HANNAH ARENDT - PowerPoint PPT Presentation

About This Presentation
Title:

HANNAH ARENDT

Description:

Title: PowerPoint Presentation Author: francesca Last modified by: francesca Created Date: 1/1/1601 12:00:00 AM Document presentation format: Presentazione su schermo ... – PowerPoint PPT presentation

Number of Views:220
Avg rating:3.0/5.0
Slides: 47
Provided by: Francesca158
Category:
Tags: arendt | hannah | hybris

less

Transcript and Presenter's Notes

Title: HANNAH ARENDT


1
HANNAH ARENDT
I.I.S. ANGELO FORTUNATO FORMIGGINI-SASSUOLO
  • Un lessico politico

2
FONDAZIONE COLLEGIO SAN CARLOPROGETTO
COSTITUZIONEClasse V D - PNI a.s. 2010/2011
  • AMICI BEATRICE
  • BERTOLAZZI GIULIA
  • CAMISA SARA
  • CASOLARI FEDERICA
  • CATTABRIGA STEFANO
  • D'ALESSANDRO GABRIELLA
  • FRANCHINI SIMONE
  • LAZZARETTI FRANCESCA
  • MESSORI MATTEO
  • MIANO GIUSEPPE C.
  • MUCCI ALESSANDRO
  • PALMERI CHIARA L.
  • PELLATI LISA
  • PROSSOMARITI DESIREE
  • STORTI FRANCESCO
  • TORDONI VIRGINIA
  • VIAPPIANI LUCA
  • VOSINO RAFFAELE
  • Prof. M.ANTONIA BERTONI

3
Nella mia vita non ho mai amato nessun popolo o
collettività - né il popolo tedesco, né quello
francese, né quello americano, né la classe
operaia, né nulla di questo genere. Io amo solo
i miei amici, e la sola specie damore che
conosco e in cui credo è lamore per le
persone. Ebraismo e modernità, 1978
  • La miglior cosa da farsi è non sentirsi
    perfettamente a casa propria in nessun luogo, non
    identificarsi veramente in alcun popolo, perché
    in men che non si dica ci si può trasformare in
    un cieco strumento della rovina.
  • Lettera a Jaspers n. 59 , 30 giugno 1947

4
QUALE IDENTITA?
  • Non mi sono mai sentita una donna tedesca, e ho
    smesso da molto tempo di sentirmi una donna
    ebrea. Mi sento quello che sono in realtà, una
    donna che viene da lontano.
  • Lettera ad Heidegger,
  • 9 febbraio 1950

5
RIFIUTO DEL COMUNITARISMO
  • Arendt rifiuta di fissarsi in unidentità, come
    qualcosa di rigido, e di fondersi con il culto di
    un popolo, anche se eletto come quello ebraico
  • Per lei lo spazio politico è costituito da
    individualità ciascuno in greco si dice hekastos
    da hekas lontano-?individualità

6
RIFIUTO DELLINDIVIDUALISMO
  • Il dato della nascita ebraica per lei è
    solo una parte di sé la persona si costituisce
    a partire da tale dato ma soprattutto a partire
    dallamicizia politica , (philia politike), dal
    rispetto nei confronti dellaltro, dallin-fra
    che avvicina e insieme separa dallaltro,
    dallinter-dipendenza tra uomini uguali e diversi
    insieme

7
LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO 1951
  • Il terrore totalitario sopprime la capacità di
    cominciare che si trova negli esseri umani,
    distrugge, con la sua visione scientifico-tecnicis
    tica dellumanità, lo spazio vivo della
    libertà, lo spazio comune politico dove gli
    individui possono muoversi

8
  • Lantidoto al totalitarismo è il pensiero la
    più libera e pura delle attività umane.
  • Alla fine dellopera è scritto Politicamente
    questo nuovo inizio si identifica con la
    libertà umana. Initium ut esset homo creatus
    est, Affinchè ci fosse un inizio è stato creato
    luomo, dice Agostino.
  • Le origini del totalitarismo, p.656

9
UN PERICOLO INCOMBENTE
  • Tutta la vita pubblica del nostro tempo spinge
    verso la superficialità. Da questa superficialità
    viene il male - non dalla profondità, che abbiamo
    perduto. (Quaderni di appunti)
  • La nostra civiltà minaccia non solo lesistenza
    della sfera pubblica come teatro dell agire,
    la forma propriamente umana di stare nel mondo,
    ma anche la possibilità di pensare, soli con se
    stessi e di assumere la responsabilità delle
    nostre azioni.

10
  • E mia opinione che il male non possa mai essere
    radicale, ma solo estremo e che non possegga né
    una profondità, né una dimensione demoniaca. Può
    ricoprire il mondo intero e devastarlo,
    precisamente perché si diffonde come un fungo
    sulla sua superficie.
  • E una sfida al pensiero, come ho scritto,
    perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta
    di andare alle radici delle cose, e nel momento
    che sinteressa del male viene frustrato, perché
    non cè nulla.

Questa è la banalità. Solo il bene ha profondità,
e può essere radicale. Lettera a Gershom Scholem,
1964
11
COME EVITARE IL MALE?
  • L'uso del pensiero previene il male.
  • La Arendt sceglie Socrate come suo modello di
    pensatore pensare per lui è l'abitudine di
    vivere insieme, e in particolare con se stessi,
    che significa, essere occupato in un dialogo
    silenzioso tra io e io

12
VITA ACTIVA
  • In Vita Activa. La Condizione umana (1958) la
    Arendt intende recuperare tutta la portata del
    politico nella dimensione dell'uomo, nel
    tentativo di restituire una teoria libertaria
    dell'azione nell'epoca del conformismo sociale.

13
Vita activa
  • La condizione umana

14
ALCUNE DOMANDE DI FONDO
  • Che cosa è successo a quellambito delle
    relazioni tra esseri umani liberi che i greci
    chiamavano politica?
  • Da quando si è iniziato a pensarlo come spazio di
    un rapporto comando-obbedienza ?
  • In che misura la nostra tradizione filosofica ha
    contribuito allidea di un potere che si
    identifica con il dominio?
  • Che implicazioni possiamo ravvisare tra la forma
    mentis metafisica e luniverso totalitario?

15
ATTIVITA UMANE SIGNIFICATO CONDIZIONE UMANA
Attività lavorativa Animal laborans Sviluppo biologico del corpo tramite il lavoro (questa sfera ci accomuna agli animali) Entro il mondo naturale è compresa ogni vita individuale La vita stessa
2. Operare Homo faber Dimensione non-naturale dellesistenza. Il suo frutto è un mondo artificiale di cose distinto dallambiente naturale di cui loperare vuole trascendere i limiti Lessere-nel-mondo
3. Azione Zoon politikon Lazione (práxis) mette in rapporto diretto gli uomini senza la mediazione delle cose naturali. Comunicazione basata su linguaggio, discorso (léxis) La pluralità Gli uomini e non lUomo vivono sulla terra e abitano il Mondo
16
TRADIZIONE DEL TERMINE VITA ACTIVA
Aristotele 3 modi di vita, tutti concernenti il bello. La vita dei piaceri corporei. Il bello come si offre viene consumato la vita dedicata alla polis l'eccellere produce belle imprese vita activa?bios politikos la vita del filosofo dedicata all'indagine e contemplazione delle cose eterne, la cui bellezza è immortale e non può essere né prodotta né consumata bios theoretikos. Il lavoro e lopera non sono un bios (in quanto attività non libere)
Medio Evo pensiero cristiano Vita activa indica ogni genere di partecipazione attiva alle cose del mondo (Il termine perde di specificità politica) vs. vita contemplativa ? Nessuna opera prodotta dalle mani dell'uomo può eguagliare in bellezza e verità il kosmos fisico, che è eterno, in quanto creazione divina
Età moderna La subordinazione v.a /v.c. (iniziata con Socrate e Platone) non è cessata nemmeno con il rovesciamento della gerarchia tra azione e contemplazione avvenuto con Marx e Nietszche.
17
ETERNITA E IMMORTALITA
  • Il filosofo può aver esperienza delleterno
    (Platone), ma in perfetta singolarità, fuori
    dalla pluralità degli uomini (cfr. mito della
    Caverna)?esperienza delleterno come una specie
    di morte ?Theoria/contemplazione, pensiero
    metafisico
  • Il politico può aver esperienza dellimmortalità
    i migliori che preferiscono una fama immortale
    alle cose mortali si elevano sopra lanimalità,
    sono davvero uomini nello spazio politico

18
NELLAMBITO DEL MONDO SI PRESENTANO TRE GRUPPI DI
PRODOTTI
  • Lattività del lavoro produce i beni di consumo,
    mediante i quali la vita si assicura i mezzi di
    sussistenza. Essi appaiono e scompaiono in un
    ambiente di cose
  • Lattività delloperare produce oggetti duso che
    garantiscono la permanenza e la durevolezza senza
    le quali un mondo non potrebbe esistere

19
I PRODOTTI DELLAGIRE
  • Lagire produce i prodotti dellazione e del
    discorso, che insieme costituiscono il tessuto
    delle relazioni e degli affari umani la cui
    realtà si fonda sulla pluralità umana, sulla
    presenza di altri uomini che possono vederli e
    sentirli e quindi testimoniare della loro
    esistenza

20
Il lavoro
  • Animal laborans

21
LATTIVITA LAVORATIVA
  • Corrisponde allo sviluppo biologico del corpo
    umano, il cui accrescimento spontaneo,
    metabolismo e decadimento finale sono legati alle
    necessità prodotte e alimentate nel processo
    vitale della stessa attività lavorativa. La
    condizione umana di questultimo è la vita
    stessa.
  • (Vita activa, p. 7)

22
LA VITA
  • Il lavoro, diversamente dallopera, si muove
    sempre nello stesso circolo, prescritto dal
    processo biologico dellorganismo vivente, e la
    fine della fatica e della pena viene solo con
    la morte di questo organismo.
  • Il fardello della vita biologica , che
    opprime e consuma lo spazio vitale specificamente
    umano tra la nascita e la morte, può essere
    eliminato solo dalluso dei servi, e la funzione
    principale degli schiavi antichi era portare il
    fardello del consumo nella comunità domestica più
    che produrre per la società in senso lato.
  • (Vita activa cit. p. 84)

23
CARATTERI DEL LAVORO
  • Il lavoro trasforma luomo in animal laborans,
    che provvede al mantenimento della propria vita e
    (come nel caso degli schiavi dellantichità) di
    quella altrui.
  • Il carattere distintivo del lavoro è non lasciare
    nulla dietro di sé, il risultato del suo sforzo è
    consumato quasi con la stessa rapidità con cui lo
    sforzo è speso.
  • Lattività lavorativa è infatti energia che si
    sprigiona e subito viene consumata per provvedere
    alle esigenze fondamentali della vita
    (procacciamento di cibo, riproduzione etc.).
  • Il lavoro consiste nello scambio di materiali tra
    luomo e la natura.

24
Lopera
  • Homo faber

25
IL CARATTERE DUREVOLE DEL MONDO
  • Lopera umana fabbrica linfinita varietà di cose
    la cui somma costituisce il mondo artificiale
    delluomo
  • Opera e lavoro per Arendt non si identificano
  • Le cose hanno la funzione di stabilizzare la vita
    umana alla soggettività umana si contrappone
    loggettività del mondo fatto dalluomo

26
LA REIFICAZIONE
  • Mentre il lavoro dell animal laborans è uno
    sforzo penoso, lopera dell homo
  • faber contiene un elemento di violazione e di
    violenza sulla natura egli è libero di produrre
    e di distruggere
  • Lattività delloperare/fabbricare presuppone lo
    schema copia-modello (anche Platone ispirò la
    teoria delle idee alla poiesis/fabbricazione)

27
STRUMENTALITA E ANIMAL LABORANS
  • Lhomo faber è un fabbricante di strumenti
  • Mentre lattrezzo è un servo delluomo, la
    macchina guida il suo lavoro
  • Le macchine condizionano lesistenza umana
  • Arendt ritiene che il problema non è se siamo
    servi o padroni delle macchine ma se esse, con
    lautomatismo dei loro processi, abbiano
    cominciato a dominare e anche a distruggere, il
    mondo e le cose.

28
STRUMENTALITA E HOMO FABER
  • Gli utensili determinano ogni opera e
    fabbricazione
  • Lhomo faber degrada tutte le cose a mezzi
    elevando sé a fine supremo
  • Luomo in tal modo assoggetta a sé lintera
    natura, degradando la natura e il mondo a meri
    mezzi, derubando entrambi della loro autonoma
    dignità.

29
IL MERCATO DI SCAMBIO
  • Letà moderna è interessata a escludere luomo
    politico, cioè che agisce e che parla, dalla
    propria sfera pubblica
  • Diversamente dallanimal laborans, incapace di
    edificare una sfera pubblica, lhomo faber lo è
    ma essa non è politica è il mercato di scambio
  • In esso egli mostra i prodotti delle sue mani,
    prodotti nellisolamento è il luogo
    dellesibizione ed è solo con lo scambio che il
    produttore stabilisce rapporti, mediati da cose,
    con altre persone

30
LA PERMANENZA DEL MONDO E LOPERA DARTE
  • Tra le cose che danno stabilità al mondo cè
    lopera darte essa è una premonizione di
    immortalità
  • La poesia è la più umana e la meno mondana delle
    arti
  • I prodotti dellagire, azioni e discorsi, possono
    durare solo se artisti, poeti, storiografi
    (attività superiori dellhomo faber) li rendono
    durevoli

31
Lazione
  • Zóon politikón

32
CARATTERI DELLAZIONE
  • È sostanzialmente lazione politica ed è
  • possibile solo allinterno e in virtù della
    pluralità umana, pluralità di esseri unici
    (eguali e insieme distinti)
  • Si identifica con il linguaggio
  • Permette la rivelazione degli uomini gli uni agli
    altri (quindi ha carattere specifico) tale
    rivelazione diventa tangibile nella biografia,
    dopo la morte. La capacità di rivelazione del
    discorso e dellazione emerge quando si è con gli
    altri
  •       

33
CARATTERI DELLAZIONE
  • Avviene in uno spazio relazionale intangibile ma
    reale in cui produce storie, documenti, memorie
  • Mentre la fabbricazione è circondata dal mondo
    con cui è in costante contatto, lazione e il
    discorso lo sono dallintreccio e dalle parole di
    altre persone.
  • Ogni spazio di interazione umana, in cui gli
    uomini si esprimono in modo autentico, è sfera
    pubblica
  • Attributi dellazione sono inoltre
    imprevedibilità e irreversibilitàil rimedio
    alla prima è la promessa, alla seconda la
    facoltà di perdonare
  •  

34
LO SPAZIO PUBBLICO COME SPAZIO DELLAPPARIRE
  • Ovunque andrete, voi sarete una polis queste
    parole famose non solo furono la parola dordine
    della colonizzazione greca, ma esprimevano la
    convinzione che lazione e il discorso creano uno
    spazio tra i partecipanti che può trovare la
    propria collocazione pressoché in ogni tempo e in
    ogni luogo.

35
RAGIONI DELLA CENTRALITADELLAGIRE
  • Produce relazioni che si articolano nello spazio
    della rivelazione
  • Evitale per gli uomini che vivono in gruppo, e
    realizza un carattere specifico delluomo quello
    del linguaggio
  • Rivelarsi è come nascere una seconda volta se
    nascereagireiniziare, allora sullazione si
    fonda il principio di libertà

36
LAGIRE UMANO AUTENTICO
  • Agire significa prendere uniniziativa, iniziare
    (dal greco archein, incominciare, condurre e
    anche governare), mettere in movimento qualcosa
    (latino agere)
  • Lautentico agire umano si connette
  • da un lato con la natalità intesa come
    disposizione a nascere sempre di nuovo ciò che
    nasce è tuttavia un qualcuno, non un qualcosa
  • dallaltro con il porsi in relazione costruttiva
    con gli altri uomini, nella prospettiva di una
    storia comune

37
Ritorno al presente
  • Spunti di riflessione su temi arendtiani dalle
    lezioni magistrali di Mauro Magatti e di Elena
    Pulcini

38
Mauro Magatti Individui senza comunitàFinzioni
di libertà nel capitalismo contemporaneo
  • Si è affermato nel corso della seconda metà del
    Novecento un nuovo individualismo che ha come
    esito paradossali finzioni di libertà e che
    produce una società senza legami, fatta di
    soggettività in espansione, aperte alla
    contingenza, prive di senso del reale, energie
    che pretendono di non avere limiti

39
1968 Data chiave
PROBLEMA
RISULTATO
  • Anni 70
  • Crisi del modello della società nazionale (
    1945-1975 ) che tocca il suo limite
  • Fine delle società gerarchiche
  • Incapacità di risposta a nuove istanze di
    soggettività

Anni 80-2008 forma nuova del capitalismo CAPITALI
SMO TECNO ( estensione apparati tecnici su scala
globale) NICHILISTICO (qualsiasi significato è
manipolabile, nulla resta fisso )
NUOVO IMMAGINARIO DELLA LIBERTA
  • Idea antiautoritaria del rapporto individuo-mondo
    -?IO come soggetto legislatore di sé stesso
  • Fisicità, elemento pulsionale, eccedenza da
    liberare nella società
  • Si è tanto liberi quanto si sceglie
    (neoliberismo) libertàmercato
  • FINZIONI DI LIBERTA

40
  • La libertà individuale, intesa come libertà per
    sé, alimenta il circuito

POTENZA (dei sistemi)
PERICOLO DI NUOVE TIRANNIE SIAMO PIU LIBERI E
PIU DISEGUALI
PAURA DELLALTRO SOCIETA DI
SOLITUDINI ASSENZA DI LEGAMI
VOLONTà di POTENZA
Libertà individuale come finzione, ridotta a
costruzione di difese dagli altri
41
Trasformazione dello spazio pubblico
  • Nascita a livello di sistemi sociali e di
    comunicazione di uno spazio estetico
    deterritorializzato che ospita i più diversi e
    contradditori significati nessun significato è
    fisso, tutto è smobilizzato
  • il discorso viene spettacolarizzato con una
    accentuazione dellelemento pulsionale su quello
    razionale ?cfr. Arendt scadimento del discorso in
    mera chiacchiera

42
Elena Pulcini Un mondo in comuneResponsabilità
e solidarietà nellepoca globale
  • Il mondo e non il globale come oggetto di
    ricerca e come categoria interpretativa delletà
    attuale, mondo inteso come terra (alla Arendt)
    e come il cumstare, il coesistere degli uomini.
  • Prendersi cura del mondo vuol dire prima di tutto
    ricomporre la divaricazione tra individualismo e
    comunitarismo ed elaborare un lessico politico
    nuovo

43
Due sfide stanno davanti alluomo attuale
  • Il destino, il futuro del mondo (una sfida nuova)
  • La relazione con laltro (una sfida non nuova ma
    che si pone in termini nuovi)

44
Due patologie accompagnano la sfida e si pongono
come rischi
  • Individualismo illimitato?-mercato planetario,
    consumo planetario ?onnipotenza dellIO (ma anche
    fragilità e insicurezza)? a livello sociale
    atomismo, disgregazione, indifferenziazione
  • Comunitarismo endogamico ?-rinascita di
  • una tensione comunitaria che si manifesta in
    modo esclusivo-?chiusura verso laltro, il
    diverso, comunità contro gli altri?onnipotenza
    del NOI, a livello sociale bisogno di
    fusionalità, di stringere il legame sociale ma in
    modo esclusivo, con il simile.

45
Occorre nel rapporto col mondo
  • Recuperare il sentimento del limite
  • Riscoprire la vulnerabilità, la precarietà
    rimossa dalla hybris prometeica dellhomo
    faber,la bisognosità
  • Vivere unetica della responsabilità per,
    prendersi cura del mondo
  • Recuperare la capacità di proiettarsi nel futuro,
    di farsi carico del mondo, dellaltro e delle
    generazioni future (Cassandra)?progettare il
    mondo che vorremo

46
e nel rapporto con laltro
  • Confrontarsi, correndo il rischio, con la
    categoria di differenza, convertire i limiti in
    risorse
  • Nel rapporto con il diverso riscoprire il valore
    della contaminazione come risorsa
  • Affermare il diritto di mantenere forme di
    fedeltà alla propria identità (nella
    decostruzione del concetto di identità conservare
    i pezzi di identità cui dare valoread es. i
    diritti delluomo e non certo la Shoà
    nellidentità europea)
Write a Comment
User Comments (0)
About PowerShow.com