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Diapositiva 1

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Title: Diapositiva 1 Author: Prof.Maugeri Last modified by: Prof. Domenico Maugeri Created Date: 5/17/2005 7:02:57 AM Document presentation format – PowerPoint PPT presentation

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Title: Diapositiva 1


1
MODIFICAZIONI ANATOMICHE E FUNZIONALI NELLINVECCH
IAMENTO FISIOLOGICO Prof.Domenico Maugeri Dip.
di Chirurgia Università degli Studi di Catania
2
  • PREMESSA
  • NORMA
  • NORMALITA
  • VARIABILITA INTRA ED INTERINDIVIDUALE

3
ALTEZZA PESO COMPOSIZIONE COPOREA
Riduzione progressiva della statura per
assottigliamento dei dischi intervertebrali e
riduzione di altezza dei corpi vertebrali Riduz
ione del peso corporeo ( maggiore nelluomo che
nella donna) Diminuzione della massa magra
totale ed aumento relativo della massa
adiposa IMPLICAZIONE CLINICHE Tendenza alla
malnutrizione Alterazioni della cinetica dei
farmaci ( aumenta il volume di dei farmaci
liposolubili)
4
  • CUTE
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE E STRUTTURALI
  • Atrofia dellepidermide, delle gh.sudoripare e
    dei follicoli piliferi
  • Degenerazione del collagene e delle fibre
    elastiche
  • Sclerosi delle arteriole
  • Riduzione del grasso sottocutaneo
  • MANIFESTAZIONI DEL NORMALE INVECCHIAMENTO
  • Cute sottile, rugosa, secca, fragile,
    depigmentata
  • Ridotta capacità di riparazione delle ferite
  • Ridotta sintesi di Vitamina D
  • Ridotta capacità termoregolatoria
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Abrasioni, infezioni, prurito, intertrigine
  • Ulcere da pressione, onicogrifosi
  • Carcinoma a cellule squamose ( basalioma)

5
  • MUSCOLO
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE E STRUTTURALI
  • Riduzione della massa muscolare ( Sarcopenia)
  • Riduzione delle fibre muscolari di tipo II
  • Accumulo di lipofuscina, riduzione del numero e
    del volume delle
  • miofibrille
  • Riduzione del numero dei capillari per unità
    motoria
  • Riduzione degli enzimi glicolitici preposti alla
    produzione denergia
  • PATOGENESI DELLA RIDUZIONE DELLA MASSA E FUNZIONE
    MUSCO
  • LARE
  • Invecchiamento in sé, ridotta attività fisica,
    malnutrizione, processi
  • infiammatori cronici, influenze neurotrofiche
  • CONSEGUENZE
  • Riduzione della forza, della potenza e della
    resistenza muscolare.
  • IMPLICAZIONI CLINICHE

6
  • OSSO
  • MODELING, PICCO DI MASSA OSSEA, REMODELING
  • NELLA DONNA
  • Osso trabecolare si riduce del 30 entro 5 anni
    dalla menopausa,
  • poi la riduzione annua si attesta intorno all1
  • Osso corticale si riduce del 10 entro 5 anni
    dalla menopausa, poi
  • la riduzione si attesta intorno al lt 1.
  • NELLUOMO
  • Osso trabecolare intorno ai 50 anni si riduce in
    modo lento e
  • costante del lt 1 allanno.
  • Osso corticale si riduce con un tasso annuo
    dello 0,2-0,3
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Osteoporosi
  • Fratture

7
  • ARTICOLAZIONI
  • MODIFICAZIONI BIOCHIMICHE E STRUTTURALI
  • Riduzione del contenuto in acqua, proteoglicani e
    condroitinsolfato
  • Aumento relativo di cheratinsolfato ed acido
    ialuronico
  • Perdita di tessuto cartilagineo, che assume
    aspetto irregolare e sfrangiato
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI
  • Ridotta capacità di adattamento della cartilagine
    a stress meccanici
  • ripetuti
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Fenomeni degenerativi artrosici

8
CUORE
IL CUORE E UNA MACCHINA BIOLOGICA UNICA, CHE
POMPA 42.048.000 LITRI DI SANGUE (80 ANNI DI
VITA) CON 4.204.800.000 BATTITI (sistole
diastole)
9
AGING
LIFE STYLE
DISEASE
10
CHEITLIN , Cardiovascular physiology-changes with
aging, su
Am.J.Geriatr.Cardiol. 2003 Conclude dicendo che
lAging determina - una riduzione in
elasticità ed un aumento in rigidità del sistema
arterioso - un aumentato postcarico sul
ventricolo sn., - un aumento della pressione
sistolica, - una ipertrofia ventricolare sn., -
un prolungato rilasciamento del ventricolo sn. in
diastole. - un drop out delle cellule del
pacemaker atriale con riduzione del ritmo
cardiaco intrinseco - una fibrosi dello scheletro
cardiaco - una calcificazione alle valvole
aortiche - un danneggiamento al fascio di His -
una diminuita responsività del recettori
beta-adrenergici - un aumento nella circolazione
delle catecolamine CON CONSEGUENTE
ipertensione sistolica isolata, disfunzione
diastolica,
scompenso cardiaco, difetti di conduzione
A/V,
calcificazioni valvole aortiche.
11
  • PRESSIONE ARTERIOSA
  • Aumento progressivo della pressione arteriosa
    sistolica specie nelle
  • donne
  • Aumento anche della diastolica fino ai 60 anni
    ,poi stabilità, riduzione
  • CAUSE si perde con lAging lEFFETTO MANTICE
    dellaorta mentre il
  • CONTROLLO OMEOSTATICO diviene meno efficiente.
  • CONSEGUENZE maggiore variabilità della P.A.
    con PICCHI IPERTEN
  • SIVI e/o CADUTE PRESSORIE.
  • IMPLICAZIONI CLINICHE WHITE COAT PHENOMENON,
  • mentre la estrema variabilità della pressione
    arteriosa accentua il
  • rischio cardiovascolare.

12
  • APPARATO RESPIRATORIO
  • MODIFICAZIONI STRUTTURALI
  • Aumento del diametro della trachea e dei bronchi,
    Calcificazioni delle
  • cartilagini tracheali e bronchiali, Rottura dei
    setti interalveolari,
  • Dilatazione degli alveoli, Riduzione della
    componente elastica,
  • Aumento della componente collagenica,
    Alterazione della Gabbia toracica
  • con calcificazione delle cartilagini costali,
    cifosi dorsale.
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI
  • Ridotta elasticità polmonare, Aumentata rigidità
    della gabbia toracica,
  • Iperlavoro dei muscoli respiratori, Ridotta
    forza contrattile dei muscoli
  • respiratori, Ridotta Capacità Vitale ( 25
    ml/anno), Aumento del volume
  • residuo (30-50), Rapporto Ventilazione/Perfusion
    e alterato con zone ben
  • perfuse ma poco ventilate, VO2max ridotto,
    Difese ridotte per ridotta
  • clearance muco-ciliare, riflesso tussigeno
    ridotto, sistema macrofagico ed
  • immune locale compromesso.
  • IMPLICAZIONI CLINICHE

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  • CAVITA ORALE
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE FUNZIONALI
  • Retrazione progressiva delle gengive
  • Erosione del cemento, smalto, dentina
  • Decremento del numero di fibroblasti della camera
    pulpare
  • Atrofia delle mucose
  • Ridotta forza dei muscoli masticatori
  • Incoordinazione motoria oro-faringea
  • Ridotta secrezione salivare
  • Ipogeusia/ disgeusia
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Frequente perdita di denti
  • Rischio di malnutrizione
  • Secchezza delle fauci
  • Polmonite ab ingestis

14
  • ESOFAGO
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICO-FUNZIONALI
  • Assottigliamento della mucosa
  • Riduzione della muscolatura intrinseca
  • Diminuita ampiezza delle contrazioni esofagee
    durante la peristalsi
  • Contrazioni ripetitive non peristaltiche
  • Rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore
  • Velocità e durata delle onde di contrazione
    normali
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Disfagia

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  • STOMACO
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICO-FUNZIONALI
  • Atrofia della mucosa
  • Infiltrazioni leuco-linfocitarie
  • Riduzione della secreazione cloro-peptica
  • Motilità normale
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Gastrite atrofica
  • Ridotta digestione proteica, ridotto assorbimento
    di vitamina B-12

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  • INTESTINO
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICO-FUNZIONALI
  • Atrofia dei villi
  • Diminuita capacità dassorbimento dei glucidi (
    specie lattosio e xilosio)
  • calcio e ferro
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Malassorbimento
  • Malnutrizione

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  • COLON
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICO-FUNZIONALI
  • Atrofia ghiandolare
  • Ipertrofia della muscolaris mucosae
  • Aumento del connettivo
  • Sclerosi arteriolare ( diminuita resistenza di
    parete)
  • Alterazioni della motilità parietale, con
    riduzione della velocità di transito
  • Aumento della pressione endoluminale
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Stipsi
  • Diverticolosi del colon

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  • FEGATO E PANCREAS
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICO-FUNZIONALI
  • Riduzione volumetrica del fegato
  • Accumulo di lipofuscina negli epatociti
  • Diminuita capacità rigenerativa
  • Atrofia dei lobuli
  • Fibrosi intralobulare
  • Funzionalità epatica detossicante,
    protidosintetica, biligenetica e del
  • pancreas esocrino adeguate

19
  • APPARATO URINARIO
  • MODIFICAZIONI STRUTTURALI MICROSCOPICHE
  • Riduzione della massa renale ( -25 a 80 anni)
  • Ispessimento della capsula fibrosa
  • Aumento del tessuto adiposo perirenale
  • Aspetto pseudolobulare ( rene grinzo
    arteriosclerotico)
  • MODIFICAZIONI STRUTTURALI MISCROSCOPICHE
  • GLOMOMERULI
  • Riduzione del numero totale ( -30-50 a 80
    anni, specie corticale sup.)
  • Aumento del numero dei glomeruli
    nefrosclerotici
  • Aumento delle cellule mesangiali
  • Aumento dello spessore della membrana basale
  • 2) TUBULI
  • Riduzione della lunghezza e volume totale (
    specie dei prossimali)
  • Aumento dello spessore della membrana basale

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  • APPARATO URINARIO
  • MODIFICAZIONI STRUTTURALI MISCROSCOPICHE
  • 3) TUBULI
  • Fibrosi
  • 4) SISTEMA VASCOLARE
  • Fibrosclerosi, riduzione del calibro e
    ridotta elasticità del sistema
  • arterioso nel suo complesso ( arteria
    renale, arterie interlobari ed
  • arciformi, arterie interlobulari ed
    arteriole)

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  • APPARATO URINARIO
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI GLOMERULARI
  • Marcata riduzione del flusso plasmatico renale (
    - 50 a 80 anni)
  • Riduzione del volume del filtrato glomerulare
    (VFG)
  • Diminuzioe della clearance della creatinina ( 80
    ml/min a 80 anni)
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI VASCOLARI ( ridotta
    efficienza della
  • Autoregolazione del flusso ematico renale) da
  • Arteriosclerosi
  • Ridotta sintesi di renina
  • Ridotta sintesi delle PG ed altre sostanze
    vasoattive
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI TUBULARI
  • Ridotta capacità di concentrazione e diluizione
    delle urine
  • Ridotta capacità di acidificazione delle urine
  • Ridotta capacità massima di riassorbimento del
    glucosio
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI ENDOCRINE

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  • APPARATO URINARIO
  • IMPLICAZIONI CLINCHE
  • Aumento del rischio di intossicazione da farmaci
    eliminati per via renale
  • Maggiore incidenza di ipervolemia,
    acidosi-alcalosi, disionie
  • Aumentato rischio di IRA da sostanze tossiche,
    ischemie, infezioni
  • Aumento del rischio di Osteoporosi ed
    Osteoporomalacia

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  • SISTEMA RIPRODUTTIVO
  • Nella donna con la menopausa
  • Scomparsa degli ovociti maturanti
  • Involuzione fibrosa delle ovaie
  • Drastica riduzione della estrogeni e progesterone
    sintesi, LH ed FSH
  • Atrofia dellUtero e dellepiteliuo vaginale
  • EVENTI CLINICI CORRELATI ALLA MENOPAUSA
  • O osteoporosis ( osteoporosi)
  • V voiding problem ( incontinenza urinaria)
  • A atrophic changes ( atrofia della cute e delle
    mucose)
  • R relaxation of the pelvic structures ( prolassi)
  • I Inflammation and Infections ( infezioni del
    tratto genito urinario)
  • A abnormal bleeding ( sanguinamenti vaginali)
  • N neoplasia ( tumori ginecologici)

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  • SISTEMA RIPRODUTTIVO
  • NELLUOMO CON LANDROPAUSA
  • Lenta e graduale riduzione della spermatogenesi,
    riduzione del volume
  • Delleiaculato, del numero e motilità degli
    spermatozoi
  • Lenta e graduale riduzione della sintesi di Ts
    con aumento di FSH, LH
  • Ipertrofia prostatica ( sia ghiandolare che
    stromale) da anomala
  • espansione clonale di cellule staminali, da
    risveglio delle potenzialità
  • embrionali delle cellule stromali
  • CONSEGUENZE CLINICHE
  • Declinano la libido, la capacità di erezione e
    fecondazione fino a
  • P partial
  • A androgen
  • D deficiency
  • A aging
  • M male
  • Riduzione delle funzioni sessuali, riduzione dei
    CSS, lieve ginecomastia,

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  • AGING SISTEMA ENDOCRINO
  • ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-TIROIDE
  • Modificazioni morfologiche
  • Dimunuzione del peso
  • Diminuzione della componente parenchimale
  • Aumento della componente fibrotica
  • Riduzione del volume follicolare e del
    contenuto in colloide
  • B) Variazioni funzionali
  • Riduzione della produzione giornaliera di
    T4
  • Riduzione di T3 per ridotta conversione
    periferica di T3 da T4
  • Aumento della RT3
  • TSH pressocchè invariato, ma riserva
    ipofisaria in TSH ridotta
  • CIRA di poco ridotta
  • C) IMPLICAZIONI CLINICHE Patologia Nodulare,
    Gozzo, Tiroiditi,

  • Ipotiroidismo.


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  • AGING SISTEMA ENDOCRINO
  • ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-SURRENE
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE FUNZIONALI
  • Atrofia del surrene specie a carico della zona
    reticolare
  • Significativa riduzione della secrezione di DHEA
    ( ad 80 anni riduzione
  • del 50)
  • Cortisolemia tendenzialmente elevati ma nel range
    normale, per ridotto
  • feed-back esercitato dai glicocorticoidi
    sulla secrezione di ACTH e/o
  • CRH
  • B) IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Il deficit di DHEA darebbe ANDROPAUSA e
    quindi
  • Riduzione della massa magra
  • Aumento della massa grassa
  • Riduzione della forza muscolare
  • Immunodeficienza
  • Maggiore rischio di malattie cardiovascolari

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AGING SISTEMA ENDOCRINO ASSE
IPOTALAMO-IPOFISI-SOMATOMEDINE MODIFICAZIONI
FUNZIONALI Il sistema che nelladulto
controlla i processi anabolici, nellanziano
subisce una flessione funzionale documentabile
con livelli plasmatici di GH ridotti. IMPLICAZIO
NI CLINICHE Il deficit di GH specie se
accentuato, provoca sarcopenia ed osteoporosi (
SOMATOPAUSA)
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  • AGING SISTEMA ENDOCRINO
  • SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI
  • Riduzione dellattività reninica plasmatica
  • Riduzione della sintesi aldosteronica
  • Ridotta risposta PRA-Aldosterone a stimoli
    fisiologici
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Turbe dellomeostasi idro-salina

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  • AGING SISTEMA ENDOCRINO
  • CATECOLAMINE
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI
  • Aumento dei livelli ematici della noradrenalina (
    aumentata
  • Dismissione, ridotta uptake, ridotta degradazione
    metabolica
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Vasocostrizione con aumento delle resistenze
    periferiche

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  • AGING SISTEMA ENDOCRINO
  • Valenze positive sullinvecchiamento
  • La riduzione degli estrogeni potrebbe avere una
    possibile
  • azione protettiva sulle malattie displastice
    endometriali
  • e mammarie
  • La riduzione del Ts protegerebbe le displasie
    della prostata
  • La riduzione del T3 e T4 sarebbe un adattamento
    alla
  • riduzione del metabolismo basale
  • La riduzione del GH sarebbe una difesa dal
    diabete,
  • osteoartropatia, ipertensione, neoplasie

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  • METABOLISMO GLICIDICO
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI
  • Aumento progressivo dei valori glicemici nel
    corso della vita
  • Tendenza allaumento dei valori insulinemici
  • Ridotta tolleranza al carico di glucosio
  • Insulino resistenza da difetto post-recettoriale
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Maggiore rischio di Diabete Mellito

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  • METABOLISMO LIPIDICO
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI
  • I valori di colesterolemia tendono ad aumentare
    con letà,
  • Fino a 60 anni nelle donne ed a 65 anni negli
    uomini, dopo
  • Si assiste ad una fase di plateau seguita da una
    graduale
  • Riduzione per cause sia metaboliche che
    nutrizionali.
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • La ipercolesterolemia pur associandosi
    nellanziano a
  • Cardiopatia ischemica, vede ridursi
    progressivamente
  • Il suo ruolo di fattore di rischio.

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  • SISTEMA NERVOSO CENTRALE
  • CERVELLO
  • ASPETTI STRUTTURALI
  • Neuroni
  • Riduzione del numero
  • Riduzioni dei dendriti e delle sinapsi
  • Riduzione della plasticità neuronale, della
    rigenerazione sinaptica e riduzione del numero e
    della funzionalità dei recettori
  • Manifestazioni morfologiche espressione della
    degenerazione neuronale ed extraneuronale
    (lipofuscine, degenerazione granulo-vacuolare,
    gomitoli neurofibrillari, placche senili)
  • Cellule gliali
  • Aumento degli astrociti corticali (gliosi
    senile)
  • Aumento di microglia

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  • Microcircolo
  • Angiopatia congofila (deposizione di sostanza
    amiloide nello spessore delle arteriole).
  • Aumento degli spazi perivascolari.
  • Flusso
  • Ridotta autoregolazione vasopressoria, con
    riduzione del range pressorio entro il quale il
    soggetto è in grado di mantenere invariato il
    flusso cerebrale
  • ASPETTI METABOLICI
  • 1) Metabolismo energetico
  • Riduzione solo in età molto avanzata.
  • 2) Barriera ematoencefalica
  • Non modificazioni significative.
  • 3) Neurotrasmettitori
  • Forte diminuzione di acetilcolina (specie nel
    nucleo di Meynert).
  • Forte riduzione di dopamina (substantia nigra,
    locus coeruleus, striato)
  • Diminuzione della serotonina (pallido, caudato).
  • Diminuzione del GABA

35
  • MODIFICAZIONI FUNZIONALI
  • MEMORIA
  • La riduzione della memoria costituisce uno degli
    elementi cardinali del
  • processo di senescenza cerebrale.
  • A fronte di una stabilità del ricordo degli
    eventi passati nella loro globalità e
  • successione cronologica, si osserva infatti una
    progressiva incapacità a
  • memorizzare nuove situazioni, parole, nomi, etc,
    che cominciano a
  • manifestarsi già dai 40-50 anni.
  • Nellanziano normale le varie fasi del processo
    di memorizzazione sono
  • coinvolte in maniera diversa.
  • La registrazione sensoriale, in particolare
    visiva, risulta generalmente
  • compromessa.
  • La memoria a breve termine è quella più
    gravemente colpita
  • Questo disturbo, quando rilevante, viene definito
    come "Amnesia Senile
  • Benigna" (ASB).
  • Definita benigna, in contrapposizione alla
    amnesia maligna
  • delle sindromi demenziali, è caratterizzata da

36
  • occasionale comparsa nel linguaggio spontaneo di
    piccoli errori grammaticali o di parafrasie
    fonemiche
  • frequenti dimenticanze di dettagli marginali di
    eventi passati o errori nella loro successione
    cronologica, mentre il ricordo complessivo è
    globalmente conservato.
  • Questultimo aspetto, insieme alla esclusiva
    compromissione della memoria
  • verbale, differenzia la ASB dalle alterazioni
    mnesiche dellinvecchiamento
  • normale, in cui, come abbiamo detto, il ricordo
    degli eventi passati è

  • perfettamente conservato.
  • Nei confronti della amnesia maligna demenziale,
    mancano in questa
  • patologia lincoscienza del deficit mnesico. i
    disturbi delle altre funzioni
  • cognitive, il disorientamento spazio-temporale,
    le confabulazioni e
  • soprattutto levolutività, che in queste forme è
    assai lenta e modesta.

37
VELOCITÀ DI APPRENDIMENTO E TEMPI DI REAZIONE
  • E di comune osservazione già dalla quinta decade
    di vita una
  • progressiva diminuzione delle capacità di
    apprendimento. I deficit
  • dellattenzione sono più evidenti quando sono
    attive due o più fonti di
  • informazione (effetto "cocktail party") in
    questi casi, infatti, lanziano
  • mostra una incapacità a separare gli stimoli o ad
    ignorarne uno in
  • favore dellaltro.
  • Nella elaborazione delle informazioni è
    caratteristico nellanziano
  • normale lo "shallow encoding", ovvero una loro
    analisi superficiale.
  • Altra caratteristica è lallungamento dei tempi
    di reazione,
  • probabilmente legato ad un rallentamento sia del
    tempo di risposta
  • allo stimolo (componente ricettiva), sia del
    tempo della decisione
  • (componente cognitiva), che del tempo di risposta
    motoria.

38
  • RIFLESSI - MOVIMENTO E COORDINAZIONE
    SENSIBILITÀ
  • Riflessi lassenza dei riflessi achillei ed
    addominali è di frequente riscontro in età
    geriatrica. I riflessi plantari possono essere
    indifferenti o addirittura in estensione nel 5
    degli anziani, senza che tale rilievo rivesta
    necessariamente carattere patologico. In età
    avanzata si possono inoltre slatentizzare alcuni
    riflessi arcaici tra cui il palmo-mentoniero ,il
    riflesso del muso, il riflesso corneo-mandibolare
    ed il grasping.
  • Tono, forza e trofismo muscolare gli anziani
    presentano un aumento del tono muscolare a riposo
    ed unaccresciuta resistenza allo stiramento
    passivo. Concomita una certa ipotrofia muscolare
    con associato deficit di forza.
  • Movimento e coordinazione in età senile si
    assiste ad una progressiva diminuzione della
    destrezza e della coordinazione.
  • Sensibilità dopo i 75 anni si verifica una netta
    riduzione della sensibilità pallestesica agli
    arti inferiori. La soglia di percezione degli
    stimoli tattili e dolorifici subisce inoltre un
    significativo innalzamento.
  • PERSONALITÀ
  • Molti anziani diventano egocentrici e rigidi e
    manifestano una
  • evidente suscettibilità quando vengono
    contraddetti

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  • SISTEMA NERVOSO AUTONOMICO
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE E FUNZIONALI
  • Fenomeni degenerativi a livello gangliare.
  • Diminuzione dei recettori post-sinaptici.
  • Ridotta sensibilità dei barocettori
  • Alterazioni della neurotrasmissione
    monoaminergica e colinergica.
  • MANIFESTAZIONI DEL NORMALE INVECCHIAMENTO
  • Maggiore riduzione della pressione arteriosa nel
    passaggio dal clino allortostatismo
  • Alterata risposta alla manovra di Valsalva.
  • Alterata motilità viscerale
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Ipotensione posturale sintomatica.
  • Alterata autoregolazione della circolazione
    cerebrale.

40
  • SISTEMA EMOPOIETICO
  • ASPETTI MORFOLOGICI E FUNZIONALI
  • Progressiva lieve riduzione dellemoglobina
  • Tendenza allaumento del volume corpuscolare
    medio
  • Vita media eritrocitaria invariata
  • Progressiva lieve riduzione del midollo attivo,
    sostituito da tessuto adiposo (viraggio dal
    midollo rosso al midollo giallo)
  • Piastrine normali
  • Neutrofili e macrofagi normali.
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • La risposta compensatoria midollare a perdite
    ematiche acute e croniche può essere torpida ed
    inadeguata ( anche per ridotta produzione di
    eritropoietina).

41
  • SISTEMA IMMUNITARIO
  • IMMUNITA SPECIFICA (immunità cellulo-mediata ed
    umorale) subisce una progressiva riduzione con
    lavanzare delletà
  • Allatrofia del timo consegue una progressiva
    perdita di efficienza dellimmunità
    cellulo-mediata con conseguente diminuita
    risposta dellanziano ai test di sensibilità
    ritardata con diversi antigeni (tubercolina,
    candida, ecc.)
  • Le immunoglobuline totali non variano con
    linvecchiamento, ma ci sono variazioni delle
    classi (aumento IgA e IgG, riduzione IgM)
    aumentano le Ig auto-anticorpali sia organo che
    non-organo specifiche
  • Frequente negli anziani è la gammapatia
    monoclonale benigna di significato incerto.

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  • IMMUNITA NON SPECIFICA (sistema
    monocito-macrofagico-granulocitico, cellule
    natural killer e sistema del complemento)
  • Nell invecchiamento si riduce il numero delle
    cellule del sistema monocito-macrofagico, la loro
    capacità di processare lantigene e di interagire
    con le cell T e B
  • Si riduce la capacità chemiotattica dei
    neutrofili
  • Il sistema dei linfociti K e NK perde la sua
    efficienza
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Maggiore suscettibilità ai processi infettivi e
    loro complicanze, dovuta anche a ridotta
    efficienza dei sistemi di barriera
  • Maggiore incidenza di neoplasie
  • Tali alterazioni sarebbero causa del processo
    generale di invecchiamento per induzione di un
    progressivo danneggiamento delle strutture
    biologiche

43
  • SENSIBILITA DOLORIFICA
  • ASPETTI FUNZIONALI
  • Tendenza alla riduzione della sensibilità
    dolorifica cutanea epicritica
  • Riduzione della sensibilità viscerale
  • Queste modificazioni sono più evidenti in
    pazienti con lesioni neurologiche (demenza)

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  • ORGANI DI SENSO
  • ORECCHIO
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE E STRUTTURALI
  • Degenerazione organo del Corti (cellule
    ciliate), riduzione dei neuroni cocleari e della
    corteccia temporale, ridotta elasticita
    vibratoria della membrana basale, sclerosi della
    catena degli ossicini dellorecchio medio,
    accumulo di cerume, alterata produzione di
    endolinfa, degenerazione delle cellule ciliate
    dei canali semicircolari.
  • MANIFESTAZIONI DEL NORMALE INVECCHIAMENTO
  • Presbiacusia, ridotta sensibilità alle alte
    frequenze, ridotta percezione acustica (cocktail
    party), ridotta capacità di localizzazione dei
    suoni, alterazioni della postura, insicurezza ed
    instabilità nei movimenti al buio.
  • IMPLICAZIONI CLINICHE
  • Effetti psicologici della sordità
    isolamento,sospettosità, depressione, deficit
    cognitivo, disturbi paranoidei.

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ORGANI DI SENSO STABILITA POSTURALE Dal punto di
vista biomeccanico lequilibrio viene mantenuto
grazie al riposizionamento istante per istante
dal centro di massa corporea (CMC), che tende a
spostarsi dalla propria base di supporto
(BS). Nel soggetto anziano, alla prova di
Romberg, si osserva un deficit posturale
fisiologico attribuito a Disordini della
sensibilità propriocettiva, vibratoria e
cinestesica riduzione della sensibilità visiva
compromissione della funzione vestibolare
alterazioni di centri e vie nervose, preposti
alla motilità involontaria e volontaria
alterazioni del sistema muscolo-sheletrico
laccentuazione della cifosi dorsale sposta in
avanti il CMC rispetto alla BS, la forza dei
muscoli antigravitazionali è ridotta le
articolazioni sono meno flessibili. IMPLICAZIONI
CLINICHE Sensazione di sbandamento e vertigine
alto rischio di cadute riduzione della mobilità
e dei contatti sociali sindromi menieriformi.
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  • ORGANI DI SENSO
  • OCCHIO
  • MODIFICAZIONI MORFOLOGICHE E FUNZIONALI
  • Riduzione della lacrimazione
  • Gerontoxon (arco senile)
  • Aumento della pressione endo-oculare
  • Ridotta elasticità e sclerosi nucleare del
    cristallino
  • Alterata percezione cromatica
  • Difficoltà di adattamento al buio
  • Ridotta discriminazione visuo-spaziale
  • IMLICAZIONI CLINICHE
  • Presbiopia
  • Glaucoma angolo chiuso (acuto), angolo aperto
    (cronico)
  • Cataratta
  • Degenerazione maculare

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  • TERMOREGOLAZIONE
  • ASPETTI FUNZIONALI
  • I meccanismi fisiologici preposti al
    mantenimento di una temperatura corporea
    ottimale, a fronte di situazioni ambientali molto
    differenti, sono molto complessi il centro
    termoregolatore attiva risposte dei sistemi
    endocrino, muscolare, cardiovascolare, ecc., con
    conseguenti vasodilatazione/vasocostrizione
    cutanea, aumento/riduzione della produzione di
    calore endogeno, perdita/conservazione di
    liquidi, ecc.
  • Nel soggetto anziano i meccanismi di
    termoregolazione sono alterati nel loro complesso
  • La perdita delle capacità cognitive o condizioni
    economiche e sociali precarie possono comportare
    una protezione inadeguata dal freddo o dal caldo
    eccessivi.
  • IMLICAZIONI CLINICHE
  • Ipotermia ed ipertermia accidentali

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CONCETTO DI OMEOSTASI Da quanto fino ad ora
esposto si deduce che le persone anziane
presentano una riduzione delle principali riserve
funzionali e sono, quindi, maggiormente
predisposte a scompensi di vario genere a fronte
di stimoli esterni. Si può dire che la capacità
dellanziano di mantenere lequilibrio delle
varie funzioni biologiche è ridotta. Vari studi
dimostrano che quanto più si assottigliano nel
tempo i margini della riserva funzionale dei
vari organi ed apparati, tanto più è rapida la
progressione verso la disabilità e tanto maggiore
la morbilità e la mortalità.
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