Differenze di genere e multiculturalismo: il caso delle mutilazioni genitali femminili (MGF) - PowerPoint PPT Presentation

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Differenze di genere e multiculturalismo: il caso delle mutilazioni genitali femminili (MGF)

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Title: Cornelia Goethe Centrum f r Frauenstudien Frankfurt/Main Last modified by: Carmen Leccardi Created Date: 11/15/2006 12:45:36 PM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Differenze di genere e multiculturalismo: il caso delle mutilazioni genitali femminili (MGF)


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Differenze di genere e multiculturalismo il
caso delle mutilazioni genitali femminili (MGF)
  • Che cosa intendiamo per MGF clitoridectomia,
    escissione, infibulazione.
  • Circa 130 milioni di donne nel mondo sono
    sessualmente mutilate ogni anno 2 milioni di
    bambine subiscono queste mutilazioni (da pochi
    giorni dalla nascita fino alladolescenza più
    spesso dai 3 agli 8 anni).

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  • I paesi più coinvolti Somalia, Egitto, Sudan.
  • Le MGF non hanno fondamento religioso, non sono
    prescritte dalla religione islamica, anche se
    sono praticate in molti paesi islamici (ma anche
    in gruppi che si riconoscono nella religione
    aninimista o in quella cristiana).

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  • Tradizione vecchia di secoli e diretta a
    certificare la subordinazione sociale della
    donna.
  • La donna che non ha subito la MG prescritta non
    è una vera donna, è considerata impura, non può
    contrarre matrimonio e mettere al mondo dei
    figli, è emarginata. Le conseguenze sociali di
    questo stigma nei paesi africani.

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  • Mutilare sessualmente le bambine, in questo
    contesto, viene considerato una modalità
    attraverso la quale dare piena espressione
    allidentità femminile.
  • Le conseguenze mediche, psicologiche e sociali
    possono essere gravissime. A seguito degli
    interventi non sono rare infezioni, emorragie, e
    persino la morte di alcune bambine.

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  • Nei paesi africani la tradizione è radicata,
    ma nei paesi di migrazione diverse donne cercano
    di sottrarre le figlie a questa pratica. Il ruolo
    della famiglia patriarcale nellimporre la
    tradizione. Molte mutilazioni avvengono nei
    paesi di origine, dove le bambine sono portate,
    dallEuropa, a questo scopo. Ma molte
    operazioni sono realizzate in Europa.

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Le proibizioni in Occidente
  • Le prese di posizione di organismi
    internazionali OMS, UNICEF, Amnesty
    International. Le MGF come violazioni dei diritti
    umani la condanna internazionale verso queste
    pratiche.
  • La Dichiarazione sulleliminazione della
    violenza verso le donne (ONU 1993). Vedi la
    Dichiarazione di Pecchino del 1995 contro ogni
    forma di violenza contro le bambine e le donne.

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  • La disciplina giuridica
  • In Italia esiste una legge del 2006
    specificamente contro le MGF (sanzione prevista
    reclusione da 4 a 12 anni) in Francia le MGF
    sono considerata un crimine e possono essere
    punite con pene che arrivano fino a 15 anni
    pene sono previste anche in Svezia e Gran
    Bretagna (già dagli anni Ottanta).

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  • Le questioni sollevate dalle MGF
  • Le ragioni contro una specifica
    criminalizzazione delle MGF (le mutilazioni sono
    comunque da perseguire in quanto lesioni
    personali gravi vedi slide successiva).

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  • 1. Necessità di rispettare le tradizioni
    culturali di altre etnie. Le MGF come reato
    culturale (elemento di identificazione e
    appartenenza comunitaria). Da qui lesigenza di
    un pluralismo normativo.
  • 2. Inadeguatezza della risposta penale. Non serve
    la repressione ma la sensibilizzazione a una
    diversa prospettiva sullidentità femminile.

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  • Le ragioni a favore della specifica
    incriminazione delle MGF
  • 1. Il rispetto della donna come valore non
    negoziabile
  • 2. Lingiustificabilità delle MGF
  • In generale la punizione (a partire dalle
    condanne penali) deve essere accompagnata da
    iniziative culturali finalizzate alla
    modificazione delle culture di genere.

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  • I diritti polietnici sono legati alle minoranze
    culturali (ad esempio negli USA) ed esprimono il
    loro rifiuto del principio dellassimilazione.
  • Oggi occorre dunque navigare tra la Scilla
    dellugualitarismo e la Cariddi del
    differenzialismo (Wieviorka). Lequilibrio
    difficile. Le circostanze sstoriche delle nuove
    ondate migratorie modificano il quadro
    tradizionale dei problemi della cittadinanza.

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  • Le sperimentazioni, anche in Italia, di
    escissioni simboliche in contesti di sanità
    pubbloica (il caso di Torino)

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Riepilogando la questione della relazione tra
differenze di genere e multiculturalismo
  • Tensione fra rispetto dei diritti delle donne e
    preoccupazioni multiculturaliste, finalizzate a
    proteggere la diversità culturale.
  • Approccio multiculturalista andare oltre la
    protezione del diritto del singolo in direzione
    della protezione dei diritti del gruppo culturale
    di minoranza.

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  • Nei gruppi le figure maschili sono generalmente
    più forti e dominanti rispetto a quelle
    femminili. Il supporto alle culture di gruppo
    diventa così facilmente un supporto alle loro
    figure.
  • Da qui la tensione tra protezione del principio
    delleguaglianza morale di uomini e donne
    (approccio femminista) e multiculturalismo.

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  • Il femminismo contro il patriarcato, ancora
    dominante in numerosi gruppi culturali (secondo
    alcune, in forma velata, anche nella cultura
    occidentale contemporanea). La struttura dei
    gruppi è fondata sulle differenze di genere
    (diritti maschili, doveri femminili).

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  • Patriarcato controllo maschile sulla sessualità
    e la vita delle donne. In generale controllo
    delle donne da parte degli uomini.
  • Le mutilazioni genitali, ma anche, ad esempio, la
    poligamia, i matrimoni imposti, i matrimoni in
    età infantile, la segregazione sessuale, la
    questione del matrimonio con lo stupratore (che
    lo proscioglie da ogni accusa) esemplificano
    queste forme di controllo.

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  • In sintesi in molti gruppi culturali
    lasservimento delle donne agli interessi e ai
    desideri maschili è dato per scontato.
  • Lapproccio multiculturalista può di fatto
    fungere da supporto a questa pretesa (vedi le
    riflessioni di Susan Moller Okin)

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Riferimenti bibliografici
  • S. Moller Okin, Diritti delle donne e
    multiculturalismo, Milano, raffaelo Cortina,
    2007.
  • A. Facchi, I diritti nellEuropa multiculturale
    (cap. V), Roma-Bari, Laterza, 2008.
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