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Il metodo scientifico

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Title: Il metodo scientifico


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Il metodo scientifico
2
  • Cos è la scienza e a cosa serve?

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  • Per esplorare il mondo della natura
  • La scienza è puro interesse culturale, è
    desiderio di sapere. Essa serve unicamente a
    soddisfare la curiosità innata nelluomo di
    conoscere lambiente che lo circonda e sé stesso.

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Scienza e Tecnologia
  • Scienza è sviluppo di idee, di teorie, il cui
    primo scopo è cercare di capire quali siano le
    leggi che regolano il mondo
  • Tecnologia è linsieme delle attività rivolte a
    modificare e controllare lambiente in cui si
    vive

5
La ricerca scientifica
  • Ciò che distingue la ricerca scientifica da
    qualsiasi altra attività del pensiero è il metodo
    di indagine che essa utilizza. Questo metodo
    viene comunemente indicato come metodo
    scientifico (o metodo sperimentale) e consiste,
    fondamentalmente, nell'analisi sistematica,
    attraverso l'osservazione e la sperimentazione
    dei fenomeni naturali, nell organizzazione
    degli stessi e nella loro interpretazione

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Le tappe attraverso le quali si sviluppa il
lavoro dello scienziato
  • Si inizia con l'osservazione, scrupolosa e
    puntuale, degli aspetti della natura sui quali si
    desidera indagare e dei fenomeni che ne
    modificano le proprietà
  • Si riflette su quanto osservato e si formulano,
    quindi, delle ipotesi
  • Si eseguono, successivamente, e dove è possibile,
    degli esperimenti, cioè le riproduzioni
    artificiali dei fenomeni precedentemente
    osservati, per consentire lesame degli stessi
    sotto un più attento controllo (Galilei, ad
    esempio, per studiare la caduta dei gravi,
    misurava tempi e distanze percorse da alcune
    biglie di bronzo che faceva rotolare lungo un
    piano inclinato)
  • Prescindendo quindi dai caratteri occasionali che
    ciascun corpo e ciascun fenomeno presenta, si
    misurano quelli essenziali e si passa alla loro
    catalogazione. I valori numerici, ricavati
    attraverso la misurazione, rappresentano i
    cosiddetti dati sperimentali
  • Se all'interno di questi dati sperimentali si
    notano delle regolarità, queste rappresentano
    quella che viene chiamata legge scientifica. La
    legge scientifica quindi non è altro che
    lespressione di un comportamento sistematico
    della natura e può essere descritta a parole o
    attraverso un'equazione matematica

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(No Transcript)
8
Galileo e la sperimentazione                    
                                                  
             Il piano inclinato ovvero
l'esperimento di fisica per eccellenza
9
Ci sono tre tipi di Metodo
  • Induttivo
  • Deduttivo
  • Ipotetico - deduttivo  

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Metodo Induttivo
  • Il metodo induttivo crea leggi a partire
    dallosservazione dei fatti, mediante
    generalizzazione del comportamento osservato in
    realtà, ciò che compie è una sorta di
    generalizzazione, senza che possa giungere ad una
    dimostrazione delle suddette leggi o insieme di
    conclusioni mediante la logica. Tali conclusioni
    potrebbero essere false e, al contempo,
    lapplicazione parziale eseguita dalla logica
    potrebbe mantenerne la validità per questo il
    metodo induttivo richiede una condizione
    addizionale, la sua applicazione si considera
    valida finché non si trova nessun caso che
    soddisfi il metodo proposto.
  •  

11
  • Ad esempio quando Galilei . 
  • Vide cadere dalla torre di Pisa oggetti di peso
    diverso che peraltro impiegavano tutti più o meno
    lo stesso tempo per arrivare a terra, concluse
    che la velocità di caduta dei gravi doveva essere
    la stessa per qualsiasi corpo, compreso per
    quelli che non aveva visto. 

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Metodo Deduttivo
  • Il metodo deduttivo aspira a dimostrare, mediante
    la logica pura, la conclusione nella sua totalità
    partendo da premesse, in modo da garantire la
    veracità delle conclusioni, se non si invalida la
    logica applicata. Si tratta del modello
    assiomatico proposto da Aristotele come il metodo
    scientifico ideale. 
  • Il metodo deduttivo parte sempre da un postulato,
    ovvero da una verità assoluta che non ha bisogno
    di verifica, quindi deduce, attraverso un
    ragionamento logico, una serie di fatti tutti
    giusti e consequenziali, ma la cui validità
    crollerebbe se si dimostrassero false o
    arbitrarie le premesse su cui il ragionamento
    stesso si era fondato. 

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Il metodo ipotetico-deduttivo
  • Il metodo ipotetico-deduttivo. I ricercatori
    tentano di spiegare le osservazioni verificando
    delle ipotesi.
  • Le osservazioni sperimentali stimolano i
    ricercatori a porsi domande e a cercare
    spiegazioni circa le strutture e i fenomeni tali
    indagini devono essere condotte seguendo un
    processo investigativo chiamato metodo
    scientifico.
  • Il modo di procedere che si basa sul metodo
    scientifico è chiamato ragionamento ipotetico-
    deduttivo, o scienza delle ipotesi guidate.
  • La logica deduttiva è usata per verificare le
    ipotesi
  • (cioè i tentativi di spiegazione)

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  • Il filosofo della scienza, Karl Popper, afferma
    che non si può mai essere certi che una teoria
    scientifica sia giusta al più la si può
    falsificare, ossia dimostrare, attraverso un
    esperimento, che è sbagliata. Popper, generalizzò
    questo concetto fino ad affermare che una
    proposizione, per avere valore scientifico, deve
    essere falsificabile, cioè di essa deve essere
    concepibile almeno un esperimento in grado di
    dimostrare (se non dà il risultato previsto) che
    è falsa

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Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
ipotetico-deduttivodel 25/7/1989
  • Nella Prefazione" alla seconda edizione, Kant
    dice "Allorché Galilei fece rotolare lungo un
    piano inclinato le sue sfere, il cui peso era
    stato da lui stesso prestabilito, e Torricelli
    fece sopportare all'aria un peso, da lui
    precedentemente calcolato pari a quello di una
    colonna d'acqua nota ... una gran luce
    risplendette per tutti gli indagatori della
    natura. Si resero allora conto che la ragione
    scorge soltanto ciò che essa stessa produce
    secondo il proprio disegno, e compresero che essa
    deve procedere innanzi coi princìpi dei suoi
    giudizi secondo leggi stabili, costringendo la
    natura a rispondere alle proprie domande, senza
    lasciarsi guidare da essa. In caso diverso le
    nostre osservazioni casuali, fatte senza un piano
    preciso, non trovano connessione in alcuna delle
    leggi necessarie di cui invece la ragione va alla
    ricerca ed ha impellente bisogno" (Critica della
    ragion pura, B XII-XIII, tr. it. Torino, UTET,
    1967, p. 42).

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Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
ipotetico-deduttivodel 25/7/1989
  • È una citazione abbastanza lunga, ma importante
    soprattutto là dove Kant parla di Galilei e
    Torricelli e degli esperimenti da loro
    architettati, affermando che i filosofi della
    natura - cioè quelli che noi oggi chiamiamo
    fisici - compresero che noi dobbiamo costringere
    la natura a rispondere alle nostre domande,
    liberamente scelte da noi, piuttosto che
    aggrapparci alle gonne di madre natura e
    aspettare che sia lei a guidarci. Osservazioni
    fatte a casaccio, senza un piano elaborato in
    anticipo, non possono essere infatti connesse da
    leggi, mentre sono proprio le leggi ciò di cui la
    ragione va alla ricerca.

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Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
ipotetico-deduttivodel 25/7/1989
  • Si tratta della "teoria del faro", in quanto
    siamo noi a gettare, per così dire, dei fasci di
    luce sulla natura, ed è del tutto differente da
    quella che suppone che sia la natura a darci
    informazioni secondo il suo piacere. In breve, il
    metodo che tale teoria prefigura è il metodo
    ipotetico. Kant dimostra quanto bene egli avesse
    compreso che dobbiamo presentarci davanti alla
    natura armati delle nostre ipotesi, cercando
    risposte alle nostre domande, o, meglio, ai
    nostri problemi. Infatti, noi lavoriamo sempre
    con ipotesi e con problemi. Senza il loro aiuto,
    potremmo solo fare osservazioni casuali, fuori da
    qualsiasi piano, incapaci pertanto di condurci
    alla formulazione di una legge naturale. In altre
    parole, già Kant vide con estrema chiarezza che
    la storia della scienza ha confutato quell'idea
    del metodo - che è un dogma infondato - stando
    alla quale noi dovremmo partire dalle
    osservazioni e derivare poi da esse le nostre
    teorie. In realtà, facciamo qualcos'altro
    partiamo da un problema, con l'aiuto di
    un'ipotesi. È questo - io credo - il punto
    decisivo.

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Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
ipotetico-deduttivodel 25/7/1989
  • Ma, se questo è il metodo della ricerca
    scientifica, non potremmo spingerci ancor oltre,
    affermando che tutti coloro che apprendono
    qualcosa - anche la gente comune e persino gli
    animali o i bambini - di fatto adottano
    esattamente lo stesso metodo ipotetico che usano
    gli scienziati? Possiamo cioè sostenere che esso
    sia il metodo con cui in generale si arriva ad
    apprendere?

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Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
ipotetico-deduttivodel 25/7/1989
  • È esattamente ciò che penso cioè che il metodo
    per tentativi ed errori, il metodo
    ipotetico-deduttivo, sia un metodo universale.
  • Se osserviamo un coleottero alla ricerca di cibo,
    lo vediamo muovere tutt'intorno le sue antenne
    ogni movimento corrisponde all'ipotesi di poter
    trovare cibo, o qualsiasi altra cosa stesse
    cercando, in una certa direzione quando poi
    muove le sue antenne in un'altra direzione,
    questa è una nuova ipotesi, cioè che quanto esso
    cerca si trovi in quest'altra direzione, che
    esplora, come se avvertisse che quella è la via
    giusta per trovare qualcosa. Talvolta ho fatto
    ricorso alla famosa storiella dell'uomo nero che
    cerca in una stanza buia un cappello nero che
    potrebbe non essere lì. Che cosa può fare? Può
    solo muovere la mano in una certa direzione e
    vedere se per caso il cappello è lì. Oppure
    muovere l'altra mano in un'altra direzione
    ognuna di queste azioni corrisponde a un'ipotesi
    precisamente che il cappello nero si trovi
    proprio in un punto o nell'altro. Il coleottero,
    in altre parole, deve essere attivo non può
    aspettarsi che quel che cerca gli venga incontro
    o gli si mostri da solo. Tutto ciò che può fare è
    cercare attivamente, sfruttando il movimento.
    Quest'ultimo, infatti, è estremamente importante
    è ancora più importante della vista. Ad esempio,
    un cieco, muovendosi, può trovare degli oggetti.
    Anche il guardarsi intorno equivale a muovere gli
    occhi in certe direzioni, che sono quelle in cui
    si cerca. La storiella dell'uomo nero rappresenta
    dunque bene la situazione in cui si trova
    chiunque non conosca già, ma voglia conoscere. La
    stessa situazione vale per tutti noi quando
    cerchiamo qualcosa e, soprattutto, per gli
    scienziati.

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Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
ipotetico-deduttivodel 25/7/1989
  • Altrettanto vale per lapprendimento delle regole
    della grammatica. Immaginiamo un bambino che stia
    imparando il participio passato dei verbi. Sa già
    che il participio del verbo "sedere" è "seduto" e
    del verbo "vendere" è "venduto" pertanto,
    dinanzi al verbo "ledere", dirà "leduto" (invece
    di "leso") e dinanzi al verbo "fondere" dirà
    "fonduto" (invece di "fuso"). Gli adulti aiutano
    i piccoli a eliminare questi errori.
  • Il nostro modo di apprendere mediante tentativi
    ed errori consiste proprio in questo, vale a dire
    nell'eliminare gli errori commessi. I tentativi
    sono ipotesi e l'eliminazione degli errori è il
    modo in cui ci adattiamo, nel nostro esempio,
    alla lingua esistente oppure, come avviene in
    altri casi, all'ambiente circostante, e così via.

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Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
ipotetico-deduttivodel 25/7/1989
  • Dunque, nella scienza, come in altri ambiti, noi
    andiamo alla ricerca della verità attraverso
    l'eliminazione degli errori. Ma in quale senso
    preciso il metodo per tentativi ed errori è
    legato alla ricerca della verità?
  • Noi aspiriamo alla verità, e poiché non possiamo
    mai essere sicuri di averla davvero trovata,
    andiamo alla ricerca dei punti deboli delle
    nostre ipotesi, cercando di eliminare i possibili
    errori, i quali ci mostrano che quanto abbiamo
    raggiunto non è la verità, che la nostra ipotesi
    non è vera, ma falsa. In altri termini, tentiamo
    di falsificare le nostre stesse ipotesi, cioè di
    dimostrarne la falsità, di confutarle. In questo
    consiste il metodo consapevolmente critico. Lo
    scienziato serio, che è sempre critico, non
    assume un'ipotesi sperando che sia vera, ma con
    la determinazione di controllarla per stabilire
    se non sia invece falsa.

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Esempio di metodo scientifico lesperimento di
Pasteur sul carbonchio (1881)
  • Il chimico francese Louis Pasteur (1822-1892)
    condusse nel 1881 un drammatico esperimento. In
    pratica utilizzò il Bacillus anthracis, agente
    infettivo responsabile del carbonchio (conosciuto
    anche come antrace) attenuato mediante un agente
    fisico (coltura a 42-43C la crescita a tale
    temperatura ne attenua la virulenza), e lo
    inoculò successivamente in un certo numero di
    pecore. La sua idea era verificare lorigine
    batterica della malattia, contrariamente a quanto
    affermato da una gran parte della comunità
    scientifica del tempo, la quale attribuiva il
    carbonchio allinalazione dei miasmi ambientali,
    quindi ad una causa di tipo chimico.Osservazioni
    le pecore si ammalavano dopo aver trascorso
    del tempo sui campi infettile pecore si
    ammalavano se venivano messe a contatto con il
    materiale in decomposizione presente sui campi o
    derivante da altri animali malatinel sangue
    delle pecore malate era presente un organismo
    unicellulare a forma di bastoncello (osservabile
    al microscopio) Scopo dellesperimentoDimostrar
    e se il responsabile del carbonchio era il
    Bacillus anthracis (isolato dal medico tedesco
    Robert Koch) oppure i miasmi ambientali.Ipotesi
    Forse le pecore potevano acquisire limmunità
    qualora fossero venute a contatto con il bacillo
    attenuato, cioè la cui infettività era stata
    ridotta mediante un reattivo chimico.Esperimento
    Pasteur selezionò dapprima 60 pecore 10 di
    esse furono tenute da parte ed isolate ciò
    serviva da controllo25 furono sottoposte
    allinoculazione (vaccinazione) del bacillo
    attenuato per ben 2 volte (il 5 maggio 1881 e il
    17 maggio 1881)25 non furono vaccinate

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  • Successivamente (31 maggio 1881), ai due gruppi
    di pecore da 25 individui fu iniettata una
    coltura virulenta di carbonchio, cioè ricca di
    bacilli non attenuati ma perfettamente
    vitali.Pasteur verificò pubblicamente, il 2
    giugno 1881, chedel primo gruppo, quello delle
    pecore vaccinate, sopravvissero 24 individui su
    25. Si registrò quindi un tasso di mortalità del
    4 del secondo gruppo, quello delle pecore non
    vaccinate, ne sopravvissero 2 (moribonde) le
    altre risultarono decedute. Si registrò quindi un
    tasso di mortalità del 92TeoriaIl carbonchio
    era dovuto allazione del Bacillus anthracis. La
    vaccinazione attiva le difese immunitarie e
    previene le malattie infettive.
  • Bibliografia Enger - Ross - Concepts in biology
    - McGraw Hill 2002Lilia Alberghini - Franca
    Tonini - Biologia - Arnoldo Mondadori Scuola 2005
    (ISBN 88-247-2452-3)Isaac Asimov Breve storia
    della biologia Zanichelli 2005 (ristampa) (ISBN
    88-08-02472-5)

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  • Infine, quando uno scienziato fa una scoperta
    seguendo le regole del metodo scientifico,
    comunica i risultati ottenuti attraverso un
    articolo scientifico.

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  • Come è fatto un articolo scientifico
  • Osservate le seguenti parti dellarticolo
  • 1) Titolo della rivista e dati bibliograficivolum
    e 85
  • fascicolo 8
  • anno pubblicazione 2004
  • pagine del fascicolo in cui si trova larticolo
    2100-2106
  • 2) Titolo dellarticolo
  • 3) Nome degli Autori
  • 4) Affiliazione degli autori per quale
    Università o istituzione lavorano
  • 5) Abstract. E un sommario, preparato dagli
    autori, che riassume il succo della ricerca. E
  • importante perché leggendolo si può capire se
    larticolo è di nostro interesse senza leggere
    tutto
  • larticolo.
  • 6) Key-words sono le parole-chiave scelte
    dagli autori per definire gli argomenti di cui si
    occupa
  • larticolo.
  • 7) Testo dellarticolo vero e proprio
  • 8) Date di ricezione, revisione e accettazione
    del lavoro da parte del comitato editoriale della
  • rivista
  • 9) Bibliografia

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(No Transcript)
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(No Transcript)
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Fonti utilizzate
  • Intervista a Karl Raimund Popper, Il metodo
    ipotetico-deduttivo del 25.07.1989
  • http//www.emsf.rai.it/scripts/interviste.asp?d79
  • Le riviste scientifiche di Monica Vezzosi
  • http//dspace-unipr.cilea.it/bitstream/1889/393/1/
    Riviste.pdf
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