ORGANIZZAZIONE IN RETE DELLA CHIRURGIA DEL RACHIDE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA - PowerPoint PPT Presentation

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ORGANIZZAZIONE IN RETE DELLA CHIRURGIA DEL RACHIDE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

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Title: ORGANIZZAZIONE IN RETE DELLA CHIRURGIA DEL RACHIDE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA


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ORGANIZZAZIONE IN RETE DELLA CHIRURGIA DEL
RACHIDE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

Reza Ghadirpour Monia Cardarelli
U.O. NEUROCHIRURGIA HUB - SPOKE PARMA
REGGIO NELLEMILIA DIRETTORE FRANCO SERVADEI
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(No Transcript)
3
ATTIVITA AMBULATORIALE NEUROCHIRURGICA ASMN e
AUSL Reggio Emilia
  • lunedì e mercoledì dalle 0900 alle 1300
  • (Reggio Emilia)
  • mercoledì I e III settimana del mese a
    Castelnovo ne Monti dalle 1500 alle 1800
  • giovedì dalle ore 1500 alle 1800 Guastalla
  • Visite neurochirurgiche urgenti espletate
  • entro 10 giorni
  • Visite neurochirurgiche urgenti e non differibili
    espletate tramite Pronto Soccorso o durante la
    presenza diurna al SMN

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Presenza dei neurochirurghi allo Ospedale SMN di
Reggio Emilia
  • Tutti i giorni presenza di due neurochirurghi
    dalle ore 0800 alle ore 1800
  • Sabato mattina dalle ore 0900 alle 1200
  • Dalle 1800 alle 2000 è attiva la reperibilità
    se non sussiste la presenza in ospedale
  • Dalle ore 2000 alle ore 0800 reperibilità
    notturna (sia per lattività chirurgica che per i
    casi interni)
  • Reperibilità del week-end dalle ore 1200 del
    sabato alle ore 0800 del lunedì mattina
  • Attività assicurata dalla equipe di Parma ma
    indipendente e autonoma rispetto al Maggiore di
    Parma

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ATTIVITA CHIRURGICAOspedale SMN Reggio Emilia
  • Urgenze neurochirurgiche garantite 24h 7/7
  • Si trattano tutte le urgenze neurochirurgiche
    eccetto la chirurgia vascolare e quella spinale
    traumatica complessa (invio allo Hub di Parma )
  • Sedute neurochirurgiche di elezione una media
    di tre sedute alla settimana
  • Sintesi attivita 2010 370 pazienti operati fra
    cui 110 casi di neoplasia cerebrale e spinale
    (con monitoraggi neurofisiologici) e 180 casi di
    patologia degenerativa spinale

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ATTIVITA CHIRURGICA
  • Attività di sala operatoria ogni giovedì a
    Guastalla (attività spinale)
  • Attività di sala operatoria mercoledì della III
    settimana del mese a Castelnovo ne Monti
    (attività spinale)
  • Nel 2010 (primo anno di attivita ) 90 interventi
    per patologia spinale

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La patologia spinale lombare degenerativa
  • L80-90 delle persone adulte lamenta di soffrire
    di mal di schiena e il 75 di esse in età
    lavorativa,
  • Presentazione
  • con conseguenti elevati costi sociali e sanitari.
  • La grande complessità della patologia algica
    lombare richiede da sempre il confluire di più
    saperi e
  • il coinvolgimento di professionisti con diverso
    background culturale. La soluzione è stata,
    almeno nel
  • recente passato, quasi esclusivamente chirurgica,
    nella radicata convinzione, sia nella mente del
    paziente
  • che, spesso, del medico, che un approccio di
    eradicazione chirurgica del problema fosse il
    metodo più
  • rapido ed efficace per risolverlo. Come già
    avvenuto per altre patologie, la ricerca costante
    ha portato
  • ad approcci più razionali e spesso meno invasivi.
    Parallelamente allevoluzione dellapproccio
    terapeutico,
  • il trattamento riabilitativo post-intervento è
    andato incontro ad unevoluzione - sia sul piano
    biomeccanico
  • che anatomo-patologico - frutto delle maggiori
    conoscenze sulle conseguenze degli interventi
    rachidei.
  • Fare quindi il punto sulle attuali indicazioni
    agli interventi chirurgici, sugli approcci
    mini-invasivi, sulle
  • problematiche residuali e sul più corretto
    approccio riabilitativo, anche alla luce della
    medicina basata
  • sullevidenza, è lo scopo che questo momento di
    confronto tra i diversi professionisti vuole
    raggiungere.
  • Tutti coloro che si occupano a vario titolo di
    questa patologia sanno quanto sia divenuto
    fondamentale
  • definire criteri inclusivi ed esclusivi
    dellopzione chirurgica (invasiva o
    mini-invasiva), e la ricerca dei
  • possibili percorsi riabilitativi post-chirurgici,
    in un coro virtuoso di conoscenze in cui hanno
    spazio anche
  • neurologi, neuroradiologi, osteopati,
    chiropratici, terapisti del dolore e posturologi,
    sempre nel percorso
  • tracciato dagli insegnamenti di Ippocrate Vis
    medicatrix naturae Primum non nocère.

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Cenni di anatomia
9
Ernia del Disco Lombare
L' ernia del disco ed il suo rapporto con la
radice
10
degenerazione del disco intervertebrale
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Sintomatologia
  • sciatica, ossia dolore lungo la gamba. La
    radice di L5 da prevalenza dei sintomi verso il
    dorso o il malleolo esterno mentre quella di S1
    sulla pianta del piede.
  • La cruralgia indica invece la sofferenza di L4,
    ed il dolore è nella parte anteriore della
    coscia.
  • Il dolore è accentuato dai movimenti della
    schiena, da posizioni protratte  (specie la lunga
    permanenza in piedi o in posizione seduta), da
    tosse, starnuto e defecazione.

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Altri sintomi
Parestesie (sensazioni anomale della gamba, tipo
formicolii) deficit sensitivi (45) alterazioni
dei riflessi (51) ipostenia o diminuzione della
forza (28) sindrome della "cauda equina" ossia
disturbi sensitivi perineali a sella e difficoltà
nel controllo delle urine e delle feci, oltre che
deficit della forza degli arti inferiori, specie
nei movimenti del piede.
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Diagnostica strumentale Rxgrafia della colonna
  • In caso di listesi completamento diagnostico con
    radiografie standard e/o dinamiche
  • Non fornisce visualizzazione diretta del disco
    intervertebrale
  • diagnosi di frattura o di crollo vertebrale

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Diagnostica strumentale TC RM spinale
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(No Transcript)
16
(No Transcript)
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Stenosi lombare
18
Ernia tumore
19
Ernia tumore
20
Diagnostica strumentale EMG
Complessivamente i test neurofisiologici
risultano dotati di bassa specificità
21
Le difficoltà diagnostiche
22
EPENDIMOMA, ?, 62
Lombocruralgia in L3 Febbraio 2007 posizionamento
DIAM Aprile 2007 lombalgia Giugno 2007 Ipostenia,
disturbi sfinterici Intervento con monitoraggi
intraoperatorii
23
EPENDIMOMA, ?, 62
POSTOP Risoluzione rapida sintomatologia
algica Recupero deficit motorio dopo
neuroriabilitazione
24
Linee guida per la diagnostica per
immaginiAtto rep. n. 2113 del 28 ottobre 2004
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Dolore lombosacrale puro
  • Lombalgia contratturale spontanea o
    post/traumatica
  • Lombo sacralgia con protrusione discale e/o
    fenomeni degenerativi
  • Neoplasie vertebrali, sacrali
  • Neoplasie cono caudali

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Irradiazione radicolare
  • Ernia discale
  • Paramediana
  • Foraminale
  • Extraforaminale
  • Bulging discale eccentrico
  • Artropatia delle faccette e cisti articolari
  • Neoplasie vertebrali e/o caudali/radicolari

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Irradiazione pseudoradicolare
  • Sd delle faccette
  • Shopping back
  • Swing syndrome
  • Artropatia di sacro iliache e/o coxofemorali
  • Sd contratturali
  • Sd iliolombare

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INDICAZIONI AL TRATTAMENTO CHIRURGICO
FALLIMENTO DI TERAPIA CONSERVATIVA CONDOTTA PER
ALMENO QUATTRO O SEI SETTIMANE SEGNI OBIETTIVI
DI COINVOLGIMENTO SENSITIVO O MOTORIO
RADICOLARE REPERTO DI IMAGING POSITIVO PER ERNIA
DEL DISCO
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Indicazioni al trattamento chirurgicoSindrome
della cauda equina (molto rara
insensibilita perineale , deficit sfinterici ,
deficit motilita del piede )
Decompressione appena possibile
Correlazione inversa tra durata della
sintomatologia e recupero funzionale.
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Trattamento microchirurgico delle ernie discali
La microchirurgia permette di ingrandire tutte le
strutture coinvolte, consentendo al chirurgo di
essere più delicato nei movimenti e di operare in
spazi minimi, quindi con scarsa cicatrice sul
nervo. L'incisione cutanea è di 3-5 cm, ma quel
che più conta, l'area esposta intorno alla radice
nervosa è di pochi millimetri, quindi con una
cicatrice post operatoria nella zona "sensibile"
minima, specie se viene rispettato il grasso
periradicolare e peridurale, ed il legamento
giallo. La percentuale di "successo" con questa
metodica è superiore al 95.
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  • Microdiscectomia
  • Microdisc. foraminotomia
  • Emilaminectomia con/senza discectomia
  • Emilamino artrectomia con/senza discectomia

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subito dopo l'intervento scompare il dolore.
nei primi giorni scompaiono le  parestesie e
ritorna la sensibilità poi migliorano i riflessi
e da ultimo la motilità (anche più di sei mesi).
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FATTORI PREDITTIVI POSITIVI DELLESITO DEL
TRATTAMENTO CHIRURGICO
pazienti giovani maschi distress
psicologico maggiore gravità clinico-radiologica,
in termini di maggiori deficit neurologici e di
espulsione del disco erniato
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Complicanze operatorie e recidive
  • reintervento è risultato pari al 7,9
  • mortalità a 30 giorni è stimato pari a 0,5 per
    1.000 (Registro nazionale svedese )
  • lacerazione della dura madre,
  • danno alle radici nervose,
  • infezioni della ferita chirurgica in particolare
  • la discite
  • complicanze vascolari
  • instabilità vertebrale

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  • Stati Uniti dal 1979 al 1990 incremento del 33
    del tasso di incidenza di trattamento chirurgico
  • In Italia (Ministero Salute) dal 1999 al 2001
  • incidenza del 5,09 per 10.000
  • da 28.231 a 30.243

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Appropriatezza dellindicazione chirurgica
Ernie discali valutate dal 2007 (Gennaio) al 2008
(Agosto)
37
Conclusioni
  • Trend generale (speriamo ) verso una maggior
    selettività chirurgica
  • Dilazione della scelta chirurgica in ragione
    delle diverse tipologie di approccio conservativo
  • Estensione delle metodiche mininvasive

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GRAZIE PER LATTENZIONE
HUB SPOKE PARMIGIANO - REGGIANO
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