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L inquinamento dell ambiente Dall atmosferico al radiattivo Non esiste una sostanza di per s inquinante, ma l'uso di qualsiasi sostanza o un evento che ... – PowerPoint PPT presentation

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Title: L


1
Linquinamento dellambiente
  • Dallatmosferico al radiattivo

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  • Non esiste una sostanza di per sé inquinante, ma
    è l'uso di qualsiasi sostanza o un evento che
    possono essere inquinanti è inquinamento tutto
    ciò che è nocivo per la vita o altera in maniera
    significativa le caratteristiche fisico-chimiche
    dell'acqua, del suolo o dell'aria, tale da
    cambiare la struttura e l'abbondanza delle
    associazioni dei viventi o dei flussi di energia
    e soprattutto ciò che non viene compensato da una
    reazione naturale o antropica adeguata che ne
    annulli gli effetti negativi totali.
  • È una forma di contaminazione dell'aria, delle
    acque e del suolo con sostanze e materiali
    dannosi per l'ambiente e per la salute degli
    esseri umani, capaci di interferire con i
    naturali meccanismi di funzionamento degli
    ecosistemi o di compromettere la qualità della
    vita.
  • Benché possano esistere cause naturali che
    possono provocare alterazioni ambientali
    sfavorevoli alla vita, il termine "inquinamento"
    si riferisce in genere alle attività antropiche.
    Generalmente si parla di inquinamento quando
    l'alterazione ambientale compromette l'ecosistema
    danneggiando una o più forme di vita. Allo stesso
    modo si considerano atti di inquinamento quelli
    commessi dall'uomo ma non quelli naturali
    (emissioni gassose naturali, quali quelle
    connesse a vulcanismo/ceneri vulcaniche aumento
    della salinità).

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inquinante atmosferico
  • L'aria è una miscela eterogenea formata da gas e
    particelle di varia natura e dimensioni. La sua
    composizione si modifica nello spazio e nel tempo
    per cause naturali e non, cosicché risulta arduo
    definirne le caratteristiche di qualità.
  • L'impossibilità di individuare le proprietà di un
    ambiente incontaminato di riferimento induce a
    introdurre il concetto di inquinamento
    atmosferico stabilendo uno standard convenzionale
    per la qualità dell'aria. Si ritiene quindi
    inquinata l'aria la cui composizione eccede
    limiti stabiliti per legge allo scopo di evitare
    effetti nocivi sull'uomo, sugli animali, sulla
    vegetazione, sui materiali o sugli ecosistemi in
    generale.

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  • Monossido di carbonio, (CO) emesso
    principalmente dai processi di combustione,
    particolarmente dagli scarichi di veicoli con
    motori a idrocarburi, a causa di una combustione
    incompleta. Le concentrazioni maggiori si trovano
    generalmente nei pressi delle strade.
    L'inalazione in grandi quantità può causare mal
    di testa, fatica e problemi respiratori. Il
    limite massimo previsto per legge in Italia è di
    10 mg/m³ in una media di 8 ore (D.M. 02-04-2002).
    Sopra i 500 mg/m³ può essere letale.
  • Anidride carbonica, (CO2) anche questo gas è
    emesso principalmente dai processi di
    combustione, particolarmente dagli scarichi di
    veicoli con motori a idrocarburi, escluso il
    metano. La concentrazione dell'anidride carbonica
    al di là di lievi variazioni stagionali si valuta
    che abbia subito un aumento, dal 1750 del 31.
    Nel 2004 la concentrazione nell'atmosfera era di
    379 ppm nell'era preindustriale di 280 ppm. È il
    gas serra maggiormente responsabile del
    riscaldamento globale dovuto ad attività
    antropiche.
  • Clorofluorocarburi, che distruggono lo strato di
    ozono della stratosfera.
  • Piombo e altri metalli pesanti tossici e spesso
    cancerogeni, mutageni e teratogeni.
  • Ossidi di azoto (NOx) le emissioni sono
    principalmente nella forma di NO, che viene
    ossidato dall'ozono (O3) per formare il diossido
    d'azoto (NO2). L'ossido di azoto è irritante per
    gli occhi ed il tratto respiratorio. L'inalazione
    può causare edema polmonare, inoltre può avere
    effetti sul sangue, causando formazione di
    metaemoglobina. I vari ossidi di azoto reagiscono
    inoltre con gli idrocarburi nell'atmosfera per
    generare smog fotochimico. Può depositarsi in
    siti ecologicamente sensibili causando
    acidificazione ed eutrofizzazione.Gli ossidi di
    azoto, come d'altronde gli ossidi di zolfo sono
    anche precursori del particolato fine.
  • Diossido di zolfo generato dalla combustione di
    carburanti contenenti zolfo, principalmente nelle
    centrali elettriche e durante la fusione di
    metalli ed in altri processi industriali. Il
    diossido di zolfo causa le piogge acide
  • Ozono l'ozono presente negli strati inferiori
    dell'atmosfera è un inquinante secondario formato
    da reazioni fotochimiche che coinvolgono gli
    ossidi di azoto e i composti organici volatili.
    Sebbene l'ozono presente negli strati superiori
    dell'atmosfera aiuti a ridurre l'ammontare di
    radiazioni ultraviolette che raggiungono la
    superficie terrestre quello presente nella bassa
    atmosfera è un gas irritante e può causare
    problemi alla respirazione.
  • Composti organici volatili (spesso abbreviati in
    VOC, Volatile organic compounds) includono
    diversi composti chimici organici, tra cui il
    Benzene (C6H6). Provengono da vernici, solventi,
    prodotti per la pulizia e da alcuni carburanti
    (benzina e gas naturale). Il benzene è un
    cancerogeno, mentre altri sono tra le cause
    dell'effetto serra.

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Inquinamento fotochimico
  • Eutrofizzazione
  • L'inquinamento fotochimico (o smog fotochimico) è
    un particolare tipo di inquinamento che si viene
    a creare in giornate caratterizzate da condizioni
    meteorologiche di stabilità e di forte
    insolazione.
  • Gli ossidi di azoto e i composti organici
    volatili, emessi nell'atmosfera da molti processi
    naturali a lungo termine, vanno incontro ad un
    complesso sistema di reazioni fotochimiche
    indotte dalla luce ultravioletta presente nei
    raggi del sole il tutto porta alla formazione di
    ozono, perossiacetil nitrato , perossibenzoil
    nitrato e centinaia di altre sostanze molto
    rare.
  • Tali inquinanti secondari vengono indicati col
    nome collettivo di smog fotochimico perché sono
    generati da reazioni chimiche catalizzate dalla
    luce.
  • Questo particolare smog si può facilmente
    individuare per il suo caratteristico colore che
    va dal giallo-arancio al marroncino, colorazione
    dovuta alla presenza nell'aria di grandi quantità
    di ossidi di azoto.?I composti che costituiscono
    lo smog fotochimico sono sostanze tossiche per
    gli esseri umani, per gli animali ed anche per i
    vegetali inoltre sono in grado di degradare
    molti materiali diversi per il loro forte potere
    ossidante.
  • lo smog fotochimico è anche causato dagli
    inquinanti monitorati come per esempio Ozono e
    Ossidi d'azoto

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Inquinamento termico
  • Per inquinamento termico si intende
    l'inquinamento dovuto al calore.
  • Vi sono due tipologie d'inquinamento termico
  • l'inquinamento termico diretto (dovuto
    direttamente all'attività antropica)
  • l'inquinamento termico indiretto (dovuto
    indirettamente all'attività antropica).
  • La prima tipologia influisce fortemente
    nell'aumento della temperatura locale, si pensi
    all'aumento della temperatura dei corsi d'acqua.
    Per esempio se si considera una centrale
    elettrica che, dopo aver fatto raffreddare
    l'acqua appena usata la immette nello stagno o
    lago dove è stata presa, l'acqua subirebbe un
    cambio di temperatura e a lungo andare anche il
    lago o stagno dove è stata presa subirebbe il
    cambio di temperatura e cosi l'ecosistema locale
    subirebbe un cambiamento.
  • Anche l'isola di calore urbana può considerarsi
    un inquinamento termico diretto, infatti nei
    centri urbani la temperatura risulta essere
    maggiore di 3,5-8 C rispetto alle periferie o
    alla campagna. Inoltre l'isola di calore urbana
    comporta l'aumento dell'inquinamento fotochimico
    (l'aumento di un grado comporta l'aumento del
    zolfo e il particolato e di anidride carbonica
    (l'aumento di un grado comporta un aumento del 3
    dei consumi 5 della produzione di ozono), della
    produzione d'inquinanti come gli ossidi d'azoto o
    di energetici dovuti al condizionamento).
  • La seconda tipologia di inquinamento è dovuta
    all'immissione in atmosfera di gas clima
    alteranti come il metano, gli idrocarburi
    alogenati e l'anidride carbonica i quali
    intensificano l'effetto serra e contribuiscono ad
    aumentare la temperatura globale. L' effetto
    serra è causato dalla forte presenza di anidride
    carbonica (CO2) nell' aria e ha fatto sì che si
    formasse un buco nell' Ozono sopra l' Antartide.

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Inquinamento radioattivo
  • Il 60  della radioattività cui siamo esposti è
    di origine naturale. Così l'industria nucleare
    cerca di rassicurare le popolazioni diffidenti
    per quanto riguarda il rischio ambientale e
    sanitario delle materie radioattive.
  • Infatti, la radioattività esiste nella natura3
    ma non è mai molto concentrata 
  • In 1 grammo d'acqua, 1 atomo si disintegrerà,
    emettendo un'irradiazione radioattiva, ogni 100
    secondi, sia 0,01 Becquerel (0.01 Bq/g).
  • In un grammo di granito, che contiene tracce di
    uranio, si contano 8 disintegrazioni al secondo
    (8Bq/g).
  • Radioattività del corpo umano (dovuto
    principalmente al Potassio-40 delle ossa)
    0,1Bq/g.
  • ?Invece la radioattività artificiale, risultata
    dalle materie radioattive usate nelle centrali
    nucleari, nel settore militare o ancora in quello
    medico, è molto più alta. Si misurano 5
  • 10 000 disintegrazioni al secondo in 1 grammo di
    uranio (10 000 Bq/g)
  • 2 miliardi di disintegrazioni al secondo in 1
    grammo di plutonio (2Gbq/g)
  • 3200 miliardi di disintegrazioni al secondo in 1
    grammo di cesio-137 (3,2 Tbq/g)
  • 359 mila miliardi di disintegrazioni al secondo
    in 1 grammo di tritio (359 Tbq/g)
  • ?La radioattività viene ritenuta trascurabile
    sotto 1 Bq/g, di livello naturale tra 1 e 1000
    Bq/g, e da sorvegliare sopra.6
  • Infatti, il sistema immunitario umano è capace di
    riparare le poche lesioni del DNA dovute ad una
    radioattività debole, però si rivela sopraffatto
    quando la dose d'irradiazione è massiva.
  • Gli effetti della radioattività sul corpo umano
    variano a seconda7
  • dell'attività della materia (misurata in
    Becquerel)
  • della natura dei raggi (alpha, bêta, gamma)
  • degli organi toccati
  • dell'esposizione
  • Si parla d'irradiazione esterna quando il
    soggetto viene esposto ad una fonte radioattiva
    per un periodo limitato.
  • Si parla di contaminazione interna quando il
    soggetto ingerisce una particella radioattiva. In
    questo caso, l'irradiazione è continua, diretta,
    e definitiva

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Scorie
  • Le scorie radioattive sono costituite dal
    combustibile esaurito proveniente dai reattori
    nucleari. Si tratta di materiali altamente
    contaminanti e fino a un milione di volte più
    radioattivi di quando sono entrati a far parte
    del processo di fissione. Inoltre, ogni centrale
    ne produce in grandi quantità e continuamente si
    calcola che, nel complesso, le circa 440 centrali
    nucleari attive nel mondo producano ogni anno
    quasi tredicimila tonnellate di rifiuti
    radioattivi ad alta intensità.15
  • Da questi dati emerge chiaramente che la gestione
    delle scorie radioattive è il primo problema con
    cui è obbligata a confrontarsi qualunque
    decisione circa la produzione di energia
    nucleare.

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Deposito e stoccaggio
  • Tipicamente, le scorie radioattive vengono
    trasferite in una pozza di stoccaggio temporaneo
    e sommerse. Successivamente vengono travasate in
    barili di acciaio senz'aria, sui quali si apporta
    una colata di calcestruzzo che li chiude
    ermeticamente (botti a secco). Queste poi
    vengono messe in piscine schermate o in depositi
    provvisori.
  • Un'alternativa al sigillamento in fusti è
    rappresentata dal processo di vetrificazione le
    scorie vengono fuse in fornaci insieme a biglie
    di vetro, ottenendo lingotti di vetro radioattivo
    che vengono poi sigillati in custodie di acciaio.
    Questi vengono poi trasferiti in strutture
    climatizzate.
  • In ogni caso, all'atto del trasferimento nei
    depositi il processo di gestione delle scorie è
    appena iniziato. Ogni nazione ha un proprio
    orientamento su quale potrebbe essere la
    soluzione per il tumulamento definitivo delle
    scorie che, nel frattempo, continuano a emettere
    particelle alfa, beta, raggi gamma, calore e a
    scambiare neutroni.
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