FLEBECTOMIA AMBULATORIALE SCLEROTERAPIA LASER NEL TRATTAMENTO DEI CAPILLARI E DELLE ANGIODISPLASIE - PowerPoint PPT Presentation

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FLEBECTOMIA AMBULATORIALE SCLEROTERAPIA LASER NEL TRATTAMENTO DEI CAPILLARI E DELLE ANGIODISPLASIE

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flebectomia ambulatoriale scleroterapia laser nel trattamento dei capillari e delle angiodisplasie dr. roberto nobile specialista in ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: FLEBECTOMIA AMBULATORIALE SCLEROTERAPIA LASER NEL TRATTAMENTO DEI CAPILLARI E DELLE ANGIODISPLASIE


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FLEBECTOMIA AMBULATORIALESCLEROTERAPIALASER
NEL TRATTAMENTO DEI CAPILLARI E DELLE
ANGIODISPLASIE
Dr. Roberto Nobile
Specialista in Chirurgia Generale http//www.med
icitalia.it/robertonobile
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FLEBECTOMIA AMBULATORIALE
Robert Müller ha chiamato la sua metodica
Flebectomia Ambulatoriale intendendo con ciò
una tecnica chirurgica che in regime
assolutamente ambulatoriale, in anestesia locale
e senza punti di sutura, permettesse di asportare
dallesterno le varici e varicosità attraverso
piccole incisioni di 1-2 millimetri per mezzo di
uncini.
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  • Se correttamente eseguita la metodica è
    caratterizzata da quattro vantaggi
  • Radicale poiché offre maggiore radicalità
    nelleliminazione dei tratti varicosi rispetto
    allo stripping
  • Innocua nel senso che non ha praticamente
    controindicazioni
  • Ambulatoriale poiché permette la deambulazione
    immediata del paziente senza interruzione
    dellattività lavorativa
  • Estetica perché, oltre ai buoni risultati
    clinici, offre anche indubbi vantaggi dal punto
    di vista estetico.

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La Flebectomia Ambulatoriale non è una strategia
chirurgica ma una
tecnica chirurgica che può essere adottata in
ogni fase della flebochirurgia.


Quando è necessaria deve essere eseguita prima
una crossectomia radicale oppure un trattamento
antireflusso con le metodiche tradizionali. Lint
ervento chirurgico deve sempre essere preceduto
da una precisa diagnostica clinica e strumentale
che dovrà indicare la migliore strategia
terapeutica. Si passa quindi ad una
preparazione cartografica eseguendo una mappa
delle varici da correggere con una matita
demografica Quando la cartografia è completa, il
paziente viene fatto adagiare sul lettino in
posizione di Trendelemburg. Larto, che è stato
precedentemente depilato nelle zone da trattare,
viene disinfettato con soluzione colorata e poi
viene preparato il campo chirurgico. Si passa
quindi alla fase dellanestesia. Tutte le varici
possono essere trattate con una anestesia locale
che viene eseguita con infiltrazioni
intradermiche o sottocutanee di una miscela di
xilocaina con aggiunta di bicarbonato di sodio.

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Dopo aver eseguito lincisione a lato della
varice nel tratto disegnato si introduce luncino
di Müller o di Oesch che, con delicati movimenti
rotatori, disseca il sottocute e prepara il piano
di clivaggio. Quindi, con lo stesso uncino
differentemente utilizzato, si afferra
lavventizia della varice che viene poi pinzata
con una pinza.      Occorre stare attenti nella
fase di scollamento poiché unazione troppo
energica causerà lapparizione di teleangectasie
intorno alle incisioni.       La vena
esteriorizzata è mantenuta fra due pinze che
serviranno anche da punto di trazione e di repere
per i tronchi varicosi contigui o per le
perforanti di appartenenza. Esercitando una
leggera trazione sulla varice, questa si
evidenzierà sotto la cute come un cordoncino.
Tale manovra permetterà quindi un migliore
scollamento e faciliterà la presa del tratto
contiguo della varice, introducendo lo strumento
nellincisione più vicina e ripetendolo stesso
movimento.      
6
(No Transcript)
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Occorre fare attenzione e mantenere gli stessi
piani anatomici per non rompere il vaso e rendere
più complicata la dissezione e lasportazione.
Una volta agganciata e scollata la varice, si
fa trazione sul tratto inferiore in modo tale da
sfilare dolcemente il tratto varicoso attraverso
le varie incisioni. Si ripetono quindi gli
stessi tempi in modo da seguire la cartografia
precedentemente eseguita.        Tale metodologia
richiede pazienza e conoscenza dei piani
anatomici per non rompere i vasi e causare quindi
un noioso sanguinamento. Richiede soprattutto,
però, una diagnosi ed una precisa
cartografia.       
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Storicamente la flebectomia ambulatoriale secondo
Müller non prevede alcuna legatura venosa, ma
soltanto una compressione mirata ed una
compressione sistemica. Nel caso di perforanti o
comunicanti si può agire sia strappando con la
torsione la perforante sia, talvolta, eseguendo
una legatura sottofasciale attraverso la stessa
mini - incisione.      Nelle perforanti più
importanti è talvolta utile eseguire alcune
legature che garantiscono un minore sanguinamento
e, di conseguenza, lutilizzazione di una
compressione più leggera e quindi più
sopportabile per il paziente.      Terminata la
varicectomia si procede ad una minuziosa toilette
delle incisioni ed alla loro disinfezione.
Quindi si accostano i margini dellincisione
utilizzando degli steril-streaps. Viene quindi
applicata una compressione selettiva utilizzando,
sopra la medicazione, un batuffolo di garza
mantenuto in sede con una leggera fascia o con
dei cerotti elasticizzati.
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La convalescenza non prevede un riposo a letto ma
solo un riposo relativo con periodi di normale
deambulazione. Si prescrive quindi una terapia
antibiotico a largo spettro associata a terapia
flebotonica.    Non vengono prescritti farmaci
analgesici poiché leffetto dellanestesia locale
dura per molte ore inoltre, la stessa
compressione offre un sufficiente effetto
analgesico.      Se esiste dolore occorre
rivedere la compressione poiché il bendaggio sarà
sicuramente male eseguito o troppo stretto.     
La flebectomia ambulatoriale di Müller trova
indicazioni in tutte le forme di varici e
varicosità troncurlari e reticolari. Non è
indicata nelle teleangectasie e nelle varicosità
reticolari a parete estremamente fitte come nei
casi di soggetti con tessuti molto grassi e
ipodermosclerotici, dove si preferisce utilizzare
la terapia sclerosante.         Trova la sua
tipica indicazione nelle varici del piede, nella
vena di Leonardo e nella safena esterna. Viene
utilizzata particolarmente nei casi dove
necessita anche un risultato estetico, associata
alla terapia sclerosante, con cui non è in
antagonismo ma risulta essere veramente in
sinergia.  
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UNCINI DI OESCH
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FLEBECTOMIA SECONDO MULLER
  • Dopo avere eseguito una mappatura del vaso
    interessato dal processo varicoso ed avere
    praticato con Xilocaina al 2 dei ponfi in
    prossimità dello stesso si praticano, nelle aree
    anestetizzate, delle piccole incisioni cutanee, a
    distanza di 8/10 cm. una dallaltra, mediante un
    bisturi (n 11) o meglio un ago (n 14/16),
    e quindi con un piccolo uncinetto si asporta il
    tronco ectasico per tutta la sua lunghezza.
  • Le piccole incisioni non necessitano di sutura e
    lesito a distanza da un punto di vista estetico,
    già dopo soli 15/20 gg. dal trattamento è
    ottimale.

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  • SCLEROTERAPIA
  • S. EISHOLTZ (1623 - 88)
  • D. ZOLLIKOFER (1682)
  • PRAVAZ (1840)
  • RYND (1845 )
  • LINSER (1916)
  • SICARD (1924)
  • ORBACH (1944)
  • MCCAUSLAND (1963)
  • TOURNAY (1975)
  • KNIGHT e VIN (1989)
  • GOLDMAN (1994)
  • CABRERA (1997)
  • TESSARI (1999)
  • Per merito di questi scienziati la tecnica
    sclerosante si è evoluta sia nella metodologia
    che nellevoluzione degli agenti sclerosanti
    utilizzati.

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  • Che cosa è esattamente la scleroterapia?
  • E una tecnica angiologica che comporta la
    chiusura di un tratto venoso sede di varice
    oppure la sclerosi di un gruppo di capillari
    (teleangectasie) mediante l'iniezione, nei vasi
    stessi, di una soluzione sclerosante che causa
    istantaneamente una reazione infiammatoria locale
    (flebite chimica) questa reazione provoca in
    seguito la trombizzazione ed il successivo
    riassorbimento del tratto varicoso oppure la
    cancellazione dei capillari.
  • DEFINIZIONE DI SCLEROTERAPIA SECONDO GOLDMAN
  • .. iniezione nel lume vasale di una sostanza
    estranea che provoca una trombosi ed una
    successiva fibrosi.
  • .. ottenere il massimo danno endoteliale con il
    minimo trombo.

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Sempre Goldman (2002) asseriva che lo
sclerosante ideale è indolore, libero da effetti
collaterali, specifico per danneggiare le vene
varicose.
  •  

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Che cosa è assolutamente necessario eseguire
prima di iniziare un trattamento scleroterapico
? Un EcocolorDoppler Venoso degli Arti Inferiori
per una corretta impostazione diagnostica. Lesclu
sione di eventuali situazioni patologiche alla
base della formazione dei capillari è
determinante per il buon esito finale del
trattamento scleroterapico.
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  • Che cosa contengono le soluzioni sclerosanti?
  • Nelle soluzioni usate per la scleroterapia sono
    presenti diversi composti poiché esistono più di
    dieci tipi di soluzioni sclerosanti, diventa
    lungo elencare qui la composizione chimica di
    ognuno di questi.
  • Nelle soluzioni sclerosanti d'uso più
    frequente i componenti principali sono l'alcool
    polidocanolico, la glicerina cromata, il sodio
    salicilato ed il sodio tetradecilsolfato di sodio
    purificato (Fibro Vein )usati a
    varie concentrazioni.
  • Sono ormai del tutto abbandonate le soluzioni
    contenenti iodio.

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  • Che cosa è la tecnica chiamata
  • sclero-mousse ?
  • La tecnica si basa sull'uso contemporaneo di due
    siringhe di plastica monouso sterili e di alcuni
    particolari raccordi di plastica ugualmente
    sterili.
  • Mescolando nelle due siringhe, alle dosi scelte,
    l'aria ed il Tetradecilsolfato di Sodio
    Purificato (Fibro-vein ), o altri sclerosanti
    tensioattivi, in pochi secondi si ottiene una
    mousse densa e compatta che può essere iniettata
    alle dosi stabilite.

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  • Quali sono i vantaggi di questa metodica rispetto
    alle altre tecniche?
  • Utilizzazione di minor quantità totale di
    farmaco sclerosante e quindi riduzione delle
    complicanze legate all'iniezione di eccessive
    quantità di liquido sclerosante, o all'eventuale
    stravaso.L'uso inoltre del Tetradecilsolfato di
    Sodio Purificato (Fibro-Vein ) per la produzione
    della sclero-mousse ha permesso di ridurre
    drasticamente le complicanze su base allergica.
  • Maggior tempo di contatto dello sclerosante con
    l'endotelio venoso e pertanto miglior effetto
    terapeutico
  • La scarsa diluizione della sclero-mousse da
    parte del sangue ed il dislocamento dello stesso
    da parte della mousse all'interno del vaso
    permette l'utilizzazione di questa metodica anche
    in patologie molto difficili da trattare con la
    scleroterapia, come le displasie vascolari.
  • L'ecogenicità della sclero-mousse permette una
    scleroterapia ecoguidata e di poter seguire il
    dislocamento guidato della mousse stessa.

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  • Che cosa è cambiato con lintroduzione della
    sclero-mousse ?
  • L'assioma di Tournay che asseriva che non è
    importante la concentrazione del prodotto nella
    siringa ma all'interno della vena, e che la zona
    di contatto dell'agente sclerosante con
    l'endotelio decresce con l'aumentare del diametro
    venoso così che un liquido sclerosante si
    diluisce in proporzione diretta al calibro del
    vaso e alla distanza dal punto di iniezione, con
    l'avvento della "sclero-mousse" perde quasi
    totalmente il suo valore.
  • Il tempo di contatto della sclero-mousse con
    l'endotelio è molto lungo e la diluizione della
    stessa, che è minima, non è più strettamente in
    rapporto al calibro del vaso né al punto di
    iniezione.

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  • Iniettando la soluzione sclerosante in vena e
    provocando perciò una flebite chimica, ci sono
    rischi di provocare emboli o di avere una flebite
    di grosse dimensioni?
  • No.
  • L'azione lesiva della soluzione sclerosante è
    limitata alla parete venosa nel punto
    d'iniezione già a breve distanza dal punto
    sottoposto a sclerosi il composto è così diluito
    da essere inoffensivo.

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  • Quali sono i distretti venosi cui è applicabile
    la scleroterapia?
  • La scleroterapia è particolarmente indicata per
    la rimozione di capillari (teleangectasie), di
    piccole varici e degli angiomi cutanei tuttavia
    anche le vene varicose di grosse dimensioni sono
    rimosse con successo.
  • La possibilità di adottare composti sclerosanti
    sotto forma di schiuma (sclero mousse) consente,
    nei casi selezionati, di rimuovere varici di
    calibro discreto.

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  • Quale percentuale di riuscita possiede la
    scleroterapia?
  • Basandosi sui dati disponibili nella Letteratura
    Scientifica, circa l'80 delle teleangectasie e
    il 75 delle microvarici trovano soluzione
    definitiva con la scleroterapia.
  • Come esperienza personale, nella mia casistica ho
    ottenuto percentuali sovrapponibili.

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  • La scleroterapia è una tecnica dolorosa?
  • Poco o nulla gli aghi ipodermici monouso usati
    per la scleroterapia sono di calibro ridottissimo
    ( 30G).
  • Nei soggetti particolarmente sensibili è
    possibile far precedere l'iniezione
    dall'applicazione di una pomata anestetica.

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  • Quali sono le controindicazioni a questa
    tecnica?
  • Controindicazioni assolute sono la gravidanza, le
    lungodegenze che obbligano il paziente a letto,
    episodi recenti (meno di dodici mesi) di
    tromboflebite superficiale o di trombosi venosa
    profonda, , il diabete mellito scompensato, la
    presenza di tumori maligni, le malattie del
    surrene, la tubercolosi, alcune malattie renali
    (glomerulonefriti e nefrosi).
  • Controindicazioni relative sono alcune malattie
    del fegato (epatiti acute virali, tossiche o da
    farmaci cirrosi epatica), gli stati febbrili,
    l'asma allergico e bronchiale, alcune malattie
    del cuore (miocarditi e endocarditi), le
    discrasie ematiche.

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  • Esiste un periodo dell'anno specifico per
    eseguire la scleroterapia?
  • La scleroterapia viene eseguita di solito nel
    periodo freddo dellanno, ciò non tanto per
    l'assenza della venodilatazione dovuta al calore,
    quanto per evitare che gli UV, colpendo
    direttamente la parte sclerosata, creino
    pigmentazioni della pelle difficili poi da
    rimuovere.
  • E' buona norma comunque evitare di
    sottoporsi a scleroterapia nei mesi molto caldi
    (luglio-agosto).

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  • Dopo la sclerosante come si presenta la pelle
    sovrastante la zona trattata?
  • La cute della zona sottoposta a sclerosi non è di
    norma interessata dal processo chimico, il quale
    avviene all'interno della parete dei vasi nel
    caso dei capillari è normale che parte della
    soluzione sclerosante fuoriesca nei tessuti
    vicini (data la sottigliezza della loro parete)
    in tal caso il fenomeno più frequente consiste in
    un modesto arrossamento (eritema), della durata
    di 1 o 2 ore al massimo della parte sottoposta a
    sclerosi, che può, al limite, trovare beneficio
    dal trattamento locale mediante pomate contenenti
    estratti di hamamelis, centella asiatica ed altre
    sostanze emollienti.

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  • Dopo la scleroterapia è necessario applicare un
    bendaggio sulla parte trattata?
  • Sì, nel caso vengano trattate varici di un certo
    calibro.
  • L'applicazione di un bendaggio elastico adesivo
    sulla parte sottoposta a scleroterapia è un
    passaggio fondamentale per la buona riuscita
    della sclerosi.
  • In alternativa, o in associazione, si usano calze
    elastiche terapeutiche di compressione 18mmHg o
    K1.
  • No, nel caso vengano trattati capillari od
    angiomi.
  • In questo caso sarà sufficiente utilizzare dei
    batuffoli di garza e dei cerotti elastici da
    tenere per un paio di giorni, sui punti trattati.

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  • La scleroterapia può provocare effetti
    indesiderati?
  • Anche se raramente, la terapia sclerosante può
    presentare complicanze
  • esse sono essenzialmente dovute
  • 1). all'eccessiva aggressività della soluzione
    sclerosante nei confronti della parete venosa e
    dei tessuti circostanti.
  • 2). al fenomeno conosciuto come "matting".

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  • Quale è l'effetto locale dovuto all'aggressività
    della soluzione sclerosante?
  • L'eccessiva aggressività del composto può
    provocare la comparsa d'ematomi ed arrossamenti
    nel punto dell'iniezione in soggetti con marcata
    reattività personale verso il composto oppure con
    pelle delicata o molto chiara ciò può anche
    risultare in un livido di colore blu-verdastro
    (questo accade specialmente nei pazienti con i
    capelli rossi).
  •  

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  • Quanto tempo rimane visibile un livido comparso
    dopo scleroterapia?
  • In genere il livido scompare dopo due/otto
    settimane (è importante non esporre la parte
    livida all'azione del sole o dei raggi UV, perché
    si possono creare pigmentazioni difficili da
    rimuovere) la persistenza oltre i due mesi di un
    ematoma è raramente seguita dalla sua scomparsa
    completa.
  •  

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  • Cosa è il fenomeno chiamato "matting"?
  • Il "matting" è un fenomeno per cui, dopo la
    rimozione di capillari e varici di piccolo
    calibro mediante la scleroterapia, si assiste
    alla formazione di nuovi vasi, che nascono nei
    pressi della zona sottoposta a sclerosi o
    addirittura nello stesso sito.
  • Statisticamente il "matting" è osservabile nel 2
    dei pazienti sottoposti a scleroterapia.
  • Qualora il fenomeno si ripeta anche nelle sedute
    seguenti, la prima misura d'attuare è quella di
    cambiare il tipo di soluzione sclerosante o la
    sua concentrazione.
  • Questo accorgimento tuttavia non sempre elimina
    il fenomeno.
  • Per fenomeni di "matting" ribelli il rimedio
    migliore oggi, per leliminazione, è l'uso dei
    Laser
    (Argon-Laser, KTP-Laser, DYE-Laser,
    Laser a Diodi).

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  • Quante sedute di scleroterapia servono per
    eliminare i capillari o le varici?
  • Il numero delle sedute scleroterapiche dipende,
    ovviamente, dal quadro clinico e dall'estensione
    della zona da sottoporre a terapia.
  • La media delle sedute è tre/quattro per gamba ma
    nei casi più complicati si arriva anche a
    dieci/dodici.

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  • Con quale cadenza vengono eseguite le sedute di
    scleroterapia?
  • Di solito, in assenza di effetti indesiderati
    importanti, esse sono settimanali o quindicinali.

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  • Dopo la scleroterapia devo assumere qualche
    farmaco?
  • No.
  • Anzi bisogna evitare di assumere per le 48
    successive alla scleroterapia tutti i farmaci a
    base di acido acetilsalicilico (Aspirina etc.),
    per evitare una riduzione dell'efficacia della
    soluzione sclerosante.

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  • Dopo la scleroterapia si può avere un rialzo
    termico?
  • Sì.
  • In soggetti molto reattivi è possibile
    osservare un lieve rialzo della temperatura,
    soprattutto serale, nelle 48 ore successive alla
    sclerosi .
  • In tal caso si può assumere tranquillamente
    farmaci antipiretici a base di paracetamolo.

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CASI CLINICI Prima e dopo il trattamento
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LASER VASCOLARI
Sono oggi disponibili, sul mercato, dei laser
selettivi appositamente creati per il trattamento
degli inestetismi vascolari (capillari o
telangectasie, angiomi piani o rilevati, laghi
venosi ed altro ancora). Come si vedrà il laser,
nellapproccio moderno ai capillari degli arti
inferiori, non sostituisce la scleroterapia, ma
in genere la affianca. Il trattamento combinato
così concepito è sicuramente lunico che consenta
il raggiungimento di risultati soddisfacenti e
duraturi.
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I capillari (teleangectasie) sono uno degli
inestetismi più diffusi e comuni al giorno
d'oggi, e interessano principalmente le gambe,
dove possono manifestarsi in varie zone. Possono
comparire sia negli uomini che nelle donne e
ricordiamo che, pur essendo importanti da un
punto di vista estetico, è sempre meglio, anche
in questo caso, effettuare un doppler per
scartare la possibilità di una patologia venosa.
I laser che riscuotono maggior successo per
eliminare i capillari sonoDye laser Laser
532 KTP Laser Nd Yag Laser a Diodi
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LASER VASCOLARI Argon (488-514) Nd/YAG df (532)
a coloranti dye laser (570-600) a vapori di
rame (578) LASER PIGMENTARI Nd/YAG df (1064 o
532) Alexandrite (755) Rubino(694) Diodo
(800-810) LASER ABRASIVI CO2 (10.600)
Erbio/YAG (2.900)
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DEFINIZIONE
Amplificazione della luce per emissione
stimolata di radiazioni
L - Light
A - Amplificated
S - Stimulated
E - Emission
R - Radiation
Strumento che genera ed amplifica una luce non
esistente in natura una sola lunghezza donda,
monocromatica (un solo colore puro) coerente
(onde sempre nella stessa fase, nel tempo e nello
spazio)
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SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Luce policromatica Visibile
400 - 700nm Invisibile VC 100 -
250nm UVB 250 - 300nm UVA
300 - 400nm IR V 700 - 1.000nm
IR L 100.000nm
Luce Visibile 6 colori Viola - Blu - Verde -
Giallo - Arancio - Rosso
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(No Transcript)
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  • Il fascio laser penetra nellepidermide senza
    effetti di rilievo, ed è assorbito
    dallemoglobina contenuta nei vasi
  • Lenergia assorbita si converte in calore questo
    porta alla coagulazione ed alla evaporazione del
    sangue il riscaldamento danneggia le pareti del
    vaso
  • Le pareti del vaso collassano ed il risultato è
    la sclerosi del vaso stesso che viene riassorbito
    nel corso delle successive settimane o mesi

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(No Transcript)
45
TELEANGECTASIE MATTING Possono comparire dopo
la iniezione di sostanze sclerosanti o in seguito
ad interventi di flebectomia. Non si verificano
di frequente e la loro comparsa può dipendere da
fattori predisponenti della paziente oppure da
una tecnica di intervento non corretta (es. se il
liquido iniettato ha una concentrazione
eccessiva, o se ne viene iniettato troppo, se è
eccessiva la pressione di iniezione, se non viene
fatta una terapia di compressione). Tra i
fattori predisponenti della paziente ricordiamo
le terapie ormonali, l'obesità, la
familiarità. Nella maggior parte dei casi il
matting sparisce spontaneamente entro sei mesi,
ma nei casi in cui invece persista, può essere
utile ricorrere alla terapia laser utilizzando
Il dye laser o il laser 532 KTP.
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LASER KPT Lemissione di luce di questo laser è
assorbita selettivamente dal sangue nella banda
di colori dal rosso al viola. Lassorbimento a
livello dei capillari sanguigni provoca una
aumento della temperatura con la conseguente
coagulazione del vaso. Dopo qualche tempo i
capillari sono riassorbiti dall'organismo sino
alla loro scomparsa. IndicazioniBeneficiano di
questo trattamento le patologie vascolari
superficiali e anche le iperpigmentazioni, in
particolareCapillari (teleangectasie), micro
variciCouperose e rosaceaAngiomi piani Macchie
della pelle, iperpigmentazioni, lesioni
pigmentate, macchie solari Cicatrici
ipertrofiche e cheloidiVa molto bene per i
capillari fini e superficiali che non possono
essere incannulati con l'ago della
scleroterapia.I vasi venosi che vengono trattati
hanno colori variabili dal rosso al viola e
possono essere di piccole o grandi dimensioni.
Inoltre anche le iperpigmentazioni, ovvero gli
accumuli di pigmento della pelle (macchie solari,
macchie senili, lentiggini), possono essere
trattate positivamente con il ktp laser.Gli
accumuli di pigmento non vanno confusi con le
lesioni pigmentate cellulari (nevi) che, se
indicato, devono essere rimosse completamente con
il normale bisturi.
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LASER ND YAG A IMPULSO LUNGO E' indicato in
particolare per il trattamento diCapillari
(teleangectasie), micro variciIl laser ND-Yag
riesce a trattare anche capillari di una certa
consistenza (1-3 millimetri di diametro) ed è
attualmente viene considerato il sistema laser
che può dare i migliori risultati per le
teleangectasie degli arti inferiori, sia per
quelle superficiali di colore rosso ma in
particolare per quelle di colore blu.Leffetto
del calore concentrato sui piccoli vasi sanguigni
(capillari) ne provoca la chiusura e quindi il
colore roseo o rosso-blu si attenua o
sparisce.Si tratta di un laser vascolare dotato
di una alta penetrazione attraverso la pelle.Il
capillare viene chiuso dallenergia laser, la
cute non viene assolutamente danneggiata. Per
far scomparire la maggior parte dei capillari
presenti sono in genere necessarie tre sedute, a
distanza di due mesi una dall'altra.Il laser ND
YAG a impulso lungo è quello che ha dato i
risultati migliori nel trattamento dei capillari
delle gambe.
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LASER A DIODI Il laser diodi è indicato per
trattare i seguenti inestetismiCapillari e
teleangectasieAngiomi piani e stellariCouperose
Per quanto riguarda in particolare gli
inestetismi vascolari i laser a diodi sono in
grado di trattare i vasi e i capillari situati
più in profondità scarsi risultati si ottengono
invece nei vasi con meno di 0,5 mm di diametro.
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DYE LASER grazie alla sua selettività consente
di trattare tutti gli in estetismi cutanei di
colore rosso, ed è indicato in particolare per il
trattamento diCapillari (teleangectasie)Couper
ose e rosaceaAngiomi (piani, stellari,
rubino)Cicatrici in fase infiammatoriaEritrosi
Matting teleangectasico Pecilodermia di Civatte
(una sorta di couperose sul collo)Smagliature in
fase infiammatoriaIl Dye laser di nuova
generazione ad impulso lungo è in grado di
trattare come il KTP solo i vasi superficiali,
meglio se di piccole dimensioni. I risultati
sono visibili dopo un paio di mesi con uno
sbiadimento, che dovrà essere ritrattato, o con
la cancellazione totale. Il trattamento è quasi
indolore.
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PREPARAZIONE AL TRATTAMENTO E necessario
evitare assolutamente l'esposizione ai raggi
solari e/o a lampade UVA nelle settimane
precedenti al trattamento. Non bisogna assumere
farmaci che aumentino la sensibilità della pelle
alla luce. PERIODO POST-TRATTAMENTO Sono
indispensabili filtri solari prima di esporre la
zona trattata per evitare iperpigmentazioni o
ancor meglio evitare lesposizione diretta ai
raggi solari per almeno 15-20 gg.
51
CASI CLINICI Prima e dopo il trattamento
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  • Le Telangiectasie si presentano come piccole
    espansioni di vasi sottili della pelle, rimangono
    appena sotto la superficie dellepidermide e
    appaiono soprattutto sul viso ma anche in altre
    zone del corpo.
  • La Rosacea è una patologia congenita e non
    contagiosa della pelle, che non si presenta
    solitamente prima dei 30 anni. I vasi sanguigni
    si dilatano e conferiscono un colore rosso
    fiorito. Compaiono ciclicamente infiammazioni
    attorno alle ghiandole sebacee causando pustole,
    che non hanno nulla in comune con lacne

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  • GRAZIE !!
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