato

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Come valutiamo il funzionamento di una rete?
  • In termini di consolidamento e sviluppo una rete
    funzionerà
  • Se saranno definiti e formalizzati protocolli di
    intervento
  • Se sarà costituito una forma di coordinamento
    istituzionale/un gruppo stabile
  • Se ci sarà continuità nelle iniziative
  • Se si realizzeranno momenti di confronto tra gli
    attori delle reti
  • Se si investirà nella continuità/sostenibilità e
    modellizzazione del sistema

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Come valutiamo il funzionamento di una rete?
  • In termini di costruzione di conoscenza una rete
    funzionerà
  • Se aumenterà la consapevolezza degli operatori
    coinvolti sul sistema di offerta della rete
  • Se aumenteranno le competenze degli attori e si
    produrrà un sapere e un saper fare collettivo
  • Se verrà prevista una funzione di case management
    per la gestione dei casi di discriminazione
  • Se la rete avrà prodotto una maggior conoscenza
    delle dimensioni del fenomeno
  • Se si metteranno a sistema le buone pratiche

13
  • 2
  • Perché lo strumento della mediazione dei
    conflitti può rappresentare una modalità utile
    per gestire casi di discriminazione o conflitti
    derivanti da comportamenti percepiti come
    discriminatori?

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Le risposte dei nodi Unar
  • supporto mirato e specifico attraverso linvio e
    laccompagnamento ad associazioni o servizi
    specifici (sindacati, difensore civico,
    associazioni
  • Intraprendere una azione di pressione (lettera,)
  • Intraprendere una azione legale
  • Intraprendere un percorso di mediazione
    attraverso un invio ad un servizio competente

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CHE COSA E LA MEDIAZIONE
  • La definizione di mediazione più accreditata
    dalla letteratura sul tema, forse perché la più
    ampia ed esaustiva, è quella dello studioso
    francese Jean-Pierre Bonafé-Schmitt il quale
    definisce la mediazione
  • "un processo, il più delle volte formale,
    attraverso il quale un terzo neutrale tenta,
    attraverso l'organizzazione di scambi fra le
    parti, di permettere a queste stesse di
    confrontare i loro punti di vista e di cercare,
    con il suo aiuto, una soluzione al conflitto che
    le oppone".

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Giustizia riparativa e mediazione penale
  • La giustizia riparativa è definita come una
    possibile risposta al reato che coinvolge il reo
    e - direttamente o indirettamente - la comunità
    e/o la vittima, nella ricerca di possibili
    soluzioni agli effetti dell'illecito e
    nell'impegno fattivo per la riparazione delle sue
    conseguenze.Tra gli strumenti della giustizia
    riparativa si evidenzia quale forma più compiuta
    la mediazione che la Raccomandazione 19(99) del
    Consiglio d'Europa definisce come "procedimento
    che permette alla vittima e al reo di partecipare
    attivamente, se vi consentono liberamente, alla
    soluzione delle difficoltà derivanti dal reato
    con l'aiuto di un terzo indipendente
    (mediatore)".

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I Valori
  • La mediazione e la giustizia riparativa si
    fondano sui seguenti valori e principi guida
  • Centralità della vittima
  • Confidenzialità delle procedure
  • Non obbligatorietà dellintervento
  • Lavoro in ottica riparativa e non punitiva
  • Professionalità dellintervento
  • Puntualità e flessibilità dellintervento

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Principi guida
  • Il riconoscimento della vittima
  • La riparazione delloffesa nella sua dimensione
    "globale"
  • L'auto responsabilizzazione del reo
  • Il coinvolgimento della comunità nel processo di
    riparazione (visibilità)
  • Il rafforzamento degli standards morali
    collettivi
  • Il contenimento dell'allarme sociale

19
  • 3
  • unesperienza di coesione e mediazione sociale
    volta anche a prevenire processi di
    discriminazione .

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  Alla costruzione della coesione sociale
concorrono la progettazione e attuazione
integrata di diverse politiche pubbliche che
insistono sullo stesso territorio, la
valorizzazione delle "reti comunitarie"
(famiglia, vicinato, volontariato), la capacità
di produrre capitale sociale, la capacità di
fronteggiare le paure connesse allinsicurezza e
alla sfiducia nelle istituzioni, il potenziamento
dei modelli di governance del territorio. (Irs
2009)
la costruzione della coesione sociale
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Il progetto s-cambio
  • il progetto S-cambio - realizzato con il
    contributo di Fondazione Cariplo, in
    collaborazione con tutta la rete di associazioni
    e servizi del territorio - opera da tre con
    lintento di facilitare lo sviluppo di
    unidentità plurale basata sul reciproco rispetto
    e sulla cultura del dialogo tra vecchi e nuovi
    abitanti.
  • Il progetto nasce soprattutto per promuovere
    nuove strategie di integrazione sociale, creando
    condizioni più favorevoli alla convivenza e
    sperimentando un modello di intervento per
    gestire e ridurre i conflitti nella quotidianità
    dellabitare.
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